La Nuova Europa - anno II - n.34 - 26 agosto 1945

-- 6 ------------------ LA N V OVA E V RO P"A: -------------- 26agosto1945 -- ._____A_R_T_E_~' ' T E A T R O ! LET ~'ER ,, ·D ,t Vl.CEl\'Z ,, I la famosa contrà Porti. Ma l'altra fa. MALINCONICOBILANCIO rappresentata da molti anni. Di Molnar,[ .L . -:1. •- .a mosa strada che si staccn dal corso, il \! stata i:apprcscnt,,ta !a commedloia corso Fogazza1·0, già Pozzo Rosso, è in NELL'AUTUNNO scorso le «Arti» Gli occhi azzu1·rt dcU'imperatore; e: 1 N ON. so se n~i faccia velo l'amore uno stato ben plù. grave. L'altro, e più e l'« Eliseo» incohiinclat·ono I pri· .:il_trl1nsignificantl ungheresi lez.ios.,; 1 pc1· la mia città nella quale celebre, pal::i.zzo Valmarana, uno dei. mi assaggi degli wnorl del pub- manierati, volgarmente gradevoJl, gli o-Jni.pietra era parte di me stes- più. bei Palladio, t: d-!strutto all'interno. bllco con platee sernideserte, con palco- sono stati degnamente accanto. E g~ so, ma oggi mi sembra che Vlcenza e 1a stessa facciata ha perso una parte scenici male illuminati e con un che di italiani? Magra messe, ahimé. Glovant sia una clttà irrimediabilmente sclu• del cornicione, essenziale elemento in u'iste svagato e provvisorio che im· come Fabbri e Plnelll che avev,1110 da:· pata. Vicenza era una città miracolo; questa -architettura, come per un gran preg 1~ava l'atmosfera degli spettacoli. to bene a sperare dopo le prime prove.' la sua atmosfera proveniva dn una fendente. Anche questa rovlna è affi· n disorientamento del pubblico, degli hanno finora taciuto. Della precedente' qualità di arbitrio, che non si avrà data al capriccio delle intemperie e del· attori e dei registi era comune: erano genct'.:1zione hanno affrontato il giudi: mai più. La più signorile forse tra ~ nevi. ·11 palazzo 'fecchlo, di grande accaduti fatti enornli per la società e zio del pubblico Chiarelli, Gherardl e le città ilo.liane. L'incanto dipendeva valore scenico nella prospctti\',a stl·a· per l'anima· pareva necessario trovare Debenedclti. · anche dalla sua gratuità. 1\Iai Vlccn• dale, è stato portato via. nuovi mcdi' di espressione, fare appel· Chiarelli ha scritto una t.·onunedia a za fu sC<.le di p1•incil)éltio di repubbli· Distrutto è Il Duomo, bcll'csempio dl 10 al nuovi confusi dolorosi sentimenti tesi che svelavo troppo S<'Opertamente •che, mal fu centro di storia, e 1m~l Chiesa a una sola n<:"vata,y{lsto e frcd· che, fra tante sciagure, erano venuti le intenzioni programmatiche. Ghcral'· nemmeno di ricchezza. Alc\lne fan_11• d_ocome un sa;one di ricev1m,m_to.Qua· germinando nelle co~cienzc. . ·di e DcbenedettA noti come esperti co– glie nobili, ma non pote~1t~ nè l'IC· s1 scomparso 11 vescov_aùo vicm_o_.Un •rutti parevano usciti dalla tormc!lta r.oscitori cli tecnica teatrale, sono 1·iu– chissime, e scarse· d'uomini famosi, rudere è il palazzo Trisslno, e 'il tea· come a.ffiuau -interiormente per la con• sciti bene accetti alla platea che ha bi– fecero costruire tra il p!a110 e i mon- .ti-o Eretenlo, graziosa ripetizione del· qulstata consapevolezza dell'lrrimed!a• butato generosi e Immeritati applausi. ti una cil~à di palazzi. Così sorse Vi· · la Fenica- veneziana, non esiste più, VI· bile decadenza di convenzionali fo1me Tra i due lavori più ingegnoso .senza cenza, lsplrnta da una legge di fan• cenza è ora senza teatri• Erano puntt della vita. Qualcosa di P:.ù grave, pen· dubbio quello del Debenedctti ( La col.– tasin, e .:tnche cii umoro bizzarro. Guar· di indugio e di contempl:nlonc, nel soso e anche di pili semplice e schiet· pa <li essere vivo) che, pur servendosi. f:1~4?1~l~i 1\1 1 f1~l'~Cié~lll~~:, c~llo~~!Z1~ ~e; ~~~~i i 1 :.~~-J~e3i;·~i~::;·1 ~t~ ~,;~~~~~~\?;i. che i~• 1~;i!;;!~t~l'~l~ iit~~?~zcz,;\~~e!l~lf 1 ~: di espedienU tcatralt noti, ha mancg- che_scopo? Cl~i non capisce questo, non Salve sono J'e n-randi ville del dintor· pul9l d1 una l'ICOnqUtstata facoltà d1 !];110 la sua materia con ·elegante peri.· ~;r.:~à ~~~awoPiÙ :~~d~o~~top~a~~i ni. Quella Vah1~ar~_na ~! « N:mi ». fa· :~~~;ni~:~~-,g~~l~~~z~~~Po~~~~apl~~~ ·~ccan~ a~li anziani due esord~enti: limitatori dell'antico. M-.:nt,rePalladio lmosa per I suoi '11epo.o, llevemcnt~ clsamcntc. Chiarirsi per ritrovare l'ar· l Fianco_ rlo_mcelli e Leopoldo Tr.cste. va sentito sul luogo, in quella spcoie di colpita, ha. P~rso solo un 'fi-Qpol~tra 1 monia, continuando le iniziate medita• i Il Mo~1~c_ll! propose 11 problema della pazzia che lo condusse a erigere una secondari. Gh uffrescht sono stati però zionl, rassegnandosi al mutamento nelle d~SJ.}On1!>.ll1t~ svag~ta, tetra della n_ostra piccola noma, fatta di materiale pove· staccati, In pl'evlsion0 di una battaglia condizioni della fortuna per un com-Ì g1ovlncz7:a. sott~ I. f?_sc1s~10. e? _eia te- Ie e sfumato del Veneto d1 terraferma. del loro ritorno si vedono le loro alle gcn 1 ei-osc fonti della poesia, della: n_o alla _lagr1!nantetene~·ezz..1. Più am• . ro e tratto dal luogo,nel p~esaggio mol- 1 che non :wvcnne. Sui muri, In attesa penso d' ,•icche,zznintima da attingere ma hel!lssnno che 1 auto1e do.c1~cò fi. Su questa oiltà di fantasia, piccola e ombre ' letteratura, del teatro. pareva e forse lJ~zloso. li T:1est_eenun~iando .comples- tutta monumentale perch~ non si cm e 'ed 1 1 1 . 1 • •t t s·nno era, seppure lablle e vago, u dcsideiio si e contraslanti motivi ha tentato un molto estesa con gli anni, sono caduti, 1 N/~. 1 e, 1 anm .~-le no ~ 1 a ~"J. 1 ' . di molla gente non volgare che ripren• ~ra.mmn corale cac~l~n_dovl. .dentro, a ·se non erro, S(!dicì bon!hardamentl, -, 1 nrn_, 0 iou. !\la anco,a t~lù Cl~vc e quel deva a frequentare timidamente i tea- fll!'Hl,, tutte _le poss1b1htà ò1 _trag~dia l'ultimo fu il J)iù fatale. Dopo di esso, ! 0 che non sl può prcc, s are 111 cl~nchl: tri di prosa. che I ~ngoscioso recen~ penodo ha 1nì diceva chi era J)rescnte, Jn città ar• 11 danno r~ato -er sempre allatmo- Siamo usciti tutti delusi <la questa suggento no_n_n_lla f ntasia. 1~1a. )Ja do- ~:gh~!~~~·a1::~~~a~t~ae1:l~-~.a~~~:· q~~i ~~7~:0rft 1 ~t~!t~t· d~~i~~~~t:~~~:t'tdid:«;: prima prova e con più deboli speranze lorantc sensib:htà degli uomim. dolci che si incendiano Stil finire del tlco veneziano. di classico e di barocco. ru~. i~l;~~~ 1 ·~g~ 1 .a l'T~e~~~~;l~:e~~ 1 ~1;! IL TEATRO pranzo. La lun:;tµ_ss~ma torre, so_ttila Di alcuni cdillci mustri. come la basi· la quale aveva <,latovita :i quella spe- fi~f m~'.1~11~;~~0-1>:~v~T~e!~ ~ 1 t~t~c\~ lica, il p~l~zzo_Yoln~aranadel ~al~adio! ranza non fosse tutta opera della no lVOiV DEVE il{ORIRE Perchè quei bombardamenti? li loro il n_rn111c1p1_0, !'ll poticbbe anco10.salva stra Indulgente fantasia. · motivo è o.scuro- Si d,lce che la gi-ande re 11_ m-.::gl!o.1'·~aoccor;:ei-ebbc fissare Il teatro era tn crisi da nol e fuoi·I, basilica sia stata scnmbiata dall'alto per quelle rov,lnc, ripararle, per ora, dalle anche prima della guerra. Durante il una stozione. Intemperie che possono provocarne il ventennio, e massime negli ultimi anni A penitenza nostm. bisogna dil'e che crollo. PUl'U'OPl>O non vedo che si fac- che avevano visto farsi più rigide !e a Vicenza, comu nelle altre città, 1'o• eia nulla, nè a. Vic~nza nè altrow. L'a· t>arriere che ci dividevano da.I mondo, pera di <listruzion~ e~a giti,c-;minclat~1 tonia pubblica di fronte olla bellezza s'era fatta strada la credenza che, fuo· prima, Se esecro quci. bomvarcla!nent1, messa in forse nelle cittti !tall~incsem· rl d'Italia, Il teatro avesse 1•igoghosa ~heei.~Òo ~~i 1 ~is\~f>~1e~~1~) 10 g 1 \nit~ 1 id~ 1';~: b1:a C?sl tolalc,_eh:_ si h~, t.i_lv~ltu l'im:, ~~~lin~~t~~~lc~· g.~~~~~~/~!fz~:11~ bardamenti con cui li abbiamo prece· J>_t~ssionedi vivei..:..nell a~mùo. Pos-; • l 1 duti noi stessi. L'armonia .della piazza S!b1le che nessuno veda come questÒ ~~t~:t~:i ~~~l~eO~,~~} ~~:\~n:f\!~;:; ~f~ ~~~f:~ 0 ~~1c~e01 ~S~. ~ ~! ~ii:z:fat~-~-di ~~~ ~~! 1 :i~~~l~~l=r~~: 1 ~~\ 1 ~!•teu 1 1~ ~~-~~ 1 1 ~~ sent.wano. l\Ia, a frontiere riaperte. ta per dare sfogo a vanità cittadine -è città, dovrebbe riempire i nostri gior• non ci son giunte novità da farci trop• gcra_rcl~\chc.S\ e-r~ prçtes~ d_lfinire la nali e le nostre riviste. 1Iu pochi san· ~gb:~;~i~~'fi~il~t~:itardo col quale le loggia del C:w;tamo, d1 <;!Ul si avevano 110, pochl vedono, pochi si lasciano 1 lavori presentati di recente al 110 . i~~ ; 1 1 :~;\6· ~~!~.V~~!c3~f~i~; 8 ~ 1 i·~iq~~l: commuovere. ~'ossibi!e: dir~mo ancora, stl'o pubblico non sono t~li da. segna- ladio. Fu cosi demolita una casa qua· c_heuna campagn~ cosl_ tngente non re un nuovo indirizzo nella lctteratu– lunquc, che stava di fianco alla loggia, attragga, se non la passione, almeno la ra di teatro, e . salvo qualche innova– e completava a meraviglia la piazza, la vanit;i di qualcuno? Che li nostro pae· zlone tecnica, a1mena notevole, e una cui armonia veniva dalì\'?quilibrio di se sia divenuto rozzo a tal punto, da scioltezza realistica di dialogo, negli a– eclificl monumentali e di casupole pri· non capire che ,i\ problema delle opere rnericani, cU nrnggiore autcnticitù in vate. I _lavori furono poi sospesi di d"ul'te è alti·cttanto impelhmte, anzi b confronto della stucchevole, artificiosa fironte alla_ trom>o c\·•!dcnte assnrclltù lo stesso problema, di quello delle vite ;~~~gl!~~~~~~-o~~ltote~~;hg~:~stg~c ~~ ~;~st~~ 1~ 0 ~:~. f~ f~s~~t \\~~~s~:~i ~·~ u_m~ne! E non si/'apis:a e?~ le ~o st _re stri autori sono soliti imitare, -nulla vi caffè di brutto stile novecento. li flan· CJtla non sono be.le .~ 1 decieto dt DIO, l! stato di veramente essenziale. co della loggl;.1.rimasto scoperto, fu ri- ma perchè gli uomim le lrnm_10 f~tte T...a luna I} tramontata di Emin• fatto ln orr,ihite stile da foro Mussali· cosl. e possono anche domani essere gway 1·app1·e~ntata al Quirino ò un ni. Questo bisogna r-icordare, non per tra le più brutte del mondo? brano fedele di cronaca della occup:i• quei·imonia inutile, ma per regolarci In Viene ,u sospetto che non sia soltnn· zione tedesca della Norvegia condottn futuro: glacchè da molti segai non sem· t•J atoni.i, 0 che su dì essa almeno stia sc;1za estro e impeto !Irico o drammn– b_rache i primi disu:uttorl d~lle n~strc facendo I suol calcoli l'astuzia degli tico mcmo!-abill. William Saroyan, in– c~ttà, I bombar~lator1 profcssionah, ab· spcculator~ ,.,li st-essì che hanno ini· terpretato recentemente <'On fen:crc b1r:10 ,~~~~~ad~;ssr~~~\?i· non torncrù ziat~ il bombal'daim:m?_ d'l~alia s~e~- 6~.~~;~1;i~·fi~~-d~i ;; v~~~it~:1'tc~~:s~\;.~ com'era prima. Della Bnsilica è rima· tralltlo e ~emoie nd ? 1 Jllll bei qua!·t1e 1:~- che l'autore de / giomi dello vita sta certo la parte pili bella. la rivesti· Quando ciò che mn::inc non ::ara P 1~ sia migliore roman;r,ierc che dramma– tura palladiana. Ma la cupola di zinco salvabile, essi avranno nncora via h· turgo e che ·ia sua epica minima, t11tta ~ scomparsa. e 1>iovcdentro la rovina. bera per i loro guadagni, Il loro spor- particolari dcHcatissiml, si giovi più con;ipromettcndo la stabnltà già prcca- co futurJ.smo. le 101·0on~nde aròitet· <!ella rallentata e svagata analisi d('Jla ria tll quel J>Zrimctrod'areate. La tor· ture E allora J'ltal!a sarà veramente narrazione che degli scorci essenziali ~ra~1}t't g1t!te:t~~zf,a illo~~ril~~~•ia1i~ ~!/Ùa per sempre. Se 1Cgl•?l.O~Cli~!C de,~~a1;:~p~~~-inst~~~fe~•i sg~~t~~·u (1 pa· tanio è ~alv.i. 11 grande palazzo tlcl e e ~om.e da alct~n~ po.~_michc \! ?~, : 11: ,·enti terribili) ha avuto un grosso Monted1 Pietà, il cui valore decorativo ClllH piogetll mi e pal.,'> di Jnt_,..i.\e successo di scnndaJo presso un pubbìl• ~ra grande, ò tutto roso, bruciacchiato dcre, ~.ml è II momento di reagire. E' co che ha scambiato i suoi funamboli– -et'.! annerito. La prefettura. che seguiva una difesa. che òovrcbbe rlunh~ l'ope· sml-intcllettualislici per autentici pio la torre, ed aveva il valore cli un deco- ra attiva non dico OegH intel!ettuali, tilcml di •psicolo;:;ia. roso scenario. è demolita. nè si sa c~ parola equivoca, ma delle persone di A pnrte questi tre lavori condott, cosa verrà a.I suo ~~sto- '. cuore. La nostra. stampa non òo,..·:·ebb~ con impeto ,tuttt gli altri autori in vo- Ncl coi·so. è quasi scomparso !1 Plç· awr pace nella sua !:>Orvegliar.:,;a. Non ga ln quesi ultimi anni sono stati prc t~1.~ar:i~r:zb~r~l~~~i~ip?~ ~nri~~: 1 it~ ~~ domani: ma_subito: ~er evi~oi·eche, ~O· senti con vecchie commedie che, a giu stupenda facciata dello Scamozzi, ma co ~nfo1 m~tJ come :51amo. ho una p~1 te ~~°;1;~ !~1!:r;:~~07:1ii~~~! ~e\o~ib\~l!,;~: Anno ùi passngg!o e di crisi, dunqm•. Ma da quanti mal anni ll nostro teatro è in crisi? Nei giorni scors! sfogliavamo una l!Ollezione cli Comoedia, nel numL"' ro del gennaio '2-1 abbiamo trovato SCl'itto «: il noitro teatro è in cr\sl da un triennio 1>. Dof,)Ola felice stagione dur.:tta dal '18 .:ti '21 le no'strc scene languivano; nè più 'SI rlsol\evarono {Sal"– vo forse il Piennlo '25 '27l alle fol'tunC di quegli anni. Negli ultimi tempi de! regime. anzi. nonostante I quattrini pro· fusi in sovvcnr.ionl alle compagnie e a piccoli tcntrf sperimentali, per premi di lncor,1ggìamcnto occulti e palesi, fa crisi tla nonica divenne acuta, con se– ria mlnnccia di morte. Rtcordnndo quegli anni oii) clic le uT· time sconfortanti prove. Silvio d'Amico che hn seguito per un I rent1:110iocon esempi.ire P<lS!:done acrnne ln vlt.:t del nostro teatm, ha Janci:1to il suo recen– te disperato anpello ( TI tP.r.tro non dc• ve mo1·ire - F.:den • R.mnn) J>erch~ si facci:\ (JUnlchc cosa per s:11v,1re il mo– rente. La diagnosi del male, condotta con conoscenza profonrfo riel soggetto,. è sag.:1cc;non molto effi,caci i rimedi proposti. Senza dubbio lp nostre scene si gioverebbero d! un 1ntP.l1igcnte, gc. neroso. cauto organismo stat:i!e <.Jr controllo e coordlnazloriP che sostitul· &a li mncchinoso appnrnto burocratico del fascismo e che. cifr,,. nJ\a :nano, si mostrò decisamente dannoso. Ma 11 <l'Amico sn che la « crolluntc batacca,. come egH stesso ebbe a defl– nire il nostro teatro nel 1929. ha biso• gno di OCn altri puntelli. La crisi è so– pratutto nelle anime e nelle intclìigcn· ze; è la crisi di UDa società o per lo meno della sua parte che pc:· u·,,di– zìonc e cultura aveva negli ultimi due secoii aiimentato con Il suo vivace In· tere.Ssc il teatro cli prosa. Questa so– cietà non chìt.'Cierebbe ••a dcttn dell'au· to1·e, che di essere convitata "al ban– chetto dell'arte»; naturalmente, scrit• tol'i e registi dovrebbero allestirlo per lei. Intanto, in attesa del meglio, quelJa gente si ferma alla prima taverna, vr beve e vi mangia grosso, e porc se ne contcnli. FRA:\'CESCO JOVIXE dalle finestre si scorge Il cielo sulle sa· e l a~tra d Jtalla, Cl troviamo un g1or· Topa::e dì Pagno! è tornato accanto le superstiti. ricche di pitture e di stuc· no di fronte al fatto compiuto di una al suo antenato Leccasbrjnzl delle -----– chi. Dcli.a faccinta del palazzo Dn Schio, cJ.lstruzione più Intera e p~ù colpevole CcL$e del vedovo cli Shaw; di Shaw detto la Ca' d'oro vicentina, del più bel dl quella di cui •offriamo. abbiamo visto anche una notevole edi· " LA CJ T TA' LI ll ERA ,, fii~glr;;~~t~e~t~t~!\~;~;~~~r~,p~~ GUIDO P!OVENE zione cli Candida che ·non veniva fa quadl'ifora non c'è. 'l'utta una rovi· na è la prossima chiesa ai San G-aNano. Salvo per un miracolo è Il teatro O· limpico. tutto rii. legno vecchio, che unn cancl~!.'Isarcbi>e bastat-a a Incendiare. Le l>ombe lo ~anno sflol'ato, demolcn• tlo !.:i. torre e le case ax.liacenti. Salvo è anche .ti grande palnzzo Ghi-~ricatl, un Palladio del più famosi. Ma il vicino palazzo settecentesco del Valmarana, chl~rontC'nevn affreschi tlel Tiepolo, è O;<.:.:-i r dotto ad una facciata sul vuoto. SalV'.è' sono le chiese di Santa Corona e di San Lorenzo. Quasi Interamente salva, con pochi e ripur~hili d:rnni. è- NEL PROSSE\10 NOMERO: (ni.cieremo la pubb!!cacto11e di una serie dt arttcou <.1ell'e1111ncmte .,cr t. tore laburista HAROLD LASKI sul!e pfù importanti que.,t!orij della politica pr~sc,u~ A FIRENZE e NAPJLJ gli abl>onamcnti a LA NUOVA EUROPA &I possouo &0tt06Crlvero presso: LlUllERI.<\ JNTERNAZlONAJ ..E C. CALDlNI ,i{ià TN\'C! Via Tomabuo11E. 15 . FinENZE Dott .. GIUSEPPE r'JSANO . Via Carlo D~ Cesare, 13 : NAPOLI Benedetto Croce, e nussl:1 crl Euro1>n~: • Noto della SeU.!mana 1, di Libero; Ago; si lno Degli &pinos.a, • li piono economi– co il:11Jano 1; • :\'uovo mondo 1, di G. G.; D1•uno nomani. • Una borghesia più vol= g:u·e1; Gabriele Pepe, • ~obiltù della po. litica-.; Vladimiro A l'anglo Ruiz, • L'uf; ficlo della µ.:i.:ion;:a 1; • Verità e Poesia-., dl Attillo ll.iccio; Snndro De Fco, • Dlorlo minimo 1; Howard Clewcs, • 11 cinema Inglese d'oggi 1; •Documenti•• • Corrl– spondcnzu 1, e La librc1ia •• e La vita ai•; tlRtica ••• L'atlla di ROm:l I, a cura di: A. lluidl, G. Gr:m:He, E. Forcella, G. Santo . n.islnso, G. Visent,lni, E. F'laiano, E. Far: .r.ctl, CusslOUoro.

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