Pensiero e Volontà - anno II - n. 16 - 16 dicembre 1925

... Pl~.~~IERO E VOLONTA' 363 ________________ _;_ ____________________________ _ intese con discrezione. Io credo dunque che il pensiero umano si evolva in senso anarchico e credo quindi che la «volontà umana realizzerà l'Anarchia». Si potrebbe dire che questo è fatalismo, che induce all'inazione e ad aspettare che il fico maturo caschi in bocca da sè ; ma se queste riflessioni tacciate di fatalismo si possono fare guardando gli avvenimenti dall'alto, esse sottintendono se1npre un altro concetto : che l'uomo cioè è necessariamente attivo, perchè la attività è la sua natura, ed è condizione prima non solo del suo progresso, ma della sua stessa vita. Certo, se nessuno si adoperasse per propagarlq,, od anche semplicemente per formularla chiaramente, qualunque concezione riinarrebbe cosa morta e pura utopia. Ma questa ipotesi è inammissibile ,perchè contraria alla natura umana. Qualunque idea che superi quelle già acquisite dal pensiero collettivo, anche ger 1 mogliata in uno spirito solitario ed affidata alle pagine di qualche libro che pochi leggono, prima o poi viene elaborata dalla attività u1nana, ed ha influenza sulla vita pratica. Quindi non si può parlare di fatalismo, perchè, credendo nella realizzazione delle nostre idee, noi fidiamo nella nostra attività non meno che in quella degli altri, e sentiamo il dovere, anzi il bisogno, di operare. Inoltre questo dovere lo dobbiamo sentire anche perchè le vittorie pratiche, anche parziali, di un'idea (e non possono essere altro che parziali finchè quest'idea non ha fatto nel campo del pensiero abbastanza conquiste da essere giunta ad un certo grado di matura- ' zione) ne aiutano il cammino e ne affrettano la vittoria finale. Avviene poi anche talvolta che certi frutti maturi non vogliano cascare e aspettano un urto qualsiasi; ora quest'urto deve essere una volontà a darlo. Per tutte queste ragioni nessuno di noi ha il diritto di restare inerte e tutti devono sentire il dovere cli con1battere e dì influire con la propria volontà, per quanto quest'influenza possa essere n1inima, negli avvenimenti. La volontà umana è dunque sempre il massimo coefficiente, governato però da alcune leggi storiche, per altro assai vaste ed elastiche. L'Anarchia non è dunque, come dice Kropotkine. una concezione scientifica e meccanica dell'universo, che abbraccia tutta la natura, ma non mi sembra si riduca neanche ad un metodo di organizzazione della società, poi• chè questo metodo non è che la logica conse· guenza pratica di tutto un sistema di idee sulla vita, risultato, ripeto, di una lunga elaborazione del pensiero umano. EPICARI. LE\ proprietà ( terriera e gli anarchici Considerazioni sulla psicologia' del contadino, La psicologia del contadino è ancora poco conosciuta. Se si leggono alcune produzioni letterarie che :p1,rlano di vita agricola, noi troviamo descritta. in esse una psicologia idil .. liaca, tutta serenità e pace... quasi che la tranquilla bellezza dei campi sia un tutto armonico coll'anima del contadino. Parimenti, se si scorrono talune pubblicazioni di economia politica o di sociologia, noi le troviamo traboccanti di considerazioni prettamente ottìmiste. In queste pubblicazion:i il contadino viene considerato come il produttore tipico, tenace risparmiatore, vero « modello » di sobrietà e di rettitudini. Non è male diffidare di tali giudizi. Quando si tratta di letteratura·, è la vena poetica del1' autore che ha avuto il sopravvento sul senso della realtà; quando si tratta di studi economici e sociali è « l'astuzia politica » che ha preso il sopravventò sull'indagine. ConservaIloeca G. o ·Bi o tori e novatori, « ai propri fini politici », son sempre tronti ed 1 nclini ad adulare il contadino. Bisogna partire da una premessa : il contadino è un uomo di carne e di nervi co1n2 tutti gli altri uomini e di conseguenza è un essere composto di bene e di n1ale come ogni altro uomo. O' è in più un'aggravante, questa : il contadino, vivendo a contatto colla terra e vivendo in ambienti dove la vita intellettuale è quasi zero, si trova ancora in c;ondi · zioni psicologiche arretrate. Nell'animo suo vi è ancora l'orma profonda dell' atavis1110. Emilio Zola, artista del verismo, ha tentato nel suo ron1anzo « La Terra » <li rivelarci la anin1a del contadino .così come è, e nello sforzo d1 tracciare l'irnmagine della realtà ha scritto pagine raccapriccianti. Certamente, la verità che lo Zola esprime in quesito suo lavoro. non può essere accettata come verità assoluta

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==