Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

34:Ò PENSIEROE VOLONTA, I Libri ONOFRIO ANGELELLI : Fabriano e il do 1ninio francese nel 1798-99. - Editore Premiata Tipogr. Econo1nica. ~"'abriano, 1925 - L. o. Il periodo durante il quale, negli ultimi anni del secolo XVIII e nei primi del XIX, si ripercossero in Italia gli avvep.irr1enti della Rivoluzione Francese in seguito alle prime vittorie nella penisola ,di Bonaparte, allora generale repubblicano, è pieno d'interesse perchè segna il primo risvegliarsi della coscienza di libertà negli italiani e lo svilupparsi del loro spirjto nazionale. L' Angelelli, un coltissimo operaio di liberi senti~enti che l'affetto alla città natia dimostra col curarne aimorosamente le memorie sto- ' riche, mettendone in luce i lati più ignorati, ha scritto su quel periodo storico per ciò che si rif erj.sce a Fabriano una di quelle monografie locali che sono così utili a consultarsi, in quant~ vi si trovano spesso di quei particola;i tutti caratteristici di un epoca, che invano si ricercherebbero nelle storie generali più diffuse. Non è questo il primo lavoro del genere di Onofrio Angelelli ; il quale non da oggi, nia da anni e anni dedica allo studio ed alle ricerche steri.che paesane le ore di riposo che gli lascia il lavoro, con cui si guadagna degnamente la vita. Ma forse questa sul dominio francese nel suo (anzi nostro) angolo marchigiano è forse la più importante delle monografie dovute alla sua penna. Essa, come dice nella prefazione al libro l'altro scrittore marchigiano Giovanni Spadoni,. riuscirà veramente utile e preziosa agli studiosi, poichè l'autore c~n insolita in1parzialità e con largo corredo d1 do~umenti inediti o poco noti, ci offre per la prima volta la storia di Fabriano durante il periodo suindicato ; è un a monografia, inso1nma, che figurerà degnamente accanto alle altre e che quindi dovranno leggere quanti vorrann~ ~on?sc~re coscienziosamente .gli avvenimenti 1tahan1 dello scorcio del secolo XVIII. L;i ~orte toccata a Fabriano -in quei due o tre anni fu un po' la sorte di tutta Italia. Alla ?ppressione aristocratica e papalina succede la improvvisa_ lib<:razione al passaggio delle truppe francesi; s1 formano i club, si diffonde la stampa, si piantano gli alberi- de1la libertà. Poi · vengono le dolenti note : i francesi non si Biblioteca Gino Bi n o stancano di requisire danaro e viveri, fanno da . padroni nel modo più insolente, e la libertà pro1nessa si traduce in oppressione ; e così al primo rovescio delle armi f1·ancesi preti e frati e nobili riescono a sollevare il popolo co11i1·0 i giacobini, e si commettono violenze di ogni sorta. Ritornano di nuovo, i francesi v1nc;1tori, e questi si vendicano con la strage. Non n1ancano qua e là nel racconto dell' Angelelli dei richiami ai tempi attuali, per si1nìg·lianza di episodi dolorosi, nonchè accenni agh ammaestra,1nenti che si posson trarre da queste tragiche lezioni della sto1'ia : primo dei quali che amara ed incerta libertà è quella che i popoli non conquistano da sè ma ricevono come un dono da altri, e peggio ancora dall' altrui violenza, sia essa pn-esana o straniera. 11 che però non permette di dimenticare che quegli sconvolgimenti, durante i quali si ebbero in I tali a le effimere repubbliche le guerre il ' ' ' regno italico, ecc. segnarono la fine della as~ saluta soggezione spirituale dell'Italia alle molteplici tirannidi dei sovrani locali e degli stra~ 11ieri. Nacque da essi una nuova Italia che ' poteva bensì essere domata dalla Santa Allean za, ma non sarebbe stata più quieta finchè a traverso successive rivoluzioni non avesse l'ealizzata la sua indipendenza politica e seppellito per sempre tutto un passato. Il volume dell' Angelelli è arricchito da alcnne belle illustrazioni e fac-simili e dalla ripro- <l uzione di molti docun1enti dell'epoca. Fra questi, come curiosità rileviamo un inno patriottic~ e giacobino << all' occa~ione che la truppa nazionale del Dipartimento si è- riunita con ordine del consolato a democratizzare il cantone di Fabriano ». Non era certo un gran poeta l'ignoto autore l Pure fa un certo efeffetto oggi, a 127 anni di distanza, leggere che « E' finito il despotismo - Regna sol la libertà », e poi, guardandosi intorno, il dover cantare rhe... non è finito un bel niente ! Ma lasciamo da parte le malinconie ... L. FABBRI. _______ -_-_-_-:._-.:_-_~------=------------ 11 d1·r1:tto senza do1,ere fa. il padrone.,· il dover(; senza dir1'tto fa 1;l ser1,o / diritto e dovere r:q11ilil 1rati nella vt--rsona fanno l'u,O'rn,o, · non 7,adrrn, ~ e serv'o, non signore o suddito, l'u.o,no ·v,,.,1·amente l'uonio libero . ' . GIOVANNI BOVIO.

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