Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

PENSIER·o E VOLONTÀ ,, Anno Il. - N. 15. • CasellaPostale N. 411 • Roma, 16 Novembre 1925 Essendoci stato sequestrata tutta l'edizione del numero. 14, riproduciamo. in questo numero quegli articoli che ci sembrano assolutamente incensurabili Receenvtioluzio.ni dellatifonindSoicilia U~o degli aspetti pi1ì interessant~ della economia siciliana del dopoguerra è rappl esentato dalle evoluzioni SJ)•eciali a cui è andato soggetto il latifondo. Dire dell'i1uportanza econon1i,ca e sociale di questo è superfluo, .quan:do si pensi che : quattro quinti della superficie tot~le dell'isola non sono che una serie ininterrotta di lati• iondi, dlistanti spesso dieci ne di chilon1etr i dai centri abitati, qua.sj del tutto privi di strade e di abitazioni e infestati quasi sempre dalla malaria; che, eccettuati i grandi .centri vitiferi e le zone minerarie ed agru1narie - . anch'esse del resto jn piena crisi - eccettuaie le poche località costiere che esercitano d'iscretamente la pesca - giacchè la mancanza di porti, unita alla deficienza delle rete strada) e in terna, rende nullo il commer 1 cio -, direttamente o indirettamente la vita economica dei piccoli e dei gr·andi centri e d1 i tutte le classi sociali, ad eccezione degli impiegati · dello Stato, dipende dal latifondo. E, come la. vita economica, naturalirnente anche quella so(•iale e po litic:a. Latifondo e clero : ecco i pesi morti della vita siciliana, che ne opprimono e deviano ogni attività innovatrice. Quanto al latifondo, è necessario mettere in rilievo un fatto che è della più grande im_ . portanza per la valutazione della odierna realtà economica ,e sociale della Sicilia ai fini del suo· concorso ad una futura azione d1 rinnovamento generale dlel paese. -~ Il latifonao fu ignor'ato, nei primi anni c;lella sua formazione dal Regno d"Italia e, malgrado l'abbondanza dell'attività parlamentare ,e le molte inchieste e i decreti, si può di Ye ,che esso è stato appen·a sfiorato nel periodo' successivo. Infatti quello che sì fece fino al 1919, cioè in 60 anni_, e che si ridtuce alla cessione in ,enfiteusi dei latifondi immediatamente circost&nti aì ,centri abitati ~donde è v,enuta la piccola borghesia ·agricola e intel .. teca Gino • 1a e léttuale), la istituzione delle discutibili ca·t- ·tedre a1nbulanti di agricoltura e del molto dfi_ scusso credito agrario, e non rappresenta se non una n1isura diretta a parare l'effetto fortemente e largamente sentito della penetrazione e diffusione ael1e idee socialiste nell'isola, non ha fatto che intaccare appena il corpo del latifondo, dare un·a, tregua momentanea -- l'avvenir.e dirà a chi più utile - al cozzo vasto· e formidabile che ininterrottamente e fer1namente, commuove le viscere di questa terra silenziosa ,e vulcanica. Ciò è del resto perfettan1ente regolare. Trasform·azioni economiche come quelle che im_ p,licano il rovesciamento dell'impalcatura . generale di una società non possano avvenire per le pacifiche ma tortuose e spesso insidiose vie de11' evoluzione statale che può solo, al più, crear.e loro condizioni di 1naturità: esse non possono essere che J 'effetto di una rivo1 uzione. Ma le rivoluzioni non si importano e il 60 purtrop 1 po rappreRentò un·a importazione per la Sicilia, e per giunta una importazione passeggera. Se così non fosse stato, una soluzione generale deila vita italiana che è ancora un compromesso col medio-evo e che, a lungo and·are doveva, come fece, met- . ' ter capo ad una involuzione, sarebbe facilmente salvata. Ma il tacito compromesso della storia non è forse stato inf,econdo. Pur in quella forma, la Sicilia e il Mezzogiorno in genere hanno gu·adlagnato qualche cosa dall'unità territoriale che ne venne. Se l'indu_ stria eu 1·opea, che nei punti più settentrionari della penisola ha messo facile piede creando le nuove classi del proletariato specializzato, è qui rimasta estranea, nessuno però ha potuto impedire che il pensiero sociale moderno vi penetrasse e ·vi trovasse un campo oltr,emodo propizio. - lTna · delle condizioni del rinnovamento si è così realizzata. 1V edre1no ora, comie lo stesso processo stor iùo <· 110 ha condotto la monarchia, a negare, a, un certo punto. lE3 conseguenze politiche di quei frn0meni soriali ed ,econcmici sui quali ess~ piantò le sue basi, ha creato, parallelamente, I (

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