La Difesa delle Lavoratrici - Anno VII - n. 20 - 8 dicembre

n1olo che in Inlàbil_tNrn sia. st!"bili~o un- regimo prokz10n1sta p~r 1·maustna o por l'agricoltura, cd una ddlo sue richiest-0 immediate ~ che l'cx-h,iser Guglielmo sia con, ;cgna.to agli· Alleati, solc-nncmcmte giud'icato da !!ll alto Tn– bunale eurnpoo e relog-ato in qtui.lche lontan:. isoln. del Pacitìco. 8i .dubita assai, però, che la signora liopo riesca eletta., sol'1cnc faccia una \'i~orosa c.ruupa.gna nel -collegio dell'ex~ primo ministro, faoon,dosi accompagna– re da alcuni soldati feriti o mutilali in convale.sconza, che ossa ha trasfor• mati in ,suoi agenti c.lcttorali. IL VOTO ALLEDONNE Au~uali doveri, u~nali d ritti L'Inghilterra apre lo porlo della Ca– mera dei Oomnni alle sue donne; in Russia, in Germania., in Austria il snf– fr.agio universale ugualo per i cittadini dei due sessi ò diYentat.o realtà .,o solo nei paesi latini non si don-à riconosoo– re ancarn il diritto delle donne a par– tecipare alla 1·ita pu\;)bl-ica1 In Fran– cia, i reggitori della. nazione, (qunsi mossi a \·crgogna di rcStnre essi, i cam– pioni del vrogresso, i dem()crat.icissimi, alla ~etrnguardia degli -altri popoli) mutilarono pochi giorni ·or sono un progetto di voto alle donne, men( re in Italia l'Unione Femminile cérca, nel ristretto ambito borghese, <l'i agi1Jltre la fiaccola delle nostre 1·ivendicazioni e.cl io Parlamento per bocca di Cotugoo sì chiede il rnto delle donne, ma ris.tretto io moào da tener lont.anc dal ie nrne le prolotarit>. mentre le alt-re, le così dette intcllottnali, sa,rcbbero chiamato a in– tegrare. le file, che si temono rliradato, dei. fauto1-i del regimo capita.listico. Cho fanno intanto il Partii,o socia– lista, le donne llworatrici 1 Sì!cnziu. L'ora che pare gra1·i<la cli rirnlgimenti Trrondia.li. sembra rCJ1dcrc i socia! isti, in atte-sa d'una prossima Apocalisse, fre;d– di cd iner,t; rispct.to a problemi, che pu_rc po ono a.Ycre una non ... lieve im– portanza per il trionfo delle 110&trcidoe. L'-esompio che ci viene da.gli alt-ri Stati, i quali paiono fìnalmcnt<1 com– p,rendcn, l'enormif.à del soprnso, che sanzionato dalla Rirnluzionc franco-se, fu perpetrato ·c1alla borghesia a danno delle donne. devo e-,s,orci di sprone per. r-eclamarn ed ottenere c-iò ch'è nost,ro sacrosanto diritto. Il regime capitalistico allontanò fa' donna dal focolare domestico, la chia– mò alla vita del lavor-0 salariato,· la sobbarcò alle più ardue fatiche. ma le negò porò i più elen1cn.ta.ri di1·itti, re– legandola con gli imbecilli, i delin– quenti, i deboli clie Yi1·ono alle spalle della società. Ed ora che la guerra dimootrò la m[L· turilà della donna alla Yita ~ocialc ora che madri. operaie, libere profess'ioni– ste seppero in un p(!riodo di CO'.!iÌ atr-0ci _sofferenze, di fatiche raddoppiate, com– pire la loro opera con assiduità, fer– mezza, coraggio, ora ancora si vorrà nega.re ad e~ la capacità di partcci– paro quali forze coscienti alla Yita po– litica del loro paese? No, se le donne abbandonando l'abituale acq uisccnza. uon . accontentandosi piè, di laYorarc, soffrue e tacere sapranno reclamare con serietà -0 con tenacia l'a.ttuaziono dei loro dcsidérata. La donna, angelo dcli.a famiglia, re– legata claustralmentl} fra lo quattro mura della ca.sa , si fa scmp1·e piì, rara-. por diventare un ricordo d'altri -tumpi - la ,ita modm·na la.chiama a combatter:. le .mo battaglie 'Ìlli!iemo a-i compagni di lavoro e cli miseria. Se la paee, speriamo, ridarà allo case molte mogli di soldati che ritornano dalle trincee. restano, purtroppo, nel campo operaio le numerose vedove alle quali il Governo non dà che una tenue. pensione, restano lo sorelle, rrstn.no le coetanoo dei morti, che forzatam,,n(c zi– telle _dol'ranno senza ,peram~1, d'un ar,, J:)Of!5_10 a.c-qu1stars1 un posto nella, v i~a. Ect a. queste misere, cui rn,,oche1·i,., P~.r colpa dcli& barbarie guenc·•ca, lar p1u d?l(J{' coi:iso_k<t½ionc,quella d'una propria _fam1gl1a, non si dl!VO nogaro 11c_lmeno ti conforto di parte.cipa.rc at– ti n1men le alla vita nazionale. Ma r:iu1•slo diriLL<; esse dernn0 -sapei– selo acqui,-u1r~, cssc dcrnno reclamarlo insis~1:tem_e,:,te . colla co,isa.pevolcua della g1ust1zrn d1 quanto domandano ~ 11_0;1 dornno lasciarselo lar.gire_ dai poli'. !tt1can~1, come un loro mu.nifico dono or.JIDe ·già Giolitti regalò il voto ai m1'. !ioni d'analfabcti che popolano J'lta,. Jia; p-erchè solo se noi 6te&so oonq uiwia..– wo i n05tri d_irit!i, oosi h8nno Pll«' UOt ,ma, vci·a. importanza., =i sono per noi una leva pobente por innalr.arc J.a no- E da noi? ~ti-1, ['N'SO!la-liti\.. . •Il ,nom(lnto attualo ci ì, quanto mai 1'tiert•fo'tafo <la/ Mathi, ;r, slyn-0r JJo,-;;t propizio; i go\,crnanti ('Ì1C'; ten 1 ono la !t~ tatto a.Tcuor tUcliiara.:ioni, it1tont-0 alla ,·iole,nte prol.<:.sta.<lei 1 ,.rolotal'i.alo, che sit11aziono allmcntorr, noit pr/i'c <li /.ntc– cons.tatò dolorornmc,nt-c l'incapacitt. do\.. resse. Bgli 1,a e/cito o1io la ·,,cocssità di la 1borg1le~c;itt, a dare a.1 le. popolazioui si• approruioionore ·i ·nc'llt ri e i n.cmici. non cur.ezzu. di vita -e d'.agLnt,czza, :devono se 1111uler~L 1~1 situazione .:-Llimentn1·(~ del'la non vog·liono scatc.n:.ire pilt tromcnde 1:·rnucL:1. :n·cua. 1•ial11a 11a::ionc. sf 1i.oti 1 la bufot'o, soddisfaro i più impellenti o(] i oa,-nc si 'vPnde libcromcnlc, 11 oonlg/.;o oo– più ra,gionovoli tlo~idcri d~lle pop.oh - starn (nd settembre "'· s.) triwttro lire a/ zion.i _ t.nUe; g:li nomi!ii ,]a _c_uipolibica . . . . . . . . : _ fece rn questi INn\nli nnm una così Au. (undlc,. o 1/oc/10,.1111. a JJ!lano), 11, vol dolorosa proYa non possono, non d~bbo- · lo 13..ci / ,-r al 1,0. (diciollo o venti a Mifa,.. no nogarn alle t!tmnC\ iJ .diritlo di pro- no), ,·co. vn.i-o se :esse ~apraru10 como loro <td iu1- v.·01 sc.ouilo dcll/i11f,.crv-ista•, il :;ìgnof Bo– cho pi/1 cli loro 1,roparare cm .p'iù rosoo ret ha a-[J[Ji1111to che sarebbe ori,ni11alc lcn– a,vvoniro all'tnnanitù. insanguinata dal- tcirc aft1ialmrnte di a1tt11Pn,ta1·0Te raz:io11i Jr. prepotenza maschile. di 9uar,·a, ma. ~'l 71:Lttirc d,rrlll\ Pasqua ,;,;J potr.:l eoini11cìare .:1. 1:it.01·t1:i.\TC progroosivil– WClltc nil.a vita 1101•malc, t.1 Qual.e sar2t iu– tN,uuent<' 1·i8t,1bliit.a:i11'epoe,l dell.a pros- AJ)e donne, so IMciano la loro fri\'o– lc=, la loro pusiila.nimiLà, •i.I J.oro -Ì!l– ~i.u,stificato ti_moro ,(li pend-cr qucil'i– st1~w. fo0illll111 le., eh e q uas1 oornp.ro so– lo IBtinto d1 debolezza O di servilismo sinrn campflgrn1 ni:ricola. si derc apriro un'opora 1lHI gius~a ~ Un ·nostro mniou (I,: O.a1lr1ratc o71c 1eygo- piìt proYvida.. 1.·a qucsfa ·notìzia. lici oh-lesto: - ID da Compagne a-ll'opora per il trionfo dei noi? - ila aor1i11·11to he a Ganara/c, in nost,·i dirilAi, trionfo che sarà pure questi 11 iorni, il riso r. ra _vasta sono an– quello c!H soc-in,lismo, pc,i·chè., rese con- mi' 11 tati di 1 ocntcsi,ni il kg. I::<l ha rioor– scio elci prnblemi che agìta.n-o il mondo, dal-o le ,·ecenti v,·omcsse cli ,unnii 1; del Go– <lcvon,() le <lon:n0 ,;empro asset.ate 'di 1•rrno riflcttcnt-i lit dlmlnuzione (lei 1>1-ez– n1noro, eh pace> di e;iust.i1,ia,. dai~ iJ lo~o a,71pas•;ionato tributo ali,,, cuus 11 7.Ì ... de,ll 'ct.oi 'no ,schiavo:- il prolet,ariato ri– belle. Clelio /Jlonlagnana. Abbonat~vi lla DlfESfi D .LlE lAVORATHltl la propaganda e le rivendicazioni del proldariato femminile Il primo sabato inglese delleoperaie tessilimìianesi uc molto sjg•nìficath·e, venne votato poi il sc•,rnente ordine del giorno: " Il comizio dellu operaie tll tutte le pas– samanerie e m.ngllerle dl '11'.lllano; mentre prot<èBtacontro il trnttamento l,,rbaro <>d lnmllano ('lli sono soggetti l prl– gion.ierl di guerra rlm1xitdati_, qn.asi cbe i lnngbl mesi di tortum e dJ dolori passa– tl lontano <lnl1ol'nmiglui non .o~biano f1tl– clrlinto abbnstanzn t-onte giovani Yite; - phlude F>olirlalcalla campagna clcll'4- i-aafi !. dc•! Gruppo· pnrlamenta,-e socialista e (]ella, Cnmcrn del Lavoro >>-. Dopo di ciò 11 comizio è sclolto e gruppi dl ragazze e di cloune si nninno all'uscita ;il canto clell'Inno del Larnrntori e di Uae<.Hent n o!,srr-~-- Convegno femminile socialista if'lu òal 13 novc□bre l'Unione ·rressile .a– veva chit-.slo a tnttc le ditte esercenti pas– snm.nuerin e magli~rla cli l.V".til::1no, fra le ,tltre mlgliorie cli indole ecooomlc.a, anche l'immediata arll•Dca;;,ono del si,bc1t-0ini;le– se. Le prime, organizzate nella ·A$oc1a– zione inclustrla.li passamantìerl, <lùpò dl– ,-crso tcrb'i,·c,-..c:;ar'J0 dopo l'lnte?Tcnfo del Comltato di ~lobilit~rnlone lndustri>1le, de– liberarono di ,ic ,condlsceude.re al desiderio ope:rnio. Gli industriali magliai iilvcce, uniti in Consorzio e dlrelti dhll'avv. Nlccolosi, la dl _cui i.11-&o.rn.petcnz..'la&SOlul:!1...11,e.1~·qui.– stioni openi1i:, i:, ogr ;ct.to delle ·nllegre risa– te ili cbi ha avuto finor1t l'occasione di av– vicinarlo. prenclenclo a pretesto un cqu1vo– oo ùl dat!l, a>"vertirono le 0J.){'rnieelle il sat1nto inglese aYrebbe avuto inizio con... Nello- sala dei metullurg-içl ebbe luogo a lunedì 2 dic.-cmbt'C. 'l'orino llll!l iwpo1:t.nnte rit11J.lone <lei grup- La burla C'~a~perl) le -0r:-c-r:ù-e lle sabato pi fiemm_iuili Hocinlh;ti. Yi intervennero nu– ucl porneriggir, disertarono g-li ~tabHimcnti • mcrot)C cloune ulle guulì parlò c,011 molta dirigendosl t~,t~i a!la < Oumera _,cle~, L~ror?. , 1 cffic,-1eia J)rirn'a la compag 1 ia Ritn l\Iontn- All\ or~ L..1. -~_ troT".i_r~.rno iJ?S1. t.1.tnHte :e 1,nano a cui f,.U ee-ss,c il cornt)ilgno Borghi. OIJéI'lllé cli brn 3~ st.<\b1hu1ent1(h mngUene ~ 1 , • e _ , . . e pnss.-UD.ùnt·ria. Ernno tnigH~Lifl cli or~eraic 1 Reopo del C-<)~1YC'gH0 e~t:3scato quello d~ te• CJU(:lie che ull'ollav,:ino Il rnsti'.sslmo salouc ner<Juna c-ourcrcnza 01 pro1,1ganda. D1fnt– della 0,,sa dP! Popolo e che 1" provoca7.i0- ti il couipag110 Borghi s'intraLtenne spe– lll' degli industrinll a,·eva innsprHo .a·1 pun- cialmcutc mille neeessHlt di dare alla lo ebe gli organlzzatorl. do;·ettc,o II fa tlca donna nuovi rlirltt.i e nello ste-."Sotempo persuaderle• a non ricorre-re n determina• sui don•ri cJre ella ò:eve av-ere nella S'ocietà ziooi e,-tr,c,me. · ooci:lllsta. De"lOl'Òcbc nel campo f-elnmini- Di[atti, n1x,rta l'adunanzn, le rupprnsen- " tanti dei maggiori stnùUJmentl, presero la le (]uaJcuua facesse- operu cli crumirnggio parol:.1 anche a nome de11c loro coropao-ne u {lf!uno delle altre compag11e e raccoman• proponendo lo sclopero gc9eraJe clelle ~pc' dò perciò che non basta essere iscritte nei raie tessili per. protc,stn. conti-o l'Rttc"cln- circoli socii1!L'>ii i.,er potersi dii-e tali, ma mcuto r<:ar.iou.'lt'io ÒC'gti 1nclustriul1 e(.'I)er •OC('()l'l'C [1nz1tut to unrt eclucu:donc, In qua• la lllnga.i,:irine nelle trattn th ·e per le i-1- le è frutto cli studi. Eoortn. <Jlli~di le 11di- cbic8te cli indole economica. ·• li segretario dell'Unione 'l'essile, Scbia- trfoi '' fare molta J>ropngnnda; a diffonde– \'e!lo, pure dfmdo, rnglouc alle oJ)(>i·a!eper re, i 110~trJopuseoli; la nostra st.ampa in qunnto dg1.L.1rda 1l contegno <lcgll indn· g<'l).erc e u non fcnnnrsi soltanto a {limo• striali, SJ)('cic magliai. cbc B'11ppr0Jìtt.anostn,z!oni oste,riori, Rammcntn ,u1zi quanlo di □na moment~ne., t·cmora nel lnrnro J>er la dounn può f.ire di Yeramente prolìttc– sfrntrnrc mngg,oruwnte 1 <' maea t rnnze e rnlé per ui propngnudn socialista, date le ocgarC! i lieri beneflclt rlchlcstj, conSigUù le operalo ad :u.'J}{'ttarc Q\Jlllche giorno ii- >me allih1cllni e dnte le condizioni d'nm- 110 a tbc- ~iano, uscite l<· senl.c11zc,del Co- bientc in c,1! clln Yivc. mitRlo cli Mobllltllzlonc industriale, reo, '.l'crmlna annunziando la -uscila. dell'A– dendoai 1~11:be,per orn, delln le, ,io.nc ù,,ta rn.1,li! 1,iemoutc1;C ed invitando i presenti ~olla W1t11irc>.,tazlone ocllenw. nd iut~1·('sr;.11·sl J)()r ltt sua diffusione e per La propost:, clello Schlavcllo. messa in la <,Ottoscrizione ,a fHvorc di esso. votazione. "\'l'nr:e approvata n m.agglorauz::i. L'a~>K:mble.a r,pprovò !lOÌ e 1,budi alle A Borghi segui brevemente Boero, por- prntlchc fntte dalla segrctcrln tlélln Froe- taudo il saluto dclln Sczlone soclollbia e ra,Jone 'l'c&Silc percbc ,per gli 1>tnb!llmenti rieordanùo i postulnti di pace che si clo– cen maestranze femminlll slll eonS&"Vnta vrunno applicare dagll 11:tl911ti. la cJotnenicR COJJJe giorno fcstirn 01t1cbe con L':1sscmblCù si sciai%, lnvi«nilo un su– le nuc,vc,re.'ltrizloni per l'encrglu elctti·lèu. Iuto ed un ougu1io Rilc repubblicbe Jibci-e Deliberò po! Chl' si comun!clù agll ln<lu- d'Austria e d1 Germania e della Russia ri– strinli ehe le mae.,trunze non intendono cntl'arc• nello Htabl!lmcnto prlma delle ore voluzionar41. 7.30 del mattl110 e che s1 opporranno a che siH ridotto 11 mellc:,cli nu'o1·a Il tempo della colnuonfl'. Ad nnanlm!ti, Y0t1rono poi un ordine del giorno inv!tnndo gli lndustrlall a non procedere a llcenzlatn{entl nel caso (lJ dl111l. 111n!onl'di lavc:,ro, dìr:hirw1ndoai pronte 11 aottostare ad eventuali rlduzlonl d'orario lncadron[lo pol la Segreteria <li studia,-~ i me?..zl perch~ .anch1· le vr"'tl" r>erSé ,,P-ognno Integrate. Fra vlv<; acç.l;tmaz!oo.l e cr\ù, at 1uJ,wfo- 1/ivo/giu.rno '"" calorosu appcllu al<lo oompa(J·ne I utte, perchè in tensifiohino fa colfo.borationc. La Difosa dello Lavorat-rici de-ve ser– vi-re in1w1•zi /1.tto a. tene,·e miite tut-io te_ do1111e ~ocic;liste itnJ.ianc ,: dt;vf, 8er– 'V'V!·ea t,·a-smettcre ndl'an~·nio di t11-tte le oompaf!rt,c la :·ipe.rcus.siorro éloWazio– no ccm,p1-uta. _<lm s1noo/i 91·tlppi di-- u. $C 7,er 11t1te-t101/ìoa1·1' la 7'r11r•«nda, p[;r 01:unu()i•e a4 1ma 1·i,;1m.dicaiionç; dcv~ scrvn-e a ooorcli1,a,re l'a.;ione di tutt·1; l g,-npp,; femrnini:ti. _ Perchè /,'ozwra 1,e,· ow·nuere a. trtle ,·is ·ultu.to sia. più fiffioaoemente &vo/t{1,, è nçoessario ohe il gi01·na1/c 6'ia fa_tto, i~ mass·i11u• varte dalle donne s0010,hst.e, · D'altra. vm·te il 11w1,nentoeh.e at~ra– versiamo si 7Yre.1tavin che ma~ alt a(; tività delle tJ.onne soc·ialiste. Questioni politiche r questioni f.'.OO?fo.111iche le rigv (l.rd ,ano molto da.v·v1c1,no . so1f17ono d,«1!lc·conseo 11,en;o determvna te rjaUa, 111e.1·1-ri. Hd <'SU, _debbpno_ 111~m,(a1·0•. m 1.– n ulrt,mente nol,·t-.r~r: d,,. r1u-11,zon1:, cl,,. d1,– &Ct10/,p'.01ii, eh confcr~n,e, di scioperi, ed· Mz,i-im.erc ;z lo,·o pe,1 .. ~ie1·0 e quello deJ; (/l"U,Vrn a OllÌ appa1·/'lmyon O con, C(/_r;I•· •pon den ze assùlu-e, 1nin111,te, . in t<>nsifi-, cu,rc /a. J)l'OJ)ll(/Clrlda ·co,1° OQil·f sorta d-, 8Cl'Ì/ti. La Dif(>Sa clclk La.,·o,·atrici d..eve es• sere ,vel vroletarialo femminile oiò C;he i'A,•a.nti ! è 11rl 1n·nle_ta11a/.o mascl11le. H2 trnppo, ns tfìcppo poco L 1 n01no, varctun, gli uomini, que.~tl cliavoli d'uvmini, <lei quali ;i dico tan– to male, e cho talvolta h1~11110 del buo– no, ta.nt' è cho son -eia n_oi sempre per: donati, 11011furono mai giusti con no, donno. O 1dicono di noi lruppo in bene. o troppo in male. O c1 a.ocarczzano e' c1 incensano o ci sprezzano, trattandoci· 'dall'alto dcll:. loro rnacsto.sa o sovrnnit grand-e1..za,, o ci m.ctlo.no in nna situa– zione Lroppo invidia.bile - material– ment{l o non moralmente pal'la.ndo , o ci · riduco.no a-cl una, domesticità dc- grad'a11tc. . Troppo o Lroppo poco guastano ttitli i giuochi; noi ,·c-dremn10 con so-ddisfa· ziono cho gli. uomini equilibrassero un po' meglio il 101·0gindi' l.io a, nostro 1·i– gua1•do e la,. loro attitmline verso di noi. Noi ci se.ntiamo ofl= nel nostro le– gittimo orgog.lio quan<lo gli uomini pensa,no soddisfarci con , dei igingdli, dei nasti:ini, che farebbe di noi dei pic– coli mobili tdecoratiYi e viventi. E ancora, si,gnori t'tonlini, tanto .pe:g-~ gio pc! Yostro ,senso artistico. Il vostro cattil'o gusto Yi avvicina pit1 ai prirni– ·tivì Zll'lù che non agli esteti della Gre– cia. Andato dunque, Yoi cho adula- te la donna, decurativ,i; della quale a– vete gna-stato il gusto o che Yi .girO'Udo- la attorno per acquisLarsi le v-ostre pic– col.c grazio.; a.od 1 ato. ldtui.quc .a mctt-ervi--:~– davanti la Venere di Milo. Guardate quo_ltorso, qnell_e spalle, qc1il nudo me– ranghoso: no riceverete una lezione dì buon -gusto e ;p-iangerctc sulla povertà. clell'educa,ziono che mi, padroni dei d0- stini dello clom1e, a,·ete daio loro. Noi ci sentiamo ferito nel nostro or– go~lio o nella nostra coscienZ<\ quando v-01 fate della, <lonna l'umile ancella il po\'ero straoc:io. che, -ma.Jgrado la ~ua' ,debolezza organica, dove ripnlfre .i vo– stn appartc\ment1, le Yostrc scaJo e fa– ro i più duri lavori ed i meno nobili do,·cri senza compensi, bisocrni ingrati'. assorbonli lo nostre forze d~10 1·oho ot'. to ore al giorno. Noi siamo lese quando vui ci mette– te come specie di vasi sacri che nc=ti– no debba toccaro, o qua.ndo -voi accetta– te nello Yostre l<',ggi che le nostro sorel– le possano veniro rinchiuso entro caso che_ son'? un'onta, per la nostra ra.:za. No, siamo lese quando ,·oi ci espone– Le come un. compcn,clto delle vost-ro rc– dmgote o. siamo leso quando voi pen– salo cho il nostro posto sia, dietro le casso1·n0Je o ad aggiustare lo vostre cal– ze, ·olio i Yostri piedi divini sono rì11- sc1t1_ i, bncl_lrn nello· vostre corso all'o· stena. · L'antichità ci ha, già mostrato la. don– na, greca rinchiusa ~1el suo gineceo, nc1 quale la ponc1·a 11 suo padrone o don no, ed' i codici ci vili dicono ancori che l't1omo è il_ pl_ldrono della famiglia. . Ed ecco che 1 smtlncat1 hanno com in· crnto _a nostro l'l/l'ua.rdo la igr-ande ri– parn.z1one. ,Non c1 si tratta nè in sor– v,i nè da idolo ni} in ischial'a nè Ida padrona. Ci si t_ratl,- da uguale;, da operaie oho comp101:o lo lom· funzioni sociali al fl:Cd_cs11:1? titolo c.lcll_'opernio, coi mcde– s1m1 cl1ntl1 0 'dovc,·1. Non è nè _troppo nè troppo poco. Questo no,n c1 n,~bas.stc per la sottomis– s1ono o I adorn.zwnc;, poirhè entrambe al,bassaoo. La. donna_, !'c,l sindac:i,to, riprendo il suo post.o o s1 l'Cnde abile per il lavoro d1 nstora1.10nc sociale al quale ella- ~ ammossa a collaborare. ' . Noi d<;>bbi>imo essorno riconosccmti a.i sind_acat1,. _che hanno elevato il nostro dcstrno, di[<>!}dendoci inoltro nel nostro pnno quot-1d1ano. I. U. S.

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