Fiera Letteraria - Anno I - n. 23 - 12 settembre 1946

4 FIERA LETTERAlllA Od~s~i:/ B~n~ 111L• ==•==I====L===I==B==R==I====•=-1 ~- ~;:~~:-~ mare il mondo, ~lil&no, Longaneat, E' ruro 1111l>J1ter-.i ogi;1 in uno ~crillo– rc che i"i occup delle idee, del loro na– lìCero e del loro corw. QuCEilo C un , izio di ori&ino della letteratura contem1,ora– nca, la <1u:ile n:u.,ce e dcri\'11 in gran pur– le tla U1l:1e11pcricn.i:a fonJatn t;U 1>romcsse .anli-culturale, e <luhi da unu conJizion~ Ji a11to-did1111i5mo. L'11ccusa che molti rivolgouo 11lln cri1 ~ odierna, è di c::,scre più e1:11J.ibilc ai ,:ilori fo,.mali rhe non alle itlee; ut'1·u::,a che J)Oi 11i ri1on·e an• che ,ulla lellcraurn. E86a è in e-erto 111odo vera, e ne è &lro,11,op1wnto, la moncauz.a, nella bibliografia dei nostri scrittori, d, <>))ere e di errilli che ,i occupino del mo– lo delle idee. muove. e il giudizio dello 111.oricocon– ..iste nel risalire dal fatto a.ILulea. Men– ire noi 118ils1ia1110oui alla condanna dei ra11i e delle per~onc; o non si ru nulla i>cr naclicare dal mondo certe idee che conducono le 1Jer,.onc ad agire in (1uel modo. E i.1 1 uomini sono indoui crrone:1111cnlc u 1ten11:ire che le idee 6ia– no buone ma a1>1>licalc male in passato, c-orne t1i 1,cnle dire ogni g'orno. gc fino a <1ue•lo dopoguerra. Le tende.ai- CASTIGLIONE L 330 ze le mode, i gr•ndi an enimenti poli- !9-16, ' · I b li;i, i,,ocialj, ~cient fici, ,:umo aHmli di f.' la uc-rsione integrale di un I ro J>.iri ixt:.so con J'c,•okchi delJe idee. di" SCUSSO che in Italia si cono,ceva ,olo per J.\e ri!iu.lla un p:morum11 alquanto confu. e.1tr0Ui e che all'eatero ebbe uno gra-1- so nei suoi conlorni, 1113 t,U&g~I I\ o nel ,le diOusione, Il Recd copilò in Rus.si? .,. ' I · I · al momenlo della rilJO/urione bolKeo1. suo insieme, 1~11 intu11'! r •e rugl!On:110, La c.ritica rcccnle sul Cu 3 tiglione si. e 1 più visto clrn 6ofTcrto: E non ne m)uhn irrigiditn in due giudizi c.•,cuatru,lllnll: l u· ca e il l:bro è un'esalta:.i'one di que nemmeno una condus-1one, _la <1unlc •!on no, .s.ullo o nne di Dc Sanctis, in:,i:,te sulla grande auvenimcnJo. Ma non _è un? pote,•n Jog.icamcntc scatu~u·e cl~lla 1111-l-.0\Crlà e incrr.io del conienuto e mette nal'Tarione por:,·ale: da buon giornali. 1)0.sla~ione del v_olum~. Gos1 c.h~ ,1 val?re c:11}0 a una condanna della forma le.lte~n_- $la il Hced aveva il gusta dell'informa. Quel che Benco hn tcnlato, è stato 1vos>rio un giudicare. attra\'Cr:t0 i folli e le pen;one, le idee. Ei!i ha fie1~ti.10l'~j. genza di uscire dal ('arrolo vizioso lll cui si11mo caduti, t' di rioonsiderure nuovamente la vi1a come molo inccssanle delle idee . prmcl)l3le del hbro "'.. neUa es,gen'l.11 che ria come mero virtu0:..i~mo ed C::,teriorlla ::ione, e co,i il quadro che egli ci dtl pone. in quesl4;> !"e.lito II una c0m1lren• retor:ca; l'ahro. for:-e w, t>Ò lroppo am- mosJra! 1 /aUi che tornano ad onor e dei. sione inler:1; dei fa111 umnni. mnliato da certi toni dclla pr0::,a del Cor- noo/u.:.ionori e quelli che torna.no a di- URUNO ROMANI tegiano, riesce a Wl!l rh,alut::iuone del con- ,onore, Per quc•to le due pa,.li oppo- oi ci sia.mo abituali, nel mondo d'ott• gi, a comidtrare e • g;uJic.are ~lo i ratti; noi non 1len-.11uno che i (a1t1, an– che ee ciò non umbri a prima vi6ta, so– no &empre conKguenze di idee. Questo rap1)()rto Ira idee e fotti , iene difliciJ. 11.\10 BENCO: sordine. Del L. 150. tenulo, act'entuando il si1,nificato della •llll •te •i ,ono •CT11iiee •i •croono delro, Contl'mpla:;ione del di- :iha idc.ililÌI. Que ..ti due giudir..i, pur CS• pe,.a del Reed nella loro polemica po. Bianco editore, Udine, ..endo mani(estamente wtilal(:nù, esdus.i· litico. La ima tratta:r.ione 1>rende le mosse da. ,-li ultimi anni del N:OOlo M.OrtO e giun- ~ i e :addirittura oppo::,.ti, non sono Iuli•\ ia. BRUNO SE.RENI Ca,oere, 1-'sa, Lisdù e arbitrari: 11 ono òue verità J> arzin.li, e cioè F.;:li, 1946, pp. 184, L. 150. mente collo: le idf>c t-cmbrano qua::u a1)· par1011cre a un mo11do rhe non C più il nostro, a una epecie di o:Unpo della cultura che ci è ntg.nto, mentre i htti ,5011 110 .. tri, li ,,ivi111110in1cnsame111c co11 unu 11pecie di 1oddi.slnzione, e di inM>d!– di8'az.ione, animale. CMi, and1c in ha– lin, do1>o In moda di unn lcllera1ur11 di puw &ensa1,ioni e di 11ure emozioni, co• mc fu <1uelln delb ,ecd1ia gcneraz.ione, 1i va diffondendo 111 moda di nn:i letlcrn– lurn di puri folli. Bologna Giuseppe Raimondi Anni di di " Oru. ,auesrn libro di ilvio Benco. giun– toci (rec;t•o di 1tam1,11 da Turriaco, l'ere– mo tlello saillore tricstin-o, ci ripro1>one il J)roblemu delle idee e del loro conca– tenarsi e attu.nrsi nei fatti. La tralluzionc del Benco 1ende • mostrarci oome idee e fotti siano anelli della mcd~ima cate– na. e come, infine, i falli nr<'aduti nel mondo durante quc.5ta 1>ri111ame1à del &eoo1o ,·cntesimo altro non ..iano che il riflesso, In proiezione di alcune idee fon– damentali che fii 10110 tra<.(u-.e ed hanno opernto aull:i vi111 jlOlitica, culturale, mo– rale, ecc., dei po1-.oli eu,.opei. E' u3C10 di Giu::,CllJ>Cltaimondi in qun eli giorni un libro edito ('011 affabile cle• ganz.u du "l1 MiUone ». Nel quulc, .im111t~– zitullo ,,i :ai leggono Juo Jcggcndnr1 cap,, toli d;lla 11. Vita di Garibal\1 •· Qui v('ra• mente lo slile di HaimonJi apparc in::,iC• me alla a.un tersa t)Ocsia, il bU0 riandare a lonlanisgime rhe, e dire <1uel t·anlo cho è divenuto come una mus· ca udita in ~– gno, w,a storiu virile che hu la ma1c1u.H• tira dell'in(aozia. Vi si narra dei primi tempi di Garibaldi c1aando romnnda, u la Legione ila I ana e ,ull'albero mae::,lro della corvcllit u C1>.!-Li- 1ut.ione » ,ventolava la bandiera di aeta nera con in meu. 0 l'incendio ricamalo dd \esuvio; ,i ..i narra di Garilmldi CJ_u~ndo nel l8l2 risaliva con i 5uoi uomuu, • bordo dcllu ronella io Co~1iluLione •, Jel l,rignniino 1< Pt•ricra • e dcli.a goletta t( Procida», il fiumo P11ranà, che a,eva le ri, e tenute d.11le trup1,e 11r~cn1ine di fto– ray, per raggiungere .l'eicrcil~ alle.ilo 1~r! la provincia di. Corncntes. E Gar buld1 il 15 giug11u ru 11::,.aulito du grandi fur.t"; combattè 1u110 il gionw, e, ,enula la noi. te, fotto l'ap1>c.llo dei rimasti, dette .r~1or~ nlle Sante B:irh:ire e, con i su1>crst111, 61 ritirò nellu 1mw·ncia di Corrie111es Jove oontiouò a combattere Un assunto lutt'nltro d1e (acile, pc.rchè tale è il groviglio dei ia.Ui e deUe idee in quctili ultimi dt"renni, che meuervi ordine r chiede 1la1.ic11:r..ucerl06ina ollre che p,.ofoncla prepuruz.ione. E Silvio Ben– e.o ha sem1>re a\ uto 1en3ibili1à di arti– ala 1>il1 che pazienza d' cer10 ..ino, e 1 in w1 cerio 8Cn::,o, l'e11>eriemm artislica del meno secolo è anche la sua, pcrchè egli poMA a, ere ap1,rofondito lu tJUa prepara, ziono nel ca1111,odelle 'dee fino nl 1>uolo d:a nc<1uis1aro una 1dc11.acupacitù di eiste– rnazione. Oi modo che il 1uo libro, JJiù clic H'-ere una sis1em.1uica critica e uno :~::~~:i d:ti~tt~d~, d:l~mid~~li~=~ia~;tt~:~ ~o;~;:b:i,~ ~;.~:;u:,o:ir,r;;:,'J~ios meno ucolo. <111e 110 son rep11blicm1os. Quesle tonsideru:ioni che i~ Denco rac• Vi lii 1o1ct:en11a al negro Proro1>io d1e mi- coglie con il titolo di Co,irl'm/Jfo;ione del ra alla rronle del colonnello dc&li impe• dis0Nlil1.e, l!i0no nalc nel forzato oz.io di riali. Tur,.iaro. do,·e gli a, ,•enimrnti di Tr ieste Se ., 1 tlo,·e~ cercare un accostamento, e della \'enczia Ciuliu lo hunno relegalo una deri,azionc, in qur--to modo di na r– ;11 nucsa dello loro soluzione. « 1-'u cbsì rare, tli rivivere, non &i 511JM' cbbe.do "c ch(' un giorno, écr ve Denco, c.sJemlomi lrovarla: e u mai non nei francee-1: ..ol- 01rt·cnuto ,li ,.ifll!'ltwe. .•c11:a deliberato tanto ti pare di a.,cr udilo una t.imile, o proposito, ~u ,,uelfo che uri mo,1d-0 erri non identica musica, nella « Figi a del Ca, avr Nwto fii .,1rat10 durante il tempo della 1•itano • di Puib.kin. mitt vi.la, e su le accdera..-im,i di ritmo on- E petcato! che qucal11 t. Vita di G•ri• de, in f ori.a d'idee pulsanti. di scoperte, ba.Idi• si (ermi co!iÌ; che già era 1~,- d'i1111M:i011t·, (l 0 anklg()ni.,n1ì. <ii grije,:rc. genda. dovo proviene Raimondi, e di nuovo non Jl06&iamo che risp0ndcre: dulia con1emplu. v.ione delln sua terru, di lì trasse la tot1:1 geometria, jl malinconico pigro .rumore, insieme a quel sani.ne celtico co111buono per le rivoluzioni; e s e a qunlcuno SCIII• brosse di notare nelle sue &critl'ure un ri• t"nrdo dei claEsici francesi, noi crediamo che E.e mai ,•i è un rieordo cli emoxioni. non di stHc; dalle lellure il ll11i111ondia.r– rirchì il cuoro non In menle hc mai t:i 1•uÒ, tanto ller chiarire. dh,idere l'c....sere umano); e ii po~ono i111i1a,.e le cmorio• ni? E quindi. ripetiamo, null:i di lctterurio, ma il bolo~ne~e, amd l'cm liano Giu.sep. 1.c ll:iimonW. . Ma di llaimondi, ::,e ci è pcr-me&Eo r1. cordare il 1>as.salo, queElo non è il primo libro. Egli è con lo s1liri10 giovane e i c:i– pclli sono bianchi. Non è Questo o: Anni di Jlologna » il orim-o libro; mellia sua , 1 ita ahri ne ,crisse, lulli 6lam1>ali in tre• cenlocinquanta esemplari, ed ora, da al· cuni Jc1tcrn1i, tenuti con una certa gclo– @ia nc~li scalfali clrllo loro rnsalin&hc l,i. bliolecbe. F. già che si ricorda il poS6alo vien fotto nuche di rousidcrare che gli uomini hi vedono nlla lun~:i; llnhnondi ò della ge– nerazione della /lo,ula, 111::i ben diverso è il suo dc::,tino; e quaJcuno, a quel tempo, parlò di lui, com1,l.ctalncnle ,baglinnJo; diMc che llaimondi ave,•a un11 !iJ)inelta, quello era il suo 1uono. E il TOEitroinvece: « 1\li fnccvalo un'a– nima da idillico; I mio tempcramtnto era di un morali~ta -fiducia10. In fondo non mi inlere::,sano che ~li uomini. i'ic osc:ervo l'animo c on pazienza». :'lul frontespiz.io di que~to • Anni di Bologna» , i bono ,crine alcune parole Ji Pa::,cal che amiamo riportare: o: Je n'ai J)II.SI0ul dii, vous le verrez bien •· Infatti, 1,li c:i creda. non hu dello tulle,, lo ,cdrcte. MARIO 'l'OBl'<O due meue verità, che trovano o&nona la. Memorie di prigionia di un peracgui. ,ua g.iu- .lificaz.ione nelle pagine del Corte- tato politico al tempo delt' occupa:io,ne giano e nella vila de.I suo autore .. Pienam~n- na.:1$1a in fcn, ca.na. J\'a,.,.a.:.ione VÌLIOCC. le gius1ificato aJ)J>are dunque 11 tentall~ A pag. 40 l'autore, cx /uonacito e di co11cili11rli, o meg.lio, di 6upernrli e dt oomballenle ul fronte rcpubblicono di irl\'erarli in u.n 5\.lperiore giudiUo più com- Spagna, poleml.:..:.a con P{ctro Ncnn:. llCensivo e più equanime. " . . E' quanto ha voluto fore ;\lano. Hos_si_,FJLlPPO BUC>r~ARROTl - Congiura per ,iccondo t'Ui, idealità concrei~ e ,cl~\hla l'cguoglionut o di Babcu/, a curn di Ga- ustrutla 110110 i tlue poli della vita e ddl nr• atone Monacordo, Torino, Einaudi, ICJ-46, te del Ul.llliglione. C'ern in lui, realmente, pp. 376. una ricca 6orgente di clevate:u,.a n1orolo; lncondizionala lode merùa l'idea di ma la .,ua ae,pirazione 11una viln idealmen- lradun-c finalmente la Conepiration te beltn a una superiore e rasscreuata wna, pour l'E.aali1é, opera .ingola,.e, di oioo nità, n~n na:.rc,n da intensità di es1k!ril'n• intereHc per lo •lorica come per lo •t.u- ta da co11tr11~10pa.!,~iounlc con In rc:11- dio•o di doUrine poUtico-sociali, a.crll- là' efTcttin e perciò quell'tipiruione iÌ fa da un ilaliano e luttaoid ri'ma•ta disperde,'a ~)Cfi,eO e Eii svi&oriva in un a ... trat, qua.si ignota in llalia. menfre alle mol, IO ideale della vita. J1 Cortegiano nar<1uo te ed1'z;ioni in /,.anceac ,i oggfunge1JOno d 11 questa 6iluazione morale o no fu 1>er- quelle in ingleae, tede,co e ruuo. Ciò ciò la sua tra-.po:.izione nel piano dcll'ar• &>arTà ..-tnche a /or meglio cono.■cerc /,.a te: )a ,ua realtà artistica -.i confisur.i dun- noi la figura di Fil'rppo Buonan-oti, rarn- que in u 11 fluire e rifluire di J>OC6i:a e di pollo di antica e nobile famiglia tcnca. leueratura, di J)()e!l·a che è la voce dì quel• na, che si /t!<e /,.a.nce•c e riooluziona• la o.incera aspir::i:r.ione, e di let1er.1tura ch_c rio e che, nella ,ua lunga uda, ~n,l l!'i ~O!-tituiscc alla po~iu quando <1uell'a!p1- di anello di congiunzione fra certo ulo.. raùone si fa a'-t,.alla. plamo ,·/lumini,tico e il aociatr,mo del Questa imJ)O::,larionc del. probl~ma può ::;:o f "~,~~';;c A~~~:a'::':a~'° ql:ai'::; a1>p11rire accettabile, a prima vista~ ma certo essa 1,resenta più t1i un per colo, ri-=rva, in1.'Cce, Her la •ua " lnlroduz.Jo. ti dubbio oiù fondato eorge eulla corri• ne". do&>e,per esempio, egli ■c,.ive spoudenr.a. Ù-a la vita morale e prali(' 11 del che .. la ri&>oluz.ionc :taUana •i /cce più Cafliglione e l'arte del Corlegjnno. Infatti, coi melodl del Mazzini che con quelli per J)()rro tale corris1>0ndenza, i motivi e ~::~arV:t':: 1 ~a;~:;;t~~~ifo~:a.~i, : gli ep·6odi biografici del U)c;t1gl~on.e !/.>no interprclati e adagiali dnl Rossi 111 una Pa,. di•p1accrNne. Ma è poi oero che dcline:iv.ione, che, nella &un sintetica bre-- ~'r:t~: ::~~ne~ua;~ 1~"~ 1 / 1 ri::,:~i:~: , 1 11À,ri esce p1l1 suggc::,tiva, che penmus1va. ,.,..,. E d'nJ1ra i>arte, in teaua di critica lettera- italia:a. man~ '!crcl1è i metodi del ria, <iuel che più Conia no:i è 1an10 l'i.tnJ!O· Maz.:.,n1 non r1uscrrono a precUJlerc. 6tozione filosofica del problema, quanlo I u- CtRARD DE NE.RVAL _ Le. C.:himerc, &O cbo fle ne (a ai lini dell'investigazione 1 11 cura di Ale■all.l\dro Parronchi, Fircn• cri1ica. :te, fu•i, 1946, pp. 98, L. 100. Mario Rossi ù forse il piìa notevole rn1-.. E' il numero 12 della collana " Il pre:1entanlc dello. nostTa critica filosofica. Melagrano" {lc.,tf e oer•ioni} di cui ."è Qualcuno penserà forec che sia Crocei ma gk} parlalo con lode nella p,.e.cntc n,. non è proprio così. La critica di Croce bMca. I ,oneUi delle Ch:imère•, che muove, sì, da J>re1~~ filoSoficbe; m.a ,appre•entano /ork il mauimo impe- quc!la E.ervono a cluanre le opere. In lui, gno arli•hco di NcrlXII, tro&>anoin A. filosofia e cri1ica sono momenli co:ine~-.i. leuandro Parronchi non ,ofo un tra• ma dislinti. L:i critica veramente filornfi, dultorc quanto mai attento cd efficace, t'a è invece quelb che ai risolve tutta CO- ma uno •Ludicno che sa commentarli me problematica filo~ofira. C~rto, anc~1e Cl· con pagine di note 1e.timonianti, buo- fia a-.1oh•e un 6UO ullle compilo; ma 11suo na ,n/o,.ma;:.ione e gu•to .sicuro. Un pericolo più grave è quello cli servirsi del- breve ,aggio inlrodutt1uo .sul complcuo lo 01>ere per dimostrare Je le8i filosofich~. dell'opera po,ettca dì C,;érard dc NeruoJ. s'cn1 gi,mtj dalla relat iva quiete <lei t em• Ed i) 6 egreto di Raimondi è <1u: aut'.0• pi d; mfo Ki.ocinez:a al.lo spam1°'lico t.ur• ca manireslo. cioè.• l'immediatezza; uno biti" in cui o,. ora s'era auvo1tolar.n i'uma• ~rrillore di getto. Mario RoSi6i non &j è sempre saput.o guar- ap,.e il oo/umcUo. G1USEPPE HAIMONDI: Anni di Bofog11t1. daro da qu.e::,tO.pericolo, e leu~ nd0 qu~ STE.FAN ZWE.IC _ Amerigo, Milano, Ediz'oni f( 11 Milione» l\lilnno, J9l6. :; ~~~n~! 1~~n:'s~::~~~ou~:~ 1 ~ 1 3 en,w 0 :; Mondndor,, 1946, pp, 130, L. 120. ,itù fino a. render.,, irriconoscibile, mi Parrebbe, a primo avviso, 11 conlratio, rro1,-ai a trt1cciare 1tNJn1 1w /ogliq di ctrr- cd invece le •uc pagine eono lutto di UJ una .sorta ,li ttpl'cc:l,irfto che di 6.1,quc ,. 00 .. 11 ozione, la quale nasce dopo un prll• ù1 cittque mmi, dal vrincfpio del secolo, fondo intricato luvoro, che è innanzitul– prcci"twa le oppori;ioni d'uom ni mwvi. 10 0 ,; con1inuo, fitto, &iudizio ,udi uo, gli in/ lus.si di idee 1111ovc,le p ropaga:.io11i mini. (emi. Nei •· (.J.uadern.:della Mcduaa " ap• pare queelo A mc,.igo, che non ~ ,una biografia ro,mdn;;;.ala,ma piuttosto uno n'coatrui:1'one interprctalioa del singola• re intreccio di casi per cui 11 nuooo conlincnfc •coperlo da C.:otambo ebbe intJiCcc il nome dt America. La discu• sa figura d, Amerigo Vespucca esce dalt'intercuanle narrdz:ione •en.:a euil– taz.ioni, ma la1Jala d'ogni macchia; ca. me quella di .un uomo p,.obo e co,.ag– gio,,o, che non ebbe oolpa alcuna net. la dccnda e che ,cppe mcrilare la ali• ma di quanti lo conobbero ( camincian. do dallo steuo Colombo). E il dc•lino, che innalz.?, il nio nome all'immorla· lità, auegnAndolo a una tanlo co•picuo pa, le del globo, olene dallo Zweig ,.i. conosciuto giudo: seppure d'una gi.u– •tiria che •/ugge ai calcoli del raz..ioei. nto umdno. di 11uove .s coperte, il romper.si e rWsestar- Sembra ormai que&10 il mCi;liere di Rai. si cl'e<1uifi1Jri imtul1ili, gl i s crolli dcll'or• mondi: la con&idcru~ione sugli uomini. din e p olitko-eco11omico e ,lell'ordi11e psi E ee 1:,,er 11 cgue da ann·, con tan~1 al1t'11. cJ, i.co. Su q~lla 1roccia mi posi a lm:om z.ione. le pagine di ,1on1aigne e Pascal è ,.e, p iù ver me Sf.('U-0 d1e />C,. farmi Leg- 1 ,ercbè innanz.ilutto dn r~toro è prc.3o per gero dagli altri». la loro 1er.11ae 1>rofonda umanil.'.I. . Questa J'orig ne del__ Lib~; ~. ne Da questo eontinuo confronto, 1Slud10, &piega j cl felti C le v1rtu. Difetti d1 or• illuminujone, iulla 11a1ura degli uomini Il Premio " Genova" diite sistematico, virtù dovute .a un tem- l)ro,•iene forse In patetica malinco11:a •li perarncnlo generoso e impulsivo e.be rea- Raimoudi E <1ui ci ,•ien fatto di ricor- « Il P"°mi-0 Lettemriu «Genova• di g.i»t'e con violenza,. • volte, ~o mo:truo- dare :mf'h~ l"aculo interossnmento che Rni. 1 ... 100 mila. bandito com~ è nolo dal Co. f!ità di qut~1· tempi t>Cr tan11 ~pelh mo. mondi. ba ::em1>re avulo per la piltur.a, t: miu,to per l'Assi..sten:a oali ex lnicrnat, o ,;lruobi. Tanto che aUa fine, chiuso il vo, die fori;e egli ricerca in <1ucela rifuaio? $01tO il patrocwio d<"ti'A.s.soci~io11e L111- lumt' -.ull'uhima pagina. e dopo averne E' innegabile che attualmente in Italia re dei Ciornal:is<i, 1,<erràru,egnato la sera rilc.11-0molte, no\, !ii u l!e lodarne più lo , i 50110 dei rerrat.i:,,3imi cri1i6 d'arte, e I del 12 ouob,.e 19,16 alla rriiRliore OJ>f'T<J virlÙ o condannarne i difi•Hi. Raimondi come preJ>aruione non gli è da narrativa di autore ilaliario edita tm il l Si sa, questo non ~ un libro d~ pr~n- meno, ma menlre i criti<'l ]>Urlano_ dcli~ gcnna)) 19-15 cd il 15 settembre 19-16. J/i dcrc come un trattalo di sloria o d• ps:co- pillura rome di una &e,enr.a, Haunond1 sarà pure uri premio minore per un'opem logia collettiva: eHO raccoglie una gerio im'ece quasi ro,.. e una cara J)Crsona, mi sul travaglio del 1,,eriodo '43-45 di autore ,li considerazioni ecrille <ln un lellerat-o ,crrebbe voglia di dire come In pittura fXJJtigia110, rc< lu.cc O ex intc.rnnto. fiU uomini. avvertimenti, idee del @~io fosse una donna dcllu <1uale è onnai J.a J,a p,.oclanu~io11,. de.i vincùbri cwv.,.,.à tem1>0. Ma In mancanFJ di 1istemat'cllii molto tempo in11umon1110,un omore di cui nel corso di una serata artistù:o-mondmur. finisce, per forza di cose. col ripercuo- è oona.1pe, 1 o~c. eh,: 1 onlroll.a, domina. e da tenersi i,, un locale ciuadino. 11 cul teni 11ulL, cconomin del ,•olumc. ne è prigoniero. i,,tcrveffam,o ,wmcro~e personalità dd An1.itut10, l'idea di dividere il mezzo Forse che quella vatetica malincon·a mondo politico e letterari-O. aecolo in quinquenni, rhe poi. nel.la c:he sempre si ode negli ,e.ritti di llaimon• Le opere concorr(Tlti al Premio in nu.. trattazione. diventano decenni e ventenni di, e che dcli~ volle i., direttumcnle C6Prt'll· ,,i,c,.o di ~effe copie ciascuna devono per• nell'ultima parte, era follo più p~r .im- iat Bi veste, si nasconde, iii ri(ugia, nei venire al Com.italo Premio «Genova• • hro,Jiare lt acque eh~ ~r. ch1anrle: rolori della J>illura? forse cl10 la p:11ura da Fnvice.sco Po:ro n. 6-4 entro il 20 Pcrrht' le idee rhe noi diciamo, e _c• I fervo II Raimondi, dolorosamente deluoo I settembre 19"6. appaiono, nuove, 90no nuove M>lo in degli umani, a rinfranrarsi, a <'Onsumare ConJemporanoomcnte in ortobre sarà oa1parenu, ossendo e..~ la corui-e~uf'nrr , 1 uella naluralo malinconia, e ritornare, di tcnuJa a Gl'n01•a. ,1cU'atrio del Pola:;:;o e )o 6vluP1Jo di altre idl"C _preea1st.m11, nuo,·o J)ron10, aU'ar1ome1110 domina111e? I Ducale, una /l\_t').dra d<!l libro con la par• vic.ine e l,onfane. onde ~ rice.·ra dtlla Perchè, come 11 i tliceu, llaiuwndi Jclla tecip,a::ionc d.alle principali Case Editrici o loro ori~inc. della scintilla che, come pittura ne fo un pcrsonagg o. che tra gli dei più nQli librai della città e con l'i,,. nella el<'1trid1à. le accende f.f)C!-!o a altri sentimenti circola, e, 1>ur e::,!>endodi rcrvento di numerosi scrittori contempo. grandi di'-1:lnF,c di 1empo e d.i Epa:tio, un dllitinto colore, è penon:tgg.io della ra. ranci. implica vHti processi ed esfur 11 ! gtoriri, migli_a. . . .. AL Premio cd olla Mostra faranno coro-– i qua)· ()OliOOO ::inche riman,!rr E'Ollin- E Jlt • l_'r_m, d1 Bol~&na • non C' ,. nulla na Unti serie di conoer1i a Pala::.;o Ducale, tesi in un'opera 1113 irac;curati no. Ep,- di « ~r.c1uo lell~rar10 !• 6e ,~uald1 e p:1· c,,posi;ioni di quadri, con/crcn:c, in mo- . ' . 1 f Il' 011 g'na e d1 t-cara.o vigore o perche non a.cm- do da d ar luogo ml 1w ott obre arti.stif'<> La sun è pili prccisament~ una eorla di rrilica JJlalonicn, cioè di quella critica rhe ~i forma un' «idea» dCll'opera, commisu– rata olln qunlc, l'opcr:1 effettiva non può che scap·tarne. Badiamo c1ues10 espedien1c critioo in se Ele'-@Onon è riprovevole; on• zi può egcre usato con profiuo per quelle opere non riu'it:Ìle, le quali contengano elt•• menti certi del EiC-gDO a cui voleva giunger l'autore e che egli, per 1ua in('npacità, non ha saputo toccare. Altora il critico, facen– do balenare quella meta ideale (e non ar– b·traria). circoscrive con maggiore chiarez• ta. la mode,1ia dei risult::iti raggiunti d:tl- 1' nulore. Ma il critico 6-:lgarc ea che quc- 110 è per l'ap1mnlo un espediente, e a11pe– n11 ~e ne è scrv'ito non ci insiste più. 1nve– cc il Ros,si non riesce n libcnrsi da quel fontasrnn della forma ideale del Corteginno, the egli si è fog&'iato nella sua mente, o che 1i è insignorito del 11110pensiero e della sua lòensibilità. E inohre. nell'intcr• prc1nz·one del testo arfiorn non di raclo un11 vena di neop) ntoni5.mo , per cui. in ec:pree-, 6ioni u~ate del 111t10naturalmenle si scor– gono 11 ensi reco,.diti e mistcrio::,i. E cosi, si finic:re per cnderc in una 60rll' di &truggi– mcn10 filosofico. che fo il paio con quello slniggimcnto e&telistiro, che è pii1 comu– ne e più nolo. poi, la dipcn~enza tra ICce e n I n . pro lo Ecrillore ,i trova in maniera com • gc, iove.sc de~o d; i, itere.ue e ricco cli è 1empre c061 1trclla, a.derente, come il pleta. ,1a &i. legga, per esem1lio, e Naia- promeue. Bento, in certi pos:sagg, deUa tiua trat, le», do,e un uomo. ~iii nnzinno, innamo• &>no in corso accordi co,i il Comu11e 1azione, ,;iemhrn mo,;-trar<•. di credere.- . ralo, contempl:i, medita, in un ,.iJcn~o 1 ,c,. <"ollcgare MM qu,estp m(U1i/esra;io11i l\fo J'impori:inle. lo tl,ce, ... jrno g'i.:.1 111 denso di raccoglimento, la &un tardiva con le cclcb,.a.:.io11i Colom1Ji.at1f'. i,i v,10,. Più di una volta. leg~endo queste pagi. ne. ,~ien fatto di pensare alla favola eso– Jliana elci cane al fiume. E ci si pensa con <1uel rammarico che f!i prova tutte Je volte <'he Hdiamo la reahà sfuggirci quando l):ù d pareva di e5fìer vicini ad afferrarla. Quel ch 0 m:incn veramente in quef!IO 1,tudio, per tanti aspeni utile e note,·ole. è J>roprio un fenso gius10 tltllu realtà e delle proporzio– ni, un senso discreto della mimra. E nJla fine. quel <li•aitio. quell'inco-ltnle rlutlna– re che il eritiro 6i studia di illuminare nel suo autore, ti appare il dis.aaio stesso del critico, che ondeggia fra 1a le'li <li rni si è innamorato. e la eeduz.iont dtc in lui eser– cita l'opera s1udiat11. GAETANO Ì'ROMBATORR pr'nrii,io, è rhe @i rirorni a studiare que- i>assione; e vi ei dirnoslra come un dolo. d o eia preparare un prol{ramma cl,l' attiri - ,-1:1 correlaz.ione trn folli e idee, cvilnn- re si tra~formi in poesia di limpiJn n-olle l' att.en: ::ionc, oltre che ,lclfo d!.tiulinari.:a i\Lrn10 ROS!'II: llahfo.,;sar Castiglio11e. La do e-ho CSlii se ne vadano sciolti per il i11\'crnnlc. . . g<-novcsc, w,ch<' di visito1n,.; d<1t1frro cit.- .ma f)('r!onolità, 1a tow !,rosa. Bari, Lnter- mondo. Oani fotto ha una idea che lo, E e-i .. :irchl," di uuo,u d:1 d11edeh1 d1 r,ì e altri paesi. in. 1916, PJ). 114, L. 200. no anca ROMAIN GARY - Formiche a Slalingra. do, Milano, Mondadori, 1946, pp. ZJU, ,_ 200, Nel 'abbondante naffalioa della t<e. Nalen.:.a quedo romanro d'un /roncc•e auj partigtan; polacchi cl .,embra quan. lo di meglio •i •io [elio finoro, e la giu. ria parigino che gli decretò il " Premio delta Crilica" ha dim0$trato di sapor .cegUe,e. PerchA nel libro di Romoln Gary ,:U eoenti polilici ,.e,tano nelld /unzione J; .fondo dei /altì umani e a ques:1 ,ono leltc,afmenle aubo,dinoli, mcnlre quanlo o' è di cronaci•tico uien riscallato 1n /anta•ia, atudio del cc:wol~ tcre e laloolta poesia. Fitto di perso– naggi, dtoeni non aolo nel nome ma nell'animo, il /il,ro ha anche il pregio di non ooler ,.,ao/ocrc problemi. ma cd.amai di por,-c inlcrrogoliu· che •ca• lurinono •pontanei dalla narro.:.1one. Stronarncnle debole, pc,. un romanzo d'oggi, Il titolo odg1nafe E.ducation Européenne. IL PtGNA

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