Fiera Letteraria - Anno II - n. 10 - 6 marzo 1947

6 "La sabbia e l'angelo " Clii srido jull'ollo sparliocquc è udilo da lenl,ambe /e llolli. Pe,dò fo oocc dei poeti inlendono i oilJenlf led i mo,11. ::iono due ve!Si che dando solenne respnu a lulla la prima p,,1gina di que1t'operct1a di Mar.QheritaGuidacci (I), mi par che da s0b bulino a introdurre il lettore nella tradii.ione cui 1eJta fedele, nei successivi !ogl, que1ta :~~v~1adi:,:~:: 10 i g~::fi e 1,o';~rafacfì: 1 Ji:io'. la quale piuttosto che in casa nostra ha le 1uc radici e 11 1uo iviluppo in quella pa1t1- colar vena d"o,igine relig10MJ. e med11a1iva (e in quel tono 1enlen1io10 e n volte hevemcm,i biblico pwprio di chi guarda al\'ol/ro oolle) ~hc con più o meno lunghe ecliui se1pegg1a in quasi tutto il lcrritorio della più alla linea di lingua inglc,e. . • li primo banchelfo è d'amor-e. Sugli ot1onz1 [d'amore banc.hetla 'la /ebb1e. Infine. i tlermi, di/a slcwe dc.Ila morie, cl ~ [ JpOgliano cd ap,ono l•ino allo :schcleiro fuce11!e. Vc111, non po,so davvero vantarmi di per• 1pic~ità_ nel sottolinearlo, c11e questa volta • I ,ottile speranza parC\la distrutta. Un poeta che ha saputo e101"d1re(perchè aver paura d·un giudizio lanciato fino alle estreme con• aeguent.e)) come di solito esordisoono i ra· rissimi veri poeti: con una di quelle opcret· le giovanili, la cui fon.a di convinzione nella poesia basta a farle durare fra le opere del più maturo impegno. E ora qu11le responsabilità - q~1e ~ su Margherita Cuidncci f (I) Marghe,ila Cuidacci: Lo sobbi'a e l'angelo. Vallccchi E.d1to1e, Firenze 1946 • IJagg. 58. L. 100. Lorenzo Sbragi ~~\~~;n;::r~hak~;:~t~!: 11 !~d,<;c:l~u~:~ ;:: vono oltre che a sigillare il lucile di,corao Sbragi è un nome nuovp nella poes1n ita· fatto fin qui: a convincerci che la Lu1dncc1 liana, il wo libro di versi dal titolo II Lacu– è fedele ,o tale t1ad1z1one pe,tino ncll'ncce1t<1· ne 11 porta uno lunga cd affettuosa mtrodu· t. one (inev•1abile poichè ne accctlt1 quella che zionc scritta da Gcno Pampaloni il quale, Ortcga, y Ca~et denominerebbe lo crcencio) nel ca.lare di una am cizia letteraria, ci rcn• ~ella s1mholog1a: e non roltanto di quelfo de noti quei tratti di questa poesia che più 11mbol~ia 1 bonsl p1oprio della simb... logi.a sono uniti .alla vitn intima e quasi d,,ei pu• c~mc !ec111~a-. come fiducia in un linguag- vnta•del poeta. Pnmpaloni scnve anche c.he " g10, _dico, m cui lt: p31ole, re.pmgendo ogni quesle foichc sono nate li accanto, tnlvolta a uhe,_101,ee,penenz.1. ani.ichè di oggetti im• contrasto, Involta nell'eco, ma insomma den· medm!I ( M7"0 valore di og\tetti che coprono ~f :~:~;~~':,~nl ,d:u:i~e ~:~mae~v~ 1 ;ti~:I~~~ ~ft~on:: 11~;_' 1 :es:n~:~:~~ 11 ):ni~r:~o~int~J'ir che ci indica nella poc,ia di Sbragi una sU1l g•bili non per viri~ propria ma unicamente a indipendente r ccheua non facilmente soprnt– pnlto d! tene,, Pfe~nte Unti IO!o catalc,vata fotta a.nche dagli elementi che ebbero un al· CQnve11z1~11c d1 11gn1ficato o equivnlen.t.n. sni legittimo potere lu quasi tulln la suo gio. Da cui come po;levn evitarsi quc"a c0rs,a vane generazione. Il suo lavoro, le cui ra· a precipizio ncll'a1legorin piena) dici mae,tre si sco~no nascostnmente alTon• ff mondo è cruì diviso: in principio è la tc~:~, 11 ~\elf~ti:~reciPi\~cu';f!~i~: :~~:t~~e ~~ • [brezza; chi <ihri tra i nuovi pocli della sua età, o E p·oi vi sono c.ose che con coce e con ge3lo almeno, se Sbragi 0011fosse poi tnnto gi<>va• [alla brezzo ,ispondono; ne, tra coloro che si afiaccianp ora all~ poe- E poi tli è anche lo pic/ia crudele, che /ron• sia italiana. • . Leo il volo allo brezza, Sbr11s,i è un temperamento ricco senza P4· t 111 cm nulla c.hc alta brezzo rispondo puo rere. dotato della cap.icitA di concretare im• Lsermino,e. m..,g'ni con limiti ben definiti e quasi mai Senon_chè_or~~ndre! troppo lontano se, par- i10late per se stes:ie, ma innestate in una sol, tendo d• qui, m1z1ass1uno sproport.ionato d•· fere11za ~ in u~n insofferenza che dixlegnn· ~ouo su una gerarchia di potenLa nelle p<>e· nq 11facile aiea1smo per esprimersi e cerca– llehc o estetiche mi limito perciò a consta- no i_nyece di r"dur1i 11delementi s'cmplici e Ime que1to c.he come tulle le strade 51 dice J)_rec1s1, a paiole quasi conenti, a ritmi in cui portino a Rom., (purchè ,I pellegrino nbbin SI nvv~ti:; qmui costantemente un •QQ:iona• le gam~e buone), tulle le poetiche (purchè il mento mt1mo e fer_vOJ05<?. , poeta 11a d~vve~o _tale: egli che in realtà fa Questo gruepo ~t versi c1 appiue. e.o.meu_n la sun poetica ms1emc.alla sua poes.a) pos· 51\ggiogiovamie d1 U!l J?<>Cla su cu,. 51 des1· ".)110condurre alla poes•a come ient 'altro c'è I le,a contare ed a cui c1 sembra lcc.110chie– gnmta la Cuidacci. A prop0si1o della qoole Jere, oltre a questi risultati partrnli (col ti– •e ho fatto le considerazioni di cui aopra, ,olo ~el volume egli _stes~ fo,": c~•ne hn 'YO· ,ohanlo pe, questo l'_ho fa1to: per segnare an· 1 uto avvert1te). umi l111~a 111. CUI s1 pou., tro– che al _lettore, c?I dito teso dalla sorpresa, il "~'~ quella ncc\1eu_a ~ntc11ore e quella pia• pnssagg10 f,a noi di que1ta giovane che pur ~1d1ta formale d! CUI 11 senre lanlo profonda– mdou?ndo un ucordo d'austere crinolme cl•- nenie I~ nc~e~s1ti1 .. s11hettiane. Q del bo3 di alcune nostre ,ommc Pc• Sbrag• l raggi che dilagano dall'orlo nonne d"lnghiltcrr.a e d'Ame,ica, sa, fado con le113 i:n°nt38"?, il sole che torna. con un., t~nla naturalena da suscitare in noi un cosi esp1eu1onc folte~ sono fl logora iorpre51\ 1i: è r"1>e1tososilenzio e, quel che più ci fa heu, nc!ln sua poesia _un~ annotazione che non ri• consenao. Un ~n,e11so i_l quale come non po- :hiedercbbe la c•tnw; ~ne.se , per _me nor~ r11p, trc_bbe po1la1e1 a credere pe,fino in cose in prcsenta~c un punto 111d•cat1vodi tutto ,I suo cui non cred!nmo "':ffot10,q~ando questa gio. ~mo,e: l:i tua msoddisfazi~ne ed il suo ane· van.e voce c• trasc1n., per I capelli a darle lito d. rtce,ca P_ltr7 la noia del troppo usalo ;:~::: tovando acce1111di s1m•le pmeua ~ tel~~~~~u ;:~,:• =.,~:;;; ~cli~~~ein;c~i~: O , . re che ci auicma di uno n-olgimento che po- gm morte conl1enc In sè /ullo fa morte della treb~e d11.1~i r sultati inupellati; egli è tra j Pc,dò morendo sap~ai , lte1ra. ~h:dc~~IQ~:n~u:}~~"t: Tit~. i:1b;s.f!~1,::c 1 ~i I~ "!lese buttali, a nva nella notte d uragano, troyare 11n i, cnnto ,i ,uo III cui ridire lette· f; f or.so afbcrq, e fa belva ol/e.rrala dallo rimamente con~lu50 e stilisticamente :ompiu• E il rij,oso dei popoli dislrul/1 LJame, ~i: ~:i~n;u~~:;~~ ~s!~d~iv:u: i:t:a,f in;~~ So8;p~re s;'bbie dei lo,o regni dimenll'ca/f. e11gent.e della lirica ital:ana. Non importavano i /empi/ in rollino ju/ fimi/ore Gi;GI.IEl.;\10 P1n1~0Nl Bosiotla che l'ombra so,gcsse dl1,!! ..d,:i 0" 1 pi./u: Lorenzo Sbwgi: Lacune · Edit. &ncom• O vcglios:se dietro lo nof,;~i~~r/:ef;i;~i::: pagni, Sansepnlcro, pasg. 78, L. 150. Lo fine pioggia ai vetri, un pezzo di lolla che Noi sope!Vamo già di ap!:~;:::: :,i! ",;:;, 1 1:'. <? quest'~se~pio ~ne.ora, fors'i, il più alto e libero (ch1 dimenticherà 1JL1ipiù i due vcr· 1i iniz ali)} di questa raccolta: Ahimè. il silenzio ed i freddi cieli e lo p,ima O,a d1 no/le, che alla tetra più non appar- Fi~ure invisibili lu indovini dietro j uR~ene. Po,chè quc:s/o è il tempo dei mo,/i; 11 nchc le fue mani si fonrro d'aria cd il tuo [volto• dileguo. E' anche il solo esempio in cui è conte– nut.1, forse per pum virtù di suono ncll 'uhimo veno. l"u111catangente con la poesia d"uno dei nostri polli più alluali: quello che pur c"e;ndo di tendenze e di tradizioni e d1 edu, caz.•one _quanto mai diver&e da quelle della Cu1dacc1, proprio ,nell'aria di F.rcnzc potè qu lche anno !11. un·illre gli amici in una barca per un viaggio verso un altrove (un'al• Ira vaf17)) che per lui del rcslo poteva a che cuere il luogo delta stessa poesia, cioè il luogo stesso della vita. Un incidentale ac· ce~nQ a Lui•, si capisce, il quale valendo un1camen1e come puro movimento del nostro cuor.e non _può nemmeno per un istante fa,ci !~~~~%o<! 1 ( J~:;~i :s~~!u~~:: eteul:i:Ju~:~ :~~~f~nJ~•a df1I: t:t:i1a)c~ ~:t: r;ù 11:l\!us;; voce di un poeta .nuo".o: Di un poeta venuto al mondo sc_nt.a il mm1mo rumo,e polemico e (questo è 11 fotto. che lanto intimamcme ci C';)mmuovc}proprio in_questi anni di generale d_•samore per la poesia, mentre anche la più L'INDAGINE Quaderni di critica efilo$ofia di,.,ttl d• EJIIRJCO CA5TKLLI RiviJta trimoJtmle di. 250-300 pagfoe. Og11i fa.,icicolo co:stituUCe 1,m volume t1 .,~ surnte cledi.catl) ad un determinato nrgome11to. I ) • LA P I L OS O ., I A NEJ,l,A LE'lvl'};ltA'l'U ltA CON'l'Eilll'OltANEA Con1ie"• •rtlcoli ... Il ...,,uiern lilooofieo ..•1ll •criui di R. li. JUlke, Il. Show, K': Chuu,., ..,., )'.11 ..,. T• .\hno, Jo7cc, M•ari..,, Vol•'1• Gld•, f',ontl. l'innd•llo, Kofli•He, l'roeod• wno Noi• tu i• 1.,11er•1tu.,. ulolcn·,1•11"'1"" • lc11cn1 11ro n filo,ofi., "' 1;. ea ...m. Cnll•horono •I ...... ..,., I,. (;luoou• •:. (; .. .,.1, A. l'••lon,_, (;. Kolo•crll•o, t:. l'ed, G. Alllae7 t:. èootdll ce,-, EDIZIONI DELLA BUSSOLA FIERA LETTERARIA L I B R I * UN LIBRO Aristotile su • 11oppo lungo addi1a1c, il volume del Hou richiama la n0$lra attenzione, invitando, su c·mseun punto, ad uno studio che potrebbe • commisurare l"esallea..a della sua presenta· ziorie in un risc.ontro dei te&ti oriQiMI• e ddla copi0$issima bibliografia esistente su AriMotile. Un lib10 5U Aristot.ile propone sempre Ma anche per chi non le la senta, o non questioni di esegesi che lo 11udioso deve sia in grado. di c1menl1mi in una impresa affiontare con gli strumenti più sottili del· di tal genere. non sarà male ,ifaui per un l'indagine teorica e filologica: ma il suo attimo' ad una filosofia come quella ariitotc· interesse incide anche in una zona più lar· licn, lo studio della quale giova. non fos1e r-:Ìtei~ 1 z1~~:ntd' 1 e;~ ri~~;~;:r\,'c°~ ~~::: d~\~ :in,:V~~~ii ~lic:::::ir 1!bt~~l1 7.ir ~~: da i11te1eni più recenti, obbliga .a\111 rcv1· eve11tu11le logica che sia tale solo in appo· sione di attegg1ament1 sui quali a ,·ohe In rent.a. cultura si è fe,m.,ta per virtù di suggest1om R05.Al?IO f\SSONTO non semp1e criticamente v11gliate. Così. 111 un'aria come quella che not respiriamo, An• \V. O. Ross A,i$/ou'fe, t,ad. di Altiero 11ot1le non può certo apparire 1roppo vicino Spinelli, Ban. Latert.a, 1946, L.. 548. alle nostre p,edilcz.ioni: portati come siamo a una filosofia che si apre verso la poesia e I, fa,tn.,,. dea"' '"'" ,olo d; ,oaccn;, = 1~aCCUinO svizzero anche di immagini, ci $1:ntiamo d1stnniia11 da lui per la rigidità scientifica e sistema· Ogni e;cursuJ. ogni .gita anche.:, porla con tioa di un pcnsie10 in cui ha parte solo l'in• se I.J. memona dei luoghi e delle immagi1U te?llcllo .. e. il ~alore dej scnt1!1'cnli ~ _delle confusa con quella delle le!lere, delle remi· cot11lrl(JL1<!n_1 Viene !ascialo a1 margm1. se 111 scenze e perfino dcll mfani.m Cosi m que n?n ~ddmttma resp1_nto. Plotone, Agmtino, 1 sto II Ta<;cuino svizzero 11 Diego Valen si n• e! :1tt1rar)0 se~pre più della impeecnbile lu· cerca nelln dcsc11z1one tnlv~lta cstaJlc.a. t.al · c1duà ar1S\Otelica, allo sle$SO~odo che 1-'a volta eommo~sa d111anz1nl paesngg10, s'im· ~~hf :~~:~:ti-':si"~~;iarf'~o n(~el~lta~~~~ : 1 C:1tefal~ta;{!'ad~e e$Ci 11 ta~n~~:io~;,e~:a,:!c~~~t l~l\il dc! quale_ ha In suo P.lllte. la riamnus lur.traz·one, tal nltrn t1ova110vcntà e vivaci, s1one della__sen_tl~ra lellera[IO III seno nlla tà 11el1amemoria letteraria. L., S,·izz<:ra ci filt>sofia, I 1mplic1ta convalida d11ta .a una viene sciorinata così dm:mzi come uno d1 lo_gicadelle imrno$i?~• ,>1\ost~uo modo che quegli album di cartoline che d3 soli ,i ,no– di l·le~d procHl1g•amo. la f-lenomcn ·logia. daho come un ,e1pcnte: La via del .5an Cot· l~nto p1u _a,dua da dee.rifare che nan la fa. tardo, Zurigo, Bnsilea, San Callo. 13erna, la g,c~ o I Enc,clopedio. primavera di V.al MC$0lcina, Friburgo, Sciai • I 111e, nonostante c.oclesta nostra inclina· ru~. Soletta, Losanna, Ginevra. una breve d~~t~~oa"t!nf;~~:t 0 _u~ !ili~: et ~t\iehi;~; f.ir; :i:si<;It ~~ 1 us~:: 0 t1!°~et1~°i{.i bcY'~:~~: allo studio d1 Amtotele, studio nec.cu.irio del libro), fino a Davo, {come ritorna iub1to noli~ ,misura. in c1!ipuò ~ctlcrci in guardia. il ,icord? di Mnnn_, allora, e ncl\'cs.asper.ito c~n I escmp!o alt1u1mo d1 un pe1niero che msegu 151delle tossi nella seruta non e ., p11, nfug_ge <ln;gli equivoci e dnllo retorica, con· S?r!n? e;he tenga), fino a San Maumìo dei tro 11,peuco_lo che portiamo dentro di noi: Gr1~1on1. per chiudere con un appau.•on.ato 11pc~1colo d• conlnminurc con ili umori del• saJuto al Ticino dove in fretta si rincontrano la g1ornaln la neccu.uia sevc1itii dell"inda· le ligu1e cor11ucte Pi quella SviZ1,cia: ~ine della riflessione. Ma non si tralla sdo ·• Sembu:,à un paradosso, ed è invece una ti~oqi::~:(•è u~ 1 ue~~~ro d:t~t::,~ 0 ':i"l~nd:::"~ Ì~mg~:tze~~ia~iù '''JNt~il~ J;ci~~g1ki'e n:i, d: ripensare certi in1e11nnmcnti che sono nncu• di1e n, 1:~i~:~n<~~/ 1 /~al:1~1e:~:~1:.• ~~11 fuannz~~;~e :. Zo1;pt°è'[~:~mien~: 0 all:i•~e;1:icdj·y~::~t:~ 1 ~ fin1t1v~e1\te dcci5<1, nemmeno sul terreno sembra di poter così d'un tratto scrivere del esegetico .. delrintelletto· ,ag~ntc e dell'ìntel• T cino meg!i'? 1-l divers.,m~nlc di Co~o. V;i. lctt!> pa.t.icnlc (che-~ !?O., •I _problema, oggi rcs~ o a4d1nttu~a. della 11v1e_ra d1 Sorrento: I COSI sccllantc, dell 1nd1v1duahtà): come ccr- det luogl11nosln msomma. U,sogna viverci e ~~i~~!fon~el~~t:~ st :I~fav~lit~~~~fo~:n s~i1·a~: 1;: ~a:!~ :.~:l~'f~~; 11 ~rri:a/;~ar;r!;rir~1e c~t:ri: I tes• d_, nolu,a _inferiore e natura superio,e - e le ragion•. che mvolge mtereuì cosl assillanti pc, il In, co~pl~sso questo libro che Hoepli slam– mondo moderno, qunli quelli relativi 11 1 la• pa_ .m d1gmtosa ve"e è un°.altra prova dell11 voro,- -,illa cul~ura, all:i società nonchè su ab•htà ~cl Valcri: della sua prnsa intrisa di un 1ntcllett11alumo l~lto~a duro a moriu:-. n:iem~IJ lettcr111_1, _,foj •uoi ~e ..,ggi ,fatti e Ma anche sulle mot1voz1oni del nostro di• ncrooti su anl1ch1 perso011ga1 e su aned· s~mote verao di lui Ari&toiele può insegnar· doti, che se anche 111gombrano pure sei– c, qualc~e cos..,; nd esempio quando si oc· vono a meglio cenlrare gli argo:nenti. c~pa dct ,apporti !ra pensiero e immagina· E. o. c. 1.1one .. &Ila necessità per cui un pensiero non s1 può_ presentare senza imm3gini. D1F.'CO VAI.ERI: Taccuino JUizzero. l-locpli Su quc1t1. e su altri temi. che qui sarebbe editore, Milano. Pag. 1%. Ili. L. 600. Un saggio sul Foscolo l Il Sj)SJ~ 31 {f ti 1 1oloRdi qu(e/s~o1ecente vo· dell"Ortis e delle successive opere poetiche Ufl\e . 1 a ae e amai flnera1io rilmico del Foscolo. fosc.o/ 1 a~ JY111crì.Bnr(. 19~) si riferisce In questo commento. che è anche soste· 11d un_n P,-1rt_1~olaie teoria del_l.autore, sccon· nuto da una ricca appendice di postille, il do cm la pm pr_o!on~a_umamtil di un poeta lettore troverà naturalmente da acconsentire è la sua H 9ual1ta r!tm1~, 11. e. pe~tan!o un e d..,. dissentire, $t' tuttavia no11 si lasce,à P?Cta può nsolve~e Hl lrn~uagg10,. m u_nma· allontanare dal linguaggio critico del Ramai, gme, _ solo quesl• elementi, dcli_esperienza che non conosce le vie della pacata per· c~e r1Sµondo~o .al suo proprio_~ent1mento mu• suas1cne, ma Ofa si dilata in sonora eloquen• •i~lc. !I H ntmo1_>è la sola forza creat11ce t.a celebrativa, ora tende all'esaltazione d1 poesia,, e perciò non esso si adegua alle verbale, compiacendosi anche talvolta di ac• cose _da due, ma qu7ste si adeguano al 1 it· costamenti barocchi e di espressioni mis1i– mo; 1 1 qua.le non subisce le occasioni, ma le c_heggian_ti. A codesta intempernnza del suo creo. 0~111 poct.a n<!n canta c_he. se slesso, lmguaggu~ è forse da attribuire la perentoria v~le a d11e, I~ prop11:i llillu,ra ntm1ca: e per• 0ccentuat.1one del romanticismo del Fosco• c•ò la fornumone m!1mn d1 _un r:oeta cons1• lo, C:hc non è co~ nuova e che in sostan· sic nell affannosa e 1mp1...--Jnat1_va ncerca, che t.n nsponde a vcnlà, ma qui riesce note• 1) poeta _ste~so fa, ael proprio m_odulo poe• \'olmenle, e varici dire sg,adevo!mcnte, lit.?, _cc d1 se <:;Omebello u. La. s1!te!11am;!le sforzai?, E fra i contributi p0sitivi credo u111ta11a.armomosa, delle occa~1ont. l~VC_'llle che b,~na segnnlare le _pagine che il Ra· e tr_as~guratc dalla fo~a creat11cc _del utmo mal dedica ,allo spinosissimo problema del· cos11tu1sce 9uello f~C 1! Ra,n;i_a\ch•~ma. ci l_a l"_unil'àpoetioa delle Grazie e alla rclat.ione fo.vol3 ~Ile.a 11. , I r~ccmrc I 1tme1a1101_1tm1·drnlettìca che egli vi vede fra struttura e co del l·O!Colo s1gmfica dunque dclermmnre poesia. la ~nvol~ poetica. di lui. . , Ma ques!a ~ altr_e qu7'tioni. che conten• lid" ~nl queSto 1I \~ 1 ~0 ~• _discutere la va· gono n11clc1da ventà. r)mnngono_ jn questo ita i ~uestn teoria, qu, importa, solo 01• voluf!ie _nella )oro fase d1 suggeit1v1 sug11e1i– $Crvare c_c non ~m~ra, almeno 111 questo menti, 1 quali dovrebbero e53Crc ripreu in vi°lum.c,ihc essa sta r_mscil_amolto utile allo considcrat.ione e svilupp.iti. dov,ebbero cioè d~~rlo_ amcJ:·re~tsu:nf!~d 1 ;"~~~~:~~:;~~ essere più persuasivamente ~agionati. ne stonca m due direzioni: runa indivi• G,\l:'.TANO fROMU/\TORB dunndo i nessi fw le orcasioni offc~te dalla esperienzn e l"i_nterio!e qu~lità ritmica del fii"""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'"-" poeta (con term111olog•a desanc1isiana si di· r«:bbe trn contenuto e fOl"ma): l"altra, stu· d•an~o e_ 5<:op~endo le relazjoni che coriono tia I vnn ritmi fiuati dal poeta e cioè Ira le varie opere di raggiunta ~sin. Ma il ~.1mnl non ha creduto di doversi impegnare •~ fai se~so. Anzi, cosa singolnrc, la mede– sima Icona l? ha indoito a mnnteneui in una at-.;os!cra d1 i:issoluta nsloricità. Essa i'n· ~:i~ 1 ; 11 :cn~:~ri~: "df n;te s:iri:,\: 11 adJì'·ni!!: approda, a un•~sasper.12.io11e del diÌcmma ero• ciano di poe_sm e non ~sia. Siccome la 1~ favol_a J.>0ct1ca Il è costituita solo dalla se• n~ _dei rtlm! pcrfcuì. alla sua delineazione c_rillca 11':)U '!nporlano nullo. nè la nort poe– sia, nè il _diverso dal.la ~ia. Ecco, dun• ~uc, che •I su_o stud1_0, 1_nvcce di disporsi s,ceondo _una lmoo d1 sviluppo sto,ico, s1 frantuma III un commento, a volte minu1ioso, BAR GELATERIA TRATTORIA TRE SCALINI l'IAZZA. NAVONA, n.n T•ldo<10 S3Sff ABBIAMO ricevuto: VICTORIA SACKVILLE-Wfc'.51, L'A– quila e {a Colomba, Milano, Mondadori. 1946, pp. 312, I tav. f. t., L. J()(). Il problema dei g,andi mistici scm· bra attrarre parlicolarmcnlc lo /clle,olura inslese conlempo,onea; basti ricordo1e– A ldous Hu.r/cy. Co:sì fu Saclf_tiillc· W et/ (già noia in Italia pc, ìl (Omon:o Oini panione spenta). che pur non è scril– lrice rcligio!ia, nè /o profeuione di ca/· lofic.csimo, J'è lasciala ler:lo,e dalle /i gwc di due sai/e: /'aquifa. in/ili/i, sarebbe 'J e.resa di Avila, lo colomha Tcu:sa di Li:sieux. Uuc Jigu,e che hun· rta in comune solo il nome r /' ordine, mo fontane nel lcmpo per un inlertiol/o di of.ire tre secoli, lon/ane al/resi nel ca,al/cre e in tutti i t,atli, che allo prima ol/cnncro l' cpilclo d1 ''gri..nde ... faccndC?_/acompeggia,e fra, le oltre :san· le inlel/elluoli cd cllofu/e, men/1c olla srco11do /eccro ambi,e l'epiteto di ·" piccola " e di '' /io,eflino ·• e se- gnare un p,imolo J,a le creafu,e scm• p/ici, i "poveri di spi,ifo ". Nefle pa gine inlroAutlitle fa Sackv1l/e-Wesl, d/erendosi allo socielà e/ci santi, d{=c: '' Quo/i che po:sJc1nocuere le nostre credenze religio$c... un vande /ostino emana lutfavio dallo studio di questo uifo en/ro la vi/a, d<Jquesta a~sociozio· ne unica, noJcos/o m<J ricco d'a,do,c. c,onofogicomcn/e spauo ma ,empre si• mite. ncgfi scopi e :,pouo nei parliro· lori sleui di un<J1'dcn/ico espericnu1 co· munc, da 11ueslo con/radd(zionc a lt,lli i vafo,i umani ". Ciò vale a indico•e lo spin"/o del lavoro, Uie C: condotto con grande finezza, con un ,ispctlo che pc, non essete dello/o nè rigoro!IO 11e• sce Ionio piiì e//icace, e con una abili– tà di co:stru:lone che 1cnde lo frltu,a inlereuan/e. Essendo fa Sacl(.vilfe•Wesl uno scrillrice, e non una agiogra,a t na/u,ale che più momr e ,iuscila 'ep, paio fa figu,a dello spagnola I e/t'Jo di Auila, che sià avcca aflomcnte si.ima. lato lo fantasia poetica d( H.ichard Croshaw~ JOSEPH ~OTH: /f peso fallo, Milano, Mondndo11, 1946, pp. 240 L. 250. I::' l'ultimo romanzo • dello sc,i/lore au:slrioco pubblicalo :solo due anni p11- '!10 de/fa mòrlc in esilio, a 1-'a,tgi, e m es,o appare accentuarsi <1uc/la oi~,o· ,,e sconsolo/o d,f/a vilo, che if /et/Ore i/oliano CltlCIJ0 giQ pO/u/o no/are in 'r a· rabas. Lp s/es!o simpa/ o uma,.1 che muotle il H.oth, se tlo/e a jargli c1care peuonoggi a pieno tondo e a ,e11d.!rlo forlcmenlc C:Omunicalitio, :si ri:sollf.e In malincc,nfa 10 addirt//tua in dp,orON moralità. Così J1g11ra quonlo mai paldi· ca è !I prolagoni5(o di qucJ/o Peso F.i.1· so, il Verificolo,c di pesi e muurc A n· Je/mo l::ibcn:schu/z, che, dopo una vita dgidu e onesfo. inswnsibilmenfc e quo.ri Jo/olmcnlc degrada nell'at:,bru/imcnlo e finisce ucciso ìn una stallo. V ivc on c.he le albe /fgure della nJrrazione e :sopra/tulio il paese di Zlotog,od· che nella tragedia as3umc una fun:i-one più cltc corale, di personaggio. Uue ,accon– ti, Il mere.ante di coralli e Il caposta· ione l·allmerayer, arricchiscono il tlO• fume che /o parte delta mondadoriona 'Medusa''. CIU~f.PPE CITRO: / pl'Oblemi morali e sociali deU'oro, Milnno, Gastaldi. 1946: PP· 100, L. 100, HaccOlta di scriW vari di sopore giomafislico, clic per il titolo ·• /'ro• lilemi, ~orafi '' Ji riferi,cono $0protul· lo ·a/l azione dclfa Chiesa callofica nel· lo socielà e per il lilolo '' P,oblcmi ,,oc.i<Jli •• altassislcnza mJo,lunislicc in Europa. ' CEpRCES VE~CN~ _: A u c.u,r'cfou1 d Europe, P.1r1s. Edit1ons du Meridicn 1946. pp. 151, fr. %. ' Sono noce racconti vissuti c.hc esp,i, mono la mi5erio /i:sico e mora/e •dei de• po,fa!i _de~ " ~ervizio del la,x,ro obb/i– gol_ono · m Lcm!ania. L'assenza di re– torica, la capacità di /iuare frs1onamic di costruire un omblenlc e ,endt:m; :senza :sforzò l'atmosfera, /anno la no,. ,azione efficace. ' MARCELLO GIULIO CAMPAGNOLI. Momenti dell'anima Milano La 1-'rorn · 1946, pp. 176, L. '200. ' " Ncll~. primt1 lirico (intitolala .• A Ncllca ) di qu~:slo co1.11icu1 raccolta i~!,;:a fei!gç;~:u '' ~a :s:J ':; ~!!~:~"~;: ; ,?r 0 il mio lobbro - che non la col• SOM~RSE'.1~ rvlAlJGHt\M: La luno e sci L.fd2so~ 1!11no,Mondadori, 1947, pp, 250, A i vari romanzi dello scritlorc in~fese gl~, lr~dol/i nello mondodo,iano "Medu– sa. c,c'!e oro ~d aggiungersi La luna e SCI soldi, ohe e c.edo uno dei pii) ra.p• prescnlolici. Chi ama lo narrativo di 5 0 • mer~c~ Mo~gham lroverà in que:s/o libro Iuli~ 1 Juo1 c/emenli migliori: dalla o/)i– tudme a ~reorc iL ,.caso.. psicologico alfa _Cllpacll,i di /ar tlitlcre con ef/lcocio ambienti esotici. l'rologonis/a è uno spc. cie di Gouguin inglese, il pittore Char· l,e:s~~riclcland, che passa dalla ·City " Tahiti provocando tragedie e Jrncndo lc?broso. e c.ieco _mo, naluralmenlc, se· mo deff ar/c. Il ritmo della na,ra:iono è Jcr,a/o. IL P1c:-, SALVATORE DI MARTINO: ~eniic,i e4 aule. (romant.o), R.aiusa, Edizioni Voi d Acate, 1947. pp. 104, L. 100. UMANUS: Dello f,atellanza umor;,a ~con ferenza), Reggio Cnlabria, 1947, pp, 14.

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