Pensiero e Volontà - anno II - n. 14 - 1 novembre 1925

"' .,, . . ,- . PENSIERO E VOLONT.A.' 327 -----------,-----------------------~-=----------- stava di non giungere affatto a tale negazione, e al contrario di sentirsi assai più vicino a Dio, ciò era perchè il suo punto di vista stava completamente fuori, era del tutto estraneo a qualsiasi ortodossia. ecclesiastica. · Questo punto di vista metteva infatti in stretto rapporto di dipendènza recitProca la bruniana concezione di Dio con quella della perpetua evoluzione della materia, in cui più sopra abbiam visto come una anticipazione della futura dottrina -evoluzionista. Se non mutano della sostanza che le forme esteriori. le quali ne sono delle semplici circostanze, e la sostanza resta la stessa, argomentava Bruno, ciò significa che non c'è vera morte nè per corpi nè per anime, ma soltanto passaggio dell'una all'altra forma conting,ente ed esteriore, come il seme si fa erba, e quindj S[)iga, pane, chilo, sangue, sperma, uomo, ·ecc., rimanendo la sostanza medesima. Al?biamo già riportato ,più sopra testualmente questo esempio; ed è bene avvertire che non si tratta di concetti separati in Bru'! no, anche se noi qui li ossèrviamo particolareg2"iatamente, ma l'uno collegato strettamente all'altro, e formanti insieme un unico "istema. Il Bruno considera la materia stessa « co., n1e cosa eccellentissima e divina» (1): ed in quanto alla forma sua prima e naturale che chiama cc anima dell'universo », dice che essa « -è principio di vita, vegetazione e senso in tutte le cose, che vivono, vegetano e sentono... E.' cosa indegna ... posser credere che l'universo e .altri suoi c.orpi princitPali siano inanimati; essendo che da le parti ed escrementi di quelli derivano gli animali •perfettissimi; ... non è cosa sì rotta, diminuta e impereftta che... nop. abbia medesimamente anima;... uno spirit9 immenso, secondo diverse raggioni e ordini, colma e contiene il tutto ... Essendo questo spirito persistente insieme con la matetia ... ed essendo l'uno e l'altra indissolubili, ~-impossibile che in punto alcuno cosa veruna vegga la corrozione, o vegna a morte secondo la sostanza; benchè, tsecondo certi accidenti, og.ni cosa si cangia di volto, e si trasmute or sotto una or sotto un'altra composizione, per una o per un'altra di~osizione, or questo or quell'altro essere lasciando o repig1iando » (2). . *** Da. tutto ciò 1 Giordano Bruno deduce, « in- (1) G. 'BRuNo: Op. italiane, Vol. I, pag. 188. (2) G. Bnuxo: Op. italiane, Vol. I, pag. 182-188 n ferisce la vera notizia di quel che sia vita e ,di quel che sia morte » .(I). E nelle parole che subito dopo seguono si apprende ancot meglio perchè egli parli in vari punti de' suoi scritti con un si vivo entusiasmo della sua « tanto amata madre filosofia »; ed in essa veda quella filosofia che esalta i sensi, appag~ lo spirito e indica all'uomQ la vera felicità cui com•e uomo può aspirart:, sottrhendolo , alla cura dei ,piaceri e al tim·ore del dolore (2) Gli è che nella sua :filosofia ,Giordano Bruno addita lo sforzo umano di superare il dolore e la morte, di vincere tanto il timore del vi• vere quanto l'orrore del morire; « spento af .. fatto il terror vano e puerile della morte, si co~osce una ,parte de la felicità che apporta la nos~ra contemplazione, secondo i fonda., m~ti de la ·nostra filosofia», in quanto que., sta toglie ,alla mortt: que1 G ±osco velo » di pazza paura cc onde il più dolce della nostra vita ne si :rape ed avvelena » (3). Questa. stessa volontà .di liberazione della paura della morte e di tutte le miserie si manifeste. ancht it. altre opere di Bruno; e fra l'altro in « Degli Eroici Furori», in un punto in cui spieg_ando come la propria libertà si debba cominciare dal conquistarla emancipandosi dàlla tirannide dei propri appetiti volgari, conclude che l'uomo « così far assi forte con tra la fortuna, magnanimo contra !'ingiurie, intrepido contro la povertà' morbi e persecuzioni » (4). Questo scopo di autoelevazione spirituale 1t~atoalla sua :filosofia Giordano Bruno lo congiunge alla visione di una causa generale, quasi potrebbe dirsi cosmica, insita nella vita dei mondi e nello sviluppo interminabile di tutte le forme; la !Perfezione dell'universo. « Il scopo e la causa -:finale... è la perfezion dell'universo... nel qual fine tanto si , di .. letta e compiace l'intelletto, che mai si stanca.:. » (5). E' inutile ,qui :notare il carattere religioso di questa f.ede nello « scopo e causa finaie che è la perfezione dell'universo ». In realtà Giordano Bruno vede come una legge naturale ciò c:he è suo ardente desiderio; chè pnr .. troppo, se noi tutti d,iesideriamo la perfezione, questa non è però nè una realtà pre .. sente nè una fatalità ~avvenire: può essere solo u.n frutto dell'attiva volontà umana in (1) G. BnuNo: Op. italiane, Vol. I, pag. 157. (~) G. BnuNo: Op. italiane, Vol. I, pag. 150 a 973. •~) G. BauNo : Op. italiane, Vol. I, pa.g. 183. · (4) G. BRuNo : Op. italiane, Vol. II, pag. 415. G. BituNo: Op. italiane, Vol. I, pag. 176. ( ...,. /

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