Fiera Letteraria - Anno III - n. 17 - 2 maggio 1948

:? maggio 1948 LA ~FIEl_lAL)';TTERARIA Patina 3 POPOLO, ARU[ UNGUAGGm re più scmplice111en1e, pc1H11rep=ù r,,-o. sfoggio negli appanamcnti, come pro,·a fo11dt1111Cntc, affrancarsi 1lallo ~nob amo la circostanza de:le cucino col!ocate nel't: e da:lo spHlo di ca~ta e non pre cin• \•il'e p:il'.adiane a di:tanza i111poi6ib:le 11:re clall:t bellezz:i nel <li;;egno di og· ,1:illa ~11:i da pranzo: che anche là li· geni e di edifici 111ili1:iri.Corno di\•er• 11,l a una ccrl:i ri•->ca i malrimoni er:inu s:1 ci ~cmbra 11uc~t:inuova 1111,;h:ltcrra combinali 1l11l!e fomii;:ie e non la~ci3li l'i:c oggi ~•intravede dall'ln~hiherrn tro· all'inc!i11azione ilei ~iovani. che csis e· dizi-,na!c, lo cui car:111 ·:-i~tirhc sal'cnli \'ano ,1rane tUJlers1izio11,irirca la cura 1,cl forcs1ioro. come ria~sumc a,·utam•·ir del'e malattie (,·omc ,1uclla di cred~:e. 11.: l'Orwcll ~ono l'imcn~iltiliti, artisti• nel Eciccnto cl1e ~iO\'as~c ai 111:1la1i di c:1. la x'.:"nofobia, il ~entimcutuli 1110 per \•aiulo giacere in un lcno ch=uso tb I i;li a11imali. l'ipocri;;ja l'crngL-ra:11di• corlinc rJssU). Un·an:i'.i.i, anche minula DIARIO di IN INGHILTERRA una giornata «Gli In1,lc.~i ... osterva il Beren.son in I ,cy ri"eutlica all'lnghiTierra contro b un libro di prossin.1:1 1mbblicaziJ11C 1>rc,•:ÙinteOJtinionc che IC! vuole france– (E·retic11, e1ict1 e tllOrio nelle (/rii tiella ee) a:1insc a un grado di toqnisita lCn)ibi· rapprese11ta:io11e visiva, Firenze, •E- lità fone non raggiunto a O\'CU di Co• lcc,nJ, cc come tulli noi, difendono col sUmtinopoli e che~! può dubitare fosse più grande corntAio le loro pos.izi ... ui toccato in Italia )I. In scuhur.i J.,hn Mas· più dcbo:i. Uno delle meno foci'.i a di• singham fu un grande artisla f( non in· fendere è il caslcllo deHe arti visive, col degno conlemporaneo ,li D... na1e·10 ». E mo maschio centrale, il di1,cgnJ munu· per la mmic:a: « Il più nobile ,•anlo menta!e. &!han su come zolfone'.li de!l'Europo è di a,•er dato i nata!i a quando si mcl.o in dubbiJ la loro ·a· Bnch e a Mozart, che portarono a qua· pacità di tenerlo saldntnente, e inclina· si inc:edibilc perfozi.>lle le arti del cou· no ad avanur pretei,e "u un terreno trnppuntJ e tl<•ll'ormonia; ed è ncll'ln• dhputato tra loro e i France~i. Fuor E;hil:e:-rane'.l 1 e1ù di Riccardo Il che doh· di metafora, vo:-rebbero annettersi scul• b=amo ricercare la radice di questo ben ture, miniature e pitture gotiche al!e fondato vanto.» ù. Nel!a L..ndra del t:ir· qunlì il lJro titolo non è arfatto chfo. do Trccen:o vi fu una costtJll::tziore di ro. Sì pOtrebbe proporre come pielra ta~enti e di geni a cui forse non può tro– di paragone ,urfic:entemen!e accurata, varsi nul!a ;he d::i\'\'Cro l'eguagli nel· tiue,ta: che nell'ambito d'un dato di11e• l'Europ:i ÙC<'identale ». li. Ope:-e di rado gno o 111011e·to,comune a en1rnmbi i eguagli1.1te e mai iu1ierate dnre mani th· loti delln Monica, il campione più arn· i;li u...minì II chiama e!lli i i;nmli edifi. zio>o so: à molto probabilmente ine!e- zi roligioSi tlel Medioc,•o ini:tlcse, o dc· se. Gl'lng:ed hanno .ovulo sempre una plorn il Rinasc:mento che ~qffocò lo r,vi• 1tmdcnz:i al u grazio,o :o. Fa la 6ua pri· luppo del gotico i11,-fe$e pvichè la mo• ma t'Ompar>a r.ei manoscritti e negl'in· d:i mediterrane::i. fo\'orita dni &ovr.onie tagli in o.so nel periodo anglosuS6one, da dilcttonti ~uptt6ciJli, non so1:-pi11n1ò a è repre$E& per un c~Mo tempo dnU'au· ,ua opin:one un'arte decadente, esaurita, llterità n.11'tll:11)na, \'OJ[lio di1·e romanica 1ma bensi,un'arte ,•igtH·osa ch··.wllJ i primitiva, per poi dilagare col goli· 1 ! primi Tudor era giuntn a 11impli6cn~io. t--o maturo•· Sulla maneanza dj 5en~o ne cd effic'ienza supren1e come può ve· plastico deil'J.ngle~i, altri ave\'.11giù ri. I der.i in Hnmpton Court. Il gotico tutta· rhiamalo l'11ttenzione peir es. Dago· 1 via continuò a sopravvivere in modo in. bert Frny in E11glhcl1e1 We&en im Sp.e. te:mitleme e m!lrginnle, c..,me provano ;t Jtel sei11erKr1~t (Stoccarda e BerHno, Wadham• C.,l!cge I"opera di Inigo J ...nes, Kohlbammer, 1942), che olla plasticilà ; che r.urQ fu il paladino del c!assicismo, dei mediterranei e· ul loro 11enso tridi·' la chioa::1 1,:mdine,e di St. Ounstan-in· memionale de!Jo 8 pazio opponeva it mo. the•Ea,t, O\'e il classico Wrcn e'.evò un do di rappresentazione non 'plastico, li· campanile di diteano gotico, e ahri casi neare e piatto degl'ln1lesi ~ t'!iÒyede. 1poradici che <1uasi fan du ponte fra il \'a. bene illustrato d11ll'assenta in In· tramonlo del gotico nel Cinquecento e ghilterra d'una pittura rinascimentale e la i;ua rinarcita come Hi)e pittore;;co barocca, e per contro, dalla nuova fio• piuttosto che funzionale nel!a second11 ~:u:na d;!~e;l;;odi:;:t:~::cod:~Ìa e~:~ ;~!tti:1 ~t::~~:J~). e. nell'Ottocento (il fanaialità della forma in ornamento e S!amJ così avveu:i nel campo dell'arte colore; e ancora lo ,vedeva illu11ra10 e de!la letternlura al~e estreme riven•Ji· dal linearismo dell'architettura golica cazioni nuionali, che non mette conto pcrpendieolare caratterittica dell'Io· di p.1lemiuare col Harvey. Dopotutto il 1hilterra, che, tradollo poi nel linguag· ~uo zelo esuber.onte è riuscit,, .otar luce iio delle furme cl.miche dava il p.il . su una terie di artisti med'evali inE;lesi lad=anilmd inglese: l'unico architetto grandi o--nole\•oli, a darci i particolari inglese la cui viaione tridimensionale della loro carriera e delle loro opere, e d avvicina a quella dei continentali ea· di ciò dobbiamo ess.erali grati: quei tuoi '8udo il barocco Vanbru1b, ma il suo peral!eli con l'Atene di Pericle e la Fi. • nome 6ammin10 denum:ia un'origine e renze di Giotto e di Donatello aono esa· uno 1pirito atranieri; e un'altra ripro· geruioni fonie inevitabili in oani ope– n vedeva nell'entUtiar.tica adozione in ra che ~i propone di richiamnre l'at· lnghiherra della maniet"a di Holbein, tenzione iu periodi nella storia doll'ar che mirava al piatto, al lineare, all'ir• te neg!etti o poco noti, e uno di queilti rig!dimento delle 6gore o delle ,tpfte periodi sarebbe appunto il G()tico inglc· in una 1uperficie quui d'intanio, da se. cui r.embrava e1Ulare oani pl'Ofondità Più modesla i: la rivendicar.ione del. spaziale; e un'altra ancora nell'ideale l'arte popolare ing!eEe che tann::> Mar· di .smootlineu, so/lnus. delicacy - la garet Lambert o F.nid Marx in Engli /I 1ruiòailà, la prellineu accennata dal Popular anfl Tradùional Art (Londrn Be:enson - di piltori come Reynolds Collin!', 1946, nella serie rr. Bril11in 1n e Cainaborougb• e di preraftaelliti co· PiclureJ li)). proponendosi d'il'.u11nwc mo Bnme-Jones. L'lngl~ riduce il come in Inghilterra, nonostante la. riv<>· corpo a linee, &e lo rappreaenla come lozione industriale dell'Ottocento, la tpazio \'Doto, non ba il aemo della eo· lradizione di quell'arte popolare rim.o. atam:a, della m.aua, il 100 occhi~ atri· nea,e vi,·a; e <'Cl ne Caono sfilare ,iollo ~eia fUlla r,uperficie; perfino in una gli occhi, in pi1tore,ca .-asse1na, le ma· medesima 1ecnica, queJla del di1:egno oiteslazioni: dai fogli volanti che r'Jf· a trattessio, il tedesco Canten:. ba fiE;urano in ro~ze xilografie i aeniazio. compotb;ione epasiale e modellazione nali delitti del 1i.1mo, d11ifogli colorali plastica, mentre l'ingleae FlallDUln non a ouno di peratJnaggi e scenari del te.3• offre che mero contorno ·lineare. A tro dei piccoli, da rilagliare e montare qacr.te ol&flrvuioni desunle dallo stu· (su questo Juverlile Drama, che lradu· dio délle arti potrebbe'ro avvicinarfC• dnceva in ingenue immasini da pochi ne altre sulla natura del linguauio dc- soldi E;li fplendori medievali ed elO· gl'lngleai, che trovianio .od ea. nell'a· lici del roman!icismo di Scott, di Bv· cuto profilo The En,lish P~p/e di roo, di Mobre, ba scritto n~J .1946 un Ge.>r1e Orwell (Londra, Collim,, 19t7. incanleYole libro ill'ustrato George Spc– nella aerie « Britain in Piclare& »): b aigbt, pubblicato dall'editore Macdonald 1cndenza alla temp-li6cazione della di Loncl-a), dalle fiorite valert1ines e grammatica e della siutaagi, che a grado cartoline n.otalizie, dalle fi&ut"e di ter– a grado &la rendendo l'ioglflile più ,imi· racotta dipinta a 1D1aho ( 11ltglaz.e atone• le a11e lingue aema fleH\ooe dcli' Asia l(l(ll'e) dello Straffonhbire, riproducenti Orientale eh.e alle linpe europee; &ic- tamo,i p:ri,ona,;gi che sembran tutti fr:J• rbè per la loro bidimemionalilà nel te"ti, la i;teaca fiJ[ura con ,,ocbe a 1 1er:i· mondo dél!e forme e per il parallelo rioni potendo e.sere Nelson o WeJ:ing– reMmeoo dell'a!t.enza di flc!>iione nella ton, il leggendario Orlando o il più linpa, un racCOf'lamcnto degl'lnglesi moderno e non meno kuendario (;,\• agli FAtremo-orientali potrebbe eaonare rib:iJdi - quante di quelle splendenti più che un mero J)andol>SO malizio10. re!jine Vittorie, di quei Principi Coo,or- Ma, come n.1ta\'a il Beremmo, ~l'ln• ti che paiJ)n di zucchero candito, di &leei aaltan 111,1. t'!ome zolfanelli quando quei Napoleoni dall'espressione ronian. @i mette in dubbio la loro capacità rli' tica, di (1uei lucidi e levi11:atiGarib,1l– teoere saldamente il calitello deUe arti di, ai trovano ancora ne\ negozi di br1c· Vl!ive; ono di queali difen!<lri a oltran· à-brac di tuua Europa! -, dai grott:.:· ZI è John Haney che in Co1hic Entr schi e panciuti Toby J11ss e dll.i m·nu· land, A. Suruey o/ National Culture c... li idillici cotlaBe& e castelli di cera• 1300·lSSO {Londra, Batsford, 1947) t'!al• mica, ai bicchieri di yclrolau~. alle !,gar. ta i trionfi dello atile perpendicolare e J;ianti p~lene de'Je navi, petlorute sirene della musica inE;leu nel Mcdioe\'o. e truculenti E;9errieri, ai viatoei earroz• .-\ncb'e1li ammette con i critici atcanie- toni degli zingari alb imeane delle ri, che il perpendicolare, t'!Ome llgni loc::inde, a11ebanderuole di lcrro sui ICI• creazione ing'.ese in 01ni periodo, fu ti, al!e decorazioni a fiori del"e chiotte, prima di tutto e sopratulto un'arte della alle coperte e ai tappeti trapunli, mes!>i linea non della maua; ma afterma che insieme con ~ne di vari colori al mo• solo !O Inghilterra il Jt:Olico.raggium:e do deU:abito d'Arlecchino. agli abiti co– la tua formula piena, che solo co'à ,i ,d.e'.bti di b,)ttoni lue:ntl (i pearlie ef(euuò una r-deua sintesi di e'.emcnli ::uit.•}, ai fioimenti d'ottono dei caYalli ~lnlllurali ed csie:ici, e ne vede la r.o· che mo!lrao 0 mezzelune o ~telle che rt· gio11e nel (alto che solo io Inghilterra :,algooo ad anlicbiuin1e su1rrttizioni ro– ,•i fu nel Medioeyo una vita n:tzionale mono e saracene, oi ca,·alti do:i earosel!i: vera e propria. o: Che l'Inghilterra deb• che vasto e affa.c:nante camp.:, p:r Jo &tu– ba ea~ere additata come un modello r.el dior.o, che &eopre influ&&ic.lnseici ed C!O· ::r:::n~e:: ::,:òrC:~t,~e t'!~nt:i:~! ::~r:i:i;:e \~:r::c!~::~!:.:~/1:::;;;~ i nostri trioo6 ne!l'architet•.ura e ne!la ni ! La co:scienz.adelle tradizicni e delle 1ecnica furon re.i p:,~ibili dalla combi. peculiarità nazionali, acuila dalla guerra, naziooe d'un go,,erno 51.obi'.ee della pro· ba rimeno in onore questi ty:odotti del• ~r:eriti eommerçiale. :D Pei nordici qua!i l'artigianato: anche Noci Carrington ne gli Scoz&e!i e i Non·egc&i, Londra u, ha offerto no campionario in una &Cric rebbe tlata !n qllei iecoli una me1ropoli di gaie il~uitrazioni a colo:-i di Clarke ~,uale a Roma; il campanile di Coven. Hullon {J'opular Art in Bri,ain, Londra lry. una del!e meraYiE;lie del mondo, non e New York. Tbc King Pcnguin B~ok~, ;, per nulla inferiore ali.o !chie11a dirit· 1945), corredate da un 1,uccow commcn. tezaa del campanile di Giotto D"allecom· lo, che conclude additando la taverna, il plc.,ità del duomo di Ulm, e inizia il può. come l'ultimo rifu&io e riposi101 io più brillante periodo dell'arle ing!ef>e dell·ar1e r,opolare, e accuMJndo lo affetta• che il Harvey non C4iÌla a dichiarare zioni dell'umani6mo ci,wicheggiante d'a• • D::>o ds meno perfino dell"Ateoe di Pe. \'Cr contribuilo a inquinare le pure fonti ric!e per tupreme bellezza»; In (acciaia gotiche dell'arte popolare: u03; couclu· tiella cattedrale di Bcverley, per quan· lfione in t'!Uiva d'uccordo con quella ac. to m~chi di alcune dell~ ao1tiglleizo cennala di John lliincy per le .orti nus;· ,fef'e consorelle di Covcotry e di Wells giori. Ellalta l'artigianato nazioMle anche poichè rivela qualche goffaggine noi con'. H. J. Ma:sinE;ham in a!cuni cap:toli di trafforti e la sua f'Upenicie è troppo do- Where Mun Belong$ (Loodu, Collinr., rorata, «!e (Offe all'estero avrebbe egu.a- 1946), ove descrive l'arte tradizion:Jle 'e tam.a a quella delle famo,e cattedrali d'un fabbricante di feuiole (lo cosidd!:t. li Chartres, di Reims. di Coloni.a». I.o te Windwr cJw,J,. dlll douo a bnccheue piltura •Il diniro di Willnn (rhf! il Har• vi,:r1ir11li\ l.tJtJdr.hild cli 'V11phill.chr •e• guit:1. incurante di più moderni ..ugi;e· rìm~nti, a fo:-e teEgiolc come duecento anni fa cou la sics a fu~ionc di co111.i– di1i'1e di graz.:a; e l"ar:e cruna famiglia <li carrndJri. i Perkins. i cui ..oli<li ed e·cg:Jnti veic;1Ji. co~trulli cogli strumen– ti ,l'un tempo l1anno lu iter.sa pcrfczio• Il(' del!c 6:;ure di c:irrQrte che uuh ,,ol. ta si lrova,•ano ahernale ai (igurini di \'C.;titi o :ai ~li~eEini di mobili di 1ns~o nei gionnli di mode. T:mti &0110 i li!Jri recenti rn questi rr.odo11i d'un nvb.lc ar1igian:lln, che a ,•,:i'.crli nominare lul\i finiremmo p::r sci,,olare dal Jisc ... rso :illo mcm bibliograr.a ma gli amatori di ce· ramiche inglc;;i, sopralulto dello St:if– f.>rdfth:re, ne tro"eranno un succinto re• p:rtorio ne·le b'.:"llefotogra6ie ~el vwlu· me:10 di Regina!d G. H:ig,ar, Er1glid1 Pouer,·. 1660 In 1860 (Londra, Tiron• ti. 1947). Che la ci\'i!tà iruhHriolc :1bbi:1morti• fic:ato a:~ai. l':'.l n..n pr.,J)rio ucci O la p1'oduzion~ ,r:1rte pop..,lore, c:ede F:an. cis D. K!inac·uler in Art mul the /rldw Mrial Re1Pl11,(on (Lomlra, Noci Carring· tvn. 19•17). Eppure .le prime avvisaglie del progrC!l!O indmt:ia!e anz'ch•è ta 1111• re le.- oli alla b111asia. scmhrarouo im· pennar!e. Nel primo romuntici~mo. nella fase del 1>it1oroco, i nuovi impianti uti• l:tari in.s~1endJsi in un p1csaggio, par. \'pro confer:rgli non so che r,iccantc, per comrasto. Le fiammeggianti fJruaci e le fragore e fucine ouirnvano. i cui· lori s:ttccenleschi del sublime, le mi• nierc o,·e :il nunore tlei cal'relli si alter. mn·a il canto tlel so!itario cuculo nel cirè06tanle pae'agp:io avfvano allora un fascino quale possiamo trovare noi oca in certe comp,JE!izioni surre1li 1e, 1.:na barca velegE;iante su un cana!e cbe ~ui· J1110su un ponte, aur::l\'C~~:lVa un corso d'acqu11 ove ahre barche pa·sa\'ano, pa· reva cre::ire unn situozi.Jre favoloso carne di togno o dj fa:a morgana. Addirittura si nrebhe detto che i J)l'imi pas, i dello civihù indu6lriale, ar.z:cM RUU 1 cire la frcfca notu: a le aggiun1,esH'ro incanto. Era l'epJc.o iu cui Erasmu, Darwin, !lOn. no del più celebre Charlcs, combinantfo al'.egorio c!asdca e minute deEcrizioni tecniche n·l metro legg:odramen1e· :irfr 6ciule del Poi:e, ai prJponeva di arruo• la:e la fanlosia ,otto la b:ind;er.o della ..cienza; l'epoca in cui in Francia il grande e fino a tempi rec:-nti misro– nosciuto architetto C!aude·Nicolo.;. Le· doux edi6cav.i una città ideale, p!ato. n:c.o, suite 11a:inedi Cbaux, i cui ruderi ,iolitari ci comunicano oui quasi la stef, 11aincantata rev:Tr.nza cl:e pr ..Yinmo di· nanzi ad antichi templi tatiscenti: l'e– poca in cui una schiera di e)~g.onti pii• lori e i,nchori un Wi'.Jiani Orme, u11 Jobn Sell Cotman, rissavano in nitide stamr,c (sp!edidamen1c riprodutte in ne– ro e a colori noi Yo!ume del Kl.ngen· der) que&lo nuovo mondo sorprendente e po::tico creato dal connubio de.la 1cien• z.1 e della natura. Per tutla la prima por· :e de:J'Ou~cento anche i di~egni tecni– ci di macch:ne ebbero il fa~cino de.le tavole degli antichi 1rattati di anatomia e di botanica, a di.ft' er::nza dei blue prints di oggi O\'e una rele di segni bianchi tu t ..ndo turchino guidai i costruuorì mecc:rnici: ti veda que!la locomoliv.o in. ci.a a colori da John Emslie un 6eco· lo ta che stimola il noslro &~n·o c~te· tico più di molte comporit:ioni di pitto. ri a&trauisti odierni. Poi· venne Malthus colle 1:iUe leggi che pa:-Yero Ccrree, in& sornbili, e quando l'economia poli1i..:a - dice il Klingender - abbandonò il punto di visla um.onistico per una to· .6,tica d:te!!a della• prop,-ietà, ai ruppe il ne11!0 tra ccienza ed arie; la marcia del J)f'Ogres&obané un ritmo :Uinaccio• eo, i) aimbolo del Franke·1ein di Mary SbeJ:ey, l'atmo:fera d'incubo scoperta d.ol Oickcna nei di51reui industrioli e nei sobborghi delle grandi ciltà, ostes• 11ion!lrono le menti, e istillarono ,;olo s.entimenti d'orrore e di timore. Quel t.ordo e degcn:rc dhcepolo di l\ticl1elan. ge!o che fu Jobn Martin s'ispirò a,;li ambienti creati da!l'indu&tda ptt illu· strarc le visioni infernali di Mihon: le miniere di carbone invasC d!llle e•ala• ziJni letali il tunnel sono il Tamigi, l'illuminazione a Eia& d'un .on6!ealro, ,ug· gerirono l'abisso internale, la via eh:: mena .oi t:::tri regni aoucrran:i, il pa· lazzo del Pandcmunium. Ma l'indu.stria pote\'a i1,pirare non eolo que 10 visioni di spavento; alcuni arli~ti videro quel che c'era di positivo e d'eroico neg:i operai e nel'e officine: Furd MaJox Brofl'n in Work e nei;li a!Jre!chi del Municipio di Manche \er canlav.o l'epu• ~1:nzi,rne ,li clas.~e e In ~11:mi:iper lo com~ 11 u~lla della Ho.'e, delle c: rcost.in. - r1ii·osso. Ch ·as~ol lr, ,ma lanterna sospc,ça in batso, 'I\Ort: quell'l11ghihc:-r:i 1i11icache s·era zc e5:criJri della \'ila quoti1li:ma, 111:• Ncl!a 11otte quel nome mi dc. accanto al V 'c'no h ·nario, osc llava \'Cnula diff':rcuziaudo d:.il Co1:1·11c11·0 11::1'.'i:ia d11n1111c di farci perdere di Yista stò. _ s·amo 11, lla··a __, d ssc ,ic[ b11o. Afa soprattutto si indovi. for~e dal gitlrno in cui. pcr1lu1a l'A1111i· !"ca cnzitile; di 11(.11 farci ,·edere più il mia madre. j\i[ ·a sorella com ·, 1 c ò a 11ava., 11eL 'a ia nera, la presenza d.i ~::~~~:c::~t\~~:,edt~\:n~i:o~ :;~~.:~:;,: ~!: ~~~~o i;:n~~r:~c;\:s~:t~ :~l~g\~ 1 gi: 1 1 ~. 0 n_~ gridare c:lic ,,oleva ~1t'll~re, Io .ta- favolose mo,1tagnc. p:icse lii b"v:iuri di birra: ufo ca1d:i (,n, 10 ·ee tlie u:ood /or tlie ,,ee~). pevo che ella sp~rava vedere gran. G11ardai10 ogni cosa come nei gio,•i:i!itù del bc,•ito1e di vino». fcri,·e L'Orwell. im·ccc, in unn quarant1no Ji cl; cose. Q11<,[ a paro'a ,, co11fin!! .. sogn:, nei sorprendent) r·svegli. il Flor\'e)' 1, così bene ('5em 1 ~1·fìcata in i>::igi ..e J'acul.3 8 in1Cs.i c'i:lumina !ul"e av.·:,a sempre ecc'tato la sua fan. fon lo sgomento di 110nritrovarla ChauetT, 6g!io d'un \·inalo. abbandonò r,eruliaritÌl dell"ln,ithiftrrra c'.>me pochi tas·a. Mi aveva sottoppst.o a cunl. p',ì, dopo 1m minuto. M'a surella la grancle mu n de:;li Inglesi l>. Il I b:-o .1l1ri (forse il Renicr in 1"11e Eriglislt: ,wc domande, n.cgl: amii dtl1'cs·/'o cx•rcava di iufifars· al m·o post.1; dell'Orwell ci pres~111a un'lnghilte:-ra 11re_1l1ey /,11'.1lfm?) h:Jn follo. E ei re• j sapendo che io r.'cordavo ancora ,1 ç,nt·'Vo su•· fiancl1i t1 lavorio osti11a. ~~:.:,:/tmo1cr~i.c~~t~~;~~ etc ~~:~,~,\~rn~ le:11.s.'.>rp es1,ncl _tr?_,·n.recon'.e ;utt~ ~a v_·agg:o, e la patr'a. A vo:te el'n I.o ,lei mo.I pu,gn1 sodi. le conrn pi:-e:endo un r{'censore d'Oltr~ {,~;h;t;r:/~:·:iJ~:~ 11 t~ 0 ~: ~~/ :::;i 1 ~ inm"'!g_:nm,a que,ç/,o co11fine come FI' in quel momento che udii lr i\hn:ca: l'Inghilterra d"mocralica dei una que tionc di lingua: le classi infe- 11n ,mmenso prec·pc o scm,a!cato prime parole della m:a t~rra. Due p1.•i~!t <leidi,•ertimenli e degli sp0rl! po• ri.1ri are b,rm:le,l 011 the tongffe, ccmc da altissimi pont:. Altre volt .. cu. 0111·11;, 'Ven·-vano .nnanz', commi. r.~hri. dei ca11111i, t!ei sobb;,rghi indu· di11rcW)'ndham Lnwis « son b .. illate sul· 1 mc1 Hll succedersi in ·ntcrrotto d narulo accanto a! treno, trasc nm1. stri:ili, de.le officine, clere minic:e, dei I.i lingua» parlano l'ingle~e con un "!011tag11e, fotte egual.mente a·te e io sui sassi aguzsi le scarpe. J lo. loJ:g=.,ni dei teJl:-i un"lnE;hiherra che accenlJ. Non è tanto l'abito a fare il scoscese, muraglG- di pietra e d ·o volti confusi a'l'ombra erano pr.lbabilmenle tle:mlc i moderni lurii;ti, gentiluomo (tcb!Jcne anche il ta~lio ,lei. n,vc forata da ga'ler·e sconfiuat ..;. sconMciwt,·. Dapprima mi par.Jr •<-,.<.-.•{--><--•<-..<f-.-<-..<-..,E-~ (-. (-.•'(->-~<-..<-.·<-·•<-.~-<-•-+-> Ora, attraverso il vetro a,pannato ·11crcdb.'le cli-e quegli rtom;'uì mai t ! Quando saremoabbastanza r:i'· ::,~:vaad:·e~,u:;::r;~ i; .. :~ 101 :"·:,:aa:,: ~~ç,~\:,; ~a::i~:os:,:;~': es::te :,t:::· r l{rassa m,·a sorc'la apr.'va grm1d 1110 parlare, Ma cosi era, invece. cercl1·:luc'di ,iel'a bruma dei 'llùro, '-:c'ò m · rendeva a un tratto que. 1J stanchi 1ì· qu·n,l vi affacciava il -:,ko sba:ten. ·rlì estraneii stupendamente not ,. do le palpebre a11cora iu.somwl 't.c. ·, ·c;,,r,:, come se l'int ·m ·ta della m ·a Ì Q11m1ilus<1rc111v rtb/1a$/l111za-sta,1chi, t.utio st1rà fac'le. }" A11ch'io, due pa'mi p·,; ; 1 a't,,. fnm:gra l: riconoscesse parenti e Noi ci t11rh ·amo ancort1.perchè 11011 s,'amo abbastanza sta11cl1,. + com ·11c,.aia r pub re 1 7 cr·st11llo de! çj allargasse cosl in modo strnor. QiMUo che a. m1::zza stradtt sembra un pauroso faritasma finestrtw. Ma l vc:t,0 s'antorb da 'inarfo r inatteso. Atj S-imnirii poi 11cta stanchezza e la sta11chrr;za 110110 pace. f va s11h'to, maJ·gnamente, ~ ; l 11 m .-l!c:1111.· ebh'cro cusci11i d.i raso violetto, •sembra-vmio fune ncbb:o"e, gli Ila• 111 ·,1; s11,/marcic.p:,de opposto a~s·. At Alt.ri so/1anto la p.'ct.m, a!tri /'inq,1-'eta ot1d,1.del mare, t mevano sagome sl:rane, roi'cch a. Ma nesrn110 si Jamc,1tò di clove posm.-o 11capo, • Pcrch1't il c,m1111,!no era term.-nalo e.ti 1..rru;ot.clti m-0/to sta.nel,·. '1' te,. nei contorni, da qucl:a nebb o t f che le slal,brava. 1' E ffcuni s'addorment.arouo a!. rullo di uu11b11ri trio11fa!ì, t - Ch'asso, Cli.asso! - il nome, t tlftr 11<!1 p ·arito tle'la <l 'sfa:t.ao in u11as11e11t,e. pnghicra, t .e-r;dato cosi, nella notte, era be'Jn. A 1 . E sw ti,tti llffttalmente ~.nne una gran.de pace, ++· Bello e festoso. Mi facrva penar A11cJzcsu chi perduto nel deserto .\ a 1111 ch.-asso d• fa11c ult,; affol.'at n· sabb'a o II ve ebbe a. vegfa lo solo il -:.1e11to: intorno a 11,1 rega'o a•1<"ora n'lscn. } li l1mgn singh:ntJco del -:.,ent.o, i/ l1Cln_sro equiem, del 'Vento. t sto; a,tm ch,.a.tso di maschere fel-'. Quando il t~eno riprese la ma 1 Margherita Guldeccl 1" ci tra i cor·andoli va, op nt• di w ·ursa io e ma sorella c: rjiutam. } Dalleelegieperbianche +t ~t;:.;;:;.~ •. :: .. :c ;;:·.:: t:; ~: ~~:.:!~{i;:;, 1 :;~ 't - Non vedo n:ente •., - p:agnu. ua torb·da oscur'tà. E:ra la patria i t ec · t 1' colava m·a sorella. Antonia - nm. ~he volevamo scoprire.' Afa nel ne:. t nec ·ecum n s.•ne e Ìi 7 ,cdo " ancora " nt'ente. o dello spaz:o uottu.rno n,,n St ]eri fn, l-'e-tre ,l tempo del pat.-re, M:O, padre, che dorm·va ne'l cnrKewno che confuse forme l"• dei pat,.re e del p·angere .. Svan·v•i scompart'mento accanlo, ap··l la com~e11t·, quasi paurose. lnfin3, ,t,, ; 11 una. pigra trasparenza d.i la.gr '-me. t. po·ta che dava rnl corrido:'o con,,,. 'opo ltmga attesa, ù cielo com.'n. t ~ Ogg· sei con l-e stel'e, che af!CJtarono A moto b:11sco ed a-vvertl la niam •. ,:;r'() a ,(C/i,.arjre. I)· b t ' t d' · 'f ma che tra puco sarelibero salti ; A noi questo pareva un m:racolo • 1 "" m O mu o, ma.a O I sonno. t du,[anieri per v;s tare ;i ,bagagl o. ,.,..,ande. Solo ,1, resp:ro d: no··tra t ·· O tit l'amasti perchè lo sqw·eta1.,i.' 1· Forse, pè,irai, nelle va'igi.e, c'era 11tadredormente, alle spa·le, pott". 1' Tu, ridev· agli strilli dei bamb'ni, qu.a·co!'a da nasc.o,1dcre. Sentii ar. a farcelo credere vero. } della t,,a voc, rosa /~incantavi ;;:ra::• ; ,; 7.:1 ;:!~• s~:p::: ~ t,,C;;'p,:f lr;'.n c:~;c;::;;i 1:~::. i Fosti la casa, e ,1 so!e a"la fi 11 estra, "' che mi p;ace1.:a. 1 st'co d.l montagne. Montagne rre. I t'acqiia che bevvi, 1 7 pane che spart·v;, i M; p· ac.va anche che i dogan·e. 1wiet~ combatt've. Che -ven;·vand la Jill'a o-ra del sonno. A cla..tcun giorno ,◄ incut!'ssero un certo timor~ a nnan1;i in schiera compatta, arma. ti1i 1 z senso, e ,l volto. Tu. l'occh:'o, la voce. m.iei genitor\ Des:deravo cont'. te e incspugnab V, e sembravan,, nu,rn1c11t,e,ma sempre in'Vano, che .(barrarci il camm ·no, non V(J/erci At O cli-e innocente d:gn,.tà, che rito Ì accadesse q11alco.(adi anorp1a!e. assolutamc.nte accogliere d~po ù. s'esa1al'vano in te. Le opere, le orr. Cominc·ai ad accareHare l'im. 'ungo esilio.• \la t,o,', crvv•c:nando. nel tuo ritmo salendo una tern:na mag,.ne del babbo e d,l:a mamma si, si ammorbid1Jano di' qu-a!che e.. ii sant·ta riconobbero. Le cose tr 1 ·. che, accompag11at· da qt1attro tLo. s:taz.-one, s· d.'videvano l'una daJ. t -itissero <l'wua candJ.tla amicizia. t mini d'e·la dogana, procedevano e l'altra, k b11one e le cattive. Con Per Kl."amici alla sog):a ero· tm ricle11tl· spnlle curve lungo il ma,.c·ap'cd. ·rrandi vorag·n; d'aria da cui tra. ;:•P,~::ttt.:a::·1~; .. ;';./;/ 0 :,:q ~~O- ~!;,:;,'tt::~: a;.{:"·; ·,1.M,:,,,:~ ~~=" .:;.:~!: ",;f ,"': 0 ~~id~ ::~ aperta, Sf!tiSc·a nel cnrr:do:o. D· ',rofili duri di piet·ra. Le buone s; 1' Ma pili segrda, r'ati•,ita a· fo,itc 1 qu,ila parte le luci ddla staz .. on ·pacca1,ano come braccio d·.sch'use t_ del slencio per me, poi, la tua voce. l do'Ve~1a,10 e.tsere. p'it. v·v'de e folt '! ci ven:-vano incontro, ci 0 pr·vano t Ch'usa a sera ne[ nimbo della tampa 1' I vetri hrl lavano allegri, sepp11r n passaggio. Il t-reno affondava i t'assom/g!iavo alla tra11q1t•1lamensa t co.tl opachi clic. le figure de' p11.(. :ella loro carne, le trapa.t~ava d11 a c11,:cìascrino t6rnati nell'ora t .tant; li omhrel!J(avano d' nrivol 'arte a parte, in g-ran.fretta, come della fanr'glia: quando / confidenti · 'nform;. Si sc11 ·,~evano altre p,Jr :emesse un foro improvv:.to p. nti. occh · ,parTano intorno, e sul'e fronti ! te nel ltml[o corr:'do ·o e io ,'l,tfi!avo mento. Dentro .i cuore della mon. rr l'qla deUa crìst'ana *anima posa. tt Sl[llard,' curiosi per ~li sp·ragti. cngna ,i bu;o era folto e segreto. t Un s·gnore gra.tso .'n p:g ama g'al- Un bt6'o -d'interiora trafitte. Mi lo e v:ola rifaceva il prop,:o letto, sembrava che di f11ori,. forse nel 1 T,i m,i sgorghi, dolore innamorato, I affrettatamente. Una s·gnqra da cavo dei torrenti forse nel. fitto f come se al cieco fonà<i ti r-'p:anga capea: banchi spa'ancava. le val..'. de' bMchi che eia come un veJZ., d' m.e addormito. e ali 1m sognarm.1, un 11 -0 112•e ,['e, P:'ù oltre mi arresti} sUlla so. di bestia fo-rte., il sangue della ba'en:, tmi grido ;n qrwl sòffoco d'ombra; glia una gt'ovane donna in ve~ta.. montagna fer,.ta dovesse sf> 'cc·are. r e abbagl ato mi dèsti: • AlJora m(altra gfìa ro.ta che s.; affacciava.bene in. I Gal:er·e così lwnghc che fin'vq, a r è la m:a vita! Ancor quassù m'aspetta c·p,:ata ma d:sc'nta. I s-edermi, stanca, sull'orlo del let. I la Donna mia, Non sarò mai piri .rnfo. _ E' sai. 'La la dogana? - mi t11.ccio. E nrib.'. ntre off11-scavano E di lagr!me ci'eco alla sepolto t chiese a n~es;zavoce. compl:tamente i vetri, Dopo, l'al- fel'c'tà e,/ t · s 'd ! lo nOn sapevo. Però m:· sporsi ha li ·ragg'rmge1•a ·ncerta, li .tcli:a. 't · 1 : · n can ° ' 0 r orr, o. 1•erso d• lei con un cenno che v•,. ,.:va. A1tre montagne, comr,?ela. NaJ)Oli, 1 945 • 194i- leva essere d'"ntesa. E la mi g11ar. mente d'verse, c: venivano incontro AtJ Sergio Ortolani dò ,u,1 momento, incerta, parZJ/-:,o. da ogni parte dell'fJriztsonte. Ma lermj d 're q11a'cosa, trotLnernii. qt('t)l{e,p 'i, fontane stav11no ·mmobi. -<-..•<-.+----<----<-..+-.·+->-4-< ..... ·< --<t-·<----+->-~( ( 4 ( <--,-<--,+--.•~ /o fissavo le sue spale appena -ve. li e indifferenti a; lim:ti estremi ~a del lavoro, e l'operaio Jam~ Sharp- 11uelli che ancora f01:rnano la vita aristo.1 r.obito e il modo di ,•estire abbiano la les, scopertosi artist.n d.ova ne'.la Forge ieratica no:!e bianche ,·il'.e polla.diane, )..,ro imporfonz.a, ma code,ti coriuaasegni (1849 · 59) e nella Smil/ay visi ..ni reJ• g'.i abiti di Sa\'!'.e R.,w, e la caccia al'a vanno ecomparendJ), quanto l'accento. li•tiche e insieme d'una monumentali:à vo:p,3, quelli che tro\'eranno piuttosto L'acc:nto ·O 6er\'ilo 6nJ od oggi in In– .eroica •(che può far p-::n!Ore nl Mi!let) il follo l.,rv in un libro come Engtish gbiherra a decidere della ri pettnbi:ita ,lell'ufficina moderna e nei curiosi iim· /forno Li/e 1500· 10 1800 di Cldt.tina d'un uomo come l'aspetto del e mani boli coi quali decorava lo 6tendardo dei Hole (Londra, Ba!eford, 19,17). PJssia• 1ecvi ,·a in Rusi,in, all'epoca della rivo· 111ecc.1nici dava corpo, senz:i aaperl.1, :Jl. mo Oup=rci di apprende.e do que.:to luzione comunista, a decid.rc 1,0uno Jp. l'::>ltegorio modi.;rna nu,r-icala dal W.n· '.ibro che In rigida distinzione di classi I par1ene.se al p..pJlo o al!e cla~si ag·a,e. ckelmann. ln"cro, ~e ,•ogliamo crede:.-e s 1 a1:prc.foudì in ln&hilt:.-rra non noi M::.· Tanta semplificazione di crite. i per òe• al Klingender i;li emblemi e gli .eten· diocvo feudale, m:i m,!la &<:condamclii terminare so un uomo ubbi3 Jiril.o al dardi delle trndc u11iu11, bOno la \'e!'a del Seucceuto, un accolo, del resto, che I risp:.-tto e a:ta vit:i, è deE;na d'una ta· arie popolare dell'Ini;hi:1e:r3 d:ll'Ottu. avremmo I.orlo di comide;·.ore con1ras- vola !al,rica di Swift. L'Orwe:J :n~isle r.cnto. :1: Nes&uno dei romanzieri ing·c•i JCgnl!O calà d:i costumi leziosi e gentili f.t.llla. ncccs1,i1à d'eliminare la barri:.-ra del secolo l:iCOrto che d~criMe~o confliui - l'idea d:I Seueccnto che Ei fa la gcn· dcl'.a lingua: « Non è desiderabile die 11ocia!i:e, O!s=r\'a uncora il Klin6ender, te poco inf.)rmata, rhe all'udir nominare rutti gli accenti loca!i .scompaiano, ma « capì la •cara1teri1,tica fnliente dei nuo· qu)I secolo :i !iCnle 5uhito ronzar ncìlc I ci dJ,Tcbbe essere un mod-1 di pat·'..oro ,·i lavoratori: la loro acccltazione dclb o:-ecchie un minucllo. 1< l\ta·gra,lo raf· che fo6se definili\•amcnte nazionnle e m::ic:ch=nae il loro proposito di co!:rui· 6namcnti superficiali, era un'epoca roz. non una mera copia dr.i m::iuied,mi delle re una ,•ila nuova e mialiore cooperan. Z3 e brulale, con un'ind:fferenzn qua-.;i claui el:\'ate (con1'è l'.occe1110deRli ::in. dn nell'u90 di e·ia ». cvmple1a pci p;1tiruenti degli uomini e nunziotori della B.B.C.): que3t'accento Pauato il periodo di contr:tsto tra l'uo• degli ·animali 1>. Del re.In a lcE;gtre n:izionole - fone una mo,li6cazione del mo e la m3ccbino. e di labo:-ioso adot· de!le condizioni di vil:t uell'Inghiltc::• diektto londinese, il cOc/mey. o di uno l3menlo, ,•edremo l'a\•vento di questa so• a dol 1500 al 1800, tro"ercmo che mol· dei dialetti del nord - dovrebbe Cfbere r.ietà rnigliore d:e prec.onizuno il Klin• t-c com n.m andav:auo tro.,po d:ve:so· im:ogn.:llo ai bambini ili tulio le cla,5i gcodcr e l'Orwell? Ecco il nuo,•o p0· meme dagli altri pacfi; che 1.er l(Ulln· fiOcinli -o. E ,1hrove: etI.a lingua dovrcb• p<>loing!eAe eh:? ci r,resenta l'Orwe!I nel lo 6110 dal 1594 eir John Barington in· be esocre la creuioue combinata di l!IUO bri!lnnte !agg;io: un popolo in cui il vent.1155e il W, C., gl'Jng!e i non !'.ldot. poeti e di ln,•orolo:-i manuali, o ne'.l'Jn· live'bmento prosre11!i\'o delle cla!!i sot. tarono allora, nè fino a tempi più re- ghil.tirra di OE;gi ò diffici:e II q1:es1e due LO l'insegua del lavoro non dia Ìuogo conti si ~esn:ilarono per pulizia ed igie· classi d'incontrarsi .o. No11 l'avremmo a un grigiore ~landardiztnlo di ah•eire no chi, 11.ru: l,com'è noto. imrr.irar..no creduto, J>Jichè 1'~6pirozi,me di mo~ti e di falan,terio, ma a on nuovo uma• l'uso del:a forchett.o dagl'ltoliani; che, J>Oeli inglesi d'oggi è, o affetta di ee~o– nismo in cui i4 gente dovrà generare t1uanto a comfort, anch'e si, come la DO• rr. dr.w-ia:unc111f" proletoria. lat~ dnlt.e curve· dolci. deJ c'elo, come guardassero vers? - Vorrei dart da tenere un p:c. alt,; m1mdi. culo oggetto .. , - m,i d:sse ;mpac. Adesso anche m'a madre si era c-'ata. E ;11tanto frugava. nella sua· afoa.'a. Davanti allo s'(>:cch ·o s: pet• borsa. t'11011a fe,itamen'e, come ogni g·o,.. Ma ir, q11e1moi>l.!nto ud:; la vo. no. La v·ta r:pre,ideva. Tutto qur.. Ce di ,n a maire che andava ccr. ,(to, dtmque, ,ra vero. candomi pef ·cor; 'do:o. Poi 11 sole nuovo corse sui bo- - Ritorno tra un poco _ prn- .(ch•:, sui prati, rossegg:'l> sulle m.isi - adesso mi eh amano, c:me. La g·ovane restò un att'mo :o. Il seh,at·co paesagg:o, fo-rse p~r spesa, fissa11d.om ,ico,i 11,no sguardo quella luce p:,; dec'sa, fors,s pr.r deluso. delle l:'nee che si fa-:,vano p 'ù man. - Non muoverti di qui, g'ran •. mete, si addomMt'cava. E g'à ne dolona - nti ammonl, nello scom.. afferravo i part ·co·ar ·: p ·ccol-e ca. partimento, mio padre - ora ver. se ci,-condatc da llatsi f11a ..; di v·te. ranno a controllare j pas.(aport ... q11esta panta ma: p 'ù veduta, da .~1:a sorel!n aveva ancora ,1 ,u 1 • ann~, cJ.: cui r'con~scevo con g:o·a so sch'acciato cuntro 11 vetro. l.'int·ecc:o capr·cc·oso del fogFamt. rii più. ·l:ot\·()r11rll ron JlliÙi111pei;nn ,,iv,-• !lr11 nohihii, ,acri6c11v11no comodità • Mario PRAZ _ Camh ·amo ar ·a 1111 momento, -E paesi v 'Cino a' torr nti, nAI fa troppo caldo - co,is:gl,ò la fondo valle, o sol'c'.iati a mti'!a co. mamma. IL babbo s· avvC 1 nò per sta: o a•ramp·cat• siti'le cime, a aprire il finettrino, Anto,i a fece un mano a mano che i mont: d.pada. ,u.czzo passo ind·ctro, prdnta a fa,1~ vann. E, p:,; tard·, rm lago imm n. ciarsi 11cl '.imio aperto. Ma io (11' so, ce'cste, variegato da penne['Cltr p°ù festa 'd.' lei. D''mpro-ir.J'so s~n. p:,i ch:nrc. t"i sul v ·so arso 11 contatto di 1111 E infine, la p:a,iura, 11na· f.> 'tf1'11b_. freddo puro. Og,11· cosa mi appar. rn ve"d;~s·wa, serena. Verament,· ve ,i"t:da. I lumf spl...nde'l!ano, ,:l dimenticata. l•f>tnini1111M1Dno le lo,-o sagome no. 1 Plà l)'iA,1JSSAHDiÌiÀ:,,·.i -·

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