Fiera Letteraria - Anno VI - n. 50 - 30 dicembre 1951

!.'i I Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA Domcn ica 30 Dicembre I9~ I tA FRANCIA INTEI..LETTUALE RISPONDE ALL'iNCHIESTA ·suLLAVITA CONTEMPORANEA / Il n1,ale non è soltanto taella le_tteratulru di 099i \ J!.:AN'. PAUL SARTRE .,. ,l,l:ora una 1kli..e1uù ptn• ,0.::11 n G.Jrl.se su un mon!lo In r0t11na ... (A. Ot,nu.,sU. Con• teulon, d'un enfa:it. du alé• <'le,l, IJ. U N certo numero di per• sone di buon sento han• no espreS&O,sulla stam. pa, U des,Oerio che per ora s.t cercht di far i.cendue li silenzio su quello che è stato chuunato e- t'atfare del J 3 •· Onore\'ole pudore, 1n quanto contiene Il dulderlo di non r,met,(.ue m oauo - una vo t.a cmefSO il verdetto - U pro– ce.,.sostesso. e non rivangare lo sc:mdalo. F: i.re scer.dere Il silenzio. L.1sc1are che I condannati scont!no la loro pena, dlcendo a se ...6tess1 che non l'hanno rubat!I, che a~bbtro potuto ;~c~t~;iT::: al'f:~:: ~Ife~: mando che il mondo ha ben altro da pensare. che a due ·vovani cnml:,a)j che si c<r.n- ra~ta:~nter'!11i0s/1~~~~i.c~i; r~gnan1 a non capire. con• sldcra~ che si è Jiudlcato nel migllor modo posslblle, tn c1rc~tanzc In cui A.Uronon 1I poteva rare che giudicare allA cieca. Poiché le persone di buon senso hanno riconosciuto <ed è questo li solo punto sW qua– le si sia raa:giunta. l'una.nimi- j~.c~~t1~~~- t.} ta~~l~!,.~e v~; sosteauto con lmplacab\.le foga la tesi del delitto crlmlnOEo: hanno UC'Clso ptr ruba.re. Nes– suno ha 11.vuto11cor.ugio di confe.!Sare che ciò ,a.bbta con– vinto completamente. Il prl.n- cl.J)ale accuu.to st è dlfe.so dando al &uo ;-esto l'aurrola del delitto P&.\SlOnale.Nestu– no gli ha crtduto. Po!chè I moventi tradmonali non da– vano ,u.mctenti spi~azionl, cl si è trovati nel buio: que– '11 adoleseentl, ,:enza a.ve.me neanche la C06Clenz.a., &Onrtu– scl.tt ad essere più aerret.l deill accwat\ più furbi. Se è vero cbe il Male del Secolo è essenzialmente una dl.!.cordanu., un conflitto tra l'Individuo e il Secolo nel quale que6t.l vtve. dobbiamo riconoscere che, In ftn del conti, U proces.so del J 3 con– duce ad una costata.z::one dl cuenza: Il Secolo confusa la sua impotenza a sples-an,l l'at- ~e~~:r~~- ~elpe~glàar\~·e~ conte;no. li respln;e, aenza eMere troppo ftero della con– danna che porta (la gente di buon senso ha convenuto che Jl verdetto è atato troppo dol– ce, se sl volesse proporziona– re Il ca.stlgo al aeuuo. e trop. po duro. se si a.'l'Ul1etteche la verlta non fu ch.iar1t.a ìn mo. do EOC1d!sracente1. L'&vvocato Florlot., nella sua difesa, dtchlarò che se Ber– nard Petit non rosse stato ft. gllo di un Ispettore di polizia, ge non ci ros.sero stati del manergt durante la procedu• ra. non sarebbero più atatl por6iblh ne mL6tero ne equi– voco. e In capo a un'ora. tutti avrebbero vuotato Il sacco•· Senz& dubbio. E gl sarebbero conosciuti meglio I /attf: per esempio, si 1uuebbe potuto HJ )e.re !e c'era stata veramen– te una lotta tra l'aM:ts.sino e Soffrono del male soltanto le anime nuove, che stanno ancora cercando il modo di adattarsi al mondo al quale sono d~stinate - L uomo maturo riesce ancora a ribellarsi :.(-. di NIA{JRICJ:<; DESCOTES . la vtttlma, se poteva es.sere ammessa la scusante della le– gittima difesa. L3. glust!Zla avrebbe potuto conoscere me• giio i /atti. Ma come credere .:.ne, 6e 1a tanugh.:. di Bernat\-1 Petit non avesse avuto nuJla in comune con la pol~zia, noi avremmo potuto sapere megHo e 01 piu, su quanw coe cera neLe a.nime, prima del deJlt. to? per utare la t!M'mmologta appropt1ats1.: I moventi pro·. fondi. vtrl, sarebbero noti, oran 'Non 61 ha alcun motivo dl PM,.'."1:!o. 11 deilt.to di Malnoue rton ·e ma! &tato un enigma pollZ'.uco; non cl si è trovati di fronte al cO&lddetto delitto perfetto Ct,uttt, e le perwne d! buon Ileo.so. hanno notato con quale goffag&lne è stato cor11re~sc, li delaw,. Ne s1,n– lock Holmes nè Er<:9le Polrot. probabUmente, sarebbero rtu– tcitl a far meillo di coloro cht sono stati lncarlcatl dell'in– ch1uta. SI sp!ega cO!il che que!to ratto di cronRca abbia soll~\'ato un lnt.tresse tanto brutale. Le cronache crimmal! ton· ricche di scandali più r1· rohantl. più pepati, nel quali vi ~on pure deili aaoie– &centt tn prtmo plano. Nessu. no di questi ha mal provocato un tale dli.agio. St è compre~o perfettamente che c'era qual– che altra cosa. che si.trattava d'aJtro. I .romant.tc1 del XJX secolo declamavano contro un secolo Inca.pace di condividere le loro inquietudini. e di liOdd!sfarle Questa volta Il liriEmo è can– cellato da più brutali realtà: Ja P:ia:lom, la deportazione o la srhlgllottina. L'lm.portant.e è non cede~ Alla ter.taz10:1e del a lette.a. tura. Non si tratta plO.di far dlsserta1..!onl sull'Inchiesta, o sul prnc~. Tuuavla. si hA Il diritto di ricercare, nelle di– chiarazioni degli accu.satl o del testlmonl che nessuno ha p...ansa.toa confutare, gli ele– mentl che possano Illuminare la. parte. che In questo dram• ma, spetta. al Seeolo. Polchè. ancora una \'Olt.a.è troppo fa– cile caval"Sela.con un verdet• to di compromeS&O.Se, come JEAN COCTEAU cbè G&brlel Marce! è un emi· nente ftlosofo, un uomo url· vato, deve avere U diritto di es.sere pre,go suJ urlo? E per• che allora una rivista ,i è musa a tue questa dOmanda, a dlvene personalltà: e Che cosa fare1te se I Russi &fl.lu – sero &Ul Champs Elysée&?•· Nelle scuole si è giocato al medesimo gioco che hanno fatto 1 genitori. e anche i go– verni. Qua.ndo Guyader blutrava sul numero di automobili o : 1 d~~lzl~~: d~le~1~!~r forse che ~prtmeta. propositi meno seri. del ministro 11 qua– le allinea. sulla carta l'Ipote– tico numero di divisioni e di cari\ armati di CUI dl.sponà, all'ora H? Non pretendo che Il cllrna della guerra. fredda, o tiepida, valga a spiegare il gesto di Panconi. Penso 60ltanto che ln quanto su questo argomeo• to hanno dlcnla.rato 1 J 3, possono 5entlr gli echi delle preoccupa.zlonl che turbano coloro che nel 1951 hanno vent'anni. I più grandi ci si sperdono. Cl si è molto stu• P!ti, a ragione. dell1ndUl'eren– za del ifflltorl, I quali igno• rava.no completamente !'atti• vit.à del loro fta:11. Quand'an• che Il a.ve &ero ,trettamente gorv~ltatl si crede che non avrebbero, anch~sst. prt;SO pu stupida&ii,nl qudle fantu.te. Anche 1 ienitotl &On del egrandi ,. e per I J 3, poi. son aempre e persone di buon senso•· ~l~~°;l~be :,uf°~i:J~I~= s~ &ono occupati del mio ro– manzo L'Eprtuve hanno sot· ~~~~-is~~!~am:tera~~ ~j Melun (in realtà. Il libro fu scritto più dl un anno prima del proce6SO ,seru:a.ch 'io ave.,,– sl alcun contatto cogli alunni :~essi ~:~~l~anrnfor~~~~ nl. Conobbi la &torla soltanto da! resoconti del gtomall dopo la scoperta del delitto). Ma Il :~=:t. i:i~gctri!:r ~y~ Panconi (Jea.n Platon è ancor meoo Alaln Guya.de.r>.Ho sol• tanto voluto mostrare quali devastazioni può produrn nel• l'antma di un J 3 l'aspetto del Male, che I ho deftnlto or ora. Non pe.11&1 che nel bosoo dl Malnoue, Panconi volesse ml. r.urare ae &tesso. Son persu&· so però che nelle Inquietu– dini, nel prorettl - dlcla.. mo la p&.rola: &tuplda,rtnt 6an~e!,ltv1alrU:: :~!1c~~~ l'&n106Cla che attribui&co a 'nlon'las :SO:.:=det. MAUBICE DE&COTES ' INGHILTERRA RICORDIDI UNO SCOLARODELL'APPROVEDSCHOOL (Con.tfnuaz. da pag. 3) 1etttmone g{oca repolarmehte 4l totocalcio, (l che, dice, non è giocare. E' una coso. che lo diverte e gli da una certa emo.tlone e H :~. fnsoft· :!ne:: J::u1 ~~1"~!l 1:':r~t~~ a1 risparmio del bambino. Glt piacerebbe fare una grossa vfncfto. ptr amor del bo.m.• b 1 no ma quanto a sè è per/etta,nente /elfce. · Bét:e e fuma. moderatamente. SI /a ~ si• garette da st. Non va mai fn chfeJa. Q1umdo glf ab– biamo domandato perclli, prlffl.4 ha. detto: « Non m' lntere.ua •, poi ha aggiunto: « Ac– clttentl, g:!llrdf un po' f preti/>. ... TI.. $IO. P. è Impresa.rio di pompe tun,b'tt: Quando non è di servtzio è un omino ~~ 8 ~~ : ~~:~t._r~u1:n~~n1~i ~::uf~ lette sul funerali, I~ salme e le bare. Alla domanda. se credeva in un'altra vtta, ha risposto: e Come faccio a &aperto? Ho meMO I morti nelle caue a centlnala., ma net-6uno è :l'ncora tomato a dirmi che è a.n• cora. vivo •· Le sue vedute in ;:enerale liOilO fataliste e sebbene vada tn chlua dice: e La gente si aspetta che un unprendltore di pom• ~e 1 ~!br~re';;'d~ it f!if~ •m~toè s~r1<!!~1:. Sua moglie h!Lsu per ii~ la &t.e.!n et~. ma ~a l'aria avvizzita e oppresu, come se I dlacorsl del marito sulle salme l'avessero consunta. Non hanno bambini. Non Q:ioca.e non ha molti dh-ertlme.ntl. oltre il suo giardino che è la 11,ua rlerea.zJone principale. E' appas&l.onato di fiori e di uc– celli e quando gll uccelli hanno nuftl'iato :~:t!! «~f\~1.s~tu~:=~~ !e1,~ r,a~~ 0 irt~ E' un filo6ofo naturale, iempllce, col cuore lieto e un buon carat-t~re. * L At:~~o!: :-i ts~!n~~= ~: 'u:~r::;~: go Jiuo come cuoca a un« piccola men.&a induttrlale. GuadagM ben.e e r1e.sce a rl• sparmlare tutta la pe-n..tion.e Oltre a una parte del salarlo per U tempo In. cui n.on . 1arà plil In grado df lavorare. E' u.na donna semplice 1tnza nemtd, senza Intimi am.fel e ron poch.l parenti. Non è ln/el!ce, h.a u.n o:pp<frtamentino ben me,ao e Il to:voro le piace. Non bct>e e non. g:oco, ma qualche voltl'l fuma Ascolta molto io: radio e qualche vol• ta. vci al c.nema. Legge I roman;o, detl.o b·· bllotcca ctreolante e News o/ the World. Dfce che non ha mai manpiato tanto bene In vita sua e che U ,u.o 1dlario t p:ìi alto di queUo che aveva U manto. Il marito è morto qualche anno /a e lei ne parla. mol– to imperaonalm.ente .. Da ragaua andava. in. chie,a. ma 1ono anni eh.e non ef va pfiì. Quando te abbia.mo eh.lesto perdi.i. ha rl· spo$tO: e Bè, aiut.f /a io:. oente ci andavo::. Oro: è diverso. Non mi pare df 1t1U"peogto ora che non cl vo:t!o >. * J\!l~:·rc~· ~~~~:u:n:,,~ts.\~aoi:~ali'zn~ ple:;o. ma tutti t euol amici sono operai e lui non si dà arie di supertorltà. E' 6po&ato,ha due bambini a cui è molto affezionato e lui e la. moalle sembra.no molto felici. Passa rran parte del suo tempo a.l ca.lfè dove gioca a carte e a.I tiro a &egno e qual– che \'olta a domi.no. Cl va quattro o anche ~~~~ee ~~t. s;t~~~ uirr~~Tc~~.:~ stat~. qunndo I bambini J)MS()no resure fuori del ca.ff~ . la moglie qualche volta lo aecompni;na. n ,1,. o. gtoca. r"'otarmente e 800mmette rut ca.valli tutti I pomi. nel.la 6tl,il0ne delle corse al ,aloppo e con O&tacoll. Ammette che a conti fatti et rimette, rna dice che la perdita netta è tra.6CUrab1lee vale Il passa• tempo. Fa a.nehe. ~golarmente una s:he• dina del totocalcio. ma. non soommette: r.ul levrieri perché dice che non sono onesti. Qualche volta d'erstate gioca a cricket, ma non ha mo!La passione per que.sto a.loco. Una ,·olta. d'Inverno, gioca\'& al calcio tutti I & &ba.ti , ma cn si considera troppo \'ecchlo per quf!$to, non le"e libri, e.:cetto un ro– manzo o.nl tsnto, ma legge uno del quoti• dian! e ascolta mclto la ra.d.Jo, goprattutto Il prorramma leçgero, ma qualche \'Olta an– che dei disconl uri. E molto &imp&tico e cordiale ed è naturalmente popolare nel &uo ambiente. Non va mai a teatro che non lo lnteN.ua. ma ogni tanto va al dnema. tone una volta Oifll quindici giorni, e altrettante ,•olte resta a car.a la &era per badare al b&.mblnl. tn modo che la moglie po&15an• da.tt al cinema. n r.lg. G. è ,tato allevato come nonconfor– miita. ma non ,.._ In chlen o a.Ua congre– ga.zlone. Ha Eme!50 dl andarci. perché non sU pa.re- .•ache cl resse molta differenza tra andarci e non anda.rct e andarci era seorno– do e le funzioni molto noiose. 1\effoG.<ii~:,,:~";:,te!0.: 0 i:el~~~:~· ;1,!: VOra In un. n.ego%IO di ora.mmo/on.t per qua• ranta. ore la settimana, ha U sabato libero e guadagna tre sterlfne la. settfmano:, ma riesce a /are qualch.e atra. con le commf,1. sfonf e qualche aJtro inca.rlco, I genitori vf. vono a Brf:tol e luf abita o l'..onrtra. ma "~"– sempre nello sle$SO po.sto. Quando· ha ,old.l sta. tn un albergo a due sterline fd settima.– no. ma. quando non n.e· ha va in quaJch..e altro po,to. Spende cinque acelllni e r6ttl al giorno tn sfgarette e ha le mant molto mac• chlate 41 nicotina. Speaso a metd. ,cttimana t in bolleita e d.eve sta.re senza:. mangiare. Opgi ho:. /atto so!tanto la. prima cola.tlone, tè e pan.e abbru.Jtolfto e gU d.et 'I! bastare per tutta. la giornata. Pre/n-f.lCI! Il /umo al ci– bo? e Non so. ma tlf.n.t• 1;nlle ho fatto a me• no di mangiare per fumare e ma{ a meno di / uma.re per mangiare•· Ha imparato a furrt4rt a Brl.1tol, durante le Incursioni ae– ree, quondo aveva trLrUct an.n.l. Gll piace UI\ quartino df bfrra al ca/fè. perché gli pia.et l'atmo1Jer,i del locale e la compagnia, 7!'-a ne puO /are a meno. Non ha. amici dell'eto. sua e pre/erisce la. compagnia degli uomini piri an.?ianl. Non. cl tiene a giocare.. Va due o tre t.-olte la. settimana. al çlnema, ma non. a ballare. perché n-On ha I vestitf adatti. li suo pasa<itempo preferito è la lettura. specialmente d,i romanzi. ApJ)nr– tleM alla Chie,a. d'Inghilterra e da bo.mbino andavo. ,1pesso In ch'csa alle /unzioni d.eUa domenCea, ma ora. et va d! rado. Gli pf!1Ce la m11..stea. ,,.rfa, spccta.lmente Hand.el. Cf,f. kowsch.fe /lfozart. Non crede eh.e puat!o:gn.erebbe di più ,e Imparasse una pro/eufoneJ e Ho impo..rato una pro/eufone, sono andato alla sc11o!a pro/eas'onale Qer ,e')ret,irj e ho impa.raro stenografta e dattilografta, ma po! ho smes.!o perché era troppo noios.o e co•1 ora non so n.i ste111>9ra/are I\(' ,cr:ver,- a macchfna. Ma un operaio qualunque non saJ)rebbe fare qu.ello che /o:ccfo fo e a me non piacerebbe scava.re o !palor-e, non perché sfo: lavoro pe– "llnte, ma. perché non. t adatto a me,. Ha tre /rate/li e una. ,orella, tutti, me,10 uno, più giovani di lut. Quando può, ma11da loro qualche scellino per afu.tarli. ;5uo padre guida u.n furgone. DI tan.to in lauto li va a trovare, TMlgrat!o eh.e il b'glfetto di trnda• ta➔e ritorno eostf trenta .1cellfnl e rotti. Non. hll ambiZfonl ndla. vita. Desidera. tol- · tanto tirare avanti co,ti. liotec Gino Bianco_ O, B. SHAW. P1tbbllch'4mo 1t ,:ngolore allora· duè pence e ml dl66e rocconlo di un '"'""""' rin• di prendere delle caramelle; !;fr;z~o!:;~: t.~~ 0 ::ir;:n1 ~r::oz1~.e n~n tr;l\'i~l~~d: :i~ olto 111 vlolt:nto tta: J':Jrle del minuti dopo lo v!d.l. m rondo "';:/:~~~e ::~e!~?~· u,e, ~~at!~:tòn~:3. 1 ~~nc~t°:,~~ - /out., non t, dt.l tuuo vero, neppure per U capo di tenta- ;:::~iib~1~r::d::1~0:g;#f~ ~~ d~'bp:i!~io~~I C~~rre; que1u0, minorile, In ln9l'lll- mezzo. te,ro_ • Lo raniunsi e s-11diedi I L A l\-lATTINA del nove ml dolci che egll ml disse di met• 1,vegllal prt6to e re.sta! terml In tasca; cot.a che lo a letto a fantasticare, feci. Scendemmo per la stra· percht quel, giorno stavo per da un altro po' e arrlvam• e,;;ere tra.s!ertLo dalla • Re- mo In breve alla Sta7.lone mand Home • a una e Appro- Centra.le e cl dirigemmo al ved School • a X. Alle 6.:,u un muelaplede per a11,pett.areU sor\'egllante entrò nel dormi· treno cl'le cl doveva porta• torlo e .ridò: e Giù da1 letti. re a S. se no c'è un secchio d'acqua Sal!mmo &ul treno e tro• che non a.spetta. altro che d! Vli.nimo uno tcomparttmeoto eu.ere vuotato,. Fui uno dei vuoto f &lstemammo sulla re.– primi a salt.a.r elù dal letto tlcella le cose che aVe\'amo e, dopo averlo rifatto, ando.! con noi e poi cl mettemmo al a la\'arml e, dopo aver fatto nnestrlno a gUardare la g.?n• d~:e,uiu1!~~ ~I c~n~n~ai5'; ~1a;!~~es~e~rr: 1 1i::- ,~} 1 t~~. pensare al mio \•lagg!o.. Ero Tutto ciò era molto eccltan· sprofondato nel miei pensie- te ma lo non potevo !are a rl quando tutt.'un tratto ml meno di pensare al mio ar– arrlvò un colpo t,ale sul vi- rh·o alla scuola. Il viaggio era so eh~ ml fece qua.si cadere piacevole ed io ml interessavo dal letto e, voltf!.ndoml. vidi molto al paesns:a:!o. Verw le I\ In piedi un wrveg-Uante unclJcl la m!a scorta. ml do– Egli dls.!ie: e-Ti ho detto prl- mandò se nevo voglia di ma dl non r.edertl sul letto mangiare qualc06&, ed lo rl- 1ili~h:1~11 •br~!\,~ 0 : ~•gi)ef~ ~\h \~à~~ 1 :t~ ~~~~\~~= test.a. penr,ie:i cocenti. ml ml• ,,a con se e cominciò a dar– si In ftla con gli altri ragaz. ml pastlcclnl, pomodori e me– zl e cl avviammo veno la le. Mangiai un pasticcino e stanza da pranzo. una me!a e gli restituii Il re- Appena tu pronto luclam- sto. Lui mangiò due o tre pa– mo la • Rem3nd Home • ed gt!cc!nt e poi cominciò a leg– arrlvammo tost.o alla st.azlo· gere Il s-lornale ed io pre.<.I ne di J dove salimmo una lun- un libro da legsere. Fui su– a:a rampa di scale ed usclm- bit.o interrotto dalla scoru mo su!la &tnda. Mentre pas• che vomitava sul pavim~nto. ,avamo davanti ad un ne;o- Quando ebbe nnlto, prese la ~1 d~:o~~!n~re\1:!r~~~~ t~a !ft~ esc~n{~::tf~~~~ 1 ~ che dolce?• ed lo rii rl!po5, re~to del vlagl:io andò liscio subito: e SI•· Egli ml diede senza più lntoppt e alla ftne Bo tatto apiedi trecento migli arrivammo alla &tazione di B. mobile &Iarrestò aJ mio flan• La scuola è &ltuat3. a.I pie- co e ne sce.sero due euardle dt di una collina e, quando per che ml prt5ero nella macchi· demmo d1 vista l'aut0bus, co- na e mi ricondussero indle– mlnclammo a scendere per un tro, alla scuola. piccolo vloU.-oloche conduceva Quando fui rientrato ml fu a.Ila scuola. Mentre cammina• data un po' di cena alla men– vamo per questa specie di sen: sa dei sorvegllanti e poi a.n· tlero vedemmo due raga.zz1 dal a letto. Non ml punirono che guidavano un carretto ti- per la mia ruga perché ero rato da un cavallo. Avevano un nuovo arrivato. Da allora :~:b~I d~ 0 f!~n~i:op~ rae;~~ ~ ix:,~:m:~l~~~!!a~m; fe.uf~ ev~~~~l~ln!i!~~e b'fr~~~ ~~la~/lm~rr~~ò ~~:Sf.r~ Voltammo e fumn10 !n vista Natale andai a. casa per due dtl fabbricato e ci dirigemmo settimane e poi dovetti rltor· ad una porta sulla quale era nare Il. scritto: • Direzione • e bus· Ml ricordo una mattina &u ~f~i:~n1: 0 ~~~ul/rii"~~; !!!ri~a:ei1·~~~t.r~n61:i8Jit,7:o~ di entrare. Noi entrammo e U maestro lo afferrò e ili det,.. fummo introdotti nella stan- te un pugno sul naso co.slc– za del Dlrett.ore. Questi cl ché Il san1ue cominciò a chiese &e avevamo fatto buon i,,par;crlil O\'Unque. Gli dette vl9i'glo e com'era Il tempo poi otto colpi con la canna ~~!~d&,~ev~:o ~~:a~~~ ~o~J:o~~soedv;!eZ::r Ir.!~: con lui per una mezz'ora. egli •tlipane. usd dalla stanza e fece ve• Una domenica ma.ttlna an• ~lredlu~o~lir~ ~a~~al;o:~~: ~n~o c~;~~ri:a ep~'c,ga:~~i nante per rarml cambiare di no.stri compagni di nome S &I abito. Dopo che ml fui cam- sporcò I ca.lzonl e, quando ru blato e lavato II ragazzo ml di ritorno, Il &0rvegllante glle– condu&&eliUper le t.Cale e ml li tolse e 1Uell stroflnò tutti ~d:nu~r~!r ~~:s~~)·~~,f~ t~ ~~ù ~c~f.?~~fi~ n; ero un nuov~ aJwmo. li mae. nel capelli e Alla ftne. fra tut– stro ml disse di sedermi In to quel rango scuro. la sua fondo e ml portò def libi'! e racc!a non si vedeva. plQ. mi disse di copiare della ro· Frequentai la liCUola per b3. dalla lavagna. nove mesi e poi andai nel Stavo scrivendo da cinque Jab()ratorlo di f&legnAmerla minuti quando udii che Il dove non feci molti progressi. maestro chiamava II nome di Un a:!orno li Direttore ven– un r3i'au.o. li ragazzo u.scldal ne da me e ml dl&se: • Sare• banchi e ricevette una stri- stl contento d! andare a ca.sa gllat-a per delle somm~ che domani?•· Io risl)06I che ne ave\'a 1b34;1lato quella matti· sarei stato cont.entlsllimo, e n11.. Il maestro lo &ehlarreg• allora egli ml dl&se di HJ)e:t· glò su tutte e dut le guan- tare la roba la mattina alle ce e poi ;:Il dette un pugno nove. Cml feci e, appena rl– nello stomaco e infine un cal- cevettl una casseu.a contenen• clo nel t.edere e lo rimandò te ve.stltl, ml cambiai. Al· a.I :i;uoposto. l'una partlmmo pe.r Londra Quando arrivò al J)06to suo con la sua macchina e arri• piangeva ancora e allora Il vammo alle 8.30. Riuscii a maestro gli andò ,•lclno e ;:!1 prendere un tre.no per R e dl&Sedi smetterla di frigna· arrivai a casa alle 11.15. Ero re e gli dette un'altra botta a casa solo da un giorno, pe• suJl'orecchlo. Dopo aver vi.sto rò. quando rlcevettJ una Jet• questo ml sentii Invadere da tera che diceva che se non un po' di nostalgia. avessi trovat.o un posto entro Prendemmo Il the e poi a:lo- quattro giorni un son•cgllante cammo a carte, lnflne ml tu sarebbe venuto a prendermi e mostrato Il mio lttto. Dormii sarei dovuto tornare dentro ~ric~u~Uamro;~ar~~r:ti f1~ t~ 'i:,t;~tl~n~eeg~:~t:e m:j :\1:ì lavai con acqua fredda e occupai come fattorino pre."-50 rnt asclUt."31con un asciuga- un fruttivendolo. Non potei mano umido e poi lavorai per trov11re un lavoro decente, una mez;z'ora e poi feel co• tuttavia, e ripresi A compor· lazlone. Verso Je quattro e tarmi di nuovo male. Comln– meuo del pomerlgglo ch!esl al eia.Idapprima 3 rubare al mio maestro r.e potevo andare al padrone per aumentare Il en: a:ablnetto ed egl! rl.!iposedi d: brio. i\·fa fui llcenzla!n perche ~~sia~!;e d!r'a~~~incèu1~v~~ ~~!lc~~oto. ~I \~~~~~~ro~~~ mlsl a correre per l camp! School •· verso la strada maest-ra e. nel Attraversai tempi difflclll ragi!Ungerla, si fece compie• per trovare lavoro e nel pe• t.am ~n~ buio... Camminai per r!odl In cui rimanevo dlsoccu– circa un ml;:llo e po! otten- pato ml comport.avo sempre nl un pas.sa.rlo su una mae• penlo. Do,•e mantentrml In china diretta a B. Olronzo- qualche modo e, dato che non lavo per B quando un'auto• cl potevo riuscire con meui onesti, dovevo riuscirci alt.rl· menti, va.le a dire rubando. Alla flne fui colto con le ma· nl nel sacco In un negozio con un uomo di quarantadue an– nl alle quattro del mattino. Fui processato e mandato allA prigione di Wormwooel Scrubs e pol fui rimandato all'c Ap• proved School •· Al mio Arrivo ricevetti una !:~e:1\~l~~~ 3 !41nd~u~~ror~ ~: rimisi bene In forze e entro una set.Umana r.cappal di nuovo. Questa volta alle 5,15 del mattlno... Camminai e conii per tutta. la strada da i~~t~":'.c~ ;~}f~"cf~o~1d! g e nnalmente andai a flnlre a E. Dormivo sotto una sie• pe quando arrivò un pollzlot• to e ml chiese come ml chia– mavo e.d lo risposi: e BUI Sykes •· Ml domandò dove a.bltavo e rl.91)061 che ero an• dato via da ca.sa per cercare lavoro. Non ml credette e ml ordinò di vuotare le ta.sche e trovò una lettera con !'indi· rizzo della scuola. Ml condus· se al suo e cottage , e sua moglie ml dette the, pane. formaggio e focacce. Non mangiavo dalle cinque del giorno prima cd ero mezzo morto di fame. QuAndo ftnll, li poliziotto telefonò al posto di pol!zla e una macchina venne per portarmi aJ J)Ollto di polh:la. Quando arrivai là Il poliziotto tentò di farmi confessare che avevo rubato. Quella notte dormii In una cella e la. mattina una mac. china venne e ml riportò al· l'• Approved School •· botta. sulla bocca. E&ll m1 mi– se p0I attr_averso una seaafola e ml dette quattordici colpi di canna sulla &ehlena e sul sedere. Dopo di ciò si tolse la a:lacca e ml prese a cln• ghlate per Lutto l'ufficio. Devo aver cominciato a vanetilare perché ricordo che giravo gr!. dando: • Pa.dre. padre. basta. basta •· Ero completamente fuori di senno. Quando ftnl di sbattermi ml condusse giù a.lle docc:e tacendomi fare tut. ta la strada a forza di calci. Quando stavo per rimettermi la cemlcla ml eccorsl che era f~Frf:e&dt\:,~~· ~~!1o~v'!1! glJ&ntl andò a prendere 11 mi– gliore pugilatore della scuola. Quando arrivò entrammo nel– la palestra e il ngazzo gl In• ftlò un palo d.l ~antonl e un altro palo ne fu fatto mette· re & me e poi fu detto al ra• JAZZ.O di conciarmi bene. Ma, dato che era uno del miei ca– merati, egli rlftutò. ma soltao. to per sentirsi dire che 6e non l'avesse fat.to . &a.rebbe &lato ba.stonato lui. Goal comln– cla.mmo, ma egli non mJ col• pl mal né potevo colpire lo lui non essendo quasi In me. Qua.ndo la mattina ml sve• a:Hal 111. ml& taccia era uno spettacolo. Cl vedevo a mala pena. perché ili occhi erano quasl chlu.sl e la. bocca si era. gonflata quasi di un pollice ed era tutta ta;:lluzzata e ml faceva male a. mangiare ... un orecchio ml doveva aver san• gulnato durante la notte per• ché Il cu.sclno era tutto @Or• co di saneue ... Ful meeso a lavora.re In un campo la mat. tina 6eguente e ru allora. eh' svenni per la prima volta tn vtta·mla. Al mio rii.orno U Capo si accanl su di me con la can– na maneggiandola In modo lla farmi molto soffrire, e Il gc• Bene, le eo&e andarono li· dere ml facevA t.anto male che sce per una settJma.na e el~:i.. riuscivo a mala pena a star flne di due settlmane il mio &e.doto. TI giorno dopo rlce- viso si era guarito ed lo fug– vettt lo stesso tratta:nento. E gli ancora un& volta e feci to scappai un'altra volta. tutta la etrada flno a casa Questa volta stetti nascosto ""111\nel Su.s&ex,a circa 270 tutta la notte In un nenlle e miglia di distanza dalla scuo– non potei abbandonarlo per- la. Fui di nuovo pr~ e con- ~:nctl~ c~~ci;i!~:~ 1 1:°~~t ~~~a~1: 11 ~~~t dr~== te aeguente riuscii a rubare la Wood Scrubs quando ebbi un-. macchina di uno d! loro e ml condanna a tre annt di e Bor– allont-anal con quella. Ero ar• sta!• per furto con scasso ln rlvato nno a c quando Ja ben- un nl!'i( )z.lo . Posso dfrvf ,ozta.n– zlna flnl. Cosi dovetti la.sciar- to che preferirei / a.re ttl an.nf la e andarmene a piedi e non d! e Boratal • piuttosto che ri– pa.s.sòmolto tempo prima che panare attraver&o tl tratta– fos..51preso da un poliziotto mento che ricevetti all'c Ap. che ml riportò alla scuola. proved School •. La sera dopo onda! nell'uf• -- nclo del Direttore. Prima egli Bout0,l: In ortstne nom• dt una cominciò col prendermi per I prt;-tone del Kent pu 110 ....nt capclll e col farmi due occhi atmtn&ll, o~ qu.lalw p~o– nerl. Poi ml dette un calcio ne per minorenni. nello &tomaco e ml lMClò sen- Remond HOmt.: pr11toa.e In cui za resp!ro. Io con:! vicino al ~n,ono te n u t t t-por•nM• caminetto, afferrai un attlz· mente I gtount rnm!n•ll men• :~~~ ~u~w~a~i:I si;v~:i11~I~= t.:: •'"'1'::~n:.r1e:~te altre pro- ti, allora, ml atTerrarono e ml tlpproced sr.1too1: l.ltltuto di cor– tennero s-lQmentre II Capo ml tti.tone per minorenni. cestava In una maniera terrl- Problltl0n 01/ft.t.r: colui clwl, te• d~I~~~~r~~~ m~e~l~~r!ns~t ~:~~ 0 nf:ra~ii:tsr =~ tuto giù da una tremenda t♦ In Ubertà.

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