Pensiero e Volontà - anno II - n. 14 - 1 novembre 1925

PENSIERO E VOLO·N_T_A__' ·_·----,------------:- 3 _35 -------,-----~----------- , ,tenti ai loro giuochi, i piccoli figli... lontani jontani-.. Quanti, feriti non raccolti, morenti su la neve, nel fango, si ricompongono in attesa della morte e guardano innanzi a sè con oechi pietosi e vani, e più non sani;i.o vedere la ragione della ferocia, che ha spezzato sul meulio d'un tratto, la loro giovinezza fiorente, .o ' . t r 1 lorQ affetti, tutto per sempre... come n1en e . .Nessun cenno... Nessuno saprà... Ohi le sa, a,nche adesso tutte le piccole, innumerevoli storie, una in ogni anima dei milioni e milioni di uomini di fronte gli uni agli altri per uc- -cidersi 1 Anche adesso, poche righe nei bollet- ' tini degli Stati Maggiori : - s'è progredito, s'è indietreguia.to,; t're, quattromila tra morti, feriti e scomparsi ... E basta ». In questo nudo ma preciso commento c'è tutto lo sdegno dello Sf'rittore, tutta la protesta dell'uomo sereno, tutta l'audacia dell'artista che disvela la verità e l'agita fra le genti. Servire la patria di lor. signori, direbbe Luigi Pirandello nel su citato libro, significa avere il compenso che ebbero quei reduci garibaldini, che lo scrittore ìmpersonif~ca in 'Tiralli: « . . .. Il povero Tiralli, per dire la verità, è troppo impensierito della sua miseria. Miseria assoluta e tuttavia non semplice; perchè co1nplicata dalla sua qualità di reduce d~lle patrie battaglie, la quale gli impone una certa dignità; quanto più' la considera tanto più lo intenerisce. « Non mangi a tutti i giorni il reduce Tiri1.-~li, ma tutti i giorni si pettina bene i moltl -capelli lanosi. che per grazia di Dio gli sono 1·imasti; tutti i giorni s'industria a lungo a far la barba con un mozzicone di candela al •suo col1etto inamidato, ai suoi polsini ingialliti e sfilacciati. Se porta sempre al petto le medaglie, non è vana gloria, ma per distrarre l'attenzione dei passanti dalle sue scarpe e -dal suo. vestito, e poi perchè non passa giorno che non faccia servizio d'accompagnamento funebre. <<' Lf ha accompagnati tutti a uno a uno i suoi commilitoni più vecchi e anche più gio• vani di I ui. Si può essere sicuri che in ogni portone di casa ove un reduce è rimasto, ac- •. -ca,nto al tavolino su cui si raccolgono le firme -dei visitatori, c'è lui, Tiralli, con le medaiz:1ie al petto, che pian~e molto dignitosa. mente ». Chi conosce questi paria della Terz_a Italia può firmare incondizionatamente questa pagina del Pirandello, il quale certamente avre~- l,e scritto l'ultima pagina di storia italiana, iblioteca i o Bia• o ' e non con n1eno ironia, se certi calcoli non glielo a vesser<? impedito. Sole va dire Napoleone che l'ambizione nelF uomo è come l'aria nella natura, e noi crede .. vamo che nessun'altra ambizione più grande potesse ~uperare quella di possedere una mente eletta un animo nobile e una coscienza in- ' cor,rotta e incorruttibile. Ma alcune rivoluzioni si fanno appunto per distruggere certi pregiudizi ... * * * Ma vediamo un po' di spiegarci se l'arte del Pirandello può scusa.re il suo trapasso: Luigi Pjrandello vale in arte quanto un grande attore il quale sa riuscire perfettamèn te a tutti i trucchi,a tutte 1e maschere, a rappresentare tutte le parti. Lasciato il palcoscenico con tutto il suo bagaglio di scena egli ritorna ad e~~ere l'uomo norm.ale, senza idee proprie e ser~za tormenti. 00s1 il Pirandello ha ritratto i suoi tipi dalla vita re~le assegnando ad qgn uno· 1a sua parte senza preoccuparsi di veni re ad una c0nclusione, o di indi!'~r!~arli con un principio per un fine. Come l'Ibsen i suoi soggètti sono ritratti i&- delmente con tutti i vizii e i difetti acquisiti nella società nella quale viviamo, ma a diffe_ renza del poeta norv0gP.se, il quale si propone, un'idea di rigenerazioPe allo scopo di contribuj re a1l?, so1u,.i.one . del complesso problema umano, il Pirandello rimane in questo fatto estraneo e, disinteressato. La sua arte multiforme e multanime non rjsolve, non può risolvere perchè il suo autote vede e presenta i tipi e non si indugia in riflessioni tormentose. Ecco perchè il Pirandello è di oggi, mentre l'altro, l'Ibsen, è dì oggi e di domani, e come iJ Marchese di Posa shilleriano può dire: « Cittadino io vivo fra color che verranno ». Pii-andello ha, voluto compiere oggi la sua parabola bevendo con gli avidi al calice della vita profittando del momento di fortuna. E (ìerrà con i fort.unati fino all'ultima goccia. L'artista Pirandello finisce dove incomincia. Luigi Pirandello uomo di affari. E gli affari son gli affari. Buona fortuna ! Patermlj, c,ttobre 192b. NINO NAPOLITANO . ------------..---,-____._-~_-_-:-_:--_- -_-_-_ _ Avvertiamo gl'interessati che a Roma la Ri• vista non si trova che in rarissime edicole, perchè in generale i giornalai trovano troppo ri-. schioso il tenerla. Perciò chi la vuole deve chiederla direttamente alla nostra amministrazione. (

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