Fiera Letteraria - Anno VII - n. 15 - 13 aprile 1952

Pag. 6 LA FIE.RA Lt"f i tR.-\KIA IL PARERE del pubblico JTINERARl DELLA CRITICA '* I DUE SENTIERI * ~ ll pubblico continuerà a, leggere il suo poeta e si stu– pirà di ritrovarlo immutato EmilioCecchl ha scritlo recentemente:come il Wordswo– rth o come li De Vlgny,Il Pascoli fu di quel grandi poeti che hannodieci, mettiamoquindicilirichednnero immortali ,Il I. 11.l9I Pleft'obnrao A pagina. 7 del Quarto volume , La lettertllu.ra tUlla. nuova Italia>, il Croce. dilp0Mnd0.ti a. parla.re cùl D'Annun.zlo, scrive: .- E che cosa è l'entu.sia.smo e U fanatismo di tanta gente per l'opera sua e che cosa l'odio feroce di tant'altra . .se non il SCOM ch·e ha ,empre ncco,npag11ato l'apparire e Il 1na11(Jesta.rsi tùgU inaeo11t che si levano sul livello comu11e? e che cO.!a f1 lavorio di pensiero che ormai da un ventennio Jervt. tntorno a quest'opera se non il rfconoscime11to del suo valore?>. di CARLO CURTO DURA li ,~o di chi.amare Ma !or$e tutto questo al buo- ni. l't.s.plra.zJone non fu &emp:e il Pueoll Il poeta. di M'11ricae, ni lnt.enditorl non urehbe preordinata &I Umili di quel per antonomasia t, tutt'al più. neanche U caEo di dirlo: e pur dato libro: potremmo me1oOO– andando poco più In là, ccme giova dirlo. in certe circostanu lare, come si dice Je ca.ru . E; ,uona ndl'opln!ont comune. an- propizie, come questa dtlla rl- tuttavia, a darci ra;lone d'unt z1 della dl~one comune, 11 potta corrt.m:a della. morte. e da un preferenza. converrà r~pondert del canti. ossia I Canti di Ca- f:'iOmale, pcrchè è un giornale al molti 1>erohè. come la co– itelvecchio. la tribuna cht ognuno ,a. e scienza critica un.pone, occorre· Lo steuo possiamo ripetere oaaì a proµosito del PascoU. Libri di piccola e di grande mole. saggi, ar– tfcoU di riviste e di giornali, commenti. edizioni delle ,ue poe.ste, citazioni dei suoi versi non si contano Quasi ptiL: e nemmeno son Jinitt, di sbollire gli odli e gli entusia .. nni. Credc1xrno molti con le loro critiche di averlo relegato 1tel limbo dct bambini, e ha.,mo atutato a /arlo amare sempre più. La pubblicazione de' .tuoi poemi la.Uni, con la vcr&ione in italiano a Jronte, Mvuta alla cura di qiul vivace e fine uma,it~ sta. che è il Valgimighi, i ve,mta. alla luce POCO piu di un mese addietro in tt.ll magni/ico volume del Mon– da-dori, darà luogo probabilmente <t nuovi attae1;hi e a nuove d'1ese. Il pubbltco, come prooono le edizioni .tUCCedenttsi .senza posa, poco o 1w.lla cura.nd.osene, contlnuerd neUe ore piiL buone a leggere il .tUo poe-· ta e al stupirti di ritrovarlo immutato, sia che ca,iti ed esprima le sue piccole gioie e f suoi grandi dolori, i .1uoi dubbi e ù .!tu: tperanz:e nelltl no.,tra lingua mo· derna o nell'antica. Non che & la.no mancati, In cont.a più di molti libri quan· rà seguire il poeta nello ,,·ol– nessun momento. ammonlmen• di Si tratta di uadlcare o co- gimenr 0 del &uo pcn~lero. nel ti d' avvi.so contro tale er reggere errori Inveterati. Che progredente perfezionamento rore o deviazione di gludl1.!o&0no SP650 d! comodo. di pi· della sua arte. e vedere per qua.- ~~t~: ;~~~~i;;!si~m~c~:fi: f;~ 1 \Je!1t~ 9 ~~~~~forfliu~t~~- ~u::~il ~~f~i~ ~!~1~ 1 a~ nl, ohe ne e La. Voce• del 15 li Ca:'duccl è per a.ntonanu1.sla fine In quel tale grande verso. a.prlle 1915. a brtve distanza li poeta delle Barbare, e quan- In quel componimento princt• dunque dalla mor~ del poeta, to ci vorril. a spostare l'oplnlo· pe. Sia pure la poesia dono di con un articolo su Pascoli mo· nt ,•cr~ le Rime ,mo~? E per- grazia. ma la grazia nvn basta, demo cerea.va di Indicare J 11· c:ò toprMtutto una c~a re.sta lo insegna li vecchio Goethe. b\l dove l'Lsplrazlone pascolln· da fare, un'«ntologla: chè nlcn• ogni scrittore lo sa s.nch'! St' na Si fosst artisticamente m,- te più di un·ant<>logla vale a modesto: solo qualche ::rit!to ~%,ilal~fu~l~·10M:-~ 1 nom~~~ ~~~~~r~~~/nq~au~~~ !~im~:~ t ~ 1 ~\\l 1 mJ~1~!c~1j 0 tr!f:-:,,O n~ fermava il P~coll un po' al di pia armonizzare coll'esigenza oe-rto. di voler ~tab,ll:e una qua &ncora del libro ste.s..~del• del nuovi tempi e col rlsulta!A legge fatale della. .sua e\·01u1a,– le Myricae, aJ gruppo del· del lavoro lndustre della cri- ne - ce lo amrnoniva, t In l'• Ultima. pa.s.!eg;lata "· il gruP· tlca, facendone, come st suol tempi non ancora lontani dal p0 dal linguaggio ancor tanto dire. Il punto. posltivlsmo sclentl.rioo. e co_n carducclano e vlen da &è, che Scriveva or è poco Il Cecchl. tanto maggior merito perclo, U Croce, andato In ve..,te di Il primipilo. vogliamo dante- un veochlo acutlM:lmo crltlco crltlco cosi d'accordo col Car· tcamente chlamar'o cosi, della della nostra giovlnez;za. G. S. duccl di tanto &i rUlutl.!.Se al crUlca pa.<oollana: e La que· Ga.rgàno - ma 6Cguando una E' tut._ lettera del hKoll ad A, G. Bianchi: tanto più lnte• reu...ntt. ehE non l'ho tnivata ntlla raoc.olta ddl• l~tltre cht ora. si eonir,e"a a Bre.ra. Eua rlltnt• dell• emodon.t dd JioraJ In eu.l Il poeta. trepidando, ccmi lnclò l'ln&trtiamentG a BoJorna. dop<i U Carduecl: l lnfatU di due rtor.nJ dopo la proluslona. Oell'asoe1a a quella cattedra. ave\·• dato ampi• notld• 11 Bianchi nel e Corrlert della Sera> • A. ,,_ LUIGI Pl.ETROBONO ~:~a ~~f~eft~~ :~fth. si !~~~~~ : ~~~·e c:;mie \;~ordsu t~:i1, i~!i1i::plr~~,~~n~f ~i :~r= ~3fi 1 rf~ 1 !9~e1- ~~/r! 0 ~,bf:~~la;~: ~~: '-------------------' Pa.scoll fu dl quei grandi poet; ta per .!orprenderlo, attra\'er· la. sues:estlone. spieg-ablllsstma, zia che è la .soave llnla della SPUNTI lNEDlTI per la psicologia pascoliana RACCOGLIERE accenni tpar.1i nelle let– tere tUl Ptuco/i per approfondire .tempre pru le psicologia· deU'uomo, è momento e.uen– :iaU proprio anche per capire ti poeta. Ma rion e facile, perche non è Jactle mettere mano .tu lettere pa.scoliane, d.l.tper.te e na· sco.1te come . spc.s.so ,o no. Ho potuto avere conoJcenza delle lettere che il poeta . !crl.ue ul/'amieo .Augu.sto Guidi Bianchi (Ag1 e, Aglb\J, redattore del Cor• rlere ctclla Sera e .!UO amico. PIU volte di quelle lettere. e di tutta la sua preziosa bi· blfoteea pa.scoliana egli ml parlò prima d 1 morire; cd ora, per la liberale e non comune condf.scende11.ta della Direzione l'Ulla B1blto• teca di Brera - cui la raccolta del Branch; fu d.alc,,, anche per l'interutnto genero.so d.tl PreJK1e11te della Repubblica - ho potuto &correre quegli scritti. Sono 94 peui, per Le, più lettere, con varie cartolin.e, che vanno dal maggio del 1897 al 1912, l'anno delln ·m~!~to un a.spetto <ùll'attivftà del PaJcol~. quello dei rapporti con alcuni giornali e ri– i:i.stt, è li particolarmente Illuminato: ed al· cuni eylsodi - Il proceuo Murrl, la condan· na dt Ferrer, Il terremoto di /lfesJina, gl'in· cld-tn.tl più. o meno politici che talvolta gli amareggiarono perfino il soggiorno di Ca• .rtelvecchio, l'in&egname11to a Bologna - ne hanno speciali .rpraul di luce: e an.che la nia opera letteraria, compiuta o progettata, non.ché certi urh coi critici... Ma qui io tra.scelgo solo alcuni pa.ssi che ci atutano a penetrare tn quello Jpirilo 111 cui cosi stranamente &f alternano allei~ e minu.tte, gioie e tormenti, In un prevalere di ansie e di tri.steue che ,tvelano la profonda, viva un..ribllltà dell'uomo: .!Olo In queste al– ternanze e in que.sta aaita.tlone, che è In· aie-me spiritualmente eroica e poeticamente fandulle.sca poteva maturare l'origtnalltè de( su.o .sp!rito e ae/ suo canto. Su tutto però, domhta .tempre quella .sua alta virtù morale. s!-a individuale che .sociale, che mo&tra la profonda bontà umana df quello spirito. A. VICINELLI Io ripeto sempre a me stesso le parole di Cri&t.o- Non glud!cate ... - E vittima. allo– ra. e ora e sempre e per sempre, d'un deHtt,:i più atroce di tutti perche delftto a fred<!o prO\'O una se\'era. raseana.zJ.one di tutta 1 a· nima. a.I ratto che Il dtlltto non fu potuto o ~fti~ge~e 0 bbe 1 ~av~\!° sZ~~~~ 1 :: ! 8"~\r;. d:~~ re per niente Il pensiero che cl fossero due o trt persone In una galera a sconta.re il sani'Ue innocente dl mio padre. Lo scontino nella libertà e nella. fellcltà! Qual !eUcltà. con quel &Angue nelle m;ml? (29· Vl•'904). TrlstLsslme, gterlUMilme vacanze ... Nemme– no ora so &e andrò a Bologna. Pa.re (dico, pare) che Il decreto sia firmato ... Quanto al– le altre cose strazianti avrei bisogno di par– lart con tt ... TI basti ora che lo &ono figlio d'Wl assa.s!inato ... oh! come lnfamtmente. oome a torto, come per nulla (per prender· gll li suo modesto uffizio!) con che crudeli efftttf - ancora vivi e mfcld aW - ... e che \·ado (se cl andrò) a Bologna Cl). In faccl,1 alla Romagna. (11-IX·'905). mo che tu ml prenda per un pslcopatt, pe.: un mattoìde, per ombro.so, permaloso, scon· tr060 ... No: lo !OtVEillo la. mia anima. Per ce/ti lan1entl che ho fattl e la.cc.ioe poS6o fa.re e &enz'alt-ra lnttnzlont che d'Wl po' di slogo. ho c&u&eadeguate che rl.su1tano gp~– so da documenti; e non ho, ripeto, punti 11&. si! Cosi, anuni causa, e per m06trare a un amico nuovo che 10 l'ho per vecchio amico! Dunque, mio buon Agi, non ml creo.ere quel che non sorio: lo S<>llO sereno. sebbene ab– bia molti, reali d!aplaccrl. OO·XI1·'9041. Anni di irandi fa.tlche e di grandi ango– scle... C'è chl non cl crede alla maJ9:ttla e ha scritto a un a.ltro per vedere &edicevo... la bugie! Io, fe bUgid? Non ne ho dette mal nemmeno da piccino. e la prlma cosa quandti mJ dovevo confu.sare t ctrcavo, &enza tro· vare. nella mia. anima allora così bianca. lim– pida; e ml sovveniva questo perpetuo am· monimento di non dlr bugie, e ne dicevo una. dicendo: ho d-etto 1, bugie! Care me– morte. queste. (23-VI·'908). (Chiede l'estratto di una rivista: nella qua.le si ragiona) &ul lati.o che ognJ h..n· ciullo e un po' poeta, ratto cht non è tanto vero quanto l 'alt.ro ollt Oifll vero poeta è un fanciullo. C2'J·VI-'90'i). Quel Nobel! Per esempio, il Nobel ha vo– luto fa.r &alvare oon la &ua dinamite anche la poeg1a. La poesia cht si propone del premi Ce non potrà fa.re a meno di qui lnnanm di proporseli) non è poe.,la: è una spe.culatlone Jenonlca gulla. verglnlt.à. (13-II·'905). . Io ho bl50it10 della mu.slca per lsplnrml qui, e per vt.lare il suono delle campane t-0 che rlntuonano spts ... "<> a dispetto t non 11, gloria. <23-Xll-"907). n regno della musica per mt comincia ~itJ!1!cer:1ori:1t!11~e1~!b1:!e!1:l .~.pr~~ getti di drammi musicali. a parer mio. non &i trova.no che nella poesia. prlmlth•11.epica, dove Il trovò, per la maggior parte, W~ner, o ntll'eterna. poesia popolare della fiaba e della. novelllna.. dovt li trova. credo. Debus- 0', o ln qualche Altra landa elisia lilumlna.· ta. da un suo sole e da guc .~tclle plu Rra.ndl plil vere delle nostre ... Ebbene ne lo ml son creduto da tanto da viaggiare questo paese che e di là della sollta conoscenza, ne mal ho creduto che Il pubbllct, d'Halla fO&Seper accettare eia un maestro Italiano. special· mente al &uol Inizi. una tal musica. una tal poe.s.!a.(26·IX·'908). Io non sono nulln, lo non ml credo uulla. non ml vog-l10dar o. credere per qualche co· sa. Non è mode&t1a. è eo& elen.za. E oltre a e&&ereoo.sclenz.a. è anche prudenza. lo non \·ogllo prestare nuove 5aette av\•elcn11.teal· l'Infame munada borghese ehe fa Il socia· ll.~mo e all'Immonda canaglia lettcrat-1. che magart approverebbe 1·a.asasslnlo, quando si tratta d'un dl.sgrazlRto cht ha cercato nella poesia qualche conforto, della sua \'lta in tutti I n1odl straziata, nella fanciullezza nella giovinezza nella vecchiezza. Anche amort di tutto ciò che ml resta a dlrt! che e il più! che è Il tutto! e cht voglJo dire! (26·IX·~06J. cht hanno dieci, mett-'amo so le andate t I ritorni che lo ai ripete, sunut!ont - di M11- sua poesia., Ja Intona. a &é U'l ~w~~~~·t~fJ~e t:~b~e dc~~= r~~~~~i~7;:i8~ 0 ·1~' c~' :~~~ia:,~ ;~~-l~~::es:e~1'~!rk~~n1ti ~~~ dr::1~ 0 ,u~~-:. ;1:~~~~~ fosse sufllclente tene~! a que- che sono &ue. ma sormontan- loro prosecuz,one nel paulo- sUva..e st>greta. Un dolore. una ste, e cercare di approfondirle dole, sorprendendolo nel pro· m.inora: è la memoria deJ cuo· mestlzl.,. che ha. vinto anche la cr1tlcame:H.e•· Sarei per ere· gresso della. sua arte, e come re che torna. 8 San Mauro. SO- morte e non g'alz.a mal a.I pa· dete che Il numero potrà sali• già si dlctva attra.ven-o l 6UOI lo che Il pae.sagr;lo rom~olo thOJ d'un dramma., sappiamo, re, che potrtmo l&:r1heggiare: tent11tlvi di fiMare un tanta· non torna pl\1 nella sua purez- sentiamo che c'è, e cl tocca ntl nu U punto non e qui, è In sma ~!rlco In una parola sem· ia. e si confonde col nuovo del· profondo ma non fa male. Per quel iaggi5s!mo a~izlunto: cer• pre p1u perfetta. e infusa di una la. patria. d'a.cqulsto, CMtelvec· alcune tlrlohe basterebbe l'ana.· care di approfondirle critica· ma~lore universalità di &lgnl· chlo; e anche lo stato d'«nJmo 1151dell'aggettivo, della &lnta.ssl mente,, che, se Interpretato rtcato. Il che, qualcuno rlcor· nuovo più riposato, più sicuro a rivelare Il C<Mnplutorinnova.• val come si dice, signlflcR que- derà. che chi scrive ha ,,oJuto di sè. non è l'antico del ca.va· mento dell'a.rte, e Il mondo del ~;o,l~~~l~:l~~c~~r~~ar~iie~~ee~; f!~I; ~;n!/aeil~n:eo l:;1a:r~~~; ~~~:tr~~~· ddue~ :~~;le c~~~; :~\~ ~nQ~\st~~n~t~n! ~~;: tutta la tela a dare ad ~e il non e per parlare di ~e. ma SO\'rappongono. &I con!ondono clpa.tlone d'affanno delle Mvrt– sostcgno critico di un esame per dar .ragione del titolo di alle volte e tolto qualche com- cae O anche di a.lcunl Canti accurat<> l~teerale, tracciando· questo articoletto, che viene ds ponlment~ del gruppo del cR.!- qua.li La Voce, La cavallino C1 per arrivare loro da presso un Articolo su Quel libro quasi tomo a San Ma.uro:, - dove storna Non che ancora. la ve• ~~ch 5 :~~l;~g di~t;:~ee~f c~utg!~ ~e~~gf! 0 qci!~~~ s~~ f";;::~a~~~ ~·~ ii:..elv~f~ "~~c~e ~~~: ~~ ~~m~~~~:r~:re 1ct~~n~ linea dar a, fa.bbrlcRndo sul• ea di annotazioni attente. Poe- mente esRgerando fa.re Il ca.po · cora diversa da. quello che nel· rtmpresslonc o sul sentito dlrc sia nel tenipo (Torino. De. S11· la.voro del Paicoll e ohe c06A le compos!zlon1 cicliche, nell'og· ~I costru!sce sulla carta. non va 1949): e il sa~glo er11,.mli- splendlta. è mal nel limiti della gtltivazlone cioè In un oblio di sulla realtà viva e ;0ncret..a, del· tol;tto e n sentiero del Pa· poesiR minore di cornlct ca,: sé nel mondo O nel mito, me- l'espressione arUst.ca. scoli,. sallnga. fl.ffetU.va; e dove cc i;llo ASSAI li poeta mostrerà di Qui dunque il punto: una Ora. &e per conoscere Paaco- 1 a trepida. evocazlont della. Te.s· ,1; aperfa.re net Conviviali O nel ~rt~~ca~°;e ~:':v~~~~ :~~a.n~~= ~!~!~= 11 1 ~~~etut~!~~a ::; r!t~~f·p~~v~ n~l~ i° ~~: r:::n~tti 5 ~I~! ~~ti~! a.l~~ N5e &onoqua.si tutte poe!la ve- convfirà sosta.re di plu uni\ ponimentl compresi e scritti 111 i ti p Mlt" ra. ba.stll~tl alla ~!orla di un \'Olla usciti dal mlraig!o delle quel tomo di tempo sanno del- ~~r 0 • t C~~~ ,Jfr cae I i'fi: poeta ma ohe tutta\'la non so· Myr!cae nel noctro Ja\'OTOdi 1a ,tancheZ?.a che era già di come, dla di I n. In no allcora tutto Il poeta, Il ve· ~ve,, a lndlv!.duA.mc la voct' molle Afvrieae, di quelle tardi· ~~!~tf v!~elc stT~~z~u~ve! ~ie i:;~ ! 1 1 !~f:cr~~cot c:r~ ~~~urrÌt~v~~~ !~e~~o 11 d'~~ ~•:~ :u~~~~:';!I r:~1 1 ::. ~clllj E COf!I ritenro che ~tti~i::: care quella sLrada, li sentiero ,<.Oleo p!il. profondo? C'è chi (e libro del Canti ,._Irivela. tut· ":~U.I ~eorg c~~~ic~ la lgllor ~eett~~/wa;:1;11l~lcfl!_li\/~ n:r~ ~~~; ~ol:~tt1~:!e~lt~~el~I ':!: ~•~~t~e~e f~~~=..s~I:~ ~':ri ~o ~IA.ix: c~I~. <:Ome• ~erCll.fll,o :h•are alla meta di quel quln- sa. vuole indic11.rla. ne! Cant 1 di lirici: e per l'Ispirazione va· dc~cR.'i° a Lo. Piadat.o ~I "à1f:~– dlcl componimenti? Certo. li Ca3lelvttehio nA.tlpres.~o a. po· ria "Pe<-.W occa.~lonate e talo- Ul , s SR. a qua.n 1 1 n ~i~~:u!:'nir!':i~~~d~rc:~f:!~ ~n~~ ~•=~~ti ~eqlia.n~~ ~~~rr~t~~t: LAaU~}:Xlior,;11.;1~~~ ~~ Q~ldi~:• f~e~itt~ ~i~ oio: :r::: 0 1~\~i.:: dne~~e !6~P~~f; :: a~i~e~t~:t\t\1 ~~~~~I.~~ ~~fno ~l~l~~%fc1~~~ ~ ~~:~~ ;~~n~:a~~:n~ju~:: 1 :1t::. llm!Lazlone di quadri e conti· alla fl.'lccoltlna del 20 Poemetti ~~a.Se~;.: ~~~ita~~~~~~l~j :r 1 ~to ~t q~1ài'::e::i:~lv~~n~~: genere canzoni Della gratl6ta, rlcerc11.tortde,la poesl~ pura. e ~~ta':~o;?d~~ q~~ 110 ru~~ ~n~iafe ~~~~:t•b~~I~ ~~o~ifi~:~: ~~ 1 !~:l~~e~j ~r: 1:u;'!c~f11. :s:nd~:~~~ ti Poco .sormonto ln es~ nel Poemetti con quelle liriche ~~ng~imde e perfetto, e cl fR la. cui perennità non Jasclj ,~Ire da\l'!ntonazlone un pò dubbi. e la ragione dell,a. cu_ ~~~r:~~eeln~A~~ct:cl r~:: ~\l~~l';~l1~!~~~tA d~i)l,~~f'.-!. ;~ 1 ,~\~il~n~l;c 111 ~~:::~u{~!:: ~~~= ~ 1 \e:~'b~èv~~da:\~:~ re un fratellino di Rosa. 0 di slmboH. nella. sfer11, maggiore Rigo O di Phyd!ie o cercando del, mondo clrcosta.nte, con più In là. nel poemetti nuovi, un oggettlv~lone di dista~ ~~1 1t ;~c~~:ivv"etT~~ol~~gl~~ ~:~u~ 1 a 1~1 !~~=~: 1!c~u~~;"t!: che A.I Canti II preludio &tes.M> rltà., le ragioni &tesse che fan- :~! r=~~/e~a ~et:!~~a ~~~ ~f. _!l'~n:i!rl~latlt~r ~eo:'~~~; lampada ch·arda .Joave - dcl 11 poeta aCC\ LSA.to di non saper ~~~ 1io;r~:~~nd~11~u~o~~f: ;,~n~re;, qt\ raeb~=:~:: te traduzioni In versi e figure g'.lore per Il nostro ideale an· del principi\ de!IR. !UA pottlcA. tologlsta.: dall'Aquilone A.I Due ~a:AleoJ.là. f.~~t%.::er ~l~le~fJ'i~; :~t!~ ~~ft~:r:~~i ~!.' :U~ strorn chi non IR.rloordA. del· stgn!flcazlone. 11.ntlclpa. il capo• l'errarite - che tr!ta 11otturno, lavoro !Atina del Pacdagogium: p/an9e11do rtel cuore - la pal· e a.rmo~!z:zando tra loro, n _lor!' l da t>la ddla vita?: e come es· volta e-è I&divina Suor Vlrt11· sa risponde ali' Inquietudine n/a e la fosca Digitale Pu,rpu– dcllo ~plrlto di /lfyrfca.e!), e va- rea, i due e ml3terl • delle a· le qui per la poeslR del Ciocco, mor sacro:, e dcli' e amor pro· dell'Ulivo ecc.: ma vRle 1\.5581 fa_no:, e Qui ancori\, a loro vol· più per t quadri Intimi ed In- ta di nuovo armonlt7..ando, è Il terni del poemettt georgici e libro e fl oou/rago e Il c·eeo. snohe della nUO\'RpoeslR ~ocla· ove In gradi dive~! Il slmbOll· le. civile e cosmica o ltalle.na !mo l>&.."COlll\no fa le &ue ml– o latina. n Gel.Jom.'no nottur· i;:-llortprove. Fu vcrRmente qut· ~ 1 :ie 5 ~~~~:!;~fn:r n~~t~~~~à ~; ~~~IJ~~tra~~~;~i,~1:i:~~:t~~! Domenica 13aprile1952 I carmilatini inuna lettern inedita delPascoli Al ehlarmo sl~or E(s:ldl~) Martlnt Bibliotecario della. Bibllotec-a. Naziona-1, d.1 :Brera. Chiari.ssimo Signore, ma.ndo t,1 dono r ben piccolo MnoJ a codeJta Bt– blloteca Na2lonate quattro miei picc.oU carmt lattni (Velanlu.s, Phidyle, Myrmedon, Cena ln Ca .udi.a.no Nervae) premiati, e un.o (La.ureolUA) lod.ato daUa Reale Accademia di Scienze dt A.m.rterdam, dal 1892 al 1896. Mand.erO bi giornata il sesto <Castaneal pur lodato. Mi .rono peNncsJo ntl Vep1anJug a PCl9, 10 iPtdlCa.rt con ct/re l'ordine tn cui vanno lette le pciroù:. ma.cro-– nem - 1am valet. in que.sto: valet 1am • macronem. Fu una aut.sta. tipografica. Cosi note! una ltcenza che mi pento avere u,ata in Phydyle, a pag. 16. Del resto ,xnché dei carmi di soggetto romano intendo /are una .sflloge diretta. a dcscrlvt:rc la vita romana n.el.Lt su.e parti e voglio perciò cme,idarli cd allargarli, e degli aUri, come MYrmedon e Ca.stanca, mi ri.serbo fare edizioni i,iit J)itme e ricche dt os.servazioni mtt proprie - /a.tica d.clizio1a cM destino a.l placido tn· ucrno, .Se l'auro, della mia vita, nel quale patirò u.n po' di freddo e di torpore - io non ho at,ard prtma qu.e.sti oPU.Scolle non deJid.ero e.,.sere gi.u.cticato .tU Loro. Ma non ho &apulo re.ststtrc all'amabile invito d.tUa S. V. IU.ma . Della S. V., Slgncr SiblioteCarto dev.,rw GIOVANNI PASCOLI Barga fLu.ccaJ, 6 luglio 1896. Questa letttra (nota. solo In parte per aectnnl del Plstelll e del SlcWani) è lntere.ssante per ciò che dict. 1n gennale 6Ui Poemttll latini, t in particolare au qualche loro dettaglio. L'autografo, inviato a un Bibliotecario d1 Brera. e andato a finire nella. BibUoteca del CoUerlo dl Merate (quello dove fu il Manzoni fanciullo) IVI l'ho trovato e riprodotto. Giova qui far noto un pa.sso anche p1U lmp,orta.nt.c, eh• !~ lene In una delle lettere inedite ad A. G .• Blan· chi. ove si parla ancora. e più ampia.mente dei PoemetU latini. Egli sl opponeva ad una loro edizJ.ont parziale. e Questi poemetti fanno un. tutto organico. Ducrt• vono la. vita. romana antica. in tutti i tempi, in. tutte le cond.izfoni, in pace e in guerra, in te"a e in mare, nella politica e nelle domesUcitd, in citta e in campagn4, poeti, artigiani, grandi uo,ninl e donne, e piccoli e pic– cole. e paganesimo e crbtianesimo, e le origini e la. ftne - non de/inltiva -. /tloltf di que.rtf poemf manccino, ma molti ee ne .rono. Ma ci vuole quiete e tempo, e un po' d'otlwn a Roma, a Napoli, in tanti altri po.stl. E dunque silenzio! a{lenz!ol sUtnziol "· La letttra a.I Blanehl è da BolognL, 25 re'llbuJo 1008. A. V. *· Un gioielloepistolare Altro piccolo ma bel con.tributo all'el)Utolario d.eJ Prucolf è una breve cartolina Ulu..strata. cu.i manca la. data, ma che der,e dserc 1tata. .spedita d.a Ba,rga U 2 gen,rato 1907 ad A. G. Bia,ichl: il cartoncino porta, uel verso. a mezza /accfata, U noto ritratto ctello Zt Ateo, m.orto da non molto, con 4 /fa.neo ver.si ctel Pa· Jcolt. La, cartolintl giunge ormai, proprio come la r-ondi.ne antica., col &ol/io ctella primavera. Il lavoro cui .st accenna puO e.sacre la. Commemorazione del Carducci a. Pietra.santa. Ca.ro Agi. Io sono molto addietro nel mio lavoro ... Questa. prima.vera. que.stl ila.cinti e narcisi, QU!ste tante violette, le mars:herltine e I pa.va.a:elll!.. Sono venute due rondini esploratrici... Presto rlllnie la tribù. Tuo G. P. Potremmo aggiungere un di.stico che /orma U tc.rto dt un'altra cartolina PO.stutn4 ma dattUogra/ato. e con firma apocrt/a, eh.e vtun.se al Bkmchi traJ-m.t.tsa da Lue1;a in. data 18 febbraio 1913. Pensa a. quel che fai Più odio ha. non dar plil quando tiu dal: che non da..r ma.I. Stra.no pe11.$1ero,che sa un po' ptù di /!lachtaveUt cht.: df Prucolt. )I,. La palma degli Apennini A. V. Ohi .se gli uomini /01.scro, qul, buoni com.e... l ca..,ta,gni! Forti e pii, e.ssl dà.nno f chicci ai bimbi, i dolci <1:i paverl, il cibo ai lavoratori, la Legna al focola.re , rl letto alle be.stie, lt.: travi alla ca.sa: e non ehle®no null.a! E gli uomini han.no comlnctato a .sradicarli a IJ)erperarlf ad t1.nnuUarll! Captsco perché. Voallo,io levar.si d.agU occht quel grande cJempfo di virtù.. che si riduce a. un grt1nde rimprovero! Om,i.na.cei, piegate le ginocchia. aoonU U castagno! Adoratelo! ESJO i il .simbolo di Dio. GIOVANNI PASCOLI E' una pa.zlna d'albuin .scritta ~r la. Signora. Ilda Simonini di Barga: non c'è dat.6. ma la pattina ort– eedente e del 1904, la. ~guente del 1909. Condensa con umana a.ccoratezza e non &l!nz.a.~la. quanto te buone piante del bo.selli attorno a Castelvecchlo hanno ispirato altre volte al 1pOCta. A, V. I Bolognesi hanno l'aria di prendermi per un Intruso, e si seccano a veder riportato il mio nome nel giornali ... Oh! trl&tt dl&lngan· no! Oh! come vorrei tornare addietro! comt \·orrel tnfectum /actum! ... S1 continui la \ia J)l!r l'erto e per l'arto! NOi non dobbia· mo s:odere! (:?6-llI-1107). Compiangi n mlo destino di pro/e.srore, e professore, come gal, sorvei;Uato e diffidato. che deve tare U suo tòmpito e la.sciar da parte, In un cantuccio, la sua poesfa. (30· VI·'90'l). Io dlf!lcilmente ml muto ... Io non \'OgUo essere sopra I partiti. ma fuori: perehe ho un mio proi'Ta.mma, cht è meramente edu· catl\'O e un sole, ;:-r<mdeIndomabile amore: quello della mia lnfel!ce Italia! (10-Vl-'9101. (A Luoca comt a BarE;a) l'Ignoranza e la villania ... vucl sopraffare ... la. ve.:chla cit– tà colta e cortese. Materialismo anzJ conci· rnlsmo storico, In azione. (2·X··90a • .11 Ca· sellll. è - qui nel Canti - una'. del• Il 189S e Il 1000. E' qui adun– le gund\ p,oe.,tedel. PMcoll co- que ll sentiero che cl porta al– me Il Nf<f,o, la Civetta, o Suor la • bea~a riva:, e cl apre la vi· v·rg,nia - resta nel libro da sta, &ututti gli orizzonti. ~e~~a ee ~~~~aa d1'~:~:: i ___ c•_R_L_o_c_u_R_T_o _ ll-_-_:-_-_-_:-_-_-_:-_:-_-_-_:-_-_-_-_-_-_:-_-_-_-_-_- _ _, I componimenti durl\turl ma non sufficienti a. dare Il tono Io. ln questo mio penoso lltlgloso tedioso Jaborlosò uffizio - oh! non desiderato! - di succe.tsore, non ho Il tempo, che ad altri abbonda, di esprimere tutto ciò cht d'Indefi– nito - t d'Infinito - ho nell'anima. Trl&tri destino passare per lmlt.a.tore de' suol ltnlta· torli E m'è itlà toccato altre \'Oite. E vorrei non mJ tocca.su più (2). Che per un poeta ?u~~tono~ it d<i.,t!fi~-Pe~~>~rl&to. Un poeta o c Non ti sto a dire I dolori del corpo e del· l'anima che ora. più che mal fledono no1 due ... Non ho se non letlonl. dl!oCOr.sinl. tserl– z.l.onl lta.Uane e latlnt, Indirizzi etc: da fare. soffro come un'aquila (altro che cicl e .ti.tO in s:abbla. OO·V·'910}~• u ritratto non l'ho ... e poi non te lo man– derei. Lascia che comparlscano attorno ~ Carducci I suol pseudoSC<>lartche tilt ,1 , resto predlllge. (15•XI-'904). M.I sento molto Inteli~ ln questo momento - anzi da molte &eLtlma.ne (3). F06~l an– dato lo e lui rimasto! (2·IV·'907l. D 16 febbraio si farà A Bolos:na la so\ennt commemorazione di Giosuè Carduocl: la fa· tb lo, t cosl al sollt<, CarduocJ sarà. il!)rlll· cato e U povero Zvln calpe, ;ta.to . Ma e cu– riosa., non è vero, che vo;- lla.no Carducci a modo loro e non come era veramente. O al– lora. la Joi-o stima dove va? Robaccia! (23· Xll-'907). Ora, m.10buon amico, LI \'og.llo manifesta.• re un mio dubbio. anzi un mio Umort. Io te· (Ha rlctvuto In dono la 5Ua prima penna stilografica ma essa scrive male e gros!.O): e do\'rel d.l\'enU.rt per forza, come vedi. un d'an. '1unzia.no t per s:Junt.a opsigra/o, cloe ta.="dO !CTlve.nte. OO·V·'!!O'JJ. (Aulustata, adesso ora ,,a benO: ml pare d.! aven. nella vita.. un tiranno di meno. ori\: il calamuo (6}. (22-v-·9011. (l) E' I/ ,nctflJO P3iCOlogico, di oendeUn 111irituale, che pare P'iLI l'ln.-d.ucCJJt ad o.:cet· ta.re , al di 1opro df tanti dubbi, la catted,ra bO· logMS.! dtl Carducci. La ltttera con/erma un'altra al Cl.on, gfG /atta nota l'Id • Con.oit":o ~. (2) L'accrnno 11 deve al timort cht la pubblicazione par.t:alc della JOgnata grartdl! ra.ccolta del .woi Poemi della PAlrla pofl!.s,c siucitare deali imitatori, eh, s/rutta..uero in anticip0 le 1ue idei!. (3) Stooo preparando la Commemorazione d.!l Carducci a Pi(tra.santa. (4) Accenno alla /atta. che fl PcwcoU ao· atenne col parroco ddla chitstt!a che Stlrgcw preuo /a ccwa di CaJtel~cchio. La. muJica. ,e la procurall(l con i,iano mtlodko. (S) Rl,tp01\det1a cosi all"invito dtl Ccur/U (cui que.rt, a lett.tra è fndlrtt~otaJ percht aeri• ~.s&I! un libretto d'~tra per Il mac,tro Lu· porlnl. (5) Qua.ti un per finire, ecco Il dram• metto tulla sWograftca : ma .Ji ien.t.a anche, an..-1,peeialm~lt in (fla5tl! p:'ecole co.sc, l'u· morf.smo e n.elfo sUsJO tem.po 14 .tp0nla.1tta aeutdua del pa.,eoll. Biblioteca Gino Bianco o un libro: e forse soltanto I due ultlm! cita.ti si rispondono tra loro. o con l'altro ;u1con Giovannino, nel senso d'un do· lore cbe cerca di vincere la morte e guarda alla vita al di là del cancello di un cimitero ov·c la cortina di nebbia.. col cuore trep!do. Non più: po· trem.mo dire che que3to del Canti è pn noi be.nsl un sen– tiero, un sentiero che è partito da M11rlcac, ma brtye t che muore. Per andare oltre· bisosma r1· farsi al punto dove. come ab– blam IR !CIA.to Intendere, questo primo ~<'ntlcro si Interseca con l'altro maggiore. quello cioè-che d11.lle Myrlcae muove verso I Poemetti. Il Qua.le è libro nel ~uo in~leme a.~al più compat· to e rlcro e col segni evidenti d'un rinnovamento, che non è ro\o In RCqul!to di pCT!ez!onc metrica. m11.di contenut<i e di pensiero: un Pasco li più clas· slco Insomma. ove !I classici· smo antico C davvero rlnnovR· to ln forme moderne. L'ampio poema georgico diviso In can· ti. che costituisce Ja parte cen– trale sia del primi ohe dei se· condi poemetti. svolge temi i;:-là. di Mvricae, dcll'c UtlmR pas• '1Cl:'irtata • spccil\Imcnte, In una visione ciclica cui partecipano la terra. e Il cielo e gli u01nt~l In ùto; la r 111n:.n Urlio aiuti.io dJ t.:a.,tcl1ecchlo. eh, ruarda ~ Quf 11 !f ~~~t:•~e~ ~ 11~':;~~ sulla u,ta \'allata; 1: !~~~a. G~oe'tn1~o{ucoll net suo ,tudlo coine nel Ge!Jomlno e più, t JI p,,et,1, • 0991 (Conunua da pag. 3) poesia, pur restando egli lontano da ,x>3e estetwanU. Pc.scoli dunque lo se-ntiano piiL • nostro• e va ristudiato prestando maggiore atten– ::ione a qucJta sua spirituale .rituodone citi! Jolo il temvo poteva chiarire. Infine no11si dimentichi che la critica ha bisogno di validi .strumenti di lavoro e queJt1 ancora mancano In gran parte. L'esegesi a, tc1tf pa.scolia11i è .rolo par.tiaie e diJorganlca: So per esperienza per.sonale quanto poco SI Jla /atto e quanto redi da fare in quedo campo: 1m mio vaato .studio &ui Poemi Con· vlvlall dopo qualche anno di lavoro mm è <tn.cora tenni11ato: l'esame dei numeroJI ma dispcoi contributi precedenti mi ha dato chiara /a acn&azione e l'Idea dell'opportunità di un vasto lavoro di a11aliJi, al termine dtl quale .solo può na&cere la Jin.tcsi critica con– cltulva, includente il giuditio di valore. Ilo parlato del Conviviali ma la situa:ione. non mute di molto per le altre opere va· acollane. 81Jognerebbe poi h1iziarc la raccolta delle lettere del Pascolt disperJe in varie localitll e - co,ne Jtmpre in quest..tcaai - in grave pericolo di .sparire. L'argomento t delicato, 31 .1a, ma è pur vero che J! potrebbe al~no In/tiare kr raccolta di tutte le lettere edite e raccogliere le n.otirie d-ei gruppi delle !et- tere ancora non /atte pubbllcart ht OOt.o: dt una stampa. che &f /aril. a Juo tempo. Ma che cosa auverrd .!e non. !I comincia sin: d'ora? L'inl:iatlva dovrebbe easere presa da un Ente, e a queJto scopo non c'è che do aU.tpi~ core il ri.sorgcre della Società pascoliana o a cura dello Stato o dell'Edftore del PaJcoll (che dovrebbe essere direttamente interes– &ato alla questione). Lo. rinnovala Società dovrebbe pot ripren– dere la pubblica.tione dei /ascicolt di e Stu• dt, (e in e.ssi tra l'altro rcu:cogllcre tutta la blbllogra/fa pa.scolìana), che i e pa..sco– fiani, JOno molti e farac tendono più Il crescere che a diminuire: il ritrovarJi In– sieme in una /atlca comune accreJcerd 1t loro energie e la critica del poeta di Sait /tlauro potrà /are 1111 - pa.sw decf3o ver10 nuo– ve ~olurion! chlarljtcatrlci. rra dicci a11ni ricorreril. Il cinqturntcn.ar !o della morte del pol!ta: sarebbe bello .tf Ja– cesse qualcosa sin d'ora perchè quella ri– corren:a vedesse def fatti e non .!OIOdelle parole. Con il prcswte numero La Fiera Lette• rarla vuol rendere u,l commo3so omaggio alla memoria di Giovanni Pa.scoli e ouol promuovere q~l lavoro pift att~nto ed. In· ten30 Julla sua opera che ormai st avverte come neceJJarto. RINALDO FROLDI

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