La Nuova Europa - anno II - n.9 - 4 marzo 1945

_,-- 4 ln:1:-zo•.i:J-1::,_---,------------~--L;1 NUOVA. EUJiOP.-t. I GIOVANI'E ANZIANI COMMENTO AD UNA CELEBRAZIONE l'o_~~h-~stra v:ende a: sonare caldr: e 1•• · 1111,iun noce irruenu. e la ocnte si nirLO– i.:e con1e .se un vivo morso interno auesse destato in ogmwo un impensa,. io ardore; è la nwrsigliere, e z·avptau• so, totale, pro1011<J.fJ, sale cori le prime battute. R ILEGGO la SQ.Uallidachiusa di una l:1enzacostruttiva E blso 0 na asçoltarne lettera che mi sta sul tavolo da la ~oce anche sè è ama:'a, ancf1e se è più giorni. lJn giovane scrive, e inquieta e interrotta da tremiti di sgo– conclude: ·a: Percjlè hanno taciuto? _Per- memo. La parola della gioventù, quan– ch~ sono scomparsi e cl hanno lasciati do non sia negazione o petulanza di soli coi nostr,i •corruttoti? Perchè ci coscienze· perdute, è sempre un mes· hanno condannato invece di salvar- saggio di fede e di forza. Come la \"O ci?». La crudezza di queste domande stra, o gtoVani universitari romani, che non mi giunge nuova. Avevo già letto sulle pagtne dl questa Rivista avete vo– nella pubblica prote.:;ta di un altro glo- ·lut_odaml1 il st!gno prezioso della co• vane qualcosa di ugualmente desola· muntone spirituale. Volete che accanto to e crucciato. Accusati &ono gli an- a voi cl sia chi vi sorregga nella: fatica ziani: e davanti a questo tribunale del· e vi aiuti a proseguire il Cammtnò. For• _la gioventù, tanto l'tgnavll quanto il tunatt quelll che potranno precedere coraggio sfortunato sono chtamati a con voi ed essere degni" di vol. Mc:e con– comparite. Poichè nessuna ,'.unarezZa fidate soprattutto nel vostro pi-op<>sito ci è risparmiata sopportiamo anche di avanzare e dì vincere. e O,V un concerto di musiche russe, russi il direttore, la cantante e ·il solisw, è stato commemorato al• l'Adriàno il 27° anniversario dell"eser. Cito so1.:ielic.-0.Guido de Ruuoiero ha pronunciato un saluto, ,,ueva11do l'alto senSo di una celebrazione patriottica e f;~~~;ec:,!s~~~/~j~;,t~"foz~ 0 t tf;i si~ il generale Vasilieu, 1·ob11sto11ellavoce e ·nell'aspetto, rieu«nciando le n:ce11ti e sempre maggiori glorie del suo esercito. Poi.. poi, oymmo un voco trepidava. Ci .:.arebbe staio l'i1wo italiano? e quale? /:."d ecco che. sventa la marsiyliere. t echeotJiato il l>el ritmo dell'inno dt Mameli. Gli animl sl son SMtitt O.be ~ rati di colpo, tutta la sala s'è levata tn ~m applauso lungo; ,·innovato, tnsi.. stente. Vogliamo s-perare che. questa. per l'occasione e per U fauore .suscitato. sia una cm1sacrazio11e u,ffic:iale defint~ tiva dell'imw. 1, pubblico, tutto di invitati, era at• tento, e sì sentil:a libero. Lìbero di Dopodichè, gli animi pacificati e t,en manifestare a suo modo, di mostrar disposti hauno accolto il grande donO curiosità invece che un obbligato ettlu.- della musica. · siaS?no, di riestire e di riposarsi, di a• scoltare e di distrarsi ... Solo un mec– n.m;· canico russo di 1nia co,iuscenza (vera• Pos:rua. li romanUco Mameli pur– mente italiwrn di padre. ma 11 ato in troppo non ha saputo evitare le rie• H,rt.s:stae più russo dei russi) è ,·ima- vocazioni cfossiclte; ci ha messo ili.ca • sto tutto il tempo l'ermo. impalato s-ul• vo. fin .dai .P,:imi versi, quel terrlbtle l'atte ,J.ti come se l'orchestra fos:se tul• elmo. di ~~1p10 che pesa sulla nost.ra ta composta di suoi superiori uerar• cervice pw che la tena .sulle spalle :igg\/~:!~i ~ t~~~~l~Sil'i;:~~C~~-!!;~ic~:.1 ~; v~::~cin:i;'~•o~tii!ao~:~r~~:~~~!:: citi seuuono, come è dcbilo, i due inni I musica non è retcntro, e in un •inno alleati; e il pub!Jiico v,1riame11te ap. le parole <:OnUmme,io che la musica.– plaude. D'improvviso, cuti ~no scauo. u. ~.i •. questo, e comprendiamo. Allorchè ror• Molti si industriano a farvi credere ganlsmo nazionale si decompone, tut· in una Italia pre-fascista politicamen• to ciò che sembra clistaccarst dal cor· te disorientata dinanzi allo scomposto po malato può avere J'as1~tto ·di una tumulto delle folle operaie; vorrebbero sdegnosa segregazione, e oyni s!Jenito farvi credere in un fascismo nato im– può sembrare abbandono. Comprendla• provviso da questo smarrlmemo degli mo· <cnclle Questo oggi In cui si va organi donunami. Non è vero. La rea· branco1ando come nelie tenebre ·di un zfone fascista armata nacque da un incubo. 'fulti hanno subito l'inganno. o"riep.tamemo subdolo e nascosto; e Sf! sia quelli che hanno visto soltanto la alle (orze popolar) e democratiche si rovina, sia quelll che credettero m~I può rimproverare di non aver lmpe– miraggio di un'Jtalia ·avvtata a fortuna dito 11delitto. alla borghesia italiana e mentrl! procedeva ver~o l'abisso. Falso al suol· partìtlrisale la colpa, assai più miraggio. C'erano i partHl poht!ci, un ·grave e terribile, di a,•erlo compiuto ~;:~~ 1 ~ 1 ~~t~h~;;: ~!~~i.t~i~a c~~t~~iz\~ allorchè disponeva dl!lla !orza lmmen- ========================="""' ~l~t ~~rfai~~ cc~!;:! ~:~~ne~lt~e~;~r:t ;i1~~1~1,~~e~~i~:::\: :;;~~} ; R.E T R o s p E T T I v- A: mostrava esperta di queSliont soclall ri legge non soltanto I pè1:seguitatl, .n~~ · · e di proble1111economici poElici;,tinan• se stessa correndo, macchina senza tmt' . . ziari. Poco più. di cinquant'anni erano freni, alla rovina totale. Adesso vor• · · tra.scorsi e pareva che l'italia·fosse vis rcbhe risorgere con le varie maschere D E L . B L 1 T z suta gtà da qualche- secolo In quest'a• ·df quella funesta commedia dell'arte ria di lotte politiche or5 temperate ed che da un pezzo si è lrastcrit.t sulla ~t d~c~~~:s;~:t ~!~~~e:ig~r!:'aiii~!~~:ioe scena della vita pu6bllca it.tliana. resurrezioni popolari che rlrtuh·ano . Troppi vi hanno traditi, 0 giovani 1\.. -,-ON racconterò ancor una volta le dà Il tono giusto alla gra-nde batta~Ua: nelle cronache dJ"ammatichc dell"As~ d'Italia, perché dobbiate abbandonarvi l. "-' ytcende della Battagli.a per la un senso appena dl m. semblea mrzionale. ~i udirono frasi so• tra le br.:icda che.ora si sporgono vcr- Gran B!·etagna, non rtpeterò la un piccolo joke, :~>%~ders~n~~r:t i~: tenni, df quelle che usano chiamarsi so di voi. Diffidate del vostri innume· storia c:ogntta. Ma la prospettiva Sto• sleme le botte. In fondo, non Vi• era ci: storiche~ allorch~ la monarchia, sco- rcvoil a:nkt, uu, non ditfidHe di quelli rlca mutata permette forse di definire nessuna propaganda verbale per la prendo 11suo vero volto, p1egJva u fo· che JJOrtano sulla fronte i segnl delle meno affrettatamente gli aspetti prin• resistenza, oltr-e I cartelloni col- fa. vore ,.à! una legislazione eccezionale: e battaglie perdute: di ciuell1 che conti• cipali de! grande dramma, che ha cam- moso « we c:an take u • e pochi -,dl· Giuse)'fpc Zanarae11!. capo della shusu·a. nuarono a lottare perchè erano certi di biato la !acc'ta dell'Europa per le ge• scorsi indovinali di Churchill. AMche !ibernle e mon<1rcnka, JJOtcva uu gior• voi, che non eravate ancora, Essi fu. nerazloni future. i giornali non erano "llffatto lirici nella no solennemente ammonire; « Noi sa- rono I garan1i della gioventù italiana: Non credo che questa sia oggi esa• loro scarna cronaca. Di suo. Mr. Smith remo col princ.-lI>alo, se u princl1-J3to altrimenti Sc1rebbestata follia la lotta gerazione o facUe retorica. Allora. aveva aggiunto una formula, clie ~arà con la liberta •.. Ma un altro giur- e suicidio U·sacrificio. E non giud!ca· anche uoi che attraverso il Blitz sia• scriveva col gesso, la ·matun:l. sulle no, nella stessa aul~ parlamem,1re uu teli nè condannateli, per ciò che oggi mo [)3.ssatl. non potevamo prevedere. macerie della botteguccia sventrata e altl'O uomo che si vautava ecL er-.. van· vorreste che f.:>ssee non è. Oggi è con- ::wvertire questo fatto grandioso, se del 'ufficio in pezzi, ~ business 'd'ii tato liberale, se<.leva Presidente della tU10azlone e accrescimento di rovine; pur dascuno aveva ht nettissima im• u.rnal it. Anche questo faCC\'a parte Camera; ptii che capo di governo egli è confusionr\ insidia, mortificazione, pressione. giomo per giorno e quasi. dell"atteggtame-nto me-niale dei londi.• era: era il rappresentante più a!to <Jel- miseria;· nell'oggi· sono tutti i germl Ol'a pe-r ora. che da quella battaglia nesl di fronte alla maleducazione• dl la sovranità popolare. l>e Nicola sf del domani, ma sono anc:he tutti i fer• dipendeva l'esito della guerra. Così, Hitler, non dargllel;:\ vinta. ·non• ce– ch.iamavr. quell'uomo. E quel g!or- menti e i residui di un passato che do- il senso generale delì"avvemura defi• de-re, per quel sot-tile e bonario spirito no Benito MuSSolinl, nell'assumere per vrà scomparir,.,. Lo stato attuale è un ntrei ca!mo e allo stesso tempo esal• sportivo, di t:ompetition nel miglior mandato del ,·e il go,•erno·della Nazto continuo compromesso col ·fascismo e tante: calmo, perchè sarebbe un er• senso della r>ai-ola. Qulndi. un gran ne, ·profferiva le parole dt un bifolco <.-onle forze reazionarie che con il fa. rore di immagtnare la Gran Bretagna parlare di ci: rotmds •· vinti O perduti, che entri <la padrone in una stalla . .t.: scismo hanno tnttml e indissolubili e Londra in L'ìpecle in preda al disor- e si tratta,,a allora di incassare sorbe il Presidente stette io ascolto, nè si co-- rapporti di parentela. Polizia, esercito, dine e alla confustone con cui di solito per molti • roimds ». , prì. nè interruppe quell"adunanza che :.~!i~~~;~; 1 ~ !;::: 1~~•1 J~:e~~~; in~. :~f:;,~!a co~;! 11~~~e~e/l~ f 1~ei;;~n~ Tra il 19.10e il 19:{i Londra è st1ta ~i~t:t:;c:i~ ~r~$l~:useo"dl ~~~ ta~tl gh uomini che con propria m!a• panorama di montagna nel silenzio O attaccata per 82 nott.i su 85, e· 1 d3l• ti. Cosl il Parlamento italiano tiniva. mia· hanno servito la tirannia e tradito una sinfonia nella penombra d1 un ~~~:~~~ 1e;il~l1~iz ;~l:J~tÌ~~~;m:g)?~~ non per 01,e 111 dcU"avventuriero oltrag• il paC$C. Ciò non durerà. L'Italia non teatro . . gtatore, ma io virtù àl quell'oltraggio può capitolare dinanzi a, se stessa. Questi due aspetti, ripensandoci si Gran Bretagna I3G.OOO civili, son ·s(àte che risuonava come nel vuoto di un L·ordine pubbl!co non può essere una assommano nel fatto che rtlai, rÌep• distrutte W0.000 case e quattro rtii!io- f:~iirtu~ Cl~:l;i:ta~~ ~~~i~w~::1::: ru~~IS~:i1~~0~~~ni.Òng~/~1~ttafi~!r: fa~~eJt"~te;•i~~~erem~i~U~;r/U~~- ~~~~nQies~~b~~r/a~~i si~~e ~a•~e~ suoi più delicati: magistratura, scuola .. e Cl~~chedeve co~nc1are. La lotta per questo un punto che non mi sembra ~~:1::~:~w.i~fer~~-~r.~ !\~;,~~~~·-.A~ accademia, gerarchie clvill et..-cl(;Siasti• la rige~erazio_ne. c:ivile non può ~tagna• sia s-tato inteso al suo giusto valore J)Si· ~ che e militari, giornalismo, arte, lette- re ncgl~ aeqwtnni·degli.accomooiilm~n:• èologlco, almeno a giudicare dalle mo!• ;~n~~~~ !:te~~'l e\•identefl1ente '.qo11 ratura: tino a!r8 Settembre l!t-1:.S. ql,\an--; ti, degli occultamenti e delle amnes.e,. te domande degli amici.' L'uomo della. , , do in piena guer1·a scompariv.t l'B.ser~ e Ja lotta armata•non può aver tt"e.lJ\Ul1 strada in Crau Bretagna non ha mai Eppure. sarebbe storicnmente 'sba• cito italiano, ingoiato in. una spettrale s~nQ a .che la bestia 1!1)m~OOaSélcchtg avuto un soto attimo di incertezza gliato di dire che anche, nel peri~ voragine di tracliinento e di paura. Alla gia ed 1n_sangu~nalE:più fiorenti contra· suu·esito finale OeJ conHitto. non per pili nero. fr-.t il l9:10 e U 19.U, l'at.O)O- . provn tutto falll, perchè tutw era coN cte d,'.Jtaha.·.No1 a!>~iam~ lasciato ~da!· fatuo spirtto di nazionalismo, O.on per sfera fosse di tragedia. Non solo ,la roso dal male. • . trl I 1ngnobHe uffic1.0 di; ripetere 1a t';l· chiara concezione pollttca e neppure vita continuava più. o meno norm{l{e. Ma in uel giorno 8 Settembre nasce-' s:1-e.frasc-di Aslnio Pol~tone,_grande Clt· 1,cr gT?èJ_assafiduc~ nelle proprie ror- ma una grandiosa trasformazione ~· va qualc?tc cosa che si può chiamare ta~mo della morent: 1epu~olica roma•1 ze, ma airei proprio, se non sembras· ciale si andava svolgendo !n quei .gi~ la gioventù italiana. 11 araruma dena1 n~. e Io non partcg.,crò !lt! ~-r Ant~ 11 se u_11 par..idosso, per mancanza di lm• ni e in quelle nott.i punteggiati dal ,ii• redenzlohe era cominciato. Nelle unl•i mo ~è ~r Ottaviano, n_"la ~o1ròpn.'<!-:tmu.f,."tUa7.lòne. bilo delle bombe e dai siniStro rumpr~ ·versità, nelle officine, sui campi d'lta·· del vincno~e >. Jl popolo_1talmno ha g1a. Uno del latl più curlost deJ l)OI)Olo delle dlstruzioul. In fondo, fu a.llo,rJ lia cominciava veramente quella le,,al troppa sol,erto per umiliare .1:. _a!)~IU~• brita,nnìco a· me pat"e la contraddizlo- crahne,e1,1,,epopuonl·?,debarttdaenlni~-aorastltefrore mfoòn. x/le-.· della gio\•inezza che i •carnefici servll I.are t~cl~nsoggezione e nella set VllU 11 ne ~r.a la P,llra fantasia che costruisce .... d. dello strnnil!ro bandivano con i· lugd; suo .µaumento. le p[tt udornbtli fiabe della letteratura !nentale dl questa guerra. . , .. :. ~~n a::ia°r:~ei m~T~:~ a~i~~nt~J~~r'tli! G . . :~~~~~~rÒtie~ap~~n~~t;l;~~~edia itt all~a}u)~~~~/~~~~t~ dd~:ia Pf~~m w~ calunn!av~n'?, gli inerti li schiva1-·ano, Giovani, guardate al mondo del lavo- gurarsi. popoli. sensi e p~es! diVer~t guita da!J"attes.t di nuove sver.ture,"'ll i peggton h abbandona:-auo. Non fu ro, ctl gran porto da cul ~t parte e a d_alsuoi. Se, dal punto d1 vista poh• conflitto aveva avuto un tona lontano 1nale: quella che resta d1 fronte al pe•• cui si aiTiva in ogni vaglre dell'intel• tiCO, questo può giudicarsi un lato e diverso per il cittadino normale ricolo è una vir~ù purifical4. E l pochi! letto alla l'iccrca di Una verità. Al di negativo (e nol qul in Italia ne abbia· del Regno Unito. Subito dopo il• 3- diven~arono schiere, P!~nte a. tutto ~I là della classe lavoratrice, tutti i que-- mo !orse- u_n esempio). da u_n punto settembre H.139a\·eva atteso imme– avant1 tutto al sacritic10 deha vita. siti restano. insoluti da quelli· sociali dl VtSta piu generale costitu1sce una diat.i e patalizzanti bombardamenti: l'offerta più. grande e generos.l. della dell'economia a quelh indivlduall dello grandE: forza nei niomentl ~ifficili del- aerei su Londra. e nulla era ,venuto. g,.oventll. Nè vollero ~e.stare s~!i: m~ spirito. 11 problema della libertà e del· la naz_1one.Al tempi del Bhtz, quando Poi, l colpi delle vil!Orie dl Hitler Jo sr 'strinsero sempre.•p1ù da~cos~o .ash ln giustizia è tutto contenuto e risoluto non VL era ~ma sola dklsione blln-:Jata avevano Jascia~o s_tor<lito e confuso, :1rii~~he ie~~i:;:e~;;~vJ~i~e.'~o~f ii-~~~o~ r ;~;:e~t- ~~n::Uvf.hiaco;~r::nti;:~u~\~ ~t!1;aett1md~:J::~-~~:n~~ n~~~"realUI~ ~~ 0 nd~ ~~~-~~o i;h~it~~Ol~~~v~(! :o~; ~i\~n~~gh;io~~~·f•1~:f1~i~f 1 ~l~l;l~~o ~p~~~ ~!~o~f 1 l~l~~~~~alf t~~;~r~;n~~li lacvh~~;f"p1.f~i~~"harl~~;foa 1~1~ 1 :n1~~~ri ~rc~;:,~·v!~~o~~ ef~~u~.r~i 11 !ufl~-~g rischic1r~re Il l?r?pri? ca_m~lin;oe ~an-' oggi costltuis('.ono non tutta l'umanità ne ~i pensare che la guerra poteva fulS°lda ora. ln verità, con ·1e bombe no sentito la g101ad1 e:;s~t1::r.masll in ma la sola .umanità degna di vivere. n~mre perduta. e. proprio sol!anto se dì Hitler, ia fulgida ora era venuta.· e -~i~! ~;li 1 11~an~;; tr::i:~i c1,~'fa \~!~~~ . Il destino ha volu:o _fecondare dinan- ~~~~'.·aL~~~~a n~~ 'h~ntg 00~1 1 ~0 a~~~i~ \"inglese medio ha capito che biso~ma• era coi vilipesi e i perseguitati. che la zt, a voi tutt~ I ge1m1 _del n~~le. Que-- per un·attra curiosa ragione, (oltre al va tutti insieme «·see it thrfiu(Jh •~ ,verità era nella collera muta, anzich~ stalbcro at,toss!~ato de1Ia. te_ua lo co- rorag~io). una ragione che chiamerei andare fino in fondo. . nel clamore vile e nella reticenza pili noscete, VO! natl_ e _crescn~u alla su~ la forza dcll'abilltdirie. L'ingtest:? me- Non ha detto niente. SI capisce~ vile· e sono stati anch'essi. gU adole omb~a. Se I ram.i vi çontriSlano, reci- dio, Mr. Smith e :Mrs. Brown, trova· niente di 1:eto1ico, ma trlnquillamente scet;ti, tra i prigionieri i fugiiaschi C: deteh. Ma non :mdugiate troppo, A.n· ya che éra. supren-iamente maledu• gli abitanti di Victori.t Road si son gli uccisi, come gli anzbni. ; _date atia. radice. _ques,ta bisogna esu~~ cato da p3n.e di Hitler di gettar bom· messi d'accordo pe'r stabilire una · · P~\e .e distru~eie. E proro nd a 11,a e be sulla sua ·casa, ma per niente al ci: rota » di' turni dl vigilanza contro .9 ' v1SilJ1le .. Qua!~- ~ tro,.-eretc, se non mondo avrebbe permesso a Hitler di le !Jomhe incendiar~e che potessero Fra le tante voci che- si levano. oggi, nel comune frastuono, quelie g !ovaul.ll sono le più degn~ di ess~re udite e. me– ditate. La gioventù è più che una pro– messa o una speranza: è massima po- avrete chm~nt1cato ,1 dolore del m?1,1do interferire con le sue abitudin! e con• piovere nella !0t·o strada, e quelli dii e. se· n,on-v1 m.\nca la. certe_zza <le1I ar• suetud~nl di vita. Ed è molta ipei' r~vo: E finchè ci basti la. vita, noi an• quèsto che ?,,fr. Smith 'e Mrs. Bi-own, Dukc Strect hanno organizzato un z1am vi saremo còmpagm « nel vostro hanno resiStito. « Wc can take it •• centro dl asststenza al profughi." E cammino•· pòssiaino incassarle. cosl son sorte, spo.ntaneamente, le prl• CONCE'l"TO l\lARCRESI Ciò forse' spiega li seriso di éalma. e me organizzazioni per ta difesa civile, - '

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