Fiera Letteraria - Anno V - n. 29 - 16 luglio 1950

Domenica 16 luglio 1950 L A F I E R A LE T TE R AR I A P agina 5 GUIDAAUNA CIT'fA'LUMINOSA~lENT BAROCCA t.Rf"'f ""' i ... ~. ~ JL PIU' BEL LIBRO SU ROMA Croce, I clprusl de.ll 'Aua:usteo e t pini del Gianicolo e archi, colonne. cupole, acquedotti. por• Ucl. strade, tunpl, al che d:av– vero tt sembra di toccare oucl ciclo adorno di porpora c di viola, baEm•r le tnAnl nel te– nero verde del Te11ue appena Increspato, penctrnr nel fitto del Borghi domlnnto dalla CU· pola mlchelan;tolcl!Cn. riposa– re llll"ombra del grandi o.Iberl a Carac11lla o glronzollll"c tra. I ruderi del Foro di Augusto. Mo• tM noti, ma Il 5CKreto è nel saperli coa:Ue.re riportarli Alla noetra e.statica o.mmlraalone. ROMAE ROMEI * di PIERO BARGELLJNJ Incanti di tutti • roIDan1 • I tempi S I', LO DICE 1nehe Dante, 1oh1nto iuruiui. Vuole capire, o ,•cl.are gli ori e I colori delle prftentando il penuhimo vuolo ,entire, vuole, all'occor- trionfaH decorazioni cinquecen– toneno della Vi10 Nuol)(J, ren~, commuo,·cn i. Fra tante letcbe. quello che comincia 1tupcn<la• brutte co1e que1to, aecontlo me, llitogna, ·a dunque l\'alutare • Nelle stamr,e e neltesto il solediVilla Borghese, di PiazzaNilvona, i tramonti delPintio, i pini delGianitolo Ero [rcsco ancora de.Ila :et.• tura di e Tormaranclo >, dl Marto Dell'Arco. tut.to com– preso della be.lleul\ tormentata di un gruppo di litiche dedl• cato a e Pont-e dell'Angell >, che Il poeta ave11a letto 1n eau mia qucst.'lnvcrno mentro le Ye• nlYa componendo. (Ffumc com• men1e: e Och peregrini ehe pcn - $ un 1egno belliuimo, che non tutto ciò che avute auinenu ao1i and:111c ... ,. E 11cr ,piegare va lnitcurato. I pelleg rini tor- con la Contror iforma. Bilogna– il ,ignHicato della parola pel- 01100 dal e bacdcker > all'c 111- ,, 1 condannare tutto ciò che an– legrino, ,rrhe: e E' però da u- ncrario >, cit'è dilla guida e 10 dava totlo il nome maUamato pere che in tre modi 1i chia• tutto> alla guida e tcmllllca •· di barocco. Bi1ognna giudicare mano propriamente le genti che L 1111nnocapito gli au1ori di un;i di cattivo gu1to lutto ciò chti ,·anno al 1cn igio dti l'Alti u imo : nuou guida di Roma, Fortu n11lo non rientrava negli 1chemi del cluamansi J)Dlmicri in quan 10 Dellon1i cd Ennio Francia, i goticismo O del purh mo. E co• nono oltremare, li onde mo.he quali in luogo della ,olita com• me que!ta politica arthtica, con• ,olt e_ rcc:mo_ ~a palma; c.h1a• piluione fitta di nomi, di date doua con intenti rdigio1 i e manu perc~in1 !~ quan1_0vanno e di titoli, pre1cn1ano al rc llc- politici, 1i:a riuscita a confonder :C~ 11 u1~:~: !; i~~ 1 i:~:pcorof:~ep:: :ri~uol)muo:ac1°0 ~: :f11: 1 e 011 ;~~~ ~euO id:ud::.:1: cb;Ia ea:::1 1 !~~ J: Pe.lltfrl nanto a San Ple,tro l~nlana dc la •ua patria t;hti quHI rrcnu:nte. Non 1i 1nc.1t1n•manuali che corrono nell e ma– d alcuno altro apono lo; chia- lano in 11utt1di ped.iu1iulm l Ci- ni degli tieni chierici romani. mand ro_mei in quanto 11anno_ ~ ceroni, ma In quella J ';ntu prc1i Anche di rlò ti tono real ben Roma. la ove qucol percgr 1n1 quan to mal aulo riua li dcll11 d i· conto i due compll atari della an~a\4no >. . J • d ti dei Ce.ari e dei Papi. nuo11a guida, che 1cri11ono nel• degli e1tetl. Roma è la città gloriota e turgida di ,•ita, un:i l~nte, ic,,Y~f ~ c~t• "' 4 1 Fino ad oggi le pide di Ro• l'Awtttenu: e Non dclii dun- eterna della fede immorble Rom:i plastica e luminou, calda que C : 11 r° C I i gm IC~O cor- ma aYC\'llnO tutte indiui nta- qae merniglla •e IÌ dà maggio- Fortunato Bellonzi ed Ennio ne.Ua tua ardti1euura, mona unlt, e •u~, .tem1)0. l od~ fa• mente ri1onlito l'i nfluen11 pro• re allenz.ione al monumenti per Francia, ndla loro gnida, lii fan- nella 1u2 1cultur:t, 1urbino1a nel• pe,a : 1 i" 0 ? 1 g_ 1 7 1 > 0 J~•n I H• 105tantlca e iUnminhtiea de.Ila eaempio della Contro riforma che no 11h·cre, non in un'atmo&(eu la 1ua pinura. Una Roma ba• pere, e 1 .1110 1 ° . 1 e r~m1o > cuhura cotiddetta laica e libera• non a quelli del Rlnuc imen10, di grigiore archeologico, e di rocca, 1ì, barocca , anche &e que– a~e,·~-:i,·uto m I tri te.mp, • tro le. Per ciuà come Firen.1e O co- e che ci tJ ,offe.rmi a prefe - torbore mediova li1tico. Rotti fi- 11a parola fa 1.ncora tanto paura ''%'' italo. b I me Siena, la cota pote11a pauar rtinaa ,u Michelangiolo e Ca• nalmen te gli 1ehemi luterani ., oi pallidi 1upentiti dell'eue ti- omco !r~. un ''~~ 0 I~ n~to, quui inoucrva ta. La pi tlna lu· rnaggio e non 1u Rubens ti romantici, 11inti i luoghi comu- ,mo ra1kiniano. non per ,'" ,care ' pe egnM te.rana e puritana tulla pietra Tintoretto, et.en do lti opere di nl lllun1inlo ici e clanici11i, han eh~ au:lina a ~orna, 01 ~•i >ro• forte o 1ul londo •oro non dna costoro come quel monume nti tap uto parlare di Roma con PIERO BARGELLJNJ rrr':e 1:egr~~; 1 r:;e O ~-e~f~a l~la ·~~~ troppo nell'occb~o. Ma per Ro- auai meglio rappre1cn11ti al- C •l~ro tl POrtl •. gusto ~Ila boe- --- ma. Era ,ocabolo d'origine gre- ma 11 trauna d1 ben alt~• fa11• trovc> . ca immune da 1ndolenh acquic- P. BELLO~Z.J_ E. PRANCIA: Ro– ca e Hniu uato in Terraunta ca. Non era facile ingr11lre U Roma non è la dttà deUa no• tccn1e >. mc _ Gitldo o.rtUtfco. _ l"dltON nc'i riguardi dei pellegrini ro- lruenino dd le cbie.e barocche ,ta lgia, non è la città morta Ne è ,·enuta fuori una Roma Vallennt • Pia - Roma, im. m1111i, O in ,cn10 più l:i10, ita- ----------- ----- -- -- ------ ----- --- - --- ::::i 07~:jfr:.:'~: .. :!,:,,:: Fiortuno d•• Soerote la11m, dell:i Cl11e~2 di Roma» Qmrndo Il 1mu11ggio In Ter · ra1:1n1:aHnnc reso difficile dai plrali e il pellcgrinagaio in Pa• ltàlina ,·cime reiO imponibile L d11gl"infedtli, i pellegrini ,i voi- 8 sua fama di precursore di filosofie e rehgioni ch'ebbe inizio all'Accademia, non s'è mai oscurata 1ero a Roma, nuo, ·11Cerunlem• me. li nome di romeo rimHe, ciamblando di 1lgnlfico10, Non più e vengono da Rom11», ma e nono a Rom11>. In quu lo sen,o l'u!Ò Dante, t.be parlan L A fortuna dl Socrate i an- i. lio~u• t.orre~tc. . ::~e;.~~e·m~:a; I prinn romei, quella che ve- poeta tnale.me _ b\.aoa:na nluno da Roma e dintorn i O rtcono,cerc U merito d'aver di· dintorni di Roma couitnfrano nrtcato la vita del maeatro da.I l'Europa). 1i regol111ano lungo banale quoUdiano e d'ave~lo il vi~ggio 1econd.o, 1 rcci_•I e ili~ ~~:~1::~"::,: t.e a'\! ui nerari > per la ,·m ia dea luoghi glornl ,corrono lontani. Chti p ,anli. Simili itinerari guidaro • U ftallo dello 11tatuarlo Sofronl• no poi anche i pcllerlni, cbo 1co Invece d'entrare nel Dfalo– andnano a Homa. Itinera ri et• Qht con quella veste che nea• 1tnziali complicati tocondo un auno r1eace p1(). • toclie.tll di crilerio' re.ligio10. VI erano in- !':°e ~n v::r: b:nred:~~j dicati 1opn11uno i mooumcoli di.lcepolo - , vi foue restato della fede, i e luoghi .aoti > qua1· e.ra vi,•o nella vtta d'o&nl del percouo. &tomo, con le aue mlaerte e I 1J-. gullo delle e anticaglie•• 11uo1caprlccl, 1 &uoi ,errori e le gii _,o rlo Jopo il Mille, divenne sue almpaUe, forse 1umanità. !I ,·ho 11i tempi dcll'Umune 1imo. ~~~ir1~t!~f8h!1:i~noo1! 1 0 !~~ Non rari pellegrini. come fl re 1 monumenti e le pcraone niercanle um:mi11nGiovanni Ru• monumentate pi(). degli uomini celiai, durantf" l'anno giubil.rc che furon vivi e preferl.scono U 1150, ,·i~ilauno la mattina Je genio e anac.llco >, ap01Uo del D_uilich~, e e poi, dric10 a man• :,ff~:1 •~l~n~ chi:rr::. ~:: giare, nmont au no a cna1lo fl tatù U Socrate del MemorolHH andn\·ano cercando ti ,•e11et1do di &!nolonte, pur e6Sendo plu tutte lti muraslie an1icbe di reale e plò. vivo del Socra te del Roma». ì\h era anche quea1:i Dialogh i, rlescc perb meno ln– una_curi.Mili che non 1011erchia- ~:S-':u ~te 0 e i::,o è a::~:~t!: va 11 prmclpa le motl•o del pel• mente tenuto dal !oleo che ù legrin:iuio. trascina • seguirlo nelle mllu • Soltanto ton l'Illmninitmo si rate ed architettoniche elucu• , olle n ,<lcr tutto, Mero e pro- bradonL fono, e mtttere 1u11~a un pari, ~::!or~,:• :r::::? at.ato di profanando anche 11 ucro, e Mal d1scepolo e maestro fu• sacnn<lo anche il profano. Il rono COI! lcgaU ncll& poaterttà pellegrino cncldopedico pregiò quanto questi due. L'Uno richla – anzl 11 più prorano che Il 1acro. ma l'altro, e nessuno resta IIO• Infine, con l'Eclcnismo, ~i lltarto 1ul pledtstallo della glo• volle \tdcr 1~tto, l_nbreve e in ~~~at C::raani.~call :r::r:;a fretta. Tutto m ordine e In buo- e ad at.trlbulre con slcureua al na luce. Si ebbe allora la guida dlacepolo quel che è del dl.&cc· uni\'tnale, e baedckcr >, do,·e polo, e al maestro quel cbe t ,oh:mto :all'E~tetitmo era con- del maestro. ~c,10 •~,:nare con una 11cllin~ at.c~J'az::be di 1 ~te ::: i:r: 1 luo.4h, o le ~pere degne di fcrm11lone nell'Accadem ia, e maggiore &IIC:."t!Ol!C• ::o~!~on:0)~::.r e ~gu~~tog.!! M:a I:,; figura del Cicerone, chti l' ellenla.mo , Importato da Alea• mo•tra lutto, e con ,·oce 1cm• undro Il Gran de ne.J pae&I pr'". u,u:ilc ripete nom! ~ date, r.'::taJl,c!i1~~~c c. 0 ~:l~b d~~ 1nd1fferen1c.menle, h11 f1n1to con Ftdone ~ chiamato e n ml&llo– lo 111mure anche il pellegrino re e se.or.a paragone ll ptO &a· pii.i dorilc. Già lo Heine ueva Vlo e Il più &:IUlto >; P1ò. tardi mc,,o in ridicolo quello mecca· 11cre1cent.c amore del nuovi ro• nico clcn<':itorc, in un gustoio mani per la cultura della Gre– epi,odio dei ,uoi Uei!e:bilder. eia capta porti) Socrate In Oc• Oggi il pcllcarino, ti:i della ~~~~teilt~a e!1 fn~~i:°:!:~ culto dall'ultimo arrivato sulle sponde Ubetlne al seguJto del retori e det grammatici e del JUOIOA ellenici . In Oriente la !ama dJ Socra – te non tramonti), e neppure fu aduntata dalla ditrualone del : 1~~•n~:i°d 1c!~~~o 1 Jre::~:~ ateniese come uno di loro, Ja. 11clarono aeorre re l'acqua rtn• novatr ice del battesimo crlsUa– no sulle dottrine platoniche e socraUcbe, le comlduarono sc.mpre, con amore 1el010, co– me una propedeutica pronl den• llale al Cristo; GluslJno ftloao– fo e crlsUano, arti&ch1a per la prtm.a volt& un parallelo tra Bocrate e Cristo, Clemente Ale5"l1drlno allinea In bcll"or• dine addlrtttura clt.az.lonJ di Socra.te e clta1lont della Bib– bia, Ortgene approt.,ndl&ee U paNllelo a:11 di Giustino ma con m.aga:lorc abilltl. levato su un piedistallo di ma• tertall crlsUanl. E se breve fu, per quanto profonda, l'eu.ltr.· &ione dell'umancalmo paa:ano, non bre11e nel tempo e nello spulo fu invece l"ubbrlacuur& dell'enclelopedi&mo, che annu• merò SOCrate tra I prec!tr~orl del culto della. ragione e mirò addlr ltlura alla cC1Smu1lone di una chiesa laica col nome di e .società aocratlca. >, DI tutU 111 enclclopedllU, rabbiosi nversa – rl dJ Colui che Il Volt.aire chla• ma•a l'fn/ame e che 'IOleva &chtacclare detlnlUvamente, IIOl• tanto U Rol1&5Nu fu 11 plO fNUIJlbrato, e nelle. e Prote&&lo– ne di fede del vicario savoiar– do > &erllae pagine non indegne della vera grandezza. di Socrate e non del tutto tendenziose su Oesù. Da parte ctistlllna non mancarono le proteste, e sensa per nulla mlnlml.zzare la reale statura del 11IOIOfoatlenese al oppose la divinità dJ Gesù e la &Uper1orlt1del S&bU del erlsUa– ntelmo. Pasaata la 11entata, non più paa:ana come l'altra dell'uma– nesimo ma decl&amcnte ant.1- crl&tlan& dell'cnclclopcdlamo e delle 11ueramLOcazlonl europee, Socrate tornò al suo pOlto, e LamarUne ne.I poemct.&.o e La morte di Socrate > potè rtpre.n– dcre la tesi di Oluatlno, facendo balenare dli.vanti aa:Jt occhi del condannato a bere la clcut.a la visione dell'avvento cristiano e li rca:no della Yerltà st.ablllto da Oes:ù. sano la. sfera dell'umano. e So- ~~Q~~e u!!o r:r~I& ~~ ~:: &lungiment1, di cui questo mon – do pogsa esse:.recapace . Ma Gesù non apparUene al mondo. Lo do– mtna, pc.rchè ne è e11traneo. L& compara alone t.ra. Socrate e Oe- :;e~ st.a~n~~bllecJ:rff16n~i~ mondo. Ma essa dove11atiaolver• si nell'atfermu1one della più irrtduclbUe dtf!erenu ...Tra So· crate e Gesù c'è 1& di!fcrcnsa che dls:tlnaue dalla persona umana pii) perfetta la persona del P'tgllo dl Dio fatto uomo >. rl;,~~n:~f~:r~~e~~c~~:. tacchi all'KUtort della. e Vltà. di Ge11ù>, quando a Bolognil volle mlsurarsl alla colonna, che nel– la chiesa di Santo Stefano se• gna, ICWDdo la t.radlsione, la preci.sa statura di oc.so: Il italt pJu.s haut que oou,, mon,feur Renan; Eg:11 era plO alto di v01, llgnor Rc.nt.n. GENNARO AULETTA e ffiUDERE la storia arti • 11tlcadi Roma nel breve 1p&z10 di un volume dl cinquantotto pagine ala pur e In qullrto , è tmprtsa ardua e qua.si tmJl()$$lblle a prima vl– at.n.Pcrchè Roma è una di quel– le città d'arte che compendia– no in Ile l'C\'Ol!Wone tutta QUID• ta dello spirito arilstlco, dal prl– ml monumenti del culto paga– no alla quadrata espressione di romanità achltettonlca de.I pa• la.uo di Glusttz.la. Ardua e qua– li lmpoulbtlc. VI è riuscilo Al– fredo Pctru ccl, il quale è un crlUco nbbasta.nza erudito pe.r euere apprezzato dal più 1e• 11erl cercatori di documenti di archivio, abbastanza poeta pe.r traiirerlrsl nella realtà con pa• role di sogno, abbastanZA a:lor• nallsta per dare alla 11uaopera quella snellena e quella vtva– cltl che è propri& di chi t abit uato a discorre.re con gran• de pubblico: un a:lomalllta mo• demo che 110tto !"apparenza di una e cn1111Crle • garbata rivela doti profonde di dott.rtnr. ~ buon austo. Son «-0 che 11 sanno. !'.gli respira de.I reato 1111 pura bellcr.za nella sua. casa 11tessa, la anela con ali occhi e l'anima, 1e ne esalta; una cua linda e. senaa atoga:I di Via Luciano Manata. con t&n· U libri e tanU bei quadri allt– pareU che son tut.to li auo lua• so, oli! e lnclalonl, e dOYe e.-:;11 patir. dell'arte come di un &a· oramento, dal profondo di s6, In una lonta nanza direi quul sepolta. Quelle sua mani a!fl• la.te, &OArpe,che t.,.gUano dl ge– sti enera:lcl li suo dire e um– bra Che lo soffrano unno la tlccheua del pennello come l'acre tiunta del bulino e della maULa; tn pochi tratU Incido– no un paesanlo In un dtscanc Improvviso che non a'lndua:la e non 1I pente. Eccolo là con le pitture 11uc e degli amici. 0 11 occhi prorondl 110ttole ao• praccl&lla son come due P0Uf d'acqua rtmaate all"orlo del campo prcaao I ro\'1 e s'accen– dono di vMda luce nel buio della stanza quando e;ll ml parla delle 11uc ultime opere, un romanao, una atorta dell'Jn• cillone, un libro sul auo Gal'– gano plttore.sco, mentre già n per Il mondo questo mo.irnl!lco volume 11uRoma, edito dal Do– nag1lo di Torino sotto gl aU• 1,plel della Banca. Nulonale del Lavoro. lo lmmaaino la gtol& che avn.n pro11ata, come 10 l'ho provata, Il roma.nlUl• mo Baldln l o Ceccatlua o Ple• tro Paolo Trompco nel rltro• vare nellti pagine del pu,lleet Petruccl 1 lqr 11te&&I sent.lmcntl o pcnalcrl . IncanU di Roma. Potcv11. egll rimanere Immune da ccrt.l ricordi. da certe im– magini, da certi paradlalac l tl– chtamt? Anche chi non ba al· cuna dlsposWone al peUe:a:ri• naa;t eateUcl e t.Urlltlct, trar – rà qut a:ran motivo dl comola• ztone a scoprire la vecchia Ro• ma, a lnl&l.arslnel suol 4C1reU. una sua- belleza e dignità, ln- mina ar piede dc CaateUo, - te.resunte aopratutto per la tra la rena. e JI saul." L'Angclt arande copia di nptlale e di se so dato appuntamento - in lnfonna&l.onl che vi &I tronno dfed sopra ar ponte, - cor 1u– e per la meticolosi. setlc:A con darlo o la croce, a fronte a la quale e11e aono state tac • /ronte, - e ne le pieghe der ;r~:d: fer<i~ l~l ~~I ~~~~~a1i: ·; u°a~~t~~doerll ~t~·u!~rg<idlecP~~ di un artista d"ecce11one,D. R rett i ,Grlva, daVYero m"è sem– Pcrrettt Griva, che fcnno.ndosl brn.to che gli Angeli alitando a oac.rvare la gente, le ,t r4de. le vesti gonne e trrtqulete. già le plaae. le fontane, le chic- partecipi dc.Ile grandi ali, ml se, I ponU, gll alberi, I ve.echi rlpor tusero Il quel Yenl. do.v– e I bambini cl fa conosce.re In vero una IO&Vemalinconia ml una serie Intensa di emol.lont ha preao dell' cfflme.ra vita le meravla:Ue di Roma, U tra- umana. dc.I correre cattivo del paPoO dal a:lorno alla sera, Il tempo. di lAnte meschine cose sole di villa Borshese e lti not- che Impediscono I\ un uomo di ti dt plana Navona, I tramon - fennaral su olb che gli b caro, U del Pineto, 11plenilun io sul e lo &0&plnge Via. nel turbine ~;[!nt~u: •• ·s. ~ e::!o:a~nbe~ della vlbl. petstAultato dal male. 11ù, la conaoluione e Santa RENZO FRATTA.ROLO La storia d'Euro attraverso i Giubil fede che della belle.na , non Iolcl e pl(l pratici, che non 1&· vuol 1oltanto ,·edere, non vuote aclarono aopplantare U loro Socrate entra nel mondo cri· stiano e cl resta 'lcnt.Tt.to quanto una fta:ura dell'Antico Teat.amento; hr. però da dura– re parecchio per atrermanl ple– name nte tra I latin i, dove Ml · nuclo e Tertulliano e Lattan- 110 si moat.ra.no poco riguardo– &! e punto entuslutl 11erso di lul, ma con 4:"fl t.'Aa:ost.tno U mondo oecldcntale fa pace pe.r• petua con SOcrate In un capi– tolo famoeo del De Chrltate Del. Soltanto col decade.re del pla– tonismo non appena. ,·arroga il campo la - rlt,copcrta fllosotl:a artstotc.llca che fa da scheletro all'arc hitell ura 11eolutlea delle Summae, 110ltanto allora U pre• &Ugto di Socrate t.ramonta e quu l non se ne parla piò.. Ari – stotele ~ di•enuto Il nuovo utro che 1traV1nct1la luce di Platone, e at.t.raverao Platone, d1 Boe.rate. Blaotna. a.ttendere le rla<>rteaccademie platoniche del qua.t.t.rocento per ritrovar So· crate sugli aJt.art: la rea. Ione umanlllt& alla acolaatlea Rti&to• tellca non avrà llm!U, troppo a. IWliO morttncata, e con Ma.r• &IlioPlcino farà dJ Socrate un aanto del paganesimo e con Erasmo Invocherà: Sa.ncte So· erat.cs , ora pro nobt&.Ma ilà U rapportato parallelo del prlml scrittoti cti&tlanl rrecl non i più In !uMlone di una dlmo- 1t.raalonc di srandezza relativa dell'ateniese di front.e alls. at-a• tura a.ssoluta del Croclftesso di OerW1alemme. Socrate t truci– nato dall"apoteoal u~nt&tlca contro lo 1te110 Cti&to, aJ pun– to che appare comico, talvolta Oggt gli &pol<>1:et1 del ct1sl.Ia– ncslmo (Laa:rangc, Oestua:IUe. Gr.ndmat.son), con un'lntc.111· genu pari ali& cultura e una comprenalone atrett.uoea che non coln,•olge e non scema l'amore per Cr1sto, hanno ripreso ad &nalluare 11 parallelo dichJa– tando che è già un grande ono– re per Socrate 11 nominarlo In• sie.me a Oesò.. L'ultima. no11ltà 11u1l'argomcnto i costituita d&un volume del Deman: Socrate e Ge.tll (Llbr. Edtt.r:lce Fiorentina, 1950), nel quale l'approfondi• mento del parallelo non tocca soltanto la persona di Socrate ma la sua m.lsllone, Il suo Ime• gnameoto, u suo segreto, U 1uo culto e la aua poskrtt.à nel IC• coli: un ugg!o che è ftlot0nco e teoloa:lco 1Mlcme, una critica condot.ta sul te1U, scevra di csalta1lonl Incomposte e di ten– denzlosc l'tllsl11catlont. Socrate permane un'autentica grandeua del mondo paaano, ma I llmJU di questa grandeaa llon aorpu• Le Baslllcbti di Roma, (antica stampa) Bibliografia di Ettore Lo Gatto I - OPERE DI STORIA I..E'ITERARIA: 1 problcmf della letteratura ruua, Napoli, Ricclardl, 1921. Sagg1 aulla cultura nusa, Roma, A.R.E., 1923 \ristampa, 1926). Poe.sta nu,4 dt:lla. riDOhtzlone, Roma, Stock, 1923. Ma.1,lmo Gorklj, Roma. Formlgglnl, 1924. La le'TVttù tulla gleba In Ru.s!la. e U mot1I• mento di liberazione, Bolo(na, zanlchclll, 1925. l lud1 di letteratura slava, 3 volumi, Roma, A.R.E., 192$, 1927 e 1931. (Sani vart di letteratura russa, pol&c.cae ceca). Lo. letteratura runa, Roma, Cremonc.se, 1928 (2. ed. 1942). Letteratura 1ovldtl4ta, Roma, JPEO, 1928. 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Collahoru!one per la parte ceca all'Antolo~I• Teatro religioso del ,Vedfoevo /uorf d'Ita – lia (dal 1c-c. VII al se.e. XV) a cura d1 Glanfnnco Cort-lnt, Milano, Bomplaru , 1H9. Collabonalone al 35 volumi dell'c Enclelopcdia Itali ana> per le letterature russa e ceca • per la storia russa. Collaborulone al Dh:lonarlo delle. c,pcre e del personanl, MUano, Bomplan1, 1947-lDSO, V • IN CORSO DI STAMPA E IN PREPARAZIONE : Storia dt:I teatro ruuo, Firenze, San.soni. Il teatro russo (Antologia), Milano. Bomplant ProJpettlv,a della letltratura ruua, Milano, Bomplanl. Epf!tolarto di Doltoevs1dJ. (Scelta e commen– ti) , Napoli, Edh:lonl SclenUflche Itallane. Diario di uno ,cr!ttorc ji Doatoevaklj. Volu– mi ll e ru. Torino, ~IAaudl. Note all'Epf,tolarlo di Tol.sto1, lilil.ano, Monda– dort. B. Nemcova, La nonna (trad. \!tll'crlgintl t ce.co) , Milano, Mondad orl. Variazfont ,u temt di letteratura ru.ua , Firen • &e, Bansonl. Altua,ldro Pu1kln, Flre.nte. S1maonl. DIZl011ar10 ruuo-Ualfano, Firenze, Snnsont. VJ - ARTICOLI E STUDI VARI Dirett ore dal 1920 al 1926 dcllll rM.sta e Rus– Sia > da lui stesso fondata. dl\l 1926 al 1931 della e RM11ta di letterature ala,·e > e condi– rettore dal 1921 al 1934 della rivista e L'Europa Oriental e>, 11 Lo Gatto ha Ja&clato In case, e 1pcclalmcnte nelle due prime la chtnra Im– pronta della sua pcraonalltà di dotto e d1 1lornalllta ln11leme. I suol articoli e le sue note 111 si contano I\ centinala In tutti I cam– pi dcli& 11lav111.1ca. li Lo Gatto ha dalo Inoltre nel corso del suol trent' anni circa d'attività di 1Javlsta altre centlnnla dJ artico li, a riviste e giornali non .soltanto Italiani ma nnche stra • nlerl. Su di eut &I pub se.gulrc non soltant o lo avlluppo della SU&preparazione e del 1uol lntcre.ssl, ma anche dell"af!crmailone degli studi sia.vi e specialm ente di quelli d1 lette • ratura russa In Italia dal 1920 ad oggi. E' d~ augurare che uno de1ll alllevl del Lo Oat.:o V'Oillaaaumeraene l& collaziono blbllQlr&fbla.

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