Fiera Letteraria - Anno X - n. 42 - 16 ottobre 1955

l'ag. 4 '-A FIERA LETTERARIA Domenica I6 ottobre 1955 VN'"OPERA OMNIA,, CIJE VA GlA' PRENDENDO UNA FJSJONOMlA FRA LE PlU' INTERESSANTI DEL NOSTRO TEMPO * I 75 racconti dellamaturità di Alvaro * La letteratura di Alvaro è la testimonianza di una crisi eh~ supera ormai le stesse origini regionali e provinciali di Alvaro uomo 1 settantacinque racconti ci offrono oggi la prova più evidente di questo talvolta ossessivo sentimento di crisi, di questa perennemente turbata c~scienza di wi uomo europeo, e insieme, naturalmente, l'aggravarsi di tutti i problemi morali e psicologici che u11atale coscienza comporla I L'apparizione In un grosso volume dell'editore Bomplanl (Milano, 19M) del 75 racconti dl Corr.ido Alvaro che racco!• gono insieme 1 trentatré di ~~0 ~!1 11~~:~.r~a ~!~· del tutto es:i.uritl, e quaranta– due nuovissimi, molti del qunll assolutamente lnedltl anche su giornali e riviste, che for– mano, sotto l'insegna allusiva di Par~ dJ notte, la seeondll parte del volume, e aUresl la d~~y~lto~ 12 Ò 0 a 0 ~ffl~tp~:.'in~~~ 19S5) di Gente In Aapromonte, libro di racconti che vide la luce per la prima volta nel 1929 nelle edizioni di PègMo a breve distanu dnlla ristam. pa in una nuova edizione del romanzo Vent'anni e delle rae,. colte d1 prose di viaggio lti• mrario italiano, nonché dalla pubblioazlone dei dlarto Qua. 11 una vita e dei saggi Il no. atro tempo e la ,perama, - nel quadro di una opera om– . nla che va già prendendo una fisionomia tra le più in– teressanti cosi da rappresenta– re anche per i vecchi e fede– li lettori dello scrittore, un camPo non llmltato di 600per– te -, inducono a rlproPorcl ri~~ 1 Jro~:r~ ~;u~~~~: vecchie opere pubblicate o rl– pUbb!Ute in que5t1 ultimi tem– pi. e In modo del tutto parti– colare tra la prima e la secon. da parte del 75 racconti, pas– sano oggi in primo plano sino al punto da orrr1re, non diremo una nuova tislonomla di quel– l'opera, bensl una nuova te– stimonianza del posto che lo scrittore occupa. nella lette~ tura Italiana ed europea del nostro tffllpo. I giudizi della critica Ita– liana su Alvaro non sono sta– ti mat né avari né, occorre dirlo, retlCf'ntJ: se c'è WlO acrtttore affrontato In modo C$9.Urientenel 8UO mondo, nel– le sue origini, nella sua tema– tica e altrettanto seriamente :studiato nelle caratteristiche della sua arte, questi è certa– mente l'autore di Gente In A· :.r:::: 0 un~, v'f:ar~·:ie~~t>! ~ tare a tale proposito la voce di consenso di Pietro Pancra– zi, per l due primi or ora cita– ti, che additò l'Alvaro, sulla soglia del quarto decennio del nostro seéolo, come una delle vocazioni più sicure nella le~ teratur::i. Italiana di quegli an– ni, e basterebbero gll, scritti di Sa.pegno, di Cecchl, di Fal· qui, di Piovene, di So.ml, di De Robertis, di Muscetta, di Pampalonl, per citare quelli più densi di a.nallsl lmpegna.. tlve e di acute scoperte. Tu~ tavla oggi cl sembra, rileggen– do la sua opera non soltanto nel suo complesso, ma anehe ml plano di un suo sviluPPo sempre più evidente, che l'in– dagine della n<>stra cntlca si sii~ concentrata su ak,une piu~ tosto che su altre delle ca– ratteristiche ohe la animano, trascurando forse certi pro– blemi di fondo ohe appaiono =~~ modo più evidente di Cosi per esempio, cl sem– bra che si sia insistito anche troppo sulla merldlonalità di Alvaro {e noi stessi non sia.. mo esentt da una tale lnsi– stenu anche In tempi assai =~!Uà s~~fa ~u~~~~ra~I:: Si è Insistito, ad esempio, su una sua pretesa. discendenza dal Verga e d~I nat.urallsmo postvergnlano, sino al punto da vedere in Jul un epigo– no « novecent.e.sco •• !orse il p_hinobile e !orse il più ricco di motivi originali, il meno «provinciale• tra tutti; su questo plano si è domandato persino un maggiore Impegno dt>llo scrittore (un maggiore engagement) nella scoperta di Jma « realtà meridionale li di– rettamente studiata sul piano Polemico e non piuttosto in quel dolente filtro della me– moria che, come cl Ingegne– remo di chiarire, è Ja condi· zione più congeniale allo scrit– tore per condurre nel clima di un"acuta coscienza moderna (proprio nell'at.t-rito con espe, rlenze non più regionali e pae– sane) quell'aspra e amara e nello stesso tempo poeUca e favolosa matffla. Si è voluto vedere assai spesso piuttosto che 60tto di– versi aspetti, quelli di una più ncca e talom controversa per– sino irritante Q10dem1tà, l , ~r::ibl~la:O':i~lr~l'~rlJf:1oere~ scambiando una sua fedeltà verso temi paesani e tipica.– mente meridionali con quello che è invece il ponto di par– tenz.a di un'inquietudine mo– rale che ha lnlzlo, è vero, dal– la sua naturale esperienza di uomo meridionale, ma che si addentra sempre più e si ma.– t.ura a mano a mano che egli se ne allontana, mentre da al– cuni la sua sempre più assil– lante e molto spesso necessa,. rlamente Irresoluta (vedremo in seguito perché) problema– tica morale ~ considerata ~ me una sorta di evasione dal– lo studio di quella soctetà, in– somma una tipica fuga dalla ~~~tà u~ <IJ~1t 0 ~~fape:ar~: e nel slmbolo. Ma si dimentica pure che Il punto di partenza di Alvaro scrittore è nella lotta perenne dell'uomo del sud con la sto– ria, vogliamo dire con le strut– ture che da lunghi secoli mi– nacciano e soffocano la sua mdiv1dualltà e la sua libertà. E' appunto d3 questa f?rigine che A!v:iro risale all'inquie– tante cris! del mondo moder– no ed è da essa che si diparte In lui quel sentimento di una prf'CO.rietà, di una solitudine dell'uomo solfocato dal con– gegno di una socletè. sempre 1oteca * Dli: FERDINANDO VJIJRDJIA Corrado Alvaro, in un:, loto di alcuni anni fa Tornando ai 75 ,acconti di recente presentati dall'editore ~g"1~~:1~t:sfi ~:1~e~~bp~Ù persua.slvo della raggiunta ma– turità dell'arte di Alvaro, ma altresl essi cl appaiono come il libro attraverso Il quale quella work In prog,es, di cui C061 spesso abbiamo fatto cen- ~nJ~t:u~~ ~O:~;o:! 0 t~l~ rtua nella sua storia e nel suol caratteri. Diremo che si ritrova in essi il costante svi– luppo del SUOItemi più schle~ ti, la paesanltà dell'autore di Gente In Aspromonte, una paeso.nlta. tutta riscoperta, ri– elaborata, rtvlsSuta attraverso I nodi degli affetti e della me– moria, nella stessa oscura e spesso amara zona del sensi, CUI fa riscontro talvolta una ~ad, ~~nfl 1 :~~r:u't~~ :~r~~-a VJ/~'!1:re~u~~ti~: do della terra, come nel ton– do della coscienza dell'Uomo i segni della sua vocazione, che abbiamo già annotato dal dia– rio dello .scrittore e che in una pagina di Itinerario (tallano assume una !Unzione emble– matica: «Dunque il nostro :~na~~~i f_i;a~~~ ~ dava vagabonda qua e là per– ch6 I luoghi delle sorgenti cambiavano di anno In anno. Sono quelU 1 tempi della sete Improvvisa e Inesauribile e lo uomo è tutto un groviglio di radici n.ssetate; tutta la terra sospira all'acqua C...) Per tu~ ta la contrada si scoprono le vestigia più antiche dell'acqua, come se anch'essa f<>Me un po– Polo mlgr.mte; wia va.sca, un abbeveratol o. un c ondotto sca– vato nella plet.ra e inverdito di vecchie Ingro mma.ture, o composto d'èmbricl messe as– sieme a canale e saldate con le creta. Vasche e abbeveratoi sono Interrati, vi crescono mi– gliaia di plocole piante di se. ml lnd.lstlntl, perché dove fu l'acqua rtmane sempre non so quai memoria. e il colore della terra. Il folto delle piante che vi accorrono da ogni parte tra– discono quell'antica presenza. Questa è l'archeologia del pae– si as.setat.1. Talvolta si sente In una valle la presenza umi- e:. :dc~d:n~r:u~~~~t ty,f~ chlo di chi ha 06Servato que– ste C06e le riconosce alla pri– ma, e da lontano le r:ICOn06Ce come le donne alla !onte •· Allo stesso mOdo si compie In questi racconti una rtcere3 a.Midua e assUlantt dei pen– sieri del personaggi. quasi a richiamare In essi I segni di antiche vestigia umane, I le– gami angosciosi della coscien– za, le testimonianze degli af– fetti più segreti, i rimorsi. E' appunto per que.sta ricerca che il racconto alvarlano assume quel passo In apparenza sie- ~~~: ~~r:~~~~r t~\~~1ti~i suo personaggi.o a perd ersi In un'lnt.rlcata regione d& l.la me– moria, nella quale cl si accor– ge che lo scrittore si è sovrap. posto per una sua confessione che gli urgeva dentro e che In certo senso denuncia lo su– molo morale di cui U racconto stesso è oocasione. Tuttavia non si pensi a una vera e pro– pria sovrapposizione del saggi– sta sul nan-atore: la realtà di Alvaro non è mal una realtà « fatta d! ratti». ma ptuttosto una realtà cercata nella mee-. canlca più Interna e segreta di quel fatti, una rievocazione di e5per:lenu. sulla quale gra– vano di volta In volta tutte le esperienze dello scrittore, f:es~ace~~s;~defi~n~~ tore nel mondo. ln questo sen– so li racconto di Alvaro è al dl tuort di ogni naturalismo ~~~~ed:• 1fifr;_lece~r: 1 te~n:i Unenti alla terra e nlla gene– razione occupano ancora un :~~~tffl~!~i ~~r::: ~~~~~ ~e~: dre e amante e spesso madre– amante con la terra; o dove la gravità sacerdotale di un gesto assume il significato di una Interiore e quasi religiosa paternità. SI pensi a questo proposito )li dialogo dei personaggi '11 gran parte di questi racconti, specie di quelll di Jncontn di amore che è come u no scam– bievole monologo.re nel quale ciascuno degl i m terlocu1orl non tema una persuasione rnzionale dell'altro, ma plut. tosto mlrn a portarlo In una ~la f~:;r :irtl~~~ldlranz~~e;~\itt ma senza tuttavia sconfinare nell'irrazionale o nel misti- co. Ii fatto è (e qui è !orse l'estrema traccia di quelle in– rllt.raxionl plrandelllane che ebbero cosi larp parte nella formazione dello scrittore ne– gli anni del primo dopoguer– ra) che la realtà di uno non corrisponde mal alla realtà dell'altro lnterlocut.ore. Ma do– ve Pirandello conduce questo suo relativismo net modi di una dialettica spesso capziosa e aprioristica, in Alvaro 11 pro. blema della incomunicabilità tra uomo e uomo si risolve In un poetico relativismo: è la forza della sua vita morale e saremmo per dire la stessa mediazione di una moralità interna dello scrittore, la tor• za liberatrice della sua uma– nità che restaura le posslbi. lltà di comunicazione tra uomo e uomo. Mentre nella prima parte del libro, In Incontri d'amore si avvene ancora la pre– senza di questi motivi, dlre- ~ia C:~!~ii~t:::o !1:ft~~ ma condotta tuttavia al di fuo– ri di ogni Impronta dlretta.- i!1:t~~tàrefl~"e~~ ~e~~~~i;:t:iia f~~ 1:1 ~J:':se~la ~i:d~e~~ dlonalltà per conservarne la sostanza, quella pregnante ~utezza di sensazioni, quella vl.gorosa e sensibile !orza di evocazione che sono le sue caratteristiche peculiari; si leggano I belllssiml racconti ;'o~{~'t~~~::, 11 i anio~11! 'Jf'gi; vannlno con quella sua, pagi– na !male della danza che as– sume la schiettezza della de– corazione di un vaso greco e nel tempo stesso una forza drammatica immediata poche altre' volte raggiunta nella narrativa Italiana contempo– ranea. e ancora La barca, Ce.. .tarino è grande, Madre di paese), nella seconda preval– gono t temi della tragedia contemPoranea, si lnfltt.lscono le testimonianze di quella. che è l'acuta presenza di Alvaro, della sua antica e modernis– sima inquietudine. Proprio in queste Parole di nolte ritorna li vero Alvaro formatosi nel clima di un'Europa in crisi, Interprete del suol dissidi e delle sue contraddizioni, della sua disintegrazione morale. * Non è più ormai l'attonito giovane Intellettuale del Sud Italiano di Vent'anni, e nem– meno Il creatore di miti mo– derni del racconti raccolti nel volume Il mare, ma piutto.,to ~~:Ur:a~~1tàhtn~~~~el ~! lente rifluire di tutte le sue esperienze. SI veda a questo proposito come egli, chiamato quasi sempre a testimone e a giudice, sia il vero protagoni– sta delle singole vicende. Sono in genere le donne, con la lo– ro carica misteriosa ed amara di sensualità e ·di dqlore che si aprono e si confessano di fronte a questo giudice Irreso– luto e perplesso, appunto per– ché egll stesso si sente impli– cato In una colpevolezza che ~a~!a~~ttf 1 eu~r;:A~'-t~::~~: cla.sslc!tà del miti cristiano– pagani del suo mondo origi– narlo, egli non giudica ma non rimane Indifferente: si sente egu stesso protagonl.Sta: appunto su questo prevale in questi raccontl 11 senso dei rapporti fugaci, di labili in– contri notturni net quali la oonressnme assume talvolta U significato d'una sta pur prov– visoria liberazione dall'ans!a e dall'amarezza d'un peccato più lmmallinato che esistente nel- :oc1':~\à·d1D)~~~ c~!v!ce~~l~ sta qul pervenv:ono alla loro necessaria subllmu\one e la ~tessa sensualità che circola In tutta la sua opera si com– pone In una evocazione di fl. gure umane aglt.ate nel lo– ro interno. nello ste~ tem– po Indifese e avidamente ~ rai::glose nella lor'O:stessa fnga da ogni 1lluslone: .li leggano I roccontl Due voci. due om– bre. li c·arnrfice disattento, Bella presenza, Appuntamen– ro. Due occhi di donna Dl– ulna. Cosi Il dissidio tro. I pa. ~~le: I$ ~~~ 1 ~e;':ri~e~t,el~! plica in c;e ste5SO quella « re,. sistenza li al nostro temPo che forse è il dato più vivo e piU profondo della moralità di Al– varo scrittore contemporaneo. E non soltanto del moralista e del saggista, ma anche, e soprattutto del narratore che costruisce giorno per giorno, scavandone le tracce essen. zlall come il cercat.ore d' ac– qua nel più profondo della terra inaridita. la sua opera. E se la perplesslt~ dello SCrlt– tore d1 fronte al miti che so– no condizione della nostra at– tuale tra(tedia, può e:ssere t.ai– volta scambiata per una eva. slone dalla richiesta di lmpe. gnl più diretti e polemici, è proprio n~lla sua lnqu\etudl• ne l'impegno più vivo, Il se– Kno di una rortlsshna presen• za: P l'inquietudine dell'Uomo libero. ma è anche l'inquietu– dine deu· Intellettuale llbero che proprio nella sua dlspo. nlbilltà ,e non eslteremmo proprio per Al\'aro a dare a questa parola un senso ltidia– no) a\'\'ertf' l'unica possibilità di salvena dl unn civiltà umana, della sua continuità nella storia. FERotriANDO \'IJtDIA

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