Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

\ 838 PENSIERO E VOL01~TA' ----------------·--------------------------------- un'altra delle condizioni che tendono a deterrr11nare i' azione rinnovatrice del Hud di con-- cèrto eor1 quellct. g,enerale italiana. .L · cconorllia di guerra, che nel Nord ht" al, ricchito la g_rande industria i1npoverendo le ~~ assi intermedie, nel Mezzogiorno agri<.:olo ha avuto un effetto contrario: ha ecclissato i latifondisti e<l ha arricchito la piccola borghesia. La smobilitazione dlei comhH,ttent1, di cu1 l'ottanta per eento contadini, v,enne a coincidere pertanto con <lellé condlzion1 speciali. erìvì, la n1aggior parte, di proprietà <lirette, e perciò esclusi dai rilevanti r,rofitti del com_ mercio granario del periodo belhcu, essi - che attraverso la per1nanenza jn zone più evolute avevano aoquistato una non ind!iffer~nt-3 evoluzione psicologica - si venivano a trovare in condizioni economiche dì estrema precari-età e naturalmente tendeva,no a portare un nuovo e più deciso impulso all'azione che già anterior1nente svolgevano nelle loro cooperativ,e, d'ispirazione, se non di carattere, socialiste, per mezzo delle quali gi ungtvano, coalizzati contro gl'inte,rmdiari forniti di Gapitali, a trattare direttamente e a condizioni vantaggiose con i latifondisti per la «gabella n c:he assicurava loro, per un certo numero di anni, una discreta quantità di terr,eno da coltivare. Lo Stato, in persona .del «democratico» Nit• ti capì dove ciò sarebbe andato a finire e veg_liava a parare il colpo. Sorse così, auspice il governo, un movimento che si proponeva !"espropriazione e la quotizzazione, qua e là e precisamente nei punti che destavano mag~ giore inquietudine, di qualche latifondo fra costituende cooperative che avessero· come nucleo conta~ini mobilitati. Questo· provvedimento mirava a due obbiettivi: salva.rie il grosso capitalista dal pericolo dell'espropria_ zione effettiva e minare la comp'agine delle potentissime ,cooperative. . Quel provvedimento ,ebbe però un altro e ben più vasto effetto: perc.bè i latifondisti. impauriti, si diedero a svendere vertiginosamente i loro f.eudi e piccoli, ma sopratutto medi proprietari si assisero al loro posto. La fisonomja, perciò, del latifondo è oggi, socialmente par l'ando, profondlamente diversa da qu~lla dell'epoca anteriore a.Ila guerra, e con essa è sostanzialmente cambiata la fisonomia generale delle classi sociaJi in Sicilia. I m,edi proprietari di. -oggi, assa-i più vigili dei latifondisti di ieri, hanno abolito la «ga. be11a» f;he Jasciava al conta:dino un margine <li vita e hanno introdotto nuove e vessatorie condizioni di lavoro. Dove prin1a si cede- .va oggi si resiste; dove la lotta riusci va parzialmente a comporsi, ora essa è costante, diretta insanabile. Il soLco di ieri è oggi un ' abisso. -- E' un'alti-a, <lelle condizioni per l'azione di rinnovan1ento · generale che si realizza. Guardian10 ora la terza ed· ultin1a, da cui avre1no anche da ricavare una lezione. Il trapasso di proprietà, che abbia1no visto implica una innovazione nella tecnica della produzione, che possa giustifi,carlo e sorreg_ gerlo 'i - No: le rotazioni agrarie e le concimazioni .. chimiche, che costituiscono la sola acquisizione moderna dell'agricoltura si,ciliana, erano già note e praticate - la macchina, la selezione delLe sementi, l' adattan1ento di nuove culture, il minuto allevamento, tutte le risorse insomma dell'agricoltura razionale rimangono assenti per mancanza di impulso economico e di capacità tecnica: la sola sede dove di ciò si è parlato, benchè solamente portato, rimangono le vecchie cooperative, dove ancora esistono, o gli ele1nenti delle vecchie cooperative dove queste sono state deformate e si sono disperse. Nelle condizioni attuali nulla sarebbe pos_ sibile tranne il fermare moralmente quella dleformazione · o dispersione. Ma ,queste condizioni non possono essere eterne debbono ave- ' re uno sboc-co: o di legalità o di completa illùgalità. Quello sbo~co. aprirà l'inizio del nuo> vo . logico movimento del proletariato agricolo siciliano. : Il problema che allora si presenterà, dopo la ricostituzione e la messa in efficienza delle unità proletarie, non sarà più la gabella, as_ surda e impossibile, ma l'espropriazione, già, pensata e tentata_ ed evitata solo artificiaìmente, non la g-estione personale che ·non l'isolverebbe i problemi dell' econon1ia generale, ma la prodtuzione cooperativa e l'irnl)Ì(}go di. · tutte le risorse della tecnica 1noderna. P,er questa trasformazione gli elementi' psicologici vi sono, vi sono - e dovrebbero allenarvisi - gli elementi intellettuali mancanv ' i mezzi tecnici e parte del personale relativo: · spetterà alle regioni settentrionali di fornirli, e il proletariato settentrionale dovrebbe sin da ora conoscere questo suo cornpito. 111 questo modo soltanto il dissidio fra il No1·d · e il Sud, utile ai terzi ehe vi si m·antengono in _bilico, sarà elin1inato e la Sicilia e il M-ez_ zogiorno rientreranno davvero nella grande famiglia italiana, propulsori e alleati di una BibliotecaGino Bianco

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