Pensiero e Volontà - anno II - n. 15 - 16 novembre 1925

PENSIERO E VOLONTJ.~) 34:9 .Non voglio soffermat·mi su tale giudizio perchè lo scopo di questo articolQ è quello di <:omn1enta,re avvenin1enti più recenti. Debbo però constatare che i moti della settimana rr,ssa non vennel'o ancora studiati nei loro fattori economi~i e psicologici (e ciò lo si &eve al sopraggiungere della conflagra,zione europea) e che non sarebbe male se chi ne fu attore ci recasse qualche lu1ne in proposito. * * * L'in1me<liato dopo guerr~ ha port<:t.to l' Italia ad unn, crisi tremenda, crisi che ebbe 1 suoi spasimi e 1e sue catastrofi. Il mito bolsce• vico, dilagando, dai centri urbani, nelle campD.gne, conquistò le masse dei braccianti; masse che. salvo l' ec-cezione di particolari zone, non erano ancora preparate alla gestione dil'f•tta della produzione. Inoltre il bolscevismo di queste masse, più che ìl portato di una fede profonda e di. una decisa volontà di conqui_ sta, era, in via di massi1na, il portato di una ondata di ·malcontento. lVIan.cava perciò in queste masse la capacità costruttiva dell'ordi_ ne nuovo. Di contro, le m~sse forse pii.1 nume- . rose dei picco.li proprietari e dei mezzadri, non avevano, e per ragioni evidenti, alcuna simpatia pel bolscevismo e se pur assistevano, inerti, allo svolgersi tumultuoso degli avvenimenti, ausp~cavano un pronto ritorno alla nor malità che garantisèe il tranquillo possesso della proprietà ed il tranquillo lavoro dei braccianti. (Una parentesi: Si discusse molto sulle cause dej profondi dissi dii che, in Romagna, han sempre diviso repubblicani e socialisti, ma poehi furono coloro che compresero che questi dibEi<li non erano altro che il portato della ]ot.ta economica fra i braccianti socialisti e i mezzadri repubblicani). ivla sorse · il fascismo, movimento restauratore dell'ordine •pericolante. II fascismo sapeva benissimo di non poter fare affidamento alcuno sulle :masse urbane, 01·a1nai fortemente imbevute d1 spirito socia~ li~t a, perciò attinse forze e mezzi nelle masse rurali e queste masse non gli furono avare. Il primo focolaio dell'azione fascista lo si .el-he nel Ferrarese, dove s1 arruolarono le prL mfl squadre. Le orp:anizzazioni socialiste si dimostrarono subito incapaci di · resistere. Guidate da capi panr.osi, am1nala.te di elefantiasi burocratica cedettero, grado grado, all'av:inzarsi del fascisrno. La Valle Padana, rie· <·a. di zone ro~se ~ di hrR.~cianti, venn(:' ronqui.. stata con una lotta. aspra e dura. Ln 'roscttna. 1bliotec inoBian o - ir, vece, terra classica delJa n1ezzadria, oppose una resistenza meno tenace. Ebbe anche essa i suoi episodi, ma, dopo una resistenza forte ma breve, ebbe un crollo improvvjso .. Sulla soglia della Romagna e delle 1Vlarche, la ~arcia fascista ebbe una sosta. Nell'ottobre del 1921, in piena bufera fascista, quando l'opera di distruzione e di annientan1ento. delle. istituzioni sovvel'sive era al culmine, Ancona ospitò il Oo_ngresso nazionale degli anarchici d' ltalia, ed in tale occazione, i fascisti, noh commisero nessun atto ostile. E sì· che i rioni popolari àella capitale marchigiana non nascosero le loro simpatie per i congr-essiHtì. Qualche mese dopo, e cioè quasi alla vigilia dell'invasione fascista delle 11:arche, gli anarchici italiani pensavano di trasportare ad Ancona la libreria della loro 1J nione e di pubbli_ care, nella stessa città, una rivista ed un giornale di battaglia « perchè - diceva~o gli an~-1,rchiei,d'Ancona -. qui ìl fascismo non pas- ' , sera.». Il fascismo infatti aspe'ttava : Prima voleva conquistare tutte le regioni confinanti per poter poi· lanciarsi alla conquista marchigiana con forze abbondanti e colle spalle sicure. Infine il fascismo lanciò l'offensiva e passò, non trovando serie resistenze. Ripeto : piccoli focola~ isolati, subito spenti. E perchè avrebbero dovuto resistere i mezzadri e gli artigiani delle J\,f.arche 7Quale danno av·rebbe avuto la loro proprietà da una vittoria fascista 1 N essnno ! Anzi, sarebbero ritorTJ ate la tranqu illit-?t e la sicurezza ... E come avrebbero potuto resistere i nuclei di minoranza sparsi. nelle piccole città i Anconn. aveva una buÒna organizzazio:r;ie libertaria, ma l'organizzazione n1ancava di arn1i, ed un nucleo di giovani, pur votati al ~acrificio, non sarebbe stato sufficiente per arginare, sia pure te1npora,neamentc, P1n.vasione... Era la massa popolare che dov('va resistere, ma la massa popolare riinase indifferente. Le condizioni economiche della regione erano la causa dell'indifferenza. Così cnddr la ~1)eranza della resjstenza. antifascist,:i marchigiana, cadde il mito del sovvot·sivisrno di quella regione, si con1prese che i.l movi1nento sovversiy·o df 11e if n,rche. non era che nn n1ovin1ento di m1noranze che operava nell'indipendenza, dei pii1. ... E la realtà ancora una volta hn. din1ost.rato che il fatt re (,,,,,. economico ]ui grnndissin1a influenza sn1le vi- .. ('ende rivoluzionarie.

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