Fiera Letteraria - Anno I - n. 13 - 4 luglio 1946

FILOSOFIA JUl.E.S DE CAULTJE.R- // Bou,uy,mo Istituto Editoriale Italiano, M:lano. 1946. pp. XJ.220, L. 250. Pubbliuto in Fnrncia nel 1902 e non nel 1911, come crronca~nte annotn I.o.tradul• lrice, questo libro d1 Julca de C1rnll1~r ,111n. \e fornire ol lettore un apparecchio di otlt– ra mentale. Perciò Cauhicr eAarn1nn la fa. coltà dell'uomo di cztcd.erai diverso da quel. lo che è. Quc1to focoltà prende il nome di buv&ryamo pctc.hè ne, personn,u:·i di Flau– bert è dAto notnre sotto un aspetto morbido il carattcriatico procedimento psic.ologico. Il fotto iniziale, che provoca il coni.:cpirai di– versi da qui.-llo che a, è, è un indebolimento della personalità. Ma l'indebolimento della J)el"$0nalità è scmorc accomp:igm,10 do una impotenza n realizzare il modello che è sta lo concepito. Generalizzando il bovnrysmo si può dire che \C,sso si collegn al potere che la coscienza ho d1 cogliere. oltre che gli tj1011dei .aentirnenti. dei pensieri e degli atti int_CTni, •~che i sentimenti, 1 ~nsieri, gli fltt1 esterni, 1 qunli ipnot1u ... 'lno e tJJggcstio– nuno lo spinto, impr'1mendozli un orienta. mento diverso da quello naturnlc. Ohrc .,I bovarysmo degli md1v1dui csisk il bovary• amc del~ collettività sotto In duplice for. ma: imitativa e ideologicn: l'unn si esprime nel dcsidCTio del gruppc o della collcttivilà di assumere abitudini di vita eatrnncc al gruppo, determinandosi così un conflitto frn gli individui foqcli alle abitudini ereditane del grnppo e quelli che imitano il modello straniero: l'ahra, l'idcologira cons1ate nel. l'assunzione, com"! verità di validità uni• versale, di un ntlcggiamcnto di utilità pro. prio ad un'altra collcuività. Dall'analisi di questi casi di evidente po· toloaicità ai pa11,&B all'esame del bovarysmo rsscnziaJc alPumanità. S1 tratta della con.si. dernzione di alcune maniere di cuerc e di alcune cr~~nzc comuni ell'inti:m umanità. Tali aono: il bovarysmo momlc come illu– sione del libero arbitrio, illusione s03t·cnutn dall'altra pili profonda che è In credenza nell'unità dell'io: il bovary&mo pasaionalc in cui r uomo .ippnMionotnmcnte inno mo• iato. mentre ci:,cde di pena.aie alla iiua fe. lic.ità, compie ciò che la specie vuole da lui: il bovrnyamo scicnti6co in cui !"uomo è 110ggetto alle iUusioni della gioia, del be– ne&serc, dcll'immortnl1tà. Queste conQCz.ioni chimeriche non posaono C88Crc evitate: il bc\'lilrysmo è CNC.nzialc dcll'csistcnm fk:no. menioo in quanto csiiitc un ontagonismo jr. nd\lcibilc fra ci1'11tenza e conoac.cnza. !'lon •i veri/ica altra conoACenza che quella che il sogg1etto ha per l'oggetto. Per conoscersi l'io si spcna e quindi non si conoecc che pnrzialmentc, poichè la parte ercttn. n. aog. getto J-ugge alla conoscenzn stessa. Me per il fatto steASo che 11 bovnrysmc è I~ cond1Zione della vita fenomienica, unica vita reale. eaao non può più cHcrc consi. deu1to come un caso patologico Perciò il bovarysmo, visto nella sua aderenza alla legge della vitn che è il cangiom.cnto, porta aJln pro6cuA conseguenm che il crederai ol• tro da quello che ai è. è lo stcsao vivere cd f'Volversi. Le analisi precccLe111Lv~ngono ri. prese ,ul piano della normalità che consi– sterebbe nel concepirsi diversi nclln misurd in cui qucatA visione nuova non contrasto con la vecchia. Il bovarysmo divW:nc un np. parecchio di moto che unifica In 1.1nbilità ed il movimento nelle proporz'1~ni ncce!WI-Aric per 11'1 costituzione delln rcnltò. E il bovo– rysmo in effetti è un mezzo d1 produzione della realtà precisam,.nte in qunnto crcden• zo m una realtà oggettiva. Pur non CtJistcn. do una verità oggettiva. la certCU1' in una verità oggettiva continua a reggere I umani. tà, La credenza nell'esistenza bila verità, a..,u,da dal punto di vista gnoseologico, J condiziona l'esistenza del reale che s 1 boSb. •ull'arbitno e sull'1nazionalc. FIERA LElTERMIA MEMORIA 5.e tolto 11 vcb di quota mctdfora, cornc L'n .abotalore: Giorgio Lobò. Pc: i tipi ck Caultier ha dc6nito il i.uo bovaryamo, 'il La stampa moderna. Milano 1946, pp, J8, cerca di cogliere il nucleo esaenzialc di un con un"appendicf" fotogrefica e prefazione pensiero fil0806co, quct1to ci apparira c.;orne di Lionello Venturi f c. una critica al rcoli.smo per giun3cre a.! un CIA/ME PI TOR: (In mcmori!I di ...) E,i. idenliamo monistico, che implica la caduln naud 1 cd, Rom.a 1946, pp. 47, f. c. dici problc:ma del valore, 111 quanto I.• mo. 1J pt1drc e un gruppo di comp,,gni hanno raie non può csere dedotta dalla :agione, ,.1.unito nel Sl!COAdo .... i.rui.ivcrso.u o della SUA. csaen~o la con~cnza inadca-~ota e ~ppros• lfucilaztone ques1e pagine di teetimonianzc sunahva e, quindi, relativa, m.:•:ensibilc a lill Giorgio Labò, l"archi1c110 fabbricatore problemi che esulano dalln. afierf\ pur.1me11. lr- tcoric11 del s..:.p.:rc. Ma questa critica è inficiata do Jn erroneo presupposto di nn-1 • turo razional1s1ica che ncl'.a aua csaspcr,l zione, non potendo toddisfare In sua fun– zionic arbitrariamente 1mpO&tole, si rifuij:ia nel giuoco dcli,: metafore e nei! à-peu.p,è, (&ltre definizione di Lauhicrj. D1fat:i IQ ACacco della co;ioaccnza vi,-nc 11pnga10 con la 9pettncolarità àclr es1atenz..:1 di.e dovrr"l-.bc coincidere con il masisirno ael d1:.ir.tere11,c. Ma questa c"ncczionc .SJ>eltacula1e delre11- slcnza non è ahro che uu iaggiro e-,leti111i<.o J>f'• sfug;rirc non ,.Jla morolità, ma alla con– cretezza dall-l realtà ..:hr non e nè ,a... .ionale nè irrazionale. 1\. c. FERltAll\ ARTE l<ENATO C..IA I: V1M!gni d, Pu ·1_"1!:alo, Forlì, Fdi:l.iom di •Candido•. IQ46 pa gmc 8 0, L. i 4 0. Puric11.to .1ppa,,:cne oggi alla },;llura I • centrista • e funzionale (e quest., può t"S· t s,·rc ben1Aimo una strada lbaglintn - lo Girtim,, JJ, 1110 ,. ste1110 Ciani non i;i esime do.I denunciarlo, J Urli\ vana fatica pari a que!la di chi 11c,1gl111 . . . . . , un aauo 10 acque Bià somrnune nel tardo! dnnde~llno d1 bombe. V e 1I diano, oc! de,idcno di agitarle; &a!v, I~ buono !rdc pnd,,- alln uccrcn dd 1 ~gho: ~hl i-uo nri_"·o delle intct1Lioni, rcilla II vrdc,e qu-into una a R~ma, sollcc1tato d'.l I a\vcr11r:•cn10 • C1or 11mile interpretazione dcli., rc.iltà sodale di .. g1'> e gravemen1.- m,1!1110• alla nn11z1a • Olil:Vi vengn vitn e partcripaziuneJ e quc~li disc• I finalmente, c~1. g1orna.i del mc:no~i~rno, -~ o gni seco:idano lutti ki .:u" JJiJ:ura ,anche nvuto _le not1z1,t; ~hc cercavo. U1ec1 /uc1/a. quelln degli nnni meno vicini a noi, dove /a.:~or~r pc: a_tti d1 ,xolc_nu.• .. A li,, dieci le,– Ì suoi rossi accend-vnno fuoc.hi che in- ,onsh /uc1la11_. Il lt-rzo e I_~••.L::hò C1or_g1_), vero fntui non erano _ di pncsaigi e fj.1 senz., ~onucil10 fino .. ,. V e il 111.•C1rdo d 1 1-. gure. Venlun. G. C.. Ari\ita, F Calan.nndrc1, A. Pun6colo • narra • ; 11 QUCAII vcntilrè di. L,11uada,. A. l ron~bndori .~n ,1i, une p..•. sea-ni le sue figure, con un cloqucn:ia gen• gu~e atua1 eloquenti drl diano del ~1ovane tdc che non stanca e .1nz1 ravviva la gra• c.• uto. . zia. del 11 uo pacato e &emplicc lingu ,ggio Per G1a1~lc . P1n1or. f.inaud:, 111 atle•..i discorso nperto e chiuso in accenti di mo/: della pubbl11:·a.z1011et:lei suo _scr1111, hn stnm. lczza e candore. Ne traspare il SUQ amr>re l?nlo le J?arole c~min("morallve. 1>-->:nrnc1.1t•· per le sue crenlurc t le cose dcll'<>85Crva-, 111 occns1onc dei 1,rimo _ann1vc:r11.-n10della z.ionc e delle piezhe dcli' ani,na, e 80110 morte, do Lom_ùnrdo R,'Ctt~e.. Ahrn111, Mo, donne del !>O-polosul cui volto duro i segni ra, ~odano. uiuta. mente ali uhun,1 _lettern di d'un'a~a e ln.."li t1p«1:n nob.iltà. adole G·a1me e a un cl~n10 dei suoi s.::11th, 11centi e bimbi $Crem come putti, c~n vividi Sono due so111l1 voh1m1 fuon. c~mmcrc1•1 orchi d'angelo: la penna li imprime t1d che non vanno sul ~nnco del l1buu~ e che foglio con un forte nitore di linee e rappor il lettore. non_ lcJgcrn, ar;c~e IC gliene e.a• t1, Anche quondo Ju pagina si fa turgid,i ~ll0,851:. I oc~s101~e, J,erche ~I lettore ~a 01, di 3egni e J, linea si staglia gros.sa ~ul m-,c.. 11H,.>a, test 1, lU. d?<=um~nll completi, non chiato, il di11eorso ha pili calore ma non 1t~le com~cmoraziom t :u _fr_i:u1:·ne 11t rac':oi• rinuncia ai termini della corfsueta urbrmità: Il per ch1 J, ~ucst1 uomini ~ si.alo amico ailc riNC delle paciose donne. di Purihcuto o compagno d1 loeta Cl scmphccr:<"·ltc coe uon cTedc nessuno. r f,:,~,c l'orti .. ta n'-Cno lanco, degli ollri. bcl\r:i~:::~ i;h~ll~~'t ~-~8~:rd;,~:l r:isi=t~:~· Renaio Gumi lia rmrl1'1') dei disc;,ln1 di Ed è normole che sin così. Ciorqio Libò 1 • ~:,:;!licd~lr:ni:iz~~ t:~:u 1 io~a ct~er;-:~1~1c~~~ ~~;~:~:n~ 1 :~:\ 1 :~rr~~c~~ i:1\~i p:•rd~tl~e~:~c::· ugualmente l'approvnzionc e il cousiglio, e ,nbil; (• & non dovessi tornare scriveva lo prcci◄ionc consentita da una vita che, Cu,im,e Pintor al fr"tello _ non mostrntc. quando ,1on fu comune, procedette parnllc- vi inconsolabili: una delle cerh:zzc ncqui• la. per concludere che • una. volta di pi, 0 1. nl d1 là dello sfogo dtl!a propria pittura ~ 1 ~d':id:'ti::.,7t~:1~n:a !e~!i~e 11 f~c~°':b;: disciplinalissim,1 e tuttn concord,,, nei di• li; liii uomo vivo trova cempre rngionì !>u[. segni di queste tavo!c l:,uri6cato richianrn ficcnti di giom n.egli nitri uomini ,t' tu che al mislcro dc.i colori e dcli" parola parlata: ~ci giovane e vitole hai il dovere di lnsciar• e dnlln parol.i rinnova il tormento c-spressi- che i morti seppelliscano i morii»), lo Sn• ;~;re :aMicurandoci •ulla strada che per• pt-,,ano. Cli ohn :.npr11nno aff("tr..1c in qucJli :-crill1 il valorr di una allusione, 1I signifi. cato di due righe sc,;lle in fretftl in In dia. 5 Polemica s u 1 Dialogo cl e l Pino --- . Aria di faciloneria ? 5/ogJiando uno di quc, pre:.1os1 bollettini rluhto. ma / or.te distrattllme:ntc. in qutllciie di l1lm' d llnllquaria'o, mi i codufo sollo 1111 1,::0,no di a/osa colurtl. ln/otlr egli u:rÌIJc: ocdu l'indrca~one di uno ristampa in /llC• • Si,1mo \l. Venez..ia: i due pittori (inlerlo- 51mile del Dt0loa-o di P11tur.t di Paolo Pinc, cutor1 del ditllog~ hanno lascioU> un con• edito a t'cne:.,a nei 15-IB. curate. nei 19~5 "egno di signore• (p.:,g. soi \clic prim• do Giorgio i\1codemi e seguila da una nota, battute del Dialogo, Lauro dice all'anHcO per j tip, della ca.t.'.J A riel d 1 Miiario. Men• falno: • Noi si<1rno mvHati ad 1•11 dolciss1• Ire sta per uscire presso l'editrice Dorio mu trcbb:o. dove v1 sarnnno vcr.ttcinque Cuarnati lo nHa cd zione crilica del Dio:o. m,atron<", lutle leggiadre, tulle eratiosc c-t go, tllla quale l)(JJo la1..v,rando da qualche belle .. , •· E Fabio ri,pondc: • Accelto l'in. anno, vi lascio immogina,e la curiosilà J1 v1to... • (c. 3 o.), Precisamente dunque il <kcrc Ira le mt.nr la ri~ampa del .\'icodemi, c<•nlrario. •no la cosa ho ben poca im.J;)()r• pc.r l<"ggcre la sua Not<.1 attorno ad uno dei lanzo, d'accordo. lc-sti /cndt.mcntali d primordi d, quella A pagina 73 i/ 1\rcode1111 aDcrma: • Egli c,itica cl'nrtè Lcne:iona clic, iniziata 01 pn stcHo (i! Pino1 racconto di aver (,1vorato nu del '500 con il Micluel e sorluppatus1 cc-n Antonello da Mebsma ». Mi dica. per nel .,,00 con 1/ R,dolfi ed i/ 80.schi,u. si con. /000,e. •l /\icodemi doi>c l1a mai iriconlralo dusc C(.erc'11c.menlc nel '700 ron lo Za. uno 411,ni/e afJcrma:.ione: dc/ rt"sto, ne/fin. netti. dice dei nomi citali ne/ Oialos;o, omclte di f-,o datJi>eto ansio!&O d, confrontare I ral(• ,: ifr.re Antonello ,la A-feuino: e non potc!Jo 81ung1menl1 dc/ Sicodcmi con i miei: cli /a,e altrimenti, pcrchè quc11to nome non lo c'11edere alla sua nolo il collaudo d, Ionie .s jnconlra i11 lullo il Dialogo. Eppu,..._ li 1J11e jpo/ese; di ocderc come egli aoes.se COJI• ,\1codcm, non &i clà per &Jinlo: o pagina 70 figuralo e riaolro il problema crilico clefi•o. ,luama il Pì-,o • nntico collnboralorc di r\11 pc,elta; come /osse t'enu/o incontro a lanli toncllo •· Un colfoboratorc dunqu<: di Ari. mtcrroi,tativi di ca,al/erc filosofico, teoriro. tonelto che poi ebbe per maes/ro r/ Savoldo, critico e alorico, posi.i dal Pino; e come a,,nc il \'icoden. afferma (.p. 73} e questa a,euc interpretalo parecchi punti oscuri (l,.I ! LOiia, g:u::lamrnlc, sulla leshmOnian:a del testo e alcuni nomi d1 artisti. Pino (• mcS3Cr Gierolimo 8rC5Cia1•0 m.,r-slro A 1·uta la ru'ampa fra le mani, m, son /e. di Paolo Pino•. c 5 1,.)1: le cose s"1ngar. /1ci1ato con /'editore per la signorile coper. l1u,-:/wm1. Brutaua /or atlcn:.ione alla cro110. t111<1 e la bella corta del lesto, mo purtroppo lo,tia: A--d'>nello oir;tJa a Vene:ia riel 1475 non ha poi.ufo /are nllretlanto pc, le selle e ,nuOrt- nel 1479. Ammelliamo pure clic il pagmc cl1e il ,\ icodcmi l,o /alto srcguirc al Pinv /ow..e stato ,uo collaboratore, e clie nel Dialogo a mo' di cl1ia,imcnto. An:.ilullo r•• 75 ovcue vc-nt'an 1i; nel 1548, anno delta produre il Dialogo del Pino co,ì come sta. pubblicazione del Dialogo, tocai a I noOGn– ~enza una nola clic illustri a/ lettore 1110-- lntr~, nei !So4, .inno ddl'ep1sf0!(} d1 cordo. demo, che non tlbbia dimcsliche:.:.a coi te- g/ic, ad A loise Cornaro. di cui i/ Nu:odcmi sii di critica d'arlc llnllca, , i10n· punti diffi. ignora l'eaisten:a, at/ClJa ol:repossato i cenlo e,/, cd o.,curr (un ri/erimcnti tr-orico, una e nel 1565, anno in cui firma e data la palo questione critica, una parola oggi caduto in cli S. Francesco di Padooa, tullorn csi,tcnlc, disuso, un nome trcueslito :,otto allre /or- raRgiungcva la bellc::ta d1 centodicc• anni! mc , mi pare una pigrizia menta/e che ,'a Bealo terra la no~lra così prodiRa di ultra• il p1J10 con quella della reccnlc pubblica-, centenari I Ma c<>me mai il Nicodemi ha po. :.ione in facsimile del tealo dei Quallro I.i- Iulo Jan: luttn questa con/usiOne? an:1 a po bri d 0 Arch1tettul'\1 del Pollod,o au1za un ,i. ,:i11a 73 giunge a .crioere che :/ Pino • 8,1\• ,:o J1 nota e senza neppure un iridice dei ii,o probnbilm'!nte ,foll'halin mcrid1vnalc, e nomi. fo11'r111chc da MeMinn, il Frnn.:r-sco S.·moo· Ma clopo aver letto la notcrella apposta vino nel 1581 poteva ricordarlo nella 11uo ui &ppendicc dal Nicodemi. mi son convir. • Vcnccin (sic) de11eritt11• com,: Pino da lo che la ca,G editrice A riel aurebbe /alt<' ~•le,isina ... •· Se il Ni'codcmi si / 0 sae data m1.gl10 a linutorsi al!a sola riatllmpa del te. lo briga di compul,are /Cl Venezia del San. sto: tanlo quelJa postilla appare innocente_ sotJino aorebbe po,to fine al suo roman,zo: /,mtnndo, 1 alle cogni:ioni oUertc ria/lo il San.sovino in/alti a c. 49 cita nella chrcs~ ~cl1losaer nella ,ua Kunsditcratur del 1924. , di S. GiulilN1o un'opera di Pino d:i Me_HI. E. non tl0trc 1 esser maligno: mo il Nico- 110, mentre a c. 257 tJ. colloca Paolo Pino, demi ,10 proprio letto il Dialogo? non ne l'aulorc elci nostro cJ:afogo. fra gl, acrittori t'C'nc.:inn· fioriti ,ollo U dogato d; Andrea Gritli E leggendo attentamente il Dialogo, 11C1,1,enza sapere eh<; 'Mltebb:• rt) stalc le l ne aorebbe avuto con/ermo. po1'cl1è il Pino. ultnnc. E soprallutto vi sapranno lrova1e nella dedica al Doge Donò. si dichiaro .. na– qut.l segno di un..i g,::ner.azione dw è forsoa to ne.Ila felice ,:m8 potr1a • (c. I u.\ il più certo legame che lega chi è- re,tnto •1 tt;icfenl<"menk ,1 Nicodcmi &i è attcnulo chi è cnduto. E pcrmeltc di ~llt1re le loro ali<"pagine dello Schlouer dedicate lll Pino, p:-iginc- e !<" loro az;oni come pagine e Joa,c appunto si ,!petc la confusione tra Pi. nioni di una propn;i nutobiogrnfia ,::,urifi. no dlli Messina e Paolo Pino, clic risale, o cata. 1111,1 ool1a, .:Jlla in,igni/ìcante prefazioncella ~on è molto. m.i è: di chi rc 41 1a il com,,11-, d,e lo Jordan prem,tt alla &Uar-istampa del di p0rl\.1rc innnnzi la biogr;ifia d1 <aursta !,CC· Dmlogo del 1872, }l l\'icodcmi ignora j pre. ne.razione, il pili on~,tnmcntt' µuss1bile, lf- ::io•• cenni che lo Nicco Faaola / 10 dedìcalo 6nchè ella po11sa alla fine risolvc1si in un al Pino, .s/tltando J:li errori precedcnll, di contributo ddi1111 1vo. S<orrcndo del Sovoldo nell'Arte del 1940: ENJ.:0 Fu11c1~1..L \ ,1,111orale concetto~ PtiRinc della Gengaro oltorno al pcn,iero elci Pino, pubblicate nei auoi Orientamenti della critica d'arte del Rin11scimcn10 Cinquecentesco (cd. Principa. lo, Milano-.We.s.,"na 1941); i1,1nora il mio slu. dio La cnt!ca d'arte o Vienezin nel Cinque• cc nlo. appar110 a V ene:ia nel 1943 a curo Buenos Aires, giugno. e Sono uscito dlii recinto delb UNO col l'impres.sionc che il centro di gravità del mondo non nsiede più nell'Europa •· Questa dichiarazione nata dall& penna di un con-i. spondcntc argentino in New York, deve es. sere cmtata un nmaro sospiro o chi l'ha ACritta ed anche avrà c1cato un vnao senso di sgo~nto nei !cttori. Eppure, non altra CO$a può suggerire, anche se non fo89C che ai aoli oechi, questa nuoWt adunata acne• raie di nazioni nella quale i profili cxtrn. mcditemrnci, gli occh: che 8dnnc di un cie. Jo non latino.. fanno v,,eglia CMCnzi.ale X• c&nlo al nuovo timone, Sembra trascorso il ruolo principale del mondo an11co: nella direzione del mondo. Sembra conto.re po· co, ora, la storica palestra che h,1 conosciuto come n~un 'altra, il combattimento, il do. lore, la nnnovata sperauza. nell'epopea del. l'uomo. Prostrata dalla sua stessa b.t.ttaglia, Eu.1opa guo.rda amiOS.'l verso la periferia. ma non più p,!r cantar.: o dettare il &uo antico messaggio: cerca un respiro di fronte alle difficoltà prouichc e dure di tutti i minuti, un lenitivo per il dubbioso, per la dcsoJozio ne, per gli stenti che non scemano. L'Argentina e la cultura clell'ldituto Nazionale di 11/udi ,ul Rina•c•• mento Veneto.Dalrr.ula, nel quale, riG'1iu. mc11do un corso di le::ioni tenuto all'Uni- amer -,cana 1..t"raitàdi Padooa, tentn·oo di cl1i11rirc la po• lJ sr:-ione. co:1ì nuova ed 1'nlcrca.san/e, del Pi. ne-. nel quadro del pen11iero critic'o cJc/ 1cm. E quceta non è letteratura, f· poea s:: volgare lcttcratun,, lo sappiomo, 1n coniron. to di tutto ciò che ei chiama • la realtà eu. ropca attuale•. Qui ~n Amcric.:i., dove il soffio deUa tradizione spagnuole, l'inffu110 caldo del s.ang-ue d'ltalio e il riAcno di ide.e cd eleganze della Frru1cia dell'altro secolo h,mno crealo uno supcrstruttura europea, ai sente dan-t:ro questo dolore, questa mon. canz.a, e di riecontro, l"immaturo vigore cii olcunc r'lgoglioec cultutc mca,c ora al ori. mo piano mondiale, e l'improvvisazione di molti •ttcggiamenti, e la novità del compito difficile. Noi americani - ci dicono - sio– mc chiamati a riaol~re i vecchi problcm:i del mondo. a portare non 9010 il pane del sud e le macchine del nord, ma anche la 5pC1onu. Ja democ~azia, j moderni Sistemi di vita. Ma come sj fa? Possiamo dona.re quello che abbiamo con largh,e.z2a: pane e speranza; invece rimane sempre incorno. do, ed ha qualcc;,e;..1del • parvcm. • e del ri– dicolo, questo prurito d1 voler fnre da fì'UÌ• ck ncUç tene dei noalri vecchi tru1cetri. E abbiamo noi, qui in Argentina, questa donabile speranza, questa baldanza un po' sprcaiudicata e giovanile che ct•nta tanto. ma tanto, nelrl\vvenire di un popolo? Sem. bra di sì. Senui lrnr giudizio dalle qu.estio. ni politiche, n,elle quali confluiscono tanti OV\.Cnimenti !\Contorti, sgovcrnati, si scnlr nella vita sempre 1!vidcntc del popolo Li ccrtcu.a di un futuro mia-liorc d1 quest'or:ai tuttavia soddisfacente. Specie nelle città •- e delle città, naturalmente in primo lu01Jo Bucnoe Aires, rhe è in uno. proporzio:1111 qunsi sbalorditiva il midollo industriale. commerciale e .:ultur'llc del paese - è ve. nula fuor'1 una smnn!a di proprie iniziative, un 11more v•nio il miglioramento del propr;o piccolo destino, come 11011moi. La tragedia mondiale. che •1ui abbiamo acntita attraver. se, una realtà rielnborata nei 6lms e nei g1or. nali. non ha fiaccato I entusiasmo e le 11pe, ranze: e ai spiega. No, non abbiamo visto rfo troppo vicino il volto pnuroso, e siamo rimmstì piu.ttosto coll'imp,C5!Sione <ti una avventura colos~ cajJOCc di ri.tvegliarc ar. dori e di nutrire energie. E non che qui esi– sta una strana cd inuman.1, insensibilità: ma la distanza, la troppa distanzl'!I - anche in un mondo così rimp1ceioli10 - crc,1 nei più un"impreasionc rassomigliante a quella che 11cntivamo da ba~n\. •u.i banchi della scuoi.a, quando nelle lotte lunghe e moriali d~l panato, vedevamo aoltanto lt, perlita, il risultoto, la bella vittoria o 111. brutta sconlit. ta, senza ricordare quello che era stato mo• cc!lc e sonJ-u~. e mor~, morte •cnza smcn. lii'\. Forse, alloro, queatn distanza, e poi IA ncccHità di far fronte a1 problem\ creati dallo guerra, <! anche l'esempio proa.simo degli Stati Unili, così c111tivi, hanno affrettato un proceuo, già prima iniz'1ato, di conqui– sta del prop1io senso spirituale e della pro. pria vitn materiale. C'è, jn,omma, una nuova attivit&. Quclln tendenza abbastanza sud-americana, cd a.n. che argentin.3, dt fidare tranquillo.men~ Lei dnmani, sempre caritatevole - colpa o rega. lo di un clrnm molle e di una terra ricca -, ha 01mai il euo ciclo compiuto ed è desti. nata a spnrirc in t:"iò che è vizio od inerzia pura. Questo !lenso un po' buddistico dcll11i o 10eca Gino tj1anco - P.."'• :;oprafutto nei con/ronfi della crùi del • manicr.smo • oencto. li Pino era anche p;,torc: il Nicodemi si sbriga di qucda sua "tliL-ità, che chiar;sct! e con/erma la sua po. :iu,onc estetica, !imilando$t a dirci clic e le s,1e opere wno ricc1date dngli slorici del. l'arte veneziana: lavorò a Venezia. n Noalc e n Padova» Così /a mcn:ion.e del ritratto del 1534 dc{ Museo di C..hambéry, ma di. mcnlica un'opera dntota e firmata che ,i conserva in una delle principali Gallerie lto. lfonc, cioè agli Uffizi. t-11istenza. eh..- primo poteva P,""!'~.-.,e come quc-sto n'>n vuol due. ccrh1mcnte, I .rnsin d1 un,1 profonda fiducia nei pro 1~,i mt:zzi pe1 I ur,a copia pedante de\ln vit.-:iintctlr-ttuale <"U· Tl!'Olvcrc in ogni istante il presenlC'. non in- rcpea: perchè se è vero che quHi tutte le calzante come nhro"f'. è ormai cle11ti11atoa mode lettcr<1ric, le scuol,e e gli indmzzi .,r. rimanere come un grnto ricord('I n("i focolo.ri I tistici cht" qui si 11ono spnrMi, soi•c, sii.lii pri. della piccola tradizione locale. I giovani acn. ma indirini. m-:>dc e scuole m Furopa, e tono onche da noi che la vita drv-. e&i.c1.:. se è onche vero che etisie un laaio um.\nc prc9(> con un SiCTISO c:1iomiamol<' purè occ!. dl·fi:1itivo ha le cnp:tali, frn k- terre pro;.;r(" dentale - 0$Sia attivCI e progreàente •- e dite d' Amcric."l e J°Èurvp.'l. non pn que~to che lo sgomento di fronte .11 futuro, l'mcer- deve m,ttcrsi in dubbio la ncch!lltÌ\ di 11n tezza del risultato di uno sforz,- non poeen. mode csp •ssivo americano, nnt h esso ,:li. Ht., cssere superati col circ.olo vizin110 di un,1 tposto o da.• il contributo drl •uo punte, Il Ni.codemi si limila dunque a riassumere filosofia vagn e c:idcntc. di dstn oll'ac, ~vo dell'umnnità. C'è anch•· quanto lo Schlosscr (llt"eua scritto a/torno al E' anche vero, lullnvia, che que,to vec- qui u:"\ modo d, sentire, di pr-n,aic, di vo, Dialogo del Pino, ma già lo Sd1losser si ero chio, complesso problema dello spirito sud• !ere che cerca e st,°' trovando :: suo modo limitalo a metter 1'n eoidcn::a la parie più americano non può spiegarsi troppo foci!. di vh·crc nel mon,lo dell"arte, C"<•I': com.e b esteriore del 01alogo: le not;zie che dgutJ.,.. mente nè forse può C86Crc com~re&o a fon. vita stessa di una CQllcttivìtà ,rrca il !>UO rlcmc la vita, i costumi le tecniche, gli OC· do in un dima dove lo sforz.o è la norma ..nodn. il suo disein , favorito, fr.1 gli inr,... c<>,gimc.nli pratici dcgl, arlisti del lcmpo. prima eh~ impone In vita. E soh:into potrei modi e gli urti che c. ca la viv.:.. vito altrui. lra#Curando il pcn,.ero che co11titui&ce fcn• aggiungere che qucstr, nostra verchia vc1m Vorremmo infine dir._ mohe ,ltre cose satura crilica dello M:ritto, dirci quell'anaia meditativa ., medilubondo, que!p - 1>aS• e già il tema sa,cbbe trc:-,p::, e~h so _ pili così appauionala rivulta a di/ende,e il gusto sato? - disagio nell'o.zionc ,outinun non de:tailiatc e definite delle ta,t.;: :rnprcssioni venczaario, con gli orgomenli teorie.:· e critfci sempre è stato un assopimcntc neutro cd G:Cnerichc che '1bbiamc, se.ritto. e-, avremmo dewnfi dall' A /berli. ignoro; molte "ohe. qunsi ~mprc, è sta1n voluto anche dare un'imprc-ssionc _--.iù colo- Anche nella nota bibliografiea il Nicodemi l'esprcasionc di un disinganno quasi ance• rila del noslro ambiente. del nO'-lro .•ffello. no 11 è preci,o: il Coralli, per esempio non i,trnlc sulla vita prntioi: nvere insommn il so• 1 on solo dire dello. direzione eh(" ora pcn. • pubblicò• ma si limitò a dcscritJcre I i/ rl· spello di una prome868 mancata nella rcnhft, de ta vita in questo spazio d'America. "'-' tratto del Pino al Musco di Chambéry; M. sentire il vecchio ,.,·aie la pena?• dello mostrare 111tempo stesso quei particolari che (e non R.1 Jordan pubblicò lll ristampa del acelllcismo. esprimono p1i1 intimamente e chiarnment.· o::ilogo, 0 Lipsia e no,1 a Vlcnnc; la lradu. Ma questo è solo u11 piccolo spunto. Tor il volto argentino. Si vorrebbe met1cre sulla :.ione illlliana delta Ku11stl1te1atur dello nando ai termini generali, bisognn dite eh<" cartc qualc088 in più di unn emozione tru· Schfouer 1.•pparvc ll Fi1cn::.e nel 1935 e non questo specie di e!fcrveSdenze, di rinasci- dotta in segni. che sembra dovrA giungere nel 1931, E' proprio i.icuro po;. i! Nicodcm, mento nella vita, è anche una n~->va e buo. così piccola e 9fumata: mettere veramente d,e c.ucl • Frane.esco Furlivesc 1t citato dal na cffervCKcnza nell'mtc e nel!a letterntura una realtà: una !ICra del nostro rutunno, un 3 Pino O c. 24, Ira Giot:on Pielro Silvio e argenti.na. Le nuove gcnerazionJ anche in voce, un volto. u11<1 luc~ chissà. Pomponio Amaltco. :.ia do idcnli/icar.-i in questo campo hanno preso sul M:rio il lor.J !manto, se orn non si può dnvvcro por f,anccsco Pa/me::.zano. come ap,-,unto riti,=. compito, con pnzienza e coll'a11pirnzionc a gc1c. come in un miracolo. l'effusivn eme- ne rtdfindicc cilato;> uno vera profonditè. L'atteggi.:imcnto ro-- zion(" originale attr,iverso i milio•ii di mcl i • Pignofcr1'.c •· dirò il lelforc: d'accordo mnntico di certi letterati locali di e hn di di una distanza, bisognerà pur contentarsi e ma chi si accinge o locca,c un testo antic~ 9ecolc- •, un atteggiamento messo su con rimanere grati alla comune pox;bilità pu- l,ll da euerc • pig 110/o •• così afm"no ci in. boffi e cappdlo alla moschetticra e coll'ag. stak di portare, du una riva ocel'nica all' ,J. scgnaoo:no .sui banchi dell'Unioersita un Voi. giunta di una culturo sentimentale, super. tra, un bMlume di cordialità. di r:eonoscc 1. g,m·gli cd ,un Marcl1ea1, Un'mi,. di /r• licinle e dilettantistica. ha fotto già 11 suo Zii, d'amore, \1entrc le mani fortunate li ctloncria :.pira da qualche tempo a q.uesta tempo. Ci ·1:>iamoresi conto della importan- America s'nlfacccndano nelle cose prnlich.:, ,x..,te reWcdilor~a itolinna; e si &lampo con za, della necessità di uno stud:~ classico, e urgenti, verso il clnmorc europeo, cerchia. un rilmo in/lazioni,lico. Ma •i /<X:cia atten– di una cultura maturata e universale, se vo. mo di custodire ancora il seme dello spini .., ~ton~: perchè il nome della noslra cuflura e\ ghomo non arrossire di fronte ali~ csprcssio. per frutti del dom,°'m mi~liore. 111 g,oco, ni artistiche e culturali non americane. l:. ~JAHIO \LUANO RODOLFO PAtLUCCIIIXI

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