Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

350 PENSIERO E VOLONTA' * * * Ho esposto ùelle idee desun1cndole dai fatti, e spero che nessuno vorrà iraintendermi èd interpretare le mie spassionate osservazioni co1ne una critica o co1ne un rin1provero. D'altronde tutto il sovversivismo italiano e non ~oltanto quello marchigiano, è ridotto in condizioni poco liete. Comunque io ho voluto din1ostrare una verità: fino ad ieri si è sempre creduto che per guidare nna rivoluzione alla vittoria sarebbe bastata l'audacia di una n1inoranza. Invece non è così. Una ,~ivoluzione deve avere le simpatie e l'appoggio delle 111asse. Illusi quegli anarchici che credono di arrivare al loro sogno isolandosi in un assolutis1no catastrofico. L=anarchia sarà quéf.ndo il popolo l'avrà co1npresa e quando il movimento nostro, liberandosi dalle scorie- dell'assurdo, vivrà nella realtà quotidiana. CARLO MOLASOHI ----- ·-------~ Il pensiero ~i· GiordaBnruono (Continu,azione -v. nuniero 13) 1-Ia chiudiamo la parentesi e tornjan10 a Giordano Bruno filosofo·. Ln parte più metafisica del sistema di Giordano Bruno è quella in cui il filosofo si sforza d'intuire e stabilire il principio e la causa dell'esistenza del tutto con una dialettica che mira a determinare l'unità nei contrarii; a conciliare il finito con l'infinito, il reale con l'ideale, il mondo fisico con Dio. In questo senso f opera di Bruno « De la Cansa, Principio et Uno» può dirsi il più metafisico dei suoi scritti ( 1). :\-'.Iolta importanza su questo terreno speculativo hanno i lnnghi ragionatnenti di Giordano Bruno, cli critica. alla metafisica aristotelica, sn1 rapporto fra n1ateria e forma nella natnra. cc Xe1la natura Bruno, al pari di .Aristotele, scorse una materia ed una forn1a; la prin1a ·ricettacolo, la seconda fonte delle forme: l'una che può essere fatta, l'altra che fa! Se non che, tanto l'nna eh.e 1'altra sono ne.. -"---- ~-- <1) Di questo dialogo parliamo <lopo avC'r parlato diffusamente dell'altro " ])ell 'lu finito, Un.i.verso e 1.-Iondi .,. Ma cronologicumente <~ logicamente il scC:'ondo ha prec·cduto il primo, come avvertiva nel suo seritto più volte citato Erminio Troilo, il ,1ua,Je non approvn. che ,1uestj ,lialoghi del Bruno siano d1iam>tti metatii;;i<-i; ma di ciò parleremo, se mai, a. parte altra volta. BibliotecaGino Bianco cessarie, nè la prin1a può stare senza 1a stconda ... Qui. si palesa la discrepanza tra Bruno e Aristotele; per il Nolano la materia e la forma sono in pari ·-condizione; .peir 10 Stagirita, la forma separata !PUÒ stare, essendo l' Assolu·to sem·plice forn1a; la materia separata ... non llJUÒ trovarsi» (1). • Secondo Bruno, così, 1a forma e la n1ater1a coincidono fino ad essere un a sostanza so1a; l'una sottintende l'altra. Tanto la forma avulsa della materia. quanto la 1nateria senza la forma, sono pure astrazio_ni logiche, non reali; mentre, in natura, insien1t= compenetrate, sono una realtà: « Lo sente logicamente divisCJ in quel che è e può essere. fisicamente è indiviso, indistinto ed uno» (2). Vale a dire che la separazione fra potenza e att0, tra forn1a e materia, è una distinzio• ne logica del nostro intelletto che studia i1 tutto nelle sue parti o m?,nifestazioni,. non nna realtà di fatto. Il nostro intelletto può considerare, come fossero due sostanze distinte, la forma e la materia, ma esse distiàte non sono ·nella realtà naturale. Ciò contrasta vittoriosamente la conceziooe della scolastica aristotelica, secondo cui l'Assoluto, sen1plice fornta, lo spirito, Dio, [)UÒ stare di per sè, separato e fuori della materia. Il Dio di Giordano Bruno è inso1nma nel- · l'Universo e l'anin1a di questo, e formante ~on questo un tutto costituente l'unità universale, infinita, immortale e quindi eterna. Dio, it:i q11.anto anjma e informa l'Universo. è parte intrinseca e forn1ale di questo; ma, in quanto lo indirizza e governa, ne è anche la causa perenne. Se quest'anima del mondo, che è 'Dio, seèondo Bruno informa il tutto, neppure 1.a sua parte più piccola può essere inanimata. Lo spirito, l'anima, la vita trovasi in tutte le cose; e ne costituisce quindi la vera forma. La quale non tPUÒ annullarsi, essendo la sostanza formale come quella ma.- teri.ale inseparabili ed ,insieme indistruttibili. Qnesta ,con·cezione ~naturalistica di Dio equivale a divinizzare la natura e l'universo, a dar loro tutti gli attributi e le virtù della divinità. Dal ·punto di vista artodosso della concezione deista secondo le varie chiesE? ebraico-cristiane, ciò era · 1a stessa cosa che negare Dio, sia pure giungendo a questa .negazione attraverso un processo logie-o e mentale 111étafisico.. E se Giordano Bruno prote• • (1) F. }~10REN'l'JNO: Storia della Fìlo,w{la, Voi. l, pag. 341. t2) G. BRUNO: Op italiane, Voi. I, " Proemiale-eph,t.ola, pag. 137.

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