Fiera Letteraria - Anno VI - n. 48 - 16 dicembre 1951

Pa~. 4 LA FIERA LEffERARIA BlLANUO OD MEZZOSECOLO DI NARRATIVA * COl s·\ 1 EVO IL NUOVO R ~IANZO ITALIANO * Tra le genPro:loni di l'er90 P di F.,9u::oro e 9U Nf.'rlttorl che ag9l non l1onnt1 ei11quont•c111ni, ,. eir1qu•• """'' non 11i pu<> 0N1mlutc,me11te ne!I"' e il titolo e lo. qunfilò t•1wf,,,.;.,,. di romon:lere; d ,,.,,u,. dl Sa,ea,o innon:i. tutt.o, e pui BontempefU, Pen, 'J·o::i e P11l«::1•1mhl * DI S ][ JL V ][ O 6 U A JR N ][ E lR ][ pac!tà. di dimtntlcare ogni con"enzlone, ogni obbligo di c~tume. ogni legame ad una torma morta e cui l'uomo or– mal male ed Ipocritamente s. adatta. Domenica 16 Dicembre 1951 i''EOEltlGO TOZZI '800. dall'altro non urln a quella !lcureua. a quella pe– rent,orletà che l'ia!vano defi• nlt1vamentc un'ol)tra od uno scrittore. Se li romamo del- 1"800 conclude\'a con una crisi dl sfiducia, in una desolazlo· ne statica, al pli1 in una ri– volta conclusa. In se: ste~a. quello del primo '900 tent.av :, la snlvezza nell'evasione o nel- 1·accondtscende:n1.a., nel dl– stncco o nc11:, sott,omlcslone mn si trntt:nra di una. salvc1 •• 1.a equh'oca. non abbastanza cornsgiO!la.Scmbrn che In tut– t'i questi scr!ttori non vi sia un sufficiente amore della ,·1ta, an7,l che essi non vh•nno In Intrinseco contntto con In realtà, ma che l'accettino qua– le I loro predcccs..c:ori glle:ln offrirono, gliela suS?gcrirono, t' che su quel dnti, su quelle con– statazioni es.si tendano a con– cludere. dn quelli trncndo, o m~llo tentando 1 rarrc eon– chLc:lonldiverse. A loro manca da.vvero quel primo tmpuLc:o, quella prlmn or1gin:nln viva– cità di rlscopcrtn del mondCI che sono necessari ad ovitnrt' In retorica. Solo un loro con– tempornneo seppe dnvvcro cs– !<Cre i-cr!ttore nel modo pili autr.ntioo: Italo Svevo. App!'-– rentcmcntc ben simile n loro In conrron«> alla rivolta fondamentale di Svevo. Quelln cti D'Annunzio è ben meschl- 111\ e sopratutto apparente; In fondo D'Annunzio vorrebbe proprio nrrlvare Al pun«> dal quale persino sen1.a sror1.o Svevo part';!; ma ciò gli è ne• gato. D'altra parte alla sotto– m\,;c:ionc, all'accettazione del– la Deleddn, come all'lronla di Plrnndcllo o di Panxml man– ca proprio questa s1>lnta lnl• 7.ia .!e,quoot.o primordiale blw• gno di vivere: quella che po– tremmo ch!runare , 1 lgllncche• rm di S\•C\'O,è sl cedhncnlo nd un ambiente cd alle sue formule. m:\ cedln:cnto co– sciente. che non JJUÒcorrom– pere la parte migliore di noi. un modo d'e~presslone ad un In con!ront.o a lu., Pea. con mo disposti ad aoozttare come a•tro, questa rinuncia. ed In- la v!olenta 11narchlca.del suo tali. m1mcano ogni qualvolta sorterenza del prosatore al Mo.s-cardlno e cl'l Il volto santo, arrrontmo Il romanzo: non roman1.0. già e evidente 11nche restava ad un limite di a.ffer- solo Soffici. Savarc.se e Llnatl, negli scrittori, o almeno In al· maz!onc Individuai st.ca , In ma pure Tozzi e Pe:a, e: po. cuni degli scrittori di cui più nnc m:i.ncava di generosità per trcmmo dire anche Bolne dato sopra abbl11.mofatto li nome. ncccMit.'\ di difesa, e TO'a.i che vi si è aC<."mto, non arri• Cosi sono et.rtamente prcfc- doveva. limitarsi ad una soli- v :i.no n stabilire un iegame, nb\11a Il fuoco od n For~c elle darletà umana fnttn di pene unn rcla1.1one viva, con possl• s1 /orse c11eno di D'Annunzio. qu.otidlnne, di tristezza ~ppc- b.lltà di svolgm1ento e di sai– quelle opere che non pos.sono na rotta da Impulsi vlVRC'l, 111- ve7.za.tra loro stessi ed una essere chiamate romanzi e che contenibili. Tonto Pel\ quanto società. Ove lo tentino, endono male si classU!cano ncll:\ con- T07.7J quando vollero costrul• In un:\ rlpctl:r.lone negatlvn, sucta divisione .del generi lt't· re. trorre una conscc:ucnza ed nella delusione e quindi nella IT1\LO SVE\'O J L comp'iersl della prima me– tà di questo secolo ci è di ,!ft1moloe di pretesto a ten • tare ancorn. una volta un bl– ltmc!o della no.stra letteratura, eontc:mporanea, e sopratutto de1fa ietteratura narratl\•a, d! romanzo. L'eseinp!o ce ne e ,·enuto d! Francia, se pure non del tuUo persuaswo, è<! esso cl lnvog!la pure ad un confronto. non tanto a r!cono– .scereo proclamare una supe– r.or1tà, quanto a riscontrart. semmai, una concordanza di posfl.lonl e di svolgimento. Hanno sempre. a aire U ve– ro, queste ln!zlatlve, un mo– vente ed una tendenza un po· equn·ocl, come se ~r c~e s tras!er1~ro nella letteratura del termini e delle consuetu– dini sportM, a.gonlstlcl, e per questo portino a , 1 alulazlonl P~n~ g[:rs:i~eneC~~~~~e ~)~~ esista per In letteraturn, e ff~tt?r~e~~lt~~afe~b~l!c~iò df~~~ se M 1 v'iene o pcrchè, n compi• lare queste• Uste di opere pre– ferite, si riunlfCOno al più di– versi giudici. e qulnd! I giu– dizi che stanno alla base di esse wno contrastant.i, .e per– chè, se uno solo se la propon– ga, raramente oserà seguire una scelta dettatagli dal suo gusto senza far concessioni nl momento. Insomma li critico di letteratura contemporanea è sempre timoroso c!I non es– sere :mche uno :it.or !co e per Jo più flnlsce col cedere d! fronte al .successo dl un ,·o• lume o di un autore, iòu~t'.fl– cando questa sua Incoerenza con la. volontà di eMere 1m– partlale. Il che slgnlflca. ap– punto che la. sua scelta non è sicura, che, preso nel gioco difficile delle const.11.ta7Jonle delle pre, 1 ,slonl, egl'i teme d! precludersi la ~lbllltà di queste, limitando di troppo quelle. Questa Incertezza hn lu~o :~1!tu;~•en~~:~~o u~ap:;1~~ d1 crisi. di pas.,agglo da un n1odo all'altro, quando Il vec– chio ceda ma restando anco– ra alla memoria con ll presti– gio delle preced~ntl aHerma– z.onl, ed 11 nuovo, nppunt<> per la sua n.ovit.t\. anche al suol faut.on appaia sempre sotto l'aspetto dcll'eece7.ionc. e qua.si dell'lmprovvlsnt!onc e del capriccio. Ciò avviene oggi per la no– stra letw-ratura e ropratutto per la nostra letteratura nar– rativa. rer la quale può ap– p11.rlre ben rischioso e pre– maturo. non autorizzato daJ risultati un bilancio. Ma pro- f!if rrt~~,!\~io~\lic~è rar: fermaz!one di una nuo,•a let– teratura si fa sopratutto per quelle che di e..'ISR sono le ope– re pli1 contestate ed ancora a malincuore accettate da un gusto mcd!o. o megHo per quel ,:enere che non è arr'ivato ancora ad una produzione atta a soddisfare un gusto medio. O"I ln Italia. e non solo in Italia, Il narratore, Io scrit– tore dl romanzi, ha una J)OS'I• zlone c:i.rat.terlstlca: il ro– manro è attualmente il ge– nere letterario che p!\I d! o;:n1 altro può d!sporre di un pubbllco n\)m~ro~o ed 11.lten– to, perslno appM!;\onat.o, per quant.o In llm!tl di una p11.s– slone un po' superflc.11.le ed improvvisata. In <>snlmodo li romanro segna 11 punto d'In– contro, se pure contrru;tato. tra lo scrittore ert Il pubbllCQ, deHmlta una 7,ona !n cui è viva una polemica umana, con reeiProche conceMlonl, con reticenze Pd tpocrl<l'le,ma an– che 6pesro c:on punte di sfida e provocazione. Il roman10 ha una sua Importanza ed un !n!O tono dl attuallt...\ e per t'SSO lo scrittore sente ed è spinto a partf'<:.pare al momento; aocettandolo e forzandolo, su– bendolo ma. e~h::ente di ap– portarvi. un propr'io contribu– to, una propria soluzione. E non è questo li segno di una decadenza. di una. rot«>mls– slone: po!chè proprio la no• stra epoca vive ln questa rl· cerca di collabora7.lone e ~ ~~~~sfu1~~~am~ècuf~:~~eé ancora generoso acoondisccn- :ede.i;• ,rr~;~o :t:~B~~~c: dl!tlnguer!o oggi dalla J>OC51a: per la sua e.!'lenslone. per la sua conttnui\à Il rome.m,o ~prlnie oggi un modo, uno schema, pronto ad accogliere:. p,ù che un·arrenna.zlone od una soluzione. una esperienza nel suoi succe.~ivi momenti; la \1cenda, la. storia di un ro– manzo puntano su di un mu– tamento, su di una educulo• ne, su di una conqul:::ta o su di una delusione. comunque :~o :rarusi:1l~~~~nt~~tari~ cosi lo scrll«>re che tende a 6~~r:~eheq~!s~:i:~~!~n?~ di crlsl perlomeno ru spint.o .o è sp!nt<>al movimento, alla inquietudine, a spostarsi tra due diverse situazioni o J>O&· .S-,blltà. II N ~eJi~.rruror:~!1e~t c~ 0st : scontinu!t.à; ma quc:;tl appun- nelle sue rtc:olm:lonl. e c'OC to r"St:wano come dei punll. ben legato e llmltnto nlle pos– dc! momenti dl delxlleua nelle •i,;lbllltà che Il momento e lo loro opere, addlr'itturn pote• ambiente gli o!fdvano, Svevo ,,ano ln:::ldlArc anche quellc con I due suo! primi roman?! che preeedentemente crono neCf'tta e rlprovn una derinl– potutr. sembrare rL-.pondcntl Uva condanna. \lmann, si sot– nd un equ!l!brlo. ad una coc· tomcttt' ad un lngranngglo renzn, insommn ad una iiccet- ad una organi7.:ZD7Jone che tnzlone del mondo, dell'nm- no11 ln-.clano via. di snlvc7.7a• b!cnte, dcll::i rr.altà a loro nt- con l'ultimo tenta la :i: atvtt.7.ri t1~alc. Qu~ntl a loro ~no. nell'Ironia t' nel dl:i:tacco. Ma D Annunzio. De Roberto, P!- quel che conti\ nei suo'!. libri randello, 13 Delcdda, Pnm:ml non sono appimt-0 le ultime rl– Al ~rta7.zl. denunciano onnal. ~h1zlonl. il rlsultnto evidente p!u che nel FOUettl o nellr e complC:5.!'lvodelle sue espc– rlsoluz.ioni del loro romanzi. rk►-n7,e, benicl proprio quella nel.lo stll-e. una rlln ~nte1.za. od adesione cont!nua. quell'Amo~ un enfru;I, un"ironia cd 1111 d!- ch 1 e~JI port:1 ncJIR :::coperta stacco che quell! non nvcva- dell'uomo e delle cose: la. Jm– no; però appunt<> que.!'ta di· puUlvk e continua vltaUtà la versltà di tono dR. un lato si autenticiti\ del suol 3entlmPntl può lnte.qdf'ft solo attraverso e delle sue reazioni, e pereib un raffronto con quello che la .sua ~olub., lndl~cut~blle rei'~e..va, 11 quale s'intonava- spregludlc11.teu..a; quella natu– no gl! !eritklrl suU1.nne dello raie, Ingenua. ed lmpud!ca ca- pacl di definirli complela• mente, erano tutta,•la prt"sent..; nella. nostra. letteratura, pur senza apportarvi un contribui-O \'Ivo come li loro pre<:t'dente: decl~amenle Ver,;a, Fogazzaro, Oria11I, De Marchi, Cnpuana. la. Sera.o app11.ne11gonoal"800, eppure noi sentiamo che dn :~~~ ~°!:iamd~f:~:::· t~~'cr; presenti come un punlo di 1•j. rcrlmcnt<, sicuro per Il n~tro rapido. r;assunth'o panornma Difatti e~!, con ! loro ronmn– zl mldlori, hanno creato una atmosrern. hanno dato un Cfemp!o che resternnno pre– senti agli scrittori della gene– razione lmmèdl:it:'tlnentc suc– C('$Sl\'R.nlln loro. Olà In loro t'rnno c,·id_e.ntfdèl cedimenti. delle Inquietudini. delle di- Perciò se noi doves'-lmo .se– guire solo In nostm pii1 s.leu– ra tendcn7.n n rispondere alle nostre plìt sc,•ere eslgc1w.c,do– vremmo aprire In l!stn di que– .stl romam:ieri del '900 con un solo nome:. quello di Svevo, e con una ~.ola opera. La co– scienza di Zeno, e 'd!mcntlCal'\' volutnmcntc I \'Oluml e di D'Annuntlo e di Pirandello e della. De!eddn; benchC slamo portati a considerare nlcunl di essi come opere rl.spettab!II, di un'assoluta one:::t.t\intcUet.– tunle, anche Ammirevoli per– chè anlmntc sovcnt,~ da unn volontà risolutiva o da un toc– cante patetismo. Cl dl~piace solo non poter affiancare a quello di Svevo un nitro nome. e cioè quello di De Roberto. che hn dato con I Vicerè un libro derìnlt!vo; ma questo rlcnt.ra nel secolo precedente. non solo come dntn di com– posizione e di pubbllcnzlonc, ma come estremA soluzione, come tono: ln quel libro De Roberto ra.i:giume e concluse la sua rivolta: dopo tentò, co– me I suol COt'tand, altre vie ed altra solumone ma sembrò condannat<, dAlla. sua epoca ad un'Inquietudine e 11d uno squutbrlo pnerosl e sterlll. La critica dei valori 1nedi Ili uN:n~~~~c:de1:i~e~!al~esc: a:d acoeLtare I valori medi e• so– pratutto a fare uni\ storta del romanzo ln quest'ultimo pe– riodo, scn7.a lasciare spazi di tempo vuoti. e sopratut.to .sen– za mnncl\f dt seguire I dWersl momentt dcll'e:\'Oluzlone di quest<>e:cncrc nel !mo! risul– tati plu rnpprtstntnt!VI, se male si adnttt'rebbc n tra.la– sclnre dn qucc:ta .scelta Picco– lo mondo moderno o Il santo o Lella di Foga7.7.aro, e Col fuoco nori si scherza di De Marchi. e Il marche$e di Roc– caverdina di Capuana, e Olo– causto di Orfani. e Dal tuo al mio di VCrft:a;mal accettereb– be l'esclusione di D'Annunzio, di Pirandello, di Pnm.!n! e della Deledda. Difatti !le li pri– mo gruppo dl scrittori appar– t.lene all.. 800, !I secondo, e per llm1tl di tempo, che noi ab– b!nmo nccettato c<Aneun pre– testo ed una convcn:~!onc utili. e per Il tono delle loro opere. appartengono di Jtlà all'cpocn contcmpor4nt"a, Ora cl con– viene d,chlnrnre chlnrnmentc la nostra convinzione cd ac– oeu.are 'In p!eno In polemlcu. Ammettiamo che Il fuoco e For&e che. si /orse elle no di D'Annunzio. Il fu MnWa Pa– scal di Pirandello. Elia.s Por– tolu e La madre della Deledda sono opere di lndl-.cutlblle va– lore ove si voglia consl;derarl~ da un punto di vista tecnico. In un loro equ!l!br!o, In una loro rappresentatività persino; oon dlmcntlctriamo Il sucec550 ch'esse ebbero. e non di pub– blico mediocre e non oolo In Italla; all'estero, tra I mo• dernl, D'Annunzio ru lo scrit– tore ltal!nno che più godetlt' una lndt:i:cussa celebrità; Il premio Nobel confermò a PI· randello un succcs~o che non t-J eplsodlOO, tanto ch'egli re– sta, tra i contemporanei, lo scrltlore ltallfmo che più la– sciò traccia di imitatori: per la Dcledda basterebbe l'ammi– razione di Lawrence a conrer– mare la validità del ricono– scimento che ebbe lei pure con Il premio Nobel. non sempre di felice nttr1buzlone. Ebbene. tutto ciò A noi non bastn; non slamo dlspootl a rare gli sche– datori ed 1 burocrati di unn letleratura: certo po~slat,10 çssere d'accordo nell'arrerma– re questJ 110ml se nd eM 'I.si cert<> che opere come quelle di D'Annunr.lo, di Plrandello. della. Deledda. concludono una epoca, la e.saurl.scono. non la rinnovano, e newure hanno In sè, magari lnconsclnmente, ln– volont .nrl:i.mente , gli elementi per rlnnovnrln., qucçti ele– mcntl che f'Slstono Invece In– discutibilmente In S\'t'VO. Ora se Invece noi volet.,imo n.ccondi~ndcrc proprio a quella lmpar,,"'mlltà che allbla– mo condannnto, .snremmo por– tati, nello st-esrn scnro e con lo stcs.,o metodo, a dt'llc oon– cesslon! che sua.turerebbero ~~~~~~~~~~t~'n~i'1anco;1~~z1f~; dl accettare come csemplnrl D'Annunzio, Pirandello e In Deleddn, dovremmo natural– mente continuare la nostra Il• sta con I nonn di P:mzlnl, di Clcognan\ e di Moretti e di Jlort1:CSC e di 8:tcchclll. Dllntt: q11-tstl.nell"ctà presente, e sino all'ult!ma guerrn, poc:sono es– sere lndlcat1 come ili scritto– ri che. nel senso tradltlonnle. arrivano n comporre del ro– manzi di unn qualche mns.~lc– cla corposità. Cosl, per un cer– to verso, e cioè proprio In quello da ncf. non seguito. In lista potrebbe e~cre qunsl completata con Il padrone $Ono me di PRnzlnl. con La voce di Dio o La vedova Fio– ravanti o I coniugi Allori d'i Moretti, con La Velia di Clco– gnanl, con Rubt di Borghese. cd Infine con Il diavolo al Pontelrmgo o con Il mulino del Po di BacchcUi. Ma.. giunti a que-.to punto e certi di quc-sta poslt!onc, per– chè dunque non allungare la lista? perchè non Includervi Albertazzl. e Ctricsa con Tem– po di mar::o, e Fracchta, e ma– gAri Bcltramell!, o Ada N~rl con Stella mattutina? Polchè, messi per questa vi:\, In scelta dMenc una scelt..'l quantitati– va, rispondente doè a delle prc.fercn;,,,e occaislonaJ!. di spunto. di equllltlr!o, di op– portunità. e sempre si dovr/l parlnre di opere p!ù o meno riuscite, qua<-"'J :\ppunt.o il rl· sultato dlpende~se da un'occa– sione. da. un ca.so felice; men– tre In questq particolare mo– mento della storia della nostra letteratura. si trattava. appun– t.odi rompere con la tradizione e non di a.pproflttare di essa per un'ulnma più o meno bril– lante risoluzione. Ji~~~~':ftàre s~~~~r~ 1 ~~; IV !odr!!~r:n:a'.81~~;s1u~n~:~! A ~;;;1f[~~! ~~!~r~\~!~ worthy od un Maughnm, un ta, e In.somma una purezza dl I.ewls, un Romalns, un Ou- grudtzjo, lnrurante di rl,.m– hamel; anzi poss:amo ad<hrlt- 1)'1reeventuali \'uoti e di op– tura accettare di porre questi porsi alla valuLazione oorren– nostri scrittori sullo stes..~ te, noi sta.mo costretti a con– plano del loro contemporanei sta.tare la carenza di romanzi che perlopiù son considerati e di romanzieri per il periodo oome I maestri del loro lt(?nere sin qui esamlnat<> della nostra nel loro temPo, come Thomas letteratura. Ora io ritengo la Mann o Mart'in du Gard o letteratura una man\Iestazlo• ~sl 1 ~e~li~~~e 1:ui~';i'im~i~~~ ~ft1~i:!•n~~,;~~ ~ 1 ~:r;,~1)c~,~~~ sono :iopportattlll o persino Inavvertiti: ma. per far ciò, ~ sopravvive.re Alle: otre.se esterne. la letteratura si di~ fende. st tramut.a. &i masche– ra. t.enta "le e soluzioni nuo– ve: spinta S<>prntutto d:\lla neceMlh\ di creare a. se stcfsn le nrlgllorl condizioni, Il mez– zo p\ù redditizio per e..-prhne– re magari In propri!\ tacita rivolta, Il proprio lnadcgua– mcnt.o. Perciò tnlunl modi d'i csprc~s!one. taluni generi. di– venuti tali, cioè definiti e fer– mati da una trll'Cll?! ione.dl– \'Cngono Inattuali In dctenni– nntl momenti, In determinati pcrlO<II. offrono uno schcmn che non pub c."-'!ere riempito cl'l una nuova esperlf'nza, np– punt,o pcrchè quell:t esperien– za è resa lm1 >osslblledc1lt.em• 1>0 e dalla roclctà. E ciò e,•I• dent(l.fllente non slgnlflcB un:i m.,nchcvolezza del genere, In quanto formula, o dello scrit– tore. d('f::H scrittori, ma una non opportumtl\ del momento storico, una non colncldcnM di que:111 con questo. E se. da parte degli scrittori, ,,1 è la volontà di ron-:\rlo. se nelle loro opere vedlAmo la volontà e l'lmpncclo, l'nnsla e persino l'impoten7ni, noi dov~mo de– finire, determinare, quanto In questo squ!l!br.o e non con– cordanza è dovuto ad una vo– lontà di nuova ricerca, nlla genero:::lt:\, e quanto ad un adni;;-!nrsl pJ(rr<) alla vecchia ronnula, o nddlI'ittuu e so– pratutt<> ad una catt.lva rar.sc– gnntlone. ad una. p("rtlnncb che aceet.ta la formula ed Il vecchio come accetta la de– cadenza di un'epoca con Il compl:\Clmento di adeguarsi nd e.ssa rinunciando al propl"io intervento attivo. Dunque occctteremo l'Im– possibilità. o meglio la diffi– coltà del romnm:o. per Questo periodo della nostrR lettera– tura, tant,o più che. se qucst.., dlfflcoltà lnskNa tutf.Q la no– stra letteratura, non Impedi– sce che, per altri gcnerl. che In altri modi, e pure nelln prosa. ella sia ancora viva, ragglunjla un livello di cocci– lenza ed am:t arrivi anche a creare un tono medio di pa– cata civiltà. E questa evolu– zione, questo spostamento dn ternrl, come Il Notturno op- una artcrmazlonc costruttiva condanna di ognl po.<1slbllltt\ un tale cnra.ttett: hnnno le pure La Leda se11::acigno e dalle loro prime nrrcrma7Joni. di rapporto infine ell'ult!ma opere rapprcscntntlve nel sen.so ~e~ ::t~~i:':tt~(~~ i,~ez:~v~~: ~i~!~acITn~"~~ 1 ~~:~~~~t~cgj~ ~~~~~~ i<:!1t~m~}:t~ ~t~g: d~ 11 t:n ~:,eq~e~~n ~{/°:Z~in~ mo scegliere un'opera. Indi- Pcn, di dcsola7,lonc In T07.zl : bl:un.o rlcono~cerc. non solo e Raga::::o di Jnhler, 1'foscar– cat'ìvn di quest,o scrittore, ed I romanzi di Pca. trnnne li m'lgllorl tra loro. mn anche n dlno e Il volto santo di Pcn, al tempo stesso oontcnutn in felice Solaio, e qu~IH dl T07.7.I quanti con loro fecero p:trt.e di Il mio Carso cn Slat:\per. termini di d:8<:rezlone, Indi- •complet.'lno la !Oro ()l)Cra .solo qucst<, periodo. di que.sto nm- D'altt;o. pnrte Il gusto, l'esl– cheremmo, Insieme appunto nl In un scm.o di svolgimento blente e di quc~tn atmosfera genzn del raccont!U'e, del pa– Notturno, Il compa9110 dagli negativo, solo a documentare letteraria, che nelle loro opere ragonarsl ad altri uomini. di ~~~Jnr"!f ~~:~m! ~~~;u~i ~~: ~nlri~ 1 ~~ 1 t~:a 1 ;~ ~Il~~~ ~·~~n~~c!u~1°~~~ìfn;gt1tto~1 ~~~ ~nnb~li~~r~ub!~~~ee1:'to r~: su "di uno svolgimento conse- ctl lnsorrcrcnzn, per scatti di cedenti; un volontà di \nl7.ln - do autob\ograr;co, nbbandona– guente:, come Il padrone sono rabblo..-.a Impotenza che per- Uva. unn felicità cd un'esl- to sopr:\tutto allo sfogo Indi– me, preferlnmo i libri tra Il sino cnpovolgono Il slgnlflcnto genr.. del ,•!vere sl esprimono ,•iduaUstlco, ed ceco I tent.'l– narratlvo e l'autobiografico. dlchlnrnto del libro, e In Tozzi nello stile. In una lmmedla- tlvl di romanzo; e se questi misti di fantasie e divn~o- per un'nnsia sempre viw di tcu.a semmale. in una libertà fnlllscono, come qu :t.sl sempre nt, corne La lanterna di Dio- salveu.a.. per un ripetuto e non da schemi, In una frattura fa\Jtscono e Pca e Tozzi, ecco gene; e con lai! preferenze eliminabile amore delle cose della fra.se , In un:i. nuova .sccl- per quest'ultimo già un rlsul– nnche la crltlcn ufficiale è per- e della vlta. ta delle parole. P~lamo dire tato sicuro nel racconti, In loplu d'accordo. Infine persi- SIRmo In 0 gni modo sempre che la nuova letterntura na- queste cronache di Incontri d'Ì 0 re~'ii1°1nDcJ~t!a ~~:~~ :~co~~:a1c~~~ 0 ~1g1l~~lce::;~ ~n 1 ~n':. ~rv:~s~f~r~~~~toc ~~~\:~c~~n~~r!~e: P~ 10 J~~ ~d!n~~~:~~~:o ~h1;" mco~: ra.torl. almeno quelli che. Ma.- quindi lw.Uv!duallstloo; cosi ultimi\ consegucn7Mi,un rifugio. cano nel romanzi. u . b · z · 'l p~I.~."~u:1~r·~\,e'~~.'~'. na possi i ità per i romanzo dlatnn1cnte li seguirono. al prosato1'i come Jah!er, Bo!ne, Slatapcr, Sbarbaro, Corda.rei- u N rlnnovamento si fa li, Barllll, C(!cehl ed anche a per ar&dl, per tent.a\ivl, SOfficl, Savarese, Llnatl, cl acont,mdo urorl e de• rendiamo conto con tutta evi- vlazk>ni; • noi ora rioSce fa– denza di come per essi si crei elle rifare la stona. di que• unn lettera.tura narrativa o st.o iPUr recente periodo, lnd•– de.scrUtivBche non rientra ne- carne Ja linea 1ondamentnle gli schemi. nella consuetudine di svolguneuto. ma quc.sl.l. li· della precedente. Se noi di nca non era f-o.c1teda sco– questl scrittori prendiamo I prlrsl per gli scrntor1, legati volumi che si .svolgono Intorno 1ù loro tempo ed alla. loro so– ad un soggetto, ad un solo cietà per quoc.ldlnnl lnnume- ~~.on~~~t~i1ec0t~~~lj a~~~:i. ~~~I 1 !8~~ra~ ~~~ 1 nz~~= Ragazzo dl Jahler. oppure Il nl. ipocrisie ed lnllnglmcntl mio Carso di Slataper, o Il per riscopri.re In questa sl.eS– pcccato di Bolne. cl troviamo sa società una J)0&1billtà cd certo llnbnrnzmtl ad nttrlbul- un moth·o d1 eslstcnz.i, dl ac– re a questi volumi. .sa}vo per cordo. I nnrr&torl 'Jtallanl di quc-J;t'ultlmo, ,1 titolo di ro- Que.stn periodo cl appaiono manzi. Per nitri scr1tt<>rl poJ, .sn.crlflcntl e oost.rct.tl ani loro come Soffici, Savart"se e LI- tempo: d~lderosl, esigenti nati, slamo costretti a oon- conorew,,73.1.1, e dall'esper1etl7.!1 statan: come quelle loro opere portali ,;:O! nd Isolarsi, a rl• ehe plu rispendono a tale dcfl- tuga ;i.re d!Llla realtà. Pe.r w.– n!Z'ionc.e che quindi plù rlen- hmt di loro quindi l'espeTlen– trano nel genere COMueto, zn del roman7.o dl\'OOWl un ottocentesco, del romtmr.o, po' un gioco, re.1to. uno sche– mcno sono convincenti; an7.I rna nstratto: flelln hnpos.sJ– che In esse si perdono quasi b\Ht-à od anche nclln dlfficol– semprc quelle che conosclnmo tà di stabilire del rap,portl di ed apprezziamo oome qualità, oompren.sionc con gli uomini, carnllerlstlche dello scrittore. si tenta di scoprire, al di Di SoOlcl a Lemmonfo Boreo ruorl del consueti, a1 di sot– prcferlam.o, se pur nel suol «> di essi, una solldlflet.t\ na– Jlmltl di lmmedlnt.e7.za e di scosta e non suscettibile di 1rrnzla un po' Inconsistente. mutazioni, che non può delu• l'Arlecc111110, 11 Giornale di dere mn che neppure dnll'uo– l>ordo e li Kobllck; di Sava- mo e dalla sua a7.lone dlpen- ~~:a~;.!,vl~rlP~ec-~: Lrr:iau~~f~ !ta.E~l~~~r u~~~ v~~.e~:~~ rata. e.sper!enz.i. è evidente un ·ans\et.à, uno slnnclo, una passione persino. MB. appun– to perciò rltcnlnmo necessn– rlo un giudizio che non s'at. t..,rdl solo :1!la comprensione. non "1)c, •1 ~ull,.tl di un ;\la.i,,,Ulh,1 l.k,nleuli,11:lll certo peso, di un qualche equlllbr:o; ml. riteniamo che: oggi sta più che mai neces– sario esigere una grnnde let– teratura, prctendeTe un deft– nltlvo orgoglio dallo sc.rltt<>– re, considerarlo cioè p.'lrtecl- pe e capace di uno. ricorca e di una Imposizione d1 vnlor:I definitivi, di u1u nuova. pos– slblllt:\ Insomma. di civiltà u– mana. Nell'uomo e nello scrtttott: abbiamo fiducia, ed abbiamo fiducia d)roprlo perché .sco– pr1:uno nella no.stra lettera– tura narratlVJ. contempora– nea un ftlone, ed li più vita– le che. Cl nuLOrlu.a questtl ft– ducta.; non la .Imponiamo al– la letteratura e.d allo scrltt<>• re, nu In dlchlarlnmo a lui come un suo patrimonio cd una sua esigenza fondamen– ta.li. Questo cl risulta perciò, a.I di fuoTI di ogni troppo fn. elle constatazione. Il ca.rntte– re dominante Il romanu, tta- ~~~n~n,r;fifr~~~o. c~ge~ nuo ed immediato documen– t.o di una società, e. che non .il limita ad essere un docu– mcnt.o, uni\ te.stlmonlnnzo., ma che ricerca, $tlmola. nel– la rocletà quel fermenti, que– gli elementi vivi che lo pos. r~~i~rrou~~,l~ g~~~~ :~ii ~~mlnrf~~ce:~;~:ltochfug~; lo scrltLOrc di\ quell'lnsoffe– rcnM,, da quella rlpugnan1.n per li \'CCChlo costume, 1=er il \'cec.hlo modo di vita che la ooclctà gli orrrlvn ed cm– oora gll offre, o meglio gli Impone. iulla pietra, o del racconti continuo rlfel'lmcnto. li na– come Rlcma di uu'ombM; di <urole controllo dello vita. U,ia soci"eta'no11,1nutata Linatl, nl mediocri D11c o Can- conclude nel g!oco, in w111 tal11pa, le prose di Sulle orme soddlsCnzionc di sé nµ;ena di ncn.zo e dl ogni altro suo colorita dl una fonda.mentale volume t,rn lrt confessione e desola7Jone:. Scrluori come In fanta.<:ln. Bontempcll!, la Manzlnl, e Re.stano. di quest!\ genera- pure Angioletti, sono lnnne 7.lone,quattro scrittoi-i cui non chtu.sl e senza unn ri<;0luzlo– si può negnre !I titolo di ro- ne: sicuri di mm propria re– mnnzlerl: Bontcmpelll, Pe:a, llcllà, si sono condn11111.1t1 de– TOZ7.i e Pal:\ll'.7.CSChl. Per essi nnltlvnmcnte proprio pcrchè In Usta lnir.Jata con Svevo e hanno nccet.t.nto una formula con lui arre.statasi, può Infine: di snlveu .. , . .si .sono rlftutalA venire contlnuntn: ed anzi- un'osperlen7_, quotldlno..,. un tulto. a scgnO di fadlc::i.?Jonc. rischio ph) umile:. possiamo. se:n7.nttt.cen1.c, co- Cosi, nttTavc.no la proprLJ mc più soprn ne 1thblarno avu- storia, la propria 11lcerca, ed te, scrivere Il nome di Palaz- I ;propri fallimenti, Il romnn- 7.CSChl con Il roman7.o Sorelle 7,o Italiano moden10 .si det\– Materas,f. SCntlnmo e sl:\mo nisce. .si distingue dngli altri sens\bU'i a talune mnnche:vo- generi lett.emrl e dnl romnn– le7.ZC , a talune fac!l!t.l\ di quc• 7,0 di oJtrl periodi e di alt.rl .sto libro, ma gli riconosciamo p.'\CSI.Qulndl ~ no! dnrch10 un compito, una gencro..~lt:\, unn <1cn1111.lonc di e-o;so, SILl't\ una flm'\lc, asserita e sorrertii. una deflnì7Jonc llm1tatn tem– Uducln nella vitn, uno sian- poralmentc e 1-1m1.lahnentc; clo non smentlt.o In cui appar- 1>0lchè non riteniamo J>O.'iSl– \'e, ed esemplare tanto plu In bile. o alme.no utile, t.e.nt.nre quanto con quello che era 1J In deflnlzl.one di un i:ienerc suo Intrinseco, finale rL ,ult.nt< >,lctt.cmrlo clic non abbU del riproponevi\ ap1,unU> quello limiti In un proprio svolgi– amore alla vita, nonostante mento, in un periodo, rlspct– ogrri ostacolo e difficoltà. da to a sue proprie 1'81gcn7.c. Ed cui In genere gli scrittori n n.J ro111n1w.o ltnl!nno cont.cm– lu! eontcmpornncl ct1ffldnvano. 1>0raneo potremo lndlcnrc un:\ con retiocn7.e e rlpulioe cd vitl. cd unn .;:osslbllltà, pro– nmare7.za. ,non tanto per pro• 1nlo In base al~\. scelta. n.lle prla Intima dcflocn:r.a quanto 1>TC:fere117,e ehc avremo Indi– per la !mposslbllc o difficile cato, polchè infine la prcfe– rlsponde:nza dell'ambiente, J>er rcn7M'\e ltl. via esso stesso se la sua. sor<htà. Pnlnzzcsehl, le Indica. le ricerca. le trac- persino a"'•mtatamt'nte, con ~J~~tl~~\f~v~~'\ e~~ lns~; ~i:'ntf:~:~~~la~~ln:iieca s~~ CSJ)CTIC:n?,a, ura verso i docu- re.lle Materani. un suo atto menti che esso cl offre. :i.lu – di ~cde, e stablll un punto di tnre ln.somm:\ gli scrittori, riferimento ~icuro e rinnovo- con amore. nd cv!tarc cqul\'O– t.orc n tutta lii lctWrnturn cl. sb:\ndamentl cd lnvolu- contcml)Oront'a. ~!:;;~· 1 1fa so~~!~~~tn~~e ~~:~~ ancorn ,•Itali. oggi si limita– no ad essere Tlpetl7Jonl.i;tan– che: se sper-,;o si ricade In es– se, si è: J>Cruna nccM.~ltà di riprova. di cduca7Jonc lettc– rnrla od 11man_1,mn non si deve e n<>nsi può fermarsi ad esse, pena la più e,•Jdente l'Ct.orlc.i. O'nltrn parte Il\ lcn– te7.7n'\dcll'evolu7lone nclln let– tcr:tturn molte volte è: nece:s- iurln. per enucleare e ,.porre In cv!dcn7,a I valori più au– tentici. non sempre evidenti e sicuri. Che gh\ dall:\ lette• rnturn ruron.o conquistati. Lo scrltt.ore pcrloph'.1 ha blS<>gno di un punto di p.irtenz!I. :::!– cura. già divenuto patrimonio della lcttera.turn per inncs1,,. re .su di eJl.SO ln SU:\esperlen- 7-'l e la sua ricerca: I !mpor– t.nnle si è che ltl.sun pa.rt.cn - 7.n .sia giusta, cioè che: h let– lcrntura gli offra uni\ b:\~C di CSJ)CTIC117 .. '\ non talsn. Oc:– gl appunto lo stato di cr1~1 della. no.-.tm società e quindi la mollcpllcltà di ricerche e d! ~lutlon! delh. letteratura t:~-~lt;l c,hec~l:1 1/m;::~dl~~ nei termini VI L fl.Ione migliore dello. no– stra n11.rrnt1vnrimane cosi orientato e come llmttn.- t<>ln quest'ultimo periodo: da un lato perslStcnza dello spunto o.uLOblograflco. S1cu– re7.7,asu di un punto d'appog– gio lndlvlduallstlco, dnll'nltl'O capaciti\ di raggiungere u– n'mtcnsa cmoz.lonc In limiti di brevità, In un racconto che esaurisca uno stato d a.nlmo, una sltu:lzlone. n rom,.ln?.< > Inteso come svolgimento, co– me cducnzlone e rlnnovn– mcnto. e J)('rclò come flducln o almeno come speranw,, re– lita una a1>1>lrn7.ionc, un desi– derio. uno stimolo ~emprc presenti. Clò slcnlftcn che In qucsLO meu..o secolo In socie– tà, Il costume: ltnllnnt ~I .sono c011scn·..1t1negli stessi termi– ni, non si sono mutati 10n. damcntalmcntc, e che nl lCm1>0st.e.!;SOdi un!l. muta– Lione si sente la neces.c:lt.à; la nnrrntlva ltnllana tenta, esi– bisce, commenta, espone gli elemcnt.l <li que.sl, ,l.società e dl qucsl<>eo-.tumc, li pnrago– na e li sfon.'l neUu ricerca delle condl7.lonl e delle ,POS,'11 - blllt{\ di rlnnovnment.o. Cl è d!HlcLc perciò p.,rlare In termini sicuri, perentori, di una evolm~lone dcli:\ no• stra. n:irrntlV:\: I termini In CUI si dlbnlt.ollO T07.Zl, Po..., PAln7.1.CSChi sono gli stessi eh<' fon,'\no t: co.-.trlngono I un– gllorl dclln genernzlone che sm:ccdc alla loro: Comlsso, Carlo Emidio Oaddn, Al\•nro. Anche J>er Combco non esi– teremo n preferire I ra.ccunll di • AVVClltUTe t.t'rrene, Od li lungo racconto e Slorh di Uh pntrlmonlo, al suo! mediocri. persino rallltl romBnZI, nn. che se pure vivi di un Inte– resse e di unn ticCTC:\ 1.'<>mt: 11 recente e Oloventu perdu– ta,.; di Carlo Emilio Gadda :~d!:~~~" 1 i1 :r:::t;"r: e ·r1;~ !emiche e pace sul dlret.tl• isl– mo ,., anche quesu lunghi rnccontl; n lui Il rom:1-nzo 1~~~~~'~1tim~;!~~llen.src';. 1~~ \'aro, li quale: appare persi.no soverehlnto e condizionato dalla. sua materia; anche per lui Il romunzo cU,·e.nta uno schtm:i. ncct:ttato dal di fuo– ri. lo forza. ad un ntteggln– mcnt<> di lnvol117.lone. Lo spunt.o autobiografico gU permetter-,\ di rlsentl:re stimo– li più vivi ln e L'età breve•. mn e Gente In Aspromonte :t rimarrà sempre in quell'equi– librio tm aspirazione e ras– segn.JZ !one che t,toppo spesso In questo scrittore ap1mrc compro1r,cs.s<, ne, secondo senso. Potremmo dlre che In questi tre scritto?!, In modi n..~lutamente dlvorsl, la rl– vo!Ln è: sempre presente, tnl– volt.'\ es-pressi\ solo dnl mc,– vlmc.nto della frase o do. un forz..imcnt<, delle parole, ma. Sl c:inurLsce In .sè:stcss.i, o si acqueta. si .smorz.'l cedendo nlla. fallcn, o nel paros.,lsmo rerslno si rl\·o!tn cont.ro se i;te~3 e le proprie speranze. Ecco ripetersi cosi quel mo– vimento che n,,e,•n gin anl– m:\to J:lhlcr, a Pcn. e Sla– taper, ma ern con maggiore maturltà e complutezzn, qua– si con maggiore esperlcn7.n, rafTor:r.at. <) nel suol modi c..<;preMIVI cd al tempo ste~so prl\'O di QUt'll'lmmedlateu..n, dl quell'ingenuità lm1mlsh•n che quegli scrittori tl\l.SChm– va co~ nd una scoperta. :\d unn r\\'e!nzlone. Facile dn questo paro5Sl– ~mo si. è Il pas.~rc all'acqule– scen7~1 od nl comphclmento della frenesia: In ncctssltà della liberi.A. ove a u stess.'1 non crei le cond17.lonl-s:eres- 5a, puO t'!Jl~rc portata a si• mularle, !ra.sto?n!t.ndo e ca– povolgendone 1 term1nt oa :tfflda.ndosl a quelle minime occasioni che possano perlo– mc1\0 Indicarne una minima pos.~bllitn. Questn ,,111scn1.I\ usclt.n snri\ preS:\ dn tnnt.n nostrn ?etternturu. nttrratlvn, cond:\nnntn quindi ad un'lm– mob!Htll talvolta non n, ·o.rn di rlsult.'\tl. vn !C' Ed eccoci Infine a quc- ~~ ::~va~rt~~~~rn~f~~l ~~ avevano una loro nctorlelà. che a,à avc\'an.o d~ opere ca- ra europea, e non pos...c;onoaltra risente e reagl""cc a.J?o mancare Jn un panorama di ambiente. non nel sen.so che tendenze. ).fa quel che a no! essa da questo .sia In tutto e preme In questo breve bllan- per tulto detennlnata, ma clo è altro, e cioè: stabilire per Il _ratto ch'essa ne è la uno stacco tra la letteratura SIJ'1aplu senslblle ed RVverti– precedent.e e la nuova, tra due ta, pronta a rlsentlre: ed a co– dtverse posizioni umane; sce- illere le sue manchevoleu.e. gllere del testi che po~sano decadenze, !rat-ture In un contare e che davvero s!:lno modo Immediato e raplcilssl– contatl nella storia de! r!nno- mo; se pu::-eessa riesca i;pe~o vamcnto del nostro romanzo, a resistere t'd a sopravvivere ed !nd!care con acsoluta spre- anche nel momenti i:,m d!ffi- 1!:ludlcattzza quale ~la la via c!ll ed avversi, C5~asoffre an– pe.r cu! tale rinnovamento che per =vvenlmentl e condl– avv:1ene o può avvenire. E' zlom che a.I plù della gente ESRICO l'l!A s1>C~ debba. es~ere reticente, non dec,~o alla condanna. per– che anche In quella che ri– tiene inftne una fai.sa ed er- nn'ult1mn reslsten7~i che Jn sua n.1turl\ pone ad unn a<11>.1. ra7.lone, nd una e:slgen7..ari– velatasi sull'lnlzlo ben ,.rt'po– tcnt1: dlfnttl I due ch'egli Iniziò e portò a\'nntl, nt.'l con Impeto sempre più amcvoll– to, e Ln. cog111zione:del dolo– re :t e e Il past\ccincclo di via Merutrna ,., son rimasti lncomp!ctl. come se loro ve– nisse a mancare proprio quel. la che è la condizione del ro– manw. e c:oè una. volontà conclusiva, determlnatrlce ed Indicatrice. Ancor più evi– denti sono t:i..ll limiti In Al- I quali b. nar.-atlvn cd il ro– man1,0 han.no n~unt<> ne!ln lcttcro.tum ltall:\nn contem– poranea non solo un'hnpor– tauz:i. di esperlment<,, dl te.n– tntlvo. P~r essi lnftne I 100- dl del rnccont..Jrc sono dh·e– nut! più adeTentl alla con– vcr:,11zlone. per e.s.SIun dia logo con Il ;mbbllco si è crea– to; e dlfattl ormai anche per I più dl&attentl lettori u– na letteratura nnn-atlv,1 Ita– liana esiste. i;pesso .roltanto tollerata, ma presente ed 1n iblioteca Gino Bianco ~~mrrJ~ ~~:fio~terr 0 ate.~~ plu giovani Tomanztert ,o;ono noU pure all'e.!►tero e ciò • oonrerma della loro possibW– ta d1 pnrtecipazlone a.li & vt– t11.contemporanea. della loro attualità, mentre a.I t.empu stesso no! poi;.slnmo renderci co,ito come questa oonqu.LSta i.on è a SOOQitodi più Inti– me e gene.rose qualità, risul– tato di concessioni e compro– mes.si . Piuttosto crcdlamo che questo contatto con un pub~ bllco, che questa notorietà co~ stltul.scano un vaglio .sicuro: e cioè essi decadranno dalla loro mla;l!ore qualita d1 ~irlt:~in~al ~~ e~~~~ oa; chiaro, se 1 loro libri saN.D– no un cedimento, esprime– rn.nno uno. sottomlSSione, Ml la popol!Lrltà sarà ottenuta a preu.o di una facile retorica, di una troppo facile lnvolu– zione, ma t.nnto più si affer– mernnno se si mostreranno fedeli al compito ed alla di– gnità dello scritto.re In quan– to I loro libri slgnificht'r&.nno un elemento vivo. esemplare ed Indicatore nelin società, nel monfio "eont.emporanci. La reticenza.. Il pudore degll scrttton che li preecdt-tte:ro, Quel loro rlni:hlJdcrsi 1n dl– tesn, 11 poneva !or&! m con– dizioni più fa.clll, :1a"Ja lcr-o più agevoli mezzi d1 :aHlim– gcre Wl equlllbrlo; ma. oul ~!'~e~~~~aJg r:~:m~;;: appare allo stesso scrlttor• come unn fuga cd una rlnun_ eia. Il rischio è necessario, .sempro plù, In termini qua– ~ perentori, inutile schivar– sene, polchè nnche tale rit.e– gno mtncrt\ orml.l. rondamen– Ulmcnt.e l'.opern come .;e.r u– na deboleu...'\. Moravia, Vlttorlnl, Plovene, Pratolini, Quarnntottl Garn– blnl. Br:mcatl, Pavese, con modi, tono e soluZ1onl diver– si sembrnno Infine nver con– orctn.to e Mdnre concretando quBnto. negli scrttto"tl a loro precedenti, era. stato as-plra- 7.Jone e: t.cndcn7.n; per eMI U roman1.o it...'lllanoha non so– lo acquistato notorietà, ha M!unto un 'lmpo.rt ..mza ed un vllloro, mn assomma in &e, nella. lctternturn Italiana del– l'ultimo dopoguerra. una vo– lontà di c.spcrlenze e di ricer– che, di tent.ativl e di rlsult.at.1 come ne..o;sm1 nltro genere. Per es.so U nostrn let.teratu– rn comincia nd es.sere cono– sciut.'\ all'est.ero, ad entrare nel no,·ero delle più va.Ilde letterature europee. Ma noi, pur accettando que.st <>successo come Il se– gno cU un valore e non solo. d1 fncllc accesslbUltà, slcur1 dclln espcrlcma. precedente, slnmo port..,ti dl un subito ad Imporci e nd Imporre una scelta. Qunlc di qut".sti sorlt- :J ~lei~~ d1~e q:e~a o~r: d1 valori lndlscuUbJII, ven– mcnte ra.,presentatlvt, per Il quale cl s\nmo dlst>O.\t.l a que– sta rtcercn? Se accondtscen– dcsstmo ad un'Importanza storica. di successo, anche nel scn.so migliore di questa pa– l'Ola. non potremmo cert<> est. merci cb.li' lncludere In quel– la li.stil e Gll lndllierentl, e ~~~~vra~~ : t: l~~~adÌ ~ na. novl:r.ln : t di Plovenc, e. le e Cronn.che di poveTI aman– ti :t di Prntollnl, e e Don Gio– vanni In Sicilia :t o e n bel– l'Antonio :t di BranCJti, e an– cor più e Conversazioni 1n Slcllln :t e e Uomini e no , d1 Vittorinl. Ma includendo nel– la nostra scelta tutti quesU volumi noi tra.diremmo pro– prio quella. esigenza che cl ha mosso a questo nostro studio. Dobbiamo .sin d'ora dichia– rare che nessuno di questi \'Oluml soddist.:L completa– mente ru1e nostre esigenze. Essi vivono si di una rlceTca, di un ro,·cUo e talvolta an– che di una. p.n.s<;.lone che ce Il rendono persino lnt.rl~ – ch!, ma In essi sentiamo sem– pre un forz..'lmcnto od una mancanza di ultima decl.slo– ne, Il senU.llllO, anche se co– raggio.si, mancanti dl quel de– ftnlth·o cquillbrlo o di quel– l'est-remo comgglo che siamo decisi ad e.slgcre da questa nostra lcttcrotura. Fra tutti essi cl dLspiace escludere dalle nostre preferenze cCon– vers.,zionc In Sicilia , e eUo– mini e no, di Vlttorlnl; am– bedue libri Importanti nel momento In cui t1.p;arvero perchè dn\'Vero segnavano u– nn. prc.so. di posfalone di u– mana. rlvoltn est al wimpo stesso di speram.a., ma sia nel primo che- nel secondo avver– tlnmo un cedimento finale, cl dobbiamo rendere conto che ln spregtudlcateu.a ed un vl– \'O sen.so di libertà hanno so– stenuto lo scrittore lniztal– mcnte, soprnttutto nella sua posizione di polemici\ ma pol, proprio nel momento, nella volont.à conclu.slva, lo hanno abbandonnt<>; cosi Il stgnlft. cato ftnale del due romanzi manca, e lo scrllt<>re cl ap– J)3rc In unn J)O,.'lltloncancora di rl~rc.'\, cli ~lbllltà. ca– pnce di snlv!Ll'sfe dl condan– narsi. e quindi l)UTedi t-lJ.va– rc o di condannare queste M ognl su:i. precedente opera, S! arriverà o meno a ~twtlftcaz-

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