Fiera Letteraria - Anno VII - n. 15 - 13 aprile 1952

LA r- I t. K A 1 Domenica 13aprile1952 AMOREDI TUTTO CIO' CHE illl RESTA A DIRE! CHE E' IL PIU'! CHE E' .IL TU'l'TO! Ricordi nella 1t1n,.- che aene di studio a Maria (Con~nua da pag. 3) luoghi dcffRJ)OSLOlodelle aen– u. 1 ml&tlc1. e a capo loro So.nt·Ag06tlno, hanno tratti moltl profondi concetti, I qua• 11Oanr.e ha 11tteggiRti e dram• mallz.z.atl per sempre .In lui e per lui 'Tastrazione pftlpita e Il mistero cRmmfna e st vede". polchè "la llnr.1one del poema... slngol:ulua drRma– tlcamente un !Atto comune• ~~oi:·~111 p~~:t A:i'~,~~0 ~0t~\: E l'eroe primo del dramma e Dante, ratto « da Apostolo pòela Ji per ,•lrtù di MRLeldR, l'arte: ecco qualche tratlO che è insieme espressione ctt idee. Impeto dl commo.r.1one ed esegesi estetica costcll11ta d1 lampeggianti accoouunem I e E' una guerra quella di Dante ... » fino Alla v!Uorla ultima su Lucifero che llnRI• mente • ,•ede "le gnmbe In 811 tenere"•... Sotto I piedi di Dante è questo principio ciel male. tnwolto. DRnte hA vin– to la «Jupall. Dal basso loco e di do\·e li sol tRce egli sale a veder le stelle. Il freddo mortale di « Coelto li e pu, simile ftlla paum che prove là nella deserta plRggln... E cosi ha prima attnwersnto Il e Flegetonte • che è fervido co• me li «leone» ... E primo fUl· cora ha pas.,ato lo « SIJge ». che è tri~to, come .. ne' suo, etfettl è la • lonza». H11pns• sato questi tre numi. nsscr• vendo all'umT.Jo di pnssl\lor1 l fantasmi &tessi del mRle.. E' .stata una guerrn ... Egli &I ~ conlìgurato al Cristo. A se– ra. •vespe.re », comincia la sua 1uerra. Ora 11Cristo si.et. · te nel sepolcro un giorno e due notti ... trenta &el ore .... e Dante nell"lnfemo trM::orst= ore trenta sei ...». E tra poco «sta per sallre nel ciel!, CO· me faolo ... Cosi nndn\ alle atelie .... è diletto di Dio e .. e dall'ardente virtù subllmato al cielo. In quel momento, (pensiamo!) Dante era In CSi · llo, era un condannato. e mancJa,·a li pane delle sette croste»! (6. V.. Il corto an– dare. XII; e Il canto XXXTTI del Purgat. In fine, Séoperte, armonie trasftrura• doni. E\!'tdentemente. per questi concetti' e gu1ll di estetica Slmbolica e mistica. Il Psscoli è portato a scoprire la bel· leua dove altri non I& cerca o la nega, e a d1-.re me.no \"alore A ciò che per tanti nfl magg;.or pregio. Più ohe 1 grandi episodi o I plu celebri personaggi. e tutto Il pocmR nelle sue segrete struUurc almbollche che lo Rttrne e di· letta. E tutta li\ poesia di Dante. e specialmente In Di· vina Commedia si Intesse lX!I lui di lnl1nile « corrlsponden ze ». che 50110In continua. n– cuta e spesso mirabile • SCO· perta » del nuO\"o eseget.R: e ne sbocciano • armonie » nuo– .,,.e.occulte, lontanissime. fu· gaci. ma sempre. nel suo J>Cll · siero. profonde e. nel suo scn tlmento, piene di fascino. I•er questa esigenza. per quc~tA g10J.11. contemplatl\"a di anno– nie. li Pascoli riplasma e ri– crea nella sua [nntru;Ja Il poe– mA, come per un suo mo.gioe; genio di misteriose simmetrie. resolate da proporzioni e nu• meri. Tre. sette. no\'C, dieci non sono dati di fatto, sono se'°I magici per un nuovo lnc11nteslmo che scom·olge l'oltremondo di quasi tutU i dantisti. Da ciò la sun prima IICO - perla: 11nferno ha 50!0 r,ette cerchi ,·eri (non no,·e o dieci. eh! il'lgnavl stanno fuori. Il llmbo 6partrà. gli eretici non coni .11.no chè formeranno i;olo Il cimitero di Dite, entro le loro arche chiuse); set.le . co me le cornici del Purgato1 io - gli uni e le alt.re un!llcat, entro I due regni nel sette peccati capitali - e t.uttl simboleggiati nel sette e set.te ~ t~t~':rf?i~~tf ~ 1 ~:~: te doni dello Spirito, nelle 6Ctte beatitudini. n prepnn, zlone del &ette ,·eri cicli con le 6Ctte virtù (tolto l'rmtlpn• radlso). Con mal prima nota• te proporzioni. rnccidln. nel· le sue varie forme. stn nltor· no al due riun1l: chè l'Ache– ronte passa !rn lgruwl e llm• ~ir:~C:~~rie~: ~~ 1 1~~..!:1~i~ e nella difettosi\ ,·01ont1\ del contemplare (V e VI cerchio). Perllno nella dlsposl1'Jone del canti In rapporto ai cerchi si !ICOpronom!.sLerk)Sesimmetrie: un el!Cmplo: per I cnnU che spiegano Il sistema delle pe– ne: Virgilio si fermn, a e5por• re Il sistema pena.le si dello inferno e si del purgatorio. a un punto In cui sono. sotto e &opra loro, tre ce.rchletU del· rin!e.rno e tre cornici del purgatorio, e quella 1..onn di mezzo In tutù e due I casi è. per il Pascoli, d'accidia: quan. to al Par&dll50, "edremo !rR poro. Ma altre volte roteano Il tre e runo. l!CgnOdella TrlnllA. nell'unlco poema In te17Jne. 111 tre cantiche di trentAtrè can– ti ( rlcondotU alla dleclna dal primo): che s'inbJa con le tr" nere e un salvatore. le trt– donne del e!elo e Dio, 81 di stlngue dapprlma nelle tre maJe disposizioni e un pecca- IL PASCfJLI JHAGGlfJRB "La vostra sincerit~, o poeti, è per me affatlo dubbia, quando, dopo tante luci di scienza, voi vi atteggiate a felici, a egmll'chi, a superuomini di A LFtrnDo GA LLETTl fica l'in.slslente richiamo del Pascoli al r.tl • atero doloroso del· nostro destino ed Insieme 11! vincolo di cnrlt.à cri&t.lana o buddlsUca che la stessa comune sorrcrcnza dovrebbe strln• gere fra tutti gll uomini. Ma chi badava, rra il ribollire del furori, del rancori, degli a.ppctltl che annunciavano la catastrofe Imminente n quella voce soli– tarla d1 l>OCt.'\ehe nmmoniva: ... sulln pronn terra MOLTO si è scritto e discusso lntarno al· l'opera de.I Pascoli: Intorno al cantore dell11. \"Il.a aempllce t>ognante., contemplath•a. de.Ila solitudine !dllllca e georgica; delle visioni che bllmdlsoono ed !ncant.ano quell'e.t.erno fancmllo che si sveglia In noi alla voce del poeti; Intorno al suol saggi dJ esegesi dan· tesca, al su01 poemetti latini, anche (benche con minore simpatia) ln~omo alla poesia storica e patrloU.lca del suol ultimi ann!:, si sono tra.seurate. direi, dellbcrat.ament.e. quelle Jlrlch~ nelle qunll Il Pascoli era 1>er• SUl\60 di aver espresso in fomm nuova ]'a· spetto più orlglnnle della sua visione poeUca. e La Poe.,la è ciò che dello. scienza fa co– sclem:a • egli aveva detto sin dal 1899 nel d~oorso e L 'Ern nuova •i cd alln scienza, che dal temPo di Galileo al cadere del secolo decimonono aveva cosi mcrn..vlgllosamente ampliato e tra.sfor,mato la nost.ra Idea del• runh•er..io, Il poeta delle e umili cc.se • Chle.;e !spirazione per illuminare ngli occhi umani la vertlglnosa Immensità dcll'unlver6o e dal t.remlto di stupore e di terrore Che una tale visione /JUSCltanell'uomo, dt11IARccorota co– scienza della nostra dcl)9le.-12aohe ne deriva, fare &CAtmlre un 6entlment.o della nostra pochezza Cd Insieme di solidarietà e di pietà verso gli altri uomini che. valga A mlgllorarcl &plrltu11.Jmente. Ma neall anni nel quali U Pascoli seri• vtwa. alt.ra musica race\•a.-i.o squillare su tutte. si può dire. le piazze dell'Europa oc• cldentale gli oricalchi della poesia. Nella Germahla gugllclmlna che si preparava al– l'ult..ima prova decistva della sua PoHLica mondiale, tutta l'arte, si può dire, celebrava la potenza cd li destino Imperlale della na• zlone eletti\: in Inghilterra dominava 6Ulla \'OCedi tutti gli nitri poeti quella di R.udyard KlpHng poeta del recente Imperialismo brl• tant\lco; In Italia, dopo ln. celcbra7.!one del· l'energln combattiva dcu·uomo fatta dai poe– ta dalle Odf barbare: Schiudetevi agli umori. o ouorl giovani lmpenna.te\ 11 at se,g,nl, all dell'anima; frrompetc a la guerra, o desii torb 1 df clo che fu. torna e t.ornerà nel secoli. esser mortale: ma ,•ol. rlsvegllando1ll In cuo• re le antiche llluEIOnl l'avete per:;uaso a fu:gersl nuove chimere di lmmortalltiL. D pregio ed l1 vanto della Scienza. che ora di– cono r!dotta al fallimento - seguitava. li poeta - C proprio questo: dJ averci condotto a rlcon~cre che la mort.e, l'annullamento del corpo e dello spirito. è la sola verlt.a certa. Sarà gloria del poeti futuri dlsce.m?.re e rivelare alt.mi che 1·e..,_.,en2a della vita. è la morte. Saremo n.nche più mesti ma nella mestizia cl sentlrerno rratcll! e R.llora non saremo cosi stolli da pers~ulre una gioia che ridondi u dolore del n06tro simile e che non diminuisca di una linea Il dolore nostro. E I mali che ora cl a1>pnrlscono come ratfl.11: la lotta delle classi e le gue!Te del popoli saranno t..oltl•· t.roppo è Il mL'>teroe solo chi J>rocaocla. d'aver fratelli In suo dolor non erra? "'E' un pover uomo , sentonzlò allora un crltlco e polomlstn. ramoso per I suol atte– glamentl di Capane.o r!bcllc a Dio Cd agli uomini, <'d Il Pnscoll fu rlmandnto al versi onomntopelcl lmltnntl Il gorgheggiar deg!! uccelli Cd nlle dllcttaT.lonl fantastiche del fanciullino. · Egli era appona morto, quando la tempes– ta seopplò e a due riprese e due volte la guer– ra !m1>ervcrsò a lungo e furi06aincnte sul mondo. Che cosa essa abbia lasclnto dietro di sé e come abl>ln prostrato nd wni11ato e deluoo sia I vincitori ohe I vl.ntl C una rcalt.à unlvcrsalment.c riconosciuta. Parrebbe fos~ venuto il tempo di rlpren• dere In ma.no Il Pa..,coll e di rintrncclare In cel'tl magnifici versi di certe sue liriche l'n.l• teu,a dclii\ mcdltazlonc morale che esse sug• gcrlscono: ma cosi non è. Non è o.Ila riso– luzione di guardare In faccia la ,•lta, nnche nel suol :umetti più t.rnglcl. non per det.e- 1:tarla o per disertarla m:i. colli\ virile energia necessnrla a renderla crlstlanament.c più sop. portabile e meno sconvoltn. dnll'lnv!dla e dal# l'odio. come vorrebbe li Pascoli, che In.nuova generntlone si dlmost.ra, generalmente, Jn. clh'le. mn. ad un·nmara e dls-pot.tosa dHrlden– za verw la Idea morale trncltzlonalmcnt.e ac• ereditata ed a una materialistica venera· zlone del successo, comunque ottenuto. Ma cosi pn.rlando e sognando egli si poneva In recl.so contra.sto colle tendenze e le a,Wl– razlonl del auol contemporanei, e ciò a sem– pre maf,:'glor pericolo per Il pensatore, com~ per 1'11.rt.l.sta. rlsuo11avano le esortazioni baldanzosamtnte ttggresslve e conquistatrici del D'Annuntlo: l'Invocazione a Dio: • Fit. di tutti gl! oceani li mare nostro: l'esortatlonc all'eroe avventuro~o: Arma la prora e salpa vt>rso Il mondo. Pareva che l'Europa, u.sclta - ebbra dl ;fovanlll ener,::fe.- da un periodo di più che. quarant'anni di pace non anelMSC che alla lotta per Il primato. SoUo l'impulso di tale persuasione, que• sto 1>0eta di un mlsUco ascctls(no. li quale ricusava fede al Dio della trn.scendenza cat– tolica, meditò e scrL.,_.,e quelle poesie di i.spi– razione cosmica: Il Ciocco. L'Aurora boreale. La Vcrtir,tnc, La pccorel1a imarnta, Alla cometa di Hallc11. ccc.. nelle quali conduc~ U pensiero umano n. contemplnre rabbrlvl• dendo. dal l>a.tconedclln.. terra, l'al>J.s.sostel• lare che si :1prc sot.to di noi cd Intorno a noi. perchè meditando sulla nost.ra me~ch!. nltà e sulla .sloltczza dell'orgoglio che man– t!ene. l'uomo nell'Illusione di &l§Cre Il centro e lo llCOl>O dell'unlver-so, rlt.rovl nella sua stes5a umlllaz.ione la c05clenza. del vincolo di carità che cl deve unire agli altri es.,erl. Gli uomini amano Il cantore. che. canta loro la canoone del giorno, l'oratore che ao– nuncl& verità delle quali gli uditori sono g!A.persuasi. e l'atmosfera morale del te.m• po non era. proplzla né alla. contemplulone religiosa· di quel grande mistero che è la vita né a quel p«1slerl che, coll' umlli.11.re li nostro ors:ogllo lntellett,uaJe. cl ranno sen. ~i~·p!! 1 1n~:~a~~Jt bl~no della solida. Solo Il Pascoli, ponsoso c. ora possiamo dire. presago, ammoniva l\pPUnto nel dlc:cor. so L'era nuova: "'La vostra sincerità. o poeti. è per me affatto dubbia, quando, dopo tanta luce dl sclrnza, voi vi at.tegg!ate. a felici, a eaoarchl, a e superuomini .... L'uomo divenne umano quando acqulst.ò coscienza di E' questo li concetto che spiega e giusti· Perciò le e3prCS,'llonlpiù nlte e più ge· nlall della poe:111\pnscollana sono rimaste e rimangono tutttivln nell'omUrn. ,\l,l~llF.l>O GAI.LETTI to originale, ha tre specie d1 mostri (unl•bl-trlcorporl) e Lucifero. tre furie e. Medusa nel tripartito antlnferno. In• remo alto e bf\550, per espa.n• dersl nel purgRtorlo ove 11 lento amore 11tn!rn un tripli• ce amore del male e un tn· pllce amore con troppo vigo– re: per condurre poi l'eroe nt– trriverso I ternari dl clell e di gerarchie nngel!che, alutnto dn tre guide. e sotto unn dop• pia tutela ternnrla che m tcr• ra congiunge Dn.nte a Vlrglllo e e Beatrice. e In e!clo Dante a Bemnrdo e a Mnrla. su Uno n Dio uno e trino. 1'! c'è nn• che 11 110\'C: • le sfere ,;<mo nove. plil l'empireo. t: gh\: queslO numero no\•e è nnehc nell'inferno e nel purgntorio. diviso ln due regionl...ll IM.V. XXXVIII): tutto poi si ne– corda nel dieci: «osservo, che dei trentit.lre cAntl del pam– dlso sono RS.,;egnntl nlle prl • me tre Mere, nO\'e plu parte del decimo; alle i;econde tre. Il resto ciel decimo e gli Rltr1 sino al vigesimo: alle ultime tre. I CAntl dal VIRcslmo pri– mo al 1rlgc11lmonon Intero .... po&.5lamoarguire che li Poeta hf\ dato a ognuno de" tre ter· nari. un dieci. numero perlct.– to. serbando per l'empireo una trlnde di conti ...» (M. V. XXXVJJII). E lascio a fra poco le \·arlazlonl sul dieci co– mnndame.nU! Nè qui si J)()SM)llonemmeno accenna.re le stu1>efatte, mera– Vi(l:llose• corrlsponden:r,e » frn !"•Eneide, e IR «Commedlnll, fonte Rl Pascoli di cstellcn comm0'1Jone. o quc,lle fra Vlr• glllo e Dante rlntraccll\te an– che In mlnu1'Jo.,e ta,•ote: e gh S\'lluppl di Dnnle da ~'nea A Giacobbe a Paolo e.a Agostino e a Crl11to; o più J)Articolari e 5irnbollcnmente poetici svl– lunpl come nell'epl~lo di Pnllnuro che 11lconcreta In quello di FIiippo Argenti. o meglio In quello di Mlseno. vernmente esemplare. • I-lune conde i;epulcro li, dice l'Enci· de: cosi DAnte cle\'e .seppe111· re « li proprio corpo, se 11t.es · so• nelln scpolturn della mor• te mlstleR. che culmlnn nei paM!lf{glod'Acheronte: !,OIO In tal modo • la C'IR!o~corrcm diretta li cioè rumnnltft voi· (l:Crll.nl suo nne (En. VI. 52 Ml: « totam lnceslal funere das-.em•; e Pnr. XXVII, 14G). solo cosi si lntendcn\ 1mche estctlcnmente « il legame di cOOeste imaginJ S\'arlnte e dl– srorml lln pelle blnncn ner11 che la belln figlln del sole. In classe. li \'Cro frutto) tenute Insieme J>erò dall"unlc11 Idea della rlgenerazlont- del ,·oJerc, prodotta dalln 1trnzla del bat· tesimo rlnnovellatn dnll'auto• ritil lmperlale ...ll (Id,). ne accor,rono; come non StiC• corgono del lume ehe ti\ Il lllustra e che a loro sembra tenebre. EMI desiderano !"Rito sole: lo \'edrnnno. E pre~ toro, per la rore~tn, lungo 11 !lume. s'udn\ Il nrnnnure del pnrvoll lnnoccnU. che sembre– ranno o.pi sul fiori clcll'etenm \'enmrR ... ll (M. V. XXXI). E qui posslnmo rlcordnrc dl nuovo nncnmcslmo trasllgu– rato dal vecchioni Museo e Anchlse « In donne bellls.o;t - me•· Natalda e Bentrlee, e nnehe un'aJtrn di simile sin– tesi rnplde. fanllL'ltlche. \'IL',LIS• s.lmc. storiche e J>Oet Iche In• slcme, quest.n Ml Fnrlnnt~. • SI noti che l'Ubertl e, no.:I tempo stesso. colui che fece lo r-cemplo e JRdifesa di Fio– renza: un Dardnnlda e un DAnAo ln uno»: In lui. dice 11 PRscoll per bocca di Vlr1dllo. • \'edral... le mie Ai;ca.menno– nie ralRngl rnccolte nello sp;uardo di 1111uomo•· I l'rol. nl Pnr. XX). Mn ngghmgln- 1110un ultimo conuncnlo pa– F.cOl!ano. nnchc J>l11rlveln10- re: si conclude rant1te11i mi– stica frR gli lgnnvl e Dante, Il quale A dlfleren:rA del pri– mi, ava111.a morendo n sè e nl peccato: • I primi che, con In scortn di Vlrglllo. Dnnte. ,•lde. hwocnno la morte. i;cn– zn IR quale non pos..qonop11s– snre !"Acheronte. Non J>OSS·J• no. perehè r Acheronte non r.l passa che dn morti. e co..o;I SO· no ,•h•I. Vh·I. si. di clec11vltn. ma \'lvi: non ben morti. di· clnmo. Mn D1mte pn..~: dun que ben muore. Noi profon– diamo nel miro a:urtte, e Sf'R– tlamo Il freddo e la \'erll,:lnC' dcll'abll'!o. Noi !l<'endlamo nr1 fttpo df!I pensiero J>anlesn,, J)f!r la prima \"Olla doJ)O !icl Sf!f'OII•! (S. V. Il passngglo dell"Acheronte I). Ecco le cmotJonl poetiche del Pnscoll dantlstn: per le quali si potn'I. Rimeno cerc11r di comprendere mc~llo. nl dt li\ dell"r.ffrcttntA conclnnnn croclnno, In poesia della con– cc1.Jone. o delle co..;c,che puo nn:::.h'es..~rc tnl\'Olln ldentlr,, proprio nlln nccettatn cpoesln deliri poesln». Certo C che In questo lnte· resse mistico-estetico le cor– rlspondetu,e si formo non ,io lo minute um. 1>ermolti. Sin\• ne; e $C In \1111\ serie di con• tmpl)O.'ltl rra Jnferno e P11rn• eliso Dnntc « contrnppone n Frnnccsca Cnrlo Mnrtello, n signori signore. n mm prosn di rom,mw unn cnnzone di do!• ce stil nuovo. RU-1\mcireche ra ciechi l'nmore che fn veg– genti li. ecco che 1>er motivo fRntnstlco ben meno ... JX>Cs.111, • al «grasso• e caduco Clncco è op1x,sto li «wnsso• e an'l'.e– llco Tomnso: fnmellcl tutti t> due ..., ma di qunl diverso ci– bo!» (M. V. XXVII>. lng(Cl11 nell'Inferno a ecplu lie ve legno» che « puntR, anche se non l'Indica.• su quello ael purgatorio Od.). La commonone rnntast.,ca dell"ese(l:etn è tale da cren~ del nuovi personaJlg\ entro quelli dazHeschl: che dalla con1empl1\ZJo·ne pnscollnnu gu CILc;ella• 51\pplnmo che Il glo– \'nne cnntore ern grnclle e malato; sapplnnw che... ern mesto. dolcemente mesto, se tendeva le mani n\Jn cilcstrn 1nnrin11.dclln morte santo., ver nmore delln riva di Jù... Cuplo dl.-.M>M •: un Caselln pateU– cnmcnle r0mnntlco! (id.). Per fOr'l.11, In qllC.'ilClsplrn– zlonl di csletlcn slmbollcn. tnnte delle più comuni Inter• prcln:r.ionl estetiche o tanlt del punti nrtlsllcnmenle ;>lu noi I dovevnno lnteressRrlo meno o lntercs.snrlo diversa mente·. Dn,•antl nl cont~ Ugo– lino Il dato che plu 1'11ttme ro: cercando sempre un cour 111!e « la poet>la i1pplicntn ... dlnamento sintetico «con 1n Nel mare sono le perle: nm virtu di quella simmetria.elle qmmte'lll: ciò anche se ln un11 e tantn pnrte del suo stile». breve notn Ot.Servava che • pcr– Specillco merito di Dante. qunnto non tutto nel\11 com– ,: mlrnbl!e e degno di nLtento medln sia JX>Csln .... c1ucl l>OC· ~tudlo li, è quell'approprlnre mn è nelln sun concC7.ionep:e– che Dante fn del lin(l:un1:i:g10nerale Il 1>iì1poet.lco del 1>0e 11llesue per.,one • IS. v .. Ro· mi che nl mondo oono e sn– vlne 11, Selva osc. VI. Ro- rnnno ». DI folto nnche In ,•ine V. Tre Jìere V. Ro\•lne q11elln bellli.s:hnn « 1>er1n • sul VIII). Alln sun nrte serve be· trnmonto nel • grande ocenno ne la «r!mn »: e Il Pnscoll ne pe1·urero che è la Commedia». C cosi convinto che rltìuuwn In quelln n\llJ>rcscntnr.lone ve– una lezione più crltlcn osser- s1>erllna ,:che di phì poetiche vnndo « olt.re nl resloll che ne non ,;e ne può tro,•nrc ..., li snrcbbc venuto « Il \'lzlo delh, tocco pili poet ao è l'ultimo. rimn rlpetutn li <• Iscritto • Orbene: Il l)Ol'lu hA dovmo r-crltto»: Il c. II del Purg.). mettere un 1>oehlno di lega lntcres.sn non JX>CO rlcordaro nel il\lOoro puro. Qunll"? Quel che mm volln cllrendenclo « pi\ln •· E n,llorn hn dello che nella « Lcttern al Chiarini» Il In squilli\ • p11re• Jllnngcre. \·erso rimnto contro Il ,•erso non plnngc vernmcnte ... •l'n• libero. scrisse: « e con pncc re. non è lntendlnmocl ». M,, deJCII ammiratori del Whlt- lo sapevnmo nnche cln noi. mnn. nel cervello di Slmke- ehe In cnm1m111,non plan~c. SJ>e11re In c1uello di Dante 1111\pnr ehe 1>iam1:n: ,mche ce n·ern plu che nel ,mo• dl però Il giorno J);lr che nmol11. • un 1111 turbine. u11 tnl ,·or- e non muore ... ». (,: 11frmciul– tlcc di Idee... Mn D11nte t, llno, Pro.o,,c1. 38). Di\ sintesi: Dnntc.... In grnn vnrto 1>er l'Omero del Crlsllnnei;;hno e quel g!ngllll, 1>erquei nlnno• cre11torc del •templo• ctCJ:llO, 11 .... per quclln rlmn ... • (Pro• lllSOllllllll, hl J>Oe~ln del mi- se I. 954). ste"' cl1mtesco io do I\CIIUre Talvoltn Il Pnscoll. mn l)l'"'r diversamente, dln\ In clclìnl– lltudio ritmico. si tndugla In tl\'R Il PfL'iCOll: tl nelle ooltlll, mmllsl di \'crsl d11nteschl (Inf ncute simmeLrlc shnbollche. I. l e 4?: Vlll. 50: Xlv. 44: 1>011:-cnse perennemente rl• Purp;. XVII. 55). D!nmo m1 e- crcntricl cli lnnnaglnl e Idee scmplo: • 1.:01:,em crnrte e che crenno e lntcs.,;ono ll mo– pre1Joon qunndo è ram, qunn- numento sncro: e non al pnr– do noi confessiamo ehe non 11.per chi le rl\'eh,, di «dot• con quello che Il do.mml.o non è nl suo 1>06toncll'Ante• norn mi\ dovrcbe essere ncll11 Cnlnn - è quello clrnmnrntlcc. dell'l\\•ere Il conte mnn,:::lnto111 carne del llgll. e clò non solo per dlmostrnrlo mn J)Cr so– !'i.tenere che cosi l'episodio e forse più bello: «Oh! chi hn gli\ plnnto sull'ultimo episo– dio dcll"ln[erno. come plnnse sul primo <I due mnrmtl, I due nemici: <1unnto si asso– miglio.no !>. non lm pltmlo 1\.<;• f;al, se non lnterprctnva CO· me ln1erpreto lo. Ounnll I ~~~I ~r,1:ug!!i1t!eh~ J:~::i=m: f,.~• ~O,tA,. ••·-;• ...,: moglnare uu pndre ridotto dn I Ì.: ' é ì~~:~iJ-~ 1 51 :~r:r ~-~ 1 ~~Ftff.:?;):!:/:_ iJf;-:/f 1~~. · E dl\\'lllltl a Ulisse, nel COIU· A#-:;_ /--,,.., .... 7'!: 1,1,I, ,4 _.. __.,.,,_ ··"'-'· ~lC~~~sfn'Jl"~~~sod~~n~ 1 tn~\~~!~ 1 : --;: --:~ ;i ~.;:;:;::·::-4-::::r.r , :1~~/l~,t~u~;u~m1 1 d~~~~ S./. ::..: /,J,/I. ,_,.. ..r __, ·,~,,..,.,J_:✓~?;!. .. ~- JtJ::o:~•~~,:":f~~f~~~ '-:. ii.:;~=· ,.,, :·•''··"' . de;~!::1 1 ::~\:(Cg~Qt~lf e!~;~,~~: t · -'~h+- ;-:~.: , ..... I>' \~~ 111~~n$~11~/~1ft~~~1 ia~~~~ t 7-,,.~.-,..J,,"';:;.-r // . ..,.r- /4~,,.., pk:ssl delrlnferno: e nclln 1- I 1,. .~... ""t~· /~.,:._ ..... ,,~ n!zlnle .: Notn per i;::11 alunni• • r - .. .. >- • .. ;, egli chlnrnmente lndicnvn I li- • ~ ..t.,, .i-"' __a.., 11 1, mili e i crlte.rl delln RCeltn: .t ,-:• 1• '-\ ~. ,:..... #:.:-/.,~~·•r..-•I"''- , ~ ~~n <\~'glìip:~~1/e. c~e~1:1t~~::~ ----.... ' ,1:.J"'t"'..}.,. t:t ·""-~ ~;rl~~:!tn~ 11 ~g~l:~o ... Fz;:~f~r-c~ / ' ( ... ~~~ ~1-f':/!:f :?:.'~. *·. ho voluto che Il i;::iovanclto / \ "- , ,,"Jf.·~-:;,.., #/, lii .~ ~ifi~ 1 ?:: ~1~~::?~~~:;~f~; 1 !E.1f / : • f \.-(•-~ • ' l·, ~n~1!:~~c~~i1n ~::~1 1 :1;:tfab~ , ~ f"-'f{~M 'iA(H•AI. '(N._ '/l'i.\E 1f~' br!cm...». pnrole In cui ~I rl• r,, è,_":I,,, •.· ·:·:~::': . ". ~~~J~~I lcd~l~!o~~~ee. 1~(~~~\~: -.,~J. ,~- ... ~.: ~J .'•••••• , In tnle cscgcc;I mlslicamen- ..; '"" ~ • · - fvlrl Per quc.c;tn \•la (« la IX>C~lf\ è nelle cose: ~I trnua di sco– prtrla • a\·cva scritlo nltro\"e, annlognmcntc. Il PRscoll) sur- QualC'he f!M!,t:e..sl1 particohue e. gono Innumerabili faville di pan:lale. nuche estetiche. •~ \~~rr;r~1~~Cl~i,e~~~:tcW~~ /~1\~ ~.~ ;' _}'- \\_.'1 e\.\/ \_\f:,Aj.,,·,;1 J_ o· , che tnetndtmtescn, non moltn ' r ff'i...f.. s'lnqundrnno certe o~'-Crvn7Jo- ~.. I W .. l't ' '7 , nitre scoperte. di nitre nrmo• nle. La cselva• 05Curn ralli• gna nelln dorestall SJ>C-"-'-!\ e vlvn. nor!sce e rcdole nclll\ crmdldn .:rosn» : s.l nccorda– no In ritmi segreti la ,croce• e l'«Aqullall: e pio minuta• mente Dnnte fn dieci pns.<:i ,·crso Ocrione. o cl sono dicci p1\SSIfrn Il primo e rulllmo del cnndclnbrl nel pnrndiS('I terrc.<:lre 1\ siJ;tnlllcnre I dieci eomnndamentl ti\·I. V. XXXVI): tre \"Olle è nel\"E– neldc predetto Cesnre Augu– sto. tre volte nclh1 <.:ommedln Il \'Cltro o DXV (Il ClllltO XXXlll del l'urg.); e In lau– cln dclii\ Trlnltft è «tre \'OIIC nel 1mmdlso: In prim11 e In seconda nel Sole. e In ter'1.i\ voltn. pJu solenne. nel cielo delle 8telle. e l\J)IHllltO Hl principio del cnnto vli;::eslmo f.elllmo; tre \'Olle 110\'C li M.V X.XXX). nl occnslonnll. fotte plu com(' 1'r f ~----· l'Atm~\~~~ u~c\x,c~n.d~t~ n:~: prrle cli un plnno di lnvon; • f'l I J. ) 2/ 7 lume. neua luce della \'Ctt11 ~ tee:.:~\~ s~~~~lnco'~\e boe~~ ;,. : '. f .,' 1 .. " •,\ ,:, :1~:~~:• eclt~~::e~~i1t!ln~ei~'~: :~~=~lc(~!lti. 1 :~~n~;~~~ll\nt~ ~__:;i~~~~ .. •: Ì -~~ --~.• ~ .,: j tutto ln lclturn di quelle Con- dltn e dn me pubbllcnln nel fercn:r.e che dicemmo Il p 11. c1lnto JI \"Olumcdelle •Prose»: Come Glo\•:11mil'avoll si pr('1i:trava :i.IlaC"ompo~lt.lonf':r.111iunll scoli 1wer l>CllM\lO con nnlmu In qunle con trnspnrcnte di· f! riferimenti prcdlJ1110.;;t1 1. cr e Solon • tlt-1e 1•~ml f'Oll\'h•lall, lirico. e In i,;rnn pnrte nel 1110. clturn s'lntltoln: « Ln J>OC.~l:i e 11tr e 1~:rnumVaeunac, tlcl «Carml11:1 • In un unl('O to,:llo mento delln gcstMJonc del ginmb!cn. elegtncn e mcl!cn ,•ohm1c. rlspettlvnmente nelle tre cn tor sot.l!le,: anzi •ecc:o Il bel· lo di Dnnle! E b!Mgm\ CS.'-Cre sotllll J>er trovurlo. e poi, nn• che n c~scre gro.o,,,,c;I. 111 rlcono• sce! Chè !'òOltOIl velnme k, vedo n mimo n mnno che ~1 nasconde tnnto di bcllc1.1J\ quanto di \•crlti\. Onde ogni \'Olla che seoprtamo Il vernee Intendimento del lìlooofo. Il J>OCtn cl Sf>lende di luce 11110- v,u• CS.V.L'nltro vlnggio VIIJ non senza le conten1ph1z1vm Ma I 111oll\•l O J>asco!luul conti• mistiche dcll'abnte di Chln.ra- mmno nella ricerca dl spie \'llllC e del lllOlll\CIdi s. Vlt- gl\re hl i>OCSia dnntes.ca ). «Eb· tore: una Encltil\ rt1>e11sntudn bene Dante è Il 1>0<'la di quella un apostolo erli-tiuno che J>V1 i:rande Jliatle cht, duri• mille h\ sognns.,;c ngf.(!rando.c;Inlln :111111, e :n cui ru 1>ertlnaccmente ombm della gr11n foresta de, o.Mediata la clt.lA cli vltn, do– convento che orn pnrcva 111 \'l' si nascontleva la lnvnnt> sclvn dove J•,nen trovò In SI ancora cercato. pnce dello spi• bllh\ o quelh1 dove r:ncn tro rito: è Il 11oeta tll qu('U'Otlls• ,•o 1!1\'ergn d'oro o quello do M"aIn C'UI l"umanll:\ .-creò, con ve Encn 1rovò Musco e An 11n'incessnnle nn\'lfazlone J>er ch!sc. e ora In selva o.c;c11ri"J'nblsso dell'inllnlto. un:i. !ili:\ delln. prihlll colpa C mlse1•i.1. e 111,trla C'elt-Stf'.Egll è Omero hl divino. rorestn della primi I cui nesl predecessori si chia– tlvn lnnocemfi e !cliel1à • t 111\ mnno Snn Pnolo, Sant.'AgoJ• monnco lnsmnmn che avcss~ st!no. San Tornnso. Orn nl no• gh\ l'anlrnn e In rantnsin trn• stri giorni che c'è più cU quel snllentc del Pn.'IColO. mondo? che c·c phì cll quel Onl motl\'O pngnno M}(Kt' Crlstlnneslrno? ... Ml pare ben cosi Il erlsllnho; e dn que! certo che Il Crlstlnncslmo de rl1>ensnmcnlo sorge un pc,.:mn no.<itrl tempi non è più quel che t- un 1emplo: • li lcmplo di Dnnte e che tende n chve• che Mndonarn I overtà lod11v11nlrè ogni di plu diverso. Oun- 001 eleto per ,•oltn» ccome nel que? Dunque In J)OCS!nùl templo rlcordnto n • !'nolo U· Dnnte 6 orn pili vivi, che nl– cc\lo •· rnmmcnt11te·n. 1t Ni' lorn. e n mnno II mnno v1vm mnl Inie 1\ltro\'C nppare, elle di più lumlnosn vitn. Que,c;t11 c1ul• ncll'ncr \'Ivo del Pnm- è dclii\ poesln In nnturn: bi cllso terrestre. « B sotto li ooi;na. per vivere. ch'c\lu cielo e sotto li role e 1>res.-;o muoln. (Stucllnndo Il 1•oe11H1 1111111\ e in me1.:,r, nd 11ll>e1·1Sncro. cl si nv,·c.-.zn n questo sllln 111proce:;.<ilonc.risuonano Jlngungi;lo). Sl: le ra1>Sodle l cnntl. si cclel>rnno I riti. si Omeriche non divennero quel• ~et tono le oolennl J>llrole. In J;trnnde poesia che sono. re s'Jnnlznno I slnghloz:,,1. Nel 1d• non quando fu molto lontano lcnd di pnusn i-I polrrl>bem Il tempo degli eroi; se no:\ sentire cnntnre gli uc:cclll. So· qunndo hl lonrnno nncorn li no JllL<;.c;ntl splendori nbba• tcm1l0 elci rap.c;oc\l. Solo ora J!:llnn11,lrldl celesti, vesti cli che 1\ tempo del santi scm• fuoco, di smernldo. di neve. brn gli\ lontnno. e lontano e di porpon1, fiori dn J>er tu!to. (111elloclep;II1Lc;cctle del teo· nll dn J)Cr tutto, cnnll a solo, logl, solo ora Il Poema So.ero, :illclule, cori, snlmoclle. ~fa n elle stupi e commos.~. lspln1 vederli non e·,~che un uomo, quel sentimento che non ,;I un uomo solo, povero. esule. de,•c confondere con nessun concl:mnnto, un !mnec.c;cnno nitro, e si chlnma IH~"lla.Cllt' In !spirito e !orse \'Crnmente 11ot'sla i· rh•h·Nc t1IOrhe ru. fmncescnno del tcrm ordine. rll'i1•Nlo lm11ro\'\·h,amf'nte ~ che vede tutto ciò che C pli1 11lcnamr:11tc, :u·antl 1111cr:m– mlrnl>llc, vive In mm forestn 11io dalle <"Olonne C'Or<"alca e mnn(l:ln Il pnnc nltrul: lrrrn, a\·antl 1111J>Of'm:icl:il Onnte» (Il c. XXXIII del lln,:ua,:i:-lo antlro e dli-us.'\tO, l'urg.;. rlalzantlo a un tratto con 1:, Mn. ldcnlmentc. la grnndc lt~\':i.tlC'I .-.01:110 c111t'llei:i,:-:u1- proccs.c;lonc cl rloonduce n u11 lt".-.che w101111ee rlt'rf!:uulo. templo. SI. ci rlportn « nelln C'OI .-.omo dC'I 11<'n"IIC'ro, quC'I lmmC'n-.a ba:.IIIC':,a tre n:u·:1.• mondo lmrncnsu• <«Ln. Sic! lf' e cento co101111e che Ollnle lln In Dnnte). t~ls:~~ 1 . 1 ~:r t:: 1~ l~i~:m~l~~e~~ Dante e l'a"lcOII: I dlii" e rom a• no per 1uttl e ben nnchc per i:noll • 111>0:.loll e lnCcllcl. Il l•n.'ICOII.che lo lmmaglnn Questo ha fntto Dnntc col proprio come se lo creo.s.,;c erlstlnneshno: 11111 Il Pn.c;coil con In iiua prCCIM eppure so- questo ha fatto con In Dlvhm g1mntc !nntnsln: « E" un telll• <:mnmcdln: e 0010 un poctn pio nel qunle s·cntrn nncorn pote\•n ricreo.re cool un'altra e i-'cntren\ M"mpre. anche JX>CSln.Anzi Il poetn nuovo ~~,~~d~ l~:mi~~o ~;f~~ 1 r'! ~l~~I g~\ ~C::!~ 01 ~~1 ~~h~~!\là1 ché questo tcm1>lo lo con.c;acrò se. non solo risentendo n mo Il Poeto.. Che cosi\ mormorn do proprio Il pocmn., mn r!trc– ftlcuno SCC\'ernndo ht Dante vnnclo pur nclln qunsl 011111- clb che è \'i\'O da ciò che <' J}(ltente grnndc:r:7.n di Onntc morln? Come se uno cli quel qualche po· del «fanclutllno.n. rii! J)O.l"(!S.<;c più mlrnblle n clu 110!ehè• Da:He è li primo poe– \'I hn logorati gll occhi. elle :1 tn. nel mondo. dOJlOquel prl• chi vi nsslstes.o,,em10,•o e sLrn- mlgen!! che non hanno nome. nlero! che n ohi. sopra tutto. dopo Quel nuovl dello. tcrrn e dn tutti quel nor!. quelli In- del SOie e delle stelle e de.:11 censi, quel ceri. q11cl snlml, nlberl e degll anlmnll. che 1\• da tutti quel gesti e pM.<;Ie gli nitri sco1>ersero queste co– sosplrl e Rhl(l:ulll. dn tutto se belle. slgnlflcnndolc con pa– (IUi>ll'nncllrh•lenl come In so• rolc e lmni.:ml. FA<;ImC'lte\•:1- gno, cln t ut 10 quel sogno pie· Il nome delle r:ose plrcole :ilh• no di senso. dn tutto quf'J 1:rantli e t!C'llef'l\"lne :,Ile Jon• senso di mistero, fO.<;.<;e rlchln• t:i.11ee clC'llcrt'all alle .-.01,:n:tlc. nm!o nlln sua fnnr.iullcw.n or- I~ Dnnte ru come CS.<il un mi– mo.! lonrnnn, alln sun Ccllc1t1\ tologo 11rlm1th•o; Il mllologo ormnl 1)Crduta, n tutto c1uello del mondo splrltunle crlslfo– che fu e non ~; come se c1 no, <S. V. I.,n clonnn gcnllle). ro~<:emni poesln In ciò che è! Mn Jntnnlo Dante lrnprontn– Dltt'IO ,,01. nnlme plu nnlme va ln qualche modo di fìè Il delle oHre J>crchì> a\•cte Il poctn nuO\'O. che ne rlvivevn scs.<;odcll'nlntn P11yche. tlllclo In. grande e triste figura. Fra \'ol. M' la 1me.-.l:I non i· .-.oloIn tnntn gloria di co..-.ee di vlt· C'IO che ru r Jn clo che sarà, In torle IlDnnte è solo. Non e(' rii1 che è morto (' In clii che è che lu1.... e Mzlt.elda (> In sun M.IJ :"no'. F. dUe voi. se li Mgno arte e Jkntrlce la sun snplcn- 1,Ju bello non è sempre quel• 7..f\ ... Dante è solo soletto. e I lo In cui rivive ciò C'heè mor• canti che lo lnebbrlano sono tol • rnu. plu es\11 delle \'OCIdel morti, Ritornando nl motivi storl- e I trionfi e Je\l Incubi che lo co-poctlcl che cllccmmo vi- C.'>Rltnnoe UU\rlorlnno, sono C'hlnnl. meglio Il l'n.'ICollcn\n. J>l11Incorporei del sogni llctl riM"equ<'.'òtlconcetti. DI !nttl. tristi. • Un altro anrolo di stanu con l e rlochcttl • di cui Il Pucoll si compl21;eva giunto alln ,•ettn, si sente &O· lo. come solo si senti Il Pa&OO· li Jn tut.to Il cammino d'asce· sa alulnto soltanto dl\lla «P1c– coz.zn •... Non qui rlchlrune,o tutti I motivi per cui possia– mo sentire o J>ercui Il .Pnscoh senti qucstn relnearnnzlone dJ un m\'cnnnte cl'ndotJone in uno d'origine (2): basti pen– sare che se In· Commedia ha per Il PIL<;eOII unn propria n– nltnfL è 1>erchè 1>egnula dolo• rosa rht11111Janlln vltn at.th ·n per volgere air«nltro viaggio». alln vltn contemplnth·a. r.he può sooprlrc gli eterni mlsten e condurre nlln lp\'nno cettn– rn Iellelti\ e perfezione. An• che Il Pnscoll. pero. a\·eva ormnl rlmm7Jnto. in un rll/'lr– no delle pene imtlche, nlln v1- 1n nttlvn. nlln glorlola: e se mal. !ll.llo nnche lui poetn-sa• cerdote. cercnvn l'«Ern nu-::>• \'l\ll.. l'«AV\'ento» e. nel mlste• ro e nella morte, l'uomo uma• no»: e non rorse, meglio che Il nulln. Dio. come nella ca– duta e di cielo In cielo• della .:Vertigine•? Come l"Allghlcrl, dnndo uno nn!mn nlln teologia. ove,•n rogginto In pocsln la rlcerca del snpere, In steS,'lndldoscall– cn. cosi Il suo esegeta ccrcan• do ln proprln n.nlmn nel J)Oe· ma teologico. dirci abbln crea– to A finnco dello dantesca una sun poesln. la poesia dello SCOJlertn, delln lllu111lnazlone, delln rlvcln7.ione mistica pas• 111\•11 e nttlvn, del bnlcno i;lm• bollstlco, che è Insieme Il fuo– co lirico clelhl sua i.spirazione nelle lnU1lz!onl dontesche e li suo dramma. Mn cosi Il Po.scoli ho. risto• porto nnehe un lllone quasi 1r1Lc;cumtoIn quell'nurea ml· nlem poetlcn. che è la D. Commcdln: e In tempo di ten• deni.c critiche pc)Silhtiste ha. 1iCl\tllO come In profonda e nltn nnhnn rellglosn, medloe• \•almcntc forn111t1\mn Ispirata per l'eterno. di Donte sin w10 del motivi es.'-Cnzlall per la sua poesia. Qucs19 è li merito 1>ernmnle elci Po.scoli. pur se nitri llOI hmmo nuche più e• sni;crnto Il ,mo ,:metodo •; ed. t! un dono che; frn 1,oeU, nl• Jora Il Pn.<;CO!l eru J>ersong\. rnente dls1>0st.o1>er fare. E RCnelle sue lnterpretazlo– nl. oltre che qunlche voce del ,:Pnnclulllno». cl è cosi nvve– nulo di i.cntlre echi di cant.l p1Lc;collnnlCelo « A Re um– l>erto » n • Nnpoleone » e a « Ma~Jnl ». cln « Pnolo Uccel– lo • n « Psiche li). ora nell 'e· 11tremn esnltn7Jone di Dante « 1>en.~lcro))Uro, che ,•arca gli nbls..'ii e vola nl cieli» slamo l>en condotti n seguire, final– mente comprendendolo In ,e e nelle sue stesse origini. 1I cnnlo supremo le,•nlo dnl poe– ta nuO\"O ntrnntlco, « che cl dft In formuln dcgll a\'Venlrl li IN.V. Pref.), ne • La cometn di Halley •. Volgono RPl>Clla otto Bnni Ltuoi, dn qunndo tu lo vedesti. In unn cupa sera. un dello. Terra. AndRvn solo, Ierrando ... Egli ern Il peregrino del Ml– lstero, e tu ln morte gli nccennastl (ed esso In vide, e l'abbracciò col suo Lpenslero, Dnnte era l'uomo. E t.u dt– lcevl: « lo posso spe-.u.nrtl o Terra, E ninno 611· rvm mal che v'era un globo. orn dB me [J)Crcosso, nel freddi cieli ...». E tu. Ombrn, che lìLRI? Slnvn. Egll solo nello 6P87.IO Ummeruo st.n\•n n te contro. n guardlA (degli umani. nstro di morte. « Io ml son un [che penso» egli dlce.m « e sempre è li mio [domani~– Tu gli solcnsU della tua ml• lnocela l11dura fronte: e Il pensator (terreno le mnnl asperse ed allnrgò le [braccia. E Immobilmente ascese tra I.Il baleno delle tue seheggle. ascese sen– [za fine. come In un plenilunio sereno ... Negli occhi '\J)'.!rti, accese 1:i1>penne spente, morlnn le stelle. E Dnnte fu [nessuno. Terra non pii'!, Ciclo non plu, [ma Il Niente. Il Niente o Il Tutto: un Iraggio. un punto. l'Uno, Ancoro unn \'Olt11 l due poe. ti. e sin pure Qi:"nuno a suo modo. erano unili netrruuta dcll'nscc:;n lnllnJtn. AUGUSTO YICINELLI Ma In contelllJllazlone di al– tre •scoperte• è n11cor plu di conun01.ione llrlcn: aumun– zlnndo al Pletrobono h\ In• t.uizlone che Il e legno• su cui Dnnte a\•rcbbc 11ttrnversn10 l"Achcnmte slgnlficn In Croce. commento.: cQunntn «l)OC."ln• non sospettntl\ nemmeno! li Uctt. H giugno 1000). •~ che JK>CSln gioiosa e toccnnte sen– te In queJl"nltrn scopcrln Chl I i:crm\displrlll del r·nbo. rot.• 10 Jn guldn di Catone. passe• ranno dopo Il di del giudi:rJo nlla luce e alla pace del µ,1- radlso terrestre? b1L~tlno le poche pnrole conclusive di 111- le S\ 1 1luppo: • L'<,,'li che onot"fl rono ogni sclenm ed nrte .. sa– nmno nel lieto h1ogo del bo· schi fortunati, dove ora canta EOleWI la bella Donna che e appunto ... scienza e arte ... D1 ciò banno la promesse, nè ~ Sono «Ln Sicilia ln Dnntc1. slsllche »; h'I si notn che 1r, sapremmo rare nllr<!tt..'\nto ... le letture sui •Cnntl II e rormn Jelnmblcn e satJrlcn prc- L"estetlci\ dclln rima In Dnn• XXXIII del Pull(ntorlo». le dom!nn nell'Inferno (es. gli te, che è certo 11più J)Odcro– paglne su cMaleldn-,. E' li che 1L-..;11rail. In elcglncu, 1:-plrotu "° domntorc del ritmo. C tut• l'idea pnscollann pli1 si trn• nlln morte. nel hLrgl\lorlo (e.e; tn In questo discorsivo oottln– stigurn ln contemplnzlone di 1oeErngli\ rorn» >. mentre il toso: VedNc? Io ho da C· nrte. 1111:rJ ln commento estc l·nrndlso " un 1tnmde Inno sprlmere. questo dlfllclle con tlco: concetti rondnmentnll f' nll'an•ore J>er tutto ciò che: e ccuo, e l110 dn esprimere In loro applic1\Zlone concretn si bello e buono (es. Pnr. xxv. modo che le pnrote si con– suS.5C'J::UOno qunsl 11tt.uat1 ~ lnlz10) cludnno, metti Il caso con In plMnu\11 In Jl(>Cslncs.c;Islc.-.:.1 Ml\ <e J'os..•sen•azloncl1 nn• rimn In •oncia•· Come \'e la Dnnte e Il •l'oetn \'ero eh(. che più lmportnntel. dato che cn,·crcste \"ol? E' lmpoi-:dbil!!. d:\ tlber:unente due Idee QJ:nl In tn!e esegesi la poesia della direste. E !mJ>OS."-iblle. dlres1e pnrola e due ra1>1>ref.entaYJO Conuucdin bisogna sentirla Ebbene. gunrclnte: lo 1110det· ni per OKnlimnglne. una prc:o1- ,:nel suo complesso• (« 1-'loi· to. E ora direte che ern !acl– M e ,,wmu 1tll occhi. l'altn; cll, fìore ». PreU, J>er Il Pn- le .. ,.« E men di un me1.:,.oJI 1>iu lontnnn. come In ripeti -coli meno hnnno di hHeres.<:? traverso non et hll ...• i Inf :rJone \'ern d"un dlseR"no can• rnlore e quindi rrequcnzn. ie XXX. Bi: e Prose» I. !150,e dldo che nbblAmo lìssato n ann.lisl formnll. cspres,c;Jvc: !J,H. !lfì2. 988 sep;g.). In queste contemplnzloni e su~gesl101\! d·a~"-lcme In fan tnsln JX>Cticne Il i:entlmento • 111l:o1llco • del Pnc:coll rlc.c;c.o no a quelle che sono le i-uc plu belle mpprc..;cntndonl l!rlche, le sue mlgllorl huerpretnz10• nl estetiche del J)Oemn nellu su:i struttura e ls1>lr:izlonc N'i· sen:r:lnlee nel i:molmotivi J>OC· llel. Senllnrnolo un J)()" p\11 larjtnment('. U\'\•lnndocl nlln conclw.lone di QIICSIO!'òtudio dle \'UOIstL<.ellnre In \'OCe di chi non potè compiutoment.e pnrlnrc. clt> che a\'\'!ene J>erchè Dnnte li suo r un dran,n,a. di f'en• 1\non Wlo Il J>Oela,mn J'cV· lo alli, C'OIIC'enlln:tla ~ C'tnll– mcro del Crlstlnncshno». I..n n:11:1di Jlf!n.onu,:,:i. dl\'lnl, u– lntulzlonc hn ricco svl111pJ>0. In mani, Inferno!!. eterni, nnt1• \'Crilft. • Il Crlstlnnr.11tmo C ben chlsslml. nllor \'l\'Clltl, ano, più ciel mondo eroico di ,\ch!I· morti, nncorn dn nlL<iecre: t'on le e di Odls.c;eo » e anche di C!('nlo e cento eplS:Odldnl plu l'lntone e Arl11totele che cm- comico al plu trnglco. dnl 1>111 -- no stai! a.<;..c;orl>ltl. Onnte tro• nppns.<:!onato nl piu i;chlfow, (1) Ciò ho 1tudl11toe narrato ,·o Il Crl!'i.!lnneslmo «come un tlnl p1u trivio.le nl più dh•lno... ~ ';; 10 acrluo 111 Crono.ca t ,io– lnlinllo labirinto di mislerl e Ma U:rnte f' ~«"11111rt' solo. Il ~ 11 e~i : 1~:: 11~~!it de! P 4 • lungo ...». eppure. anche se Il! I l'.'&ei;ono di cnrnltere generi- Pur nella sun tendcro..n !'i.illl• poeti « C durn qucstn fneoltn co <come alcune gli\ cHnte) o bollstlca. nnchc li Pnscoll I· quldlibt'I amk:mll. Dnnle JX'· ·-On~ pnrticolnrlsslmc. SCn?'-'! soln qunlcune delle • J>erle• rò queiun facolt!\ se In pren ;1111! crn~tltulre un metodo: t' dnntcsche ltulto ciò ehi' qui clC\'I\JK>Cl>» 01 c. JI): con tn- anche l ecommenti, diretti. ho prcmeAAOmostrn J>erò co– le lsplrnzlonc. i;J ,\llnlln.a. o I dn lui falli, 80nO sbrtgnll\!I 1~ me sia tutranro che esntt.o meglio ~I rh'l\'e poeLlcnmen- <111nslsolamente conccttunll: dire col Croce che li l'MCOII te In nn,•lgn?Jone tnnz.l il \"O• s"è \•!sto che cosn nnnoLn per « riusci a frantumare Jr\ 1x:ie~b1 lo) clc1ran1tclo ,·erso Il Pur Ulisse. clelln Commedln... In nlcunr ,::ntorlo, con una slnfom..:11 I otremo rlcordnre, SCll1'Jl• perle li che si 1>escnnoin quel vnrlnzlone c1I echi e luci trA 11dclcntrnrci molto. qunlehe grnn 111nrc,.. li. Notissima quel• l'nn~elo. le cui penne non so Impressione o giudizio. Onnt.:? la sul lirico canto del tnmlOn• no ,mori.fil J>elo•. e Ulisse chl' i' di mlrnblle domlnatoredcl· to: «Ern glh 1·orn• ... Certo pur ciel remi fece «nli•, 11111 Jn mnterln•. «non si trWltu\lr, nel 18!1?,nl tempo del «Fan- 1)11rtroppo.nel suo \'nno sfor con le 1>arole•: egli «non r;\ clullino». non erano !orse In zo d ·01>erare se111.a Dio. solo nr,cte\'a e non si trlll!tullavR», lui ben chiare le Idee di quel– nl dalle \'OIOll,e Caron(e 111 1111.i si esprime «con sue po- la sua esei;csi artlstlcn. che fu ~nt~:tl~~a d~ l~~!g~:~~e.l: I è~~~~b~~r 1 ~~~6 1 ~;e s!s~;~ ~!~~e ~\·tcttss~~ 1 • ~:/:\~ 0 ~~ !al d'anlme • e quell'accenno tlco, già ricordato, del mine- sia pura ... li; dei grandi poe- 11. L1\ Comcdla. nelle due prime cnntlche. C un'Encld:, nt rraucclJI di Snn Frnnce– sco: ln ,·etta nll'nllo monle. 11uale don:'\'1' C'Ont'cplr~ un 111onaco~:111icnlt'e puro. che tcnes..c;enella cella li libro d, Vlrt;lllo accanto alle Confes– s!onl. alla • Ch•ltos Del». alle Donrlna Cristla.na. al libri contro Fausto di 5. Agostino. g~,l~J~~i;~·n<~I n~\~f. 1 \~t~:1~ ;,•:~n~~a:.':,~:;~;n~Ì\:11\ «";, 1 ,~~~~~~ ~~:flt' 1 : 1 ~,;~f~ 100 J~~~,f"~:~ ~ errn\'RI\O nnlme In pcnn e ln plu alla tr:ti:C'dla tll E~hilo e P1tnderit a.nelle un t.ono crtttCO e <'lii s'Immergevano nnhnc In 111f::h:tkr~1i.i•:i1f', ha un 11en.o• l)O!t"mlco è tt111.o aerino In occa– cslnsl: col \'OIO.qun e Jò.. di na1:1:io...alo.K Il tlranuna lm• ~ 1 1c dt"lln pu 0 bl1Uc.u:lo11e del D nli d"nni,:cll. C(?n l'i\ggunto, u materiai'.' del 11rn.-.:e1011111:1110, 11 1~'. 11 ~ 1d~~c J,~fi~ 1 1_1 So~:t".= os::nl nni,:olo d ombrn, di dc• del J>enslero puro, che vnren 1%2), 11110 ùel etnea.i.i, che to.-ma– monl: con santi eroici che \ e- i:;11nbls.<ile \'Ohi I cicli, r.enin no l<" 01ierc oom1,iett" dtl poe.& clevnno sorrl(lcndo Il lor 1m11• ohe un nulla f;I muovn, che CLI'c11.:1z!on1 aono QUl"lledel •o~ guc fnr lni,:o In term: r1>n hn tutti i so.c;plr!. gli nnellfl. lumi aublto tkl1>0ciunt. aopu. :o1nntl umili che prei:;nvnno I plnntl. I J('.rldl.I ruggiti. h: llt"l _w.sto •. nbbro•IMI COI\:MO.: SI.e$! In croce f;UI\I\ lor lOm bestcn~mlc, gli OMnnn, r,enzn :1~·- ~:~rl~ ~o.I e, v!~··d~~::o~o..i~ bn: con snntl 1mbllml che ,-\ che s odn un 7Jtto » (Il c. J1u11caudo la 1,:iqlm•·) c_leva,•ano contempl_nn~o nei XX;Xlll del Purg.). {2) Dal\ 11. q~t"lto rtgurirdo, co– c1elo: un Jaberlnto mlinlto Il t:cl ecco svclnto, ml pare. mt l)l"r,uro, 11 pou~11odt":iun""a cui Ilio era dato dnlla m:'.>r• l'intimo mo:h-o di questa sog d111·amp10 Indice del nomi e et.et. te.11!quanto del Pascoli e d!!I setliva· comprcn8lone. e ..ti le co1t eompllat.o • pubb:tc.1to :u:~:' ~!~zti!e e~~~f~n~~ ~~i! ;a e.~~~\1:n~~lle ;~e ~1Ùt~~ 1 d; ~ avi· f ~~~ ~ iblioteca Gino Bianco

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