La Nuova Europa - anno III - n.8 - 24 febbraio 1946

--2-lfebbi-aiolO¾G-------------- L;!. N..11.0VA Ji!fJ.RO~A ------------------ 6 __ ,------------- 11 mondo senza speranza•· Ma proprio te, l'«inflnlta distesa delle arg!lfe ori· P~OBLEMJ· de senza un segno di vita umana. on- CRISTO QUanto in questo mondo vi è di mjste· ~i 31 ~en~f~~ 1 ~1 ~:r~ 1 c~ì°'ln~! dulate net sole a perdita d'occhio, fin dove, lontanissime, parevano sologler- s'è fernuito AD EBOLI T RA Ie ,tante malefatte def fasct· smo c'era Jl verniciare tutta in· tera l'Italia dello stesso color ro· sa: una mano dJ tinta, ed erano scom· parse le differenze di cllaletto. di tra· dfaioni, d; costumi, e gli operai delle regioni indust1iall e i contadini di Lu· canla e SlcHla, gl'lntellettuall e i bot· tega! avevano tutti la stessa tessera Jn tasca, la stessa camicia nera indos– ro, gli stessi bisogni e l'e ste&<;easpi· razioni. E v'era, ln tutto Questo, del· l'ast1-attismo burocratico, v'era della ignoranza (.li storia, v'era, soprattutto, della miseria di spirito, un'incapacità di sentire che ln vera unità non è piat· ta uniformità di natura, ma è conqlli· sta spirituale, e nasce• quindi su un fondo di contrasli e di lotte, come una ord1estra che si compone <licento stru· menti diversl, l Quali paiono suonare ognuno per sè. eppure si unlscono In una concorde armonia. Ora, ca<lutaquel· l'in1Pa:catm·a p<>SUccla.viene alla lu– ce 11 volto vero d~Italia, di quest.i mul· tanime I talia. do\ ·e ogni reg-ionc ha una storia e quine.li un costume e un ella· ktto diversi, e< i ha una sua g~oc1-afia, e quindi suol bisogni diversL A S1.::op1'lrc Q.l\CStaLucania vera, ma• l?Jnente nascosta sotto la retorica del· l'Ita!ia tutta ,egualmente fascista, è sta– to Carlo Le\"!, uomo di studio e d·az!o– ne, cospiratore cd artista, che tra il '35 tro nello spazio e nel tempo, lontano dall'altra ItalJa attiva ch'egll conosce Jndletro nel tempo fino a provare il brlv"ldo di orrore e di voluttà che dà il contatto con una civiltà preistorica. dove ogni mnntrestazione è diversa dalle nosu·e, e pure vi si coglie il pal· plto òi un'wuanJtà ch'è Ja nostr:l. E questo mondo desta nel Lev1 l'e· sU·o suo cli scrittore: 1 « signori " gli possono lsplraré carica.ture secche o dJ· stese, il contrasto tra queste due clas• si diverse gH sugge1isce rHlesslonl po· UUche e gU fa meditare riforme di au· tonomla nelle fabbriche, nelle scuole, nel comune, in tutte le forme della vi· ta sociale; ma quesli contadini fuori della sto1ia, e Il paese desolato In cui sl consuma la loro fatica, e l'immobl· Htà squalUda del tempo che non :Pare nemmeno plù muoversi, Questo lo stl· mola all'arte. E c'è davver o in q uesto libro, in tante sue· pagine. u.na specie di fascinazione di quell'ambiente sullo scrJttore: parla di magia, e pare quasi che vi creda egli stesso; disegna !a fi· gura di Giulia, la e strega». e Vi 61)1e· ga un'affascinata attenzione, quasi le atùibulsce davero misteriosi poter1; parla degli spir.Hl della ten·a e d el ge– nio del luogo, e soffonde la p.i g!na di un brivlòio di mJstero; si cchè pare ch'egli a poco a poco voluttuosarnente sprofondi In Q.uclmondo cli superstizlo– nc- e magla, librato In un'ar!:l assurda, dove tutto è strano, e tutto può essere s.Jmbolo e, chi lo sa, forse anche mira· colo. E Intorno a quest'uomo che dalla nostra rnzionnllstica lucida civiltà d~ macchine è piovuto in quel mondo as– surdo e irreale, e che a poco a poco, li· beratosi d'ogni affetto, si chiude« nel gu~ sclo religioso dc.-lla mcnotonJa ,,, si stende un paese deso!ato e affasclnan- Sl nel cielo bianco». Col mutare tento de~1e stagioni anche il paesaggio mu· ta; e si copnrà Jn primavera cli un 'iS surdo breve rlgoglJo di verde, sl scio· glierà alle Junge pioggte d'autunno In un mare di fango. si ammanterà di at· DEL TEATRO D'OPERA tonita neve. si torcerà in bufere aspre L E persone inteUigentl', ma insensi• di vento, ma sarà sempre desolato, !m· blll alla musica. che per questc- mobilc, tacito, come desolata, lmmobl· non freQuentano l'opera, hanno !:ie 1~ 1 ~~ ~~l :;.e~~ta«te:f~ 1 ~~~t~llc~~; torto. Dovrebbero an<lal'CI uguahnente, mangiata dalle m09.:he l'estate, chiusa ~1 1 ~!~!\~r~l~~~ i~a~ ~~n~ot~~J 1 ~~~~:fì ne½ 11 :~~oo b~~t~ 1 e~•~m;~~°i;aesIdeHnea· glorie artistiche del nostro paese: pa~ u spesso con un gusto In cul sl rfco- se in cui - si dice - il buon gusto era conosce l'atUt.udlnc e 1'abitutlJne al pen· dote nativa e pati-lm::mlo un\\.·crsale, nel!o, ed uomini. donne, bambJnl, ani· esteso anche al più umile artigiano. maU, e si disegnano pagine ferme. 0 Vadano a vedere l'11fda, per esempio: che l'autore contempli le attticl giro- ~n~r:r~~I teeft:. 1 id~! 1 1~n\ 11~;~ 0aslc~Wi e~~ vaghe capitate un giorno a Crassano, te palme <llplnte in primo piano e te ~~!te l' 1 Jf~!;d!nd:i~~~ 1 gh~u~U~~1 ~t8 1 ~t 1 piramidl In fondo, 1 sacerdoti trabal<1 recitano ne,l carnevale a Gagliano (e antl sui piedi piatti, nei loro camlcioV vi sfogano le loro passioni), 0 che rie- li bianchi da manicomio. (I nostri can~ vochi le m.ischere grottesche che ha ~!~~~i~f~~ - tra l'altro - non sanno preparate per i suoi piccoli amlcL Ma n problema dell'opera, al gtorno d'ogi .paesaggi, costumanze. ritrattl, non e· gi, è ;prima di tutto un probiema di saurdscono 11 Jlbro, perchè non vi è nel messa in scena. Bisogna svecchiare se~ Levi l'interesse distaccato e curioso ne e costumi, ed è Inutile che le vec., r:;dlt~t~a ~~)~;![eia i?~vfO~O\in C U~~ chic patTUCClw si mettano a Strillare e; mo, un uomo vivo e pensante, che a si appellino alla tradizione: contlnuan: questo strano mondo guarda affascina- ~? !~r~';~~a ~ 11l~~~~~t~l ~f r~t~ 1 ~~~ to, interessato, commosso. e ne ritrae quarant'anni (salvo casi di senllit;). pre~ ~~~o~~~~t ~m~~pe:r.eril!~le P~1 ;Jf coce) che 1>0ssasopportare uno spetta~ tazio!li sull'uomo, ed una um.ina sim- r~~ d~i1:5~al~O~~};~nfi 1 ~ ~~r~!~~~~~ patia per quella nera p1imlgcnJa ctvil· ti, uno stabile e uno in perenne movt• tà, sicchè se ne stacca poi con trlstcz- mento; l'opera d'arte nella matci-la\it;). za. «con affettuosa angoscia i,. E quan· del suol segni grafici, e Ja senSibillt.à e.lotK:tivc, dopo già alcuni anni. quel c.lell' interp 1 ·etc O del lettore, che cgnj mondo. al rlcordo, gli si è fatto più volta la rlcrea: ç_ualchecosa come i'on· '1ontano ancora, più vago, fonte dJ te- da e lo scogllo, tanto per azzardare un nerezza, di nostalgia, di arte. paragone poetic o. L'inesorabile rigidità GWSEl'PE PETRONIO conservat:' 11.ce 1mpostl'laila messa In sce– e il '36 iu confinato per ragioni pa– l1tJchc dn paeselli spcrduti tra I mon· ti, in un mondo 1>1imitivo,qual.e egli, na costituisce u n diaframma tra noi I! ===========================ll'opera lirica, sempre più dlrflclle da valle.ire. torinese. non credeva J)Otesse tro,·arsl ALERY diceva ancoi·a in Italia. Da quell'esperiernza è V volentieri. an– nat a un libro strano e affascinante. eh.e ni or sono, che ora avvin.ce l'<lmmaglnazlone come un celi ·era « le ?.Ion· libro di arte e ora fa pensare come siem· qui s'cnnute »– u·1 trattato di sociologia. che dalla rap- e pur nella fislono, 1,1res:mtazione trapassa alla medlt:12.lo- m:a aveva quak,.sa ne. dalla commozione alla sat!ra, e sve- di astratto e di e· Ja un mondo cd un uomo. strnneo. forse il rh RITRATTO mano era sottlle e Tutto ciò •t'lentra nel!' aspetto com.– quasi mngra 1 gesti pless~vo dcll'csecuz!one musicale e scc-. piuttosto lenti e n!ca che deve essere (secondo l'esem~ stanchi; la voce era pio toscanlntano) sottomesso a u11a vo~ senza passione, se lontà unitaria, artisticamente responsa~ di non quando accade- ~;.~· ~~l~~1i 1 ~;ct~l~1! 1 d~~~~ac1 1 f ~~ va che irridesse o bano radunare molti grandl cantanti, l che il poeta cspri- « div: :o, e poi affida:·e l'orchestra - g~ messe il suo scettl· neralmentc scassatu e raccoglltliccla - cismo sconfinato su a un gjovanotto abulico ed esautorato: tutti 1 cosiddetti va· e, sulla scena, quelli tirano a sopraffrir• ·lori. Se la })oesla è si a vicenda, interpretano !'opera ognu· parola, questa. dc· no a modo suo cd esigono dnll'orche– vc esser evocatrl· stra « col'onc 11 di. 40 secondi sopra gli Gagiiano, il paese dove il Levl visse flettersi sul viso dl una dl?oina <limest, ò costituito d.>. due un sentimento che classi sociali: borghesia e· contadini. Leopardi conosce– De-lla prima .e;! parla poco nel llbro. ya: la noia metafis~~ nelle prime pagine solo, quando l'au- cà. Questa <HVelll· VALERY tore, appena arrivato, impara a cono- va in Valéry nichilismo. La compassa· scerla; ma poi se ne 11u·ae, per quan· ta freddezza del viso, un!ta a quella to è PoSSiblle. disgustato:quella picco- sotta di ò!stacco C\"!dente anche del la borghesia di paese è e una classe proprio sentire, •la precisione del rap– degencrata fisicame11te e moralmente: porti umani e ad un tempo quell'aura ~l~~a~r V~ d1d~~f!\!a~>~n~u: ~l~f1~t~~;:di astraz!one dal reale stavano a 61· dizione imbastanlJtn di un diritto feu- ~!11-~ii~~~: ~•~n ~~~ d 11: ~~t~c~~~ dalc o. :ì\Iaessa detiene tutti i postJ che ca e di un nichilismo, che lascla\"a sus– rendono, denaro o J)Otere, e da essa slsterc, come unieo vaìore, la materna• pro\"engono i macstrl e gli avvocati, i tic.a e 11 numero. La dlsperazton.e, il fannaclsti ed l medtcl. 1 e gerarchi • non sperare nè dcslder.ire, la cosclen– del comune e del partito; e questa pie- za di una vanità cssenz.ia!e della vita cola società, Ignorante e corrotta. era 11 segr.eto < 11 Valér y e perciò gli sciuattr!nata ma che vuol mantenere Il era necessario il r'lgore matematico e ùccoro, deve, pcr vJ,tcre, servJre Il « re· un'algebra d1 parole mediante la qua– g:ime », curvare senzn dlgnit!t alcuna la le comparre una vls!onc, clw esistesse scMena, lottare nel suo interno per ~lt per se ste~s:1, oltre il caos, oltre J'lna– ufflcl più redditizi e pure stlingersl ln biss:mlento dl ognJ valore. La v!sto– una k'ga di omertà di fronte all'altra ne l)OCUcarogglunta 3 1 di là del nl– classe del contadini che tiene sogget- chtl.ismo e oltre la dis~razionc, esal• ti e che succhJa come una plona. La tando Ja ro11na per se stessa come uni· sua fun..zionesodale è perciò, oggi al· ca realtà, cssa fa di Jul un grande poe– rneno. negativa: essa consuma senza ta d'oggi, aderente .1lla concreta espe– produrre, cura od Insegna senza sape- rlenza atumle. re, amntinlstr:1 senza aver Idee, e- le La poesia era per lui l'atto mcdlan– sue opere pubbllche. le famose « ope· te il quale è PoSslbile il passare dal– re del regime», sono spesso tronfie ed l'arbitrio alla necessità, e l'arte Jmpll– JnuUJl perchè fatte sulla stessa mJsu- ca una ricerca di lcggl e di limltJ, che ra per tutta quanta l'Italia, senza te- l'avvicina alla 11ccrca matematlca; la ner conto del bisogni reali: simbolo il poesia aveva lmportanza per vat~ry monumentale vespasiano che, alto. so- soltanto come un modo di quella 11· Jenne, enorme si erge su una piazzet· CJ.>rca. n suo viso compassato, freddo ta a G.-i:glianoe che, Lt-a1me H Levi. e cortese, viso cli un dlplomat!co del· nessuno ha mal usato. l'nnuco regime, anche il contegno delJa Sotto ques~1 meoohdna borghesia so- vita, il con'iportarsl In ogni circos~1n· no 1 contadini, ed essi interessano il :>.a quasi giocando una partita di scac– Levl, tutto 11 Levi, o.uale sociologo, chi. con la coscienza precisa degli sco· quale artista, Q.Ualeuomo. Sono del po- pi da raggiungere e con lo stesso ti· ve11 contadini per cui 11 te-mpo è pas- gore -usato nella poesia, tutto ciò d1'– s.1to Inutilmente, che vivono sentono e mostrava una personalità formatasi se– pensano oggi, come ,·1vevano, sentiva~ condo w1 senso c1iUco acutissJmo e al· no e pensavano l loro antenati, secoJi la quale un estremo scetticismo era ce e causa di un commovhncnto, acuti. di una impresslone e dl una sugge,- Tutto questo l'entusiasmo gigionesco suone, che non ha nessuna causa rea· Jo battezza col nome di arte, la grande le e nessun rappOrto vero e proprio ::irte itaMana e. fino a ieri, a dissentire, con la realtà; la poesia è dunq,ue met<>-ci si buscava l'ammonizione e 11 confino do magico e un sapiente gioco di fin· come antinazionale. Ora bisogna stare zloni. li soniso del poeta, mentre cosl in gamba contro un pericolo analogo: p:i.1·Iava.sembrava compiacersi nell'e- siccome queste sconcezze piacciono am strn!1iarsl a tutte le tradlz!oni dell'estc· cora a molti (oggi il pubblico d'un'Aido tica romanUca. negando ogni valoi-e a 400 ìlrc la poltrona si n!-Cluta fra i all'lspiraztone- Il suo nlclliHsmo si dl- cainploni <rei mercato nero, specie di mostrava come un sistema di pensie- solidi e robusti Babbit lombardi e pie– ro: .sembrnva ch'egli avesse per re rl· montesi, uomini efficienti, chiassosi, fatta una CSl)CI'lenzadella vita e della :~A~n\"~r~~ie ; 1 ~~:~t~~lo~).n if1 1 fi~~ scienza e Ndell•a 11tc 1 ricominciando dal presarl Interessali alla loro conserva· pr.inciplo. ~ on nt mo con nessuno, la z!orw le gabellano per l'arte del popolo ncce-ss!tà dl difendersi dal su~esso e e cercano dl inr passare pe1·es~ell &... v– dalla gloria lo estraniava e lo Isolava; cl:ili nOi schizzinosi \:he al popolo vo• avrebbe voluto u-acclare attomo dl sè gUamo offrire cibl pi\1 fini. Sarebbe co– un cerchio di solitudine per dedicarsi me chi dicesse che, essendo incontesta~ al problemJ a 1ui propri essenziali. che ~i~i 1~e 0 ~ltfi:?~~cf~:t:g~i~e~~~.v~f:~ a mio credere sl riassumevano In quc- e :iluniClfii. debbano gestire delle os!-E,l sto: come parre al <li là della negazlo- rie, invee~ di sc~upare tanti soldi. ?ll. ne nichilistica un'affermazione valevo- biblioteche. fe? Le leggi della matematica gll sem· bravano sole valevoli e con esse J va· •lori formali della poesia. AJ.,ESSANDJtO t>I"iLLl~:Gltl:'\( Poi il problema <.ieH'opcra è un prOi blema. economico. un· buon spettaco}-0 d'opera oggi non copre le s~ (sopra• ------------- tutto, 1>0!, se sl. voles..~ realiz1.are quef rJnnovamento della messa in scena cuk si è acennato). Ci vuole - se posslb!le - l'intervento dello Stato nelle due f PREilH GUANDA L'edHore Guandtt, di Parma, ha fondn- città maggiori, e del Munlclplo e dei, to tre premi dt; L. 50.000, 30.000, 10.000, privati abbienti nelle altre. In nttesa per un progetto di legge sulla nuovn oo- che la situazione al l"lsanl. st!tuzionc. 0;:gl la situazione è pregiudicata es= La Commls.,;lone che .iggiudlcherà I pre- senzlalmente dalle pretese strcl)lto5'? ml è cosi comp06ta: Presidente on. Sfor- dei dlvi e del cantanti. che si credono za, Prealdentc della Consulta; membri: tali. E' un l)l"Oblemaveixhlo come l'ope,i prof. A.stuUdell'Università di Parma, prof. ra, o quasi; 'Cd è famoso <laquando !a_ Gui<loDe Rug:glero, prof. Guido Gonclla. Gabbriclll rls1>0ndeva a Caterina. di Ib'Il::tzlo Sllonl!. Russia. che, se I~ costavano meno 1 suor Le modalità del concorso sono contcnu· generaH, ebbene s'accomodasse pure, ;~n~!~ numero di gennalo del Conicmp~ f!f<;;'~~ ~ \3;et~~~~ic~rii~r~~i 1 ~/~c~ Po di questo dllemma? Non credo che tar ebbe be llo prendere provvedlmenU A FIRENZE e :-IAPOLI gll abbonamenti a LA NUOVA EUROPA &1 poaconooott~1·1vcro prcS&O: LillllEfiIA INTER~AZJ".>NALE c. CALDINI già 'J re,·es Via Tornabuonl, 15 ; FIRENZB Dott. GIUSEPPE PISASO VIII Certo D~ C{.,Qff, JJ ; UAPOLI di pallz.la contro L cantanti esosi (se m ai c ontro coloro che se Il disputano :: ~~~~?~ f~ frrc~:t~ ~~s~i1I 1~ 1 ;: connat,urnto. Il conversare era Wl con· go la costa e non è penetrato ncll'ln· ~~n~~m~:.~z~m~r~~~; 11 ~~~e u~o !);~~~: ~ 1 ~~~ e.ap~ ~;1~~ ~~~a~lt~fi~agr~mc:; sito della poesia. Un poema che all'au- 110 essi sono penetrati ne!l'intemo a ~~[~<'f~u~~~r~~ ~n~ 1 ~~;;~o~·o e~~~~ ~-t~~~;~rf 1 eQ~ief 0 ~~~ 1 tt ~;:;n~1J:~~ sJ 1 aixordano queste diver::ità <lei tem· primitiva, un mondo di gente paziente po._ '(alé,ry fissava <lei su01 occhi &;lg1 che fatica e soffre in silenzio e solo acc1a10 I Interlocutore. Come può l au· 03nj tanto erompe in 1ivolte selvagge tQrc_ritrovare a distanza di mesi, <11 ed inutili (e si i1pensa alle plebi di nnm. stati d'animo consentanei al poe– crtc più sconsolate novelle di Verga, I ma e come può suscitare qu~ll stat'1 w1 mondo di gente che mangia tutto d'animo nel lettore? quale è 11 meto· l'anno r.,ane nero. e crede nella magia, do di questo atto di m~là com~ rlu· e non conosce gioia, e non canta mal., scire a far sorgere nell'aniu.10 del let– e risale ognj sera le stesse strade a rl· tor-e quei cornmovimento, che U poota fluire nelle sue case buie come tane vuole destarvi? e può essere ·lo stesso • con la. m,;motonia dt un'eterna ma• commovimento? La mario . del ])Oct.Q ~rt-a•, 1n Wl..~uo co.,curo mister.oso giocava con lJ m9pocoio. P&rlando. ta__,_ ___________ .,.., a mazzi <li bigUetti da mille). Meglio di tutto è dl l'iaprirgll le frontiere, al divi, che se n-e vadano d1 nuovo a go~ gheggiare nel paesi del dollarl e delle sterline. Pub dal"si che quando tornano a casa in vacanza vorranno anche faroi 1 \ l'elemoslnn di qualche recita. a prczzl moderati. Ma noi tiriamoci su le voci fresche elle ogni anno spuntano ne! n~"' stro paese: cc le alleviamo, cc le edu~ i cliiamo (quindi puntare ,nolto sul.le scuo~!', di canto) e ,dopo q1;1atcheanno.

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