La Nuova Europa - anno II - n.15 - 15 aprile 1945

\--. 15 aprile 19-15-------------- LA NUOVA EUROPA------------------ 11 -- illISTORIA MAGISTRA E VICEVERSA, L ~ vita e la storia, si sa, sono unite tavoTa. fnceva In corte a Bismarck e <la un Je,g'ame indissolubile e for- spediva l telegrammi a Bnraueri. · mnno lra loro un'eterna circola· Nell'ultima tra,;edia italiana - e clue zlone Ideale. Che la storia sta maestra J)Opoli. una gucrrn. » - c'è anche que· della vita è una vecchia prop0slzlone, sto: l'ignoranza e l'lncosctcnza di chi che è stata negata per Incomprensione ha cfeduto di poter an1lare a ritroso e per amore di paradosso. ma che non dei tempi, di poter "violate impune· cessa per Questo di essere vera: dal mente una ~rande tradizione univer– p.1ssato la luce per intendere Il pre· sale e nazionale di ctvlltà. sente, dal passa'to I grandi Insegna· Inversamente. tutto l'insegnamento menti. i grandi modelli, certi motivi storico. attraverso pre<:lse prescrizioni delrazionc. Che la vita sia maestro o sotto la pressione delle voci ufficiali della slorla è ormai uno dei più triti e ufficiose. ,•entva nsset'\'lto o sl asse1~ luoghi comuni della storiografia con· viva alle nuove ideologie. Non è il temporanea: dai Problemi dell'oggi caso di insistere su qualche piccola o nuova luce sul pass.:ito, nuovi interessi, grossa sciocchezza. come un ceno qua– .nuovi significati, la revisione, l'arric· dro di ch·i\ti1 ellenica nel maggior fiore chlmento, l'invCntività perenne della dell'Ellade, che secondo il conlesto cli storia. un programma doveva venire prima li fasctsmo ha a\·uto l'abilità di tra• delle Guerre persiane. e che, per dire e ti! falsare l"uno e l'altro prlncl· quante domande \·enlssero rh·olte al pio: tanto quello dell'historia mauislra Ministero e all'Ispettornto. nessuno viltte, Qlli.lntoquello della vita ma[listrn seppe mal a qual momento corrlspon• historiac. Se \"Oiessimo ricercare I. pre- desse della storia :,:reca. Qui si trat c1...><lenti e accertare le singole rcsp0n- lava, non cnntendlmentl Politici, ma s.1bllltà. parucolari e generall, avrem· di privata ignoranza consacrata, negli mo davanti un lavoro ass..1\ lungo e atti ufficiali. complicato. ::\la aui si vuole semplice• La politica Incominciava a tar cap0· mente notare un fatto comune press'a lino nella largà parte fatta al ì\lediter– poco a lUtll t regimi i.1utorltarl: come raneo, teatro della stori::?. orientale e cioè il governo fasctsta, accogliendo, ,greca. e destinato a diventnre il Jnnovanclo. dcrormando motivi vari More ì\"ostrum. Contemporaneamente sparsi nella coltyra comeml)Oranea• le stesse stoi·te dcll'nntico Oriente su· ahbia preteso con la sua azione poll· bivano un'eclissi. ln parte per il bi· tlca farsi Interprete ufficiale della no- sogno di sfrondare e di far ))Osto slra tradizione storica. e con le sue a cose di maggiore attunlllà. molto. manifestazioni, soprattutto con le pre· J)Crchè vi s'Incontravano Mosè e le Ta• scrlzionl scolastiche. abbia tnteso lm· vole della Legge. ar_gomentl un p0· fa· porre alla storia le sue partlcolart'esi· stidiosi da (!uando s'era scoperta la fra· gcnze. tcllanza italo-germanica e I nostri ::\li· (J~tnnto all'Interpretazione t rlsu\tatt nlsteri erano passai I sotto controllo sono noti. Con una progressiva degra• tedesco. Quanto giovasse quest'eclissi dazione. tutta l'opera civile della ro· alla comprensione delle Guerre per• mnn\tà e dell'impero. tutto quanto v'è siane. dell'impresa di Alessandro Ma· 1n essi di universale e di umnno, tu gno, cleOa conquista romann e del Cri• svalutalo a ra,·ore del duro hn1>erla· stianesimo, è assai racl\e immaginare. Hsmo della conQ.uista. e della compres- 1.·accento della storta greca anelava po slone della llbertà. S'impose silenzio a sto sulla lotta contro la Persia. su Ales– 'J'ac:ito; si esaltarono Scipione, Cesare, sanclro e la l\lacedonla - Piemonte Au~usto. non senza qualche sple<:ata clelrantica Grecia - cioè sul trionro simpatia verso Silla. che in tempi o;t· cieli' autorità monarchica armata di tatl avern s.1puto come si possono far fronte alla libertà e all'anarchico par– tacere I nemici JlOlitici.• rei mC<llo C\'O ticolarismo cittadino. 61 lesse un vago so,:::-nodi unione e Analogamente l'accento della storta d'impero romano-germanico. Del Rlsor- romana cade\'a sulle j::l'andi conquiste Rimento ru rinnegato e deriso tutto li mllitarl. - In prima linea ti trionfo J>tilrlmonio l<lcale: liberale e democra- sopra l'antica Jngh\ltcrra del ::\lcditer– tlco. Vi rurono anni In cui una qual- raneo, la semitica e mercantile Car– sl.isl pagina di Cavour o di l\lazzlnl, tagtne - e sull'autoritaria dominazlo• di Lmnbruschini o di Rlcasol\, di B~1I· ne universale dell'impero. li medio ho o di Cattaneo, di D'Azeglio o di evo era un'età troppo ch1es..1stica e so· Gioberti, avrebbe avuto un sap0re net• stnnzialmente remota per meritare p\Ct tanwnte 1-ov,·ersivo; tanto che In qual• d'un rapidi) cenno. Il Settecento ita• che ginm1sio d'Italia, lntitola\o a Mas· liano diventava d'ordine superiore, col .::;imod'Azeglio. ci volle una gran bat· compiacente aiuto degli storici di pro· taglia In consiglio del professori per fessione. un mtracoJo5'> renomeno di Impedire che rosse dato li bando al autonomia culturale, La Rh·oluzione. Miei Ricordi, cos1 unantl e fuori moda con le sue fisime di libertà. fratellanza. con <1uel loro galantomismo ad ol- uguaglianza cedeva Il campo dinanzi al tranza, con quei loro ideali stantii cli trionfo dei nuovi ideali. Il Rlsor&1mt!n• patria e di libertà. Fra glt uomini della aveva anlto princi1>io con la battaglia nuova ltalla l'ldo10 tu Francesco Crt• di Torino del 170G. L'ultima nbiezione spi, non. naturalmente, quello di Garl· d'Jtalla erano 1 go\'ernl - specialmente h.ildi e dei l\Jille. ma U pessimo poll· 11 giolittiano - che a\'evano presie· 1\co. pieno d'acredine e dt "resun• duto allo svihtPJ>O liberale e democra• 2iont.., quello che battevn i pugni sulla tifO del giovane regno. La prima guer· T:'I mondlaJc rimaneva· una gloria am– bigua ed Impura 1:>erl'infedeltà verso la Gemrnnia. La pallngenesl. da cele– brare con gran &uono dl trombe. Inco– minciava dal 28 ottobre 1922, quando l'll;-illa aveva scoperto la sua missione antidemocratica, guerriera. ilnper\ale. e culminava nel momento in cui i due popoli fratelli s'erano finalmente rico– nosciuti e s·erano stretti a un patto cli vita e di morte ch'era l'Asse Roma– Berlino. Questo. in sede politica. men• tre In sede l'ellgiosa i giovani che si addestravano al ludi di mistica fasci– sta dovevano studiare (letto coi pro– pri occhi) che Dio si è n,·~lato più ,·olle nef corso dei secoli: tn Socrate. in Cristo. Maometto; ma che l'ultima e definltirn rivelazione era a.\"\'enuta In )lussolinl e In Hitler. DI fronte a queste e ad altre stor– ture, s'Impone Il problema del nuovo lndll'\zzo da clare alla stortografia sco· lastlca. Alla signora di Chlllelet, che si inCaslldlva della vecchia. a1ida storta . Voltaire oITrl\·a una nuova dottrina storiografica e, come esempio. l'E'ssat sur les moeurs. una storia <!,ellacoltura. Qualcosa di simtle debbono aver pen– sato I membri della SotlO\.-omrnlsslone Alleata ber rEducazione. che hanno preparato I Piani di studi per le nostre scuole medie inreriori e superiori. nel qual\ Piani t ,:ari momenti storici sono considerati come espressioni cul· turall e sono lasciate in secancla linra le peripezie politico-militari. Forse an· che a questa relegazione tn seconda linea ha Contribuito l'idea che le arti della pnce glO\·assero a soffocare ti ru· moroso mtlltarlsmo e imperialismo ra. sclsta. Ora. J)er Quanto apprezzabile sia que· sto sforzo d'Innalzare i ,·alori della coltura In confronto dei rnlori po\itlco– mllitart, chi rifletta che lo stato ha costituito fino acl oggi il grande qua· dro della vita sociale, chi soprattutlo sia vissuto negli ultimi trema o qua– rant'anni si persuaderà difficilmente che la guerra e la politica siano peri· pezic da lasciare In seconda linea e che non convenga invece rar conoscere al giovani e al giovanissimi, sia pure con la deblta dtscz·ezione, nmpartanza ror• mldablle. di primissimo piano, del· l'una e dell'altra. come grandi fatti dl creazione. di responsabilità e solida• rleti1 collettiva. Siamo d'accordo che la storia non ha da essere un .irido repertorio di nomi e di date, ma, come è stato ripetuto mille volte, una disc\· pHna fot1natin1, cioè un discorso rn• gioo.Ho che. attraverso il racconto dei1e progrekS\ve vicende umane. st\moll nel giovani intelligenza e volontà, e Il con· duca a.dacQuli:.tare una chiara cosctcn;,.. n della realtà contemporanea. A questo scopo tuttavia non bastèrà un generico Indirizzo culturale: occorrerà che la storia sia sorretta da una salda trndl· zione e. per l'aP1rnnto, dalla consape– volezza del presente. Quanto alla tradizione. per vincere l'inrezione fascista. non è necessarh> nessun rimedio eroico: basterà rifarsi a quegli ideai! dl 1 civile progresso e di dignità nazionale t:he dal Hisorgimento in av:mtl hanno dominato la nostra coltura, finchè non ru imbavagliata e ===========================I avvelenata. E. - sia detto di passag• gio. - no,n cl si lasci cogliere per da sei anni <li bombardamenti, finisce amore di democrazia, dal furore anU· col far presa e col clar credito ai, nefa- romano. che. per quanto naturale e tn CONSULTA ESA1WTÀ PUBBLICA L A Sanità pubblica sembra al goi;cr• no fattore tanto tl'ascurabile da poler essere ouche ifJllOrato i,i se· de di vrouvedimenti costitutivi della rinascente democrazia. Eppure e:;sa. preposta alla tutela igienica cfclla col· let.tiuilà, dovrebbe rapprese11tare una solida base dell'edificio elle si uuol co• iìtruire. So110uoti t suoi sost,mziali <li· letti organizzativi. sui quali miche q1'e· sto giomale 11elnumero 4 deL dicembre swrso s-t è soffermato. Ora t il caso della Co11.111Ua nazionQte,ilcul decreto leoiswtiuo testè presentato no1i prem:· de, pur fra tante commissioni relative ad attii,-ità nazio11oll, la Stmittì pubbli· cr,. Diluita, com'essa è, fra I numerosi oroanismi amministrntlvl che l'assorbo• no fino a renderla invisibile, la si ~ voluta forse far comprendere nella nom, commissione. vrevi<lcnw sociale. E' ii c11sodi pl'ecisare che 1 crlte1·i assicura· Uvi che clebbo110 i.n/ormare la predetta commis.Sione non hanno nullo <1 che fare con i criteri sa11itari. co11cui van· no saoqiati i molteplici prot,vedimenti che re quotidim1e necessita igie11iche impong,110 al legislatore? E a quali commissioni competeranno i pareri sui provvedimenti che ,-jyuarda,10, a<l esemvio, la lqtla contro le malattie so– ciali. la clisciJ)li110clefla pl'Ocluzionc del· fe sveci(l/ftù medicinali o del cm111ner– cio di soswnze a<l azione stupcf(we11te, le disJ)oSizioni relative oll'igie11e del suolo e del!'abitato? O si crede the ik parere clato dalla 10 commissione (Da· vori pubblici) ad mi pia110 regolatore <1<! 1ltt ocquedotlo, atl u11a foy11atura 11ossaavere valore di supert1mento del va1·ere igienico sutr opera 1n que· stio11e·! -i Un simile ri1od,0 dì 'intendere tale real· il ld essendo inammissibile, indurrebbe a sospetlare la cleliberatu votonttì di to• oliere effettiva sostanza ad 10~ prooetlo di consulta che pur si vuole presentare di notevole apparenza democratica. e-,:. PIRATA E IMPERATORE " TOLTA. di mezzo la giustizia, che_ cosa sono i regni se t1on gra,uh ladrocini"! Poich~ 1 /(l(/roci11i che cosa so110se non viccoli regni? Infatti sono 1ma schiera di uomini che è domC. nata claU'autoritù cli 11n ccmo, è stretta da un patto (ii (llteanza e divide lo pre• da secondo 101 mutuo ttcconlo. Se que• sto male aument(I per te as11irazioni dt uomini viziosi, tanto da orc11pare delle terre eia stabilirvi le pro1>rit sedi, da oovc;,wre le città. da. sotlomettere i popoU, ass'umc aperttmH•11te il nome di regno. e ciò gli vie11econcesso 110!,clal~ la cur>idigia soddisfatta, ma dail'unpu• nità mouiunta. . . e /n modo arouto e ver1tlero un cor· soro, fatto prigioniero, espose questo 11e11sieroad Aless(ln(lro 11l(l{J110; avcn· dolo il re interrooato per ouale motiliO Infestasse il mare, egli con li~era fie• rezw disse: - Lo stesso per tl quale tu hai infestato tutto il m_ondo; ma per• chè ?o lo faccio con t111 piccolo 11a1nollo so.,,o chiamato pirata, mentre. poichè t11lo fai con una grande flotta, ~ei chia• malo imperatore•· (S. Ayostrno, 1:-J. città di Dio, libro IV; trad. P. Brezzi).. PSICOLOGIA [)_ELLA GUERRA sti presagi. parte utile reazione al parossismo di ____________ _ Ma bisoy11a rea9irc e11ergicamente e romanità. di cui abbiamo sofferto per prom uovcre uno spirito nuovo, che vent'anni. sarebbe, nelle sue manifesta• l • E' -deUa ueute che. cli fro11te al giudichi la guerra come realmente è. zionl estreme. un fascismo a ro,·escto, ''Jt':;i~;t{lit,~01;!r%~fe~:;;1tir,~:f/r;~ f:,J!n~f,";_e 1 t~:r,~i~~t~~ocl;e~~~;r;"~J:i~itj e seqwrc un fascismo. Roma e nm· ci, osa p(lrlarc a cuor fcf}{Jero cli nuove paradigma della ouerra 11ell'immayi11e pero sono. - tra ombre e luci, - unn giwn·e a breve o a /llll{J<L scode11za, di due-ragazzi che si azzu/ftmo per tm grande esperienza. un grande pau·1mo– Que/ che Viii, ?mpressiOll(I è /'(lrin c/'in· rliocattolo, e lottrmdo per strapparselo nio ideale, una grande preparazione, differente cinismo di c 1 ursli vuticillii: è di mano lo romvono e lo riclucono in che non da noi hanno a\'uto origine, possibile che dopo sci anni di ccciclil frammenti. li porllf/Olle è molto più, col- ma che per mille ragiolii a1>1Xlrtengono e cf'imnw11i distruzioni si parli m1cora zm1te cli <11telche si creda. anche ap. più dirett,amente a noi che ;t qualsiasi così? Se Ili prosvettil:ll foSNe solta11lo plicoto anli (IC/ultl; Perchè se è vero altro paese d'Eu1-opa. e che non è nè probabile. il. meno che si clavrcbbe fa· che l'umanità è cresciuta. 'Visiti nei sin- colpa nè vergogna api.,rezzare e ono– re 11elformularla sarebbe di coprirsi il goli indit:idui che la compongo110, in· rare con una tal quale domestica cura. C(IIJO di cenere e di dkhiarare il fallL vece è ancora bapibina nelle sue for. Nè sl dovrà dimenticare che la rivolta ;}:,::~ ~ti.dr :~~ J}~~zj~,}:, 1 ::;, 11 :ss~~ è q~':ssi~. 111 ~,~~:;~;: 1 ~ 1 f %,~:ft~~~!~,ii: es i ha'n- lstintlva dcll"ltalla contro l'alleanza eia: lo sanno i 9overna11li ciel vovoli no molle ,.assomiolla11ze con Oli erot germanica J)Oggiarn su un sentimento vincitori, che sono stati spinti contro di Omero; sono. come quelli, boriosi, di umanità e di uni\'ersalismo, che, sia la loro volontà nel vortice dello guerra, v1111tir1liosi,rissosi. E il pii,. stmno è pure con la mediazione del &ristiane• e lw,1110 im.purato ci conoscere vcr du· che gl'imliL·it111i che li imJJcrsonano, simo, r\sa!lva nlla tradiZìone romana. ro csperienzo quel che essa cosa e co. che apJ)aio110sensati, modesti. e maga• Quanto al presente. secondo ogni ap· me sia vreferibile la pcyuiorn delle ri prosaici nella vita privoto. non ap_ parenza, I grandi problemi in gesLa· transazioni. alla Più brillmHe vittoria. pena rivestono la cor(lzza. cominciano z1one e ormai maturi sono l' rl\'\·emo ;e,::e:.:,;b:,~:oi !~~~~:c:ge~~j 1,f:il~< 1 :f::: ~i:~n:7r:s~gmc i ,ioro_ r:oocnit~ri o7;;e: del mondo del lavoro e il superamento cil01i~ sono stati egualmente martoria· lo:~ p~poli. ea~,~cc~,:;; 0 ::/'l~e~~o~~~li d: dello stato nazionale. E da essi appunto ti, a ,-icortlare od essi la lezione. prestigio, le mi.~sloni mondiali ed altre dovrà venire nuo,·a luce e nuovo In· Mo tra i vopoli 110n vi so,i forse t cose che m·rebbero pudore cli dire, se teresse, un senso 'più vH·o e più mo– già ,wminau profeti cli 1111ovesclt1f11t. vestissero i loro pa1111iabituali. derno, da un lato sugli S\'Olgimcnll so· re? Purtroppo, costoro non si re1ulo1to Se il paraaone che ho usato è riill· ciall cd economie\ del passato. dall'al– conto ciel 11.ialeche fa1rno con la loro sto, v'è qualche motivo cli compiacersi tro, sulla formazione degli stati nazlo• 'i11coscie11zae cou. la loro stupidità. e d1 bene sperare per l'avve11ire. pc,; nali, sulla crisi dei nazionalismi, sul· Proprio mentre sarebbe vlù necessario chè •i ragazzi s0110dcst.int1ti " crescere progressivo sforzo d'Europa per supc· :;~t:f: lau,~u::~:i~;~~ra't1f! 0 ~o~~lti~~~ c 1 ;t 1 ~ttre :;merie~ize tell'ctà 3iovanile rare le loro competizioni e ~omporsi t.ctsi lavora,10 a diffondere 1m senso <li fw'./~ù ano 1'0fl[/llmf/ mento ella ma- . In una più alta unità. c1,pci f(ll<llitù, che sui cervelli intontiti ~. d. r. GlORGlO 1-'.-\LL'O "LA CI1 TÀ LIBERA,, Sommario del 90 numero: Benedetto Croce. IJestra, sillfstra. centro nei si11goli11artiti: ClocUo, meotu::lone SO· c/(1/c e rivotu.::ione liberale: Lorcr.zo Barb;1r0, Sote della !ftttima•w: Giorgio Granata. Xttot·o Mo,1do: Giulio X 1 cri. L<: soliludìtie degli scritlori: Carlo Antoni, L'Idea de/f Euroim: '.\larlo Donosti, La Spa9na e la crisi euroJ1ca: GJu.,,ep~ San· ton:tsta.so , Jfachiai.:tlli e Sui11t-P1erre; Sandro Dc Fco, Diario mi11lmo: Att11\o Riccio, l'"erità e pOcsia: Rol>erto Lucife– ro. La libertà e le reaotl: del oiuoco (IV J; Ln Corrlsponden7-1; Documenti: I.a Ll· brcria; Spettaroli e '.\hL;iic:-i (Guido '.\I. Gllltl: Ennio FJaJano ed Emanuele F.ir· net!); Vita Romana (CassiO<loro). IL iYUOVORISORGIMENTO direi/o da Villoria Fiore {!lori) nel suo ultimo numero: Pilo AlbertelU: Crisi delta cit•i/tà; Gui– do Dori.o: /.,a catostro/t tldcst·a: Guido Calogero: Il foscitw10 e la filosofia: Gae– tano Generali: t,,dustriali::--:u::ioric del Jlez. .::ogior110; Giuseppe Cappa: Prccisa::lonc (A.11cora sulla 11waist,·a1ura); PosiilJc; nasscgna dei libri: Documc-ntl: J.,'A::io11e ft1scist11 dct nov. ':!:!; T(•sllmonlnnzc: (H. ((',·o,·e. l'Unltd, l'/tll/Ì(I I il ('l'II, I 1ti('i <.n,r. ::o, \\'. D111vso11, 1wuu T', ree.

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