Pensiero e Volontà - anno II - n. 16 - 16 dicembre 1925

3,8 PENSIERO E VÒL0 1 NTA' R. SA VELLI: Carlo Pisacane, Vallecchi Ed. Firenze. Lire 7. , L' A. t1 accia il prof ilo dell'eroe di Sapri con si1npatia per l'uo.n10, e rispetto per lo scrittore. ~la se la preparazione storica gli permette di darci un Pisacane fuori dei soliti scben1i apologetico-propagandistici, non 1·iesce a persuadere chi abbia presente le pagine più significative del Saggio sulla Rivoluzione. 1ti pare clie '_A. erri -quando riduce il socialisn10 rivoluzj_onario del Pisacane ad una spe• cie di strategia politica, nella quale « il so-- cialis1110 era il mez1..o, la .Nazione, nella completa unità del suo alto val~re storico, il fine vero e grande ». Per Pisacane la-Nazione-fine era il popolo fJnancipato dal giogo paclronale, dalla tiran· nia parassitaria dello St.ato centrale, dalle Chiese e dalìa religione. La fiducia nello sviluppo delle libe1·e assoc1·azioni, che al Savellì .fa scriYere « oggi lo dj re1nmo un sindacali-- sta », si svil upa fino ad una concezione della rivoluzione 'che pone Pisacane acca,nto a Ba• kounin, col quale ha molte affinità anche nella critica· all'industrialisn10 ed alla religione. Pisacane :fu anarchico. Tale lo considerano gli anarchic'i, e non per a.ppropriarsi della su~ bP11a fignra ma pereh~ riscontrano nel suo Saggio sulla Rivoluzione quei motivi ideolo-- gici e quegli angoli VÌ$uali che ricorrono in tutta le letteratura anarchica: da Proudhon al Kropotkin. Sostiene P A. che « accostare questo nobile i tali ano ai patriarchi del socialis1no, non è paragone che regga appieno ,, perchè « troppo diversi sono la cultura, la pas sione, l'ambiente storico». L' A. non vede che la posizione del Pisacane, contro il comunismo utopistico e fuori dal socialismo così detto scientifico, è dal la"to culturale, sentimentale e storico, la posizione dell'anarchismo, _quaTe si sviluppò in Italia, derivando dal Prou .. dhon, innestandosi nel i ederalis1no del Cattaneo e, aneor più, del Ferral'i, ed assumendo ìinee di sviluppo ideologico e atteggiamenti pratici quali in Pisacàne si riscontrarono con evidenza che non lascia dubbi. Il libro del Savelli offre,. con l'in1postazione del problema della valutazione storica d~lla figura del Pisacane e con le indicazioni bibliografiche, non co1npJcte nH\. neppure. scarse, la tela per quello. studio definitivo che moltì L. FEDERICI: Laint :_ Sirnon, A. ~Iorano Ed. Napoli. Lire 8. Verso la fine del secolo scorso e nei pri,mi Biblioteca Gino Biar,èo __decenni dell'attuale, l'opera <li Saint - Sin1on · è stata fatta oggetto di analisi e di critica da n1olti e valenti studi.osi, specialmente france-: si. Non <li n1eno Saint - Simon rimane ignorato, specie in Italia, dove solo nel 1922 è apparsa un'importante monografia di Bernardo Mosca e questo libro del Federici, che Ini pare. giustamente giudicato da Gaetano Mosca « un' esposizione critiC'a, molto spesso completa ed esauriente >.•. Saint -Simon non è presentato dal Fe<lerici come un miracolo, bensì come una necessità ·storica. Viene, cioè, inquadrata la sua figura nel momento storico in cui apparve e operò. E la figura è presentata co1ne .quella di un filosofo rinfrancatore e filantropo, ma non so- -> cialista, nel senso storico della parola. C. B. A 1ro,01if o~ellnoritt1oiovani diEliseRoe· clus I/ amica di Eliseo. H,eclus, che mi ìa vorì lo scritto giovanile inedito di lui, « Sviluppo della libertà nel inondo », pubblicato nel n. 12 del 1. ottobre u. s. di questa rivista mi scrive, in- . torno al n1odo in cui venne in possesso di quel manoscritto, i ricordi seguenti, che colgono il Reclus ne1l'intin1ità della sua vita. « Fu durante uno dei nostri brevi soggiorni a Bruxelles. Io andavo quasi tutte le mattine a passare u:ri'ora o due presso il mio vecchio amico : era il 1nomento in cui egli lavorava a « L' Homme et la Terre » imponendosi - ogni giorno la redazione d'una pagina di stampa. Talvolta la conversazione s'impegnava subito tra noi ·e si prolungava ; tal'altra, scatmbiate le pri1ne notizie, sedevo in faccia a lui, scorrendo libri e riviste : io facevo per lui un piccolo lavoro di cernita degli art1col1 che potevano docun1entarlo sugli argomenti molti vasti eh' ei trattava in C<LU' omo e la 'l'erran, li tagliavo e 1-i ripartivo tra le diverse rubriche; o anche rico piavo i brani completamente redatti del suo libro. Talvolta egli profittava della mia presenza per 111ettere al corrente la sua corrispondenza: n1i faceva rispondere per lui -a delle lettere di co1npagni italiani, oppure (ed era ciò che io preferivo) mi dettava le risposte alle lettere piì1 in1portanti dei suoi corrispondenti. « Egli stesso amava infinitamente questo modo di con1porre : il pensiero, non occupato dal- '

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