La Nuova Europa - anno II - n.34 - 26 agosto 1945

... --· 26 agosto 1945. ------=------------'--- '.(,:t N: UO YA EUROPA:-----,-----'----------- 1, -- ATLANTICA L'ANIMA di BROOKLYN di dl leli e celebri di o,ci hanno fatto della veccWa fraiorosa eL > !:! ricavar– il ÌlroclnlQ del· pii) rudi mesuerl e s0'" ne roit.ami per le fabbricazioni di guer· no stati o sono tutu più o meno &et/ ra poteva sembrare un sempllce epiSO• made men. M'a ~oise solo Brooklyn PQ· cito di cronaca .locale. In realtà si trat– _teVél ~odurre un cosl prodigioso feno- lava di Un evento dl portata simbolica me.no di persQnaH.tà -Lmpersonale, la più dlstµlta. La vecchia America colonia.le grande dopo Omero. come Walt WhJ· ed emigrapte _passava· alla storta. e tman. Egli era quel • vecchlo affettuo- con essa BrookJyn, che già gareggiava so fanciullo :t che navigava fra 1 due con Manbattan in grattacieli, magazzl· ~=:o,3:fc~d~ t·! :~f~i:~~~e~:: ; U~f~• :~~Je c~!~:r~à;a~1:i baia sune cbi~te di Tom Gere e mondo ed era sempre fiera deJ suoi Johnny Cole, indimentica_blll piloti del Dodgers. cessa'-'.a di rappresentare uri teml)i che furono suol. E_gllcantò; ~fo1rie r~~~\~<!'m~~~~~fJ~~~~t,l ~aJ I L cortese I GI, che ml porta sarut.1 Che ~mport:anO8'11annJ? Nulla importo. at1uosfera .stranamente 1evant1mi. di Brooklyn è un valoroso del· ilo epazto. nulla lmporta ,la distanza. vtsel La vecchia romantica Brooklyn sl due oceani. Ha la par}ata dl Fla· an.ch 'io a Brook,lyn e fui uno dello fei1a riassorbiva ormai globalmente nel!a tbush. Si dice homestck. Come non e· prw.-ai 1 Kiomi e le Y.~de dl tutti, • ~~~f~~e t~lt1~tr~!s1~:~an~~ur~u~Tc:; ?~~~e~1r~ft~? Jntc~!~ 0 p~g ~! E ogni giorno quel vecchio affettuo- di possente di Indefinito di futuro. Ttlt· ;~:i-e~!liFo~~td1eif~~~·o sito dove tra· ~oe::n~~I~ 0 ~~~~t~{eb:~te!!I dj Tom e:~.so~~u~:B:i~kl:;e!e~i~l~~ ~: :~ti Nessuno immaginerà che la v'lta sia autpmats, nei suol parchi, correndo tuttta pazza glola a Brooklyn, come è non appenla gU ventva tntto11dlv~ere dietro a qualunque sorpresa della notte popolare. fama delle notti di COney m:1- oggetto eg'l.i pure diventava ·quel-l'og. e della carne, era ancora possiblle sfo· l.sland. Ma 1\ fascino che promana da getto, per quea g,lorno, o Per una porte gllare, come in un compen~o, Je mol· quel delizioso caos .mezzo urbano e di quel giorno o per moltt anni o per teplicl Americhe delle ultime immigra- mezzo acquatico è enorme e lnesplica• una lunga di.stesa 'di ciclil. di anni. zloni e cog&ere le vibrazioni contrad· bile, come è di tutte le periferle ame- cllttorle della loro iniziale metamorfasl flcane, con· 1 loro vasti organi funzio· * in quel qualcosa di veramente nuovo nanU perfettamente e •iu'tta.via ricchi sot_tQ H sole che è il' pl" l.nc~ piodi una di spazlo tnutUtzzato che garanttsçe a Che importano dunque gli anni? sola 1·azza umana. tutti la libertà iniziale della persona Anch'io vissi a Brooklyn e fui uno Altrove le epoche de1la st0:ria sono umana e cioè la scelta fra la società della folla, quando ancora la marea lastricate di catastrofi anche se ricche e la solitudine. Quella vlta che rifiuta umana. montava a ovest, sempi:e pii) dl glorie. Alt,rove l'uomo svolazza col il privilegio e !'eccezione è una scuola più a ovest nel segno di Ez Oriente piombo alle ali in una gabbia cosi mi: positiva dl moralità democratica che ltt.Z, ·ex.Occidente. fruz! nutamente lavorata ma.Jton epurata dal forse non sarà mal reaM.zzabilenel pae- Oggi tutto ciò che pol'to di plù lieto secoli che è difficile anche rifare U di• si europei e specialmente laUni avidi e pittoresco nel mio mondo d' 1;.1.cordl segno alle sbarre. In America sono tJ•e dell'enfallsn1o e del pleonastico, e di e di affetti appartiene agli anni di secoli e Più dì libero crescit eundo cui si può ammirare (da lontano) il Brooklyn, perchè nel mio sangue è li · ~~ ~~lc~~;!e~am~: 1 /~~~z~~n~r=~~ :~n~~i'.t~~~~~~e-~/~~,t!~~r~~a irise~Z?. ti~o;,elae p~~r;~~c;t~~ ~~u~:.:e-df q°uet una nuova razza. in cui il Signore può . zievolezza inerente al processo del vl• k~a~i°~na!ea 1 ~gon1~~~. ~~a af~~~e !! !d~~~i~e 1 i 1 ~~~obc:,~:~!~of;:;;~lfi~ !i~~~a~ra/a~~tgrgtii~jn~i ~f 11 ;~ 1 t~;f!: clate ali.i lmrilaglne di creature adora· me ai piedi dell'albero iniziale. regem. bili e di cose piacenti mandate da Dio A Brookly.o Walt Whltman fece •li per farmi amare la vita. f!llegname, Il tipografo e illfine il glor• Era il primo anno della Seconda nallsta, e a questo suo nativo Ospizio guerra mondiale quando vidi ~I slnda· Brooklyn è stata fra l vestlboll atlan– di estasi rnumtnate. riportò dalle sue co Fiorello La Guardia .dare li primo tlcl uno dei 1>iù teme.rari di questo nuo• famose peregvlnazloni nel cont\n~nte colpo ufficiale per·1a demollz.l.one della vo mondo, n·cul solo miraggio era fino lo stupendo bottino poetlc() di una famosa Etevated dl Fulton Strcct in a ieri contro la serviti) dei continenti «JnagnHica fanclullagl.ne ,. E' stato dèt- Brook1yn. Sui marciapiedi e nel parchi• antichi un surrogato infallibile della sono coUezlontst{ famos( di date fatt– di~he, forse perchè non ségnalata da sufficiente fasto letterarlo. Bisogna rt– sallFe al settembre 1620, quando un pu– gno d1 uomini di eccedone fece vela a: bordo _del Afayftower. EssJ erano pas• satJ at vaglio della persecuzione rei-i• giosa e fuggivano /rom th.e deprava– tion.s ot Eu:rope (o the. .A.merican. s_t,·and asststed by th.e Hol11 Author (dalle depravazioni dell'Europa. ali' approdo dell'Amerlca, con J'atuto del Padre ce– leste), per rlvtvere le scene della Ge-· neS1.tn un deserto prtmiUvo che chie– deva di essere colonizzato a una sola cond-lzione, e cioè che li duro ·compito fosse compiuto stoicamente ln mezzo alla pii:l profonda rruserla e ·solitudine. Erano ancora tetnpl che si poteva contare sul solo sforzo umano della buona volontù per trovare rimedi suffi• ctentl al mnll più r.ime&abili, perchè un ai:tro mondo era lnclusO ln questo stesso mondo come alternativa alfe problematiche, beatitudini celesti. Ba· stava passarvi alla chetichelia prima di farsi aceoppare dal domestici numi. L'uovo, cui Colonl:'bo aveva rotto il guscio senza saperlo aveva da poco rl• velato di contener due tuorli e c'erano ancora ln mare cercatoli di passaggio à nord ovest. Libera t.erra ,n libero spazio! Ecca come entrava in azlone la famosa e frontiera» americana provo– cando la più grande migrazione della famiglia umana che la storta ricordi nella direzione tipica dei popoli di raz• za Inglese; da est a ovest. 1 Chiunque avesse della tnlzlaUva dell'ambizione e:~~~~-~o~e J~a5~~a~~~J~~~: 1~;,~~~i J'rii palrla facolta:U.va ollireoceano su cui impegnare anche da solo le p!ù ardite scommesse con l'eterna gioVentù del creato. A ogni generazione venivano 1n· mente « terre di prima» come aveva. profetizzato Isaia In imo di que saggi b\bltcl che scardinarono l'oceano. E le « terre di prima:. erano gettoni nuovi con cui la stona giuocava la partita idenle di un « nuovo mondo», nel cui m·lzzontc entra oggi ll"destlno dclla,tn– tera umanità! BENIAl\IINO DE RITIS to con frase felice che la blografia dei Quei parchi veterani della foresta pri• spada di Catone. . . gral).d~amerlcani è una sintesi di gta· mitiva ma sempre degni di una ecloga, Come e perchè? Bisogna -risalire ·a1• Fllllltbush, di cui :,\ fa cenno al princl• cinti e di gallette, perchè Hawthorne si ve_devanole prime reclute delle glo· PUgrhn Fathe-rs, e con essi a una data pio di questo scritto è un 1-tonepopolare fece Jl dazlero, Melvllle fece Il mari· -riose armate americane allora in. Cor• quasi clandestina della $toria, generai· ana periferia di Brooklyn, come potl'ebbe naio, Twalf! fece il pilota, e altri ~an- inazione. Spazzare la logora struttura. mente ignor;.i.tadagli italiani che pure dirsi a Roma Il ruone di S, Glov;:incl. I Lci~:J~~:a,~ t1~~t ò\~~~~bi~~i:1~; MI, r· . o·.n· -,1!,L :e~,~~:; ; p- A'. KA·B· - r.;ol;:~tnJ~tt~II~~~OCl~~a~~.:'i ii~;~. ~· blanca, feroce protagonista del • -1!.J ../1 . • · vita, e tutti nol abbiamo come tesU· : romanEO di Melvllle, mi riempie di . monlanza dl queata pietosa· lllusione, :O~:a~i1nete~r1ghete~i;~;·e.c~ta te!~?i 1 ;e prectestiilazione, 1 vogllono dire !a stcs• natu;. « Tutt~. ciò che sco_nvOlge ~ un;R ~~b~ufaxk~i~. come cacciatore natura umana. Il cap'.tano Akab, non sa. c0:S3~rchè l_ una contiene Ialtra e tormenta la ra~1one, tutto ctò eh~ 11.·dclln. ba-lena bianca è un uomo. Co• meno del Lcvlatano bianco, è per me la sp1egaz1one d1 esse ml appare llf!1• n;iescola la fece1a de~l~ cose,_ogni ve- me tutti gll uomini sono cac<i.atori– un mito. pi~amente. ~nsan~o a QUC$ta pcss.· Ntà che contten~ mahz1a ogni co~a eh~ deQle rispettive batene bianche. oo- E' già mito nel suo aspetto esterio· blhtà_: se mai la unea livida sul cor- sch!anta- i tendini e rappr1:nde il ce1• ve tnvece diventa mito, e di (Juesto re In quella sua selvnggla figura Il !>O dt Akab av~e dovuto comporsi vel,o, ogni sottile de~onusmo della_ api>unto si voleva parlare, è nella te– cui colore è degno di stare accanto a m tant~ lettere la frase che ne sa· ~lta e del pensiero, Oe-nl.n:iale, pei nacc, 1uclda, furtosa, insensata pas– quello dei personaggi p:ù tipici del rebbe l'!lsultata ·avreb~e dovuto e~r l Insensato Akab, era . v1s1bumente sione con cui persegue. il suo scopo. mare, dall'Olandese volante al corsa• q~sta: Aka~ insegmrà Moby D1ck, personificato e fatto p-:at!camente rag• I suol occhi gunrdatno giorno e not· ro .al navigatore. E l\'.lelville comO la balena bianca. Scavatn nel-la Slla glungibtle ln Moby Dick ». te sul mat·e, e se mai lo spruzzo fan· mito deve averlo sentito seppure l'ha carne come l comandamenti nelle mo· !"!;o il sospetto a leggere queste pa· tasma dclia balena si facesse veck e, tmruaginato com~ marinalo, se ce 10 saiche tavole di .pie't-r~. 1 role che l'auto,rr,.ra_cendo della balena egli sarebbe u _primo .ad accorgen,t::· descrive con questa stupefatta e In· Questo segno tuttavrn è ancora d\ J\ simbolo de,! onmpote~te male, ab- ne. Insonne, sul pol1te -della nave il quieta .ittenzi:one. « AV'eva l'aspetto natura umana. li mito nasce dopo e bia voluto caricare la già tetra ai:mo- suo passo pesante è un t-ncubo per 1a di un uomo staccato <hl!rogo quando vi d:irò .perchè ml sembra )nito. Co• .sfera che avvo~ge .t'l~tta Ja leg~e:nda ctunn.a ~onnacchiosa. ·Quando, rara· il fuoco hn devastato, trascoì-rcndo)e, me umano del resto ~- i1 suo destino dJ q1;testo allucinato romanzo. Senza mente, scende ln cabina chi potesse tutte \e•,memlwa ma, sc117,aconsumar" di cacciatore della balena. Credo che dubbio Mohy Dlck è anc~e.q~esto. Al· seguirlo Io vedrebbe curvo sulla map· :l.e·o togJim• loro una sola p,articola ogl"!uno di_ noi abbia' _qualche sesno· ~e radici dell'cssc-~·eogm realtà, ogni pe degll oceani a trncclare segni, a della compatta e. vecchia robustezza)>. sul ,.corpo, magari ab\lrnente nasco· immagine sono ~icsenu. ?vfa se fosse canceJ1a1·e per esclusione lo. d~stese Mito· in questa ltnpressione gene· sto neNe pieghe deHa pelle o nella soltanto que~to 1um~ll_t~ Pi Akab ne espltirate; a restringere li cerchio in• raJc. l\llto nel partlcolart, che ne fati· struttura <ieUa carcassa, e ciascuno sarebbe dinunuJ~a. ~ mv.,ece Akab è torno .a Moby Dick. no una specie di tot-em primitivo, uno di noj debba fare quello che quel tal un uomo e 11 mito m 11;1! non fa che Ak:::tbnon ha tregua.· Come una tor- stregone con li co!'po devastato. llai segno vuole indicare .. Che poi comun- acc1;esc~re ¾~ sua umamfà. . eia brucia. alle folate delia brezza suoi steS91.esorclsmL e Un segno sot• que questi segni strano, qualw1que E P,:u facile se non ijil) gws_to pen· marina e la sua fiamma ~-einbra che tlle come una bacchelta" d'un biancore sia h.1loro forma, \a loro estensione, sare .che Moby Dick SJa._qual_cheal· faccia al'dere tutt~ la nave. Lo stesso livido si apriva una strada di tra i la· loro profondità, tutti vogliono di• tra cosa. Perchè ~nJattf. Akab msegu~ equipaggio. ne è lnve:.tt1.to.L'equlpag– capclll grigi! e continuava dritto. g;.ù. re m stessa cosa: inseguire Moby con tanta f~lle riSOll!_tezz-a. 1?, balena. gio che Jo segue ,nella tertibile av-– da un lato della facola e del cono· Dick. _ Solo l sosnr, la feljcità, 81 1 ~~ 0 ~ 0 ventura solo perchè t,rasportato da abbruciacchiati d31l'abbronzatura fin· · InSegulre ·Moby Oick, la gigante· a quel modo. Che Mo~y Diek .9:a quella sua volontà disperata, alTasci– chè scompariva negli abiti Jt. sca ombra bianca del mare, la allet· qualcosa come la feUc,tà, Mclv~l~_ nato da un esemPio cosl alto di gran· Per quest.i traccia misteriosa sono tante preda che dl.n1or.f sulla linea stessp ~ lo, fa supporre q~ando_dice. dezza umana. « Le darò Ja caccia ol· d:sposto a sesulre l'opinione defta dell'orizzonte. · · . « Che Dio t atutl vecchio: 1 tuoi ~n- tre u Capo di Buona Speranza, al df ciurma, e credo che e Se mal li capi· Che· cosa sia Moby Oiclc non è fa· elerl Jlaooo. creato una creatura rn là del Capo Horn, al di là del grande tano Akab avesse dovuto venir con cile d:re. E sebbene mt foosl prop()• te, e .a colui che dal penSl.ero Intenso Maelstrom dl Norvegia, oltre le fiam• calma vestito per la tomba. il che no'n sto di parlare solO di Akab, del mlto ,è ~sl fatto _un P•rometeo, un avvol· me della perdizione, prima di abban– era forse possibile che mal accadesse, Akab, mi accorgo che l! necessario toio ?lvora 11 cuore per sempl'e, e donarla. Ed è•per quedto che -.-~· sie– allora chiunque avesse atteso a que· parlal'e anche della -balena bianca. Nè qucsl avvoltOio è la c~atura . ~tessa te \mbarcatl, marinai. Per cacciru'e sto estremo ufficio per il morto, gH. ·questo costituisce una deviazione dal che egli ~~ creato•· Drre. f~hcHà è quella baleno. blanca ln tutto u mon· avrebbe trovato addosso dalla testa al tema. perchè senza Moby Dlck, Akab ha.vale e .,,ene~c~. Moby Did. è ~ual- do, tn ogni pnrte della terra fi.nchè calcagno un segno .della nascita>. non è concepib.'.le. Al punto che l"uno cosa di più prnciso. çe ne rendiamo 'non sfiati sangue nero e si rlvoltil L'ipotesi di una cicatrice comune ·m•esii.ppone l'altra e \?:ICeversa.Credo conto s_ubito se considerta1;1? l~ sua con le 1>tnnc al,:'arla ». causata da qualche anche non banale Infatti che se net .deserti degli ocea· b:lanchezza. e le_ sue ~PP{mziom.. In questa atroce Qstinazlone in que– caso non è soddisfacente per un uo· ni vada nuotando una balena- bianca, ,Il btancp. sta a lnò'~carc uno. S\~t~ sta supe1·ba mania Akab diven!a ml~ mo come Akab. E'.,-p\ù logico pcnsai·e es!ste in qutilche })Ortodella ten·a un danl~o petfetto, _pu_ro,se1. 12 a r 1sei,p to. Non c'ò compromesso in lui, non che la vltu swssa, ·come l'arcangelo marinaio che m accinge ad imbarcar- menti, senza slanci nentra~i,·una_aper: un attdmo di sos_tta.Come una f,rec• ne ,porte dei peccatot•l, abbia voluto, si ,pe1··inseguirla. E l'inverso potreb· ta sereni.là . Quanto alle app~nzlom eia scoccata egll vola verso la mèta segnare la sua vittima nel momento be essere questo:· se un qualche ma• c'è da t~ner presente ,un_partlicolare: senza p-cntlmentl. senza 1·emo1·e,sen· in cui ve-nlva alla luce· perchè sempre Iedetto marinaio leva l'àncora per Mo.QyDick appare all orizzonte. Sul- za teorizzazioni. Rrnctte solo per ac· essa a·vesse presente davanti agli oc• cercare la ba'lena. bianca. questa. che la linea. cioè dove cielo e terra, Cielo crescere la sua deci.slOne.Mito.di per chi la sua maledizione e la sua pre· p-rima non esisteva per incauto, na· e mare si uniscono: - . se stesso, ,tanto più mito se confron– destlnaiione. Una trncC-:.a ·livida daHa sca come Venere dai-la scl1luma del· E çl.unque MobY.Dic~ è l'um?ne tra tato co"nunà umanità come la n~stra, ~- testa. ai piedi. mare e com(nci ad agitare le acque ~elo e ~erra. ~ra carne e a_nim_a,è disposta ogni giorno a bar<)ttare la sua La vera cicatrice è un'altra. La sua con le .sue pinne rugose e sfiatare H leq~iltbno ~a ).1 ter~esi~e~e 1 1 d}v~no prtmogenltura per un piatto di ien·· gamba d'avorio Intagliata nell'osso le· suo getto d'argento. dell uomo. E l 1rragmng 1 b 1~e.umtà, e ticchie. vigato della mascella di un capodo- Moby Dick è un po 'tutto. W quel· felicità del corpo e. dello spmto. Mooy . La· preda è Moby Dlck.- E per quc– glio. li prezzo della p1•.ma battaglia lo che volete che sia. E come tale ~ Dlck è- anche la morte.' ~J~ n~lla sta preda se fossi slctiro di mantene– con Moby Dlck. Ma i! significato dt~ indefinibile. Melville è piuttosto va· mo1'te Infatti t due elemen~• s1 t~a- l'e la promessa, questa faticosa pro•· questo moncherino d'avorio si capi• I go in proJ)OSito anche se ln apparen· no per un n~om~nt? ~r poi contmua• messa. vorrei. dire al capitano deli,a sce solo tn un secondo Lempo. Quan· I za sembi:a sicuro di que}to che. ln· re su due du·ez1on1.diverse. « p~quod »: « Akab amico mio, com~ do si sia compreso Il senso della ma· Lende. Di Moby Dick egli fa una spe· Quando Akab ragg_Jungee lotta con la tua ciurma, u segulhò alla caccia ledlziolle e della pr~tlcstillazio~e> di I c~e di principio. del male il soffio ma- la balena muore. E m realtà ~na v~I- della bitmca balena». ..., A~~éste due parole, m:rlc(Ji;:ione e -~~~ - ~Ìe~e~f~:~~i::ail~l~à 51 dcn:· :n~~a n~~a /~!:~~.nt~ia 1 ~p~ 1 ~ 0 u~n;. GIUBEPPE.ANTON~LLI •• ·.- - - -1- • • ' .. -· -

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