Pensiero e Volontà - anno II - n. 13 - 16 ottobre 1925

296 PENSIERO E VOLONTA' ci amo così revisionista· e idealistica, per cui al concetto delFindipend,enza politica e dell'egemonia militare veniva sostituito quello dell'iniziati va morale e religiosa, concetto del resto che aveva formato il programma ridotto e l'ultimo appiglio del movimento profetico . • In seno a questa corrente, definitivamente trionfata dopo la morte di Giovanni il Batti sta, che aveva inaugurato un puro e semplice ritorno al profetismo classico ammonitore, nacque il cristianesimo, poderoso tentativo di abbattimento dei dommi e· della morale del1) ortodossia mosaica e di costruzione di unni nuova ideologia sociale e morale sulla base del doppio concetto: Provvidenza e valori psichici. • · Esistette veramente un suo fondato.re di no me Gesù, eretico rispetto al mosaismo e condannato come tale, e posteriormente, per l'inJ capaciti!, del popolo giudeo ·ad assimilare la nuova dottrina, identificato col Messia della trad!jzione; ovvero Gesù è invece il mito stesso del Messia, materializzatQsi nella propaganda 5pìcciola e sopratutto al contatto con l'OccL. dente, nuovo alle astrazioni teologiche e ·ahi• tuato invece ai processi di apoteosi degli eroi 'l E' quanto di più controverso vi sia nella criJ tica sincera (ignota al profess~onalismo clericale, catt0lico_ e protestante) delle origini del cristianesimo. A ogni 1nodo è certo che il concetto della rn.orte e risurr,ezìone dti. Ges11 e del suo prossìJ.J?.O ritorno dal cielo come giudice del mondo> costituisce tuttd il cristianesimo delle chiese primitiche. Nella seconda metà del primo se colo tutte le società cristiane, con uno sposta mento delJ a vecchia ideologia messianica, attendevano, a brevissima scadenza, la ricomparsa sulla terra di Gesù, il giudizio uni ver sale, la fine del mondo e la creazione di un mondo nuovo scevro dal peccato e perciò anche da,l male e dalla morte -· il che, evi d'entemente, non è che il corre lati vo psicologico della dissoluzione. Ma gli anni passavano e l'avvenimento si faceva attendere invano. Non solo; ma r'impero romano, che attraverso l'ideologia messianica sentiva - e non a torto - conservarsi l'idea della rivincita ehraj ca e vedeva, nella teoria un_iversalistica -: umanitaria della nu1 ova fede, u:m. pericolo gravissimo per il principio delle due nature su! quale e1·a fondata l'ideologia della sclliavitù che costituiva l'a su.a b~se, si diede, con accanimento 1netodico e feroce, a perseguitare i pro ~af_andlisti e i s_eguaci della nuova réligione. B~b1;0 8Cci • 510 V E intanto le defezioni, specialmente fra l' e· lemento giudaico (i giudei emigrati furono dai pertutto il nucleo delle chiese cristiane) • crescevàno di giorno in giorno, sia per le de- , lusioni dell'attesa, sia per l'impossibilità di riconciliare l'ardore di, quella .fede con le esigenze immediate della vita materi'ale. I ere denti infatti, nelJa logica cecità della fede nella palingenesi divina, avevano, invasati da · spirito di abnegazione e di ·rinuncia, sospeso interamente la loro attività econo1nica e civile. In questo periodlo di crisi l'irriducibile fede getta un ultimo grido, compie un ultimo sfor zo. I superstiti della generazione messianica compiono una nuova evoluzione, e con quelìa stessa passione con cui avevano fatto balzare 1a persona del Messia dalle sfere del mito nei campi della vita e della storia. suscitano una altra {igul'a, destinata a spiegare il ritardo e a rinforzare la fede. Ed eccoci in piena genesi del n1ito dell'Anti c1•jsto. * * * Ohi, più di tutti, legò il suo nome a questo mito, fu l'apostolo Giovanni - altro dal Bat tista. Propagandista (apostolo) e pro±eta, cioè poeta simbolico del nazionalismo religiosq, era costui un aristocratico, buon conoscitore, come Paolo, della letteratura del suo paese (la Bibbia). Ma, a d'ifferenza di Paolo, egli ripudla va, il concetto cosmopolitico della nuova dot. t1·ina. Per lui il Messia era il Messia degli Ebrei e noIJ. altro; il suo martirio un fatto per nulla connesso con la redenzio.i1e univer·· sale di Paolo, ma solo un. adempimento dell:~ parola dei profeti; la sua riapparizione e lai palingenesi sostanzialmente relative al riso1 · gere del primato ebraicv. Costretto ad allontanarsi da Gerusalemme, egli non rivolse la sua attenzione che alle città delPAsia Minore, che pullulavano di· ebrei emigrati, e fra essi svolse la sua attività: cul- ' minata con una « rivelazìone » (apocalissi) degli ult·imi giorni. E' in quest'opera, scritta o almeno pensata mentre il profeta era ·a aomioilio coatto nella ~Rola di I•atmo, nell'Egeo, per ordine di Nerone, che la -teoria dell'Anticristo venne definitivan1ente sviluppata. Che cosa è l'Anticristo 1 E' una potenza hifernale, em·anazione e incarnazione dli Satana come Gesù lo è di Dio, che faceva un ultimo sforzo per impedire il trionfo del Cristo nel mondo .. Le persecuzioni, i contrattempi venivano da hri ..

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