Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

358 _l;ENSIERO E VOLONTA' venzione sociale, e co1ne tale ha in se stessa la sua piena giustificazione. Dafne e Cloe nel boschetto arcadico possono a111arsi a loro piacimento, 111a nella realtà odie1 na Dafne r.isl'.hia, quindi ha 1naggiori probabilità di s_offerenza, di Oloe; e; quiu<li. ha 0Lblighi vel'so di lei, quando non si aggiunga l'obbligo verso il frutto dell' airnore. La moralità non è tutta convenzione, ed è sciocco il parlare di moralità borghese e di n1oralità rivoluzionaria, quando con questa distinzione si accenni ad una morale intellig~ntemen te tradizionalista e ad un amoralismo egoista e volgarmente individualista .. A questo ho accennato perchè constato di frequente ch'3 n1olti che sin1patizzano con le nostre idee, si allontanano dal n1ovin1ento nostro perchè si ìn1 battono. con « spregiudicati » che o:ffendono il più delle .volte- per dilettantismo, i loro più vivi sentimenti, i loro più radicati principii morali. Danno gravissimo poichè se nel campo puramente teorie-o l'audacia può suscitare interesse e cattivare consensi, nel campo sentimentale basta, un piccolo contrasto per allontanare per sen1pre un individuo che veda oltraggiata la bontà delle proprie aspirazioni e direttive morali. Nella propaganda è necessario intaccare per prime le idee che sono esterne alla vita intima di coloro che si vuole persuadere, cioè fare appello ai sentimenti che sono maggiormente diffusi. Parlare della ·libertà politiqa, della giustizia sociale, dei metodi della lotta economica, ece. è più utile e più opportu.no, · di fronte ad un pubblico operaio,· che fare una brillante disquisizione sul libero amore, sul veg:etaris1no, sul neo-malthusianismo, ecc. Trovandosi di fronte a masse religiose è più utile ed opportuno parla,re della questione sociale citando pareri di santi, passi evangelici, ecc. favorevoli alla tesi che si vuol dimostrare che attaccare la Chiesa come Chiesa, che offendere il sentimento religioso degli uditori. · Questo modo di procedere, oltre che rappresentare un vantaggio contingente, risponde perfettamente alla nostra concezione storica e tattica. Noi sappiamo che se le rivoluzioni determina.no nuovi corsi della tradj zio ne e tali corsj assicurano con uno nuovo ordine sociale vi è ' nell'umanità un complesso di forze ideologiche e sentimentali che solo un processo spontaneo e continuo può evolvere. Il presente è carico· del passato e pregno <lell'avvenire, diceva Leibniz.· Trovare nel 1,reB i bi iOÌ8C8Gino sente t1:,1tto quello che può spingere il mondo verso l'avvenire, vuol dire conciliare, non in un passivo adatta1nento, n1a in· una sintesi intclligt1nte e volitiva, la tradizione con l'Ideale, la realtà storica con la nostra volontà di storia. ~uesto gradualis1no costituisce, in fondo, la essenza dell'.a11archis1no _; che è il liberalismo rivoluzionario. U. BERNERI. · Perl'azionaenarchic ptimdaeilarivoluzioue Un esame particolareggiato e completo del1' articolo di ì\lala testa (} radualisrno pubblica .. to nel n. 12 di P. e V. imporrebbe un'appro-, :fondita considerazione dei maggiori problemi attuali dell'anarchismo, poichè l' A., per quan .. to scriva di aver « prospettato dei proble111i più che delle soluzioni >> in realtà ha incana- ' lato un grande nu1nero di questioni i1npor. tanti verso ben determinate soluzioni.· · Non vogliamo o.ra trattare tutta l'estensione d.1 quei problemi, ma bensì li1nitarci ad appr~fondire quella parte di cui abbiamo già argomentato in nostri precedenti articoli su questa rivista. Le diverse questioni sono sintetizzate dalla domanda che pone M. : « Quale dovrebpe essere la tattica degli anarchici prima, durante P dopo la rivoluzione i ». Nel citato articolo, a questa do1nanda si danno tre ordini di 1~isposte, ma 1a di visione ci sembra un po' forzata, a meno che tutto il lavoro che si dov1ebbe _fare nel periodo anteriore alla rivoluzione si debba riferire al puro fatto insurre- ~ionale, ciò che ci sembra troppo esclusivo, p0ichè ciò che deve essere fatto « du.rante la rivoluzione » fissa jn parte a.ncbe la tattica per ciò che si dovrebbe fare « prima della rivoluzione >). Non vi può essere invero una soluzione di continuità nello. sviluppo dell'a, narchis1no, e le opere ed Operazioni nella rì~ volnzione devono aYere ]a loro preparazion.e te:c-riica e spirituale sull'azione e preparazione étegli anarchici fatta prima. della rivoluzio11~ medesima. Ciò scaturisce facilmente dalle a½joni stesse previste da Malatesta come necessarie durante il periodo rivoluzionario, come metteren10 meglio in evidenza in seguito. E' però necessario premettere uno. schiari1nento, o provoca1:'lo, --

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