Pensiero e Volontà - anno II - n. 13 - 16 ottobre 1925

290 PENSIERO E VOLONT'.A' r di reggimento. politico che la dittatura e l1a-- narchia. Forse nel pensiero intimo di Mazzini era la dittatura ( «la dittatura dei migliori») che avrebbe dovuto educare il popolo alle virtù repubblicane e fondare la vera repubblica. Ma nè Mazzini, nè quelli che egli avrebbe gi ud1cati migliori, avevano le qualità che occorrono per conquistare ed esercitare la dittatura. Uomini di fede e di alta moralità, sacerdoti di un'idea, inceppati dai più nobili scrupoli, essi avrebbero potuto, se i tempi fossero. sta-- ti propizii, fondare forse una religione ed una chiesa ma certamente non avrebbero potuto ' dominare uno Stato e resistere all'assalto degl'interessi contrarii. Di ben altra stoffa, e ben meno pura, sono fatti i dittatori! Esempii contemporanei ci dispensano dal fare una critica estesa del· sistema dittatoria~ le. Esso, senza parlare delle difficoltà pratiche che lQ. rendono impotente a risolvere ì pro-- h lemi socia li, è, la negazione della libertà e dell'iiniziativa, e quindi non può dare quell"educazione ohe rgi acquista solo colFesercizio della libertà. Perciò noi siamo decisamente avversi - ed in questo crediamo avere consen- · zienti i repubblicani ad ogni dittutura, sia che si presenti apertamente come dominio ai uno o pochi individui, sia che si nascondi dietro la maschera di un partito o di una classe. Resta l'anarchia. Ma se l'anarchia non può farsi subito per-. chè la g_rande massa non la compre:q.de e non la. vuole 7 Certo l'anarchia quale regime generale applicato in tutti i luoghi ed a tutte le funzio n i della, vita soci'ale non può farsi domani ; ma può sempre farsi, quando vi sia libertà s1.1fficiente, in quei lùogh:i ed in quelle categorie dove si trovano anarchici forti abbastanz=1 per applicare le loro idee. Dunque, non governo dì uno, di pochi o di molti, non governo della maggioranza, ma libertà por tutti di fare quello che sono capaci di fare, senza lederé l'eguale libertà degli altri. Ed in fondo è così, con spirito e con metodi essenzialmente, anche se inconscientemente, anarchici, per libera iniziativa di indivldui e di aggruppamenti volontari, che il mondo ha progredito, che la civilfà è andata :faticosamente costituendosi. I governi, autocratiri o <lemocratici. monarchici o repubblicani .sono stati sempre fattori di conservazione e di reazione. sempre difensori dei privilegi .s·tabilitì. B sempre ostacolo a r resso; oe si è andato avanti solo quando, ed in quanto, delle forze, intellettuali e materiali, sono riusci te a sfuggire alla pressione governati va. • Il problema dunque è di conquistare almeno. un minimo di libertà, indispensabile ad ogni progresso. - In Italia avremo la Repubblica, e .noi contribuiremo al suo trionfo concorrendo ad abbattere ì'ostacolo comune che preclude il cam-' mino a noi ed ai repubblicani; ma non diventeremo repubblicani per questo. Noi profitteremo delle circostanze per rinforzare la nostra compag1ne, per ·allargare la nostra propaganda, e mireremo sempre all'immediata espropriazione dei capitalisti, come condizione preli1ninare di ogni vera libertà. ERRICO 1\iALATESTA. la proprtietràriera lii _an[~air i L' esperimento russo II. Non si !PUÒ dire ·ohe la Rivoluzione Russa abbia esordito male. Scaturita da una grande idea ha illuminato il mondo con una grande ' luce. lVIa poi la luce s'affievolì... Come la Rivoluzione Francese nata dalle tavole dei ' . Diritti dell'Uomo, finì col creare il fenomeno Napoleone I, così la Rivoluzione Russa, nata dall'aSfl)irazione comunista, ora sta perdendosi nei vicoli ciechi del ritorno capitalista·. E' questo un fatto per nulla strano quando si pensa che deriva dal principio d'autorità. La critica anarchica alla ,dittatura bolscevica poggia su basi solide ed è oramai provato che una rivoluzione· trasformatrice dell'ordi• ne economico e sociale per procedere, affermarsi ed espandersi ha bisogno assoluto_ della collaborazione e della solidarietà spontanea cli tutte le classi produttrici, collaborazione e solidarietà che diventano entusiaste fino al sacrificio quando si svolgono in un ambiente cli libertà. La Rivoluzione Russa, invece, venne afferrata da alcuni uomini - una specie di élite - i quali si sono assunti un po' coll'inganno e un IPO' colla forza, il diritto di dominare gli eventi, cli guidarli, di. comandare, di legiferare, di imporre. E questi uo- 'mini, mai sazi di potere e ipaurosi di perderlo, si credono dei ~emidei infallibili, si sono creati intorno una forza che li sostie- 'ne ... Ed hanno fermato la rivoluzione a mez-

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