La Nuova Europa - anno II - n.9 - 4 marzo 1945

-- 4 marzo 19t5 -------------- L:il: NUOVA EUROPA------------------ 5 ni di sana educazione e di onesti sen- p O L ·I z I A tlmenti, J>resto ti mestiere di poliziotto • sarebbe meno Infame; e anche i com• mlssariati dlvcrebl>cro uCflcl decenti, E PULIZIA quali si convengono a un paese civile. Una riprova di quanto diciamo è of· fcrta dall'arma dei Carabinieri. I qua· li, scelti tra sane famiglie del popolo e della piccola borghesia, educati a se- N ON una delle ultime consolazioni vera disciplina milirnrc nel rispetto di che cl ha offerto la libertà, è di un ideale e nella fedeltà a una tradi· non veder più, al crocicchi di cer· zione, esercil.tlno funzioni di 1>ollziae lte vle, l cem abbtetll e provocanu del con ciò non hanno mai nulla di repu- MOTIYI DELL'ARTE BELLIANA. IL PERSONAGGIO '' POPOLO '' !:°i~z~~}}~r~~zcbo~!f~!~l>OLcPr~:~~~z~:~ gnante nè di basso. Possono, magari, debbono farci di~11ntff~ ired.il recent~ ~:irel)~l~~t!;,a~~~~~ 1 3if~~~~J~si 01 ~e ~ L ~crrti~i1~~ailn1~~~~;r~f~!la~u%~~ ~~g~~,b~~~:t~iei~o:~~~I~l~~ ~1:101~~ ~~~: passato. Siamo cot ac I a I unenucare quelle tradizioni che rappresentano; ma che col romanticismo. ~I Rousseau, 1>0rrcun modello, ma sl per dare una Erano rrcclc c ~ orma conosceva· non sono mai disprezzati, lo Herder ecc. ha •creato un'attenzione, Imagine di cosa già esistente e, 1 >lù.ab • ~~I b~~~bra~o a~~a e 1:aer~I~ 11 c~~cl~~~~~ Naturalmente, il fascismo !u un tet·· una ricerca prima d'allora ignote In· bandonata senza miglioramento •. D°al• E ci pcrscguita\•ano, nella SOiitudine reno assai favorevole alla corruzione e torno a ogr1l manifestazione dell'animo tra parte, quella medesima lnfimit.: 1 lo e nell'Intimità delle nostre case, cd all'Infamia della polizia. Ma oggi ab· popolare: è la e scoperta del pop0!0 •· affascina straordinariamente e stimola entravano perfino nei nostri sogni, biamo il dovere di esigere che, prìmts· Premessa che al Belli giunse 1>rincipal- tn lui con acredine li genio della rapi>rc– turpi vcrsleri della schiavitù. lndu• simo fra i servizi pubblici, anche que- mcnle attraverso la mediazione del scntazione; sia che egli vi scorga l'anll· cevano in noi un vago, assurdo senso sto sia risanato. E, se non vogliamo Porta; nell' 01>eradl questi egli vede tesi. il rovesciamento del falsl. rapporll di colpa. Non colpa, intendla,moci, per· proprio cedere agli incanti dell'anar· per la t>rima Volta ciò che un grande sociali di cui ha fastidio; s~a che come chè sentivamo di essere avvct-sl al re· chla, abbiamo· Il dovere di sperare che artista può fare col dialettq. lasciando poèta subisca fortissima la .Uti'azione .glmc fascista o magari perc!1è com· ~n~~;t~~r~~~i!~~i n~!:o d~~~~i ~~n~i~~ rt~~wndi: ~~hlet.e.lmente che !I popo- rv;.e:s~~:11~fc~d~, !t~-:l~a o~:~i c~;m~t f~ 0 ~t;t~~~tltj~lliiaor~~lZ:f~~~ii-~1; meno riconosclbt11. Cosi sarebbero ml· Perciò la J>OeSla belliana - pur tan· gl-tatura di moduli cultur:al!. materia dente e originaria. una tristezza e un g~~:lnon~~l;~ 1 ~;~io~~~e uomini, ma ~~~tt~-~a _2oè~asl~~1:1de~~"'ren~~e ;~;. f~tf~fv~n~~ 1 ~\~~e ~~g,~ti.~;!rraz1g~1;. r~morfi\ di ess~tc uontti. ~a~t3v~h: Qualcuno potrebbe obbiett,are che i maglio dal gran ceppo romantico, ve· te piu oscura e meno a se stesso con• et um ava, \ 1 e a. noi ra udo uOmlttl 1>0llzlottinon debbono assomigliare ai nuto &ù, come tante altre creazlont del fessata della sua temperie sensiblle. ~g~e:s~~e 11\:· t~~:i:1!tJgre;i 1:;~ur~· ~ ~~1~~:~·è ira1of~u;1::~r:isl d:~~~ ~~- ;:i~ s~~~~~! ~~in:,:n~:r:~c~~! eS:ee:c l~~feg~r:rst ab:~: ~~ut:p1~:~- ~gm~0!>er~o. ' . cita In mezzo ai delinquenti e non in ve meno si poteva aspettare c~ i:lun· nel contatti COI fondo popolarC, v'è Occhi neri, baffetti, fronti t:iasse e mezzo ai galantuominL gesse.: in quella insula di relitti, di p!e- stato un momento In cui egli ha SChiacclate sotto l'ala dl un cappello a Ma l'obbiezione cade: 11 delinquente triflcate tradizioni, dl storta diventata scOJ>erto tn esso,• quasi entusiastica• cencio, polsi grossi, mani Lspldedi pe- diffida· di qualcuno che aH'aspetto egll natura. che era la Roma papale del prl· mente, la forza viva che la conven– ll, e un abbigliamento anodino, triste, l(ludichl un suo pari, molto più di qual· mo ottocento. Nelia quale per altro gli 21ioncsociale non ha ancora .1J)pi8.tU· tndefinlbllc, nè elegante, nè misero, nè cuno che gli sembri un galantuqmo. avvenimenti di Francia - ma partlco· to e livellato: e Tutto esce sJ>0nta,neo borghese nè operaio, qual.cosa di _stac· Oh! Quantlo, quando g1l Italiani lmpa- larmente l'occupazione napoleonica - dalla natura loro (intendi: del J>0pola· cato e diverso eia qualunqu~ classe o reranno che essere person~ perbene si· avevano riverberato bagliori d'Incendio, ni), vkra sempre cd energica l)Crchè qualunque tipo umano: l'impeniieabl· gnlfica, in Condo.essere plu furbi? che dove l'alba d'una nuova coscienza e li lasciata libera nello S\"\lupJ>0dl .Qua· le quando non c'era minacela d1 plog- l'onèstà e l'Ingenuità non vanno ne·. tramonto del governo tJemporale de1 Htà non fattizie»; (Le sottolineature gia e allorchò pioveva fermi per ore cessariamentc accoppiate? papi si mescolavano. SU tale terreno. sono nostre). Qui l'accento romantico al breve rlparo di un cormc1one... Pérbene e datibene: tale un tempo appunto, la sp:nta che abbiamo detto roussoaulano che esalta lo stato Hbe· Noi passavamo e, come spesso acca· -~ra·gil:!,dfcato· nel sud l'ottimo Impiega- doveva agire In maniera plQ curiosa. ro naturale contro l'effetto dcVlVifi• deva, per lo strano fascino, per l'irre- to piemontese. E perb~ne e dabbene, suscitando un giuoco dl reazioni tna· cantc delle com1>rcs.slonlsociali. testi· slsUbile curiosità che provoca ogni per il cervello di ·un meridionale, era· spettate e varlausstme che avrebbero monta !n maniera Indubbia qual'"ei-,1 i~ oggetto repugnante, . rallentavamo il no si~onlmt. O~ quelle provincie l'er· dato spunto all'ined!to assoluto dell'ar- lievito che aveva messo a fermento Io passo e indugiavamo un istante a fls• rol'e s1 estkse a tutta la nazione. Quan- te bclllana. spirito del Belli: e Dirci delle loro idee sare negli occl.ti uno di quegli uomini, te volte cl tocca udire Il biasimo de- Quando dunque al parta del Belli, non cd abitudini, direi del parlar lor.o. clb come per provarlo, come. per sco_prlre ftnitivo: e Bravo, simpatico, buon~, one- cl st deve fermare alla conslderazlon-a chè può vedersi delle fi ,sionom.ie. Pcrchè fino a qual grado di bassezza rgll fosse sto, ma fesso. 1 •· E qu~ntc v,olte l ~gua!· che egli USÒ li dialetto: ma occorie ve· tanto queste diverse nel volgo di una .caduto, e forse ,anche nell'assurda spe- mente defuHUvo e10,10: e Eh! è nUSOl· dere conte lo usò. Nel suo mOdo sorP· città da Quelle degll tndi\'\dui di ordinl ranza di trarne, improvvisame~te, ~- to a farll fessi tutu! •· gludlcato ed estremo di assumere la superiori? Perchò non frenati t mu~li racolosamente, un sorriso sempllce, Fesso. Vocabolo, pregiudizio naJ>?le- parlata e con essa I sentimenti, la fan· del volto alla tmmobllltà comandata. µno sguardo umano, o almeno un lieve tano che 1>Urtroppo è diventato 1ta· tasla e l'affal>ula1'Àone fra erotica e re· dalla civile educazlone si lasc.Iano alle abbassar di palpebre: almeno U breve Hano. llgiosa dei più bassi strati popolari, sta contrazioni della passione che domina pudore della guardia che per un atti• Quando riusciremo a cancellare li li carattere sottUe e anche t>Sichlcamen e dell'affetto che stimola ... Cosl I VolU mo della sua vlui sf distragga dàl suo vocabolo dal no.stro linguaggio e tl pre- LC sconcertante, d! tale esperienza: clivengono specchio dell°anima. Che se compito, dtmentich.i dì css!?r guardia e gtudlzio dalla nostra coscienza? giacchè in dialetto romanesco molte fra l cittadini sul>ordlnati a poSiti\ 'C.dr ' iorni, per un ~ttimo, uomo. ~a no, no. Mi.RIO SOLDATI prO\'C erano state fatte prima dt lul ·scipllnc, non risulta una completa uÌ1l· ~~~l s~~~o c~e::n!%~n~;tt~ii . ih:r( :e~e~~n edr~ :;;~:r1e~ g~~a~J: ~~~:~~il e~~~~::én~~ò o~~:n~~~e d~ Che cl fìssavan9, diritti e duri, negli Ma. come quel dialetto era un ibrido fondamentali e dal non aver mai la na• ~~ 1 ~rec~;:i~lv~rrel~~~~;ntf:i~m:u ~} RESPO 1VSABI LIT À ~,\ch 1 ~''1lmn~;;:~~go~ihe cvi 1 :~t~:~J~i ~~ t~fr.'i~~:up~~:~~;~,~~ O:,~}e:1°ft. noi Dio mio, che cosa aveva.mo fatto poJlOloera un compromesso di manie- ma.nere che la educazione che accom• y;j!~òci"~~g~:t~ 0 ~~l! c~i~nquc e_gu DEGLI SCRIJ'J'ORI ~~in~~~l! ~~~te~af~ ~~J;t~o~~~ ~~ t~~~ilt~afa11~;~1c~[~gn;~e r~~~~~ci;fi Era l'abilud)nè? eta scrµpolo, zelo cademlci di eroi scaduU, di Ercoli da uomini alla uniformità: e se non vj 1;c- hel mestiere? Raglonevolmcntò n~n VERCORS. l'atttore di quel clar1<1c- strapazzo, di Marfise e Angeliche fi· sce quanto vorrebbe, ò forse c1uc.-:;;to I>Otevaessere altro. Eppure, siamo cer· stino e Jh1issimo Silenccsde la met· nlte a vendere i J>Omodorla Pìazza uno dc' benefici della creazione ...•. · ti che cr~aqualche .C:~ di'Pi,ù, qllalchc di cui liiacomo Dcbcnedctti ha Navona. Tali accozzi talvolta del r"· Abbiamo riportato per inlicro questo cosa di peggio. Era _odio è vendetta: Ma condotto su queste payi11e una attenta sto sa1mrQSlsstml,offrlvano magari ti passo di cut non sruuglrà l'importanza. eSli non cl cònoscCVa. Non era. pl~n· e tlhuni,iata analisi, tocca fn Carre- gusto dt itngem11 11astiches, di grasse Esso cl offre una delle rare documenta• tato Il per sorvegliare noi. Dun9uc, rom· il r,roblema, vivissimo -in questi cont.amlna1.ionl di stili come n baroc- zionl dell'autentico scn~re del Belli era stato proprio Il nostro squardo a tenivi, <te-ila reiponsabilità deoli scrit· co nelle mostre pas<1uali del pl;:ztca· sulla questione del dialetto e del PoPP· ~~~sg;tt~!~ 1 30 ~i' drs~ 5 ~~~o,~fiu~~~. che ~~~~i,E~!';1,~r~!e';~. c~ig,,~~~:ttt::::::: r ;i; dr~~i~:?;~~a ~~l~n a~ifd~nG: }~· ~~~~~~ 0 'clc~~l~~~~i~~~· ir:i~~· :~~ · Pietii non bisogna rwel'C pet questa f}ercliè 11ctventi anni della nostra di· zlonc del costume popolare. p<>es!aIn genere e su quella dialettale ·gente. :Ma plet..'\Per Il !a(to che possa surazia le 1>osizionisi erano chiarite da Per il Bc!II invece il dialetto, assun- in ISJlccte.Qui tnvccc, nella lettcr,1 ah çsìstcrc·de\la_ gente c6Sl. · ... . un vezzo, e di ognuno del no st ri scrit• to con rigoroso rlgu.::irdodelle sue for- l'amico Francesco Spada, da cui dO\'C– . Ora, se al _mes.tlercdisgr~z!~~o, '; di: tori-avevano olà formulato un yiudizio mc sl)Ontanee, dçlla sua e natur_a » fo va poi uscire quas. lnalteiata l'hi.tro. sgraziatamente nèc:cSSarlO,d1 Po!izlol preciso, co,ioscevamo csattqm~nte la nelica lessicale e sintattica drvcnne duzione al Sonetti v·~ stato uno sgorgo .to vengorlo'aVVi3te pèrsOpe '(Comd era situazione morale. Afa oiova in d uuiar· subito' un mezt0 dl avvlcin~mento a dall'intimo in una 1>aglnadi felice esal– Ccrtameiltc· li caso del' no~tro P~llziot· visi un nwmento, scoprirne un po' più stati incòrlditi dell'umano, cli prcpar.'l· tazlone, O\"Cle linee fondamentali e il · to) ·prcdesthJate, C cloè ,~rsone _che avanti gli elementi• ln f'rancia, dice ;,,Ione quasi in vitro della tranche dn senso più riposto dell'.1rte del BelU,so– 'abbiano p_rec~cnWm~nre compiuto Vercors. -et st è mo st rati severissimi Vie; ·prcle~ta in regioni del tutto in" no tracciati una voltq per sempre,C()n clèllttl ~ sl. siano coSl tr~vat'c a contat• verso il collaborazionismo degli scrit• sploratc della vita J>Opolarc e di lì mano niaeslra, in uno scorcio .che sfon• 'fu COI'\ la 1>0llzla 1 non Si po~rà mat so~· tori (e accenna, senza nominarlo, alla trasporl.'.lta, respirante ancora e fro· da molto addentro nella psicologl~ stcs• 1evare dnlla sua condizione abblqtt8: e condanna. df Maurras); molto meno mente, nel sonetto come nel fissag~o sa del poeta. La verità um;ma del .vo• dannata questa infelice c~tcgorra di verso quello degli 1nd u st riali. E' st ata di una ·forma dt massimo rendimento polo vi è contrapl)()Sta al falso . .<h~Gl-t i>Ubbllcl 1_mpicgat1.Perthè,_ guardate 11 commessa mi:tnalustizia'! o una doppia _ al gitl§to mezzo tra l'epigramma I'.! e ordini superiori ». come rlserv.a gc• pi:oble~a c<Smevolete. si t.t-atta ,Pur 1llUiJLStizla ddì.riLturJJ,.. ncl non pwiire 1·1.9111io (inteso alla greca), ma più col nulna del moti passtonar aQ"ettivi sempre df persone che son~ al sen 1zto escmvtarmcutc .gli industriali, e }}Ol gìuoco ionico delle rime a potenziar~ rhe l'imbracamcnto sociale 1 ~oii h~ ~n– della società. · .. · tttl·qnmire "°'oro che si sono.maccltia• H co101-ee la musica di esso dla!ctto cora svilito. Il « cercmontale dell'lnci- Qul un crociano. çon chsuwoltur:a tJ .solo della colJ>adi, ~f P!'imeri· t'i Dasg qui ac~nnarc di sfligg\.t.a alla vllimento • passerà poi l Suol rulll su scolastica, si affrettçrebbc ?- ~I?ic/gar~ r;op;~e~~/:~:~:;~;e~~~nbatt~t~on~:cl~t oculatissima discrezione con cui li Bcllt quel 11icchissimov.iriare di carattcriz- . cj1e questi, çome _al.tri. mes_tier, rnda"\~ rtlonii tm clima civile, verchè oonmio, si avvalse della 1>ericolosa,ma.per lui es- zazlont s1>0ntancc.cercando cH ridurle sono bensl mram1lgldut 1 C:,t1 1 secon o 1 .,,i. defiriitiva sia libero dt dire quel che scnzialc, mecliazlone della forma·SOJNt· a una stinta uniformità. Ila nel po1>0Io n~ora_lcprivata lac,n"ora''leuauib~r:a gs~: pensa; ,e orci 1.J0{Jliamo togUere di- mez te?,, e riuscl ad, avvlc)narc. ad essa CO!! Si salva fin che è possibile Il genuino ~hcall sçcopdo, !Utà P • 11. zo quelli che ,ion pensavano come nof! un lavoro ogn. v61i;<'l paZllentlsslmo .d1 delle 1>crsonalità naturali. la moltcpli- ~~:~!i1t1 J~Y~~!;;iie~I~ e ciuf1~Sr n~~~nglù ,.n Wla simile. difesa.,Ver~or~ spiega, ~~~ffi~·e~~ft 1 ~r~-~~"1~~~~-~~ie 1 .ni~~\t~i,~~ ~:P ~~ \~~!fia;ve~:.u(l~i(1::1\ 1 : rtf~~~~c jnfami. .. i, rn~Uo w, s_ofis ma. L espi ess1.one. d_et più nuovo fu m'esso in otre più antl· g_enlall intuizioni quando idcntlfìcq le Elegante distinzione! Partendo dalla 1,ensic;o va rtspettata quau d o la socie: co; eppure nella misteriosa operazione forze del linguaggio con quelle .stesse quale si giunge, fra l'altro. alla spore\· tlÌ è it~ra, q1.u:uulo;ount pensie~o pu.o il mosto Si mtilò in vecchio, forte vino, che plasmano i volti, è vede n~lta e– zia e al tanfo di orina dei commi~- asser:e Ub~':'ll:1 1 c~itc contr_addctlo, e- la e ti grinzoso otre, uitgido ·del nuovo sprcsstva mobilità del \.isi p0polarl un riati italiani. Perchò, che motivo e è rcsp<?nsabihta 'di tmo ~cnttore allora è 'fuoco, i-1ngtovanl. Si può forse affer- equivalente fisiognomico del dialetto. che i commissariati dSbbano essere dfl Clmfiivisa xla quella dt. tutti i suot .l!?t• mare che nella· °fornia·SOnetto non si l\fa U più profondo interesse della In• I luoghl sudici; squal1KII,.'ariti;igienlicd!I t~~!· i!l1~li:sst,~~~ !:~:;c:;;~~it: r:tt:&~: fo~ ~èc~~1talo ,il ~ecli1llen~odella l?er- troduzionc sta nel fatto che tutto ~uel• r-'Ne!U,uno,se non che glt imp1egat it ' . sonalità acadenuco·letteraria del Belli? lo che il PoC:la J>rcclicaciel J)OJ>Olt>. va .l)Olizi~ sono pcrsorie èhe non ~mano iL loro disse, i.so. ·Quand0 uno scritto Ìfa' ·~uel seclln'tcnto t4 la necessaria 1>01 interpretato In chiave di confessio– . la pulizia: persone che ancor t>runa di invece no,, pud essere 11 è -refutato nè base· di un [)rocligloso artigianato del ne della sua stessa psicologia. e nulnòl fare i 1>0liziottierano discese nella sll· combhttrito, ·la 1'C9J>011sabilità dell'auto-• ritnl'ò ·e della i-ima su cui egli fi~ u ~radotto sia in termini autobiografìei, 1 .. i;na d_lse med~if!~e. e.c~L !a.pr "tica del l"e .si aofirava enormemente, potcht l>Dloformale, com~ nélli densa m~tc- sia in veri e propri canoni della sua ,1mçsuere h~ 1>01 ~<.:n_11?r c p _1u .,!DCaf!apll_tc. nulla d>lw Più ooJttrobilanclare gli e/ rlà po 1>0·1arescaaveva· fi_ssatol'altro. nuova J)OClica.Sl tocca qui un J)unto , Un'anima r~li~~os,a.Ol)l>Ofr.cbb~. alla /etti delle suo parble; 1w1t esercita ptft L'a~iraz.iohC'che prqV'ava per <iuesta di grande importanza per la compren– ~._9lstinz!onc ,croc1a,na qu_cst..1~~m~llcc allora mt d{rltto della sua libertà, limi· mitteria di. J)()()()IQ ò molto lontana tla sionc di tutta l'opèi-a del Be!ll e dc11a Oomanda: Con\e .volete che si.a ut\lc tato 8 equilibrato dai simili diritti al· osnt convenzionai~ fatuità per il pttto• funzione che vi ha •l personaggio e llO• 1 ,a?u al~ri chi no~ t _utile· <\. sè s~esso; trui, ma un ,sovruso. Di. questo dev'es- rcsco o da ::ircad~cttdolegg1amentl di polo•· nel c1uale ·rlnconsctamentc egll . L'l risposta, _tuttavia, non è facile. li scr.e. 4>u,itto, dell'attentato alla libera un~ presunta lnnoccn~ o ingenuo sta: traspone se i:;tcsso,operando nella sboc– ,rondo della vita _associata è, come Il detem,t,tazi.onc dei suot concittadini; to della su!I 1>lcbc.L amore del B_clh ~~tll~u!P 1 ~b~~~~~~~ 1 'ci" ~;:~al l: ~m~~f. fJ~t!1~°a d 3 e ~ro:ii~i~:'adl~i~~ 1 ~!r~rr~ ~~i 11-011:, dice Vercors, ·di t~11.'i1>otcNca ci·n ~~~= ~~~: rt\.~~m:ir~~~u:~~id~ nale di se medesimo. Il grido contro ! .. bene e del. male. Ma.'se fo;,sern av.vlatl .teU1~e-tiza tol •nemico•· ~ conèJlto.d~ moJta amarezza come l'a· « l'cducazionC che accompagna la par• •.' alta çunicr.a .P,Oli.1ties~il,.S0)(,1.1J,lO: _giovp.·_ , , 1 • • • u.. m.· 1 ,.J}'lotc,!ij.,çlH nc,,i:l» ro.va. ,1~.slato di ,ir- te ceremq_.f\.l.a!cde_l!' incivilimento>, i,11,t,, ,.1i•,,,! ,, .. ", ..... I,.', ,;, .. ,.'., ,,, I, ''.. • 1

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