Fiera Letteraria - Anno I - n. 23 - 12 settembre 1946

• FIERA LET'[EllAlllA 5 EL CE 'l'E ARlO DELLA AIORTE DI V GRANDE MAESTRO L'ARTE E LE OPERE DI FRANCESCO GOYA Ques,fo S<1ggio farci parto di un volume su.Jl'nrtc contcuu><>ranca che Lionello Veri– tari cònscgnertì nei ,,rossimi. giorni alle Edizioni U di f'irenze per fa stamp,t1. di Lionella Venturi la na1urn crea e non limiWla da ciò •he la Volasquer. • i •uoi volumi pla6tici nei natura. ba creato. Immaginazione • iotui- rii.ralli maschili, per esempio in quello iione. ideale e reale sono doè ciaolt.i in tli Carlo l V in costume da cacciaatore del urie. 1790. Il Uaulldaire ha ~ot1oli1:ca10 il c11r11t- Lu sua eelorazione perde i larghi J)lrtid Dum1ue Go)a fat>e\a il cortigiJDO ma c:1, non solo per la Cueonc delle lud e non aveva l'animo di cortigiano. Al con, dcli~ ombre, 1>er f'app11ritione pili rt11>ida1 trario un animo di ribelle .si mm,'()1•t.levain <ll'tina di lampi, dtllc lud nelle penombre, lui a SIJO iusn1H1la, Ed ceco una c111astro- I 111.a nche per la ust1olu111<lissociuziono del– fe gU qprì gli occhi su <1ue.lche gt; acra-1 l:1 forma espressiva, della formu epiriluulc, devn attorno, gli diede una èJ>Ccic di ro- umana o diabolit'a d1e sia, d:t ogni forma Go) u è nato ulln vita nel 1746 a Fuente- raggio della disperar.ione 1>er esprimerai in 1,lastica. Onde nou ~olo u1)pare una bcUn .. todoa preiso Saragoz~ di Aragona, ma lutto sinceri1ù e lo flOrtò di colpo 111 livcl. t..l morale ind'1~ndenlc da ogni bellezza ancora nel 1772 non era nato 11.lrartc. lo della I ber1à 111 or;ilt>. I fisico nel 1>rinci1,ale aceuioto, nm 11nche Aveva allora compiuto alcune 1>illuro Nel 1792 Go)'a eoffn 8 e di una malallia ,•i. r.i~ult_a e, idenie la beJ lezz~ d ell:a _be– religios.e alla Madonna del Pilar di Sa- gr:n•e che lo lasciò 8 ordo. Ba)CU creden st1ah1a .1n un frati:: che... orr1.de trag:11."a– ragoua, e a11a Certma dell'Aula De.i che non si garebbo rimesso. Zapale.r e..J>ri- u!ente,_ m un :.hro c~e u~1pnr11 ..C'e un or- 1)r"Òs8o Sarag'O~. dopo ove.r fitµdialo mendo la $Ua compi.ssione imi>utu,u la ~1!'e ,nf~me. ~ per ..mo 111 uno ~i.u:u·do preSI() un José Luz.an y Mart'nes. pillo- ma]ania alla l)()Ca rifle 6 .!o.ion~ ,Id pi1t1Jrc, uhota e 11n111ob1le. re di 1radiz.ione rupoletana, do1>0 nver Jo,•ellonos p;irhaa ,li ailOt>le-4,ia. La mo• invano e-creato di ottenere borse di studio lattia ho degli alti e bassi. el 1791, Coya dall'accademia di S. Fernantlo di MadriJ, !Cri,•e: ~ Lo mia 8 atute va .scm1>rc lo i.Ics.– e do\>O aver st.rap1>Uloun !eco nd o premio eo; talvolta m'arrabbio con un callivo umo. aH'accademin di Parma. Le f!Ue pitture re tnle che non l>O~-'0soffrire me t,ICo&U, det 1771-72 mo!t~ano una certa padro- talaltra mi aenlo più calmo •· Quando .., n~nu. d~Uu tra~1:u_onc baroc:c~, un tr.U"- 10 pensa ch'egli ha vi-su1 0 sino al 1828. e d1 l:irF,1111~rl ll d, ~uc': e di_ om~ ul• I che ba continuato a lavora re con u u'a11ivi– fluanto a_ffin1 a <1uelh d1 Mattia Preti. ln tà eccezionale. ~i può misura.re la l!Ull un « Cri"t?. crocefìs,;o » ~~I . m';1Jteo del fon.o. di ripreliU. M I intanto <iualroea t:i Prado, eh t; del 17~0,, I 1&1>1 ';'11~one !1- perde: l'ottimismo. Per lo 5ordità, bola10 Mun~ e I ftedeni~1or,c_ pratica del) e 4 dal mondo, Goya a1>pnrtiene meglio 11 ..;.. 6preas1one sono evidcnLi. Mu_ nessuno stesco E l'effetto ~ l'a1>1)rofondi111entudella lcre « fouluslico » dei « Capricci :o. « U di ombre, 11er trovare accordi inediti e plongc souvcnt dans le comique, firou et delic111i. Esli tenie <1uuto bene gli pot– s'élt'\'e ju ... qu'au con-W.1ue :ibsolui mai.s 11 n sen·ire la purezza di linea e i grici l' :..!;1>ec1général 60U8 lequel il voit les di Me.nge per I• nobibà de.Ue 6ue imm11· chofe• est «urtout fa.ntastique, au plu.1ot gioi. Ma .a.bilo comprende che la li.neti 1c regurd qu'il jette su.r loe cbo&et «!&tun non deve e-esere convea&iooale e deve trad'ueleur nalurcllement fantastique ... Le sempre (:>iù a «olligliarsi, purificani, di..-e– grand méritc dc Goya consi6te i née.r I.e nire primi1,va. Il FUo atteggiunen_to p~co: ruo11.t;lrueu.x vrai&emblable Set monslJ"ei . logico di fronte a QGC6lo pu.nficara 1 e soni n~ viables, barmo ~:quea . Nul ••• 1 com pieno. Com4: u<>mo ~i ~ondo vi -' i~– osé (>lus quo lui dans le se.os de l'•hsurJe pegua, come art.asta lo 1romua. E no n• possibile. Toutes ces eontor•ion1 cet facce suita una gruia u.n po· equivoc.a. ~:. I ca1>ricci,, heètiales-, ceiì grimaus diabolÌquet &0nt eppure affascinante, per «~mpio ne.I 1icné1rées d'humaniié ». ritratto dlclla du~h~sa d AllMI del pulrehbe nemmeno prNcn1irvi 11 Goya · Nt:I fru11c1111>0Goya incideva ., I UI· J>ricci ».. Non v"è dubbio che 4< I C.1pric– ci • rappresen111no la rivoha di un animo esa.s1>erato. Il suo cuore di uomo del pu– polo, rullo natura. ~i rli,olJa contro le misere soc.iali, le h.a.aie:nc della povera genie, J"ignoranr.a, il viiio e l'ingord.igia d'ella corte e della clas.tc dirigente, la ..-uper11tizione, la guuiteria e la crudeltà de) clero. la leggerezza delle donne, l'inco- Goya batte iugli titremi: realista all'e- 1?95.. G011 ama questa bella e no– stre.mo. ranlHtico .U'eslttmo. Tuttavia ti bilo 11i1gnora:. eppure. la senle lontana, i: ,,entc mer.&,•igliu dell'aesoluta veroeomi- un poco taon della v 1 t.1,. come una_ bana• gl"anu delle &uc fantasie. Per .-pieiare boia e&treman.1enle pttaiOM, fuor~ del quc!to pu1110 di roi:-cidenw tra realibruo e mondo -.mano. ~on(rootate~ _col ntcatl~ pura rarittiia, !il Briger ha immagimto I d!. Oo_n•~ ~nloni~ Zante d.ipm~o un po che Goya non abbi:i • bt.',hé ia Caire rejail- p1u d, d1ec1 ~nn1 d~po, e 6Cntarele come lir ce réali@mc &ur lui-mCme. Il était !• duche.Ma, d .Alba &1a un~ bambola, _e. la @u1>eraLÌt.ie11x,gross:er. ignoranl, capri-, Zarat( et•. una b;ell~u.a d,, donna, .;1c.~• cicux; muis cons<ient dc tous ces délaur•, ali~# " H 1•., deU •~tuta, ua ~ v1 ~ .,.m il en soulfrait, il -avait co cynisme-. di im· J>enetlla fu11,1~nc ~ dorpo e d1 _Fpara . piegare difelli e sofferenze a dare potenza I Ma ecc~ I_• linea e ,•ppena suggerlta, e i .:all'opera d'arte. Qualcosa di 6imile è in- ~aPJ>:0'11 da ~Ce e ~ ombra eh! ~oo :'"' falli avvenuto o ciò s pieg a il caralle.re li• I ~r~llo . la lro~ .. r 1v~an~ fl!l!l1 l 1nnn o. rico sia del reali6mo s.ia del fa nlutico di E il _r•'!'lto ~ ti.mo, d r:itr•lto d~l ~ 00 ~ Go)'a. Sohan10, invece d i einif:mo, biso- É~c e1• e. 9(Jrll(atuit.o~} n::9110 di parala. ,-na parlare di p:assione: uomo del popolo un anima a11a1 p,u e e una periona. vcn're. Alcuni 11vvcni111enli modi.ficanv poi le t·ondiUoni di G,oya . Per ).i1 J>ro tczione d el pillore Bayeu, s.uo conterrum.:o e fu1u.ro co– gnato, Goyn oltcnnc da Mentt s l'incar ico di comporre i pr'mi modelli di arin.zi per la manifollura reale di S. Darbara (1775). Nel 1779 fu ricevulo dal re Carlo lll, nel 1780 fu nominalo accademico, nel 1780-81 ti ribdlò nlln lulda di Ba)CU. nel 1781 ot· tenno un primo ~utc•'t>So ur6cia.k eou un mediocre f1uadro rnp1lreaentanto S. Bernar– do da Siena prctlicantc alla presenza di Alfonso di Aragona; nel 1785 già sj mo· 11rnvu 01tim'.11tacirt11 In su:1 J)()3izione uf– fici11lc che andava grudalamenle elenmdos:i . Circa la 8ua arte due fnlti nuovi erano 80pravvcnuli: run 0 è la 11coperta di Ve– )Q.E(1ue.z,di cui nd 1777-78 Goya inc1'k, varie pitture, l'ahro è il lavoro dei mo– deUi J>e.r gli arat:zi. J"nfalli QUNti modelli o cartoni non 11\levun bi11o~no della finitu– ra arrademica che si richiedeva ai (luadri, 1. o dò pe.rmene,·a al giovane Goya di esse- , re 1>iùEpontaneo e direlto nella e11press.ionc ddlc Eue funta~ie. lnohrc, malgrado la d:– rezione di Mcngs, i !emi a<t8egnn1i ngli arazzi crnno di carnllerc po1>0lare, di vita contcm1lor:111ca: e Goyn trovavn quindi unu buona ou11cione per la,eiure libero sfogo alla sti:i f:111tn11ia. « I} Mercniite di cocci» dc.I. 1778 mosha in modo 11uai felice le <1~ulità inir..iali dd– l'arle di Co)a. La vivacitu deU'e.ffello pit• tor-iC'o, oon la 1>e.rfell• fusione d'immapM e di fondo. l'a1,1>nrcnte disordine e la ric– chcua ddla t·ompofri.ione, la rapidità del totco, cn1>.1ce di render ~ggrr:1 e come im1>rovvisat11 01m immagino, )o grazia e l'eleg11nu sellcce111csra che Jù ad ogni po- 1>0l1tnauno digni1ù di tlunu1, e a ogni coc– cio un.1 umnni1i, all I Cbardin, tutto ciò è d.a Goyu ~ponl:111cumen1e c1e.ito. anche ac non Ei di:.lacca dalla 1,iù raffinata tra– dizione europen, ve:la,.c1ucz1ana, venezi'ana e francese. Ma l'arcento di Go)a. l'accen– to un·t.o e inconfondibile, già 11punla: v'è una• certezw. una decisione, una 1>resen– u1 inn1tese; ogni immnp;ine 0J>pare con una i,ronlczzo che ~ori,rende, e 1u11umo una. intensitù lulln nuova. GO)'II ama le •ue im– magini, a c•uore lc,tgcro. e non senza uno 1pu1110 di f!orri!'O. E c-ren unn fiuba, ma 1a r"\!nlinu Ntrne unn J)O('~i11, Il genio popobrc Con la morte del re Carlo 111 e con l'a,,\lento di Carlo IV net 1789, Goya è fncoq>0rato ne.la corte di Madrid. nomi– nato piltorr- di Camera e cotì può as,is1ere al rapid 1, tli~farime111 0 moralr della oortc e del p,o, crno. do, uto :ili.& n~,:in:i Maria Lu ii.a e n Culo 1V medcl'imo. Go,n crn J>Opoll'. Dal lh·cUo dell'erti– giana10 rui :1p1>.1rlcnc,a @uo padre, aveva voluto iiungcrt'" al livello di arti&ta, e, co– mr allora era di rcgola, non poteva ele-– va~i ~e 110 11 nttro,erto l'accademia. Aveva inC'ontrnlo dirfìrohà dovu1e al •uo non con– formi:,m0 i.1,onlaneo e: a.)Jn 1ua vivacità lirin di rolorisla. ('.Ome alte!'taoo sia il giudizio dcll'nccade1U11 ,li Parma (1772) ein 111lile col ('.Ogn:11O Uayeu (1781). Nel 178.t t:crive « Cutamenl(' ho avuto fortuna 1>reuo l 1 opinione dcil'intclhgenli e del J>ub– blieo. pcrc-hè 1u11i mi &0110fovorcvoli ecn• zn di.::c11!ò!.1tio11c ». Nel 1786 scrive che i ~uoi 1uad:ag11i sono limitati « e ciò mal– ~rado -.0110 contento come il più fcl[cc degli uomini ». Se nnleriom1t":nle ovcv:i dimostrato di sdC'Jnare la vita di cor1r- ora vi ai adat!a· pur non mutando i tuoi ecntimcn1i. i'iel li88 è.- •Opraffallo di:al ,ucce:flso e dalle l"0m• mi,...iou ·. Gli è impo~ihill" di contentare tulli coloro e.be cbicdono I.a fiUII op,e.r-a. Vo1Tcbbe a,·ere 1nt":no corumi.5.~ioni per meglio disimpegnare quelle ch'egli a,•e,·a accetfato. vh• t.re ron JJiÙ 1ronquillità e lavorare per &è e:econdo il Euo gusto. che è rrucllo C'he Jlar1icolannen1e ambi.!ce. Nel 1790 eonctnla di c"-crc • •a· conOf:ciulo da 1u11i, dalla re~1ia in iiù. m:a d1e non h.3. abilità di pretcndl:'rt compenci ade~uati in modo d.:a •~eirf' dallt' difficoltà fin:rn– z..i11ric Il direllore dclla Manifattura de~li ar:an.i 0 prole.sta nel 1791. pe.rebè C"ya non prt":&e:nla i eartoni cui è obbli~alo. E pe.r uu•arsi t":&li 1.i prctìenta nl re:. il quale gli dà ragione, ~li racC'onrn dò che le mnle lingue diC'ono contro di lui. e J>er 60110· lineare la Fua affabili1ù ,i melle n 6001111- re il violino 1>er lui. Ciò C'ht": riempie G-Oya di orgop:lio. eca 1nu FRANCESCO GOYA, Cerio IV A:tualr-ienlie dia Goller1"- Borghese di Roma IA-,deuo") Goya creava non per 1iudiz.i.o rineuo m11 per impulso morale. I ritraili Qunndo Go)'a neva ioci~o i quadri di Nei ritraili d1 Goya, 1•inlN>duzion~ di Ve:IHquez aveva adoperato un.a lecnica una linea signi6eanle va di pari pauo imitata da Tie1>ol.o. E cioè l'inlerpreta- con l'iniroduzione del grigio. Il grigio di ~ione di V~lns,1uez è fatta da Goya aura- Me.ngs era neutro, il grigio di Goy 11 è la ,·.cn~ un_o ~rhema di Tiepo!o, Ciò fhe è sinteti di 1ut1' le 8'uruaturo dei colori. &1grufìca11~0 onche per le pallurc: v è !1-° 1 1 ro!a, i verdi, i viola assumono una de– acce.nto he1,ole11co nel • Carlo lii ucc1a• Jicateua incredibile di fiore appena nato lor~•·- cb"~ ~n•imilar.ionc da V_e:laaquez: u prima,·era, proprio perchè .orgono n Net e C.pr1ce., » (1793-1796) a Tiepolo • 1 un srigi.o che già li contiene in potl'n&a eovr-appon~ ltemhraudt. I contna11li di luce come un humus fecondo. e d'ombra non solo eti fanno più forti e Le M:lf'Ìe dei ritraiti di ptti:,0naggi è J>iù J>illorid nel senso di una 6Ìnle1i più numerou e spe:Ho la trovata arti6tiea un e~idcnte,, ma as~umono csai 0 filct!5i il com- rapilorto I di colore, uua caratterinaaÌonc 1>110deJl e~preu,one. Non e1 tubordlnanu formale Ja vila inte~ femtala sulla te– ulla figura umana, ma •ubordinano a aè la 1 11 dlÀn~tOad c~i una _rinomanza ueolu– hgur11 umuna, BiSogn11, 41'ahronJc riflel• ia:ucnto meriluhi. Si può dire tuttavia che tero cho l'iJca dei «Capricci» e il com- i ritraiti <.ùl:!timi » .cono assai più artistici 11101110 che Gora ne fa nellu sua fam0&a che i ritrulti « ufficiuli », ove l'abitità lc11cra del 1794 hanno un rapporto pale• inarrivah'le ticne t!Jlei.so il posto della )i. le con gli u Schers.i. di Fantaaia •• disc- ber& creazione. In 1oluni di e&Si non v'è, gn■1i d~ ~i:111. ijattjua ~'ie1>0lo e incili~ m;mmeno quel 5 cn.;; 0 di distanza notalo Ja euo hgho Gian Domenico, e coi • Vari nella « ducheua J'Alba • v'è rindifl'eren· C•pricci » Ji G. B. Tiepolo. Anche Tie"" u. E 1an1o più palete' è l'indiffcrcnza polo avcv.a fallo la pa.rtc alle .ceno popo• <iui:anto più ricco è l'ornato. 1~.re6Cboin ~ue-sti di.segni. Ma non è •olo I • La famiglia di Carlo IV» del 1800, 1 rnfluHo , ~i Re.m~nndt che allunlana l)rNe.nla •i>1,unto a un grado nua.1imo ~oya da f1e1>olo, e •.ncho e:. 11opra~tutto l"al,ilità d Gora ncll'ornaro i suoi pa– il contenuto _nuovo. ~•ePolo m!ma1.1nava droni. E beata •guardare alla compo~iùo– ~un~ J>01>0l,~np~r var1eta. ~4:" d1v.ert1.D.1~11• ne per acoorgen,i come l'animo di Goya sia 10. _G-<>111 v !°"e~&ee_uno tpmt? nvoluZl~.- a~iseute. Ma v'è anche qualeou di i•iù. nari?. I d1~c~ d! Goya i1 fa~no. p1u. Mlll&r•do l'irrigidimento dell•eticheua, a;,1m ncl!e. mcmona, la charKe ya 1 1 ac• Goya ba veduto nei volti della famiglia ce_ntua. f1ePolo a\'C_va _1c10 Goya co: reale lo epu.nlare della maschera beetiale, ecaenlc dell ~ffet~o p_1ttonco. . Menp . 1li così che non si N ben dire ee prevalga n!va 1u!ger110 il b1.SOgno d, una Ime.a ncll'arti,1a il senso dell'oll6Cq1Uo, de1l'i.o– chiu111, di_ un_ contorno che ave~ un H· differenza O del di-.prem.o. D quadro di loro per ac e 1110~e la fig~ra dati ~mb en. pania ~fiora la caricatura in un modo te. Rembrandt gh aveva rivelato 11 valo- che rnrb:i. Carlo IV e la regina Maria re lirico del contrasto di luce e d'ombra, Luisa furono eoddi~fntti dlei molti ritraiti e In,.potenza ~ella_ pe~omLra per e1tpri~• che Go)a reco loro. Dunque iMtÌ non se.n– re l 111afTcrrab1lc •. 11 mulero. Vcla(!,<Jucz1n· tirono la ripugttllnr.a dcll"atliietJ. Per fi'.1e lo 11~•cva6t?1?to v~r~ lo r~ a.hn. .o~lone comi,rcllllcre (IUeeto ,urano fenomeno, non J, volumi plltf!hc1, «olid1 e •taL1c1. e 11 lo- basla ricorduro il, loro difetto d'intclli– ro po11ibile accordo cou l'energia Jell'c(- gcn~u. C'è qualcosa di più. La inco1111,ren• (etio. sionc dipende d:1 quella amoralità che La forma dei «Capricci» è estrema- dominò 111loro vita e i loro via.i 1teui. mente varia. Talvolta Goya predu. con 16 EM1 11011 ne u\Cvano coKiensa, e furono lince i particolari del.Le fi« ionom.ic. delle H•a1 conlcn1i di vcder-.i ritratti oom,i C"l>re:Mioni feroci nell'ira conac n e.I gbl- erano. 1>crchè non upcvano che co• eHl 1110 urcastico, delle es-preuioni be1tiali erano di fallo. E <1uindi non si accorse.ro dei 11en1i 1 e allora l'el6cacia della carie.a- che, il popolano Coya, nel momento •t ee-– lura è tutta a 11caplto dell'arle. Talvolta lo in eui pareva abbracciarli, aveva una coetruiace in profondi1à eolidi volumi o vog.liu prepolente di Khiacci:arli. Ma im1JOne l'evidenza della rappresentuione. quella loro inc()(!cienu. e •morul.ità tlrin– Tulahra e.prime conlrasti di luce e d'om• gcvanu al<1uanto e:ul )oro piuore, the vo– bn, dando alla sua arte più largo resi>i- niva in qualche modo ostacola1u nella ro. Anai nelle vaste 1>enombrc eali N ,ua «-reazione da una antinonaia in.supera• ra«-chiudcrc it mis.tcro, di fronte al quale bile lra il comJJito Hfunto e il F"U0mo– appare la e:ua anima re.ligiou. La stampa do di &e.ntire. n. 17 rappresenta una giovane donna che La moda fr•ttanto e.ra tutta al neo-cl.a.– e.i aggiu&ta )a calt.1 e uno vetc.hia ac«-ovac• •ici~mo anche in Si-gna. E Coya induJ.. C'io1a che ra g-uarda. F.&a appartiene alla ge commcllendo qual.ehe grave enore di eua arte:. Ne.I 1794 icriv~: • Per oec-ut>3r~111n 7 .a della ~u:a am.anle. la dn«-he&Sad'AI- ,atirn del costume. n contraslo tra la Gio- gu~to, come il .-i1r11110della nrnrd1e8n di l'imnua,inaziont• moriifirala dalla con"iderti. ba. le mi..erie coniu,ali. le vigliarcl1eric vane che mnlgrad 0 l'nbiella mi1eri1 ma.nt1e-- S.anta Crui., ch'è, dc) 1805, o ove il cor– .done dei miei muli. e rii>nrare iu 1,:irln familiari. E" un mondo di onori, vedu10 ne l'iltu,1;=one della bellu.&1, e la vecchia po, atteggialo a muu. è un a6@olu10 vuo– :,lle molte ~pe~e dovule :,Uu mnl 1111 iu. mi per lo pii, fpictn1:n11cntc, caric-:110 rou la ('he manifeita solo la proprin animoli1ù è to cpirituule. Alcuno donne, come la con• 6011 IHC$i!o II dli> ngcre unu ~e•i~ .Ji tiua- Iure più eruda. pcrchè in o~ni 11wenimeu- di @traordinnrin efficacia. L« !'lamp 11 n. 3♦ lesso dc llnro e do11n11 lsabcl Cobos de drelli dové ho follo !>OSIOnll'o~•cn:izione to ,i abbia 11 etto J"imi>re"4onc dcll'idiuY..in ra1)prcse111a <1uallro poveri «'!16Crinddor• Orc_el, trov11110nel nco-cl:1~11ici11mo di Goy• che è g\•ner'fllmentc uscnlt" Jull,, OJ)HC O della maluip:ilÀ. Nei rilrulli :-i è noi~~ mentnll in unn prig.ione, e va oltre oani ~u nuovo mo~o per .:,ssociare al ~Ilo preordinale do,e rai>rieci e funti. ..,.- nou 10 l'he ~0llt> I up1,art.nza umunn "PUnlu 1I s:itirn. Goya commenla: « Non eveglia- ideale In loro intensa vita @en6uosa E al• po.seono "' ilu1,p:1r..i •· Tra quc:i •1u11d1et1i è carallere be:,1iale. ~ci ., Caprirci -. •pe:sso 1eli; il ,onno è epC88() la sola fortuna J cuni •~ti ufficiali, «-Ome il conte dJ Fc:r• il • Giudixio dl'JI' lnqui ..i%ionc •· Paragona il carallerc be.. ti.ale tli reria , 11a umana del di.!grar..i«to •· La t.harge è finiln, ~ nd :. unn (JB03), trovano una !~uu..a le <iuc-,1:1-ccn11 C'0n <iuella dc:l « Jlcrcantc s'i1111>0ne c:~id~n~e. Sc:-~n?m. che Goya ei l"umanili riappare. la compn~iont": dt.l d,gmia_ e grandt.z.z;a, nel «"OS-lume1>'.u ae– di rocc· ». g· un"ane nuo ..a. iolalmento getu M>pra i.I v,z.10 e l 1d1oz1a del ~uo tt":111-dolore e1erno e eon eua 1'ar1f" nel flW vero di quello 5 ettecenteaco, ncll alteg– nuo,a: anche ee fii può comJlrt":nd~rc the po. e li. ra~1wcccnlì coi:i 1.alr _ren·ore. che riuovo vnlore 0 univel'5:lle. La 1>.1gn.a di 111i~mrnlod~,-no di ma~e;«-inlli ~ell'J'! 1 pcro,– lt11 i>en--onald.'i ,i,~ ":m\'~ ·ri.a h , 1..._.. 3 , I non abbia 11 lt":mpo. ne 11 d, ..1arC'OFurfi - Cnrlo IV, con i fiu oi preù, i •uoi nobili, e Di . foi_10 11 neo-dauic!~? 1? ,mpe.n•le e non ,i e,-ila l.:1 mera, i,Ha JlCP un I.I.Ile cienle, per iiudicarli. E I' mmagin:n.ionc: 1hre1tnli n1t@e.de si ritira davanti aUa 8.!IN.J thverso da <1uello inn:aato da McnJt. carnbiame1110. J 104C'hi C"hi11ri th~ nel t"orrc al mondo delle ~lrf'gl ..._, ptr r. .:o1tlere vila umana, e or:ie l• ctri«-aluro davanti I_ i.11edesi1~1i 1~rinci1>i i.ono a1>plicati :i mo• l'I 11erC'anle d, C'OcC'i • rappre-e:111ano un fì. J>iù ,erOéimile ndl'as,unlo la 1>0lcn1.a all'arte llvt nuo, 1 • b )A forma 81 Eforu a con• ducio•o .. 0 rri .. 0 di "ioia. nrl "Cimi ~io della C'rudellà. Se nc: ftf<'Or~e e commt'nla D'a\l~nde ndl'incidere, Coya è porlato lenere !'ii~•J>clo d_i un'enen;ia _m.ilitar~. r- ad e•a erue gli efTeui: epuso i «uoi di- che !ara in uvvcmrc una ~nergia f"attll• dell'ln<iui~i%ione» dheni:urn un ~inguho tiu~i ,oli fantaslici nella "lnmpn n. 43: •egni ~r le surupe a:ono auai iuperior-i. ~-. E ul_loru lo _rom1n dov-i:a. ~f'~t altra. bdTardo. d1 cu, lo cfondo (' I:. di~ per.n.io- j • Il 80gno dcU.:a ragione produr, .. mo~tri •· più df'litali di tocco. più pi11orid. 1,iù Nei mo,. r.itrutt, ne?•~loSE1c! ~oe Goy• ne. E le nmpie zont- :.cure a~,u.n10110 il c,o.. j .. criveva Goya di k, fo.--..e per e, i- fi III trova III una coml1z.1011eA1m1le a qucl- •i~nificat0 d un J>auro"o fan'.a ...m•. ~el tare noie dal.l'foqui<izione e dalla eorte, ,·itali e: meno miti. la di Géricouh. alle prC...le con una for- fondo l:a pcnoml>ra f' d un:i inrerteru mi- ma ...a1>c,·ache le PUe imma,:in:.z.·oni non ma non pili adatla al nuovo l"Onlenu10 slcrio•a. Fr,1 qu~ ..1i mothi e: quc--le for. erano mostri. 1\nzi nd 179'- ficrhe,a che \bbiamo detto che il 178"1 rllP1Jreie.nt11 I romantico a1>1>enanasccnte. mc .:ap.!rli n1lJ'infinito ~i a,:ita una follJ d.i non cercava e d'imi1are l'oJ>era d'alcun l'inizio deU'oltimiuno di Goya, dei 1uot frati ~iud.ici C'ht- c,olo il demoni11 J>UÒa,•f"- mae-tro, nè di copiare la natura•· Co- ratlJ>Orti ("On la oor1e o con la nobiltà, el 1803 Carlo IV aveva acceltalo da re inventato. tra l"intri,o e lo C'ruileltò, la l!<'Ìenz.a dun<111e d'indii,endcnz:1 ri•p~tlo al J dell'a1i'vitì ~od•lc di lui. La piì'1 evidente Go)'a il dono dt"i « Cu 1lri('.ci • (rami e menzogna e Vinco ..rit":nta. Tra c.... j , "t' uno dupl ce preE"upposto: la tr d·z·on1• d1 ~cuo mnnife11111zione di quel.Lu attivilù sono i stampe tirale) e aveva Jato in oomi>enso ~ola noia unuuu,: l"nC'cu.::ato rhe ~i piegn l1 e In natura. Si ricono@C'e I vulore dello r:trnlli. Pt"r nobilitnn,i g'i11pir:111Rl'i11!,t.lcsi, o unn pcn'iionc al fi~lio ili lui. Ern u,, clo– sollo il pt..~o monile ilei ridicolo cap11uc- t-lile ncll'o1>ern sua, ma i.• uno stile cre:110. soprattutto o Coin,borough nei ritraiti no-nffare dove Coya gu11dngnava, più che cio e Ili rac:<tf.'(tna.Di fronlt' a tutti <1ue,ti Si ri~onosce il vnlore della realizzaz.ionc rcmm'nili, per uempio in quello dello In pcn,iionc per il figlio, un riparo con• ,cn1imenti "i di-.picg~ L':mtonomiJ p11tori- compiuta, ma qucllo realtà è ere-ala C'Oli!~ mnrche.::a dc Poutejoe, ,enza dimenticure tro le nccu.se dell'Inquisizione. E il re a \.,U

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