La Nuova Europa - anno II - n.37 - 16 settembre 1945

--_JG sèttcm·. _1915 --------,----------- L:.4 N U Q VA .: URO PA" "."· -----,-------------- O ---, IL_ SOCIALISMO DI ROSSELLI S OCIALIS/JJO liberale è ·un libro riformistica era U frutto di sforzi vo– che Carlo Rosselli scrisse mentre ·lontar-J. e ooeclentl, di asstdue rlven• era confinato a Lipari. riuscendo dicazioni del partiti operai. che pro· con molU aocorgimentl a sottrarne il vocavano una lenta trasformazione al manoscrltto alle p~~sizlonl deglt capitalismo, invece dèlla prevista ca- ;rh3!fi~t:~.15~u~tfif~af o ~a: ~~rl~r~~ taSlrofe. . volta In Francia, r1vcde ora la luce in DI f.ronte a questa contraddizione, l Italia nella collezione Giustizia e li· marxisti puri e ortodossi hanno sem· bertà diretta da Aldo Ga1·oscl (edi?J..o•pre ostentato un ccrto-dlsJ>rczzo ver– :111U, 1945). so la prassi rlfonnlstlca, constdernndo· . Il luogo e u modo come Il libro fu la come una corruzione borghese dello ·scritto splegano,chc. pur essendo una schietto ·mov..mento operato, senza ac· ·reylsione storlco·cr!tlca del socialismo corgersl che, se essa vemssc a man• marxista, esso st presenti senza appa· care, tutta l'ideoJogia socialista sf11mo· rato erudito e molto lineare e somma- rebbe in una nebbia tncons1stente. In· fA~e~: 1 Jr~ n ~6~~~1:n~~ !~~r~~~~o ~~t vece 1 teorici del revisionismo, rlcO· ficacla. perchè la dimostrazione procc· noscendone l'importanza, hanno voluto dc ra1l"idac serrata, e te varle posi· rintracciarne l'origine nello stesso si· :doni storiche che essa traversa sono sterna di Marx, attribuendogli un vo• caratterizzate con tratti 1ncisivt, che lontarlsmo incompat'.blle con le pre– ne scolpiscono gli Clemenu essenziali. messe del materialismo stortco. 11 Rosselll proveniva dal marxismo; « Tutto 11 revlstonlsmo. scriveva il m;J; tn un certo momento della sua Rosselli, può essere compcnd:ato nel· evoluzione mcotale ne aveva senuto Io srqrzo di fare posto, nell'-intcrno del l'Insufficienza e s'era rivolto allo stu· sistema marxista, alla volontà e all'ot· dio della· letteratura socta1lsta. per timismo del movimento operalo. An· ~~bb°\:eQ!~el~~! t~ !~~~~ 0 f~v~i~ ~~o~ che 1 rivoluzionari ;sono dominati da era riuscito perb ad appagare u suo un motivo analogo: rompere col con• bisogno di chla1"ezza.Essa aveva tutti cetto di una necessità storica. cosl de– i carattc1"l dl una letteratura tcolo- ctsamente rufermata 'da Marx, o ridur· gica: ortodossi cd eterodoSSi si richta· lo a una fonnuta abbastanza clastica mavano egualmente a Marx come a per piegarsi alle eslgenze di un vo• un testo sacro, ciascuno srorzandosi di lontarlsmo· blanqutsta. Perfino JI lenl· piega.rio alla propria tntcrl)retaz,one. nlsmo, cost rispettoso della lettera del senza. avere 11coraggio di assumere un marxismo. non ha fatto che svUuppa– attegg:.amento autonomo. L'Identifica· re In modo origtnale tutu gll aspetti r~ 0 ~;e~:ss~~:~~~ t t~1itFsmo era volontaristici del sistema, cioè la dot· Ora 11 Rossel1J non negava che tra ttlna rlguart:lante l periodi di transi· le varie espressioni teoretiche del so· zione, e quella sulla funzione della ciatsmo queila di Marx avesse- avuto dittatura e del terrore>. un'importanza e un'lnftuenza prcdomt· In questi tentaU-vj per 0011clliare nantl. Il Afanifesto del comunfsitt col l'tnconcillabUe egll vedeva ·rangustta e suo determinismo storico, con ta sua la sterilità della letteratura soc~alista -Impostazione della lotta dt classe. con contemporanea, da Bernstetn. a La· la sua vlslone cataslroflca e apacallttl· brlola, a Mondollo, che non nveva U ca, era stato senza alcun <lubbio Il più coraggio dl rompere apertamente col re::::ii:n~6n~~! din~~~~i:o:o:l~e;~~ marxlSmo e dl dare un nuov~ fonda· operato. Il brutale l!nguaggto dell'lnte• mento dottrinale al movimento ope– :resse era Il solo che potesse far presa raio• Egli Invece, con la decisione che sulle masse rozze e Ineducate, ancora era propr:la del suo temperamento vo· sorde a ognt più. .atto richiamo di vita litivo. aveva quel coraggio e procla· spirituale: e ti senso dell'imminente fa· mava la necessità dl dlssoclare 11so• talttà delJa catastrofe che avrebbe do clalfsmo da Marx. · ALTRO RICORDO DELLA GER11'1ANIA <;aro Vinctguerra. R IENTRATO in Italia dopo una lunga e penosa assenza. fra tari• te belle B brutte cose •1,ma ml ha colpito: la fioritura di riviste d'idee. dove si discute, si respira. Mi par d'es· sere tornato at cari anni deÙ'o7'7nai l;Ontana oiovini!zza. Questa Volta non si potrà dire che il ceto medio, che "l'lnte!Ughcnzia sia rimasta assente. Es· sa i) presente, e dà prova di una bella vitalitd. E in. prima ltnea mi conura· tulo con Vol di Nuova. Europa, oìovant amtci 4C in orioe chiome». Premesso auesto plauso co,·d-iale,cht t il mio primo sentimento nel rit1·0- varmi tra voi, permetti che la mia. qual si sia, collaborazione assuma per opol la forma di una nota di dissenso. Ilo letto quanto, mouO aòrbatamen· te e, Quel che più conta, con l'accento in.confondibile dc(la sim:eritrl e della testimonianza immediata. Giampiero Carocci scrive nel. n. 35 della Nuova Europa cJrca le sue esperienze di Ger• mania. La ristrettezza dell'orizzonte del Carocct è sùbito indicata da lt.d me· dcslmo. quando scriv·e: « Le sentinel• le (del canipo di concentramento; ... so• no statt i tedeschi con i a1taU ho avu• to I più lunghi rapporti». Afa poi se• ouono le fatali. generalizzazioni, contro le auaU.non si metterà mal abbastanza in guardia. - Rife1·cndomi anch'io alla miti espe• ,·tenza, non condivido punto l'opinio– ne del Carocci, che la donna tedesca sta peooiore, plù catttva dell'uomo. Io direi, t-utt'al contrario, che la donna te– desca subiste meno dell'uomo la per• htclosa defor?nazione casermesca, i•a~ bruttmento della scuola~ Essa. (Jnche (n reotme nazista, conservavà, nel s-uo ptccolo mondo domestico. con le vlrtù di massaia che nessuno J)u:() neoar/e, una piccola sJera d'iniziativa persona– le, grazie alla quale sfugotva aU'trrea· atmentaztone, aU' assorbimento senza res-tduo in un mostruoso {rigranaoalo totalitario, assorbimento a cui fl ma· Schio invece si prestava con si,avento· sa doclUtd. (Questa docUitd i, direi, il fatale peccato tedesco contro Zo Spiri· to). Era·.i,iù facUe (dico sempre in f'tl• oime nazista) 'IUllJ"euna z,arola cli fro,,– •.da, dl critica. dl i,r.otesta - protesta terra terra, z,iù dell'lstirito e deJ cuo· re che non de& razfoclnto, ,na tn un certo senso ancor ptù preziosa ve" Questa sMa stessa trioenua fmmediatez– za - era Jnù frequente trovare tale at• teoolamento moralmente sano nella donna tedesca, che 110n neltuòmo. So· no, anche queste, imvresstont mi!! -per· sonalf, che evidetztcmcnte flon posso 1 documentare con stat!sttche. Ma una testlmonfanza ne vale un'altra. L'abbia· mo Veduto nei casi dl simpatia, di pfe· tà, d'aiuto verso Dli eùrci perseouaatt: l'abbiamo veduto nella deplorazione della 11nut1le straoe ». Gesti a11a1ooh1 a quello delle umane e soccorrevoli donne volacche, citato dat Caro,ci, ne potrei citare pa,·ecèhi, compiuti da clonne tedeshe verso le 11ittfme dell'odio ant-tscmita. Concludo con un'osservazrnnc gene• · rale, che non 1ntende per nulla ril.,ol· oersi al Carocct e alla sua onesta testi• · monianY.adt reduce dalla tremenda prl· o1onta, condizione ecclzlonaltsstma. Io ho vissuto quast -vent'anni nella Ger· mania prenazista. e nazista: un po' ap– partato. un po• 1 orso», come sianio di Padre in Jiolio in casa m1a,·ma fnsom• ma di tedeschi ne ho avvicinati. Chi b stato died otorni in Germania (o, meolio, chi non et ha nemmeno messo 1l piede) fa presto a snocciolare utudizt netti e provocatori su « f Te• deschi». Chi c'l stato dieci mesi. co• 11Unctaad essere -un t>o' più cauto ed incerto. Dopo dtui anni, oont galan• tuomo si rt/(uterd di formulare un qualsiasi otud1z,o abrloativo. Più, "~, tempo passa, pfù O discorso si allun· oa,· st aN'lcchisce di « di.Stinouo • e di sfumature. Ora fo parlo, o piuttosto rivolto sette volte la Unoua fn bocca. dopo due volte diect anni... · Stupore del{' ingenuo interlocutore. Ma io lo persuadere) sùbito, se oli dico: Suvvia, che ne pensi tu deoli Italiani? Come sono oll'ltallant? Dltelo voi. in quattro e q-uatlr'otto. Avanti, chi i bravo. Ci siamo intes-'1 L"uomo I una vasta ben sconcertan-– te, indefinibile- nella sua complessità. Coniate una formula, uno stampo, e la fluida realtcl ne trabocchel'"cl da tutte le. parti. Ma nlente paura, fo non scrivere) - o al~eno non Qui'- un de Germa• nta llbl"l vlgtntl. LUIGI E)IERY ~l~tfca~ali:r r~i~~:ei~ ~c1!~ ~:~~ f « Il marxism~, egli diceva, ~ sta to non .è che un capitalismo dl segno mava nuovamcn~ a raccolta le arf. proletari:1, dava alle .rlvend!càztonJ 8 pedagogia e.ementare del proleta· contrario. l marxisti non hanno mal st0C.razte operale USCite dall'infanzia operale un'urgenza febbrile. ~a~, latodottrl~.a nd attaO:llal!sua ln· capito che Il.rafforzamento dell'lmpul• marxista, Com'è noto. questo movt• Ma accadde al moviinento socialista anzia rme'!-t ta, qua O "f"f so economico, a cul la loro dottrina mento. d1 cui egli è stato l'iniziatore qualcosa di .analogo a quel che accad· unu7 n~cefsa um 00;:isteva nel r · fatalmente conduce, può da principio In terra d'esiKo. ha formato una delle ~=n~!u~: st 1~~~:~~nt~rl~vv~(?Jg~~ ~~~i~ I~~~b::::n:e !~~l:po~: aver soddisfatto pienamente al suoi ft. due correnti che Pltl ~001 sono con• Dio, susè1tata negll anlmi dalla predi- va alle sue eslgenze preliminari. L'e- nl, ma ostacola oggi la eostruztone· dl fluite nel Partito d'azione. L'altra cor– .ca.zlone dl. Gesù. e dcgll .i.post.oli,e de· donlSmo, 11 materlallsmo, l'utopismo una ctvUta. nuova e corrompe il mo· r-ente procedev3 dal llberaUsmo tradi· fusa dagU eVenU. e spostata ln un fu- dl eui n marx!smo era permeato, rt- V.mento•· ztooale che, net suo organico svl\up– turo sempre pit'l ·lontano, venne fuort flettevano esattamente IQ stato menta· Ma che cosa sostttU4.re al marxismo po, superava l'Iniziale, fase lnd!.vldua·· 1·a Chiesa cristiana. ~on la sua orga· le e materiale delle masse. Nessun tn questa fase più. progredlta del-mo· Ustica e cbOrgbe.so», per affrontare i m1zza1.!oneterrestre e con fa sua pro- tentativo per forzare l'angusto am· vlmento operato, che il Rossem gludl· problemi sociali dell'emancipazione 15pett1vaceleste; cosl duna pred!cozfo• btente dove era relegata la vita delle cava ~à raggiunta in moltl paeSl del· delle forze del lavoro In un rinnovato fle marxista. smentlta nelle sue spe· masse, nessuno sforzo per creare un l'Occidente europeo! EgU sosteneva spirito di Ubertà. :ranze apocalittiche, venne fuor1 ll mo- ·ambiente splrttuale più. vasto; ma, al che alla filosofia ·del matertallsmo sto- Teoreticamente, 1 due moti tende– -vlmel'lto operalo: quntcosa cioè che st contrarlo, adoz~one plcria ed intera rlco, coincidente con uria fase posiU· vano a convergere In un punto unico: adattava al1,n situazione capitalistica della forma mentale del proletariato, vlstlca già superata dalla speculaz:.one all'espansione del liberalismo verso u ,esistente e persistente e che. pur teorizzazione totale degt'lnteressi e do• europea. blsognasse sostituire una filo- socialismo corrispondeva esattamente J)rolettanclo nel futuro i suol ideali gU statl d'animo proletari: del lln· sofia spirjtuallsUca e volontaristica, l'elevazione di questo versò quello; 11 messianici, si sfor1.ava nel frattempo guaggio, delle v:,mont, della senslblll• an~h'essa conforme al nuovo grado1cU movimento det. ceU medi incontro al di reallzzar~ con essa I compromessi tà proletar-ia. te due facce dcll'anlma evoluzione del pensiero filosofie.o. Essa proletariato aveva Ja sua controparte plO.vantaggiosi. ' ribelle delle folte _ rnistlctsmo e np· avrebbe dovuto imperniarsi su grandi nel movlmento del secondo incontro al Nasceva cost da questa prassi, in petiti materlall _ sono pienamente nn· principli morali, primo dei quali la primi. Ma ln pratica. Je due tendenze contrasto con tutte le premesse teo- pagate nella dottr~na. Da una parte glusUzla, come norma immanente dei non hanno avuto un eguale svlluppo. ~etiche del marxismo, una politica ri- una visione mitica. apocallt.Uca, che rapporti tra le classi- Fino ad oggi, E' p!à faclle convertire 1 ceti medi, 'fom1lsHcn. che aveva la sua maSS!ma lascia 1ntra'vvcdcre uno società ricca e egli diceva, 11soclal\smo non ha fatto che una lunga educazione ha già av-– -cspressionc nella creazione di partitl felice senza lotte e senza storia; dul· che parlare d'lntereSSi, di dJritti, di v.ezzato a pensare universalmente, ar• soclalist1, concorrenti con gll alt~ par· l'altra, un brutale real!smo neUe pn.-- benessere materiale~ biSOgna che ades· le esigenze di una polltlca sociale. cll:e tlll nell'hmbitO dello stato liberale e messe, una critica spietata di un mon- so parll PIO.spesso d'Ideale, dl dovere, non elevare Il proletariato a un libe-. borghese, e tendenti ad ottenere mi· do già segnato dal desuno- Tuttl qu~ d1 sacriflzio. Il proletariato è stato ralismo, per u quale nutre una tradl· gUorament:! economici e sociali a fa• stl elementt COncorrevano ad accresct· tr<>ppodivinizzato ed e-levato a rappre• zi<malc diffidenza e di cu1 non è In vore della classe operala. Questo con· re J1 senso dell'oppressione, e qutnìl scntante di tutte le virtù; e troppo fa• ::rado d'intendere tutta la partata• For– __ trd0a1~tsoo.0_1f0o1,,r,t0e1n0,_endto~•c~;."tdi~o1_ 1 d 11 a 0 ig 0 te 8 or1 1 cni·della ribellione>· Ma d'altra pkrte, cHmente tutte le sue Jactme e le sue se u torto del Rosselli è stato di cre- y v .. « ironizzando su tutte 1e categorie del· mlserle sono state fatte derivare dalla de1·e <:he li marxismo, superato in se-- terprctazlonl revls'..onlstlche dei testi Ja morale, m:sconosccndo i problemi cnttlva organizzaztone della soctetà. de dottrl.nal-e, avesse con ciò stesso dl Murx, per t:;picgare Je deviazioni della cosctenz.:i, r!IWiando l problemi L'uomo di natura del Rousseau è di· perduto gran partè' del suo ascendente della pross! dall'indirlzzo dottr~nale. E dell'eélucazione a dopo 1a rlvoluz\one venuto nel XIX secolo il Popolo di sopra una classe opcl'aia già molto la mentalità teologica di quegl'lnter· (ci.oèa dopo )a tras!ormaztonc dcll'am· Mazzini e n Proletariato di Marx, progredita. In realtà questo progresso pretl, r\fiuumdosi di •sment{rc apertn· blerite)", gi.ungèndo flrio a negare u c:oè un'ldeaUzza7,lone astratta, ptutt<>' non si è verificato lr. tutta 1a massa, ... n1e11te f testi, cnvlllava sul' Toro slC:nt- principio· di .Ubertà, 11 marxismo tm- sto che una realtà concreta. Occorre• ma solo in minoranze- Ma. se questa ncato. netta spernn1.a di ·rcnderlt ,com· pediva alle masse ogni slancio ideale, :si~~~e d~~~g~~a;e 1 /!~~ :~~~:u:: ff. 10 ·t 0 u 1 a 0 zrleon 11 en~~vf:!!~t! ,~e~~~a~:u! ~ ---. pprlftfspiavtlc·natltaclonptlrll,.lltdo,l.-lzdlao11lll.lClmtervt \e ogni sCor~ di J>erlezlonamento tnU· u mo, ogni capacità dl comprendere, su e 1 suoi I:miU. e ìl" sentimento della al\ in Confronto deU'nltra e a smen• E la pill gra\'e di queste era che di un piano-Più alto, l1 J)3.r~dlSopre· libertà. con quello della responsabll\tà lire }'(! troppo facili speranze di una l'orlginnri.o marxismo aveva un carat· visto». che gU è connaturato. Essi dovranno rapida penetrazione del J(berallsmo In tere 1~gidamentc deterministico: la ca• Veniva cosl il momento in cui u essere, non gli eredi impazienti di un seno ano masse, non lnfh-,.na però le tast.rofe del capitalismo. per effetto marxismo si convertiva. da sprone, tn. _patrimonio creato da altri, ma gli at· premesse teoretiche della nuova con· della sua stessa ipertrofia. e l'avvento ostacolo e remora allo sviluppo della Uvl artefici del propr'~o destino, gU ceztone poUUca e fa di essa. invece di della nuova socleti.t proletaria erano classe ope·rala. Esso finiva col dtven· esponenlt autoJlomi. della nuova civll• ,ma realtà già etlettuat:,. una tenden· evcnu predestinati ·e faiall, lndipen• tare un indice della sua inferiorità e tà .del lavoro. za, un ideale degni. di essere perse– denti da osn~ volontà umana e dtpen- del suo aSServimento allo splr:to del Glustlzla e· Ubertà sono 1 due pr:11· guit\ dalle forze mlgllori della società denti solo dalle• leggi ferree della pro- capitalismo. « La religione lan•ata del cipli Ideali che compendiano n credo contemJ)Oranea. I duzione economie.a- Invece Ja prassi cinJsmo e dc\ materia1i$mO proletario filosofico. nel cui nome.JI Rosselli chln· · GUIDO DE ROGG~.

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