Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

\ PENSIERO E VOLONTA' 339 liber.::t industria che avrà trovato finalmente un sano obbiettivo. Sorgeranno allora altre quistioni che sarebbero oggi f uor di luogo : che fare dlel lati- .fondo? dovrà continuare a produr1·e da per tutto grano o sarà piu .utile riservarne parte a culture pit.1 adatte al suolo ed al china 7 Saranno necessari lavori atti a n1odificarne le tondizioni idlrografiche e in quale ordine questi lavori dovranno porsi ri~petto a quelli inerenti alla formazione di adeguate reti stradali 1 Quistioni in1portanti, senza dubbio, ma che scon1paiono di fronte a quella foncffmentale e pregiudiziale dell'affermazione effettiva ed irrevocabile del nuovo processo storico e sociale. GA~TANO MARINO. Rivista · delle -Riviste P1ETRO M1GN0s1: ·11 n1ito del " fatto,, ...:- · CARMELO PuGLIONISI : Pathos religioso rapisardiauo - ( Oonscientia, Roma, anno IV, n 45 del 7 novembre 1925). Il Mignosi, dopo di avere, come al: suo solito decapitato il positivismo italiano e fatto gli onori di casa all'idealismo come « pTopedeutica alla teologia », viene alla scoperta che Guastella non ha fondato un sistema. . Cosn10 Guastella ! Ecco un uomo che i valenti scrittori di « Oonscientia » non riusciranno mai a fare rientrare nei loro ranghi, perchè la parola fredda, rigida, inequivocabile del grande pensatore nega ogn1 appiglio alla interpretazione soggettiva deformatrice. Guastella dunque non avrebbe costruito un sistema : il che verrebbe a dire, se io non erro, che il pensiero di Guastella è incompleto, e come tale strascurabile. Già: l'uomo che ha passato in rassegna tutti i sistemi di filosofia, riconduce·ndoli sistemati- . camente ad· una deformazione antropomorfica del sostrato fenomenico, e svalutandoli quindi ·· nel tempo stesso che li spiega, per assurgere al p1·incipio dell:.1 lenta ma sicura evoluzi~ne del pensiero umano nel senso dell' ad~sione e del1' appagamento al fenomeno, mercè la scomparsa della trascendenza, dovuta all'acquisto della coscienza della sua arbit;rarietà - non· ha fondato un· sistema. Eh, via! - Se una cosa si può obbiettare a1 Guastella è pror,rio questo : l'aver sistemato fi. losoficamente la dissoluzione della filosofia nel- • • eca u10- anca l'esperienza e la sua reintegra~ione nella scienza 1nentre questo processo distrugge la filosofia - l'aver fondato un antisistema, che non può esi1nersi dal rappresentare un sisten1a, nell' atto stesso che tende a svalutare ogni sistema. Ciò non potrebbe essere più chiaro. Ma siccome il Mignosi crede di possedere il certificato di morte del positivismo italiano e si trova invece davanti, vivo e scintillante,. lo scoglio Guastella, si dà pena di scansarlo e lo nega senza altro. Ciò n-on impedisce tuttavia che Guastella rimanga quello che è : un' aff erimazione profonda e originale di pensiero, empirico che infirma tutta la tradizione metafisica e preclude la via a ogni metafisica futura .. Se Mignosi non vede in questa posizione possibilità di sviluppo, è perchè la filosofia dì Guastella è filosofia rivoluzionaria, rappresentando - in constrasto con la tradizione - una saturazione di pensiero, che ha solo bisogno di tradursi in pratica. Ma Mignosi, putroppo, esordisce tagliando fuori la pratica, dal la fi lqsofìa. E per questa via egli non poteva arrivare che dove è arrivato. Carmelo Puglionisi ci dà un elegante, sobrio e so,pratutto chiaro profilo di Rapisardi. Egli non è forse interamente nel vero quando dice che la poesia giovanile del Rapisardi è affatto estranea all'idea sociale ; quell' espressione andrebbe n1itigata alquanto : è di quel periodo infatti l'ode a un tagliatore di pietra. Fra le bellissime cose poi che il Puglionisi dice di Rapisardi, glie 'ne sfugge però una che è grossa e che vale la pena rilevare : - al Rapisardi ma:q.ca la coscienza religiosa; avendo negato Dio egli non trova più la pace dello spirito, onde le ansie de 1 suo pessimismo cosmico « fJathos religioso ». Siamo proprio fuori di strada. Rapisardi ha una chiarissima coscienza religiosa. Egli ha la religione (concezione armonica dei valori teorico-pratici) della vita cosmica e del trionfo urna· no ; entrambi però sono a base di sforzo e di indefinitività: onde il suo pessin1ismo. Questo pessimismo nasce dal presupposto psicologico - residuo latente dell'antica concezione (la religione di Puglionisi) -- di finalità e di riposo. Non è perchè 1nanchi Dio che Rapisardi è triste : egli lo è perchè, se la sua mente si è liberata da Dio e spazia giocondamente nella natura, il suo cuore non è ancora libero del tutto, e di quando in quando si ripiega. GAETANO MARINO. (

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