Fiera letteraria - Anno V - n. 52 - 31 dicembre 1950

Pag.4 Domc11ica 3J Dicembre 1950 LA FIERA LETTER,\RTA ~-- -------- - ----------- - N ELLE ZONE e.i: pro/eu o mclnfWc.hc del Fratelll Karam a::ov. entriam o col l>(!:nonaato d1 Ivt.n , appena ap– peno. incerte nella reluJ one con Ka – tjerina: che, sappiamo, di fronte a lui s1 trovo. nella 1tean sltuazlonc di mlsUl verità e mcnzoino. che di fronte a M.lt.Jn. Mn Ivàn? l'amn, non l'ama ? 11 meschino Raid– Un, solito n tutto ridurre ln tcrmlnl eco– nomici, pensa che ec.ll voglio. sornarlo. a Ml,Ja furbamente col coll5Cnso dl lui, per la sua bc.llctta beJUl, mn soprntutto per la dote; o certo, venuto nello. città natale dlctro KntJerlna <venuta n suo. volta dietro MltJa), 11primo scopo di lvàn cm chlorlre la propria altuntlone sentlmentntc nel con– fronti di Jet. mn _umpre con un chè di stnc– cato, di freddo, che IMCJ.nvnò.dlto a tutte le dcvlntJonl (almeno ln ldcn) dclln mente dlsoccupntn, Primo. o do1,o l'nrrcsto di MltJn, che fn precipita.re KntJerlna nelle brnccln dl h•àn, c'era e molto di fl\lso nel loro rap– porti•: dovo li e molto di !n.J.so • O Jegnto nll'imposaJ.bUltà In cui gl trovano entrambi di chln.rtrc 11 proprio amore per l'oJtro, nl– l'impoalbllltA dl rlnun.tlnrvl. Tuttavia. quel– le altematl\'C <' me5e0Janzc di odlo con a– more e ,·erità con menqn& non giungono ma1 nel cuo dl Ivàn (come In certo modo accadde per MltJ&l a contemplarsi con poe• tica verltà nt'lla loro menzogna, restando conflnat.c In rapidi cennJ ln!ormaUvl; e la unica ecot.tlone è dove anche 1\-"àn con Ka– tJertn&, come In altro modo MltJa con Gril· senta, ,tungo upreaamcnte alla rtnunzi&. Ciò accade In una dello aoute ace.ne di mu– ,ue mcnzocne rra I due, m05t.rando egli di lodare il proposito, che esprime la donna di non abbnndonarc mal MltJa anche se abbandonata per Gnisenlca: una di quelle scene recitate e come a teatro• da parte dt KntJcrina, mo. altre.si dn parte di Ivfl.n, tan– tochè la rrtvola algnom Choc.blàicov hn rn– Qlone d'Interrompere: e Oh, Dio, come tutt-0 ciò è ruor di posto I •· Ed cecou candido AljOsa .svela come taplrnt-O la veriUt. che l loro cuorl no.scondono, cloò che si amano, e elle li resto è mutuo strnzlo e Inganno; e mentre KntJerlnn csplOdc con Ira violento. contro l'lngenuo, questo appunto 6 11 luogo tn cui IvAn subito a'lllumlnn, e con un'e– spressione cho AlJbsa non gll aveva ancor mni veduta aul volto: un'csprcsalone di (tfo– vanlle sincerità o di energica, lrreslsUblle rranchtzZa •· Ma.garl cau mente ancora nel dichiara.re cbe dia non lo ama, mente di– nanzi a IC &tcaao nel dlrlc per 5emprc ad– cUo: e Ml a,·cte tonncntato troppo consn• pcvolmento perchè vi posaa In QUClto mo– mento perdonare•• tuttavia mente ln modo diverso da prima, quut lenero. libero den– tro, nel punto che ac no va trovando modo di aaraztare U suo addio con una cltazfone da SchJllcr, cioè l"autore per eccellenza (in Dost.oJev.\tlj) delle anime acne.rose e !lln• cere. c·~ 1n lui ncll'atto, au dlrl pol AlJòsa, qual~ che lo mostra anche lui e un gio– vanotto come tutU Ili altri di ventttrè anni. a.llrettnnto fresco o glovan11e,un bravo ra– gazzo, uno sbarbat.tllo Insomma I >; e hmgt da offenders.l, e lietamente o con calore >, Ivàn conrcrma: e Dopo U noatro incontro di poco !a con lei, non penso rra me ad nitro che all'immnturltà di qucatl miei vcn. utrò anni: paro ohe tu l'abbia. lnd9vinato •· Che cos'è dunquo cOdcsto aùblt.o nllen– tnrst di Ivàn nll'uscltn. di AlJosa dBvan– tl a KatJcrtna? E' precisamente n senso dl Ube.ra.z.loncdell'Irretimento delle volu• te !alsttb. di cui 6 fatta. 11, suo. relnz.lo -· ne con la donna: o non soltanto perchè In Irritazione di Jet, più !or«! delle menzoane che la nascondono anche a lei &tessa, con– fermi umort.sU.camcnt.cciò che nega, cioè la glta;tezza de.ll 'interpretazlonc di Aljòsa. <e della alanora Ohochlàic.ov). Ma anche di quanto c"è acoperto o lngtnuo nell'ira di lei, r,-tn può rallearant pcrch~ st sente U– btro lui, fuori tmpl'O'VV!lnmentedal ce.rchlo d1 r.olUU amblewtà nel quale d è lasciato truclnarc sul, plano dello crudele tortura– triec di altri e dl M. Lieto dunque per la certezza d'eSICle amato, come ch1 può rln>l· gt"l'Sl col pensiero ad altro, sapendo di te– n~ In luogo s1curo U bene che sopratutto al'1mport4 e dt cui JO(lrà? No, elln. lo ama, ma fot'IO non l'indovinerà mal>: tuttavtn • No, AIJlsn, no, se tu aal)CM.1 come ml sen– to ora Jenerot (...). Ebbene, sospettavo to tcrl soltanto elle, volendo, sarebbe istu.to cosl facile flnlrln? (...). Poco !a lo parlavo con aria Lsplrntn, ma. sono uscito ridendo fragorosamente, credimi,. In verità. ciò che lo llbera a un tra.tto, ò soltan to nccorgeral oho esll può raro n meno di lei, cho In sua anima non 6 attaontn n qucUB relazione nel modo perentorio como c'è nttnconta lo. don– na.; che egli può amarla ben.si, 80ffrirnc an– cora bena1, 10 nnche In decisione di lasc.lar– la polA dlrallela solo e con un 50rrlso che era una amorna >; ma nello isleuo tempo una parte di lui può rldcre e traa:orosamen– te • di quelle traalche scene, e anche di cli) che rimane a lui di aorit:renza o di amore. contempla.re 11 tutto dall'alto, come bam· binate. Unlco tratto J)OCUcamcntefelice nel– l'amore del due, ma al vtde 11 perchè: que• sto è U '&,unto 1n cui 11 pt:r10naato d1 Id.n si distacca dal mondo dove al dibattono. 1,n. ,-oltl nel lacci camall. Mltja e KatJerlna, il punto preciso ln cui Ivàn sale au1 plano di St.ravràahln; e al nde fin d'ora quale ron– da.tam aia per a.,-ere 11nlt'rpretaz.1one data da KatJertna del futuro dramma di lul, co– me inctntrnto ,ut problemn 10 lei lo ami op– pure no. gel0.'l0di MllJa. Come l'ulUmo pun – to d'ani,·o di Stavròa:hln con Llm, il vero sentimento di Ivtu l)('r KatJerina non sem– bro bram a di scn:sl. ma una brama impe– dita di attuarsi dalln co.sclcnm di ciò che le vietn di Cl>l!Crt amore: e Non l'amnvo ar– rntto \...). Mn quanto m1 piBeeva I Quanto ml placevn ru1e0rn poco fu, mentre le tene– vo J1 mio dlscon.ol E, 158.1?, m1 pince enor– memente nnchc adesso. eppure mi è cosi !nelle lasclarlal Credi cho aln llllB fanraro– nata? •· una t>ram·avicina a quella che, più lnnant.l nel libro, lo splnacrà B.lla seduzione d1 Lise, rtdanz&ta quattordicenne di AlJbsa , respingendola turbdta o sconvolta prima di COGlltre ti frutto dclJa seduzione. Rlflutnn• do di scnUmo parltltt, dirà di Lise ad A– ljbsa: cA que.t-0 lo non pt:nSO neppure>; tetro e '1ncero ln queste parole, come sarà più tardi gccwando in R altri pe:ns!ert; e M1 piace Lwl. Io ti ho parlato male di lei. Ho mt.nUto. ml ptuce-... ,. s·1nt.e.ndc Ja 8C8fSa ix-nuu.tone dt':l luORhl bt cuJ ti cronl5:.a, contro U parere di questo o quel personag– Rio, e ma«art di h'àn, opina che egli aml Kittl••-➔n:\ ,t ...-. umcnte, pur ca.endo n.nche ,·ero che a tratti l'odian Ili punto d "ea.tr capace d1 ucciderla ; In tpot~I. onche codeatl tr.ittt potrebbero apparwnere llllO schema del per– sonaggio, ma cadono fuori dal suo mou,·o poetico, re~rtorio a.nzl gtrgo. In realtà, In ra.,lone per cui l'amore e dlsa.more di l\'àn verso Kat.jerlna non arriva n chlartnl, e collcaata a quanto di e !otto esterno > resta nttaccato 1n code11to episodio al persoongglo di tvàn , In pnrte per necessità struttura.li , In parte per contnalo come personaggio di una vlcendB che tocca altrl che lui; men– t.re Il proprio di lui. qunndo 11 dbtaccn con soJUe,·o o di~prczzo dalln mira propostnsl, ! l'ancor minore rilievo ehc a&Sume, in con– rronto a Stavròghln, U Iato wnano e senti– mental e di !rontt- aJ lnto meta.tlslco dclln cn:.a. dh t.1CC&t lO pacl O da U se prima di e Hr:pln lo tupro. dbt:lCCato da KatJerlna fln d.apprlnc.lplo nonostante l'Jmort. tenzs. b._-.oino di n,ere • ciò unm. raalone pari per I TERPRETAZIONI DI DOSTQEVSI{IJ LACONFESSIONE DI IVAN evldcnzn ~lcologl ca a quella elle fu per Stravròghin 11 rlmorro e lt\. tormento sa •ver– gogna del roseo passato . Perciò Il metodo con cui è trattnto l'cpllSOdlodi KntJcrlnn, tenendolo !rn. detto o non detto, sotto In pagina, deca.do in codeste zone n mero espe– diente, e tutto l'episodio resta conruso 111 propcrzlone dello scnrso lnterc550che vi de– dica. lo scrltt.ore, !uorchè come qualcosn di presupposto e laterale nlln sltun.z.lonc mo– mle del pcrsonaa:110: un dato. Più clùa.ro In linea. ps.lcologlca. l'e1>lsodlocon tt ,e fi – gura meno ancorn che un dato, certamente confermando li pcrsonaaa:lo con un tocco di più: ma nel suo lnllmo moto aeneratore:. dall'angolo visuale d1 1,-tn, non è altro che un·esempliflcnzlone In a&trntto, sulla falsa– riga della precedente ,·er&loncdi Ivin qua– le !u Stavràghln nel Dtmonl. Dov'è dunque ti concreto, poeticamente parlando, del tema di lvtn con le donne ? Ricordate qU&lldoAIJOsa, In risposta all'IU'• !ermazlone dl Ivàn clrca la !acUJtà con cui tasclò Katjerlna, gli dice che non era una ranraronata. e mn. non era forac nmore >; e AlJòsa, - rlsc I,•t\n, - non metterti n ragionare sull'amore! Non è c:oaa per te•: cioè alludendo all'espcrtenza torbida e oscu– ra per cui l'amore è anche brama di sensi, e In brama ha un brivido che salo oscum• mente dal sensi n Intorbidire l'anima: n. auo modo (cosi ln VersUov) anche la. brnma un Assoluto. Ma con lieve tono, sorridendo, ne può parlare lvàn, J>erchè In lul anche In brama. del sensi è 110pratutto esperienza che l'intelletto freddamente contempla quaat !uo– rl di sè; cd è qui cho il tema. d'amore tocca fondo In lui: concreto pslcoloalcamente do– ve si precisa In arrermaztonl, diciamo, teo– riche, cioè come metaflalca contempla.z.lone dell'archetipo d'un aenUment-0, indlpe:nden• temente dnlle concrete situazioni di !atto che poi sopravvenaono a C$C11lpllncarlo. Co– sl alcuni tratti del principe di UmUlatf e olful, l'arrivismo, Ja brama di denaro, ne complevano poetlcamente l'irrun&g1.nenella confessione a Vànja, ma perdevano poetica coerenza visti in atlone: ma almeno colui nel desJderi, che lo dlptnacvano tn teorb , era intero quanto bast&va perch~ quel de,t– derl, mostrati poi In az.lone, lo conUnuaasero come psicologia. Invece U proprio di I\"l\.n è di non po~r– si riconoscere egli stesso nelle consquenu pratiche della. teoria. che cont.empln.: di n..spl– rarc magari davvero (come lnterpreta Ra– lcitln) al denaro, ma nutrire Sdegno o di• sprezzo del vnrl Raklttn che attuano In pra– Uca In caccia nl denaro con qualunque mez– w. Lo stea.so necado per la sensualità: ve– dete dove 11 personaggio si afferma. li\ primo volta per esteso come personaaa:lo pocUco, aell'cuforln dell'avvenuta liberazione dB Ka– tJerlna, procln.mando IB sua. lnvlnclbllo, e fu– riosa o !orse lndl!creto. bmma di vlvere >, l'lmpulso bramoso dl non 18iclaro la coppa della vita e f\nchè non l'abbia vuotata •· e ciò a dispetto e di oa-nl dlalllu.slone, di ogni ripugnanza per JB vita c...). anche a di– spetto della logicn . E' un vecchio tema, enera:lco oanJ 'Volto di nuovi aecenU nella fantasia dl DostoJev– sldJ quando s1 tratti di penonaggl che nclla brama di ,1,·ere tanto meno .tJ caurbcono qllanto più l'affermano. Mo. per afferrarne u valore nell"amblto del J)t'raonaulo di Ivln rk :ord:11.cla dmllc pro!culone di fede del ,-ecchlo e lurido Karambov. che dichiarò anch'ecll poco prima dl voler e campare li più possibile>, di ,·oler comprare donne al proprio ,1z1o per altri ,·ent'annl, di ,•olt:r vi– vere e fi.no alla f\ne nella mia aoz:zwu •: la somlgllanza rrn due cotali brame di ,1verc è colta subito dallo steaao lvt.n, con l'unica differen,ia che egli pensa di stnccarst ,·o– lontarlamente dalla coppa nppena Giunto tJ trent'n.nnl: e Nostro padre. lut, non vuole staccarsi dalla aua prlmn del setta.nt' annJ, nnzl prima degli ottanta, com"eall !anta, ' I• cac....). Egli è nsarnppnto alla aua SCl\...l•. t· lltà come ad un macigno... per quanto doJ)O I trent 'anni, B dir vero, non cl aln !orse altro a cui aggrnpparsl, se non questo...•· e Il nostro babblno cm un J)Orecllo, ma ragionava. giusto>, conrenncrA. più lnnanzJ; e la somlglln.nza che deriva a padre o figlio dnlla. concordanza ln codesto, è rllevata un po' dovunque nel libro, per bocca di Ra– lùtln, di Smerd.Jàkov,dal Procuratore al pro– cesso. Sennonehè, la conseaucnr.a per Ivln non è di arrivare in pratica alle conclu• slonl del padre; e non a caso ftn da prin– cipio sappiamo di lui che e il vino e le dJ.5· solutezze non son ~ ch'call am1 >, cali e un giovnne cosl Lstrulto. d'appattma CO!l flera e rlservat& ,. pieno d'lnterea.t intellct• tuall quanto U padre di vizi poagolanl e terrestri. Allora, guardando meallo nt:ll'amor r:itae di I\-'àn, contemplando Il quale ~I espande n suo tema poetico, al ,·cde che n proprio di lui l! appunt-0 Ja nectalt.à di cont.e.mplarc nello 5leb&O lempo un termJne H.sso per dl5tace&nJ dn quell"o.more: e E' pro– babile (,_) che verso t trt.nt 'ann.J io,butll la coppa, anche senza a\'erlo vuotata, e mc ne "Non c'è virtù se ;;,on c'è l'immortalità,, è un grido che s'incontra 011che nell EtJistola– rio dì Dostoevskj , come sua convinzio ne pri– vata . Ma la confessione di lva11 è tant o drammatica, poichè spi nge la bes1e11wuu ne – gatnce a un /Jlmto che sembra quasi conf~ 11are con le ragioni ste/ise di Dio • di Enrialo de Jlichelis ,·ada ... non 60 dove>; cloè senta. sapere In nome di che cosa staccarsene come lo s.'lpe:– \''1 l'Usur4\o della Mite quando anch'can ~I f\asnva Wl detcnnlnato tragunrdo per nb· bandonare rusura, ma lui Ivfl.n quasi solo per una !orma. dl eleganza. scettico., nmarn: e E' vUe contlnunre tlno nl scttnntn, è 1110- Kllo cessnrc nl trenta: si può cosl conser• varc '' una vernice di nobiltà ", lnsnnnando se stessl •· E a'int.ende che. t!l.ggluntl i t.rent"annl, come già. lo ammette per 11 padre. hàn po– tm scoprire anche per sè che e o. dir vero non c·t forse altro a cui aggrapparsi, 6C non questo>; non perciò è meno vero ln– t.anto, nell'attuale situazione del libro, quel dlgt.acco che mina nlle radici la sua brama di vivere nel punto stesso che ,1gorqaia come brama sensuale. Altro acco.de di plu contraddittorio nel profondo: che alà no.– scendo, prima ancora di speclflcanl come brama &ensuale (ciò che MltJo. lpost.atlub nel nome di Sodoma), quella bram a 1·a11&r– p in 1,'àn fino a diventare ctw:iJcosa di molto dh·erso: magari solo ciò a cui cali l\lludc dicendo: e Sul nostro plnneto, Aljb.wa c·il ancora moltissima forza centripeta _. Tale è rortglnarlo aspetto della forza che vlgorqgta tn Ivàn, pura rorza vitale, capa.– ce di, attuarsi o nel male o nel bene, come Mlt.Jn, mn contemplata .l.n Ivàn assai prlm.1 di attuar la comunque: anche prima che, come In Stnvrògttln, nbbln. nvuto tempo di conftgurarsl come teorica e duplice posslbl– llu\ di bene o di male, ciò che Implicava In StnvrOahln. lncomlnclnndo, non un con– templarsi In idea, m$l uno .spcrlmcntarsl In B:r.lonocome forza dl male. Tutt'il contra– rlo (restando di qua da. ogni speclflcnzlono), In Ivtm può com1nclnrc semmai a cont<!m– plllral come giovanile forza. che innalza alle ,oluz.lonl di bene. Torna dunque In Ivàn, con più ampio e lirico giro che non ebbe In Mltja, li tcmB (già di Ippollt, dl Kf– rUIOV) dell'Innocente natura: e Le rog:lloll• ne gommose a prima.vera, Il cielo az:z:urro, tceo ciò che lo amo! Qui non c'entra l'in– tellta:cnzn, nà la logica, qui si ama con le ,tacere. col ,·eutre, 61 amano le nostre prime rorze alovanUL. >: do\'e ,·a notat.a l'cs:pres• ~1one !la!ca di quell'tunorc (e con le ,,1.sccre, col Hntre 1, CO!llpregnante nel dare corpo fant.ulico a quel sentimento. lndll!erenzla – lo benal, di qua dal bene e dal male, orien– tato intanto verso U bene. mn In cui resta Immanente la posstblllb.\ di speclflcarsl ln– "ecc come mera e bruta brama sensuale lntn.nto però quell'amore e per le e roauo– Une ,,1.acose che si sebludon o a primavera •· per e ti cielo azzurro•· come MltJa; molto plu: per ccene 1esta umane. che dànn o pre• b10e bellezza.alln storia del mondo, per tutto ciò che rappresenta a un Intelletto nutri– to di nit! pensieri Il nome d'Europn: e Cari morti vi riposano, ogni pletrn su essi parla d'una vita lontnna c03l ardente. d'una. cosi appasatonatn fede nella proprlB impresa, nel– lo. proprln verità, nella propria lotta e nel proprio sapere, che lo, lo so 1ln d"orn, ca– drò tu ginocchio, baceffl quelle pietre e vi piangerò sopra •· Come potrebbe non con– scntJ.re Il candido Aljòsa? e Amar la vita più che 11 &el\60 della vita (...), e allora sol• tanto &e ne comprenderà anche Il senso•• è Il suo comme.nto all"erompere di !orze mo– rrumcnt.c giovanili nel sempre ton·o !rntel– lo; ma tn Ivtn le tmmqtnl di MltJa t-Or• nano tanto patetiche, perchfl non sono co– me per MltJa nostalgia come desiderio d1 un ancoragrto, ala pure non desttnato maJ a. esser ncatunt-O, ma preclsrunentc sono no– '5talgla come tmmedlcato rimpianto dl un bene perduto dB tempo, e non tsmesab d1 amnre. 011 son care le foglioline di prima– vera. ma non crede e nell'ordine delle cose > e e atti. dn. tempo ho cessnto dl cttdere > nella aestn umane, che econtinuo a vene• rare per una vecchia obltUdine del mio cuora >: e piangerà suJ cari morti d'Euro– pa, tuttnvln è e lnUmnmente convinto che ! quello da un pezzo un cimitero e nul– la pllì >: spenta quelln vita che tu già cosi nrdente, ,mentiti\ la fede nel proprio agire che !u cosl nppn.sslonata. Se lo sue lacrime non snr11lmo di dlspernzlone, ciò non è 1>erchèle con!ortl unB qualche speranin. ma pcrchè da mollo tempo la dlspcrat.lone gll è enduta dnl cuore. dov'è rimasto 11 quasi dllct.tant.eaco cedere o. un moto ae:ntlmen– t.ale che non trova ap))Offlo tranne che tn s6 e 1n unn !orza vitale che si prolunga anche quando lo 50n mancate le ragioni n cui appltcaral, ponte &0spe.so ,u W1 abisso: e Ml inebrierò della mia steMn commozio– ne •• e e SI &mano le n05trc prime forze atovnnlllM, D:llla. brama. di \'l\-cro quale s1 esprime neUI\ bu•osn t,ensu&Jltà del \'ecchlO Km.• màzov, alla brama di vivere come appa.ssJo– nato attaccnmcnto q:l'ideaJJ pur morti, - ~ una bella apertura, un salto; e la gran– dezza poetJca, qui e là del romanw In ge– ne.re, ma dell'ept.sodlo di Ivfl.n in Lspedc, il l& lineare &empUcltàcon cui unn. tal po- 5lz.lonc morale $l caprlJne come dnlmm:l, nrlma che cl alll un ,·ero dromma; mern problematica come in Amleto, ma iscnza lo antefntto che occonevo. a Shakespeare pe:– ll dnllnml\ di Amleto. Perciò la problematica di Ivan non si esaurisce costi, anz.l nppenn. cominci&, af. trontando a pieno petto In mwlmB pro• blemntlcn J>cr DostoJcvsklj, e llO c'è Dio, se c'è l'lmmortalltt\ •· che in confronto n un amor vitae sent.lt -0 come vedemmo, non è. 1>roblemannlunto a problema, ma natura– le svolgimento dclii\ medesima poslzlone morale che ticn 50spc50 e amnro U perso– naaglo di fronte al rJauralto di forze prive di scopo che tumultua.no ln luJ. Anche qui, Il tema viene nrrrontato dnpprlma In w1 episodio che 5tenta n trovare Il proprio mo– dulo esatto: a.Hudlamo nll'ru1Jcoto 1n cui Jn'm dl!t'ndc fino nllc ultime conseauem.e U concetto crlull\llo dello Stato. forma lmpcr– retta della Chleaa come Re,no di Dio. J.n cuJ lo Stato alla ti.ne de,·c rboh·eral: w1 artl· colo e a doppio taaUo•• che non si caplsce !lC è acrltto sul auto o per burla, onde aU procura couaensl dll cccclcatastlci e la.lcl, ma balta uno 11\lllrdOun po' penplcace a sco– prire e che tutto l'nrtlcolo non era che bur• la e dcrlslone sfrontata ,, ba.$ta W1 Raicl– Un; benchb occorre lo at4re.: per aapcr con- 5e:ntirc nella e stra na con!eu.lone • di Ivàn (e arroasendo, del resto, ruaacementc •>: • Tuttavia, non ho gche.rzato del tutto ...•· L'episodio è Il primo In cui .si esprime l'amblgultA morale del pcrsonn1110, ed è tn– vcntnto 1ull11.lontann fnlMl.rlga d_ell'artlcolo scritto da RMicOlnlkov per esporre le Idee In baso n. cui, senza più crederci, quasi so– lo pcr !ona d'inerzia, commise Il delitto; l)ICI dappre aso, r,crO, ripete e condensa In duplicità splrltun le di Stavròg:hl.n, c110 po– teva lnaleme incuornro Klrlllov nel più folle atetsmo, e tndlriziare Sàtov verso la fede. Tuttavln, cblnrl.aslmo l'epl.sodlo nel afanlft· calo che splrttualmcnte vuol avere, anche esso corno in altro campo IB relaz.Jone con LUc rimano staccato do.lla 8015lanza del per– sonqgt o poetico; ~pllflcat.lone, non rap • preaenta.zlone dl lui. Poetlcament.e, anche Il nuovo le:ma na.sce fuori da epl.aodl comunque narraUvl , meta • twca contempl.u.lone di un genUmento dJ sè, gempllcc pl'Oleeuzlone o 1;vUuppo (anclte nel mMulo che la rene) del diacono n.d AJJOladov'è contemplato Il te.ma della brn• ma di vivere. ChJedenl eae c'fl Dio, ae c'è l'immortali• tà •• clo6 introdurre la logica do,·e bi.sogna nmare a di.spett-Odella lo,tca . slanlflca met– tersi glt tn pnl 'ltn.ta su una poslz.lone nega– tiva: ma Ivln (tap piamo) nma B di.spetto Una letter a di Dostoev sl{ij sull'episodio del Grande Inquisitore e sulla figura dello Starez A NIKOLAJ ALEKSEEVIC LJUBtMOV Stàrafa Russa, 10 maggto '79 ~~'k~kolàJ Alek.séevlc, ho spedito Offl al \"06tro nome. alla redQ.• zlone del • Messanero nl5l0 , due !o«ll e mezzo <minimum) del l"C$lo dc I frattUI Karamà.:o t' per l'lmmlnente f&5clcolo di maggio della rlvtstn. E' questo 11 llbro quinto , iotlt.olat-O Pro t contro, ma non è completo. ma solo la metà. Lll sccond& parte dl questo quinto Ubro la sped.lrl> (a. suo tempo> per u fascicolo di gtuano e comprenderà tre fo– gli di stampa. Sono stato costretto a. dividere In due !a.scicoUdel e Mesaagaero russo• que- ~c~~toa~= r~!:o~~~uro;la~~=bJ/. difflcllmcnte l'avrei !!nito per la fine di maggio (a causa del preparativi e della par- ~~ ~~~!:'~tj: l~~~ eJr sf!{'m~~ ~~ f/è per me sono più imponantl di tutto; 2) que• sto quinto libro è nella. mia concezione Il punto culminant e del romanzo o devo esse– re finito con pnrtlcolRrc nccuratcua . Ln 5ua Idea, come \edrete dnl tc.:1toalt\ spedito, è la rappresentat.lone dt:ll'esttt mo sacrlleglo e del nucleo dell'Idea di dlstruZione del no– stro tempo 1n Ruu.Ja, nell'ambiente della glo,·enLù, la quo.le al l!estrania ta dalla re.a.ltà. cd accanto al aacrilegto e nll'anarchwno - la loro contestazio ne, che è preparata nelle ulume parole del moribondo 1tdrec Zosima, uno del penonaq:l del roma.mo . Po!chè la dlmcoHA del compito che ml sono umnto è evidente., \'OI certamente comprenderete . rispettablllsslmo NilcolàJ AJeWevtc, e scu- 11trete se ho preferito allargare l'argomento a due !aaclcoli, anzichfl guMtare U capitolo culminante con la mia fretta. Nel complesso 11 capitolo sarà pieno di movimento. Nel test-O che ho mandato adesso, rapp~nto soltanto ~eJ~~~c:'~~~~ ocrn~=: fondamentali. Queste clnvtndon1 sono ap– punto quel che lo riconosco come sfntuf del– l'ana.rchwno russo contempora.neo. La ne– guk)ne non di Dto, ma del senso della aua creazione. Tutto ll soclallsmo ~ uscito ed è cominciato dalla negulon c del se.nao de.Ila realtA storica ed ~ sfociato nel Pr011'8.mrT'la della dlstruzion e e dcll'anarchlsmo. I fon– datori dell'anarchismo furono , in molti eaal, uomlnl sincerament e convinti . 11 mio eroe prende un lemo. secondo mc Irrefutabile . l'insensatezza delle sofferenze del bambin i e ne deduce l'assurdità. di tuttn In realtà storica. Non 60 se l'ho realtzulto bene, ma 50 nnche che la. figura del mio eroe è nl mnsslmo grado reale. <Ne I demoni cl sono molti pcnonagal per I quali ml hanno rlm• proverato chiamandoli !anl a.stlcl, ma poi tutti han no trovato, - lo credereste? - In loro giustificazione. nella realtà, Il che vuol dire che erano stati indovinati esattamente. K. P. Pobedonòsce,•, per esempio. ml ha rtre– rlto di due, tre ca.sl di anarchi ci arresta ti, t quali erano in modo sorprende nte 11mm a. quelli da me rappresentati ne / dtmonO. Tutto ciò che dice Il mio eroe, nel tt':Sto chr ~~ h~idd~W 0 refat~?.rd:,to~itir~~o ~~!! 1tvvenuu, ,tn.mpatl ne:! gtomall e J)OSSO indi– car dove; nulla è stato da me in,·e.ntato. li a:cnerale che &lzza I cani contro un bambino e tut to U !atto retaU\'o, è un avvenimento re::ile, che !u rt!erito lo scorso inverno, 51! non rnl -.b3i;llo, nell"tArchivio > e rtstamp:ito da molU a:lomall. li sacrilegio del mio eroe !'ari. aotencement e re!utato nel fascicolo seauente <quello di giugno>. per U quale lavoro ades.o con timore, palpito e de\--oz:!one, çonsiderando Il mio compito (la scon!it-ta dell'anarch1smo , una lmpresa ch'ile. Ausu– rateml I UcccaM) , sttmatlulmo NikolàJ Alek– b« vtc. lm=!~°za~ eIn~~! ss:!ft R~/W,~~ DoetooVUIJ. Nel testo spedito uon c'il una. sola parola Indecente. C'6 1101tantoche una bamblnclla di clnquo Bimi, che non ha chiesto di fare I suol blloanl la notte, viene unta con escre– menti dal suol carnefici. che sono I suol educatori. Mn vi prego, vi scongiuro di non toglierlo. E' un epl&odlodi un processo pe– nale 1n corso. In tuUI l giornali (6010 due mesi ra ne e La voce>) il stala conservatn ~ te~t:~ J1fo"fàje~~~::1~ . ~t~ t~;~ t~f~1 t~~ - ~ 0 ~1.n~ ~~: :~o b:O: :~t:h~~•rva::i 8f= 1 :.1~uaf~f: corn una sclocchettuola. Il sen-o SmerdJa• kòv canta una canzone di se.n 1, nella quale è U &t:gUenlt'rltorn~llo. Olorfo,a corona, sarebbe la mta omata .«zna ... La canzone non l'ho composta lo, ma e &tata t.raac:rltt.& a Mosca. L'ho sentlt& già quara.nt 'annl fa. Fu coml)O$t.'\ da giovani di ~~=afa~i~u!i:e~c~f~ èe ~~P~ nel mio libro per la. prfm& ,-otta. Ma fl testo autentico del ritornello è: O corona tulio zar, iarebbe la mla amata .tana... se credete che a.la possibile. con.servate, in nome di Dio, le parole: e dello Z&r > invece :!C:to r(~;{O: mca~o ~ bl~~:, 1 ~~t Come ata Mlcha8 Nlklforovlc? Slllte gen– tlle di trasmettergli l'espre.sslone della mia profonda atlma. E tutto Il mio rbpetto a vostra moglie. Ortldlte, sUmatl.s.slmo Nlkolt\J Ale~vl c, In sincera a8Slcurazlone del miei migliori bentimcntl por voi. Voatro devoto 64':rvo F. DOSTOEVSKIJ P. S. - Non iarcbbe J)()Jl."llbUe mettere nel• l'ultima pnglna IB not.lda : p~ ~.n'!n~O.:~~l~~ ?llbro Pro c contro nel Per U fo.sclcoto di s:luano manderò II testo 11 10 giusto (al più tardi) . ma !orso anche prima. ln tal mOdo mi metterò In regola ~erd:: =am~~ 1:~ °fl;~ = ·n~tnn- 1blioteca Gino Bianco dclln. logica, rnno dunque attendersi da lui U riftuto d1 Dio h1 nome del nwonall e per – ch6 > su cui !01ldare un"umanltà che abbia ~ la !ona. di vivere per la v1rt'1, anche &en– za credere nell'Immortalità dell"4Zlima. *· e trovi quella !orza e in se &tuia•• cioè c. nel• l'amore della Ubertà. dell'e,uacllanza, della fro.tcllama>. Per codesti tentativi di rifare e l'umanità lntem su un nuovo mOdello > IvAn Mprime un g:enerlco rl5petto, ma 1n quanto aon ali stessi cprobleml unlvenall (".), aempre le sles.5e questJonJ, solo da un altro punto di vista>, clo6 lB stessa quutlone di Dio o de.I• l'immortalità; In re:alt.à se ne dlslntcreasa, e l'Incarico di 110st.enerenel libro la serietà di quel tentativi il lasciato nlln baa.u. zo• no mento.le o morale dove vive Il e seml– narlsta > Rakltln, como l'Incarico dl contu– tarll è lasciato a MltJa, ohe può esserne nn• cora turbato, quando è diviso fra Il IIO(lno di scontare la condanna per rlscat-taral 150!• frcndo, e la tentazione di fuaglro. Per Ivàn, è cat.ech1smo e dogma. che e non c'6 vlrtu, se non e·~ tmmortalltl •• e quanto a chl ne– ga Dlo in nome delle teorie utilitarie: • Non cl sarebbe punt& civiltà, .se non si !OSIC ln– nntat-0 DI.o>, perch6 cl sarebbe aolo Il m1o· pe e cannibalesco utlle d1 clucun lndlvl• duo. Dl.acutere su COdeatoplaDo 6 1mpo.ss1. blle a lvA.n, non 50ltanto perchb condi– vide lo spregio di ~OtJa per I rulona115ml di Rakl.Un , nl! liOIUlntoper la J)lattft2A mo– rale implicita nella e tranquillJtà della muc• ca sazia>, che era la formula in cui Ar• ktdlJ dell'Adole,cente: traduceva polcmJco lo uUlJLarlsznodel soclallstl; ma sopratutto 1U ~ impossl.bUe mettcn.l su Quel plano per le ragioni onde la fedo nel eocl&ll.lmo cm afftdata nel Dtmonl a Plotr 8t.Jeptnovlc, non al moralmente tormentato e poet.lca– mente alto Sta.vròg:hln: che aon poi le ra• gionl per cui Il temo. poetico di Delitto e ca&ttgo non era uno strazio come via a una o altra soluztoi!e di pace, ma. uno atraz.lo come tale goduto, causa effetto di perpctm\ angosci!\ e morale Instabilità Da Povera ae11te alln llflt e, sempre tnle è Il leit motiv di DostoJevsiclJ perfino nel racconti umoristici: quanto nl romnnzo di cuJ stiamo parlando, addirittura. un'lntern sua parte (Il Libro Quarto) s"lntltola Oli . ,tra.ti, ultimo e maaarl schema tico tmpo.,– sessamento dell'antico te:ma del temJ, come accade di trovar dettnltl achcma.Ucamente tanti altri modl e temi nel contato delle opere anteriori e (\"Cdemmol anche In quc• sta. In partenm dunque la posizione di Idu rispetlO al problema. di Dio è J)Olltlva, lden– tlftcandosl con quella rona lncUJrerenz1aLa che si !a amore pe:r le foelle di prlma,·era, l cari Ideali; ciò che può rac:chluden.t nella formula di chi e !on.e ammette Dto • o al– meno: e Mi sono da tempo pre.flaso di non pensare se sta stato l'uomo a crear Dio o Dio a crear l'uomo•· Intatti. anche nel pri– mo ca.so , e lo strano, Il sorprtndente non t che Dio eabtn davvero, mn che un almllc pensiero, - U pensiero della neces.sltti. dl Dio, - o.bbla potuto venire In testa ad un anJmale cosl selvaalo e catUvo come l'uo– mo, tanto euo li 15anto, e commo\'ente e sagglo, tant-0 esso fa onore all'uomo•· Per~ ciò cade anche quel !orse: e TI dichiaro che ammetto Dio, puramente o semplicemente >. Nè accade per Ivàn , come accade al marito della Mite, che un cMo est.omo sla inter– venuto a &travolaere code!ta. poalt.lone hll – z.lale, trasformandolo In o.ere e malevolo quant'era pieno d'amore, sempre continua te eat..stere 1n lui quella. Poslt.lone Iniziate, non foss'altro come nostalgia. Soltanto, se l'a• more vive In Ivln a dispetto della loatca, anche la logica vtve In lui a. dlspetto dello amore; vl\'e cioè la su amcnte terrena, cHeu– clldea >, che da Dio ha ricevuto unicamen– te e la nozione delle tre dlmens.lonl dello spazio>, In cul due parallele e non pouono a.ssolutruntnte Incontrnnl >, nno dunque e ccrca.r di rboh·ere ciò che non l! di que– sto mondo •• U J)Olalblle Incontro delle due parallele e 1n qualche punt-0 dt:ll'lnftnlto ~. Anche per l\'in illJOnuna., come per Stra– ,'1"6&hln, c'l! una qnata • eterna armoni.a > Cll luogo d'incontro delle due parnllele), an– che per lvàn e'! un puntollno nero che turba Ja IW1lmosa vl&lone; sennonchè, per Stavrighln Il puntollno nero era un fatto suo proprio, che d&lla aua vita aneddotica dl peccatore sallva a JnquJna.rc la visione teoretica della sua. mente. Vedete Invece Ivàn: sempre muto, di.staccato, controlla– to, sornJglla. pluttoato un asceta ohe un pec– catore; • eall è di quelll >, dice AIJ038, e a cui non I milioni occorrono, ma occorre risolvere Il proprio pensiero >. Precisamente 11 suo punto nero 6 l'CSI• gcnza raziono.le , Joglcn, lrrtsolvlbUc nell'esl• senza dell'etemn. armonia, n suo dramma è di quel pensiero lrrbolto che al aclnde nel dramma di un pensiero contro W1 altro pensiero; anche In clO metafta1co CNO, e al confronto, Involto nel lnccl terreni anche S-hln . Naturalmente, tale oontnato 6 lndMdua– t-0 da DostoJevskiJ Cela lvtn) non gt1 nella sua tonna achematlc& di f\loeofcma; cht anche adeaao, 1lunto al massimo della toL· Ullzzu1one dcl proprio te.ma In &eDIO me– taJblco, continua a e.uer vero che w1 pe.n– !lero di DostoJe\'4kJJ t:sllte 1010 come lm– ma&in1 della !antaala. Il dove Il pensiero t un'anaoscln. o un'ilarità del cuore: e Mi tu– alnaa la aperamn. •· scrlvert. nel 1uol ter• mini DoslOJenklJ a un amico e che a.nche In un .sonetto cosi astratto, non ho tradito Il realismo >. E l5C o.oche pc_rIvln come per tuttJ ali eroi di DostoJevsklJ, u pe«at-0 e1a cui na.sce li dramma 6 d'Intellettuale ora:o– gllo; In. dlfrerenza è di avere man mano ridotto Jn zona tn cui l'ora:01110opera: me– tafl.slco personavgto $C altri mal, Ja. aua ri– volta non conalatet come per lWtll lnlkov, nel 60Stltuire unn. sua leHe umnna alla leg– ge di Dio, anzi Jm>prlo nel volerla nttuare, ma non a metà, tino In fondo, o trovare o– stacoli alla , ua u.ttua.zlono: lnflnltl, tnsupc– rab!U, e peaato dl tutto, intrl11'.ec.l,Nel lun– go discorso nel AIJòsa, che comtncla. n.rrer• mando la brama di vl\·t:re come amore per le foglie di primavera e continua con l'am– mettere Dio, quali sono dunque le obiezio– ni, non cont-ro Dio. ma contro 11 mondo di Dio, che afro.ccla per bocca di l\'tn la. e lo– gica >, lo spirito e eucl~ >? Elaemlalmentc sono tre, trattate con diver10 avlluppo, ma tutte modulando un 101 tono lntenamente poetico: In primo IUOIO. l'impoalbWtà di amare n nostro pr0111mo: e Ptr amare un uomo, btsog:na ch'e11t rimane• nascosto. non appena. mostra Il auo ,-olto, l'amore vien meno >: 1n secondo lu010, l'tncompemablllti della. aor!cre.0%8,qualunque ala l'eterna ar• monJa promesaa tn futuro: In terzo luogo l'intrinseca lnattuabWtà, fra gU uomlnt, del messaggto divino. la neceuttà, per attuarlo , di ridurlo a umana mtsura, e con clb stes– so tradirlo. La prtma oblez.lone, dice Ivt.n ad AlJò&a, serve appena a e collocarti e.I mio punto di vista•: . brevi cenni dunque , sempro sul te– ma che e il volto dell'uomo 6 un impedi– mento nd nml\ra •· Quel che conta 6 Il tono ,•lt.rco in cui si condenaano, come di un tormento n lungo ruminato dentro di ~. fino a 60.llre n una zona dovo si defln l&ce senza Jacrlme: e nel ru.so Impasto con– corrono vene commiste e diverse : prlncipBl– mente. dn w1a. parte, 11 dolore che le cose siano cosi, d'altra parte. li freddo 11uardo che non rlnuru.ta . ad anallnare ciò di cui soffre, qul\.SIl'acre polemica del SoU011,1olo, ma non acre, 601tanto aclenUftca, onde aL• tent.a a uo.n dlscon0sct re, anr.l appwu.t &a a

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