Fiera Letteraria - Anno X - n. 42 - 16 ottobre 1955

LA FIERA LE.TTERA Anno IX - N. 42 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 16 ottobre 1955 SI PUB"8LICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI . QUESTO NUMERO L. 60 DlREZIONE, AMMINISTRAZIONE: ROMA· Via di Porta Castello, 13. Telefoni: Redazione 555.487. Amministrazione ~158 - PUBBLICITA': Amministr. « LA FlERA LETTERARIA»· Via di Porta C86tello, 13 ·Roma· TARIFFE: Commerciali L. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L. l.ffll . Trimestre L. 750 • Estero: Annuo L. 4.000 . Copia arretrata L. 100 • Spedizione In conto corrente postale (Orupp0 Il) • Conto corrente postale n. 1-31426 * I h . HILA,\ 1 CIO DI lh\1' ESPEIIIENZA ALL'ELISEO !~~AIJD~a Glispettacoli di Jean Vilar A volto i:_ d'uopo riconoscere Upeso della spada, A s1w11 da cort10 proteso acclamare il t1incltore Che im.pa. .,sibile e 9ronde nel suo mmtto Cavalca sotto il vessillo garre,tte. Anche le intime conversioni dovrebbero suscitar can.- Di chi, voltando lo spalle aU'imba:!~• ~~r~r~:!~ La nostra consuotudi11e aggressiva Una volta per sc,npre, e fii il primo lspo:zò A vedere dei fratelli in tlltti gU e8seri diseredati: ld1mque E' sempre bene lodare la fulgida terra A. noi cara comimque, sia che ligi' Sta.mo al nostro dovere o a orrendi crimini. Più caro a ciasc1ino il l1togo natio; ma ricorda.re !1ina verde Vallata dove i /1mghi i11grassano nelle notti estive E argentei salici copia11q le curve simwse del /ittme Non t oggi la mia gioia: oggi mi commuove Parteno7?Ca in~risa di sole, la mia grati~1«tine t per te, Ischia, CIH 1m buon vento mi ha -riportato Ad allietarmi con di-letti amici Da insozzate città produttive. Come ci risani Gli occhi offesi, co,~ qual dolcezza ci inseglli a vedere Cose cd uomini ht prospettiva Sotto la tua luce·:miformc. Nobm sono i piani dell'h1geg11ere in -maniche di (camicia, Ma più vale, t1• dici, la forttma. Quai progetto mai Pot6Va aspergere di gialli e rosa E verdi sl delicati i t1wi porti pescltereccl Che si addossa,10 all'ampio Epomco, reggendosi Alle rigide pieghe delle sue gonne, Le sorgive !bollenti Che 11et·radisco110 la febbre sogrcta Sciolgono la giuntura gottosa E migliorano l'atto di Venere; la tua. pace diffusa E' sempre mia. cura perché, snwttendo l'auillo Del vivere oltre l'oggi, ·noi im.pariamo semplicemente a girooooare Per aentieri tortuosi che a ogni passo svelano Una mèta assoluta, per gli occhi; a levante, magari, Repentina presenza, il Vesudo Pro/i-lato oltre la fulgida, -mite baia Come un grosso dolce di famiglia, o, svoltata Una punta •meridion(lle, la ripida Capri Cho da sola difende il culto del Piacere, Dio geloso e a volte crudele. E &empre con qi,alche spazio frettco o superficie lombro3a richiamano a unaciviltà teatralé GU attori sono talvolta retori nel trasmettere il testo agli spettatori, per renderglielo più eloquente; ma non s01wmai «nuittatori»: la retorica è un mezzo di comunicazione; il «mattatorismo» è una manifestazione egoistica to~~ev~~~/~~~u~:~~~ cli G10,1 A~~I (JALl~~DOLI g~ 1 bti:1:io 0 ~:~:nt~~t~~~~~ bianco e non soltanto per rac- suo origina.rio fulgore On taJu. contare al colto e nll'lnclita Je getti o da quegtt elementi ar- sia teatrale si trasmette nella sano spesso In atteggiamenti ln- nl casi. anehe ad un fulgore più freddure o gH aneddoU rac:coltt chltettonicl che risUltlno 4lSSO. pienezza. della sua Intensità e cisivl, monumentali, che posso- abbagUante, come accade in cer. dumnto la loro carriera. Il suo lutamente Indispensabili alla re- arriva integra ano spet.tatore. no stagliarsi gr-andlosamente ti antichi quadri restaurati con recente libretto La tradltlon citazione del testo. La scena, e t.ult.i I mezzi vi- sullo sfondo nero; e, quando il vl0lenza). L'estoremo negativo è tht4trcile CL'Arc.he,Parigi, 1955) In conclusione l'apparato sce- sivi e musicali Checoncorrono a testo e la .sltuazlone drammatl- costituito dal fat,to che una se– è uno zibaldone piuttosto dlsor- nico di Jean Vllar non è uno comporla, hanno in uno spet- ca lo consentono, non esitano rie di rappresentazioni, svolte dinato ed eterogeneo ma mol• costruzione estetica, ma una so- tacolo sel"lament.e elaborato il a lanciarsi con impeto ln una tutte SUI medesimo e massiccio, to vivo di rinesslon\, 'dJ oPinlo- luzlone funzionale, che tiene compito di .svolgere, con la recitazione vibro.tamente scan• ~rlmente sfondo nero, non ~!it•a~~Jl~d~!t ~~enza ~~dt:i ;:~:~•~~~u~: ~=t~:r~~i~~li~ ~~ 8 S1Nf~n~: ~~~t~~a V~ ~obi~onn{~~:n7ar:e ~~~~ Cl è già accaduto varie volte pUcU.à non è un capriccio In- e di rnvorlme 1a trasmissione. spiegare la necessità che un di Jean Vllar deve esse.re glu– dl illustrare gli spettacoli di tellettualistlco, una posa asce- Abolire uno o più mezzi scenici testo tragico esprima un lncan• dicata in relazione al compiti Jean Vllar. Adesso, sullo. base Uca: ma l'espressione di una significa e!ridare la parola a se tesimo sonoro e ritmico. Nelle Che obbligatoriamente si propo- g:ner1~fJ'~~~a;~~r6ht11~ ~~~i:ui:~:;~~~rihr:~:: s~[o ~~;~~re~ d~~te~7à ~111~~~~;1~~~ l'n~!~:r u~af:~ ~iit~~ 1~~i~°o~rop!~nt':t (Don Juan, L'Avaro Riccardo le, comporta anche alcune con. regia di Jean Vllar tende da guaggfo opaco. spento o di clr- Hgente, più propria e più sin– /I) e del suoi scritti 'tenteremo seguenze di ordine estetico e una parte a sfruttare nel modo coso.ritta risonanza musicale cera che sia statn escogitata ne– di !are il «punto• Sllua sua al- psicologico. Per esempio, Jean più ampio i pochi mezzi scenici non è ammissibile. Anche In un gli anni del dopoguerra. Il tea- ~~~r\t~m\~3!1~ !~un: ~~li: 1~Je~ia ~:ail:i~li: 1 °ai: re~lt~j~~i~~~i ~t=Fe 1 d~ ~a~ro J~~il~;~p~~:)V~~ ~te! ~~ti 1r1~n}~a~e1:e:i: rire che nsststere agli spetto.coli albri. l'ave"'a sostenuto - rende l'altra parte a con!etire H mas- te sostanzialmente distrutte le dipinta ed il compromesso con di Jean Vilar nella cornice di più immediato e spont.eneo il simo risalto alla parola. tre pareti, finisce con l'essere U cattivo gusto. Nel limiti che un teatro come l'Eliseo (che è rapporto fra il palcoscenico e I.n tutti gli spettacoli di Jean un teabro all'aperto. Parallela- gli sono Imposti da un'orgsnlz.. una sala con pretese di elegQn• la platea. V!l&r_icostumi sventolano come mente il regista è sempre ln• za:.zione di massa, quanto Jean za, dove Roma ricerca gli ultimi Noi confess!amo _ cl\~ non ~i bandiere e q~ast a.ggredisoono dQt.to a portare la cc;>m~edia V'lla~otrre allo spetta.tore è au. =r~ii:~e:a:aosr~~n~r~t! ~~~::n~~;~~':n~ u;: t~~f :~~CO e:t'fu~~e°~~: r:.~ll c!f~a~toè r ;:.4!e: 1:~~ te~~gob~ ~=~t~rsl che ohezm. discreta, ma soota.nzia.- fondo e categorico a un prlncl· !inif;i, inequivocabili, già di per st.Qsua ben giustificabile mcli• il direttore del • Théàtre Natto– le) è un po' come assistere ad pio di tal genere. La comunlo- se stessi misteriosamente elo- nazione è partlcolamiente visi- nal Popu)aire • sceglte anche una danza di zingari nei salone ne !ra 11palcoscenico e la pia- quenti. Ed I costumisti sono bile ne!le Interpretazioni di Mo- con molta accortezza t suol at, di una reggia. E 10 diciamo sen• tea, !m. l'attore e lo spettatore sempre pittori di alta intelligen. tière, che in Francia proprio tol"l: quellt destinati ai ruoli più za Ia minima Intenzione di or- può stabilirsi nella maniera più za Che possiedono il senso di- sot.to tale aspetto hanno suscl• importanti, oltre a possedere tendere né Jea.n Vllar né l'EU• Intima con o senza le luct del- na.mtco del colore. tlato molte critiche. , un prestigio scenico fondato seo che cl sono entrambi ca• la ribalta. Questa comunione Gll attori del • ThéAtre Na- L'est.remo positivo degli spet- non solo sulla qualità ma. nn- rl~lml. sorge quando una parola di poe- tional Populaire •• Inoltre, Si fis. tacoll di Jea.n Vilar è costituito che sulla slmpatda, hanno ge- GH spettacoli di Jean Vila.r so. neralmente una notorietà ci• no gli spettacoU del « ThéA.tre nematografica ed appartengono Matlona\ Poule.tre•· In quan- o.Ua avanguardia culturale del• to Istituzione, U « Théàtre 16scena; quellt destinati at ruo- Natlonal Populalre ». In quan- Il mmorl, pur se di posslblHtà to creato da Jean Vilar; egii è limita.te , dimostrano sempre un stato semplicemente Chiamato rigore professionale lnecceplbi• a dirigerlo, rlspett-ando la run• Je. Il complesso Che rlsulta dal· zlone specifica. dell'Istituzione la fusione di questi elementi ha ~r! :i~~n~:~ v:~!lia1n:r~:~~ ~'il": 1~C::ebte:u:e~~~~tt gere un'opera di carattere edu- Nulla sa di stantio, di rabber- cattvo e cultura.le sopratutto GIOVANNI CALENDOLI (Continua a pog. 1) A p119i1ua :J: Un racconto inedito di .CORRADO ALVARO FINE DELLA VILLEGGIATU .A pagina 4: Un saggio di Virdia sull'opera di Alvaro Tu inviti a una sosta, per assaggiare Quel che lo api distillano da,[ castagno in JlO'Te O b,,mi uomini, ba.ssi ma aitanti, ..,,att1Mt\n1,.,.,.i ,lo OOIO....,.ì,i,«to, tra le masse della periferia pa– rigina, presentando spettacoli artisticamente decorosi. ed eco– nomicamente aooesslbUi (prez. zo massimo: quattrocento frari. chi). QUANDO IL DIVERTIMENTO E' GIOCATO SULL'IRREALTA' La· fantasiosa Il tuo miele color caffè, e allora a noi crediamo , Che 3ia, gradita la nostra vita ~· -~~41' to quello della • mobilità » degli o.llestlmentl. Nel corso della stagione egli SI tTB.5ferlsce da un tee.tro a:ll'altro con una fre– quenza notevole, disponendo via via. di pa.1coscenlcl che han– no dimensioni e attrezza.ture molto differenti. E', quindi, nel– la materiia1e lmpossibUltà di •montare• una scena con la stessa tecnica con Jo quale si cosbnllsce un gratlt6clelo. Come ai tuoi santi gli scopv,i clamorosi. Non già che ttt mentisca :ml dolore o /i11ga La fine irrevocabile d'ogni tenebra e violenza; Sui Woi moli, rammentando al felice Straniero che mai ttltto va bene, Talora 1m asino prorompe in lamento soffocante Di estrema protesta occasionale, oppure Il suo padrone sospira una Brookly" Dove le camicie son di seta e i pantaloni nuovi, L1mgi dall'occhio fin troppo vigile dell'alta Restit-11ta Lo, c"i protezione annuale, d.Cono, si compera coi {sangmJ. Questo, beata e formidabile signora, Speriamo non sia vero; ma siccome Nulla t grad1tito, qual11nq1ta prezzo tii chieda si (pagherà Affenc1t6 quesU giorni di esotico splendore campeggino In ciascima vita -nostra come piot-re miliari Di marmo -in una terra alllwionale. W. Il. AUDEN (Versione dl Glauco Cambon) Ricordando alcuni fra I più preziosi Insegnamenti impartiti da Jacques COpe-au In questa materia e sviluppandoli alla stregua delle sue particolari es!. genu, Jean Vilo.r ha abolito Il sipario e le Juei della ribalta ed ha adottato un apparato sce– nico costituito di uno sfondo nero teso sulle tre pareti del palcoscenico ed ottenuto nella misura richiesta dalle dlmen• stont di ogni teatro mediante la glustapposlzione di una serie di pannelll. Su questo sfondo, li luogo del d~mme. è creato anzitutto dal C06bUmiIndossati ._ _________________ _, dagli attori e poi da quegli og- TORNA IL POETA. ALLE R.EGJlONll DEJL CUOR.E 1bl1oteca o Bia storia diDenni La predilezione per quanto è bufÌo cd atto a provocare il riso equilibra nelJa psiche britannica la naturale tendenza alla serietà * dl GIACOHO AN'l'ONJAlJ I\ ,, 'I •

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