Pensiero e Volontà - anno II - n. 16 - 16 dicembre 1925

PENSIERO E VOLO~iTA' .. varsi nel modo usuale di co1nportarsi, di trattare i nostri sin1ili, di giudicarne le azioni, ecc. Difatti, oltre ad esserci un partito politico anarchico, c'è anche una morale, una critica, una pedagogia anarchica. La filosofia ha sempre avuto influenza, per quanto a distanza, sulla vita pratica, poichè a tutte le concezioni filosofiche corrispondono dei principi che ne derivano nel campo morale. Ora la concezione anarchica è una concezione filosofica poichè è condizionata da tutto lo sviluppo del pensiero anteriore. Pri,ma d'essersi diffusa e rivolta a fini pratici, _essa era in germe in qualche pensatore, più intuita che affermata ; fu poi elaborata e, da concetto puramente filosofico., divenne un programma d'azione pratica, sempre però ~nformata a quegli stessi principi generali, che trascendono i particolari pratici e momentanei e che si possono veratuente chiamare filos-ofici. Alla elaborazione Ji questi principi hanno contribuiti nel loro succedersi e contrastare, tanto il materialism,o che lo spiritualismo, tanto il Oristi~nesimo che la r·eazione razionalistica . del Rinascimento, senza che si possano identificare con nessuno di questi sistemi, poichè non s-ono, co1ne questi, un puro ed astratto tentativo <li spiegazione della realtà, ma sono un modo c,omune di considerare, dal punto di vista pratico quella realtà che in aspetti tanto diversi si presenta ai singoli individui. Già il fatto dimostrato da te che la conce- ~ zione meccanicista deUa vita è incompatibile colla concezione anarchica, significa che un rapporto tra questa e il pensiero filosofico esiste, poichè due cose che non abbiano alcun rapporto tra questa e il pensiero filosofico esiste, poichè due cose che non abbiano alcun rapporto tra ~oro possono coesistère liberamen te ; possono essere incompatibili solo se tra i due campi .ci sono delle i1~fluenze. La base su cui poggja la dottrina a·narchica è quella concezione così larga ed elevata dell'idea di libertà, concezione che ben difficilmente si trova presso altri, o che, se si trova, non è che infiltrazione di spirito anarchico. In sostanza i principi in lotta s-ono due, come sono sempre stati, benchè ci si vada sempre più evolvendo dal primo verso il secondo : il principio d'autorità e qnello dì libertà, che trovano la loro più integra espressione, l'uno nelle religioni dommatiche e nell'i,mperialismo, l'altro, secondo noi, ·nell'Anarchia. Questo non solo in politica, ma anche nel campo della scienza e della filosofi-a : a questa evoluzione Biblioteca·Gino ■ 1anco ----- - - ------- -· ·--·------·--------·· ·----- contribuisce tutto il progresso umano, scientifioo, filosofico, economico. Il primo spunto di pensiero anarchico in filosofia si ha quando comincia la negazione del dogma. E' accaduto molte volte che degli u0mini, che nella pratica erano figli dei loro tempi, e che nel dominio del pensiero erano <lei precurs:ori, siano stati, c-ome ad es. Lutero, partigiani clell'autori in politica e della libertà in filosofia, 1na ciò a prezzo di insopprimibili contraddizioni, di cui solo i posteri s'accorgono, 4na che sono in parte logiche, · perchè il pensiero, la maggior parte delle volte inc.oscientemente, precede sempre, talvolta anche. molto a distanza, l'azione. Di pre_cursori dell'Anarchia. se ne sono avuti molti e da m,olto tempo, ma è ben poco che vi sono degli anarchici che agiscano con1e tali. Dal principio dell'assoluta schiavitù al principio dell'assoluta libertà ci si evolve per gradi, che sono stati il Cristianesimo, la Riforma, la Rivoluzione Francese, che saranno forse il socialismo o il comunismo. A n1e sembra che la meta ultima debba essere l'Anarchia, meta per altro assai vasta, anzi infinita, perchè l'Anarchia, almeno la mia, non ha un programma limitato, ma è una concezione che, senza essere vaga, lascia hber,o campo al progres~o in tutte le sue forme · ' insomma più· che un posto ben fisso a cui s1 debba arrivare, è una via da seguire fian- ' . cheggiata _da siepi insormontabili, ma senza limiti in lunghezza, che permetta di avanzare all'infinito, per avvicinarsi sempre più a quella perfezione che tutti sono rassegnati a non toccare. Per questo io credo che l'idea anarchica non sia suscettibile di superamento. Quello che in essa c'è di superabile è solo, necessariamente, il pr,ogramma pratico. Sono d'opinione anche che il progr~mma anarchico avrà una realizzazione pratjca, non a causa di risultati meccanici indipendenti della volontà, ma pr-oprio a causa della volontà umana. Io non am,1netto la meccanicità nella vita dello spirito (per quanto su questo non possa fare un'affermazione recisa), specialmente per gli individui, ma cre<lo che nel processo della vita spirituale collettiva, determinata dall'influenza che l'ambiente ha sopra di noi e da quella che noi abbiamo a no'stra volta nell'ambiente, apportandogli quegli elen1enti nostri, originali. che lo vivificano e lo rinnorvano continuamente, si possano formulare, traendole dalla storia del pensiero, delle leggi generali, d'un valore relativo perchè non provengono che dall'esperienza, vere solo se

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