Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

342 ------------·----------------------- ·---- 1neroso. Se· tutti i cosidetti sovversivi del tempo, socialisti, anarchici, sindacalisti, repubblicani ed in genere aspiranti a un avvenire di maggiore libertà e giustizia, o per lo meno la maggioranza di essi, si fossero preoccupati di crescere le proprie famiglie in armonia con le proprie convinzioni, credete forse che oggi ci troveremmo nelle condizioni in cui siamo? Anche se fosse stata una minoranza nella minoranza ad avere tale preoccupazione, se cioè per lo meno coloro che nei :vari campi novatori e riformatori erano considerati i migliori avessero cominciato, essi nella propria casa il compi1nento del proprio dovere, noi non saremmo probabilment~ sf:uggiti der tutto alla situazione attuale, ma nella lotta contro di questa avremmo potuto contare sopra una élite un pò piì1 ricca di elementi giovani e provenienti dalle . . nuove generaz1on1. Oggi, sotto la pressione ultrautoritaria e l' aculeo delle persecuzioni, si va formando già nei giovani che si affacciano alla vita, specialmente operai e studenti, una psicologia nuova e piena di promesse. Ma questo è un'altra cosa : è la . promes~a per domani, non è °I' oggi. L'oggi avrebbe potuto scaturire migliore dalle generazioni che si sono torma te da una decina d'anni a questa parte ; e sono state quelle che sono risultate più deficienti. Orbene, questa deficienza deriva da cause n1olteplici ; ma tra queste n1erita il suo posto ed ha la sua importanza il fatto che gli uomini , di libertà e di progresso si sono curati troppo poco, quand'erano ancora in ten1po, di ten1prare la mente e il cuore dei loro figli, in modo che la coscienza di questi resistesse più validamente alle influenze malsane, alle pressioni e urti dell'ambiente avvelenato e inferocito da tutte le conseguenze della guerra. Ognuno di noi, che 1nilita dietro una bandiera di liberazione da almeno una decina di anni prima della guerra, può persuàdersi di questo fatto guardando intorno a sè, osservando le famiglie dei propri ami ci e con1pagni di lotta e di fede. Dobbiamo constatare con rammarie~ che in pochissime case i figli di questi compagni ed amicj sono cre~ciuti con le idee ·del padre socialista od anarchiço e divenuti a loro volta fervidi militanti per tali i:dee. Non mancano, benchè ·rari, quelli che 9ggi si trovano addirittura nel rarr1po pitl avverso a quello dei genitori ~ ma la grande maggioranza in ogni 1nodo è costituita di indifferenti, di opportu.qisti, di individui che acc·ettano la vita co1n' è e ne subiscono ]e coereiziorri senza alcuna o~tilità. o BibliotecaGino Bianco ripugnanza, spesso condividendone i pregiudizi ed i più sciocchi rispetti umani. Anche quando non sono avversari dichiarati dei loro genitori, guardano a questi quasi con una specie di commiserazione indulgente, magari non scevra d'ammirazione e rispetto, ma sempre a distanza, come se fossero gente di un altro mondo. Perchè tutto ciò? A determinare nei figli degli stati mentali e spirituali diversi da quelli dei genitori contribuiscono n1olteplici cause, ma fra queste una è certé;lt1nente la trascuratezza paterna oppure il metodo erroneo .di educazione con cui i figli furono allevati, e talvolta - peggio ancora - il cattivo esempio dato in casa dai genitori medesiln1. Quest' ultiino caso è certo il più deplorevole, ma io non sono disposto a ritenere uomo di fede e in buona fede chi se ne rende colpevole. Ohi dà ai figli in casa lo spettacolo triste della prepotenza e dello sfruttamento, e fuori di casa s'atteggia ad apostolo di libertà e di uguaglianza, non merita certo di essere ascoltato e rende un triste servizio alle idee che dice di professare. Quasi sempre questi esseri finiscono 1nale; e non c'è da meravigliarsi che la doppia commedia che giuocano nella vita trovi nei figli, che vi assistono da vicino e ne vedono tutto il lato ignobile, dei giudici severi, disposti a condannare la condotta dei padri ed . insie1ne purtroppo a considerare le loro idee eome una menzogna da istrioni. Qui siamo però già nel campo delle degenerazioni e bassezze u1nane, che se affliggono un po' tutti i campi dell'attività politica e sociale, e quindi anche quelli dej novatori e dei rivoluzionari, in qliesti peirÒ non trovano alimento sufficiente per allignare soverchiamente. Quindi non è di tali fenomeni, piil patologici che normali, che io volevo parlare. Senza giungere a cotesti casi di vero e proprio malo esempio, è un fatto che parecchi, i quali in pubblico e nei rapporti con l'esterno sorvegliano se stessi per tenere alta la propria dignità, nell'interno della famiglia si lasciano andare, si ri1npiccioliscono, si lasciano vincere dalle proprie debolezze e scendono a transazioni e contradizioni o incoerenze con se stessi, •che pure potrebbero agevolmente evitare ; e ingenerano così nei propri figli e .nella propria ro1npagna una minore stima non solo per Rè, 1na anche per le proprie idealità, le quali . finiscono col non essere prese troppo · su 1 serio. · · 1\Ia eiò che è pi i1 abituale. ed è quello che

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