Pensiero e Volontà - anno II - n. 14 - 1 novembre 1925

• 834 PENSIERO E VOLONTA' venzione sociale, e come tale ha in se stessa la sua piena giustificazione. Dafne e Cloe nel boschetto arcadico possono amarsi a loto piacimento, ma nella realtà odierna Dafne rischia, quindi ha maggiori probabilità di sofferenza, di Oloe; e, quindi. ha obblighi verso di lei, quand~ non si aggiunga, l'obbligo verso il frutto dell' 3/more. La moralità non è tn.tta convenzione, ed è sciocco il parlare di moralità borghese e di moralità rivoluzionaria, quando con questa distinzione si accenni ad una morale · intelligentemente tradizionalista e ad un amoralismo egoista e volgarmente indivi~ualista. A questo ho accennato perchè constato di frequente ch9 molti che simpatizzano con le nostre idee, si al1ontanano dal movimento nostro perchè ~i imbattono. con « spregiudicati » che offendono il più delle volte per dilettantismo, i loro più vivi sentimenti, i loro più radicati. principii morali. Danno gravissimo poichè se nel campo puramente teorico l'audacia può suscitare interesse · e cattivare consensi, nel campo sentimentale basta un piccolo contrasto per allontanare per sempre u:q individuo che veda oltraggiata la bontà delle proprie aspirfl,zioni e direttive morali. Nella propaganda è necessario intaccare per prime le· idee che sono esterne alla vita -intima di coloro che si vuole persuadere, cioè fare appello ai sentimenti che sono maggiormente diffusi. Parlare della li~ertà politica, della giustizia sociale, dei metodi della lotta economica, ecc. è più utile e più opportun-0, di fronte ad un pubblico operaio, che fare una bri1lante disquisizion~ sul libero amore, sul vegetaris1no, sul neo-malthusianismo, ecc. Trovandosi di fronte a masse religiose è più utile ed opportuno parlare della questione sociale citando par~ri di santi, passi evangelici, ecc. favorevoli alla tesi che si vuol dimostrare che attaccare la Chiesa come Chiesa, che offendere il sentimento religioso degli uditori. Questo modo di procedere, oltre che rappresentare un vantaggio contingente, ri&ponde perfettan1ente alla nostra concezione storica e tattica. Noi sappiamo che se le rivoluzioni determinano nuovi corsi della tr~dizione e tali corsi assicurano con uno nuov-0 ordine sociale, vi è nell'umanità un complesso di forze ideologiche e sentimentali che sol~ un J_;)rocesso spoutaneo e continuo può evolvere. Il presente è carico ·del passato · e pregno dell'avveni're, diceva Leibniz. Trovare nel preBibi ioteca Gino Bianco sente tutto quello che può spingere ~l mondo• verso l'avvenire, vuol dire conciliare,- non in un passivo adattamento, ma in una sintesi in-'- telligente e volitiva, la tradiziQ.ne con l'Ideale, la realtà storica con la nostra volontà di. storia. Questo gradualismo costituisce, in tondo, la essenza dell' auarchis1no ; che è il liberalismo .. rivoluzionario. O. BERNERI. Pirandelliana Ci occuperemo di Luigi Pirandello procu1 nndo di non djspiat.:ere i suoi ammiratori del .. l'ultjma ora. Difatti il Pirandello, a diffe .. renza dei gran~i uomini d'oggi, possiede dei ineriti che potrebbero. anche sopravvivere al• l'uomo cosidetto politico, in quanto al suo nome pot:rebbesi far seguire quello dei suoi personaggi : .uuigi Barecche, Luigi Truppel, ecc. Questi personaggi che parlano per bocca del suo autore, dicono cç>se terribili con una iron1 a che intossica una certa morale borghese. Dei veri salassi critici. Ed appunto, rileggendo la sua produzione letteraria ci sian1Q doraandati come farà ,3gli a proseguire nella sua, arte, che non ebbe margini di con venzip_ na1jsmi e di gerarchia, ora che sarà chiamato all'osservanza di certe leggi inderogabili 1 Eg]i, il Pirandello, che si comportò con un Yerismo brutale rispetto a certe considerazioni . . su uom1n1 e cose. , Tipico il suo diario di guerra: Rebe_cche e la gu~rra, dove mette in ridicolo con punzec-- d.11 a ture ironiche i patriottardi e i loro eccessi di italianità. Sentiamolo un po'. E' il Pirandello che parla sotto la veste del tedesco pr~ iessor Rebecche ; ,, ... Così, tra mille anni - pensa Rebecche· " - questa atrocissima guerra, che bra riempie d'orrore il n1ondo intiero, sarà in poche righe ri.stretta, nella grande storia degli uomini; · e nessun cenno di tutte le piccole storie di queste migliaia e ~igliaia dì esseri oscuri, che· ora scompaiono travolti in essa, ciascuno det qnali avrà pure accolto. il mondo, tutto il inondo in sè e sarà stato almeno per un attin10 della sua vita eterno, con questa terra# e questo cielo sfa vilJ ante di stelle nell'anima e la propria casetta lontana lontana, e i prop~1 cari, il padre, la madre, la sposa, le so-- relle, in lagrime e, forse, ignari ancora;' (! in •. •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==