Pensiero e Volontà - anno II - n. 14 - 1 novembre 1925

326 PENSIERO E VOLONTA' * * * Ho esposto delle idee desumendole dai fatti, e spero. eh~ nessuno vorrà fraintendermi ed interpreiare le mie spassionate osservazioni come una critica o Gome un rimprovero. D'altronde tutto il sovversivismo italiano e non soltanto quello. marchigiano, è ridotto in condizioni poco liete. Comunque io ho voluto dimostrare una ve.. rità: fino ad ieri si è sempre creduto che per guidare una rivoluzione alla vittoria sarebbe bastata l'audacia di una minoranza. Invece non è così. Una rivol_uzione deve avere le simpatie e l'appoggio delle in.asse. Illusi quegiì anarchici che credono di arrivare al loro sogno isolandosi in un assolutismo catastrofico. L: ana~chìa sarà quando il popolo l'avrà compresa e quando il movimento nostro, liberandosi dalle· scoriP del1'assurdo, vivrà nella realtà quotidiana. . CARLO MOLASOHI. ·n pensiero di Giordano Brunò (Gon_tinuazione v. niim. precedente) Ma chiudiamo la parentesi e torniamo é:t Giòrdano Bruno filosofo. La parte più metafisica del sistema di Giordano Bruno è quella in cui il filosofo si sforza d'intuire e stabilire ii principio e la causa dell'esistenza del tutto con un.a dialettica che mira a deter•minare l'unità nei contrarii; a conciliare il finito com l'infinito, il reale con l'ideale, il mondo fisico con Dio. In questo senso 1' opera di Bruno « De la Causa, Principio et Uno» può dirsi il più metafisico dei suoi scritti ( 1). . Molta iIIljportanza su questo terreno ~pecula tivo hanno i lunghi ragionamenti di Giordano Bruno, di critica alla metafisica aristotelica, sul rapp.orto fra materia e forma nella natura. « Nella natura Bruno,. al pari di Aristotele, scorse una materia ,ed una focma; la prima ricettacolo, la seconda fonte delle forme: l'una che può essere fatta, l'altra che fa! Se non che, tanto l'una che l'altra sono ne- {1) Di questo dialogo parliamo dopo aver parlat,o diffusa~ente dell'altro " Dell'~n:finit.o, Universo e Mondi .,. Ma cronologicamente e logicamente il. secondo ha preceduto il . primo, come avvertiva nel suo scritto più volte citato Erminio Troilo, il quale non approva che questi dialoghi del Bruno siano chiamJtti metd.fi.siei; ma di ciò parleremo, se mai, a parte altra volta. Bit., u 8l.; ■ • 1anco • cessarie, n è la prima può stare senza :ia seconda ... ·Qui si palesa la discrepanza· tra Bruno e Aristotele; per il N olano la materia e la forma sono in pari ·,condizione; iPelr 10 Stagirita, la ±orma separata tPUÒ stare, ~ssendo l' Assolu-to sem,plice forma; la materia separata ... non !I)UÒ trovarsi» {1). Secondo Bruno, così, la forma e la materia coincidono fino ad essere una sostanza sola; l'una sottintende l'altra. Tanto la forma avulsa della materia, quanto hr materia senza ]a forma, sono pure astrazioni logiche, non reali; mentre, in natura, insieme compenetrate, sono una r,ealtà: « Lo sente logica- .mente diviso in quel che è e può essere~ fisicamente è indiviso, indistinto ed uno>> (2). Vale a dire che la separazione fra potenza e atto, tra fOirma e materia, è una distinzione logica del nostro intelletto ohe studia il tutto nelle sue .parti o manifestazioni, non una realtà di fatto. Il nostro intelletto può considerare, come fossero due sostanze distinte, la forma e la materia, ma esse distinte non sono nella realtà naturale. -Ciò contrasta vittoiriosamente la conceziooe della scolastica aristotelica, secondo cui l'Assoluto, semplice forma, lo spirito, Dio, II.)UÒ stare di per sè, separato e fuori della materia. Il Dio di Giordano Bruno è insomma nell'Universo e l'anima di questo, e formante con questo un tutto costituente l'unità universale, infinita, -immortale e quindi eterna. Dio, in quanto anima e informa l'Universo, è parte intrinseca e formale di questo; ma, in quanto lo indirizza e governa, ne è anche la causa perenne. Se quest'anima del mondo, che è Dio, secondo Bruno informa il tutto, neppure la sua parte più piccola può essere inanimata. Lo spirito, l'anima, La ·vita trovasi in tqtte le cose; -e ne costituisce quindi la ve-- . ra forma. La quale non 1 può annullarsi, es• sendo la sostanza formale come quella ma .. teriale inseparabili ed insieme indistruttibili. Questa •concezione ,naturalis;tica di Dio equivale a divinizzare la natura e l'universo, a dar loro tutti gli attributi e le. virtù della divinità. Dal ·punto di vista artodosso della concezione deista secondo le varie chìes~ ebraico-cristiane. ciò era la stessa cosa che negare Dio, sia •pure giungendo a questa negazione attraverso un processo logie-o e mentale metafisico. E se Giordano Bruno prote- (1) F. F10RENTJNO: Storia della Filosofia, Vol. I, pa. 6 . SU (2) G. BRUNO: Op ·italiane, Vol. I, " Proemiale-epistola, pag. 137.

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