Pensiero e Volontà - anno II - n. 16 - 16 dicembre 1925

' 364 PEN·SIERO E VOLONT A' dei tempi nostri, sia perchè l'azione del ron1anzo si svolge intorno all'anno 1870, sia perchè i personaggi dell'azione si muovono in un ambiente dei piìL poveri della Francia di quei tempi. Comunque, un conoscitore profondo della psicologia del contadino, se anche trova che quelle pagine son tracciate ~ tinte troppo forti, è costretto ad ammetere che lo Zol~ ha sapuo « intuire » ciò che realmente sì agita nel profondo dell' ani,mo dei lavoratori dei campi. (l) Quali sono, secondo lo Zola, le passioni chu dominano la psicologia del contadino 1 Poche, invero, ma terribili: l'egoismo, l'avidità, il calcolo. Passioni non solo anti-socialiste, ma anche anti-sociali. Travolti da queste passioni, i protagonisti d1ella «l'erra» arrivano al fraticidio ed al parricidio con un cinismo da delinquenti... Tutto per aggiungere pochi lembi di terra a quelli gjà posseduti o per ereditare pii1 presto i pochi risparmi accumulati da un vecchio che si è logorato per settant'anni sul1' aridità di un campo. Chi pon ha vissuto, ·gomito a gomito, ai contadini picco]i proprietari ben difficilmente può comprendere come sia profonda e terribile ad un tempo questa passione per la proprietà. E' la passione do1 minante tutta la vita del contadino, passione che riempie ogni ora della sua vita, che anima ogni sia azione, che lo spinge al bene od al male. Ecco Buteau, jl pi11 fosco personaggio della « Terra ». In realtà egli non è povero, pure la sua, vita morale è peggio di quella dj un miserabile. Nelle prime pagine del romanzo lo troviamo in lite coi suoi congi~nti per una questione di divisione di terre... lT rto di egoismi! Poi troviamo che si decide a sposare una ragazza che ha reso madre solo quando il 1 1natrimonio gli si presenta come un affare conveniente dal punto di vista dell'interesse in1mediato e futuro... E la sposa è degna di lui: avida e calcolatrice. Passano i mesi: le (1) È opportuno riportare qui, a conferma del nostro giudizio guanto ebbe a scrivere, Ai proposito d,E-lavoro di Emilio Zola che qui si discute, il Prof. Coletti che è un profondo studioso <li questioni rurali : < Il romanziere naturalista fran0ese nella Te1·ra, fa un'esposizione vivn, e profonda delle pasflioni e dei costumi del contadino, tenendo cl' occhio in particolar modo il piccolo 1noprietario dei suoi paesi; avido -e calcolatore. Alcune delle sue :figure hanno la smorfia e la ,contorsione della caricatu1·a; ma, nel tondo, sono ivere e reali e perciò, in quella narrazione, drammaticamente terribili. Esse ci richiamano arlla mente i 1,,ersonaggi della St1·ega di Giulio Michelet, s1Jietato dipintore 'della immoralità delle ,campagne. ,. (Francesco Ooletti: La psicologia del contadino e il l'>rogresso dell' Agricoltitra). BibliotecaGino Bianco li~i si succedQno alle liti, sempre per questioni di interessi e di proprietà. La vita di Ber·• teau è un'ansia continua dietro la brama di possedere una casa semidiroccata e di allar.- gare di alcuni palmi il campo che già possiede. D'altronde, tutta la vita che si svolge nella vasta pianura della Beauce - l'ambiente dell'azione - è pervasa da queste passioni : ogni contadino ha il proprio tormento inestinguibile per la bran1a di possedere e le· liti per interesse sono il « leit-motif » della cronaca dei villaggi e delle fattorie sparse per la .. pianura. Buteau nel suo egoisn10 è persino feroce : non vede altro che il suo interesse in1mediato; e quando - Pal 1 mira ·- la contadina che sfrutta fino all'inverosimile facendola lavora~ re nei suoi campi - cade fuln1inata da una jnsolazione, egli arriva a lesinarle un fascio di spighe che possa farle da capezzale. Cos'è la morte, cos'è il dolore per questa gente soggiogata dalla bran1a di possedere 1 Nulla! Se in casa c'è un moribondo si sta a discutere sulla convenienza di andare pel medico, e quando la morte rapisce qualche congiunto, ciò che sorge dalla sventura non è il dolore per l'essere che non è più, ma è l'urto degli inteTessi per la divisione dell'eredità. In Buteau la brama di possedere arriva al delirio ; dal delirio al delitto il· passo è breve... Ed il romanzo dello Zola culmina nelle scene raccapriccianti d'un fraticidio e d'un parricidio. Esagerazione 1 Forse... Ma lo Zola ha voluto tracciare l'immagine della realtà. * * * Abbia.mo riportato il giudizio severo di un letterato verista, non è ma~, ora, integrare jl nostro studio riportando qualche idea di un economista. << L'ihfluenza della terra e della proprietà - scrive il prof. Co letti in uno studio su « La psicologia del contadino ed il progresso del1' agricoltura » - penetra nell'animo del contadino fin nei meati più riposti. Egli sente la terra, ne aspira gli odori sottili e misteriosi, ne intuisce il segreto, intimo e fecondo lavorio, ne misura le resistenze e la produzione, l'ama e la ingiuria con alterna vicenda, come un primitivo amante geloso ed appassionato. Ma la terra è legata all'uomo .col rapporto giuridico del possesso e della propretà. « Ed il contadino tende, con violenza selvaggia o con an1ore ròmantico, a possedere. la terra ».

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