Pensiero e Volontà - anno II - n. 13 - 16 ottobre 1925

' -1310 PENSIERO E VOLONTA' balza fuori stupendam.ente modellata la gentile ed eroica figura del triestino. Si sono avute intorno a questo episodio dii storia italiana rivelazioni numerose, prezio- , ,sissime, importanti ed altresì gravi e dolorose, fra cui quelle su due spie, che pure .scrocoarono in vita, ed una anche in morte, la fama <li puri patriotti. Altre ,rivelazioni non meno gravi sono quelle che concernono la incredibile acquiscienza che certi ministri italiani, il Mancini e il Deipretis, ebbero verso l'm-pero d'Austria agli albori della Tr'.iplice Alleanza. Il martirio non è sterile .mai, scrisse Giu- .sep[)e Mazzini; il martirio per una idea è la più alta formula che l'Io umano possa rag- _giungere a esprimere la ,propria missione. Ma il martirio di Ob~rdan, che per anni e anni non potè essete celebrato in Italia se non occultamente, rappresentò, nel momento grigio dell'eroico sacrificio, !Piuttosto una disperata iprotesta, il mazziniano coronamento di una giovinezza mazzinianamente austera, che non il germe di una speranza destinata a fruttificare prossimamente. Assai breve, la storia di Oberdan. Disertore dall'esercito austriaco -per non combattere in Bosnia un popolo anelante a libertà, egli viene a Roma e partecipa alla vita del1' emigrazione triestina, alternando gli studi· d'ingegneria con lez~oni private e altri ,lavori che l'aiutano a vivere. La sua gran passione era l'irredentismo. In luglio 1879 abbracciato e baciato da Garibaldi, tre anni dopo alle onoranze funebri di questo Oberdan portava la bandiera dell'emigrazione ·triestina e, giunto sotto palazzo Ghigi, sede dell'Ambasciata austriaca !Presso il Quirinale, l'agitò ripetutamente in atto di sfida. Appena sei .mesi dotPo l'ardimentoso penzolava dalla forca nella sua Trieste. Una cosa ohe non si capisce è che Alessandro Levi ripeta la nota frase su Oberdan, che questi sia andato a Trieste « non per uccidere ma per essere ucciso>>. Che di fatto egli non abbia ucciso ma sia rimasto ucciso, è giustissimo; ma ·che si sia messo in viaggio per Trieste cc non per uccidere >>,vale a dire senza intenzione di uccidere (con delle bombe nella valigia !) resta incomprensibile, se Oberdan stesso dichiarò all'atto del· suo arresto che quelle bombe -erano destinate a << dare un saluto all'imperatore>> e· 1 poi in ,processo che egli « i~tendeva d~ agire contro i colpevoli >>. Oberdan prima dell'arresto si era vantaBi t~-a Ddtne, ,oon ;verso11ede~ne di fede che .. ne han riferite le parole, di aver gettata una bomba in Trieste contro un corteo di austr1acanti il 2 agosto 1882; e s'erano avute ,due vittime. Egli poi negò in processo ogni sua partecipazione a quell'attentato: ma se. pure è giusta l'ipotesi del Salata, che si sia trattato d'una semplice vanteria giovanile, lo essersi vantato d'un fatto simile dimostra almeno in lui tutta la disposizione ad agire sul serio contro l'Imperatore d'Austria, di dargli cioè un saluto tutt'altro che innocuo o platonico. Fra le rivelazioni messe in luce v'è questa, dhe in Consiglio dei Ministri a Vienna si discusse 1 per due volte dopo la condanna a morte di Oberdan, .della opportunità fatta presente dal luogotenente di Trieste, di coµimutare La pena al condannato; e la seconda volta Francesco Gius~pe in persona dichiarava di avere chiesto anche al ministro qegli esteri se 1~ eventuale esecu:z:ione della condanna a morte dell'Oberdan potrebbe avere influenza sulle relazioni con l'Italia; « ed il ministro degli esteri gli h~ risposto che al riguardo non ci sarebbe da temere la menoma influenza ». Risposta che probabilmente non sarebbe stata data, e la vita di Oberdan sarebbe stata salva, se gli uomini politici che governavano allora l'Italia (Depretis e Mancini) avessero tenuto_ verso l'A-ustria un co-ntegno meno remissivo. SEVERINO Dr Grov ANNI: Kurt Wilkens - ( Culmine, Buenos l\ires, n. 1 del 1 ° agosto 1925). · La nuova rivista « Culmine », uscita testè -a Buenos Aires per cura di un grt1a;>podi anarchici di lingua italiana, pubblica un profilo sulla vita di Kurt Wilckns, un giovane compagno che nel giugno di due anni fa venne ucciso a tradimento in prigione, dove si trovava a causa d'un attentato di cui era rimasto 'vittima il tenente colonnello argentinot Ettore Varela. · Nei giornali di lin.gua italiana si è in passato !Parlato poco o nulla del Wilckens e dei fatti che si collegano al suo nome, benchè questi fatti abbiano non poca importanza nella storia del movimento proletario del Sud America per ~nti rispetti, specie !Per la numerosa ·immigrazione di italiani, così simile e collegato al movimento svoltosi fino a ieri in Italia. Kurt Wilckns era nato in Germania, ad Amburgo, nel 1887. Operaio minatore, ben presto entrò nel movimento operaio· ed ·ab-. bracciò le idee anarchiche, partecipando alle

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