Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

.. PENSIERO E VOLONT.L\' ____________________________________ _;:_~------ stava di non giungere affatto a tale negazione, e al contrario di sentirsi assai più v1c1110 a Dio, ciò era perchè il suo 1 p\UltO di vista stava com·pletamente fuori, era del tutto e• straneo a qualsiasi ortodossia ecclesiastica. Questo punto di vista metteva infatti in stretto rapporto di dipendenza reciiProca la bruniana concezione di Dio con quella della perpetua evoluzione della materia, in cui più sopra abbiam visto come una anticipazione della futura dottrina evoluzionista. Se non mntano della sostanza che le forme esteriori. le quali ne sono delle semplici circostanze, e la sostanza resta la stessa, argomentava Bruno, ciò significa che non c'è vera morte nè per corpi nè per anime, ma soltanto pas• saggio dell'una all'altra forma contingente ed esteriore, come il seme si fa erba, e quindj 5tpjga, pane, chilo, sangue, sperma, uon10, ecc., rimanendo la sostanza medesin1a. Abbiamo già riportato più sopra testualmente questo esempio; ed è bene avvertire che non si tratta di concetti separati in Bruno, anche se noi qui li osserviamo particolare_g~iatamente, ma l'uno collegato strettamente all'altro, e formanti insieme un unico "i• sterna. Il Bruno considera la materia stessa << co-- n1e cosa eccellentissima e divina » (r): ed in quanto alla forma ~ua prima e naturale che chiama cc anima dell'universo )>, dice che essa e< è principio di vita, vegetazione e senso in , tutte le cose, che vivono, vegetano e sen• tono... E' cosa indegna ... posser credere che l'universo e altri suoi corpi principali siano inanimati; essendo che da le -parti ed escrementi di quelli derivano gli animali perfettis5imi; .'.. non è cosa sì rotta, diminuta e impereftta che... non abbia medesimamente anin1a; ... uno spirito irnmenso; secondo dive·rse raggioni e ordini, colma e contiene il tutto.. :gssendu questo spirito persistente insieme con la materia... ed essendo l'uno e l'altra indissolubili, è impossibile che in pun. to aicuno cosa veruna vegga 1a corrozione, o vegna a morte seeondo la sostanza; ben-- eh è, 1secondo. certi accidenti, ogni cosa si cangia di. volto, e si trasmute or sotto una or sotto un'altra composizione, per. una o per un'altra di~osizione,· or questo or quell'altro essere lasciando o repigliando » (2). * * * Da tutto ciò 1 Giordano Bruno deduce, « in• (1) G. BauNo: Op. italiane, Vol. I, pag. 188. (2) G. BRYNO: Op. italian,e Voi. J, 1,ng. 1%32-100 1blioeca G"no • • 1anc - ferisce la vera notizia di quel che sia vita e di quel che sia morte» (r). E nelle parole che subito dopo seguono si a•pprende anco1 1negJio perchè egli parli in vari punti de' suoi scritti con un si vivo entusiasmo della sua cc tanto amata madre :filosofia»; ed in essa veda quella :filosofia che esalta i sensi, appaga lo spirito e indica all'uomo la vera felicità cui co1n,e uomo può aspirare, sottraendolo alla cura dei (Piaceri e al timore del dolore (2) Gli è che nella sua filosofia ,Giordano Bruno addita lo sforzo umano di superare il dolore e la morte, di vincere tanto il timore del vivere quanto l'orrore del morire: « spento af .. fatto il terror vano e puerile della morte, sj conosce una ,parte de la felicità che apporta la nostra contemplazione, secondo i fonda-- menti de la nostra filosofia», in quanto que ... sta toglie ,alla mort<: que.1. <: ±usco velo » di pazza pau1 a cc onde il più dolce della nostra vita ne si rape ,ed avvelena » (3). Questa stess& volontà di liberazione della paura della morte e di tutte le miserie si manifeste. ancht i!.Laltre opere di Bruno; e fra l'altro in « Degli Eroici Furori», in un rPUnto in cui spiegando come la propria 11bertà si debba cominciate dal conquistarla etnancipan·dosi dalla tirannide dei propri appetiti volgari, conclude che l'uomo cc così f.arassi forte contra la fortuna, magnanimo contra !'ingiurie, intrepido contro la povertà tnorbi e persecuzioni» (4) .. . Questo scopo di autoelevazione spirituale .-1ato alla sua filosofia Giordano Bruno lo con• giunge alla visione di una causa generale, quasi. p~trebbe dirsi cosmica, insita nella vita dei mondi e nello sviluppo interminabile <li tutte le forme; 1a perfezione dell'universo. « Il scopo e la causa finale ... è la perfezion dell'universo... nel qual fine tanto si diletta e compiace l'intelletto, che mai si stanca ... » (5). E' inutile qui notare il carattere religioso di questa fede nello cc scopo e causa iìnaie che è la perfezione dell'universo». In realt~ Giordano Bruno ved~ come una legge n.atnrale ciò che è suo ardente desiderio; eh~ pnr .. troppo, se noi tutti desideriamo la perfezione, questa 11vn è però nè una realtà presente nè una fatalità avvenire: pu6 essere solo un frutto dell'attiva volontà umana in (t) G. Bnnrn: Op. italùme, Voi. I, pag. 157. (::!) G. BauNo: Op. italiane, Vol. I, pag. 150 a .ns. '~) G. Barxo: Op. i'aliane, Voi. 1, pag. 133. (4) G. BRuxo : Op. italiane, Vol. II, pag. 415. (5) G. BanNo: Op. ita,Uane, Vol. I, pag. 176.

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