Fiera Letteraria - Anno II - n. 23 - 5 giugno 1947

1IER• .\ LETTEJURI.\ 7 -------------------------------------------- Ira l'altro, d giudizio dc: Venturi, al quale e.i eembra doveroso lak.lare lo parol11: , Dalle tue forme e dai suoi colori ella sa far aca. turirc l'impressione che ha ricevuto d11.lla realtà es1crna: ora di i,con30 ala pietà, ora di ricehena scrauos.-., ora di delicatc:r.ro in– nocente; ora del mae!IIIOJo d'una città, ora dell'•n~nto di un'ampia veduta. Di quando in quando tuttavia l"immaJ1na:r.ionc sogget- 11va. come •un diavoletto bi:r.z.arro, prende i\ 80p1,avvento cd è lo spunto pc, ardimenti fc· lici•· Il S.I.M.A.S. IL CASTE L L O d<ce ••oo ,<o<h> • PD"'· mo uo v«o C•. stello, ben !IO!ido e fermo 3u'.la terra, come una ~ortezui.. E si ritrovano spes,o, più spcs· so eh quanto pouietc pensare, lassù dovo quel ripido e accidentato labirinto s'apre nel Quaglia Palazzo di Giustizia Con particolare simpllllft, le non altro per a la nìtidc:r.z11cyer la.~arbata ccc:>nomia del:a Con due confe,cnzc di Cado Zam ncl– tavnloz:ta abbiamo v1art~to la ptccola per,o• l'Aula Magna degli A\•voe,ari a\ Palano ~L n~lc che Culo F._ Quaglia ha ~pcrto al • Cor Giustizia, si è intLiala 1'11_ttiyità del ?Odah· 11le•· Mn, vogliamo agg~u,~ere _che ol!re zio lnternuionalc Massim1sta Au1stenza q_uC>JI<: don che &a.rcbbc 1mpr?pr1? ~efin11~ Sociale (S.1.M.A.S.) che . 51 propo,le un tt:rnpl'.ce~enle _csln~sechc ~ .e p1ac1ulo d1 vaslo piogramm 3 di prevenLmnc e 1e<lenz10~ quaglia 1., pud~co cui:i7nt_ar&1•n vedu.te che ne sociale. Ora, a noi non int~reua qu,u, diremmo usuah,. famd!art alla tcmat,ca ro. mai dar fede al programmi\ massimo. che. s1· ~1:1na, e in p~cS1111 cos• affe1~uo,wmcn.~c ~n- mili .iniziative si pongono. Chè, d1 solito, hl• ~o rend~!lr ahr<:tt~nto famdinr1 e gia • lll- per volere abbracciiue il problc~ delle 1e1· !t'rnl • a• 1>1u!10fi!1nc1 segreti del gusto p 1 flo- re incolte e quc:llo d'aiutare artisti e b1so· LE cose, dunque, 80no andate a questo mo· dal couo del sol.;:_ e ogni e.nno. nl modo do. Era una bela ma1tinfl di prlnmvern delle rondini, stormi e stonni di bianchi CO· - proprio cosi -, era prccisamen1e. una lombi l'avrebbero annu11~la nel gran ciclo ~:l 1 ~a::1'i 1 in;/;::!i• di ~~: t:i!f 1~~~;~~ di p~f,m;~I r:::r1~;io:it:\;::;; s~ 0 ~::b:!o P!~: Ull vasto anione attendeva, dicinmo pure im. ch 'es.si il 'oro QUI\TIO d'ora di celebrità. Ven paziente. l'arrivo di alcuni perM>naggi, Chi nero i giornnlisti con laccuini e mniitc, ven– mni ernno cotesti per&0nnqgi ~ Oh. non •In- nero i fotografi coi lampi di magnesio. ven– ie n lambiccarvi i'. cervello: ve lo dirò su- nero i rndiocronisti coi microfoni • volanti •· bilo io, Colcsti pcrsonn4gi, !le'! vogliamo a·· I poeti 'Si Videro chiusi per u11 attimo nella quonlo frus1i e marainali in ui1 mondo di fac. luce nocccante di quei lampi, che fn i visi cende di tanto più grosse di loro, qunl'ì. bianchi com.e quelli dei morti, come busti <1ueUn in cui oggi viviamo, erano dei poeti, d• ge&IIO;si trovarono per un i,uante bloccati Accompagna.ti dn giovani cottcai e osse- r1cll'effimrrn imnlortalitA di que la scintilla, quic111i che trovaronl'.I n riceverli e fnr loro d1 quella specie di corlo circuito che fncc\•a d:1 guidn ai piedi del c-.ostello, 111lirono , 1 ·1« saltare luno le \alvole dcllr, g:lorin. Furono spicc::iolAla varie 1eorie di scale buie e misle- intervistati, fotografati di faccia e di profilo. rioso, passarono ponti levatoi, pcrcoracro a.n· ritratti n lapis e a penna, Furono ~rtino •n· gusti cammini di ronda, s'inerpicarono per vi1a1i n par aro al microfono per registrare in stretti cunicnli '!tu erti arodini che s'attorce, un bel disco la memorabile cerimonia. Poi vuno a chiocciolo, e, l'un dopo l'altro, •In• quella pirotccn•n si SJ>e!\iC, e fu come ,e cinro110 alfinc tum dove l'impervio e '.abi- davvero lQSCiano nell'aria 1111 1>o' di fumo: rintico itinerario aveva termine. in quel va ma erano sohRnto le prime ombre della ~ra, slo ~\•:mo lumi11oso ch'era li, come vi ho che s-'affrcUavano a caare quasi fo,.aero 1111 dello, nd aspellarli, nel punto pi\1 alto del po' in ritardo quel giorno. Panò forse in Cfl(l.tello, proprio sotto il grande ans:t:clo rii tutti un breve momento di malinronia, un, bronzo con ·a spadn sguainal11, senso di se.zietà. Confluirono, dunque, in quella 111,lavicina Era ['1mbnmire, e I poeti furon visti ac- ni ciclo, i poeti, arrivati nella notte dalle pi0:1 calcar.i, ai 1:.icdi del Cl'lstello, i111orno al lu .. lontnnt- province d'ltalin, o là convenuti dai gonclno bianco della radio. che pochi minuti punii più diversi e periferici del'a città: •i prima avevft registralo su un disco di nu.1eria ritrovarono iuui insieme in quella anl11.,qua!U dura e frogilc come il veiro le loro paro:e. che i pelali <lella tOM dei venti si fossero Qunlouno aveva ge11tilmenle dello loro je chiusi, si fossero delicatamente ripicR"ati al. nvesscro voluto ascoltarle. l'indietro per deporli nel centro. voglio dire Accnlcat• ininmo a quel furgoncino, i poe- ne:I mezzo de'.ila anki luminosa che sapete. ti risentirono dunque unu p,cr una, ancor ra\, Non ero.no s!nnchi i poeti che avevano de, le :oro parole, la loro voce. La loro vo· viagii:iato tutta In nollc, non erano slanchi i ce, <1ues10 porte di &è che pi\1 li somiahava, loro compagni che avevano fatto lo ore pie- così intrin11CCa, cosi inscindibile dalla pro, cole a ,~volino. non. già, come potrnte pen• pria pcrll(ma, ecco, eaai la ritrovavano, rc– sare, in dolci colloqui con le Muse, ma ar· 11eissa ln\·ece, s1,1ccala d,,lla propria pcn,ona, tabballandosi Dio sa 111quanti modi per le. a una certo distanza da eSSD.nell'aria. E.stcr· gare un tnnlino di compnnatico allo scuro pn- na come una C:0$11.. u11oggetto: fuori dal lo. ne quotidiano: cd anche se uvcvnno ali oc· to corpo come l'immagine rif.c"a da un chi ancora un po' g'onfi del poco sonno che ruscello o uno specchio, soltanto quella se111 erano riwciti a strappare ai sobbalzi del tre· essi l'apprendevano per la prirna volta, Wl no, o a quelli più grossi delle preoccupazioni po' come uin,nci, .e oltre tutto la !ICOpri– Q"iornalicre• .:rano tultavin IIOi'ridcnU, preci. vano così diversa da quella che s'era.n arm· siamo nnzi eho erano addirittura co111enti prc figurllli g-iungt:1Se agli altrui orecchi. Il Ncn si rivedevano, alcuni, da prima dei lun: • concorso dei desideri •• SI ritorceva nma. ghi anni della guerra, e vi riabbracciavano, bilmentc su di loro: faceva anche di quei e tutti ai facevnno fesla, Forse, qualcuno di poeti dei bambini. che H volevano In ioro vo- 1010 avrà pen881o, for'JC nell"al di lò. ci ritro. ce•, innffcnabilc come la luna, e li :,rcon· vcremo a questo modo: in quc,1o stesso ca- tentava, ;~~o a:::~ni;,i qcuef~~tia:~:li s.j;n~~aJ;;: tri;~; Pc~:st~ ~:;~:tr: 1 \a~Ol ~ :.-Ìiz~~;lt più grande di noi, da qualcosa dinanzi nll~ nove volte •u dicci. costan quattrini, Eran quale lo nostre ste.11scpersone 11 sentono CO, diventati for:ie ahrcft.u,ti Nab11bbi quei poc– mo annullate. E sarà, a'lor11, dal ,iconlnrci ti (e poeti ita"inni, per giunta)) O forse il superstiti dalla vitn. I Castello era un g,1leonc carico di verghe di bc~d ::;ti~:s'dt;ri~av:e~~~ 1: f~:1· ~lo~~c:~~ ::\:> i ~ti\~=~~no\'~::~:: 11 :n:i:. r!i:~i~i~ni~ min080, i poeti) Vi dirò che, a un certo pun• 11nz.i, una volta hln!O, erano stati proprio i to, un foglio di carta bianca cominciò a cir- quattrini a cercare l poeti. E ~ il C,stello rolaro fra tutti quei poeti 1cd111i qua e !à non era prccif.lmenfe lii\ galeone emico di nel salone sulle belle poltrone dorate, un fo. verghe d"oro, v',1uicuro che, ben in fondo glio di ce.rta biaoca cominciò a riempirsi alla stiva, chiuso a ,c.tk : chiavi, un bel gruz– del\e poro'.c che le loro snlografichc- traccia• uilo c'era. Al giorno slobi:ito. dunque, quel. \·ano, I poeti scrivevano una lettera: scrive- le selle chia.vi Mrebbcro saliate fuori, vano uria loro lettera ai bambini di tulio il Qui lcrm.ina qucsla cronaca d1 una aior• mondo. Ai bambini cinesi. negri, americani, f'IA!'t, che voi avere avuto l'am11bili1à di se· lituani, turchi, tedeschi, russi. indioni, po· gu,re. Ora però io vi dico: ridì,ccac: qu~lle lacchi ... in90rnma, vi dico, ni hambini di KQ!c, 'IIOno lornati alla loro ,•ila di tulli i Lutto iJ mondo. E che cosa dicevano in quel. giorni. 1 poeti, dissimulati, mime1izza1i fram. la :encra? Ecco, dicevano precis.amcnte così: mezzo agli a:rri uomini che hanno ben 11!- 11 E,primet·e un desiderio, un desiderio ve- tre cose J)C'I capo che poeti e poesie Sono ramcnte vostto. che avete lungamente va• !ornati ad ,1rrabbattarsi Dio sa in quariti mo– ghcggiato come un sogno, e confidatelo n di per IICllmpore almeno qualche orn del noi. Fate che il foglietto su cui lo scrivc:rc:te giorno su una loro piccola zattera che gal. 11cJla vostn. lingua g:iuna-a a Rom11 lcaQi e rcsisia alln brutalità della vita. Ma Qui i poeti i111lian.isi riuniranno ·pc, leg· anche se più d'uno fra essi ha '.e scarpe lo– gere lo vostrd parole con amorosa attenzione. gore e gli flbiti li-:,i, io v1 dico, da quel gior• Quanto più i\ vostro desiderio eorÌI ,tnto no cui hanno un Castello. essi sono i si. nuovo e spontaneo, tanto più sarò !aci:e che gno~ di ur1 Castello. che non è. no. questa venga esaudito e che la proHimn Befana vi voha, uno dei ,oliti c,a~lclli in aria di cui 1i porti il dono mcraviR:lioso •· Poi i poeti, a uno a uno, presero diliaen. 1emcn10 a firmare quella lettero, e quando anche l'ultimo ebbe finnato, il ftOle cm ormai alto. a perpendicolo nel c.ie' .o, e scmbrnva anche lui più radio,o, più contento del l'O• lito, voglio dire di quello volte in cui a'ha l'impressione che sia veramente contento. Ora Hl maaaiccia mole di Castel 5. Ana-e'o :::a u~~;;~c1:c c 11 :::1 ;:~;;"°.:J~:,t:;t;° p~~~ tori che sporgendosi da'.lc murale <1vcvano gelfato le loro rc1i leggere per raccogliere qunnfo di più gentile ci aia forse nel mondo: ,: d~dcrio innocenle di un bambino. Quella fortezza atticciutu e tctragonn, quella fab– brica di macigno, così pesante di storia, e le cui mura, che hanno lo s1>enorc di uoa cosa. oc:rnbrano ancora risuonare di g:cmiti e di catene, a'cra d"un tratto come punhcata. al* leggcrita, Era una irrande chifltla. ora, una zattera un'arca. ancorala in auurrc acque tranquille, ç sulla quale avrebbero fm poco cominciato a poMrsi, da ogni paese dd mon– do da ogni angolo più remoto dcl"a !erra, bi;nchi colombi recanti ciascuno nel becco un fogliettino bianco, come su un'immcnllll colombo.in . Era, da quel momento. un nuo• ,o punto, un vertice, se volete. da Bcin111e sul vivo atlante del mondo. · Un'il!IOla era naia dal cuore di un poeta, che aveva chi<1mato i suoi coMpagni a inau– gurarla. Un 'iso:a che non apparteneva sol. tanto tr. una gcogre.fia favolOM, 11. una geo• grofia di bambini, ma un'i!IOla vera. concrc• ra E con casa, for&c nasceva una nuova g~ogralia Quel ciclopico e inlallo fudcre, era il CAS1ello,era !"arca, era l'i$0la dei de· sidcri, Un"altro s1agione. csprc!Rla dal cuo. re dcl'.'uomo, :t'aggiungeva a quelle regomtc 'f()t Amerigo vasto salone luminoso che sapete, e che è un po' come 11 castello di prua, la cabina di comando sul piano più a:ro d1 una nove. Si ritrovano spesso. d1 giorno e di notte, tul- 11 insieme latsù, anche i,e in quel momcnlo po1res1e in efj,e1ti incon1rorli a Parma Q a Salerno. o Venezia_ 11 Potenza o fl Catania. curvi sulle colonne d1 1)iombo di una tipo– grafia. o inseguendo in corsa l\1himo trnm notturno._ De. quella bella mnuinn di prima– vera, vi d~vo, e!IISLhonno u.rt :oro Ca. •tello, dove, dagli angoli più remo/i dcl111 terra, frn le biancho al~ degli arigioli di mru– mo stormi e sformi di bianchi colombi ap· prodano come su un'immcn"-l co!ombaia, E k'I gente già ·o chiama il Cns!elto dei Sogni. il Castcllo dei Desideri. ricl,~igcndo il rn.p•do itinerario d1 questo gio- gnosi d'ogni categoria. si finisce p_cr dare vane traccia10 da Domenico Purificato ci si :.~:;e ~it:n~'; =~~ 10 K;1~~i~a~ma;::i. 11 ~~~re:es;. rende c.onto che la 11111 attuale: delicatezza di tore solo e ch·e per ciucsto s 1 hwon tanto e mano (la quale, a chi non consideri '.e pre· con fortuna. d 3 doverne vedere I~ soluvo·,e ~c7P 1 ~:i}~e q=~~~I ~;~ 1 ::, èèP:~ito~u~~~,c~i auspicata. E poi d'una_ cosa vogliamo rallc· equilibrio il cui unico appoggio resta or ::r~~:latedi n::nJo~: ~ 1 'dtf::J~e Jfi~~;;~ \R, \I.UO HFCC \lii\ mai il dato acnsiti,•o Un pu11to di equilibrio sala, uomini che come \o Zam (anno _l1a• se.nsrtivo, qui tradot'to 1n un breve veduti. K.oncrc sop,a ogni lac\jna di formulazione vmo lirico. ceco quanlo dichiarnno, e già concreta, per (iuci amare cd apprczza_,c, su: !cmbrn nbbaslimza. i qu11dre11i di Quaglia. pcrioic nd ogni nitro elemento. la spmln d1 fedt> che muove i loro sforzi. Ali' A(•tadc1uia tl' Ungheria Chi avesse .ntenzionc di ndegutuii ~Ila originale 111tività del S.I.M.A.S. può mo\• Si è inaugurala i] 24 maggio la Moslra ar· geni indirìu.ando a Vu, Chercn 16. Rom., t1:1;\1c11 dcTAccadcmia d'Unihcrin ir, via telefono 883362. ~!1t:in:11 1 ~avdt~:=s~~ 0 ·i:17tu:og~~n l~i 't~Ji~ ------------- ('a,oU i dopo la pn,cntesi della guerra, lllllÌI salutato con soddisfazione da quanll compre:ndooo la ncccssi1ì• dcli;, collaborazione Ira i \'ari paesi rn pie.no artistico e culturale. I prcccdenll pittorici d1 Umberto M, 11 i 11 Frutti di t0lc collaborazione devono consi- Ca,olll, come risuha dai più recenti fru11: del dcrarti _la r~ag_gior parte delle o_pcre ~po– suo lavoro (1946-1947) espoii,IÌ alla Ca'lcria s_te.n via C 1 uh11_,d_a10 che alcuni dcgh tir. S..n Bernardo non vanno ricercati ol!rc \a 11&11 mpptc:&enlah dimorano da molto lempo consueta cerch 0 ia dclki scuola romana Sopra- nella 11:istr°: città .. mcn!re .q~~si _tut:i ai ri– tullo cvide•I', restn in lui l'inrluenza d1 Mafai, fn111,o a fonu comuni ag!1 aruati 1ta!111n 1 • Qu~n– specie ne'la grnnde Nudn sdraial,1 del 1947; I lo al e singole penioo._ah~\yrt!scnl1 e alle; sm· ma bisogna subito riconOKcre che il gi(ivnne gol'? o~rc _esposte, c1 l11n1l11m10, cos1rctt,1 da~ :1rt1sla tende ormai a ohrep,1s1111rcil lume e de•iderLo di dar temp~stlVamcntc n?t 1 z1a. d; d clima c\·ocativo del mafai,mo per aHcr· ques!a .m~tm, a 80110 1ncnre. lm sh altri_ t mare in duplice modo una ~1111 pcraonali1ù a 11• nomi eh 8110 An!al (nato ~ Poz:'°ny nel. 19()7 cor;i 1n divenire: in primo luoJO allraverao e membro ckll,Aq:adem\h dl!"ghcrla 111 :a ricerca di uno sp1.1Ziofisico, U•lvoh,1 in- Roma ?al febbrai? de;! 1947) per •I su~ sa.Id~: quadrato dalle rigidezze di un cubismo 1111 1mmcd1a10 "Studu:i: di _uomo•. ':'Onchc J>cr~· po' frcttolo110, in ~ondo :uogo ricomponen- • Cr;-P~'?>.:o 11cl_g1~rdu10pubblico. e pc_r ti do in zone più unite la trama coloristica e • Bm1d111 111f.11n1gha• opere tulle•chc rive• pcssando gradatamcll!c dagli acco11amcn1i h.1110 no~cvolissime do~i di si~tcsi e l!ronlczza tonali olle pc:ua1urc cromatiche, Tappe di 1mprU111va: quello di Manlio Hclfr,c~ Cui· questo cammino «mo le due compositioni ~rii (nato. a ~avcnna ,nel 191 e OBpll;"~cl. del 1946 e la gentile vcdutl'I dCI Canale del· 1 Acc::ndcm1a d Unghcr111 a Rom.a) po~IIC?.ar 111Ciudecca dc]o stes90 anno. nelle quali le mente .111formalo a _una accezi.o!le 11a!1ana due direzioni. pur senza ancor'a convergere, d;-lla plllura, lo~lo evidente negli 1mpaBll dc! 11idichiarano con bella compiuteua, ln dc· piccolo pae1111gg10• Sul grcl? •: c., tra gh fìnuiva, nuoce imcora u C41sotti una specie scultori, 1 1 nome beo noto di Amerigo Tot, di &1'80rla prigionia no;i:li ac.hcm1 del roma- presente. co~ u ~a bella P11rlcnopeo • e con m»mo dcnlro i qunli le nuove c1ige1u:e si 5 rccc.nt1 disegni. nrnov~no a di11agio. 11knchè !e opere accen- Azgiuugc interea.se alla mo~lr\\ '.'esposizio* note, cuf deve :1ggiungcrsi una buona Natu· ne di 20 disegni .oriiin,1li di Mie.fiele ?,i~h~ ra ll'Orl, 1 del 1947. aprano [.-i porla a un per il • Fauifl • d1 Goclhe, Que~.i bc\liu1m1 non lonr11no superamento disegni, dovuti a uno dei pi(1 rinomati illu- , Slralori dcll'800, furono cacguiti a Parigi Ct.~sa l'Ì IIH. 0 Hill i HO :;:v:~,; 1 ! 7 \ a~~ 1 ~;7!~s~a ~:!1~:f. aRi::~~ nuli n Roma prc53o un antiquario. furono acquistati dal sig. Giulio Tamany e vengono oggi prcacntati per l11 1>rima vnha all'am• mirazione del pubblico in occuionc dc: 120. arrnivc:,sario dell!l nnsciln del celebre Prescnuun da Lionello Venturi e preccdu– la dt1 una monografia di Libero dc Libero. la s.i4nora Ccsal"ina Cua!ino espone ne'!c illustri xalc della Collc:ri11 di Palma 66 di• pinti e 4 disegni. A1>prendiamo dal catalogo della mostra che: Ccsarrm( Cualino raggiunse un11 sufi malu· rità pittorica a Lipari ne: 1931, e ci h. pia– cere rilevar.- come, in così lungo $pGZio di lUlnÌ, -~.,a signora cui senza dubbio non $11- rcbbcro mancale le più fu1i\i distrazioni alle quali normalmente si abbandona il 3cntil scs· llO, abbia invece, dedicato ai pennelli la sua diuturna 111tivi1à.Improntati a un onesto na– uralismo. che si ravviva per la costante: ade:· rcnza a'lc va1iazioni della luce. q11c:11ti qua· dri affrontano talvolta (ad esempio nei u Guanti• del 1942) le più ardite dissom1111:c di lavolozz., senta uscire di lono. Le cose migliori. tuttavia. rcsl11110i p.-.e• saggi, dircllnmcnle assunti dal vero senza ~forzature in1cllc1rualiMiche. Ciò conferma. autore, I a bella Partenopea nat rn 1\1 22 Maggio ,_ Dati gl! aumenti dei co,ti lil)Oil"llftci. l'editor~ Uornp!ani d<"(1de dl invlue m :uio.ic: rluo ,Il JlT~ lilmo ,roman.«, di Guido riovenc, Inviarlo 11;– rccensori, naturalme111e,che d;,. qu;ilche. tem1>o slv\no dh·enlando 1,1ll unici LetlOI'! i1allanl, - T n. le richieste i:iU!l~ificanl.t ·. credito di 750 mi. Uon\ di •!ollari che l'America do,·rcllbe farci, Bono que!lt di Sil.h'lltO CaJlt:lli, al.\uale d!rctlore dl Oumilil'S, che doncllbe 1:lnciarc un nu~·a gnnde lll'lltlllU )ll.ùe Il Cappelli god<-, (Ollle t now, tucL, la ftdccia tlell:i. slalnp;,. iialiana. :a.vcn* do fìn"oro. din:tto Crim,:1<, Spariu, 11 11iccok> Omuibu.1 e li l,.'TIWllc 01m1itiN.1 (picco'o e grundc i;crnprc r~11clh) ai form.,ti). I Z::,ome.n{co. YJ - Una ordin11.11ia. U11perialc proibll.cc Il Kimono al. la corte giaJ>l)Oncst, Il ,·catilo In quc!llionc 1 :enc dc:frnlto autl,1111110 ç rcòl.>:ionar1o, Come iuuned ilio co11tracoo PO ~i fo11da110 in llal!:a. e •In :\mcrln dub inlcllcttuall di :i.don.tari del K!mono, uno dei qub.li ,•ieue 1C01>arto dalla polizia e dispi:rso Capo del grup110 i risultato essere tal Gltm,i:io rto1Jpcro da Ancona. - Quauro b,1ndiJI~onn .!'tali 11.rre,1ati nel pre"5 di ,¼:flgtato. liMi ri8pondouo a! nomi dl Tor1etla. Antonio. Tvtrctla Carme!o, Sacco Pielro e A'~– .!<J.lldro )l11nwnl. - In Qlla del cout.ntlinoMario l'.:accnl.l.sono 1,\111, SCOJICl'li ingc:nti quamitlllh·, di umi, e mu• nizioni t:s~dosi il P!.a.ccnzadaro alb. b.tillln1..:1, la sua fam.'gliaha risposto .1.llc !nterr<>ga.doni del– la que,tur.i., esprimendo la.più !rf311dC rnera,•lglb., • Cl dice,.., chcni.no ociii per la. festa di i;cttem– hl,e • ha uocrilo I.i. ,·ecchia donna. * Sparsasi la nCJt.!:dadclb. nuova l~lbllha di Ja,·are b. biancheria per n\CU,Odelle onclc so– nore, un fo lO Sl1,ll)P0 di le11cr.1U e pi1tori ,; raduna souo le finestre dolla. dltla ln,·enuia chiedendo a ivan voce il sequestro del tirc– •·euo. - Enr!<o ~-1:lia.noda. Perugia. a,·endo colto ton le mani nel ,w;co l'amico Cesare 7..a,·:i..,.ini da Noro.'. (e qui per s.lcco ,; inlend311o le a– Khe del l'laiano stc:5so) lo lm aecus:ito , o– !enttmentc d'c,ocrc " di~cmesto • e lo lu du– l':LIIICnle CO)J)ltO. - Entrando 111 \t!tna di giornali, L'E.11,oprf) ~et~ tlman~lc a rOlocalco di ,·arlcll, seguendo !e dir~tth·c di ArN'gO Benedetti h;i. dee~ 1i,1! i nuo,·J c.ompiti ~ l'attendono per l'lmmc• dliuo futuro di cambklre b. prot)ria 1~~1.11.1 ia 11ut11:l <k li Muudiolc. - li i:io,111c:A1i,1l1k GuttU!lO da Sa1·c,11a,m,n– ~ era lntç.nto a gioe.are con certi culli dJ co,1ru1:ionc. cadi"·~ fCTCndoslalla mano de– !>ln E' ,!nto vuldi,JIO guaribile in 1en1, g«.Jr. nl con I.i pro'hi1.iont a-.solul.1dl esen:i1are \'>Ci Il tururo 01;nl itiuoco dei genere

RkJQdWJsaXNoZXIy