Fiera Letteraria - Anno VII - n. 46 - 16 novembre 1952

DOMENICA 16NOVEMBRE 1952 LA FIERA LETTERARIA Pag.5 RICORDO DI UNO STOJIUCO Pompeo Molmeuti a Venezia ANATOLE FRANCE dopo centocinquant' anni di GIIJSEPpE ORTOLANI J[L fj;fj; JOORNAJL~'!J DI STENDHAIL JlNNAl\l'\.ORAT(l> STENDHAL Ha ragione Olga, Lombardi quando scrive che chi cono– scendo Il Journal legga I ro– manzi di Stendhal non può non riconoscere di fronte a certi pensieri e annotazioni di stati d'animo, persino a co– struzioni di ambienti e rap– present,azlon1 di fatU, quelle che sono le costar,.ti del Jour - n.al stesso: la minuziosa e at_ t,entlsslma rlcerca delle deter - minanti di ogni parola e gesto, 11controllo interiore, la tensia_ r.c mal allentat.a della. volontà. Ma prima che nei personag;i, queste costanti agiscono in Iu1, Enrico Beyle, e il Journal ne è la. drammatica rappr.;.sentazio. ne. In realtà il diario d'amore, di cui Olga Lombal'di sotto– linea. con questa traduzione tutto l'interesse, è lettura rara e prez.!osa. Che lo sappia, questa scrittrice è nuova ve– nuta fra gli Stendhaliani, la sua devozione per Bcyle non è un culto ldoJ-atra ed esclusivo questa. amab!le dilettante. cen_ to leghe lontana, dal fanati– smo di certunt. ha un scn-50 troppo fine della m'.sura p?r -liotecaGiflo Bianco Delizioso eclassico d cumento di una vita cedere al partiti presi delle ammiraziont forzate. Ha sim– patia, ecco tutti, per lui, per 11 nostro caro Bey.e, e indulge sorri.dente alle sue malefatte, e non sl scandalizza. se egli si dimostra cosl, diciamo, lmpru_ dente. Conosciamo certi ~crlt_ , tori che hanno Il gusto delle rivelazioni piccanti e sott.oll- neano con grosse frasi le gran– di. tlrann~ehe p3ssloni degJi uomini celebri. La Lcmbard1, ottima saggista. ha d nna.nzl a queste pagine un tono di rL guardo, le presenta ccn garbo. le analizza con mis.ura., ne ca_ va fuori con èlst!nzione pia– cevoli con.fess1on1 e tutto il s<>strato di un problema psico_ logico In ebollizione. Il f": to è che Stendhal, oome Molièrc, prende H sUo bene dove lo trova. Che importa. e che ci importa? La. conjotta ml'lrale di un individuo non ha lnte– resse, è vero, che per l suol contemporanei; la pcster'tà non enka in tali quest!onl, non ferma che l'aned1oto: una tara morale dlvlen pretesto a rl!1essionl sul meccanismo del– lo spirito umano. Del resto, gll ap;>rezza:nenu morall son qua– si sempre improntati a gret– tezza; creati ln vista dl una preservazione sociale, so1vJ re. ncralmente sommari. e non DI' RENZO FRATTA ROLO tengono conto delle circostan_ non quado è proprio neceua– ze. Gli è perché In rari cas: rio. Lasciamo correre. sono istruttivi. Per Stendha 1 è La parte del ctiarlo che la altra cosa. Non è un Jettera,to Lomb8J'dl riesuma. cl offre come gli altri. Se ha. amblto ugualmente delle intcressantl la gloria letteraria ha pur rl- scoperte sul suo autore, St.t!n_ conosciuto che non ha il ge- dhRl innamorato! Stendhal nio comico. e non l'ha più rL estremamente vivo, robusto, cercat;a. I suol contemporanei energico, allegro, 'diventa in e: sont trop bétes pour le com_ quegli lst,,a.nti e: muet. immobL prendre >. Il mestiere di scrlt- le, stt~plde, peu almable et tore gll sembra avvilente. Pub- quelquefol offensant è. force b1ica le sue cpere con pseudo_ de dévouement et ct'absenc-e de niml, quasi mal le firma. Scrl_ rriOi »: l'ùudacla necessaria. gh ve e pour se désennuyer le fu.eva al momento opportune mntln ,, s~rive e sous la dictée semore difetto. I e: téte-à-tè– de son coeur > una specie di t.e »·erano silenziosi, imbaraz_ diario del suoi pensieri; il suo zanti, nell'istante decis;vo il terrore è d'esser preso per un timore di d!spiacere lo µara– uomo istruito, ha paura di es- lizza.va. Vedet.e cosa scrlve ser pedante; il pedantone t.e- della Contessa. Palfy: e Un desco, con le sue frasi riempi. passo di" più e mi sa.rei brucia. te di citazioni e irte di vlrgo- to le cervella· piuttosto di dire lette, e senza dubbio e: l'ani- a una donna che forse ml amo. male• al quale più egli teme che l'amo anch'io. E ho ven– di essere paragonato. A questo tatto anni e ho corso Il mondo r:gunrdo. Nietzsche gli assomi- e non sono senza carattere>. glia. I libri di Stendhal, se è E' allora ohe deciso a finirla vero quel che ci d!c;ono, ras- · mette per lsc.ritlo ogni cosa, somigliano a quella che dovet_ con la. secchezza, la pulltez– te essere la s.un conversazione, za., l'esattezza, diremmo, di un fuoco d'artificio abba.glie.n. un rapporto ammin!stratlvo: te di mass!me é di osserva- e Dolt-11 ou ne dolt-il pa5 zion1. E là che va t.rovnto 11 ,a.voir Ja duchesse? >. E µortò segreto fascino che egli eser- nell'esame di tal grave qU'Z'– cttava.. Ma In una conversa- stione le sue abitudini metod.L zlone un uomo di gusto ncn che e quello spirito di chiaro. fv:-nisce le sue referenze se veggenza che gll fece sccprir~. forse Il solo In quel tempo, che oa.ru , il gran 03.ru , l'au– siliario e li servitore In appa_ renza devoto di Napoleone, aveva nella sua vita qualcosa da nascondere... SI sa. Sten– dhal s'ebbe la sua Duchessa., U :egame, al solito. non fu di lunga durata, ma fu una beL la avventura ugualmente ed egli le. oollocò tra le grandi -passioni della su" vita. E' un libro delizioso, Indub– biamente un documento di vi– ta. Non solamente perché proiet.ta una luce inattesa su come Stendha.I concepiva. le passioni, ma anche perché fornisce un esempio del modo come egli le analizzava. E' convenuto che 11tratto slgnl_ flcativo del Beyle è lo spirito d'analisi: la questione è stata spesso oggetto d'esame, ma ci si è lasci9 ti prender spesso d" gran confusione. Il bisogno di analizzare, s'è detto, è la ten_ denza che ha. più tlranneç;– glato Stendhal. e lo si pres•n_ ta che moltiplica le esper!en- 1.e, che complica I suol piace– ri, e ohe si avvia verso li più desolante nlchtl!smo. Senz9 volerlo la legeenda fu accre– ditata dal fran"ese Barrès. La mR&Simade l'c:Homme libre>, e sentir le plus possible en s'a._ nalysant le plus po5s!b!e• •emb,ò U colmo del beylismo. VI son degli analisti di tal sor_ ta., ma è principalmente t.ra gli ipocondr,ae1 e i mela.neon.e~ che essi si incontrano, in ge– nerate presso gU esseri dal sangue povero che ha1mo or– rore dell'azione. Questi mala_ \!cci Incapaci di a.glre predi– cano dolorosamente la vanità dello sforzo, si raccWudono nel limiti del loro e lo ,, per Incapacità di uscirne. Procu– rano di trarne il mlgUor par..!- ~lf~~b~ l~r~re~v~~e ~e~: ziont ra!flna,ndole con l'ana. lisi. Es.5i gonfiano smisurata– mente la loro persona al pun_ to de. comprendervi tutto !'U– niverso. che dlviene per es.si una serie possibile di ,st<ltl d'animo, una .sorta d'album su cui lasciano erra,-e degU sguardi morenti. E questo spettacolo sembra loro in buona fede, unicamente degno d'µna creatura delicata. Sten– Òhal non concepisce l'anall51 allo stesso modo. Pensa e di– ce che aumenta le nostre pene e diminuisce I nostri piace– ri; si guarderà bene, dunque, di propo:~la come uno scopo. Se nmpi"l!'a è un mezzo di cui usa per non sma.rrlrsl neL la caccia alla. felicità. e per lU! la. felicità non consiste nel passeggia.re con la.ngu0!'8 do. lente nella cinte. ridotta del suo e lo•: nen dimentica di vivere per guaz,daJ'Sl vivere Non presta attenzione all& sua a1ùrna se non quel tanto che ba,tl per non &busare del_ le sue f<icol\à, per ottenere da esse tutto U servizio che poo– sono rendere, e non sperare da esse un servizio che non sa prebbçro fornire. E' conv!n\Ò insomma che senza spirito giusto non vi è felicità possl• bile. Scrive: e La vraie sctence en tout depuis l'art de !aire couver una poule d'Inde Jus– qu'à re!UI de fa.ixe le tableau d'Atala de Girodet, consiste à examlner a.vec Je plus d'exac tltude posslble !es clrconstan: ces des faits •. Ecco la logica stendhaliane., sulla quale spes– so si è ooduU in errore. Essa è, anzitutto, uno sll'umento d'az.lone, non di contemplaZ!o– !'e· Con la sua educazione 1deologlca e '" penetrazione che a,veva di buon'ora. acquisi– ta, egli realizzò In alto grado questa unione, di una. testa fredda e di un temperamento focoso, ohe sl propose come ideale. SI è indugiato spesro su la ana,logia che esiste tra questo carattere e quello che egli da_ scrive sotto 11 nome di Julien Sorel, questo JU!len cosi calco_ latore, cosi prOnto a ripren– dersi lino all'Rbbandono com. pleto. e si splegR la reputazio– ne di essere odioso, cattivo, Ipocrita, che "1!'11 ha pre.so le persone r~onevoll. Ma di nuovo. sulle soglie della mD– rale. noi preferia,mo rimanere al di qua. Questo Jo1Lrnal, ora ripro– posto da Olga Lombardi alla. nostra attenzione (Capr!otti Editore), sarà in tal senso meditato dai lettcrl di gusto RENZO FRATTAROLO

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