Pensiero e Volontà - anno II - n. 13 - 16 ottobre 1925

I . P.BNSIERO .E VOLO·NT:A.' 311 lotte dei suoi com·pagni di lavoro e di idee. Prima della guerra era emigrato negli Stati Uniti, e quivi aveva preso parte attiva a~ g~andi scioperi. operai nella Virginia. Arrestato pèr essere deiportato, riuscì invece a farsi liberare. Finita la guerra, nel 1919, ritornò spontaneamente in Ger~nia, dove costatò che il nuovo regime nulla vi aveva portato di buono per coloro che anelano alla vera libertà. Lavorò per alcun tempo nella Rurh, poi ritornò ad Amburgo, di dove s'imbarcò per l'America del Sud. Nell'Argentina, denunciato da una spia come sovversivo, riuscì a stento a sbarcare, ma subito fu sottomesso alla vigilanza della ,polizia. Da Buenos Aires era corri~ondente del giornale , anarchico « Alarm » di Amburgo, dove si pubblicarono molti suoi articoli illustranti il movjmento -Operaio argentino. Nel 1922 si determinarono in Patagonia (Repubblica Argentina) dei movimenti operai e contadini che il governo locale cercava in tutti i modL di reprimere. Fu mandato laggiù con ,poteri dittatoriali il col. Ettore Varela, denominato poi l'Attila argentino, il quale a Santa Cruz sterminava nel modo più barbaro che la storia ricordi tutta una popolazione; ben 1500 lavoratori vi furono assassinati. Questa strage destò l' orrore di tutto il popolo argentino; e quando il - Varela tornò a Buenos Aires, Kurt Wilckens lo affrontò nella pubblica via e lo uccise, il 26 gennaio 1923, con una bomba. Wilckens stesso rimase gravemente ferito perchè l{)er salvare una bimba ohe casualmente passava, le fece scudo col prOiPrio corpo. •· Gettato in carcere e gu~rito, si cominciò a istruire il processo contro il giovane anarchico. Ma questo tprocesso imbarazmva -ènormemente il governo, perchè intanto si era fatta la luce sulle stragi di Santa Cruz ed altresì sulla vita e la personalità <li Kurt Wilckens. ·Si temette di portare innanzi ai tribunali questo accusato, che poteva cangiarsi in accusatore e che per la sua intelligenza incuteva davvero timore. E allora si decise di· farlo scomparire. Nell'alba del 16 giugno 1923, mentre Kurt Wilckens ancora dormiva, un carceriere, certo .Perez Millan, gli scaricò addosso il suo fuo:ile. Wilckens morì dopo circa 20 ore di agonia. Nella notte seguente il cadavere veniva II)Ortato·di nascosto al cimitero, contrariando il desiderio di tutta una folla che lo richiedeva per rendergli l'ultimo tr°ibuto di affetto e l'omaggio di fraterna mestizia. 81 I l, CARMELO_ PuGLIONISI: Commento a Ginevra - (La Rivoluzione liberale, Torino n. 34 del 27 semb: e 1925J. L' A. commenta quèst'ultin1a tornata annuale a Ginevra della « Società delle Nazioni », e cerca discernervi il perchè del suo essere e il frutto delle sue esperienze. Quest'organismo (egli dice) nato più per · volontà di Wilson che per vera necessità, oggi risente dell'attuale crisi della società europea. Esso cioè, non nasce da un clima storico comune alle nazioni che la ·compongono, ma è come un aggregato nel quale .la forza di adesione e di solidarietà manca per la differente natura dei singoli componenti. Risultato ,di ciò, la differenza dei punti di vista nel trattare le quistioni, l'impossibilità di venire a soluzioni esprimenti direttive comuni che· soddisfino contempo-raneamenJe ai bisogni singoli, la retorica dei discorsi che lasciano il tem1 po che trovano e, quel ch'è peggio, _lasciano pure così i problemi all'ordine del giorno. Si può dire, in sostanza che la « Società dell~ Nazioni » raippresen ta oggi in linea ge-. nerale una .imposizione sulle varie nazioni, ·una catena della quale ognuna volentieri farebbe a meno, e non lo sforzo creatore di popoli a~vicinati da una civiltà identica o quasi e da interessi bisognosi di .solidari:età _più che di contrasti. Il perchè del fatto è evidente ove si voglia esaminare la crisi europea attual~. 1 Che ha prodotto la guerra? Quali sono sta ti i suoi eff,etti sulla natura delle varie nazioni? Insòmma da essa è nato o accenna a nascere un ordine nuovo? L'armistizio trova, come è arcinoto, scosse le diverse borghesie. Ma trova pure !Proletariati incapaci ancora, immaturi per la dignità di classe dirigente. Nella lotta di queste classi - aggravata appunto dagli effetti del" conflitto - la situazione dei varii paesi ha la sua originalità. Ma la Società dellE: Nazioni è frutto, .eff,etto degli sforzi di tali borghesie oggi ancora al Governo le quali mentre da un canto difendono ferocemente il trattato di Versailles, dando vita .a movimenti nazionalistici molto significativi, dall'altro • cercano di mascherare col !Pacifismo e con l'umanitarismo il loro intimo bisogno di ~lidarietà e di çlifesa. Senza tema di cadere nella esagerazioni si ipuò affermare che essa è il fronte unico della borghesia i.nter-· nazionale, uscita vittoriosa dalla guerra con• tro le borghesie delle nazioni JPe.rditrici e contro le classi operaie. I problemi <lella . . ..

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