Fiera Letteraria - Anno VI - n. 48 - 16 dicembre 1951

Domenica 16 Dicembre 1951 LA FIERA LETTERARIA TRAVAGLIO SPIRITUALE E STRA 1 EZZE DI UN SURREALISTAAVA 'TI LETTERA A LF"RED JARRY è uno di QUtill artlst.t noti ph ) per la. vita. ecandalo6a. c.he per la. loro opera, quantunque lo scandalo - la. maligna. ateila sotto cui EOn nl\tl - nel CMO di Jarry abbia ratalmente p,e– t.ato, non .scr.z.adanno, anche su di una. pane dell'opera. Chi dice 1nratt1 Ja.n-y, pensa subito e soltanto ad Ubu-Rol, e chi dice Ubu-Roi hl\ l'~o dl Unii famosa rappresenuuJonc, l'In– successo dellR quflle, dcllnea- 10& nn d111laprima, trrlpctibUc parola. pronunciata dal prota– i;;onlsta, ohe tuttavia spesso la ripete, e svlluppAto.sl sempre più clM1orosamente con urli, flschl e batter di piedi In l<'-r• ra, non ru superato noppure da quello che decise, senza. appel– lo, la 60rte delle lmpreuioni d'A/rfquc di Ra)•mond Rou.s- 11cll. Nell'albero genealo gico d i Jarry, nato a La.val 1' 8 sett.em• brc 1813. \ 1 'ha più d1 u n ramo di follia: la nonna era. pau.a da leaare. U fra tello d ella ma• dre non a.veva tut.tl I venerdl, e la madre e ra . a di r poco, un'eccentrica; porta.va Infatti ~mpre buffi cappcUln\ di foS· gla antica e tolette che face• vano ridere la città, e posse– deva un pianoforte considera– to, ncll'amblcnte e nell'epoca In cui vl&sc,un Juqo Inaudito ALFRED JARRY Egli ha vissuto intensamente la propria poesia e nel corso del– la sua esistenza breve, e stravagante, ha avuto il di resistere a tutte le vigliaccherie e a tutti i coraggio compromessi Rol. fu un profeMOre e che rappresentava per lui tutto U grot~co eliatente a.I mondo ,, e Il profCMOre, lnsean&ntc di &lea. &I liceo di Rtnnu, 11 chiamava Hfbert. L'accusa di pla gio mo S!a contro Alfred dk un alt.ro professore, Cha.rles Chaa5e. Insegnante d'lngle~ alla Eco/e Nauo.le, 5eOOndo U quale autore della farsa tragi– comica. iattbbe stato un coin– pagno di scuola dJ Jarry, Charles Morln, non h11 per noi gr,mde Import.anta, anche se fO&Se fondnta, tenuto conr.o che nluna. contestazione fu ,li JrE~ 1 ,l'l'O .UVCCI la rlvelaziorÌe di un istinto ~~l ::fa ~1n'iatf!~a~~:-i ~ualc. del Nostro, che fu. nonoaUm– e ntila musica di DebU6Sy, ed Il suo sbocco fatale nella dl– slnt.cgra7Jone dell'atomo. Rima.sto orfano del padre e della madre., J11rry eredita una modesta somma cd una ca.seu.a. a LAval e ln cui ,;e.condo quant.o as.sleur11 - era. c~t.rulta una torre che aveva la singolarità di com– piere un lntlcro giro su &e stessa entro Il periodo di cen– to 11.nnl ,. !onda una cost.o5a rivista d'lllustraz1onl che non ,•lvrà plù. dl due num,rl, col- 111.boraal Mcrcure de France e alla lt:cviu Blanc~. con tut– ti almpatlu.a ed è da tutti desiderato, Chi ha r;tudlato a fonoo Il Poe~a e la sua vlt.a sln.-olare condotta. a Parigi. as.~lcura che egli fu un misogino e che la opera aun, guardando bene, è Quanto all'Ubu-Rof, rap- te tutte le sue .st.rsnctzc, un presentato U 10 dlcembre autentico 11.rt.L,ta. J Pag. S. Narlonelta u.ec- ulla dl. .\Urcd Jarry. ,cr I' e Uhu lt11I Alfred frequentò prima le scuole d\ Lavai, poi quelle di Saint. Brteuc. poi quelle di Rennes. con profltto e succes· so, cattivandosi la slmpat.la del compagni e la atlma degli insegnanti, sebbene alquanto ca.gnarotto. e. per l'et-à sua. parecchio dl.ssOluto... Tcnnl– naLI brillantemente gli st.udl secondari. ti ragazzo: viso di calmucco. occhi dallo sguardo dolce, gambe ercollne e una t0&c da schiantargli la. cll.5P toracica, \la a Parigi nel Lv– cie Hcnri IV. dove &tgUe le lezioni di Bergson. cui fa do• mande che aorpttndono Il Ft– lO!Ofo, nel proposito d'Iscri– versi po~ &ll'EcOlc Normale Ma Il proposito sarà abban– donato, perche intanto Jarry vlene scoprendo Parigi In p!e– n& rivolu.z.lone almbollsta. e prende subito contatto col aruppo di poeti che, assetati di libertà e di assoluto, In perpetuo stato di rivolta, te&I a rap presentare la realtà to– t.a.le del mondo Interiore e a da. re una nuova visione del co smo. ne sono l più. slgnlflca– tlvi esponenti. I primi amici di AUred saranno Mmy de Gowmont, teorico del Simbo– Usino, Al!red Vallette, diret– tore del Mcrcure de France. e Rachtlde, moglie di Vallette In quella rivbta, una delle culle del Slmbollsmo, Jarry pubblica. un dialogo dta.mma– Uco mtst.o di versi e di pro– sa: Haldernablou. che risente degli spiriti e delle forme del Chants dc Maldoror, dove Il Poeta. dall'alto della stella Al– gol, equivalente, nella scienza ermetica., all'oe<:hlo del diavo– lo, vede profeticam ente e 11 suo secolo brucia.re sotto una pioggia. di solfo, vittima. di una catMt.rofe scatenata dalla ch'lltà mccca.nlca. \n CUI 1'11.g– gresslone assume una J)<>Unzl\ sconflnata, (M. Jean e M. Me-zel). Quest.o dialogo sarà J>01 Inserito dail'Autore nel Minute, dc Sable: Mimorial, primo llbro,da lut pubblicato, nel 1894. anch'esso compost<> di prosa e dl versi. ~tto le suggestioni delle teorie simbo– listiche, evidenti pure nel Ct– ,ar-Anttehrbt, opera dell'an– no sucees.slvo. Orltrlnalltà di pensiero. di sensaz!onl. d'lm– mac:lnl. d\ lessico: v11rletà di rlt.mJ: dissociazione del dato empirico: son questi I caratte– ri che distinguono 1 due primi lavori del Nostro. e nei quali la d.l.ssoclazlone.che vuol ren– Oerc romanticamente b. flui• diti stecssa della vita, c:-ome 1t i;:en;o di Hegel. ha U suo pa– rallelo nella. pittura di Monet 1896 al Thtdtrc dc l'Oeuvrc, DI questo dada, di questo con le musiche dJ Claude Ter- Sl.ll'Teall5t.aa.vanti JeLtcr11,, di ra.sse eseguite al pianoforte a que~to lunatico geniale, Ja cul quattro mani da quest'ultimo vlt.A fu una. acquela di ecccn– e dalla morile, tralasçlando trlcltà e di sregolatezze, d1 di riferire la cronaca della se- .sbornie e di follie, tra le quaJ; rata, avendo già accennato a u Poeta segnava .sulla c.na quel che avvenne in :.ala du- buffe Immagini, strani pcn – rante la recita; agglW1gcrtm<1 &Ieri e versi che aon poi pas- 50Jo che Il grave Franc~que satl nelle antologie, 1 11 rac– Sarccy, critico ufficiale del contano aneddott a blu.et - tempo, ~d un certo punto se ~-n~fco rtr:~f:mt1c\~!tt!°loC ne ando, che Henry Bauer. della pistola (la plst.ola• a.1- crlllco dell'Echo de Parfa, per- tro punto di contatto· con dè Il pasto e la reputulone Roussel!), Jarry sparav&. ptr per a\·er osato difendere U diletto colpi a destra e a la\'oro. che gli altri glud\tl, manca., do\·e capitava. Un unanimemente sfa\·orcvol!, co. giorno, trovandosi nel ilard1- ronarono ti bailamme paurOIIO no di Rachilde ed e~crcltan– dl quella grott.csca rappre- dosi al tiro. !ecc accorrere la scntazlone, durante la quale proprietaria del giardino 11.c– poco mancò non si dovt.!se far canto la quale, fuori di .sè a111. ricorro alle fone di polltla per la paura e non persuaaa delle[,-------------------, rlst-abLllre l'ordine tranquillizzanti parole di Ra- L'UL Tl~IO SCRITfO DI JARRY DES(]ENDI ADINFEROS Quello che sotto pubblichiamo è proba– bilmente l'ultimo scritto dl Alfred. Jarrv: ti tratlti dcll'l11izio del Capitolo I (intitolato i Le Rol bolt ,) della Seconda parte de La lJragonne Erbra11do è l'eroe CUI roma,u.o, e con c110 Jarrv si identificò $Cmpre pii.i pro– fondamente, nel oiornf che precedettero la sua. morte, Secondo un altro plano dello 1crtttore il capitolo e Duccnd,t ad in/eros> dovet.·a rrooor po1to nella Terza parte del• l'opera. Per maggior comprcn1fonc del letto– ri avvertiamo che Redgauntlet, rammentato 11cllo JCriHo che Je9uc. è il ~r30nagpio prin– ctpa!e del roman::o omonimo di Walter Scott. La citazione di Waverlcy, che segue poco dopo, è dovuta al grande amore che Jarr11 aveva per lo scrittore inp/CJe, all'epoca della Dragonne, t a una ,omi9Uanza 11,)iccata che aveva trovato con la 11tuaz1onc del suo per– J011a9plo. I(7 PER DIMENTICARE colei che non c·era. pi\!, e !.CJ e facendo una flne, volgare quant.o la sua, si mise a bcN?, con sf.'mpllcltà ma con furia. Beveva do. solo, con metodo, ~nza mal potersi ubriacare, senz'11lcuna spcranz.n di poter divenire quello che og(I si l.L58. chiamare u11 a.Jcoolltzato: le dosi erano t.roppe lngcntl per non sclvolnre sulle sue cellule come un nume che ,1 perde nitrando at.tra\'erso unll sabbia eterna e Indifferente: altrimenti Erbrando sa– rebbe morto dll pareechlo tempo. Divenne come u1\a mostruosa dlvlnllà dal volto di toro. la sua fronte s'lngrandl, I suoi occhi si divari– carono per Il rllassamcnto - perché? o piuttosto con quanta raKIOnel un anatomista. acrlnrebbe, con qucst<> ~tesso slgnlncato e con un altro. risolu.i:ione - dei mu– scoli 50praccUIIU'l, e l'eredlt...\ d'oltremare dell'lmmt.31- na.rlo lafrd (Il. Il ferro di ca vallo ch e caratteritZR. Rt:d– gaunllet of RcdgauntlN., caraU.erlzu.to dal cponticdlo.> (21 divenne una !'barretta orl7.z.ontAlc, li segno Meno, m11 non slpnlflcav11. decadimento: In questo modo planano l grandi uccclU da preda. E Il fiume ch'egli avrebbe \'Oluto che fO&Se li Ute o lo Stige snodb I suol nuldl panorami lungo le sue cellule: 61 s.t che la supttflclc nRSC()6(.aneH'lntcnio del corpo è un'cc;;terior1tà. e !4 rtlllep-rò che :i. placer suo avrebbe pot.uto dar dnierJo aspetto alle 111eonde, Accendeva i fuochi deUc bottiglie uno dopo l'altro, e l'uno contro l'altro, come fa Il fumatore con le slga– re-tte. E dal \•lno J)Q!,,SNll(": che è la fon:a del sangue, ed Il sangue ~te~. per ,·olontà del Signore, e che sJ tran.su" itanzla direttamente alla rossa corrente. lo stes..~ oino3 che uno schiavo. alJ'AKricoltore che va e vl,ne sull'orbe dello scudo di AchUle. ad ogni tltomo d.u so:Co versa In una p:randc coppa: fino all'a~~o che è Il puro Infuso del verde lauro dt'l poeti, 'larlò t numi. a. suo piacimento. E ce ne ~n,. quattro, dicono Ma.reo Polo e Cor111dn Indlcop!tlL.'\tO c-hr C?'-ronodr.l Par11dlso. e che dlret.tamente sqo11;nno dalla fontana di Giovinezza. E Inventò <non è altro che un modo di rlscopr:re) Il liquore Immemorabile che non si bcve\•a nell'antica Brct.agna, l:u;clandolo al contadini, Il vino cotto, forte e duro. che grazie n\ suol bevitori. compi la conquista nom1anna. E lo ~lt-ndldo bruto si fece In lui talmente chiaro ch'e1III glum;c ad aver paura del fuoco, come le belve. Allora, per c~~ne ooermte, be\'ve al buio. cd un ,•erso che a.vevA letto durante l'infanzia In una rh•lst.a, a proposito di una particolarità ltallllna. ricantò nella sua mente Il nume ctcrno e lm·l~lbile. dal nome mi– sterioso: ..tmnt ptrtnnt /oun,, ..tnno ph.cronno i;ocor. E be,•ve l'essenza. .stes.M dell'albero della scienza. • SOgradi, l'alcool che h:.. Il sapore della mda, e si se.ntl a casa sua. nel Pa.radl~ ritrovato ... Ben p~lo pero non J)C)l&tc bere di più, pcrche per lui non vi furono plO tenebre. e come certamente Adamo prima del peccat.o e ccrf.utjmamente i grandi antropomorfi. poteva vedere nel buio ... E pe1' bere ancora e sempre, impegnò I gioielli di ramlrlla non05tante che pensaS!IC a ragione. da per- ~a~~~~ v~~c~~r~ ~~Ìit ~~~~.~~ 1!::!~ 0 ò !!~~n1:"~ non fu cape.ce di recuperare. perchC non s·lntcndeva di quel t-refft cl. Ma ro~e che non gli re5h1vano e le sue pcrgamentc ltre parole flleppibflil, e tuu.o se !!tCMO. ultimo della sua nuza? E giunse llnche a vedere la cosa che permetteva a un movimento minimo e sovrano del suo Indice di farlo. sempre ovunque, padrone Mila vita d1 tutti, e delle te– nebre cst.crlorl: la sua pi.stola. <Clt...izlone di \Vaoerlcv.J Mal o Qua.si mal comprò abiti, ma anche, se f065e ~tilt.o mlllonarlo avrebbe sempre disdegnalo quegli or. ganl di rc/a.zlone. Non doveva aver riguardi pc.r nes. suno, perché non dipendeva dli. nessuno. E spesso st prlvb del cibo pcrchf non si può a\'cre t.ut, to, ln una volt...'\,e perché bere a. digiuno dà più .so ddisfazione, (11 Nobile -cOUNe. Pero?. tormatA 1u lord, laird -Jut1na tn SC0%1A, l! propr:etulo. o oobllucclOdi cam-P•in•. (2) •Ponticello• ,rourope In tntn~) ai. 1d Indicare qutt pe!I cM crHCODO rra un IOpr'"lCCIJIIOe 1'8.ltro. 1ull• rlll.dlctdtl n..o, fl«ndo al th# t01"m!t10 eo:ne uni tinta 1011: ~1no. aeeondO1!cunl 1tudl01J,di cattlTO unlitere. ALFRED JARRl' (Traduzione di M arfo Picchi) Ubu-Rof e un ;x-re d'Ara- ohUde, che assicuravll trattar– gona.. ora ca.pltano dei drago- 4i di un Innocente giuOC":o, nl, ufficiale dJ fiducia del re dlMe a quest'ultima: e Pc.nu– di Polonia Vcnee.slao, deoorat<> te, slanora. che II signore ~ dell'Aquila Rossa, Il quale, (e Indicava Jany) - avreo. lstlgAt.o daUa m<>sllead usur- ~lcr~::b~~:n~ua;:bcu:::. ~;~ ~::~e~d~~!~~ ~~:.:-: ~e 0 r!"~ Aur:ser~ "!r u::6!~; un bel copricapo. un otnbrel- llUCCedcrequesta dJsa-rula.. ,,e lo e un bel cappuccio, rimane ne faremmo dca:11altri!,. dapprima incerto sul daf&?'$Ie Ubu-ROt ru scgult.o da Ubu– pol decide di rtnunc:are alla enclullné e dagli Almanach~ delittuosa impresa, preJcre.ndo du Pcrc-Ubu e rlcompane rimaner povero in canna ma qua e Il, In 11.ltrl la,·ort di onesto piuttosto che diventar Jarry: GtJtu et Oplnlons du ricco ~a disonorato per .sem- Doctcur FaUJtrOll, e Baln du pre. Senonchè, egli ritorna R~~ue, _ Henry LeveM(ue. sulla determinazione presa .. che ha curato un cccdlente: :~c~~o:U: :C~:~:r::j Al/red JarrJ! per la collezione: rà &Ile più. criminose lmpru;e ftnchè un giomo non sarà dc•f fenestrato dal lcglttlm1' crede di re Venceslao, Bougrcla.s. aiutato degli eserciti dello Zar di RusslL. Tanto chiasso per co.-:l poco? Oli è che, a parte la parola cambronncsca più. volte rtpe• tuta Insieme a qualche altra del medesimo genere. e Il tono dell'opera che sconcerta. la mancan7A d'oglli rilievo pslco– loetco. del contra.sto del carat– teri, e ti prevalere, sull'ulone teatrale ,·era. e proprlA. di va– lort letterari puri, 11ocent.uatl da una. fantMla sbrigliatissi– V1 ma. da un brio eccessivo, da Pottu d'Aujourd'hul dcll'OOl– l:----------------------------,1 una g~lanltà a tutta pro- tore Plerre &ghcrs (Parigi, \'li, da un'audacia aggressiva e 1951), e che pub conslderan,I distruttrice che travolge au a t.utt·~gl Il migliore studlo.,_-o schemi tradizionali, 1 secolart dello st.rambo Poeta, divide pregiudltl, I paradigmi conven- l'opera di lui In tre ~tt<>rl: 11 zlonall, Questa è, al tempo opere di caratter e &lm bolbta .stesso, la forza di Ubu-Roi. la e di prevalente fcr.ma poeU. quale fece si e •• .che quel fan- ca: Mlnutu de S ablc: Merno– tooclo d'Ubu prendesse a cam- rial, CiJar.Antkhrist, L'A– mlnar da 5010 , ad uscir dalla mour Al»olu, L'Autre Alce· UNECCENTRICO NELLA RIBELLIONE sua scat.ola, A lntrodunl nelle ~~te~u;'::u,~;o~.pi~~=;hJI:~ ~~ài d;=~~ g~o~~dnt!~,:~ cien; teatro: Le ltfou.tardier d11 nelle novelle per Il grosso pub. ;::,·, ':itr~~e t~/~~:!a; D l JAhRY oltre e al dhopra del pesto, al di la della mvcn.tlone apparentemente gratllita, teJ0 a ,tup1re, a sbalordire. i..'4 Jcoperta la JrCJchc::.zagenuina, Il vigore mo– rale, la /or:a che lo portava contin.uamente ad e51ere ht rivolta contro la l>e:Jt1alUd, la lr,ocriJla.' Perchè proprio 11clla s11a eccentrfcltd ri– belle, era teJthno11fan::a della JUa intcroriUt CJfpcntc, lluoddlsfatta, tutta inquietudine e curo1itli. Anzi a propoJfto di queJt·11mmu, coJI aperta e otte11ta, vale la peno di ricor– dare come Jfa Jlato /or1e Il tratto rilevante de/ suo cal'attcre, clie da Jo/o basterebbe a di/lcrenilarlo dagli altri 1lmbohaU (con i qua– Il ebbe comune l'orfpine) nel quali manca COJtanteme11te, e che ci fa capire come di una 1tap1one onnal al tramonto, uauren– u,1 a mano a mano in un'atmoJ/era confusa di Jtanchc:to. inquinata di velleitaritmo. ini– zio d'un de~dlmcnto sempre pii.i totale, quello dei 110Jtrl giorni, la voce meno arrua. /ouc la ,uc Ecco perché non ci pare fuori luogo, Inopportuno. con i dovuti riguardi ,i Intende, accennare per lui ad una scapiplia- !~~v~':,tri::' An,~~~r:::~i,~~vf~~ q:!~~~ tÌac:~ d'ordine JquiJllamcnte Jplrituale. anche una 1114c5trla tt"cnfca, una dotata e sapiente 1cal– trc::.za stfl/Jtica. Si pensi alla bellcua della Jua lingua. tutta e,tri e bizzarrie. alle con– tinue alleanze di parole rare e hnprci:iJte, alla creazione addlritt1tra df nuovi vocaboil. Noll per niente qualcuno oJd parlare di e aerobo::lt nel plU puro JtUe dell'epoca•· E che dire della varletci di forme, della dlverJltd di ritmi, dello J/orzo per U{'rf– merc sensazioni mai Jcntltc. hl una maniera che non ne tradlJca la novità e 110nne ba– nall:.tl la rarità? Non JOIO nt:ll'opcra teatrale, lo piU noto e conoJcluta, ma a11cltc nelle conipcul:ionl pm– tlcl1c e Jopratutto 11rlla 11orratfva. Dico della narrativa pcnJondo natural• mente al rlsullato Jorprende11tc, lna.tpettato di e Le Surmal, roman moderne,. Che J'avvicina a Uber-ro1 in una qua!Ud: l'abOlizfone di ogni Intento psicologico. di ogni dato Jcntlmentole, rb11piauat1 dalla poeJfa piri spoglia e Immediata, Ci preme 1ottollnearlo, ptrchè qllello che diJorientò e c,·cd Il ca10 Ubu In q11clla famo– sa Jera che Hcnry Fouquler qualificò di 11uo– vo termidoro letterario, fu proprio quc1to tono. La ma11canui di cvldcraza p1lcologica, che per Q"lf JPettatorl abituati alle ra/jl11ateUt', sottili ed agli 1candagll intrOJpettlvl, per pra11 parte arbftrarll e del tutto convenilonalf de– gli autori drammatici /fnc ,ecolo XIX, e pri– ma mdci del ,ccolo XX, sfpr1f/fcd un limite lnaupcrabflc, Il lato 01curo dell'opera. In fondo QUCJto pubblico, ero portato a ldt:n• U/lcarc psicologia e vcrftd:, mentre In Ubu rol la pOC1ia .soJlituiva la psicologia, /ac;endo cosi. /orse per la prima volta. del teatro puro, Jln.tetico, cr~ndo in margine al reale con dc Jeg11f. Ma ,e anticipatore Ja"v fu in questo Jcn• ~o. lo fu anche JU un'altro piano; quello nar– rativo. Proprio con l'opera prima citata: le Sunnale. roman moderne. Modcrri.o per quel dare valore al Jattf e non alle /rQ .Ji. I /atti che volgono Jlnalmcnte fn se stc.nf e non per l'fntcrpreta.::ione che si pud l oro d are o per le rca.ifoni eh(! provo– cano. Eloquenti d'un loro Jegrcto e h1trin1tl!O linguaggio. rcJo in questo eo.JOcon uno 1tlle diretto. immediato. OJcremmo dire bruciato. dove tutto qutllo che é ,uper/luo, in p1ù, oienc buttato via. Drl re.,to non era quc.sto anche il 1uo mOdo di vita? Lo 1tlle di quel JO/ftarlo e romito e Jrluotlco pcrJonapglo che n un certo punto volle rl/11gfarJf in una p{c. cota baracca co11u11letto. un tm•olo e nitre 1>0Chc cose. che a e /aire le mt11age, avreb– be pensato e cc qui JOu/flc ,, il vento ... !~~Pc~~~~rt~~\! 1 :i e~~j J!~i:f~:;nJ~1:!~i~!~~tr Le': e ne~ profumi della lcttcrat:J- i;IJitc, ltfeucllnc. Le Surmd:lc, rii. d alcova. Entusla.,mò Jcan 1..a Draponne, Chi vorrll. ap– LotTaln e fece mcdlt.are Men- profopdlre 1-. i.re: omonto, non dès. La e parola> entrò do- avrà che da procun.ral Il sag- ~~~~::iÒ 1 1 st u~ea~fc:i:~f1~~: ~it ~s~~:~e·a\\~ Q~:r:~~ co, I disegnatori Foraln e compiute 11.nalls\ del <iln;oll Couturler lii. riprodussero con Ja.vorl, e (l'.ludld critici non o senza maschera. Il tipo d1 obnubllatl dAlla evidente ,un– Ubu divenne leggendario ... • mlnu:lone che li critico ha per (Rachlllc). 11suo Autore. morto In plcto– A detta dello ste..cso Jarry, se condir.Ioni U I. novembu ~e ,~J~~:;e~n~ro~T~aè:;;~ d~ 11 iiJ 7 ~t901. Una vlt• di con una bre\·e allocuzJone al trentaquattro anni _ cosi ter– pubblico, U mode.Ilo d'Ubu- mina 10 .studio di Levesque - SCRITTI Di AlLFRED JARRY tanto densa, c. 11. wo modo. tanto e..~mplare. che. flno a quan do vi .saranno uomini do– ta.ti di .senso della. poul a. Il nom e d'Alfred Ja.rry sa.rl a lo– ro caro. Mo!U di coloro che godevano di una situazione di primo pla no, durante la sua breve c..< ilsteru:a.sono caduti, e.s.sl e l'opera lor o. nell'oblio def lnlt\vo, ~ntrc l'opera e la vita dJ lui, Il grande strava. g11.ntc.non han cusato d'CS• sc.r ammirate da chi ha Il gu. sto della libertà e sa. clb che costa la rlvolt11.. Oli è ch'call hA. vlMut.o lntensnmcnt.c la propria poesia e che, nel cor. 1;0della sua e~lstenza, ha 11,vu– to Il cor11.plo di resistere a tut.tc le \'lgllacchcrle e 11. tutti I co mpromc.!l!I, ha pOl,uto spin– gersi a~~al lontano verso li cuore ~t.eMOdRllR realtà: egli. Infatti. non cercava altro. e. se rlm1rne un grQndc precur– sore dcll'at.tuale spirito ~tl– co, è perchè è stato un per– fetto modello a t.utti coloro I quali. rinutando di accondl– sccndcre al reirno della bAna• lltà. han 111tot""Mdi seguire ll suo csc.mplo. e di !anelare 6Ul volto del vllt'llacchl e dq:11 sciocchi Il matnlflco grido di ~da che la wa co~clenza di ribelle hll menwli::lloumente ra.v\'lvato. quclll\ fam°'A paro– la, rlsuonMtc e lci:lttlma: ... ,. (5ono Indicate soltanto le edlz.lonl originali) 1694 u 3 ,nlnutc.s dc Sablc ,ntmorial; editlons du Mercure de France, Parigi. l89S Cé.sar-Anltchri1t; Mercure de France. 1896 Ubu-Rol; Mercure de France. L!B!}/~uri et le, nuiù; roman d'un M~t:W': M.crt:Jre dc France. L'!:!ur cn vL,s1tc1; Pol)'cople, Paris. 1890 Alma,1ach. du vere Ubu; Pari.!. 1899 L'amour abJolu; Mercure dc France. 1900 Ubu e11chalni tprecédf d'Ubu-Ron: edlt. de la Revue Bianche. Parl.6. 19()1 A.lmonaclt Illustri du Ptrc Ubu, con Ulustrazionl di Pier. re Bonnard: A. Vollard, Paris. 1901 Mcualh1e, roman de l'Anclcnne Rome; cd. de la Rcvue Blanche. 19()2 Noul>Cl Alnta11aeh ctu ptrc Ubu: Parls. 1902 Le Surmdlc, roman moderne: ed. dc la Revue Bianche. 1006 Par la tal/le, dram,; ed. San:;ot, Parl.s. 1006 Ubu .sur la bulle, drame; cd. Sansot, Par ... 19()7 Le 111.0u.tardlerdu Papc, oper-et.tc- bouffe en Lrois actes: Mcrcurc de FNncc. 19()7 A.lbt'rt Samaln. 50U\'Cnlr.s;ed. Vict.or Umasle, Parls. """ La papcu, Jcanne, roman méd1éval t tradult. du grc c mo. dcrne par Emm:muel RhoYde!. en collaborati.on avcc Jcan salta~t: ed. Fasquelle. Parls. 1911 P,rntapruel: Socte-té d'Edltlons Mustcales. Parls. 1911 Gl".des et opinfo,u du Doc.teur FaUJtroll, rom10 neo.!clen– t!!tquc: ('d. Fa~quelle. Parls. 1921 G1Utc1; ed du Sagltmirc. Part.s. 1P2i La balladc du vlcu.z: marin; ed. Ro:1ald Da.vid, Parls. 1943 La Draoonne, roman: N.R.F., Parts. 1044 Ubt1 Cocu; ed. des 1'ro!.3Colli:u..s. Parl.s. 194~ Otuvre., poctfqu& complctcs, par Henrl Parlsot, N.R:F. Parls. 1947 L'aut,e Alcr3te; cd. de la Re\•ue Fontalne. Parls. 1949 La rcvo:nche dc la nuft, l)Otmcs retrou\'Cs: Mercure de Prancc. 19'0 VIJ·on actu.cllc1 et Jutures; Collège de Pataphyslquc. Parla 19"' Commenln!rc pour Jt'rv1r a la CO'l-$tr11ctlonvrolique etc la m.achlne t uplortt le tcmpJ, pu le Dr. FawtroU. llESATO MUCCI Biblioteca Gino Bianco POESIE Data l'orlilnallt.à e la. acon• certante sin;:olai;,lt.à del ritmi, impossibile a tradurtJ 1n modo efficace e aderente, prdertamo presentare alcune poule nel testo originale. L'ffnmnae à la l111ehe A t'horùon, par lu brouulard.s, te., tintamarre., du h&arda, Vague.,, noiu annona nOJ démona dana l'cn.tre - cteuz sournot, dea mon.t.f. Au rivape quc nou.s fermon, Dome un giant 1ur le, limon.,. No!J.3 rampon.s a 1eJ pfelU. lézardl. Lui. ,ur ,on char lel un Ci,,or Ou aur un piitl{,3tal de nl4rbre, Taille une barque en un tronc d.'o.rbre Pour debout deuw noua pourJufvrc Jll.!qu'd la /In verte des llcuu. Du rloope se., bra..t de culvre Uvcnt au ciel la hache bleuc. (Da , Lu mlnutu dt .. ble mtmorlal t) .Je ne 11ai11 pu11,.. Je ,w: ,ac., pa, si mon /rere m'oublic Mais Je me Jcn., tout ,eul, lrnnten1imCJU, Avec /otn la chcrc téte apalic Don& le.s u.safa d'un sovvenir qui m.ent, J'af ,on J)Of"trait devant mOi ,ur l• tablc, Je ne .301J pa..s s'il e.tait laid ou bcau. Le Double e.st vide et vain commc un tombeau.. J'ai perdu Ja uoi:.r, .sa voiz adorablc, Jtutc et qui ,cmble /afte / au.uc c..rpreJ, Peut-ètrc il l'ipnorc, trUor pOJthumc. llor, dc la lettre elle ,·tvoquc , trtJ Soudain CQ.J.Stet care.uanto plu.me. tO. t. Lu .)Ou,- et lea nutt .a• i 1•rulu9ue de eunelu,i,un Du mur Ob.teur uutoire De, revenant.r de, vfctolru ùi mvpale ,·écra.,c au.z: /accJ sOlcilJ de.s ta mboura Par la gioire et la mort de se.s do1ph noir, battoir.tl Le quRdruple eoln de la cloche i'aooroohc aux lolnt.a.im Tintant le glas lourd, gourd et. .sourd des prlères d'ét.aln. L'en/ant draJ)C CU la. pourJ}f'c et du ,ong du Chri.!t mou- tra.ntJ Sur ,on front a Ics fleur1 dc la vlergc couro11nc écran Et la crofx Jur l'épaulc en ,nflltalrc dana le rar1p. Et Jl!tln-Baptlste cnfant va roJc et nu &OU.1 le ciel bleu Avce ,c.s pfedJ blam:J du .tandalu couleur de /eu; La ~au du. 1noulon ~lant vèt le J11'0phcte dc Dfeu. On tporpeo lu /leurJ ,ur la routc du innocen.l1. Le barrlsJcment des tambour, /alt envolcr le .tang Que brouta la biche dc Gcncvlève dc Brabont, March.u au repOJOirl vcr.s le calva1re et l'abattOU' I L'hcrm.inc rouge a brodi la peav de la terre 11oire, Lu hoquel,J du tambourJ trcmblen.t sur le 1ablc moucant: Sou.s ,on armurc dc pavi, l'enter- gucuc rill(lnt. Lu Su. i.uu djablu chaml.l"h Jou~chru JOIU' lcur, hablt.1 Uvent le c ov~ret de leur prond chapeau dc rubls. Lu t1ent.1de mort tirent au.z:du tou.s le, déce, de l'an. Par le1 clochcJ tric.trac au ,on du batafl roulant, Et le portail binit de JtJ doipt.r uni, lc1 allant,, On a tcndu toute la rue uec dea llnecu Ml blanas , L'escarpoletc.c de.s gwrhul<le.s haut a'cn va volo.nt. Palz ! le Jonneur avcc .re, dcux cloche& wnnc le gle3 Egou.ttant leJ dcuz v e"c" sur la. terre d ch.aque pa,, Et "°""' son crei.ne rU l'hmue qui a Jul du cadran. Il ,'en ua sonnartt et tlntant par le blnnc dc la plac•; DanJ /1:3 dcux mortlcrs du vleux voleur le1 pllon, ,e • Lgfacent. Malgré le nombrU de mldf oU dort le coq ,ur I• clooher Sotu le crlJt<u dc l'oeil CU l'olJea.u couronn.é perché Edltant &eJ paJ d rebou.r.s /urtf/ U le, ef/ace, Du mur Ob,cur uutoirc Du .sllcnce d rebourJ Jort dcJ revt:nant., de, vfc;tolru ... Par le tic.tac dc gioire et d,c mort dc ,e.a: doigt1 nolrJ (battolrs La mJIQ'Ole ,·tera..te au.z: /aCeJ 11,cJ Tambour, . tda <l..es mlnuu.s dc eable mtlmorlal ,> ,U.FRED JARR\' ,ll'o1•l11111i, "e''"'• ,letti, boftute L'OJpcdale mUitare t 1l p1U gaio de9lf cdl/lei mUitarf, pcrcht. dentro v1 regnano :X-hWfme unl/orml. Le don.ne propendono umprc a vedere le COie dal loro piceolo cantuccio. * Le tenebre ,ono un'aoguato pieno tU mo.,trt .sen- ,:.a nome. * Il profondo della terra rni trattlCM ~ f piedi. * Liberi ph uomini di genfo di giacere con la cuoca, nol 110n desidcnamo a/fatto di avere del genio a tale pre.::o. Noi non amiamo tutte le donne, ma 1e ntai ne a111a33fmo u11a, la vorremmo 1im1lc a rioi. clò che non Jard ma.J. * Aino nelle donne ... il loro servtllamo. Ma le de1l- dcro mute. Solamente fuori CUI ,uso è l'amore, * Croci d.i cimitero. 1':vlamo le noJtre brl1Ct'ia rigide per Invocare dall'alto che et 8' liberi dc qut1tf operai che :appo:r1<,u11:a tregua le no3tre /redde radlct * DcJtino non. e che una paralo. e f cieU sono vuoti .• , A. J,

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