Fiera Letteraria - Anno IX - n. 49 - 5 dicembre 1954

.;. Pag. 4 L A F I •E R A L E T T E R A R l A I·POETI DEL "CANZONIERE,, Niente imposizioni o scoperte di fol'mule e scuole- Partono da uno sfondo di !e~ltà, di vel'ità, che li a~comuna.,cia.scun-0porta.ridoalla s~oriadella poesia con.temporanea.la propria ulteriore testimonianza di vita vissuta di ELIO FILIPPOACCROCCA L'idea df una rivi.sta di poesia. di soli testi Poetici. ca.~ di pruentare periodicamente il lavoro di un grup. po ben d.etermlnato dt poeti, vfcinf tra loro per impegno e per ttrletd:, era stata auggèrlta da molto temJ)O e da p{u part.l. Il Canzoniere doveva usere la tutata di que.,ta rivi.tta. Ma al /O{}lfo di poesia, per varie dil/icoltd. ,t do. ve~te rinunciare. Rimanevano però i testi. Ciascuno di fn°' a taVfe':!,~j~~~ ':J. Z,: 1 :IT~ 1 1i ~~~l~n d!l"~!n~! nJ.ere, la pubblicazione di un quaderno nienslle: ognt ~=e:: ;g.~~"11r:.n'fl;~~a u i l/6:?~le c g~~~e:: eMere stampato, ma un fascioolo, una specie di dispenaa men..,iu come per un romanzo pe>polare.Era l'unico modo per a/frontare, con poca s-pua. il problema della pub– bltcazfone. Per molti autori. anzi. Si trattava della prima pubbUcazkme. Il primo qua.demo venne fuori a 1Mt4 del '51. In altri temJ)i Sinf.sgallf si era pre.,entato alla critica (non al pubblfoo) COl miniucolo • puce d'oro> di Schcfwflkr: 18 poesie. Co.,l altri: Qua,imodo. De Libero, Gatto. Lo ~~~fd 0 d~i :,1;;,.v: :~~r! f:c~~a~:O~ ~i~an:e~i~!~ lmUrlul, ma per not entrambi utlli.ssiml. La poesia non ha bi.sogno dl gro.t.lli volumi. Poche pagine $0nO indicaUve di un gruto. di un metodo PocM pagine ba.ttano a indicare unii voce nuova. Se C•è. be– nln~.-:,. Flll'.lli conoscere è abba.atanza facile. (E' dif/icile farn a.~arek Del rut.o è sempre .lltato CO.lii. Ma la. :ito. ~efi;::g:e i~te ~=~-divenute Da. qui. la neas..rltà di rico,rere a una tipografia una qualunque tipografia. artigla.na come ce ne .sono ta1lte a Roma. che fo»e attrezzata per U no.stra lavoro, fn verità aua.t mode.sto dal punto dl vitta tecnico. E molte ne girammo chiedendo a tutte un preventivo. VOievamo sa– ,nre quanto ven~ a CO.lltareun quaderno di 16 paofne formaff) 10 per 16, tiratura 300 copie. con un clicht dÌ copertina per un di.segnino, I centhnetrl per 3. Tutto quf. Per il dl#gr,o di copertina cl rivolgemmo al no.stri amici ptttorf. Ci fu, tori. la collaborazione di Purificato. Omlocioli. Vupignanf. Guttzuo, Buratti. Greco, Zlverl, CfarTocchJ. Ta.stdldi, Falzoni, . Anna Salvatore ecc., a manoa mano cM I quaderni del. Canzoniere 1Mn.tilm.ent6 venivano fU,Orf, Alle OttQ poesie Jn dialetto UIJU,tt' df Cuore Vivaldi segui la mla Ca.senna 1960; pot u.scirono le Odi di Ro– berto Mor.succt, La Nave e La Veglla di Orla,uk> Pfer Capponi. Il mio qulUt.lere dt Giooonnt Vento, L'aVVffl.ire non è la guerra di Renzo Nanni. I poet.J tnuolono di Gaio Fratini. Rapporto di Gino Baglio. Quaderno d'amore ~fu~/iuJf/:mf e~ag8 1 'o O :!ak~ù Leu~:~ 11 ~1 D:nn:g:in~Ì Glu.&eppe Za.garrio, ~lorl d'Jmprovvl.so di Gtovannt Glu• dlcl, Fioraia bambina e Speranza e d~ttno di Alberto D • M • h• • 100 en1e 11n orno ME!'fICHINI é noto a I Pil.l/r:ro Va.i Not~o~, al co11ft1u1 Italo-fugo.alavo, ,u,l 19tt. Atlua!– me111e riaiede o Udl"411 (viole Ve• Jte:la, ,U/1), dovo iJ1.tsgno cd e.scrcUa lo pro/0.talo110 olonia/1- .etlco. Ha pubbllcoto I 1091101111 vohoneitl di poo,la.: Sette Poeate– (Alt,e,rocca, Ter111, J9~3), Cugina (L'Arcitolio.110, Spoleto, 19HJ, Ho / :;d~~:C~ C:,~~:.g~u':n~::";;:;;, t .. Patria del mio aangue (Arti gro.- ~– ftc11e C11feao., Udi11e, 1950), Unn pftt casta luce (Il Con:onlere, Rom o, 195t), Via Calva,.lo (Qua·. • derni di Momenti, Toritto, 1953). VIAZANON La pioggia tamburella sulle tende delle baracche, il vento ti t mpiglia l ricordi stasera che Indovini l'autunno al volo basso delle rondini. Muovi dritta, lo scroscio non ti tocca. Difende le tue ciglia una mano, una ciocca del tuoi capelli biondi. Ti fa salva la svolta che tl esilia alla mia vista. Dolce nel petto è un bene d'altra volta, canta armonioso un attimo e si perde. La via s'attrista, insiste anche più fitta la pioggia, non rapina le tue Impronte. E' 11tuo fiato che sibila alla griglia del canale accidioso, al parapetto del ponte? Se ti sporgi, l'acqua ~ verde. STAZIONE D,J FAENZA Ci scaldiamo stasera contro Il fuoco che slmula oscillando la lanterna del ferroviere, e forse in questo gioCO ha festevoll foglie anche l'Inverno. E' tardi e non consuma la lancetta il tempo sul quadrante (gli fa lume la bragia rossa della sigaretta). Tu sola ml difendi dalla noia: la tua dolce figura un po' stordita si stacca dubitosa dalle mura, è già ritta alla porta dell'uscita, muove zitta fin sotto la tettoia. Noi'\ la turba la furia del nevischio né il tumulto improvviso del binari in questa notte che prolunga li fischio delle plgre tradotte militari. DINO MENICHINI "*' Gaio Fratini GA 0 IO FRATINI è n<Lto o OU!t\ di Pieve (P"1'W,ll<L) ttel 19!1, Vive <L Roma 111 vio Valpollcello, J6. lla pubblk:0-to ptt le edl:/0111 de c lJ Can,011iere > un llbretlo di ; poeale I pQetl muoiono col quale • ho vinto il premio rio.::lonolo e Eatot• Petore-,e 195t >. (iiorglo C<LprOMI (Lavoro Nuovo del 14 ottobre l95t), Ore.et• Macr, (Rac– coa:Utore del .t ottobre 195t), Lu– clono Lulal (PoPol0 del rs feb– braio 19$,) /ta"no tra gli oltrl aottoll"ooto i c0-rat1erl dello aua poe1lo. E' ,toto '""erlto 11eJl'a11· tologla Quarta. Generatlonc a curo di Luciano Erba. RICORDO DI GIANNI dedicata alla -memoria del poeta Gianni Bartoli-Avveduti morto im– provvisamente a Roma il 13-2~1953 All'alba una poesia sognai di scrivere con la tua mano lieve, Gianni, ed era tra amici un ritrovarsi all'ora nona d'umano appuntamento sotto Il faro tempestoso del ring ove batteva sempre più forte il cuore ... Era la notte fine estate appena scesa dai colll sull'arena al braccio dei crescenti falò che un cupo approdo 1 tuoi occhi sul volto del ragazzo folgorato Incontrarono. , Quel dieci secondi d'agonia! l'Idolo ucciso che poi e al giornale> invocasti con mani abbandonate ormai sopra l'Insonne linotype d'una storia fatta piombo! lungamente schivandosi due puglll Gianni, vorrei danzassero stasera In miniatura (al gong muovono In alto le braccia, di colpirsi hanno paura). e DI, all'uscita faremo un po' di strada Insieme?> Ma tu l'esile Frattini. Add!o nllo Stadio di Gianni Bartoll A.t1Vedutf. Es.Ilio sull'HlmalA.!a df Marfno 'Piauol/a, Amicizia al l)f~ 1 p:~ fJg;sc1iFi!~~·d.~o~ 1 adivii:cf~:gmJor~~~in~'. Vin Etruria U di Franco Simongini, Il PRcse perduto di Sa:VdrloCiattlnl. 17 poc.sle A vederli tut.ti in fUa di fianco all'altro. quuti colore diverso e con f reti mo.stra di sé. J\fa 110n .si creda clic non costino sacrificio. Un quaderno per noi costa sempre due I olte: una per Jarlo. per .llcrlvcrlo. e / 'alt.ra per pubblicarlo. . li Ctmzonlore, più che una easa e<litrlct.'d una te.stata dJ rivista. I m.ano.,critti vengono letti e ,clezionatl dalla direzione del Cnn7.onlere. Non tutte le JX)e.$te presentate 1)0.ll.ll0no usere pubblicate. (Forse non tutte /e poe.slP. pubblica.te pos.sono essere presentabili). Ma un criterio di scelta e.slste. naturalmente, Non .si tratta però di al– cuna dl/fercnzlazione di carattere pOlitico. JVei Canzo– niere Jigurano autori di diversa provenienza politica e poetica. Nel Canzoniere csl.stono poeti e ba..llta.Cta,c,uio. firmando il proprio lfbretto . .si rende responsabile di Quel libretto. Non è una scuOla Il Cnnzonlere. è ,enipll.cfmente una raccolta del lavoro poetico dei gfova11i che in oueati annf a Roma $1 .sono uniti attorno alla testata di qu'c.sta ideale rivf.llta di poe..slaclic e.,ce sotto forma di u11qua- derno al me.,e. .· 1 poeti la110rano. cla.scuno nel mOdo che preferi.scc e .seguendo l'lndirtuo che vuole, per portare alla .storia deUa poufa il prOprlo documento, la propria tut:mo– nfan2a di vita. Ed anche la propria personale e&perienza. Que.llto conta moltusimo, a nu~ avvi.so. Niente impo.s1- zlon1 o .llCopcrte di formule e .scuOle. Naturalmente c'è un fond.-0 di realt4, di veritA. che ci accomuna. e dal i:~~;::!~-1 n~~rtJfJdk Moad~iò~18~!s~od{ ,;~~~d-~t,~~ E' prcferlbfle lasciare ai poeti la libertà di uprf– mcni. Se .llbagffano lo capira,1110 da .soli. Jra àieci mes, o fra dieci anni. Se avranno la ventura di continuare au questa strada. Per una eventuale bibliografia .ll'Ul gruppo del 1]0Cti dd Cnnzonlere, indJchlamo le .seguenti note critiche: A. Boceut. Il Mondo. 19 settembre 1953; Mario Bo.seUf, Galle.ria, marzo-maggio 1953; O. Macrl. Paragone. giugno J953; O. Macrl. Oat?.etta di Parma. 2 ottobre 1952; M. ~1l~~':ra~iri:n::Ctef:5~~·0~ J~~d/~~a !eu~i::::: 5 /uolfo 1953; L. Sollazzo, 0Dl:à di Torino. 8 novembre 1952; G. Ravegnani, Epoca. 16 agwto 1953; F. Co.stGbile. La Vla. 6 gi•,ono 1953; V. Volµlni. Ricerca. J Settembre 1152; L. L.. Il Popolo, 7 agosto 1952; V. V.. Clvlt.a6.. feb– brato 1953; G. F., Avanti!. 4 agwto J953; C. M .. Idea, 16 novemt>re 1952; M. G.. Il Quotidiano, 23 luglio 1954; R.. T.. Il Messaggero, 2 luglio 1954; ecc. ,.. ELIO FlLIPPO ACCROCCA. lancefta del cronometro già guardi nel suo tremore correre, ml gridi e è tardi, è tardi>, ridi e t'allontani verso quel tram che .fermi con un &esto breve ln un'aria di stecchiti rami. ADDIO A PERUGIA Città fiorita silenziosamente sull'onda d'un quieto albeggiare che viene da Assisi levando maestose vele, In un confuso andare del tempo, Insieme alla ciurma errabonda dei primi voli, su te sbarco, o terra di naufraghe bellezze e di placati ossari entro ~ucorl d'alberi mormoranti. O emersi dalla nebbia canipantU di PerugJa festosi come dadi rotolanti nell'aria lungo ti vario discendere dei viali! E che nuova beatitudine Il auono ctell'ore sulle sghembe ~~~~è ~~c~~~6° J~~7irC: 1 ~etI: fi~la nebbia di Piazza d'Armi che risale dall'Infanzia a sfiorarmi? Su vetrine d'empl negozi già piove l'eterna uggia dei soldi contati e ricontati ... Addio terra d'albori naufragati! GAIO FRATil\, "* Roberto Morsue..-i ~OBERTO MORSUCCI ~ noto a Roma nel J9t9, ed è morto a Flren:e noi 195t. Pstbbllcò 111/le nuiue Mercurio, La Strada, So· ch!là, eoc. Vl11,e, "el 19.f1, li prr– mo Premio ex-aequo a,i OoMCorso di Poe,10- del Fcatlual di Flrcn• u. Co" la tragedia Scmlcòrl, noi 1950 uJ1140 Il primo premio por 1111' Op"1'a reo.tra le rd Co11co110 /fo.aio"ole delle Olimpiadi Cu/111· rall. Fu .eg11alalo al Premio Viareggio 19$1 ~r Opero di Poealo. PER UN BAMBINO POVERO VISTO. NEL CENTRO DI ROMA Straccio lasciato ai piedi del muro comparsa usuale alla frct ta del tempo occhi morti e durezza senza planto. All'ora di notte, quando I lJiala"z:-zl si ritirano dal magri stinchi nudi e le chiese ripongono I pezzi di velluto non resta che peso e spazio tramortito per alzare di un tumulo la terra. La terra non sente pesare ~ssuno ~fi~l'~i~~t~~: ~r !~~~~~o a~~iJ~(r,rlgldito qui dove le coscienze si fanno notturne temendo. il giorno, dì dover geme.re sui cani abbandonati d'ascoltare le tossi di sangue d'Imprecare al grandi alveari d'aria Immota, nascoste nel sonno dei lampioni fino all'ultima stella mattutina. . * Domani mattina, quando riapriremo: .forse ,le madri son queste madonne di legno e il padre quest'uomo di marmo? la società ·e la scuola uno schizzo d'acciaio sui visi bassi per non esserne Investiti, cui siugge per sempre sugli occhi spauriti, il cielo ristretto sugli alti tetti sghembi? Domani mattlna, con le chiavi in mano: che daremo? una manciata di paura all'angolo dove tn eri, con ima nuova pena di non !are più a tempo a scansare il presentimento? * SI avvolgeranno I colonnati bianchi l mercati e I trofei con veli da lutto senza pensiero di nasconderci. Bambino. In questa città riconosciuta eterna per cupole ed archi e lontananze accese verrai un giorno calmo ad osservarci, gracile figlio dell'Apocalisse: . quando anche noi avremo fame e le mura cadranno per sempre. Nessuno salirà sulla terrazza le puerpere saranno abbandonate nel loro sudore raggelato; sopra gli ultimi pentimenti cadrà su noi il tchlbUe pos~esso de!Je trame infiammate crollanti dalle alte baslllche. e uscirà con un urlo l'or,rore del nostro secolo dal nostro costato sfondato. ROBERTO MORSUCCI Biblioteca Gino Bianc'o 1JX lllAESTRO DELLA CRITICA ~ Vltimi studi delMomigliano * La ricerca di guslo si nrlicola sul cri- terio della npprosshnazlone interna di ALBERTO t'RAT l'INI Un lntere.ssnnte rapporto che mtmchl 60St.&.nzialmente di un l'opera crlt!cn di AttUlo Mo• metodo: per lut Il metodo sta inigllano propone plu volte nl critico come In pocUca sta nlla nostra meditazione è quel• nl pocla: non può essere qual• lo che nessuno studioso serio cosa dJ pretl.."-50, W1 modulo può eludere nella Interpreta- pn.-costJ.tulto. uno 5Chema va– ..Jono ed jllustnWone storico- Ilde nel casi pili dl&pnffltl. An· esteUcn di UD testo: e cioè Il che In critica. cos1 come J'na rapporto fra gusto e metodo. intesa Il MomJglldno. è W1 o– Si sa come Il Momlgllano fosse l)(ra d'Invenzione e li Ja\·oro alleno da ogni siStcmat-1.smoche da c.c;sa via via si concre• metodologico e scettico sul po• tn non può costituire uno sltlvo apporto della teoria e- stompo ultcrlonnente valido. !\:1c~r1t?c~d~~f::rin~P-~flc:,: ~-~~~~c~ènS:rn~\~~/~~~\~ nella camtt.erl7.zazlone delln cui Il Momlp:liano sembra in sup personallti\ e del suo stile prt\'a!cru:a atte.neI'l!.I: ra,'VlcJ– sl è prcvalentcmente Jnslstlto namento progressl\'O alle rngio• .-u1 fondamento &en.<;lbillstlco e ni pro!onde di un·opern, a,'VI• lmpre.'\Slonlstlco della --sua In• clnnmento che. nppllcl\ndoai al dnglnc. sulln enrenzn di sue testo. miri dnlla forma alla BO· chi storici nelle sue delicate stanza. oon un raro .senso del e sottili esplorazioni, per lo più concreto. per cui In ronna Jnte– mnp;lstrnlmente condotlP In sn vitalmente non può non Qh~:SVt~ fil11 ~:~:,.~it~:J~c:.· ~~l~l~c~~!~~d1~~~a sl~i:~pe: blamente dn un fondo di veri• non fare che W1 esempio. come ~1eeh~~rg~n~~m~AJ~~I;.- ~~m~.s,ls~i ~mj.!~t~m:~ to lo svolge~! di ouelln t'rltl· nmorosa fatica del critico - ca - ha parlato di estellsmo le Istanze morali glano fine• sentimentale e di cfilolog!a mente Rccertate mediante la In• ~:~IJ:U:e~~~~lglia°nno u~a;;~: !f-!'C~etazlonedel vRlorl e6pres- so di estetica rellglo.sttà e cer.- Mirabile ,oonfenna. purtrop• ta attitudlne mtstloo-contem- po l'est~a. delle doti sln- Cl~:~te~aalf~CC::u~~gi~~~- ~~la~d~l :~i~ta~~l -;a:1~ mlt.lche. della critica contemporanea - Per tornare al rapporto irtu cl offre un suo volume po.stu– sto - metodo di cui abbiamo mo. di ~cente apparso. Ulti• lntzlalmcnte fatto cenno, nat mf stud! (La Nuova Italia, rebbe. anche da certe Indica• 1950. Lopera raccoglie studi ztonl teoriche e consldernYJonl di varln datazione e diversi autocrttlche che tnlorn &! in· per ampiezza e Impegno: ad :~f!::g n~~~ P~t~~~zfi~~ ~:C(~~ll~~~~. snJ~~~~oif.:~: del suo ·1avoro sJ affidasse al nunzio) si alternano \•elocl criterio di una lettura libera e pronll in chlnve p&lcologica. Ingenua. dove l'accento batte sottili rlcognlzlonl dl. gusto che dC'clsament.e sul gusto, pre• non escludono un plu ricco so- t1elndendo da una più rigorosa !~~I ?br~fte~:i1co. e uufg~ tuna df Dc Amici.li, U fanta- 1/e di Cecchi. Un carducefano anticarduccfano (T ho ve z,. ma lettura li ( El· Pancrazi e Il .suo tempo, ecc zevlri pag 2'1)? Non ha egli Molti scrlttl nacquero come ~~1Uac~t1~iAe~1l~e~co~~:6~ 1 ~~ ~r~~~ 1 ~t-Ì t/ru~~T'!rl~fin~.ro~ terpretntive. chè In sede di ~n:~~~ P«ice~~!ra!~~:f. 1 gtorla letterarin «I !atU mate• In erizlone critica de J Reali 1n1,,tlcnmente nccertnblli sono di Francia al romnnro palaz– pocht e le conclu&ionl relnt.Jve zeschlano J fratelli Cucco/I). ft_d lma quutlone particolare Ritroviamo sotto certi aspet• 51 spostano IMIeme con li pia- ti 11 Momlgllnno degli Eluvi • no generale della cultura li? E n' (1945) fine «de..'W::rlttore > e dunque la problemntlcn storl- quasi • conven;atore li della ca avrebbe un·tmportnnzn tra- critica. che tmtln gll argo– srura'bile per questo suo conti- menti più dlsparntl con raro ~~o N~~8\!:r~aars~u~s~~~~f~: ~~li~ ~o.su ~l~~;;;a:1c~p~ ~: che. pur diffidando di ogni pro~ fn~ 1ufnr!1~or~~rl2 :in~h!t111~ blen::aticlsmo troppo Invadente. « toglio li glomnlistlco 6f veste t>VltA umi crlstnlllz,:n7.lone nn di· Inconsueta nobiltà. Nesso• tlstorlcn - nemmeno per lui na concessione nd una allusi– è stato lnfnittuOllO Il magistero vlt.Aconcentrata. ad una ar– croclano - Intendendo come chltcttum ellittica del discorso· anC'he In poesia IIC\'itl su radi· già In nitra ocra.,;,lonc.del re: cl storiche anche se tende poi. sto. 11 Momli:t:llanoaveva gnr• nel suo rn,:rgiunto equlllbrlo. a bntnmentr ripreso. rom.e de– sollevarsi In un cllmn metnsto~ bole,.zn e capriccio. la tenden– rlC 'O.ad un valore e ad un si- '-O. dl certi critici nd lU1 mo• i:;n.Jfkato che trn.sccndono In dulc, più libero cd estroso. Je– sun gene.si. glttlmo In nitro campo. Com• C'è In realt.-\neJ nnlsslmo lfl- plu;.-.h•nmcnte In questi Ultimi voro Interpretativo del Moml- _ studi prevale la m.Jsura dello gliano - suu·arco della sua eluvfro: mn sempre aJ supera impcgnatn elaborazione e ma, l'occnslonallh\ del discorso di turn?Jone. dal Man.ioni. 11ca• lnronnn2ione. e la 6CtDpllclt.à polovoro. al Saggio tu l'è Or• dell'e.,,presslone congiunta ad lc.ndo Furioso». dalla Storia unR rara for"La penetrntlvn. della letteratura italiana alla forma l'eremplarttA di questo Introdu.:fone ai poeti al Cln• st.llo. duttile. sobrto. lucente, Quesaggi - la ricerca di un va- E anche qul la ricerca d1 gu– lore che superi. nell'opera poe, sto si articola sul criterio della ri~~~~~~ 1f 1 c~~:'~f 0 a~~~ ~!f::!T: 1 ~!~~;,~ delf~~:u~: ne ad \ma continua arrettuo- tn1,fone pslco!OR1cnalla carat• .sn nderc.11:,:n con l'opera. con H ttr.zza,.lone estetica, dalrua• tcE-lo.con la « res » poetlcn (e m~ delle parole. alla lnt.erp~• In questo i;e:nso si JX)trebbe ts\zlone di una personalità: ptirlare. come fa n Trombato- singolare prci;tlo di una critica re. di I' critica reallstlcn ») ciò che-nella ~lolteua del parlato AAspesso celare Il maturo di– ~~~~ della pro&pettlva sto• ALBERTO FRATTINI Domenica 5 dicembre 1951 ,. Una. rara lmmqine di Huyi,man.s LA tJHISI ltEL ~ATURALISlllO ,,I \I • HVJ ?SHA.NS sulla vla di Dam,asco di VITTORIO ORAZI Le prtmc armi, come scrittore. Huysmans le fece con la critica d'arte. Cominciò nel 1879. Nel ritagli di tempi - non piccoli - che gli tucJavano t suol doveri dt Impiegato al Ministero dell'Intemo. a Parigi. Il gio– vane critico esercitò su ,•ari glomall la sua sua at.Uvlti&:nacquero CO& t • Salons .1. Il Naturalismo era venuto ad abbattere le vecchie convenzioni del Romanticismo. ed al rlfle5SOdel nuovi lutnl Huysme.n~ gludt– cavn l'opera d'arte. Il brillante critico ebbe succeMO,,anche perchè Il suo giudizio na• sceva nel suggestivo clima d'un mtstlclatno est.etico. • Ma li Naturalismo si era cacciato In un vicolo chiuso: era condannato a rlpeten;I, col suo formulario pseudoscie.nt !nco dJ sl– tuazlont. di tlpl. di r16oluzlonl legati ad un reo ed artificio.so detcrmlnf&mo. Huyi;mans eh~ - partecipe delle .-soirées » d1 Médan - aveva &eQ"ullo Zola cd l suO! epigoni. e con « Les Socurs Vat.ard > e COD « En mé– nnge li aveva preso la loro strada. eapl In tempo che per sopravvivere bisognava usci– re da quelln • lmpas&eli, e - messi da parte I frutti della sua esperienza naturallsl.Jea - pensò di narrare avventure d'anima. e- 5lendendo - per co.s1 dire - ln sun fortu– nata crtttca del «SalOWJ > di pittura ad una complessa. vicenda ~cologica. E oreò una fantasia che, concepita come novella.· 81 ampliò poi - qul\sl Inconsapevolmente - In un romanzo. Nato senza Idee.preconcette e senza rtposte lntenzionJ, • A rebou.ra • prendeva vlt.n COtneatto d1 evasione da una letteratura senza U8Clta. e dinnanzi all'Au– tore si poneva come Il .mC7.ZO plù Idoneo per manifestare pienamente' le proprie idee 1n tutto d'arte e Jn fatto di cMtume. La materia del nuovo romanzo - antJ– naturnlLstlco e nntlspcrtmentnle - Huy-· sinans l'1weva In sè, nell'Intimo della sua pcrsonnlitil singolare e nel suo corredo di nvventure .spirituali ed intellettuali, e an• che nelle sue potenziali reazioni alramblen• te sociale e letterarto di allorn. Ou.slt\\'e Kahn scrtsre che fu Malltmné a presentare Robert de Mon~ulou al gio– vane scrittore. e che questi abbozzò Il pro– tagonista del romanzo In gestazione n r,o– mlgllnnaa del rarnnnt.1s1lmo esteta e In parte a somlg\llU\7.8dt un n.ltro singoJa:t individuo, ti romam;lere Jean Lorraln. Il modt•llo o I modelli possono aver contribui· to a creare un t!J>O, ch'è v :lvts.slmo.ma ti protagonista vero di « A rebours • - 11du– ca Jenn des Esselntes - 1 1 1\Demico e nervo– so «genttlhomme e.sthète ». l'Inquieto e ra• zloclnnnte cultore di ogni artificio e di ognt eleganza è lui. è unicamente Huysmans. 11 tere.ntaselenne « ministeriale li. celibe, dallo umore acido e m!Mntroplco, dall'espres.slo• ne sardonica. gran lettore e paziente ri· cercatore d.l !ncunAboUnelle biblioteche, che. sollecitato da una fonnidablle carica di dl– sg11sto per Jl secolo borghese. faccendlero ed utilitario. si rHugta I'. dans l'llluslon d'ex– travagantc.s (éerles. vlvant ... dans le sou– .venir évoqué d'époques plu.s cordlales •· E sarà proprio questo d!F.gu6toa sugge• rlri;:U. quasi come una ritor&lone a tanto supert\clale e plebea naturaleua. l'artiftCI0: W1 aristocratico, Inesauribile. sistematico arttncJo, mol.Jvo conduttore della v:lcend& romanzesca. originalmente Imperniata e CO· stantemcnte tenuta su di un unico attore. con le sue molteplici esperienze psichiche. Intellettuali e momU. Alla «volgare» realtà celebrata dal na– turalisti. egli ha oppo5~0 una super realtà.. che non è però gratuita fantasia. fine a i;.è stessa. Huysmans ha un problema .umano d& risolvere: la d~perata J1,cerca di un a.s• soluto attraverso· le sensazioni e le specu- lnzlonl Intellettuali. ~ Des Es,etntes &i pale,ga costantemente at,. tratto dall'aspetto «artlsttco• del Cattolt– eestmo. do.Ilemanifestazioni de) culto e del• la Jlt,urgta: pura curlos.ltà di Intellettuale e di esteta. tuttavia. I primi gl.ntomi di una preoccupazione religiosa, e specUlcamente cri.Stlfl.lla. si hanno solo nella suggestiva de- 9'.rlzlcne della «stanUl da dormire li dello appartnmEnto di Fontenay, la raffinata te– balde del 60l1tarlo duca; ma è una cella ascettea vil1lt.ata ancora da apparizioni de– moniache. quella. C'è altro. però, O~ Essentels si sente tal– \'Olta Illuminato da una specie di <stato di graziali, da UD& t:lndescrtttlblle» dlspo&i– zlone d'animo In cui crede di ritrovare la !ede della sua infanzia: e gli ,sembra di andare • 16Untlvamente li verso la religione. Ma in lui fa difetto lo spirito di umiltà, ed ccn05eerà rom della grazia, l'ora 1n cui è riluttante alla penitenza: dl&pera: non tutte le verità interiori 61 tra.sfigurano in un'unica verità essenziale. E l'esteta e lo Jntellettuale si Jngolfn In una lnchiet.t& storica per econosoere > la ventl .rellgtosa, Interessante la sua dis.sertazlone ,;ulla Jet– teretura cattollca): ma è fuorviato dallo &plr-ndoredella • leggenda li ertstlana ed è OMCSS!onatodal fascino della convet'6lone mL~Uca- del • coup de !oudre de la rell• gton li - di cui considera l'essenza • magi• ca». Le capZlose deviazioni del protagonilta di I' A rebours • non preclusero la via di Damasco ad Huysmans, una 5egreta prepa• razione al futuro convtto divino doveva sin d·auora essere In atto. Dal naturalismo teo– rico s·em av,·lnto all'esteU&mopuro. pot allo estetismo decRdente. Infine una mlstlca del– l'estetismo l'aveva preso nelle sue spire: n passo al misticismo estetico cristiano (u per lui una logico. conseguenza. uno sbocco na– turale dell'Intima sua religiosità. Otto anni dopo la pubblicazione di • A re– bours li. Huysmans {aveva frattanto &eritto « La-Bas li, nuovo esame di coscienza) si ri– tirava, converUto e penitente, nella Trappa d'Igny. «A rebours li è rimasto come Il satanico e fascinoso bre,1ar10 del perfetto Decadente; documento i;,rtnclpe d'un atteggiamento in– tellettuale e di una crisi di costume: rna. ro– pre.tutto. documento umano. slngolarlsalma premessa ad un avvio vef'g()Damasco. VITTORIO ORAZI

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