Pensiero e Volontà - anno II - n. 13 - 16 ottobre 1925

PENSIERO E VOL01NTA' 291. zo cammino. Napoleone I ha infranto le tavole dei d~ritti dell'uomo; la dittatura bolscevica ha infranti e calpestati i principii d'el libero comunismo per creare un regime spu- . rio di privilegi e di potenza statale. Ma la Rivoluzione Russa ha esordito bene: come pr~mo atto di conquista e di vittoria ha dato la terra ai contadini. Prima delle giornate dell'ottobre 1917, Kerenscky aveva tentato di limitare e di arginare l'esprotPriazione terriera, ma i contadini si ribellarono. Infatti, sarebbe valsa la pena di rovesciare l'autocrazia e tutti i privilegi e le ingiustizie del o:-egime :per lasciare l'ordine economico· dei tempi maledetti, e per lascia-· re la terra in balìa ed all'arbitrio dei grandi proprietari? Kerenscky voleva che i contadini pazientassero: Sarà l'Assemblea Costi- . tuente che deciderà .. : Egli voleva incanalare la rivoluzione verso unr regime borghese, perchè credeva che, prima di procedere verso il comunismo, fosse necessario !Passare per un regime di democrazia c3tPitalista. Kerenscky era attaccato a Carlo Marx! Ma i contadini erano impazienti. Per lunghi anni avevano lottato, sofferto e sperato. Era giunto il momento dj realizzare il sogno. I E dal fronte torna·rono alle loro case bramosi d'impadronirsi del •proprio pezzo di terra da coltivare. Terra e Lipertà... Kerenscky venne travolto! Sorse Lenin che fece suo il principio, agitato anni prima dai socialisti rivoluzionari, della terra alla Nazione per i contadini, e alla fine dell'Ottobre 1917 - e cioè pochi giorni dopo la conquista bolscevica d~l IPOtere - venne lanciato il II)rimo decreto dei soviets sul .problema ag;rario, decreto Clhe , aboliva, senza alcun riscatto, i diritti dei •proprietari terrieri non contadini, mettendo le loro terre, quelle dello Stato e dei conventi, con gli strumenti di lavoro ed il be- - stiame a disposizione dei Comitati terrieri e dei Coosigli c}ei delegati dei contadini. Pochi . mesi dopo una ,prima legge - settembre 1918 - venne ad inb;grare l'opera del decreto. Soppressione dei grandi proprietari terrieri; trasferimento . nella Nazione della pro1Prietà rurale (terra, bestiame e macchine) organizzazione dei salariati agricoli e de.i contadini poveri; organizzazione delle grandi lt)roprietà èspropriate in aziende modello in cui possano lavorare in comune contadini esperti ed agronomi sapien,ti, utilizzand'o il bestiame e le macchine passate in proprietà alla Nazione. Quteste le ,principali disposiliot e· IO . 1anco zioni della legge. E siccome Lenin aveva, in quei tempi, 1a lucida visione del complesso problema agrario, questa legge insisteva specialmente su.Il'organizzazio!lje del lavoro in comune. La ripartizione delle terre agricole fra i la'Voratori - diceva la legge - 'Verrà fatta dalle Sezioni agrarie dei So'Vieti, le quali do'Vranno cerca1 e di s1JiluPPare le aziende colletti1Je che sono più vantaggio-se riguardo alt) economia del lavoro e delle materie, in confronto alle aziende a conduzione isolata, e allo scoJ)o di passare al più presto ad una economia rurale socialista. Il processo di divisione delle terre, iniziatosi nel 1917, ebbe fine nel 1919; ma qµando i contadini ebbero occupate le terre, rovesciando l'antica organizzazione agrairia, i11ttesero non soltanto di avere acquistato il diritto di proprietà !Privata del terreno, ma anche il diritto di venderne i frutti quanto più caro fosse loro possibile. E quando gli operai delle città andarono a com,perare le derrate alimentari in cambio della loro moneta -deiprezzazta, si trovarono di fronte ad u,n rifiuto, ll"ifiuto che nei Governatorati di Simbirsk e di Samara venne persino soste- , nuto colle mitragliatr,ci. Ci vollero altre mitragliatrici per strappar loro !parte dei prodotti. Questi tristi episodi consigliarono ai Sovieti un mutamento nella !Politica agraria, anche perchè oltre alla questione dell'approvvigionamento della città, c'era quella del reclutamento della milizia per frontegiare la controrivoluzione. Perciò, mentre la legge del sett~mbre 1918 favoriva in inodo speciale i contadini" poveri, si pensò all'owortunità ,di riavvicinare il regime agli interessi dei contadini medii. Dice il Goode nell'olPUScolonono dei Documenti della Rivoluzione : e< I contadini vennero divisi in tre gruppi: ricchi, di media fortuna, fO'Veri. I contadini· ricchi ~ono ostili ai decreti ed alla politica dei Soviets. Qualunque decreto emanato a favore dei più poveri deve irritarli; inoltre la determinazione dei .,Prezzi dei prodotti arreca maggiori perdite ai ricclhi che1 agli altri~· essi, infatti, non possono Più speculare 'impunemente, mettere da parte il frumento aspettando, il rialzo dei prezzi .. Da ciò il loro risentimento. Verso la classe media degli agricoltori i Soviets fanno una politica isPi. rata ad una cooperazione a,michevole; sono gli agrico•ltori medii che realmente contano di più nella questione dei contadini. In quanto ai poveri, bisogna -ricordarsi che il contadino russo è estremam,ente sensibile a tutto

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