Pensiero e Volontà - anno II - n. 13 - 16 ottobre 1925

\ ' .. • 1 PENSIERO E V0LONTA> 301 ~ . gion1 », considerandole tutte ugualmente co- ., me uno strumento pratico di moralizzazione per la gente ignorante, si può da ciò dedur• re che tìi fosse del tutto « senza religione?» Indubbian1ente egli era fuori <li tutte 'le chiese, estraneo spiritualmente a tutte le confess1on1, lontano da tutti i culti, a cominciare da quello cattolico, con cui l'aveva rotta gettando alle ortiche la tonaca di frate do- . . men1canu. Ma il non a,ppartenere ad alcuna chiesa non signific~ essere irreligioso. Tempi assai più vicini a noi han conosciuto uomini illustri di fortissimo spirito religioso e credenti in Dio, come ,Mazzini e Lamennais, i quali erano ostili a tutte le confessioni chiesasti- ' che. Per costoro Iddio è l'espressione della loro personale religiosità, ed a Dio attribuiscono i caratteri di quellr perfezione umana . . . cui essi aspirano. Molto approssimativamente si può parlare nello' stesso modo di una religiosità di Giordano Bruno, la quale !Però ~on aveva il carattere mistico e quasi jeratico di questi pensatori di due secoli e mezzo dopo. « Bruno (diceva il De Sanctis) ha svilu,ppatissimo il sentimento religioso, cioè il sentimento dell'infinito e del divino, COl)l'è di ogni spirito contemplativo » , ( 1). Ma la sua religiosità. i1 cui caTrattere univresal~ e !Panteistico urtava contro i dogmi di tutte le chiese, non aveva per oggètto l'o1tretomba nè il sovrannaturale, bensì la ~atura vivente; e la divinità era per lui la vitalità stessa dell'universo: Il suo linguaggio deista aveva un significato del tutto umano, che nell'universo ed insieme nel proprio io in terio re vedeva e sentiva agitarsi i 1 suo Dio. Realizzando in certo modo nel proprio spi- . rito la 1 promessa di Satana ad Eva , « sa.rete simili a Dio », Giordano :e~no terminava un dialogo (il terzo della parte prin1a) del suo « Degli Eroici furori» con· l'orgogliosa affermazione: Da suggetto più vil dovegno• un Dio. Mi. cangio in Dio da cosa inferiore (2). « 1Cangiarsi in .Dio (così il De Sanctfs) sig-ni-- fica levarsi dalla moltitudine all'uno, dal di verso allo stesso, dall'individuo alla vita universale, dalle forme cangianti al ,permanent(l, vedere e volere nel tutto l'uno e nell'uno il tutto; o, .per uscire• da questa terminologin, Dio è verità ·e bontà scritta al di dentr~) dj noi, visibile per_ 1ume naturale; e' cercarl .. 1 e (L) FRANozsoo DE SANCTts, Storia, deila le."teratura italiana. Vol. II, pag.. 201. (2) G10KDANO BauNo, Ope1·e.italiane, V ql. ~I, pag. 3!6. · • • ... J a e ,possederla è la perfezione morale, lo scopo I della vita>> (r). E' del tutto ozioso chiedersi se· Giordane, Bruno credesse in Dio, per rispondervi ne .. gativamente come facevano i clericali rab4 biosi d.el suo tempo, pei quali l'ateismo era. delitto da punirsi con la morte, o come IPÌÙ tardi fecero gli anticlericali che vollero vedere nel Nolan-0 un materialista. Avevano torto gli uni e gli altri· ma hran torto altresì quelli che oggi invocano la sua autorità per imporre ,al popolo, con la coercizione statale, un culto qualsiasi. Il Dio di Giordano Bruno non si presta nè allo sfruttamento dei primi, nè a ,quello dei secondi. Esso costituiva bensì una fede ·per Bruno, e ta!l fede noh è lecito impugna.re 1 per fargliene un d~- litto od una gloria; ma erra tal fede, che non s'immiseriva nei culti é con questi non p11ò confondersi. « La parola Dio $'incontra di frequente nell'opera bruniana, •come spesso vi occorrono le parole anima, spirito, ,provvidenza, ed altre del pesante bagaglio del pensiero religioso e metafisico. 11\?achi volesse prenderla nel senso suo comune commetterebbe, a <lit poco, una ingenuità ...... Bruno non cerca la divinità fuori dell'infinito mondo e delle in- · finite cose, ma àentro queste edl in quello ... }:' vano dunque pensare al Dio Brunizno come ,esteriore all'Universo... 1Gior,dano Bruno risolve il divino nel naturale, e da11'oscuro vilu·ppo degli elementi accennati trae il superbo concetto nuovo della Natura., La quale formandosi quasi delle vecchie spoglie della divinità, sostituisce e soppianta Dio, diventando essa medesima Dio. Natura sive ·neus. unità, infinità, autonomia, potenza intrinse ca ,ed intensiva ed estensiva, com,p,1esso di vicissitudini e di contrarietà {;he si risolvono in armonia, attuazione dli una interiore legge di ascension,e e progresso indefinito, uno ·e tutto assoluto n:ella :propria naturalità» (2). Insomma « il· significato speciale della fj. losofia di Bruno è il Naturalismo·» (3) · egli esalta in Dio l'infinita Natura, e l'uno e l'altra. non fanno che una ·cosa sola, di cui l'u- · manità è una manifestazione. La religiosità di Bruno si concreta quindi in una fede ardente ncll'indiarsi dell'Uomo in seno all'univtrso infinito . * * * La base e il punto di partenza di tutto il (1) F. DE SANC'r1s, Op. c-it. Vol. II,' png. 200. • (2) ERMINIO Tno1Lo, La Filoso/fa di G. Bn,mo. (3) FRANCESCO F1onEN'l'tNo, Compendio di sto1·ia della filo· soffa. (E~. Vallecchi, Firenze) pag. a44. •

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