La Nuova Europa - anno II - n.9 - 4 marzo 1945

r LA NUOv.:4 EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA 'ANNO li -·NUMERO 9 ♦ ROMA - 4 MARZO 1945 ♦ IN QUESTO NUMERO: DANTE ALDERIGHI: MUSICA P. 6 LUIGI SALVATOREL.Lt: IL JIO· UMBERTO MORRA: L"ETTERATU• YlJtENTO 1-~EDERALISTICO RA INGLESE• • • • • • P. 6 EUROPEO • . , ••. • .• P. 1 FRANCESCO FLORA: VIAGGIO DI LEOPOLDO PICCARDI: LA 8TO, FORTUNA (111). , • , • p. 7 •• :/:AN~; r:/,.;A&:: ~ : :::: ALBERTO MORAVIA: Cl NE IlA~-1 CONCETTO MARCHESI: 0 I O V AN J FABRIZIO ONOFRI: 1N TE L LE T • E ANZIANI, • , , , • P. s. TOALI E JtASSE POPO· PAOLO TREVES: RETROSPET, TIVA DEL BLITZ, • , p, 3 CARLO L. RAGGHIANTI: RIO R · GANIZZARE LE BELLE ARTI ••••.• ,,., ,P. 4 G MARIO S01..DA'l:l: POLIZIA E PULIZIA, •••••••• p. ~ GIORGIO VIGOLO: IL PERSO· NAGGIO • POPOLO• NEL BELLl, , , • , •• •••• P. ~ LARI. , •• , • , , , , . p. 8 G GUIDO DE RUOGIERO: PER I COL I PER LA DEMOCRAZIA. p. 9 PIERO CALAMA.~OREt: SULLA R J. FORatA DEI CODICI • • P.10 la,f. V.: INTERVISTA CON LIO• NELLO VENTURI: ITALIA, NI E AJIERICANI, • , p, 11 MOVIMENTO FEDERALISTICO EUROPEO C 'E'"una pregiudiziale dello.rlcostru- che al pubblica olandesttnamente nel– zlonc europea, ed è n superamento l'Italia occupata. dello stato-..nazlonalc. Senza que- Il movimento è effetltvamente euro. sto, rlcomtocteranno le guerre totallta· peo. Esso si svlluppa parUcolarmente rie, e sl arriverà alla distruzione dell'EU• lo Svluera, Francia, Inghilterra, Bel· p.1. Una lunga e sicura pace è indi- gio, Olanda, Norverta, Polonia• Un spensablle per la ricostruzione. Ma an· • Comité français pC>Urla fédérallon :ià co~1b\fece,s!~1 «;~~J\'in~~~ r=~~t~ =::::._ dJe1mit1:;~l~e~~~ generali a cui tutti gll stoU debbano.. di reststenza francese, formulò la aua sottostare. Se rlmane Lnatto ll domma dlchlara2'one costltutlva nel g\ugno della sovranità assoluta, UUm1tata, del• 1944.. Già preced,entemente si era a~ lo stato nazionale, l'Europa non rlsor-. bozzata un'organ\zzaztone lnterna:i!lo– gerà. Occorre all'Europa un'autorità nale del movimento, con la formazio– euperlore al slngoll stati, un'autorità ne di. un Còmltato provvisorio per la capace d'imporsi a questi, occorrendo, federazione europea, che iniziò anche con la forza, e cioè un superstato. E la pubblicazione di un per.i.od.Leo L'Eu: p<>lchènon si vuole, giustamente, 11 rope fédéraU&te: il tutto con procedl• dominio universale d'uno stato solo, - mento clandestino. Esso venne fonda– è per questo, anche se non solo per to da milltantl nel movimenti dl resi• questo, che al combatte contro la Ger· stenza di Francia, Olanda Danimarca manta, - nè, d'altl"3 parte, è pensa- Nonregb, Italia Jugosla;la, cecos10-' blle la fusione, da un momento all'al- vacchia, Polonia: e dal rappresentante tro, di tutti gli stall europei tn uno di un gruppo antlnazlsta tedesco. E' un stato unico ed unitario, non rimane fatto altamente caratteristico che sia– che IL programma federativo. no stati elementi delle organizzazioni Aver visto chiaramente questo pun patriottiche e combattenti contro I te– to, e averne proclamato con rlsolutez• deschi a formare questo comitato fe• ~e::t;aJ:tt~:vr~~~t::,d~~!~a1fsNc:r:~ :~~~~~Ì 1 1~de~;6~~ins~~:~edf 1 ~n~ 0 ~ :i: ropeo. Da t9uel che sappiamo della tro movimento di resistenza nazionale prelstorla, o storia clandestina del mo- al movimento federalista. In Francia, vimcnto, cl sembra dl poter affermare tuttavia, il e Mouvement de Libération che n suo paese d'origine sia stato natlonal •. federante sette mo,•imcntl proprio l'Jtalla. Fra di noi esso pub· di resistenza, ha adottato Il programma bllcava già nell'agosto '41 un manl!e- federalista. Il Comitato provvisorio sto. Già vario tempo prima della ca- europeo elaborò tra il marzo e Il luglio duta del fascismo rlcordlnmo di aver 194.4 un mantfesto•programma che ha tet.to una bellissima esposizione - che avuto adesioni e critiche, e non Po· circolava, s'Intende, clandestinamente, trebbe ancora considerarsi (per quan• dattilografata - delle tesi fondamenta· to cl sembra) come un programma u!· Il del movimento: se non erriamo. essa fidale e definitivo di tutto Il movlmen– ct,rrls1>ondeva all'ol)uscolo di Storcno, to, in ogni sua parte. Tuttavia le sue Gli Stati Uniti à'l::uropa,. che ora ab- linee fondamentali sembr;;mo adottate– biamo sott'occhio, come n. 1 dl una generalmente. Esse J)OSSOno riassumer• collezione (Nuo\'c Edizioni dl C8pola• ~I cosl: costituzione di una federazione go, Lugano), di cui U n• 2 è rapprcsen-· europea, a cul I singoli stati debbono tato da un altro· opuscolo tondarnent..1.-cedere senza riserve una parte cosvl· le, Junius, I problemi economici della cua dei loro poteri sovrani (prtncii,al– /ederazlone europea. Con questl, men• mente politica ·estera, esercito, regime zloniamo un'altra Unportante pubbllc.a- dogltUale) li potere federale esercita zlone clandes "4.na messa in drcolazlo- di.rettameòt.e la sua autonomia sulle ne a Roma, durante l'occupazione te- popolazioni degli statl fedcrat.i, è ver· desca, Probtemt della federazione eu- so dl queste direttamente responsabile, TOJ>Ca. Uno del collaboratori dl eSS!l(sl e viene eletto direuamcnte da esse. t1"at.t.a di tre studi raccolt.i insieme, con- Nei grandi tratti .tbbl.lmo un'applica• cepltl e redatti a Ventotene negli annl z1one all"Europa della ::ostltuzion~ fe- 1941·42) era stato Eugenio Colornl, una drrale svizzera e statiunuense. La dl· delle vlt.t\mc nnzlste qut in Roma. chlarazione del Comitato provvisorio 'Dopo 1a caduta dl Mussollni si costi· europeo richiede una Unione federale tul un Comitato v.taltano per la fede- abbastanza forte sin da prlnl!lplo per t'32ione europea, la cui azione tornò non correre 11 rischio di non- divenire subito clandestina per la maggior par- una semplice zona d'influenza, e apcr· te d'liaUa dopo la crLs\ dell'S settem• ta a tutti i paesi appartenenti intera• bre e Io è tuttora ln Alta Italia cioè mente o in parte all'Europa (e cioè an– nel' t.errilorlo più lm.partante pc:i-'t col· che all'Inghllterra e a11aRussia).• tesrunentt con l'estero. Nel seu.embre 0 1944 esso pubblicò un mantresto in Ml• ta.no . Una Assocla.Ztonedl FederallStl europei sl è fondata a FtreDZC nel gennrrlo scorso; un'assemblea federali• sta si è tenuta più recentemente a Ro– ma. Organo italiano del Movimento fe· deraUsta europeo è L'Unttcl europea, Il movimento federalista europeo sl ,presenta come distinto dal 1;lngoll partiti nazionali, come Portatore di una esigenza autonoma e preltmlnare. -E' questa una posizione che li movlmcn· to federalista farà bene a mantenere, difendendola con risolutezza e in part tempo circoscrivendola nettamente. In– somma, esso al muove su un plano di• verso da que11odel partiti ordlnarl. e, come non pub essere un loro subordl· nato, cosl non ha necessità nè oppor• ~~~t~ 1Jo~re:i"t~7l c~r~~u~~~~~ partlto cU più accanto agll altrt, - e tanto meno, naturalmente, dl porre un partlto nuovo, unico, al posto di tutti I precedenti, - ma di i>ropagandare den– tro e fuori del singoli partiti, facendo appello a tutte le forze vive del popoli, Politiche, economiche, culturali, - e, &1.:.condo noi, anche religiose - l'e9'gen• ia supernozlonale•federale. Propaganda che an<lrà rivolta non solo alle forma· z1onl collettive, politiche o no, di var· lito o no, ma - e forse converrebbe dl· re In prima llnea - alle singole co– scienze Individuali. Con questo non si intende dire che l'idea federalistica europea debba rima– nere qualcosn di generico, di astratto, una specie di professione di fe<.l_e da rl• J)etere monotonamente come un dom– ma rivelato unico e immutabile. li mo, vlmento federalista h3. visto Invece be– nissimo che l'Idea supernazionale.fede– rale va calo.ta entro la realtà concreta dell'Europa del dopoguerra, e cioè messa in stretta relaztone,. con gli odierni problemi fondamentali europei. I~ forza dell'Idea sta appunto in que– sto, nel presentarsi come il presupl)O• sto, come la condizione e slne qua non• per la soluzione di quel proble· ml, e potremmo anche dlre sempllcc– ment.e per la lori> impostazione. Ben venga dunque ogni preclsazlone del programma. supernazionale federa• le, ogni dimostrazione del nessi fra l'Idea federale e l'una o l'altra tras!or· mazlone polltlca o sociale da adottare nel paesi europei: sia èhe il nesso ,•en ga posto In luce per concludere daIla necessità -della trasformazione a que11a della federazione. sia viceversa. Più rl· sul! 7 .... ,-à chiara la.._. fonda9.1entalttA, la ceturalltà dell'ordinamenU>-supernazlo– nal ·!~eraie: tanto meglio sarà- A un patto tuttavia: che queste preclsaztonl, quesU nessi non si irrigidiscano e non si lsoltno In un prommma spectftco di partito contrapposto agli altri partlt.1, ma conservino sempre Il carattere dl esigenze comuni a quanti vogliono sin– ceramente la pace e la ricostruzione europea. In p,rtlcolare sarebbe assur– do attendere dal movimento federali– sta un programma di politica Interna identico e obbligatorio per tutti l pae,. si europei da confederare."'"Toccherà bensl al singoli partiti, e àlle forze so· clall al dl fuori dei partiti, di dedurre dal prlnclplo accettato, dall'eslgen1.a ri– conosciuta, tutte le conseguenze che man mano si presenteranno come ne– cessarie; e sarà còmplto del movimento fedcraltstu di spingere a tali deduzioni partiti 1>olltlcle forze sociall, attraver– so la propaganda collettiva e .U1dlvl• duale. Se la federazione è cofldlzlone prellmlnare a un vera soluzione del problemi europei, essa richiede a sua ,rolta la condizione preliminare dl un t>rtutO abbozzo dl ordlna– nien10 mondiale, assicurante almeno 1>rovvlsoriamente la pace nel ntt>ndo. SI ritorna cosi a11arealtà Ineluttabile delle 'fre potenze vincitrici, e della lo– ro condlrezlone mondiale, e innanzl tutto europea. Sono. tutte tre, po1enze I cul lntçressl vitali si estendono da un continente all'altro, da un oceano all'altro. Anche se. pertanto. esse non avessero - come due ài esse hanno - le loro basi in Europa, sempr.? rimar· rebbc vero che la pace E:uropea,condi· zione preliminare della federazione, dipende dalla pace mondiale. E co– st, l'organlzzalonc europea - non cl stnnchercmo dl ripetere questa ve– rità ovvia, e purtuttavia trascurata da tanti - dovrà essere inquadrata nella organizzazione mondiale. Potrà, bcnst, rcallz,mto l'inquadramento, procedere. con Ispirazione e ritmo proprio, e con questo reagire beneficamente sul qua• dro, contribuendo in prima linea a tra– sformare l'abbozzo provvisorio In as– setto stabile, l'egemonia delle Tre Po· tenze in organizzazione universale, su basi equamente paritarie. Ma sempre Il passaggio obbligato sarà quello. Qualsiasi tenttalvo di fondare l'Europa federalista senza l'lnghilterra e la Rus– sia, In dl.spane o contro la direzione delle Tre potehze, sarebbe destinato .l fallire, ed accrescerebbe i mail europei, Il J>C'rlcolodi una catastrofe europea deOnltlva. LUIGI SALVATOUELLI I UNA COPIA L. 10 LA STORI~\ NON ASPETTA-;_ ·· L A vita poHUca dl questo fortuna,:· ~ so periodo della nostra storia- $– che ha avuto Inizio con 11 25 it.t!. r gllo 1943, rivela spesso una tendeu· che merita di essere segnalata e co \· _; battuta: voglio dire la tendenza alt' ·· O - tesa, al rinvio delle decisioni che avvenimenti cl impongono. Di fronte alla folla e alla gravità del problemi che bussano alle porte e urgono per una soluzione. pare che gll animi si smarrtsc3no e cerchino un rifugio nel· l'Illusione di poter chiedere" alla storia una tregua. Illusione, perch~ la storia non aspetta: I problemi che noi rlfiu· tlamo di risolvere trovano la loro so- ~ luzlone fuori di noi e spesso cOntro dl noi, oppure, ed è male peggiore, sl svuotano prima di giungere Cb matu· razione, lasciando nel con>o della na· ztona pericolosi fermenti, come utt ascesso che. non aperto tempestiva· mente dal ferro del chirurgo, vtene riassorbito dall'organismo del paziente. 1 recenti avvenimenti Polltlcl, a co– minciare dal colpo dl Stato del 2l lu· gUo, cl fornirebbero un·ampla docu• mentazlone dl quella tendenza. Ma no vogliamo fare qui questo processo a, passato, che meriterebbe un lungo e apJ)OSltodiscorso. Vogliamo piuttosto avvertire come 1' tllustone alla quale abbiamo accennato continui a riafTi.o– rnre in certi settori dell'opln,lone pub· bllca, lnsldlando ~Il sforzi che tendono a dare al nostro paese quel chbro o– rientamento Polllico di cul esso ha bi· 801{00 Non blsos:na dimenticare che con l1 Z. luglio 19"3, è crollato un ordina· mento J)Olltico, nel suol cardini fon· damentall. E li atorno stesso sl è aper– ta la successione. Lasciamo stare le dlscusstoni su una formale cootlnultà costltuztonale dello stato che hanno scarso Interesse. Quello che è certo è che lo stato fuclSta di Mulll90llnt è caduto e che nessun miracolo ha po– tuto fare risuscitare al suo pasto lo stato liberale di Giolitti. Abbiamo ter gl. che cl governano e che. nella mlsu· ra tn cui sono osservate, provvedono bene o male alle ordlnarte necessità. della convivenza sociale. Ma queste leggi, che risalgono a diversi periodi della nostra storta cosUtuzlonale e che ne recano l'impronta, non hanno più unanlma che le vivlftchl e che ne fac– cia un ordinamento polk.lco unitario. Non basta a costituire quest'anima. li restaurato conceuo di llbePtà, che consente, attraverso l'atttvltà del par– UU, la libera manifestazione delle va• rl~ tendenze politiche. Perchè, anche uno stato libero e aperto alla compe-, Uzlone del partiti deve essere anima· to da uno spirito che non soltanto tn• Corml dl sè le istituzioni e le leggl', ma orlentt la stessa lotta politica, se– gnando, per cosi d.Jre, I limiti e il rit· mo delle oscillazioni 1>endolnriin cui questa~ st esplica. Trovare lo spirito animatore del nuovo &lato Italiano è li problem3. che si è imposto fin daf giorno della caduto. del fascismo: 111 questo senso ho parlato di un·apertu· ra dl successione. G E non si creda che sia un problema che possa essere rinviato. Senza quel· lo spirito animatore non vi possono essere chiari orientamenti legislativi. non vi pub essere una sicura polittc.a di governo, non si pub rinnovare la cosclénz.i. del clttad~nl. Occorrono dunque da parte di tutU. go\'erno, partili e popolo, tenacia dl ,·01ontà, coraggto dl pror,oslli e sopra· tutto assoluta volontà di chlttrc?.za. Non soltanto sl devono afrront-are sen· za lndugt e tergiversazioni i problemi che la realtà ci impone, ma bisogna afTrontarlt. anzlchò con lo sphito dl chi sl sobbarca alla arave ratica della giornata, con \'animo di chi intende tracciare una strada, I suggerimenti. della prudenza temporeggiatrice devo– no essere considerati quali sono, e cioè come le tentazlonl della pusilla· nimltà e della Lgnavln. Mal come tn questo momento gli avvcnlmentl sl so– no dimostrati più forti degli uomlnl: se vogliamo tentare dl padrone~g\ar– ne l) corso invece dl lasct:u"Ci t.rasci· mire da esso. nbblamo bisogno di tut· ta la nostra decisione e d1 tutta la no– stra c.ncrgla. 8' vero che le Immani devastazio– ni che hanno colpltò li nostro paese

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