Fiera Letteraria - Anno VII - n. 15 - 13 aprile 1952

Domenica 13aprile1952 LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 AVEVA OFFERTO AGLI UOMINI UNA "NUOVA ARTE Motivi pascoliani e poesia contempOranea ._..,,-,..-,;;--------.,DE BOSISLI FECE INCONTHARE Pt,R LA PRIMA VOLTA * tr~J~~~. : 01~~~n:C:: Ciascuno dei derivatori poteva ritrovare nella poetica ~:~et,'~~~!~: pascolian.a quello che gli occorreva non diversamente •Il&vlvlflcatrlce e impersonale: a.nnonle. diciamo oure celesti. Che subito trasmodano nell'In– certo ,·ocaJ!Qno. auando l'evo– ca.ttone rimane sordi\ e era.• t.ulta. Pascoli ed'Annunzi no della poetica pascoliana. ' rrh;è~t,~ 0 naes~~ 1 :~r~\;~ 0~ che nell'acquario della lirica "buona,, del d'Annunz 1 o StabllU,a Que.st. aaorta di rl· chiamo, a nost.ro a vvUiO assai * vatorl del nostro secolo , ft.n dlll.l'lnizlo della forw.nn del Pucoll, tentò di mlnMne le &intomatlco prendono rilievo di PASQUAL.EVANNUCCI_ bui. discutendo e rl-tettando or ouesta or quelln t.corl., le– gat.e allo svllupp0 dclln sua 11- rtea - e s~plnmo che la oo– lemlca lnlzi11tn con lo studio del Croce (La Critica, 11:Clllll\lO– tebbralo 1907) non si plaob neppure col famoso referen– dum della Ronda 0921): d11l– l'altra, In modo pres."iOChè continuo, la Poe.sia del Nove– cento ruiucchlò. e In un nrimo te moo a nzi a.sslmllò tot.a.lmen· te, tut.tl i fermenti nuovi che. dal llng ua~lo atti! R.t.~ala. menti più lnllml. la l)()e!Sla del Pucoll aveva orovocato. Que. 6t.a che a.embra una contrad• dltlone i In rtaHà 1• 15l)laoe.r afferra.re tn pieno l'lnnuenu di GIACINTO SPAGNOLlìITI e al avvertiranno meri:llonel– la. POOSlllpiù recente - da Campana sino a Monta.le e Quulmodo - I veri asocttl della lezione PMcollana. E oul * Lacerba.... Finch~. pu.sando auraverso la. JrUUT& mondiale. il neo•umanesimo della R on– da lnt,cntò Il suo re20la.re oro. CC$:,() sia all'aut.ore del Canta di Ca~telvecchlo, sia a tutto quello che era di.sceso da lui. Ma 1A strada batt.uta dalla l)OCSlanuO\'a, pur con le MJC eahi:enze e I 6UOI scopi diversi, non pare avtr tenuto troooo conto dJ questo anth)ase:Otl• smo teorico. E' sint.omatlcO con.statare come p~lo In quecrU anni che il Croce 90l· lsvava un cumulo di opposi· Pubblichiamo quttl'autorrafo di D'Annundo per l'lmport.ntc riudirlo ,u uno del \'Olumt pucollanl più dlacuNI; ne parla A. G. Bianchi In e G. Paacoll nel ricordi di un amico• e del Paacoll 5ullll letteratura del NO\'«ento. Con la &ua appari. zJone nel mondo delle let.t.erc. Puooll aveva offerto una e nuo,•a arte •: cm &embrato Il poct.a che ueva da avvlcln&rc aa:U uomini la poe.sjR. e aucst.a arte - come dls.5e Serra - uoppo lontana dal ne&tro cuo· re•: 11poeta che aveva 6DC:&· za.to la linea accackmlca. dot– t& . f rli;lda. arcadica. dc.Ua no- 6tra tradWOne 00ttlc8, ed of. lrlva per la prima volta e le co~ PoCtlche • per se sU!ISM. Ai'a:luna:lamo una fra~ rive· lauice dello stesso Serra~ e La poesia del Pll8COII i dunQue. ftno a w1 ceno punto. un'arte di 11it1ere:U 9llO valore non è pieno &e non ocr colui che la estrclta In pieno ,. Il Pa.,coll - luclando da parte I almbo• Il. le idee. le :ut.razlonl, I oro. blem! oscuri e <moet che 18&UA ait.lca s'era fabbricati - era riuscito a .soll«:.lt.are. con ia:ll a.ccentJ puri, con la qualità unica del suo cant-0. auel fon• do di asPCtt.azlonc un DO"m~. slanloa, quel desiderio ll\lVoltll morboso di lm;cnultà e di In· ranzla. che co\'f\Va nc;II sul• riti del t.cmpo. Fu l'lllu.slone mRl(Q:loreche det.t.e la sua D0('3la <e Serra e Thovez, scnaa parlare del di• retti discepoli, del continuato• rl. degli lmlt.atorl. sono oul a te.stimonlarlo). Ma. co~ t,.ut. te le Illusioni. durò, almeno nello stadio delle ampllnca• %ioni estetiche, MSal PoCO. A d.1st~cria forse contribui lo ,teMO peeta con ouel suol sc.r1t.tldi dott.rlna e di genti• ment.o. che .sono t.uttl una cu– rtou polemica contro 18 tra• d!J:ione let.tenrta e un In.no alla pania libera che sa di guazza e d'erba fresca. Come sappiamo. proprio nCRIIst.essJ anni. dO'\•eva venire rE,tetlco crociana a. dar COl'1>0.non .solo fanta.stlcamentc. ma lo«:I· camen te e 5Clentlncamente. a queste eslsi:enr.e.trasfor mando un p 1sse iil'.ero fenom eno d i inuto letterario In una oode· rOtSae ,•!tale scoperta. Le ln– t,ulz:Jonl 'P(laCOllane, che nel frattempo si erano adulterate, unite LI son.~1 critici. dlle• gua.rono d'Incanto. Rtt;t.-0 Il po,eta. e· sulla sua produzione \'ennero a misurarsi le armi del croclancstmo, .subito dooo aue.Ue molto tairtlent.l dello .steuo Croce. Non cl fu olù temoo. da par«, del no.stri In· novatori. tanto t>tt.sto si bru· elarono le tappe, di rlcon0$CC• re al PMCOII le ruk)nl crea• Uve dJ un nuovo e llrl1'?Tl0 li· bero .: perchè esse dà veni~ vano ldentlt\cate - e ,t faccia c.a..w alle da te - ,·olta a ,,oJta nel prinelP3ll movimenti !et,. uurt. nel Futur1mlo. nel Cre• pll!cO:arlUno. nella Voce e ln z.lonl e dJ dl.scusslont vivacis– sime intorno al Pascoli, limi• t.ando la sua PoeSla e dcnun· clandonc Il simbolismo. l'lm· uresslonlsmo e il vlrt.uosismo. l orlml Crepu...."IColnrl traduce• vano a chiare }ettere Il oosc:o,. ll"lno n ella leu.eraturn. ituar• dando att.ra, -erso U Pascoli oome a ttraverso una nnest.ra. dtet.ro la auale oltre Il consuc· to p, acsa1:-1:tlo P3.SCOliano- le olocole cose. l'umile realtà dd– la natura. eoc. - si dl.seitnava lo .spirito della nuova J)Of61B. con le sue carau.eri.stlehc ben deftnlte: rh'Olta contro l'ac• cademl8, compiacimento del· la parola e del sentimenti. abbcmdono alla conft6Sione. smarrimento della memorln: e COl!il via. Certo, l'lllumlnnta e tranau!Ua faccia della POC· sia Pa.5COllanas'lngrlg\va, ora, di fronte alle malinconie ere• ou.scolarl; la p_,lcol01tla. era diversa. L 'arte di vivere di· venta.va. ratte di morire alle cose. Ma .se ciascuno del deriva• tori uot.cva nt,rovare nelln pootlca pru;collana Quello che llll occorreva. non diversa· mente che netl'ncquarlo dc.Ili\ lirica e buOna > del D'Annun• :t.10. Poema Pa.rcdìaku:o In t.e· sta. la llnitua e I modi dèllf\ csur~lone del Pascoli ml1tllo· re (plù forse dell'nrdlta e dlffl• cllmente Imitabile lingua dan. nunzhma). sC.f'\'irono n oun· t.ualil.zare Quc,.lì .stMJd'animo. or ora e.soostl. e quauncare Il tono della )oro novità Urica. I temi e llli argomenti oote• ,•ano derivare dal varl Jam– mcs, Verhaeren. l.,.'\forgue.ecc•. che come è noto. erano a\•lda• mente Jet.ti dal Crepu.sc'llul: Il colore dell'espressione, I modi del dettato. appartene· ,•ano al Pascoli. La traJcttorla artistica dell a J>OCtl Ca oa,,co. !Mina non si oonalu.se nel tono alto. a cui fone !"au tore del Canti di Ca,ttli;ecchio avrebbe voluto condw-la, fu 6010 una parabola ohe t.occò term nel· l"oria:a.&mo di una ~la dhtrl• .stlca. dO\'e SO'l)ravv!vevano,ma come o rmai trasformati. RII etrct.tl melodici, le di.scordante tn(!trl chc. le consuete rloeU7IO· nl del Pascoli. E' )'OOCCS,'iO del– le trame psleolOf!:k:hc.che rl– .!lCOntrla.mo In Coraz:i:lnl. CM– nini. ?-.·loreu.l,Mart.inl. e In al· trl di dcrlvadone dannunzla• na. (esclud endo Il J)Cl'60nalis· simo Oou. a.no. che però si creò una lln!lua e una slnt-a.s• 51 con quella .sua .scaltra e o,arnas.slana u,pacltA let-t.era• ria_.)_ V01tllarno subito vroere un esempio? Basta aprire. le Poesie ,critte COl lapi.s di ~-1&– rtno Moretti: Un giorno, mf r4ffl.men.to, ne.J aiardfno - d.d mio eoU e• gfo; era lo. primavera, - fio• riva oltre le mura Il bianco• ,pino. - Fforlva fl rami,lcan• te al balconetto - lt\ della camerata plU ciarliera ...: (Il prefetto di camerata) do,-e Il ricordo dell'11.tmoslera dell'AouUone. nn tror,1>0 evl– den~ . .svarln nella meccani• cltà del racconto. con una (a· cllonerl8 ohe Il Pa.,coll certa– ment.e non aveva VOIUlO Ili• se1mare. L'lntt!'nto del Creou– acolarl, di .sottranl al PMCOII <come &I Ca rducci e 11I D'An· nunzio e In acne.re a t.utta 111. poesln dell'800), sl dlmOlltra OR'%I, a dl&tanza. un oiccOlo espediente lette-rarlo risolto proprio nell'ambito paecollR• no (e. carducdano e dannun– ziano). In realtà. ripensando bene a tutti I vul mutamenti della nostrA ooe.,la tra l'u..cclt.a. delle M11ricae. (1891) e I Canti Or• flcl di Campana 0914) - pochi 11nnl. come iii ,,eoc. ml\ molto lmoortantl - li orcn· dere come ml$ul'il di pnra1tone l'evoluzione della poetloo PI\• scollana nel llWl-0 del ~ nuo– vi • non l)CmbrerlL un·ouera– zlone nrrls,chlRt.R. Del teno· meno dell'lmltn.zione pa.,collA– na .si fa subito IOu.stlzla, con– siderando che, ne1Jll ultimi dieci anni dell'800 e nel primi dieci del '000, la prc.!l<! nta.di :r~::~~~ °-":r i:1 ~ ~rcf~: t.t'ndcrcl france&eano, &Lmboll. CO. oollUco. ccc.- era. a a tf\re bene att.t'ntl non la cau .sn. ma Il\ ti:h.i.stlflcaz.lonedel pat!COll– amo stesso. Tutl-0 li mOl'bldo. li vano dcU'lmprf!MJonlsmo umbert-Jno. Il norule, Il RTa• tulto della peulore leUcratu· ra romantica ohe circolava nell'aria, mL, chl:i.to nll'lnUn– zlonl d"un mondo h f:'lnllk e botanloo, che crr1no rlfles.o;c nelle arti PIMtlche, nella mu– s!ca, nell' nrohl tettura. e ~– no neitll n.tt~ !flmtntl civili. non ootevano rlcon~c~I mc· A"lloe mei:tl!o e~\mersl che nel caratteri 1nnm1 dclii\ oer– &ona,lltàdel Pl\i,coll. Ma. ounn• do auesto gusto !Il mutò. e dentro le stnnze della n~tf1l ooesla cominciò a circolare l\rla nuovi\ !'.e non poe.11ln mt0• va, l\llora 111 prr-sen111del Pa· scoli PO('UI. rldh·enne nsturf\l– mentc m<'no"ofTooontt' e vltn– le: pii\ IIIJorn e 11,hmlflcatlva. triestino. là dO\" e la c on te.m · plu.ione si fa ciù ra.ra e t.ra• l,Op:n&ta. e l'orgasmo della con– res.sJone plu minuziosamente dCM:.rlttlvo. Il Rèbora delle CO-$C rurali e c~rl, o delle I\RILazionl rel.lJ(lose. QUAe là si direbbe vicino al Pascoli. non t.n.nto nel tono quanto nel \'OCAbolarlo. E non dlmentl· chlnmo auel. t.a.lvolta, prororn. pente ed Ispirato suo cantare POPOlarooco. cosi uroorlo al• l'Indole cascollana. Una rlcer. ca sarebbe Interessante anche nella J)()C$!a più legate. nll,\\ esocrlcnzn d'avanguardia del· la Vece e di Lacerba, bcnchè ;: 0 r=~u~o11~~er~: nl. I SOfflcl. I Govoni, I Pa– lll22cschl. Mn. li fatto è che certe Influenze sono lnavver· tlt.e, appartena:ono ~o alla ~era del llnituAqlo e non del• le lntcnilonl. Il PMSO dcclsh•o verso un rltrovn.mento dei motivi Dll· scollanl lo fa coscientemente Art.uro Onofrl, non s olo In scae critica col mirabili sn.gi::l 11i,c1tlnella Voce, ma. manlte – ~tamentc ne-Ila poe.,;la. E.d è. diciamolo pure, Ja svolta le· i::lttlma alla auale nsplrava la l)OOt,!Cl\ dell'autore del Ciocco. se non foase :.tata deviata, come f\bblamo visto. dal Cre. puscolarl. Con Onofrl si t,0(,'CA Rmilmente il punto limite del• l'ansia D!lSCOllanaverro l'lr• reale e li metafisico. Rloordla• mo certi versi del Ciocco: Il nostro discorso sarebbe oill e LA NOSTRA a.mlclzia sof· crocette. 6tcOndo l'usanza di fRCllltal-0,se cl f06SCcon5enU• trlva di una strana tlmt· Rom~a., dalle mani di O\o- ta una OPDOrt.una documcn· deu.a che non pot.t'mmo m11..unol e di Marta,., • tazlone. <Ma bll.5terà rlman• Una dt.lle campane della touetta di Caate.h-eceh,lo vmcere ...•· Sono parole del ~n;.'.nfn~e~itne~~ ~~I~~~; d'Annunzio: e la \er1tà non POS6iamo dire che aua1 prù. esemplll\cazlone di P. P. Pa- Poteva e6SC:reche questa. Trop• 11 d'Annunzio lesse e 6tudl.l; U 60l!nl sul rapporU PucoU· L tt I E • pb difformi le k>roanime. trop· PMColl di quanto qut&to faC"e:S- Montalc: In Coavòvl,m. 1947 e eraa s•1gnor g1sto po dirro,ml I lo,o modi di ,,u se degli ,,:r1"1 di lui. n. 2; e a oueUa. non meno e I loro modi d'arte. Saliva.no S'incontrarono la prima vol- aout.a e lllumlnante, di S. An- entrambi lo stesso e Monte tu• ta a Roma - non a.apre! pe.r ~~? 1 e::}er1~~~r 1t~1'i:~~ d' o,,,,,,. ••H(''V .. ,"''Zd" poeVls l~~e,. qutllo ,.della 11~:_1,a ora precl~re tnl,2~,•, anno Montale e In aener11.le nella • , , a:.,. ,u ,..., a.ma e per opp05ta .... · - presen.atore s..,..,a camen·. lirica d'oi;::-.;I: in R4f. lrg 11 a u - 5011 e di5C06tl>, col pro· te premuroso Adolfo De 8011,1. '!::O°'i 1~· c!:'n: 1 1oos!e 94 r ~~ S~ R&ceuo l'invito a collaborare per le onoranu a :::~ s~: c~~~~o;t~~~~n:. ch;°;"~:1:.: /~~ 0 ::t~~; 0::, - tranne Qoo.,lmodo. ohl. di- Gf.ovannt PC1Scolt e ben volcntterJ daref qualcosa che re di n e un Inno I.stesso,. b\lmente li loro secondo lncon- :,-C~f°(cnte rl~n~uclblle I d1 ~:,::;gb~ ~ CC:~~c:;~;~e t!:~st~z" ~o~~~uf,e':,~ DI per60na si conobbero tar· tro, nel 189'7, quando U Pascoli I~ ~~ u~ Pa...4!.c~j ~là l'epWolarto d6 un piccolo contributo, una lettera re· dl: non anteriormente LI 1893 ~t ltro~va In funzione di Com• ~~I ~1~i~~~?:1~;itlftl! oalatami dall'omtco Luigi Pese.etti, lntellloente e In- ~ce:a q~~li' ;!',.~~i!n~/~~:n~~ :t;ell~ ::~~~!e r::u~! 1 ~ e:i to. ritrovano l'autore del Con• Jatfcablle collezioni.sta di autografi. La lettera è di· poeta, di cui per allora erami Collegio Nazareno. Mi raccon- vlvlali In una chla,•e ocrsona- retta al signor Egisto rin questo momento Il cogno· note 50ltanto le Mvricae nella t& Il p,•P.eLrobono. aUo.ra Pre· Usslma e. perciò criticamente me ml sJu.qge), tmpiegoto nella 00$11 editrice di Ra/· ioro prima e nella loro second,1 slde di dette 5Cuole ohe In !fil~~~~:· ~~~:~net/~~!~c{~ {:!~~a ~~U-!:~r~l~: 0 ~ocfe1 ~!. autori e glf amici della casa ocllzione, rlapettlv11.mente de: quella circostanza u ~ascolt re. s!.11 riferimenti lln11:ulstlcl.(Im. lt!Ul e del 11S92. In quella lct- ca~osl a visitare Il d Annunzio portl\ntc è l'osscrwu:tonc di e tera leggiamo:·cMlo caro G lo• aUAlbe.rso Eden lo trovò con Antonlclll: " ...è bene notare. ho ~~is!~~~b:1s:, Sofoele, ed. Teubner di solo vanm, ti mando ·un glorna.le su m mano U volume di M11rleae. ~~~S!JOn~~l~~ t.om: nr:~~('~ i.ai: testo o dell'AntliOne di Sofocle comm&ntat.a. .._ nel· cui ho stampato unà mia pro· ~r:~l~en;!r:t~ d~~~I ~ue:t.e è proprio Rtt.r11.verro II Patcoll l'edlzlone Teubner _ con note !cdesehe. . 5a che riguarda I tuoi versi. Ho di , e. • · ''J• che rlnutscono certi 1at1nlsm! Ho blsoeno del rociu ilà tirati. detto pubbllc&mente quel che ~·.•· • come e fumido,. e rnbldo • e N h ,~ penso da moll-0 temPo Noi noz'l nol.o quanto ProdlKloao U- 11 rlnvcl'll:lnament.o del shtnl· on ° ancora una f.i,:,po&t&. St.o un poco In pena. cl conosciamo di pe;sona ma slmilatore fO&Se li Pescarese. ncntl sonori del verbo "strc- slamo amici di lungi. Perclò lo donde la. t1euto. quc.estfo del pere•· pc,1 c.uale si veda e 11 Suo non ho esitato a rivolgerti U be: molti pia;:! dannunziani. E In :lre ~~~~z~~e d~ta~:m~i i GIOV. PASCOLI tu cordiale. Addio. Amami. Chi' ;:~~t 0 ~;~~::, di!::e~~~· "cartocci str@ito.,i • di ft'r&n• E 11 Pellegrlnt? Ml taccia 11 piacere di racçoma~• la t.ua vena si conservi lucida e Pascoli in d•Annunzlo. ~~~~ dde1l!:Rret~!lacn:ria:~~l!~ d,arau caldamente il g!o,• a.ne Emillo Stret.tt, e-là del· ~ ~~:~ da per la aiola del po· a ~~~e~~ ~:c:::a~a i:u:~1: i~!::'a_en:~u co: 11 s~;!1i s::~ !1:~tm;:c:O~:~dt c::rtr: !~ ~e:-1':en:~t~:r'~ La. 1.lmldeu.a Cella loro amJ• letten di verso Il 1894: e Lo coli r.stet.t.e, dice u Puooll fe~or Pltt.ro Vlgo. La pre-10 calda.mente di que&to. clzla 11a.sceva, In fondo, dalla credo grandls&lmo tna:eano In uno del suol 1"c.Udomerisml. Perché Cecco non ml h& aiutato ph'.l? è diventato comune consapevol ezza della erandwimo art.lata ma... re,: e Montllle In cani a Rapallo: camvo anche lui? si è avuto a ma.Je del miei scherzi? r.es.suna coincidenza d el.la loro retto che ml fa è queato. che i~nd~c13i11ra~~ae ;I :~~~ Oh! caro Cecco! pcnon_alltà; co11Mpevole12.& af• con qu•: mezz.1 51_.norcttnarU tlnl arautl del fanclulll ,\. Il GIOV. PASCOLI fl11.ncataperò da alnmlratlone si dovrri,be e pot.rebbe fare più dl?.lOMrlo del termini lumi• reciproca: arfettuOSII, l'Spllclla o meglio. Bestemmio? Ml per· n06I di MonUlle (cbnrbaJIIO>, Ha ricevuto risposta dalla mia sorella Ida? cenno e llllmlt.ata In d'Annunzio: doni; ma parlo cosi a lume d.l e bnrb.'\Rl!Rre >. ecc.) t oarte. di ricevimento? Noi, per ora. nulla. contenuta. soltlnte!a e ricca di nuo, Di una cOY. son conten- come snpplamo, di aucllo oa· rlsorve nel Pascoli. Questo. da· to, ed cocola. A Galr.lele volevo fleollnno. Cosi molte &ensarlo· NOTA. Francesco Carlo Pellegrini, revl.sore del ta l'Indole sua. pur rlconoscen• ~ne e un po' me ne ver;o1,:n.i.• iS ~::::~~i;gc vci>nn~i~~~~~ 11umoscrlttf e delle bozze per co11to del Ghutt, Ju uo· do l'alto valore di quello. mal vo e ne sentivo rimorso. On. to vivo e pcN;p\cuo, delle My• mo di rara cultura, di esemplare rnode.stlo, di fervida ne soffriva la volutn. grandlo· dopo le sue parole, non me ne rfcar, del Canti di C"astrh•l'C• carità. Mori i" fama di santo. Cceco ~ a11cora il Pel- sltt\ e n1)J)nrlscen1.n. cosi In M'de pento benohè le mie lndec!alo. chfo. ecc. L'e-c,nme ftlolosr;\co lcgriul: U Pascoli si divertiva a piwzccchiarlo scllcr· di arte come In sede di vlt:\, nl n dcRntrlo perdurino .., Non cl oorterebbe \ontr1no: mcntrr ::o,tw1entc; e qui mostra il timore che l'amico voun Conft.,sn hll f>tf!l\..,o, che, pur cono.~co Qtm.,1 nulla di lettera• v°"ll11mo ancori\ 11ecennMe n! essersi impermnlito. RcCc11tcmc11te è maucalo Il Jl- nmmlrntulo e nm:mdo, poté t!ll. ture st.r:mlerc contemporanee c:irf\tUlrL,ttcl "voli• di memo• gllo del Pcllcgri11i, prof. Gtt.QliClmo, che dal 1 ,adrc ,·olLn, nelln lrrcqulctc7.1 .. '\ dell:-t ml\ In quel poco che lesni:otr~ ~~n~~ep::~ ic,~~'ICJt'!c~Rt\~~[J: aveva ereditato l"l11tcllfgc11z~ e la bolltd:, Pictr.o l'lgo vlt.n, dlmentlcnrc Il gc.'lto ;en• vo ciel d'Annunzio per tutto. ne. nella Urie.'\ monl411nnn SI è l"lfij/anc storico livornese, autore, Jra l"altro, dcull tlle del t:"lovlnelto Il qunle e pie• Elln J)Ol, mc lo la..'ICId!re. I• ricordino I /\fottetti, Mn !lift Anna.li d'Itnlla i1I co11tinuazio11e a quelli del :Mura· no dl ~rn,-JI\e di glorll\..,;Irl\•o\. mollo mnlc n mew:rsl co.,I In molte Myricae non rono 111 tori. La lettera 110n ha dot a. ma una 110 ta a maroltic ecva ognt momento dnlln .sun glt\ In faccln n lui. Nell'arte prel~tn tecnica del 1\fotrct• dice ch'è del 1896, qua11do tau.to II Vlqo che il Pelle- vii\ fiorita e lumlnosn per trnr· Elln, A:làcon le M11rlcae, crea ti, n/ll'iilcmca certe brevi Uri· urini tnscg11atxrno all'Accademia Navale. re 'dall'ombrn e dnl dc-..scrtoe e st:unpn quell'orma pror,rfa ~grl~~~l•~~W:ngcf,;ftt.~n 1 vadr dnl slleni,;lo e. si. dr11lnsur1 trl· che s'nugurnvn Il Mnn,:0111.Ora Gul\rdlnmo. per e!'-'!mplo,un lirico m~ e ln<auldo come Sa.ba. SRbl\ n on ha nvuto ml\l una gt.aldone na.cc, colll\na. comr non l'h8 avuta In pnrtk:olare n""5Una delle mA~P:lort per– eonalttà DOf'llohe dt"'t 8'00kt. Fpol.Jre, 11" traooe del P11"'00II "'°no evidenti nena stesura delle orlme raccolte del ooeta DINO. PRO\'E~'ZAL sle7.1~'\, 11 frntello mn9glore r l}OCO, e )lrC!>ito <ne son eertll\'I:• ________________ G_u_c_,N_'T_o_sr_•_G_N_o_LE_T_T_•~•-·-_-_-_-_-_:-_-_-_-_-_:-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_ trnt.Undone con gll ~~~r;~~~~~ì~7~u~:~ :~:1:~r;!.I~ Intimi ebbe qunlche scntto for. critico uruUo che Jegcendo te e duro n.11'\ndlrlu.o del Pe· quelle ~omll(llnnze non capLsca .!ICAresc:.E' rl&'lpUto che uno <;Ublto? E l>OI non è Il cuo che Que lli di O nofri sono ri.sul· L'\tl sist.cm: W.lcl. è vero, ma partono dalla POC:Slndel ml· nero della natura del Pascoli. Cosi. pure, con Onofrl, alun– a::ono a maturazione quelle de• terminale Influenze simbolisti• che derivateci dalla "P()C61a francese del .secondo ot.tocento. e ohe Il Pa.9COII trascrisse con un llnsruaini;lo forse un oo· bai· bctt.nntc In un'nrla t,ttU.a ltn.– llana. Polchè Il Pascoli rimane l'unico lt1termcdlnrlo, sla oure lstlntlyo. tm la nootra lirica e aueUa europea. E li soo lln• 1u1a1«1:\0. corretto ora d.'\ unn lctturn sufficlcnterncnte orltl• CIL del poeti frt111cesl.serve ad Onofrl per tentare l'avventurn, dllVVl'rO lnso\lll\, di una l)Ot'llla eo~molop;lcn e metanslca. Allo studio cli un Pa.seoll musicale ed ncreo, di un Pascoli cmble· mntlco, di un Pn9COIIche rom– pe nell'auscultf\ZiOnc Interni\ delta pRroln In strut.tura orn• t.orla del discorso ooctlco. si rlfa.nno tnfn.ttl le ct.rlose or• chl\<itriulonl delle llr!ehc ono– frlnnc, dattll impasti cromali• cl 0()1$1 80lt.lll e lntcllett.unllz– ull, quesi:11 ~\moli verso l"AS· aoluto, auell'ansla. di una ooe- IL POEMA DELLA GIOIA, E DEL MARTIRIO o Psyche, tenue più del tenue fumo del mngl(lorl crucci del Pl'lSCOll"1mmnri:lne nbblf\ auad8an111to derlvnva dl\lle censure del cri· nM.o;.'\ndo !\ Gnbr,ele. E' rima. t!cl co,1 delle sue Pof'!ie come o;tn quel che crn: è st.ala ru– de! suol sr1ggldanle-M:hl.A pro. bntn. ecc> tutto.•. po~lto di che. Il p. PL,telll, S('m• E lo strsso P1et.robono, aubl– pre suo frntemo confortatore, to dopo pubblicato Il romanzo LA VITA vlt. 60Ularla del· l'anima che 606Plra lnv&no la liberi.& .S08'BIRcendoal rlcor. di e alla suR natura &ensl.– tlva è nel poema r,vche (Poe.. ml Co11viv1ali) Il motivo che al S\'O~ accanto a quello del. la nota f\nba cla.sslea. L'lnccr· ~~e tr~n ll l~~tiS lnmr!}' g1a.at~ trf\ente; li Poeta si svia tra I rantRSml Ideati llbernmcntc. ~~lll1'!'e~~~lden1J~~,~o c~~lli ,~! lui aunndo l'lsp!razlonc è cht Intima, rUlelt,endo li suo mo• do di sentire e di vivere. LII sua trepldatlonc ammJrevole. Intendo dire, non auella che a volt.e orfu5CI\ la nltldCWI delle lmmal(lnl e lo port.a a una SDCClc di balbettio On.Ile M11rlcae e dai Canti di Ca,lelvecchlo. da alewie di Quelle liriche. lnW!ndO. che. non aderenti al concreto. non obbedienti 8I verl~mo allora lml)Cranle. hf\nno l'lnHnlta dolee:u.a.di una visione soana. ta e, In u n'atmO,!/era di oro– dllllo. esprimono 5lUPOre dl· nanzl nll"lnconsl!t.enza della vita. dovevano ~rlvare altre poesie di dlsc.Ofl'O più svilup– pato e nrrettuo.so. In cui la vita dell'anima è c antl\ t.ll In• .sterne con la dolceu:a e ta crudeltà delle cose ~n-cstrl. L'lndaia:lne splrltuale tanto vl– .slb\lc In alcune 5UCbrevi Il• rlche, ne!IP.sua lnslstcnZR sul ia:randl temi: luoc, tenebre, ~moo (anche se aµparent.c• ment.e de.scrh-ono un trt\3allrc del sensi). trova ampio s,·lluP• po In P1vche, Il poema che canta la 1tloln e Il mru-tlrlo della vita spirituale I\Ucvlan• do. si direbbe, l"lnevltabllr dolore con una continua Cl\• re1.?.a., compianto ma anche comclaclmento dellR beller.7...1\. quella che Il\ nntura cl offre e auella creaLa dnlla J>OC.Sla. Psyche è una ll('nlalc n1rn· ra di dOmlR. lnftnltamente fnaelle. vittima del rimpianto e del SOllllO,dln~nllca di sè e coraHlOSA.quando si abbl\.ll.· dona alla voluttà della trl.stu– u. Tenue pru dd tenue fumo, di una belleiza che è t~ua– renza ck?ll"anlmn, palllda, ~n labbra di ro~a apl)M!ilta e d!La d'11rln, lieve coil che non ,e n'ode un ,uono (bel ,-eno b!sblri:Uato). La rappr~nta– zione è cosi romantica che D0COb asterebbe a farla cade– re nel ledo.so. Le molw: oa• role ripetute per 1tran oarte del poema, le intere oorolc che rimano rra aè a nne ver– so o a metà verso, le allltte· razioni, le continue hwoca.tlo– nl alla protaaont~tR Un tutto li ooema Il Pucoll .si rlvol1te a lei teneramente col tu), avrebbero t>Otutorlu~lrc ~tue• chevoll. Ml\ t.utto Invece t nnc. e 111"'!!.'IUlla nOtA 6UOnA f8lsa. Le riprese. le oarole In• slstlte non sono solo un molle lncant11mcnto. ma sono suti:– a:erlte dall"ldeazlone stessa che cerca, lnduela., e direi. si u· sapora, chè d'una lmmulne un'altra rampolla OOsl l'lm– m8'(:lne orflcR del ooroo che è car~re dell'anima ha ,uue· rito al Poeta l'lmmasi:lne del– la ciua d'an:Ula. e la duuen– te natura dell"anlma l'e&ttema t&nultà della fanciulla O P131ch-e, tcniu più del te– nue /umo - cll uoe alla ca,a )f. Una dolcezza d'accento persistente, ma che non stanca, è lo tutto il poema • Una dolcezza che' • lo tutt'altro argomento e tono • cl fa pensare a Paolo Uccello di A,\'i\'A .tVilfAG,11,1,f che ,e più non esce. - la 17en– te dice che 14 cc.,a e vuota ... Con que&ta visione do1ente commcla li poema e preluaL nua Jme: Plu non e,ce - il tenue lu• mo, alla tua casa vuota - tu c1u sparve 1l celute alito in cielo! Te11ue e lieue; detto molto mcallo che nell t:tera dove s.i paria di aeree a111me ... .simili all'1r1cel'lJo U cui deatino è a ole:.Alr vonendo Che i:oave ldJUlo (lUCUnca– sctt.u. nel bosc::o e quella mestQ creatura cne. allO stormire delle canne palu.:,trl. piant,:c d"Rmore! Anche Isauro plnnae d'amoce, il capo aut r,inocclli: 11011 é ranc1u11a Sp0Sl,8t3 du, dolore. è fantasma. di [anclul· In che pl.anite la Jellcdd 1enza ritorno (Ro.ulni. Poemi lta• lici) plù romallllC."\mCllt(!at• te1t1tlata (e la sua voce era eirle. df morta ... Aprit1a u11 pe le palpebre come atì d'una /ar1at1a, un vo· la t,occa smor• la), mentre l'Immagine di Psyche è t:vanescente come specchiata in acoue nlhde e 1ra11qudle, Quali le visioni di Dnntc nel Ck:lo della LUIUl. Il Poeta. non dà posto RII~ divinità di cui l"nntlco mito: Il drnmmn di Psyche è nelle voci che ode dentro di sè, l'u· na severa che In chlRma vii schlavolma, l"altTa pietosa, a cui Wllllinoc dolorosnmentc. Dnl mll-0delle nozze con Amo. re trae In. sua mestn conce· tlone dcll'nmorc; ( E lo sapre– ,t1 M>loallor che sparve). del· l'amore trraa:1tlunglblle. che non è .se non Lrlst.ezza; Ja st..es• sn dcll"euisodlo belllsslmo dJ Circe 5011:natae non ritrovata nell'UWmo r:i.aggio (l'amore cne dormìa ~, cuore, - e che deatalo solo allor si muore/ e del Catullooaloos (Carmina/ fco.ri amor lontano - arde e pro/u mo; ma ,e tanto 001 - dalla dolceua, lo tocchi vicl- 110, - p1il non odora, piu non arde; t nulla) <trad. Vl.schl>. Una ,·lta. ardente ha tmma· gtnat-o nel bicorne e irsuto Pan - ,empre impennato, come a meuo un salto. e Psyche lo te– me ch'egli la minaccia <da no• tare la t\neua dell·accentua– done Imperlo.sa) - ampo..tlen• te. e ,empre ulula e corre; - e ,pe,.ro gua:20 nel profondo flumr. - come la pioggia. e uieuo crolla il bOSCO. - af oar del vento; ma quando: /a dol- ~;11::~:ul~0;ia1!t:1~n:i, '1:~~ che è dolce. perchè fu gid: pianto - e perse ti trl,to nel pauar dagli occhi - la prinu:r volta. La alftrmazlone pleonastica di cui abusò a \'Olte il Pll6COU non è Qui fuori luo'°. Il passo citato sarebbe del oarlare cor• rote. quLSJ. &e non fos.1ecosi fine e oe...~lato. 00:1 echi lon• tani dt nota poesia bueol.fca e lirica. Bella di Lono ftabcaco è la r!evoca7Jone delle noz:re con Amore: vlvR la paura e Il co· rl\Q'alodi lei nelle parole rab• brlvldcndo docile e vigile 1~1 1uo ,onno alto di fiera. Solf\ nella notte att.cndc lnv1U10che lo suoro ritorni, e a1ntcnerlsce 5UII& SU.'\ S\'Clltura( le oarolc. ocPOrtunAml"'nte, abbondRI\O): un'altra (\·ooel: t, 11. clu: t'amo e ti Jat1ella a parte e ti COn.JOfa/ E l a lenta fola oonllnuo. EllR deve sc.CP! llereI 8Ctnl di ca• pnve ro d'un mu cchio R ito di semi. e 80SPirR lnvn.n o verso l'alala lfbcrtd:, L"lnane rauca dell'obllnre è descritta con rarn letu::ladrla: I 1tranl sono enumerntl. descrlltl nella for· ma: aeme trepido, inerte e piange sconrortat.a. Le or>erafe nere di Pan Ue formiche), onda su onda, .socvt'nmo I se• ml: anr:ut.a e snella deacrlzlonc che non ha nulla a che vedere col poema latino Mvrmedo11 (Carmina). Incante\'ole Il\ scenn di Psv• che costretta Rd attlnsiere RC· aua d'Averno. L'Idea della morte g'lnJtcntlllsce nello stu– oorc del prodl1t!o. nel lllaoorc del POCL'\di narrare UI\I\bella f!f\bl\, Alll\ vl!!la dc-I drneo che c11St.odl!!ocIn tonto. Psvche chiude ell occhl f\tterrltf\ e un la:noto riempie Il\ broccn. QuRnto ml!!t.ero nel tono del rf\eeontol Poi l'armonra del versl de.scrive con lunithc uau· .se e suoni lenti lo ~p;omento di lei e Il ritorno del seni\!. Tu lentamente a ca,a - tor. no.vi. 11norta. e con un aran .sospi ro - aprfatl gli occhi, e ntl cristallo puro - tu guar• daati l'oscura ocqua di morte - e vi vedesti il t.'Ort!ce del nulla. Il vortke del nulla! Sul nulla. cantato più e plu volt.e dal Pa.sooll. molte cltat.lont si ootrebbero fare. e molte 5ul· l'Idea della morte. Alcuni cri– tici resplnll()no l'Idea d"un Pa.· scoli che ha precorao - olu dcdt altri poeti .suol contt!m• poranel - la ree.ente ~IA. rt,•endleando Al Novecento 11 vanto della t>Otsla cura. Et>– pure non credo ciò si rio.ssa nei;:are per Quanto rl,:uarda Il suo pensltro. che ostili& tra le sur:1testlonl delle Idee crl· stlane e un olù crudo pC.S,Sl– mlsmo. E Pan allora un dolce - <'anto 10(11.ò nelle pa/uJtrl can• ne, - c11e tu cfange,tf a ouel pensler di morte - come pian– gevi per i..,e1iod'amore: - lo .steuo p{anto. cosi dolce. o PIJIChel sono solo var1•te lenermen– te lt parole della seconda oarte del J>OCma Co.si s'annuncia Il mot1,·o che chJuderà Il poema. quello della moru che e ,cxu.. -e obito (Lapide, Mvrlcae), della mor• te paclncatrlce per cui l'anima scompare nel tutto. Come dinanzi ad Amore. eUa trema al pensiero della morte: ma la voce che l'ama le dice: Ohi l'Amore t•a,petta oltre la morie. E l'c.scct.f\ a non temere Ca• rontc ne li enne 0011 paro1e tenrre. chlRtn;,ndola per nome ripet.utamcnt.t. e rlpc~ndo: chiudi gli occhi e donnl. An· che In qll<'Sta oarte del POCma sono In copia le parole rlcr~ e le rime. Tcns:a l'obolo tra le labbra che .sembrano due :,et.ali OP• poniti - di moria rosa. kn– Jll\ lctl:Rermente la foooccla.. non 5Cntlrà Il \'CCChlo nè il cane. E Psyche si persuade: Il dC$lderlo d'amore e di morte supera Il soo terrore. L'antico mito è rlvls.suto con sell5lbl· Utà moderna dal Poetn Cht YCdc nel transito dcll'antma un somo. un alitnrc di IRrfalla: , .non .so quale alito lieve - ti porla t1ia. Per dove pani, un'ombra - passa. 11011 più cht d'ali di JarfalUJ. - Ma tu r1on dormi; e lievemente li veccl1io - ti 1)f'ende lt piccolo obolo dl bocea: - ma tu lo senti, r ,enti a11che la rauca - lena del t1ccch10 rematore. come - ie alcu110 seghi if duro /eq110, e come - se alcuno picchi su la putrc terra: - ancllc seni/ un latrato. solitario; - e lrcmi tanto. che di ma11 ti sfug11e - ahi la Jocaccla. e fa un tonto nell'acqua - morta del fiume Ed anche tu vi codi. - cadt nel QUeto vortice dtl nulla. Al rRcconto è bene lnterca• lato Il itrldo dell'at.~rrlta f'l.v· che; l'lOk> sono fo~e di tropoo 1 pa.rati:onl. Il vortice del nulla che l'ha fatta tremare è ora il oiuto t.'Ortlce del nulla: a.nche Usuono del ,·er!<>e di calma. Contrasta con lo sauallort dClSCrltt.o da un fremere dolce e 11:r-ave di vitr.: Ma Pan il area9e pa1ce là 111rorlo - del merlo fl;ume. Non udivi il suono - la. della cita? T:"ICmuli belati - e cup: mugli. d uorahtr,giar d'uccelli - tra foglie verdJ, t sotto ora– t1I 11!4ndre - lo ,erose/o ua.sro delle foglie ,ecche. Co3l a Suor Virginia. chta. mata neU'al d i là giu ngono dall'orto I suoni repres.s l e (re– ~ntl della notte estiva: ma ella vede sant'Orsola e le ,•er• !lini ,suor V1rulnia. Prw11 Poemetti). Nel suo crepuscolo ultimo Psyche rh'«ie la sua vita. ciò che vi fu ocr lei di Più dolce, E tf cullavo. 11clla vecchia barco. - un canto lunoo. che da te ciU.rempre - ,'allonta· nava sino a dileguare. - nel• la d.fmentlcata fanciullezza. La tristezza del morire e la poe1>ladella vita vlssut.a sono fu~e In au~tl bei ,·er&I chr esprimono desiderio di liffle• moramento. di eva&ione dalla realtà che fnl!ee e delude: cosi smemorano alcune Mllri• cae. tra le più ammlre\'011. RII scrlv<!va: e,_ Mn 11 mio Pa• dnnnunzlf\no /I Fuoco, scrive. Men~rt In PS)'che 1dl ultimi ~Il hn torto Ad nffll~crsl d'o. vn al PnM:oll Il IO 11:tugno UIOO: ~~~~hiatf~~a u,~~~~t~a:::~~ JUll cen~urn. Che doyrebbcro ;J:;, ~~~ ~~~ Fu7'e?I~ tm1ts– ~~~cl:Om~::1~t 11 ~or 1 ~~.,dne~ ~~~e c~:~tlc!? fld~~:rl ..~b~?n Ma una delle~~re det p~ forza. di commoY.lone (Nuovi fede In se stesso e lavori tran• '§1'.!nrraeIn cui ptu si abbia Poemetti). La vecchietta mo· rtulllnmcnt.e. E Imiti. 111 questo ~ntore di Pucolt è Indubbia. rentc, che ha oresa1tllo IR mor• Onbricle l'olimpico che non si mente Al('!fonr. Il libro tew:, ~ e J~jf'c 0 ~~~ 11~f ~t 1 t 1e 1 \:c~~~iii scuote nll\l per l\l'&'!Una e.riti· ~!~~o~:~~/~~ 0 !i 1~ 1 :::~:;. 3 ~; :~: 1 ;~v~~l~acnb\~~bn g~\~~ :1;-~1=1:· ~~~~l~ta~":~~~ ~ente, la vive In intima co'mu. ta per mano dal!R mRmnm, LI\ Cd Rbbru;tam:.a Jndlgnat.o cosi: nlone e la ca.ntR. Olà ~d .,:per. 1splrnzlonc molto umf\nn del e Lei 1111 1>ro1>0nc Il d'A1Umn1.lo Lura di libro Il !et.tare II lmba.tte PL$00II nel cnntarc 1dl umlll oome modtllo. Eh? Esso è un nella J)OCl'l!R Il Janclutlo, Il non \'lene meno nel cnntoN' superbo di prim'ordine e I vcn• 11ualc sta n 111mbole1u:t11re l'u• dc~oi:.' 1 ~ufrno:a nell'Achrrontr dica con !n~lenzc trlvl:11 an· nltl\ t t"1. varJ~t~ dell'laplnzti,• P.syche, chè Pan In toglie dal• che quando è preso con le ma: ne llOC !CA,proprio come nella. le acque r,rllda, immer,iore. e nl nel ancco. E' tutt'altro che not!'-prosa pa•rollana lntJtoitJt!L la nMcondc: otlmp co II d"Annunzlo Sola.· appunto /I Janciulllno, Sa.reb. lo ~Udler~~ ~ ~ ':/i/eJ vel· mente come quelli che ~pecula ~te~R;:; 1~ ~;~un:: ;~ L'ultima lmmaaln e che e t gulla suggestione. anche II bla- Quella poesia queat appare è ancorA di belle1.ta e l'l1mo 18 valere al SUOftne: d~ antciiore di e 1 t prosa. dl~!~~~t~èl naufraeo Il Poe- fR~ct~a=/·1et-t.era ancora me· Quella. un se enn o ~ ~a ~J~ 1 ~~sc~1:st'fA~ d~~lt: dita, 1n,dlrlu,at,a a persona a.ml· J•i~W!:od~um~on:::sl~~e dt naufra10 è ancora Ull&.ce, l'e'roc ca f!Cttanni piO 1Ard1 · 114 gen· commfato. la cui seconda par• dell'ardlm!nto e del pen~lero nalo 1907, 11 PM<:oll. dlscor· te è tutti\ un'ape_rta c.saltat'o (L'ultfmo vl"fltllO). aul vede la rendo di un poeta aUora mo:to ne fervida e commOMa del p,,;. anima sparire trasfwa nella 1tlovane - <>n:I natur11lmente ,;coli poeta e del Pascoli u 0 ~~~-~ a~~~~~l!o:.a 11 i:1~~i::: non pili tale - e che R lui Di tutto Alcyont è queafa )'~~ · :rib11c~~u~~! ~~o~ prima ~~;~::un;:n:r~e~a: c:1:i1 ~i ~:to, P~f 0 ~~0~ !~vv:~tl~e~~!: O Psvchet o P,ychet dovr propone di e~ere Jul 1,1d'An· Ebbe ragione Il Plstelh. poco O, 11eì? Ma /orse - nelle cannuc. nunrJo perfetto! Il d Annun· punto 14:!neroper d'Annunzio :,-, :i1i ~!v!~' tra il urer,ge; 1..10colla sua grande arte, pl(I d.l l5Crlvcre al Pucolt subtt~ ne?ta ",~11v:e~o c~~c c~~;~ 0 !i~t~ 0 ~v~~: i~to~~u:iet~~b~ ~ 0 ;:o l~t:~te~to ~~ta~u~ 6 ~~~ pré,1f'r~~df~ttr~~e~.i~t"~,~~:: :! 1 ,~~!~ 1 1~~ ~te:t: ~:'r~!~ ~~; ~r'i~~:~~~o~~r:%n~~~en~~~ '°in° /;:~ftec,dl MJ1rfcae Inter. ~~;:.:~; ~:;:h~~~ ~ 1 !:~\ ~!~:n~~~!n~aacr:e :rpl~~t! ~;~tl~~o:Atgo' 1 ~'~li~~ rn 1 j trovl\f'c Il fondo della t u11.pro· Indicibilo,vederv( salire !I Mon. moth•o dellR tcnult.t\ dc.-ll11.' ,•!ta prll\ coscienza e ,;arai lnArriva- ti! pc.r I oppoita bal:a e ben• f,~~m~ bcr~!p}~~ v:;:,1.~ri t~~ :~~!tnv\!a, ~~a=~- cc~:,~~~~~ ~~~::t:c~~~ :.: rfj'1;~~ 1~11oer: !!n~~d7e.~!~::_a;:,,ai~~':J:ob::t; ~:nd~:5t~~i: :r~~~~o ~; f~~a~~~r~~ ~i,:;ltò al vostro de~vcnto; però troppo concet. spese; e sarai. si. sa.rat un eroe! e Oli risponde? I~ spero di 1 ifro~~~e ~~i~:!ieclar~~tt! un eroe san., phrcue! un eroe e ne godo nn d'ora. Oli di!_ ~1!~o a~t~~I af:toc~r=,,~~ !~~f :~~ : 1 !~~e s!n!!n:v~~n~: ~~e.~ultl Il diventare .piO eomc - Il morente alla morte 'do e per(el,to! >. Caso certamente tra un!OO' e·. ~n pcnsir_ro. - vago. ulti,rio: InaomllU\ 11Pucoll non KTa- raro nel mondo della lettera..• l o:;zb;!,,~o"'!t,n~~~à cl è 1 d111a Il d'AnouniJo qual era. tura. la gener0&a comprtnalone ,·Ila. è un moth·o che 11~,. 500~ ma avebbe tanto gradito che e cele11razlone di Otovann{ Pa· • Il sa cantare speAAobene con (QS6e&t.ato qua.le 6icuramentc, ~oli da part.e di oabnele · suoni bisblia:llatl plekt.,IM!ml secondo lui, aveva la )lOMiblll· d'Annuntlo: generosità du.rata verro la rralelll\ uman11: In tà di e.ssere. Qua.si per un scmo esemplarmente lnJnterrotta per r:\~t' è cantato. con Uni\ ~t'- di egoismo. ,pte,gablle con la l'Intera vita. come ra~~~vrtnt/ !~~l:c~:!~c, llrlcit.à profonda. del suo tcm• Quando nel 1911, un &nno Una dOlceua d'accento per. peramento, 11.vrebbeprefento di prima cl1e li Pucoll morl.sM•. ,1~unte. mn ohe non at1tnct1. \edcrlo. plu o meno. adeguato a festeggiandosi ti clnquantcna.- è In tutto Il ooem11 un" dol• sé dl anima, di vita e dl arte. rio della proclamazione "del Re-– ceua che - In tutt'altro 11.r- Vlcerersa Il d'Annunzio am• gno d'Italia con Roma capita ::~e~~R ee.!~:t!c;- d~'i~~.z~~j mirava Incondizionatamente li le,.U Municipio di Rom& bandÌ Paulo Uti•llo (Poemi Italici). PMCOIJquale era oella sua ca· una. gara Internazionale di poe– La. fola di P.syche è l'etemR senza e In tutte le sue mani.te· sia latina per ,un 11vmnw fn foll\ dell'anima appaA.'\IOnAta . .stazioni. La ruttlcltd: e la par- Romam, e al concorrente. Pa~ è JR fola del rascoll eh,. nf'n ilmonia di lui non gli displa• scoli fu dalla commi.salone glu– ebbc In l!Orte la POCRfelicità cevnno punl-0. e Un giorno - d!cat.rlcc RSSegnato Il ,e.condo con~a,:a alla mau1or oartc leggl8mo In Contemplazione premio e non Il primo. 111 levò ~~~~~llu~m/~kceE~~~ r:u~I ~en~~ della morte - lo colpi lR ftera e a~ente la protesta t!l che l'arte de-st.a una dolceu .ll achlette72a del mio riso dinanzi Gabriele d Annunzio contro la orodl1losa nella sua anima di a certe sue esitazioni, e allora e mlse~v9le e ridevole te.stlmp· Incomparabile candore. Non gll parve di potermi offrire l'o- nlanza di sordità e di meschl· 11rle ale~~andrlnt1,:i:lante nel splt8Utà nella sua cau di· Ca· nlt.à data da una conunl&ston.e. stnto deLcrlore dtll'? n11.rol11, ,telvecchio, poiché l'acqua u solenne sul colle dO\'e.11Petrar• ~ :~~ 0 i;~::~i ~~;~ ~e~:: pane e I». frutta erano II mio ca. fu laureato poeta. lat.lno •.– tale ~ nel teneri versi che re;alme consueto di operalo dd· "Giovanni Paacoll - iridò !ili c&lltano l'amore. la moru .. la lo. parola . .Ma la r.orte ,·olJe PASQUALE VANNUCCI pura ed eroica. spiritualità ch'1o noo oonO!.Ces.s!u s.apore ASSA FUMAGALLI del pane lntrl$o e fo.gia.t,o a (Con. tln.ua ci pag. &) E:s10 otecaGino Bianco

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